"Motherhood"
"Xena
e la caduta degli dei"
Episodio
n. 22 stagione 5
Cast:
Adrienne Wilkinson (Eve/Evi)
Alexandra Tydings (Aphrodite/Venere)
Kevin Smith ( Ares/Marte)
Paris Jefferson (Athena/Minerva)
Ted Raimi (Joxer/Corilo)
William Gregory Lee (Virgil/Virgilio)
Evi,
ancora sotto choc se ne va dal tempo di Belhur e si dirige nel deserto,
lì finalmente da sfogo a tutta la sua rabbia e urla quant'è
infelice e la confusione che ha nel cuore.
Intanto sull'Olimpo c'è una bella riunione di stirpe divina,
presieduta come sempre da Minerva che ora è molto più
agguerrita di 25 anni fa: finalmente pensava che il vaticinio fosse
scongiurato e Xena morta per sempre, ma le ultime rivelazioni, di
Xena e Olimpia ancora in vita e di Livia = Evi, l' hanno portata a
pensare che il problema sussiste ancora e che Evi va eliminata.
Il problema in realtà è come: Xena non permetterà
a nessuno di portarle via sua figlia, ora che l'ha ritrovata, quindi
è chiaro che bisognerà eliminare prima lei per arrivare
ad Evi
ma questo è un po' complesso, così Minerva
decide di chiedere aiuto alle furie. Marte disapprova mostrando come
esempio la sua esperienza con Xena: lui ha già usato le furie
con la WP, ma il risultato è stato un fiasco totale.
Ma il discorso di Minerva non puntava a Xena
Venere capisce
subito che l'intenzione della dea è quella di far agire le
furie su di Olimpia,così chiede:-si potrebbe risparmiare Olimpia?
È la mia migliore amica-
Ma Minerva nega a priori, quella è l'unica strada possibile,
anzi consiglia a Venere di non guardare quello che accadrà.
Nel
deserto intanto alcuni predoni attaccano Evi e sono decisi a catturarla
se non fosse per il tempestivo aiuto di Xena e Olimpia che sconfiggono
i predoni e si occupano di Evi ferita e sconvolta. Le furie iniziano
subito a fare il loro effetto ed entrano nella mente di Olimpia che
si sente subito strana e non sente neppure Xena che le chiede di darle
una mano. Olimpia rinviene in se e si scusa con Xena. Una donna sentendo
il nome "Xena" pronunciato da Olimpia, si offre d'ospitarle
nella sua tenda. All'interno della tenda la donna e la sua famiglia
chiedono loro informazioni su Belhur e sul suo messaggio d'amore.
È Olimpia a rispondere alle tante domande dei presenti, enunciando
che il messaggio d'amore di Belhur riesce a lenire anche le più
terribili sofferenza e a perdonare anche i più atroci peccati.
Evi si sente chiamata in causa e dice:-come può perdonare tutto
quello che ho fatto? Ho distrutto villaggio interi solo perché
non volevano pagarmi il tributo.. ho ucciso uomini di cui poi ho bevuto
il sangue
. Ho ucciso il loro migliore amico!-
Xena interrompe la figlia, e cercando di darle conforto anche se anche
lei, è addolorata dalla morte di Corilo. Le furie non perdono
occasione per ripresentarsi ed iniziano ad affollare la mente di Olimpia,
cercando di convincere la giovane della finta innocenza di Evi.
La donna che le aveva ospitate consiglia loro di far purificare Evi
con un rito che compie tutt'ora un giovane chiamato per questo il
battezzatore.
Xena Olimpia ed Evi si dirigono verso il mare dove il battezzatore
sta purificando un uomo. Finito con l'uomo, il battezzatore rivolge
gli occhi verso Evi e nei chiari occhi della ragazza legge una sofferenza
incredibile. Evi si accorge dello sguardo dell'uomo e gli risponde
male, ma poi convinta da Xena va da lui e si inginocchia nell'acqua.
-dovrei morire per quello che ho fatto..- inizia Evi addolorata, ma
l'uomo la battezza nell'amore e le sue colpe vengono alleviate. Mentre
Evi viene purificata, una luce colpisce Xena in pieno viso: è
un emissario dell'arcangelo Michele che ha da comunicargli un'importante
notizia: Evi è stata scelta come messaggera per annunciare
l'amore perfetto e lei che è la madre deve proteggerla contro
le divinità e per questo scopo le viene donato il potere che
le permette di uccidere gli dei.
La purificazione è terminata ed Evi si avvicina alla madre
e l'abbraccia, contenta della sua purificazione. Olimpia è
contenta per il bel momento che stanno vivendo madre e figlia ma intervengono
le furie che le assicurano che Evi sta solo fingendo e che anzi, si
sta preparando per un nuovo omicidio.
A riportare Xena, Evi e Olimpia alla realtà è un enorme
boato, proveniente dal mare: il dio Nettuno si era eretto in tutta
la sua grandezza e si preparava a lanciare il tridente verso madre
e figlia: con la purificazione di Evi, il vaticinio si stava compiendo.
Xena con un veloce sguardo ad Olimpia gli dice di scappare e così
fanno ma la loro corsa è interrotta dall'arrivo di altre divinità
pronta ad ucciderla. Olimpia ed Evi s'accucciano dietro a Xena che
sembra scatenata: para tutti i colpi delle divinità a colpi
di chakram e riesce ad ucciderne anche alcuni tra i quali Discordia,
decapitata, Nettuno e Vulcano.
Subito sull'Olimpo inizia un forte terremoto che annuncia la rottura
di un equilibrio esistente da tanti anni, quello degli dei dell'Olimpo.
Subito Venere sente un forte dolore al cuore,quando suo marito Vulcano
muore per mano della WP e Minerva si rende subito conto di quello
che stava accadendo.
Minerva e Marte compaiono così sulla scena, dove prima non
erano presenti e Minerva si congratula con Xena dicendo:-e così
puoi uccidere gli dei!-
Xena la fulmina con lo sguardo e si prepara ad affrontare Minerva,
Olimpia lo capisce così gli passa velocemente il chakram, la
WP decide comunque d'andarsene e dice :-ora sono in grado di uccidere
gli dei.. non vi conviene seguirmi-
E se ne va accompagnata da Olimpia e Evi, ancora stupefatte dell'accaduto.
Appena le guerriere se ne vanno, Minerva rimprovera le divinità
presenti per aver agito impulsivamente e senza aspettare che le furie
facessero il loro dovere. Comunque sta il fatto che ora che Xena sa
che gli dei vogliono Evi morta, non le toglierà gli occhi di
dosso nemmeno per un secondo.
-è solo un'impressione
-inizia Marte -ma sarà
piuttosto difficile uccidere Xena - Tutti gli dei sono d'accordo e
propongono di mandare qualcuno a distrarla così che le furie
possano agire indisturbate su Olimpia.
-ascolta Minerva, sceglimi- suggerisce Marte e la dea acconsente.
Olimpia
non crede ai suoi occhi:-tu puoi uccidere gli dei?- chiede alla sua
migliore amica e la ragazza le racconta dello Spirito Celeste che
durante la purificazione di Evi le ha annunciato che d'ora in poi
Evi dovrà iniziare ha predicare un cammino di pace e lei per
proteggerla ha questo nuovo potere che verrà a mancare solo
se Evi dovesse morire.
Evi è confusa, e dice alla madre:-quando sono stata purificata
ho sentito l'animo liberarsi da un peso enorme, ma subito ne ha preso
il posto uno ancora più grande.. madre che devo fare?-
Xena così le suggerisce di andare dalle persone che ha fatto
soffrire per chiedere il loro perdono, come fece lei in passato. Arrivano
così a casa di Virgilio. Il ragazzo sta sull'uscio di casa
e cerca di comporre una poesia. Quando vede arrivare le sue amiche,
si rallegra e si alza per abbracciarle, ma il suo umore cambia notevolmente
quando si accorge della presenza di Livia/Evi.
Le guerriere scendono da cavallo e Evi si inginocchia dinnanzi a Virgilio
che ha già sguainato la spada e l'avrebbe sicuramente uccisa
se non si fosse messa in mezzo Xena a difendere la figlia:-abbassa
la tua spada
abbassala Virgilio
-
-se la mia morte basterebbe a riportare in vita tuo padre.. l'accetterei
..con gioia- dice lentamente Evi con la voce rotta dalle lacrime.
-in tutta la mia vita, non ho mai visto mio padre alzare mano su un
uomo, una bestia.. e tu
lo hai ucciso
-
dice Virgilio mentre una lacrima scende lentamente sulle sue guance.
-non voglio la tua comprensione- continua Evi
-e fai bene perché non l'avrai mai- le risponde secco l'uomo
prima di dirigersi verso il suo cavallo e sellarlo per la partenza.
Olimpia si avvicina al ragazzo e preoccupata le chiede:-dove andrai
ora?-
-ad Atene, mia madre è impazzita dal dolore-
Olimpia e Virgilio si abbracciano calorosamente, condividendo lo stesso
fortissimo dolore. Dopo si lasciano e Virgilio parte al galoppo.
Xena vede lo stato pietoso in cui è ridotta sua figlia dall'incontro
con Virgilio e per rassicurarla le dice:- incontreremo persone ostili
ovunque andremo- e così detto entrano nella casa di Virgilio.
Olimpia e Xena iniziano a parlare, mentre Evi va in un'altra stanza
occupata a leggere le tante pergamene su sua madre che Olimpia ha
scritto.
D'un tratto Xena si accorge di essere stranamente osservata e si accorge
della presenza di Marte da fuori della finestra. Senza pensarci due
minuti Xena estrae la spada e si precipita fuori dove già irrompe
la pioggia.
Olimpia si ritrova quindi sola con Evi nella casa di Virgilio.
Il piano di Minerva sta avendo effetto e subito Olimpia sente dei
rumori provenienti da un angolo buio vicino le scale. Insicura estrae
i sais e si dirige verso le scale. Presto uno spirito si materializza
davanti ai suoi occhi uno spirito che cade a terra malamente e si
rende presto conto che si tratta di Corilo, proprio come se lo ricordava
lei, così sbadato e adorabilmente dolce. Ma naturalmente non
si tratta di quello vero, ma bensì di un'illusione creata dalle
furie.
-salve- inizia il finto Corilo.
- Corilo
tu sei
-balbetta Olimpia.
-si, sono morto.-
-mi manchi tanto-dice Olimpia con dolcezza, ma Corilo le risponde
duro:-ah si, allora perché non hai fermato Livia?-
e subito appaiono le furie accanto ad Oli e iniziano ad incitarle
sull'uccidere Evi. Olimpia cerca di rimanere lucida e risponde a Corilo:-lo
sai che non ho potuto fare nulla-
-uccidile Olimpia. Prima che sia lei ad uccidere te-
Olimpia è stupefatta dal comportamento di Corilo, ma subito
riceve una nuova visita: Speranza, naturalmente non quella reale.
-salve madre- inizia Speranza.
-Speranza- dice Olimpia mentre osserva la figlia,la sua identica fotocopia.
-Xena sta commettendo un grandissimo errore lasciando in vita Evi
lo stesso errore che hai fatto tu, quando non mi hai ucciso- la furia
con le sembianze di Speranza si avvicina ad Olimpia e inizia a persuaderla
del fatto che Evi non potrà mai cambiare, che è un'assassina
e la incoraggia nel compiere l'atto estremo:ucciderla.
Intanto
Xena si trova di fuori e punta la spada verso il vuoto, visto che
Marte è misteriosamente scomparso. D'un tratto le appare davanti
e lei non esita a puntargli contro la spada e il suo cerchio rotante:
ora che può uccidere le divinità Marte non dovrebbe
stare così tranquillo. Lui comunque non crede che Xena abbia
mai il coraggio di fare un gesto simile e si avvicina a lei, senza
aver paura alcuna. Xena capisce subito che c'è qualcosa sotto
e ne ha la conferma quando Marte cerca di esternare i suoi sentimenti
per lei e le dichiara il suo amore. Xena ad un certo punto capisce
e si precipita all'interno della casa.
Olimpia
convinta dalle furie e dall'illusione di sua figlia si dirige verso
Evi, tutta presa nella lettura e appoggiata al tavolo. Olimpia si
abbassa per prendere un sai ma è ancora incerta sul dafarsi
,Speranza si mette davanti a Evi, visibile solo ad Oli,e le grida:-uccidila.
UCCIDILA!!!-
Olimpia non è più padrona delle sue azioni e alza il
braccio e colpisce Evi, anche se la ferisce solo in parte, perché
è fermata da Xena che sopraggiunge prontamente e senza pensarci
più di tanto lancia il chakram verso di lei e le ferisce gravemente
la testa.
Le furie se ne vanno, e Xena si rende conto di quello che ha fatto
solo quando il chakram le ritorna in mano grondante di sangue.
Subito si dirige verso Olimpia e Evi, entrambe ferite gravemente.
-come sta Olimpia?- chiede Evi. -non bene- le risponde la madre mentre
cerca di medicare un'Olimpia, già caduta in coma.
Sull'Olimpo,
Marte fa il suo ritorno, purtroppo le notizie non sono quelle sperate:
Evi è ferita ma ancora viva. Così gli dei devono agire
tutti insieme ed attaccare Xena.
Xena intanto si rende conto della presenza delle furie e che si sono
aggravate le condizione di entrambe. Inizia a parlare con Evi, ma
la situazione precipita perché appaiono Minerva, Plutone, Diana
e Strife intenti più che mai nel loro scopo.
Xena, per difendere la figlia alza il tavolo come barriera e ci sistema
la figlia e Olimpia dietro, anche se sa che non staranno al sicuro
come vorrebbe lei. Accanto al corpo di Olimpia appare Venere, vestita
a lutto che si china sul corpo della sua mortale preferita.
Xena sa che ormai non si può più fidare di nessuno,
così estrae un pugnale con il preciso intento di colpire Venere,
ma la dea le supplice:-no.. sono qui per lei
- Xena capisce,
così Venere trasporta se stessa ed Olimpia nella stanza accanto
della casa.
Xena si alza da dietro il tavolo ed inizia la battaglia.
Minerva la vede sicurissima di se e come gli altri da il meglio ma
nulla valgono frecce, sfere di fuoco, contro l'abilità della
guerriera che grazie al chakram devia tutte le sfere di potere indirizzate
verso di lei. Ben presto la casa inizia a prendere fuoco e Xena a
furia di salti e di rovesciate ha eliminato Strife, mentre Minerva,
Plutone e Diana non sanno più che fare e nei loro occhi si
intravede la paura. Ma in quell'istante Plutone getta uno scudo addosso
a Xena che cade a terra. Evi rimane così da sola e Plutone
le si avvicina ridendo:-non ti resta molto da vivere-
Evi è a terra ed indietreggia,mentre tra le sue mani si forma
una sfera di potere. Xena intanto è rinvenuta e ha subito notato
il pericolo. Afferra così una bottiglia d'alcool ne fa un sorso
e lo sputa addosso a Plutone che diventa simile ad una torcia umana,
mentre si accascia a terra e muore tra i gridi disperati di Minerva.
Xena decide così che Evi non deve più restare lì,
visto il pericolo mortale in cui è la figlia. Xena la porta
così nella stanza accanto dove Venere stringeva la mano a Olimpia,
ormai in fin di vita. -venere occupati di lei- ed Evi si siede addolorata
accanto alla dea che comunque non vuole ucciderla anche se le lancia
occhiate ricche di rancore.
La battaglia imperversa contro la guerriera ma presto Minerva scompare
così la lotta è finita, almeno per ora.
Intanto
nella stanza accanto ancora non raggiunta dalle fiamme Marte compare
dinnanzi alla sorella, ancora china sul corpo di Olimpia. Marte estrae
la spada e si dirige verso Evi che lo guarda con uno sguardo misto
d'incredulità e terrore nel vedere l'uomo che adorava sopra
di ogni cosa, avanzare verso di lei per toglierle la vita, con un'espressione
di assoluta noncuranza di qualcuno che deve uccidere per forza di
cose.
La
casa è completamente invasa dalle fiamme e sta venendo giù,
così Xena si dirige nella stanza accanto dove ci sono Evi e
Olimpia. Si precipita nella stanza accanto appena in tempo per vedere
Marte alzare la spada su di Evi e prepararsi a colpirla. Xena gli
lancia il chakram contro che provoca una ferita profonda sull'avambraccio
del dio che si gira incredulo verso la sua amata: quella era la prima
volta che Xena lanciava con così tanto odio un'arma contro
il dio. Ancora stupefatto Marte se ne va, accompagnato da Venere.
Xena prende per un braccio Olimpia e fa appoggiare Evi a se, mentre
si intreccia intorno anche le catene che aveva sottratto a Vulcano
nel primo scontro con le divinità. Le trascina fino all'uscita
della casa che ormai sta cadendo completamente a pezzi. La pioggia
non smette di scendere furiosamente.
Xena si china sui corpi feriti di coloro a cui aveva tenuto di più
in tutta la sua vita. Xena è esausta ma non si vuole arrendere
davanti a niente e nessuno.
Evi ha la schiena ricoperta dal sangue, mentre Olimpia sembra sprofondare
da un momento ad un altro nel limbo della morte.
-nessuna di voi mi lascerà
-inizia Xena con la voce ricca
di dolore -Olimpia sei la persona più pura che io abbia mai
conosciuto.- e guarda il volto della sua amica sempre più cadaverico.-e
tu sei la mia speranza!-dice stampando un bacio sulla fronte della
figlia.
-non vi permetterò di portarmele via!-urla infine la guerriera
rivolta verso il cielo.
-che scena commovente- irrompe nella scena Venere.
-risparmia la tua ironia Venere e guarisci Olimpia- le chiede Xena.
-gli dei possono guarire i mortali solo con il benestare di Minerva
e lei non lo permetterà mai!- si giustifica Venere, anche se
gli piacerebbe accontentare la richiesta di Xena.
-allora portami sull'Olimpo-
-perché?-
-voglio proporre un patto agli dei- gli spiega la WP, ma Venere risponde
dura:-e che farai li ucciderai se non accetteranno?-
Se dapprima il tono di Xena era come sempre duro e distaccato ora
tradisce una commozione enorme, mista alla paura di perdere la sua
migliore amica.
-per favore! A Olimpia non resta molto tempo, ormai-
Venere è toccata da quelle parole e decide di trasgredire gli
ordini e trasporta Xena, Olimpia e Evi sul monte Olimpo.
Appena arrivate Xena chiede a Venere dove siamo le divinità
e la dea le risponde che sicuramente sono nella stanza del trono.
Xena poi suggerisce alle dea di nascondersi, perché quando
le altre divinità verranno a sapere quello che ha fatto, sicuramente
non sarà facile per lei. Venere annuisce, ma prima vuole dare
un ultimo saluto ad Olimpia e le accarezza la testa mentre mormora:-addio,
Olimpia- e scompare.
Xena si mette in spalla Evi ed è decisa più che mai
nel suo intento, quando la voce tremante di Evi, la fa fermare e si
chiana vicino a lei:-che c'è Evi?-
-niente. Volevo solo sentire cosa si prova a chiamare qualcuno madre-
Xena sorride intenerita da quelle parole, davanti a quella che era
il campione di Roma, una donna forgiata nell'odio e che invece è
solo una dolcissima ragazza, cresciuta senza una madre, cresciuta
allo sbaraglio, proprio com'era accaduto a lei.
-mi sarebbe tanto piaciuto vederti da piccola. Dovevi essere una bambina
bellissima- dice Xena con rammarico, pensando a quei 25 anni che le
avevano separate per tanto tempo.
-lo ero. Ma mi piacevano i ragni.- risponde Evi sorridendo dolcemente.
- anche a me
vieni.. andiamo a cercare le divinità- dice
infine Xena alzando lei e la figlia e riprendendo a trascinare Olimpia
per il grande corridoio.
Neanche a dirlo appare Marte, che si para davanti a lei.
-ti sei portata un carico pesante- dice riferendosi ad Evi, ad Olimpia
e alle catene invincibile del dio dei metalli che Xena tiene a tracolla.
In effetti dimostra una resistenza fisica fuori dal comune. Alla vista
di Marte Xena alza subito l'arma che ha con se: una balestra malandata.
-calma, calma- le intima il dio.
-come può fidarsi di te dopo tutto quello che le hai fatto?!!-interrompe
la conversazione Evi, con una frase carica di odio e di risentimento.
-potresti diventare una dea-
le propone il dio ma Xena mette subito in chiaro una cosa: a lei non
interessa nulla, non se prima non vengono guarite Evi e Olimpia.
-per Olimpia, qualcosa si può fare.. ma Evi che è la
causa della nostra fine.. lei deve morire-
Xena alza con maggior convinzione l'arma verso il dio, che invece
con un dito l'abbassa dolcemente dicendo:-è la seconda volta
che alzi un'arma contro di me.. e ancora non hai avuto il coraggio
di affondare la lama- questa è una provocazione bella e buona
e Xena per tutta risposta fa scattare la balaustra che scocca una
freccia che colpisce Marte ad una gamba: comunque nulla di grave.
-mi hai colpito!! Io sono il dio della guerra, nessuno può
colpire il dio della guerra!!- urla irato Marte mentre Xena lo lega
con le catene di Vulcano e taglia corto dicendo:-e andiamo!-
entrano così nella grande sala del trono degli dell'Olimpo,
Minerva siede sul trono e guarda stupita Xena entrare nella stanza
con Marte al "guinzaglio", e depositarlo docile e innocuo
a terra. La dea gli lancia un'occhiata compassionevole, mista a delusione,
mentre rivolge un'occhiata altrettanto irata ad Evi che si siede accanto
Marte e vicino ad Olimpia.
Minerva e Xena iniziano a parlare, ma Minerva gioca sporco e fa intervenire
Diana che alle spalle della WP, gli scocca una freccia, che però
viene abilmente intercettata dalla guerriera. Subito negli occhi della
dea si dipinge il panico, soprattutto quando neanche una seconda freccia
va a segno e anzi, Xena le rispedisce al mittente, conficcandole nel
ventre di Diana che cade a terra senza vita. Marte guarda stupito
Diana crollare a terra senza vita, mentre segue il violento combattimento
che si è accesso tra Xena e Minerva.
Entrambe combattono per difendere quello in cui credono e per far
valere la sua ragione sull'altra ma Xena è mossa da una tale
voglia di vincere che anche se la dea rifiuta tutte le sue proposte
di "pace" e di guarire le due donne morenti, combatte spettacolosamente,
contando anche il fatto che non faceva altro da qualche giorno a questa
parte.
Intanto
Olimpia è peggiorata e stancamente emana il suo ultimo respiro.
Anche Evi, presa da un dolore fortissimo si accascia definitivamente
a terra, accanto all'amica e muore.
Xena,
non si accorge di nulla e continua a combattere, finché non
ha la meglio su Minerva e le conficca la spada nel ventre.
Ma qualcosa non va . dalla ferita della dea non esce sangue e lei
stessa urla felice:-non provo dolore, Xena. Hai perduto il potere
di uccidere gli dei!-
Xena si gira verso Evi e la vede chiusa nel suo sonno eterno.
Urla di dolore, mentre Minerva continua a colpirla, ormai intenta
ad ucciderla.
Marte sa che ormai se vuole far qualcosa per la donna che ama, quello
è il momento giusto. Seppur con difficoltà, si avvicina
ad Olimpia ed Evi e mettendo una mano sul capo di entrambe le guarisce.
Le due tornano così a respirare e riacquistano la vita.
Xena, non si è accorta di nulla e continua a combattere e proprio
mentre la dea sta per infliggergli il colpo decisivo lei decide di
ritentare e le conficca di nuovo la spada nella pancia. Questa volta
Minerva sente un dolore lacerante che può significare una sola
cosa: Evi ed Olimpia sono ancora vive.
-tu
le hai guarite senza il mio benestare
com'è
possibile?- dice addolorata Minerva rivolta a Marte e tenendosi il
ventre.
-mi dispiace. Ma l'amore mi ha guidato- rispondo il dio dichiarando
ancora una volta il suo coinvolgimento emotivo con la guerriera mora.
Minerva cade a terra rima di vita. Un nuovo terremoto sconvolge l'Olimpo,
ma Xena non se ne cura, piuttosto torna ad abbracciare sua figlia
e la sua migliore amica con una gioia indescrivibile.
Poi, terminato quel momento di effusioni, va da Marte e gli rivolge
un dolcissimo:-ti ringrazio- il dio annuisce.
È
il tramonto e Xena ed Olimpia ed Evi stanno in un grande campo con
l'erba alta.
Evi giocherella con un grosso ragno e Xena per un po' le fa compagnia,
poi Evi si rivolge ad Olimpia:-Olimpia
per quanto riguarda Corilo
-
-Evi
Corilo riposa in pace- e sorride dolcemente Oli.
Evi si allontana dalle due, che rimangono sole.
-sembra che tu abbia ritrovato tua figlia..-
-no, abbiamo ritrovato nostra figlia- sorride soddisfatta la WP, mentre
si gode con la sua migliore amica uno stupendo tramonto, ma l'alba
di una nuova era: un'epoca libera, senza divinità.
By
Sonia
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