CORSA
AL CHAKRAM
del
Gruppo Yahoo Xandrella
Questo
racconto è stato scritto da alcuni partecipanti del gruppo_Xandrella
(Claudia, Darkamy, Krono, Lisa, Max, Roberta, Xandrella).
Per commenti scrivete al gruppo.
Inoltre vi invitaimo a partecipare alla nostre prossime iniziative.
CAPITOLO
14 - di MAX
Max
si avvicinò al tavolo dove era seduto Krono. Dal gran numero
di bottiglie vuote che c’erano, ipotizzò che fosse ubriaco.
“Krono, è ora di andare!”
Krono, per tutta risposta, lanciò un lungo e sonoro rutto.
Molte persone si girarono verso i due e Max fece il vago, facendo
finta di tossire.
“Forza! Andiamo!” insistette il soldato.
La testa di Krono cadde sul tavolo. Si udì un russare notevole.
Max si domandò che cosa poteva fare per eseguire gli ordini
di Xandrella, ma intanto che ci pensava si accostò al banco
e ordinò una birra. Dopo averla bevuta, vide che Krono ancora
dormiva e ne bevve un’altra e un’altra ancora.
“Ora basta!” sbottò il soldato, sbattendo un pugno
sul tavolo e guardando Marco, il barista “Non sono il tipo che
si fa mettere i piedi in testa così!”
“Eh?”
Si avvicinò un po’ barcollante al tavolo di Krono e cercò
di caricarselo in spalla ma caddero a terra tutti e due. Dopo altri
svariati tentativi, riuscì nel suo intento. E lo portò
verso l’uscita, sbattendo la faccia contro la porta a vetri,
tra le risate generali dei presenti.
“Vedi di bere un po’di meno!!” qualcuno gli urlò
dietro.
Il soldato, con estrema fatica, riuscì ad aprire la portiera
della sua macchina e ad introdurvi Krono.
Poi si sedette al suo posto e girò la chiavetta, mettendo in
moto la macchina. Guardò Krono, che era ancora addormentato.
Rigirò la chiavetta e finalmente partì.
Solo per pura fortuna, la guida di Max non causò nessun incidente
stradale.
Una macchina, con a bordo due uomini, si accostò.
“Max! Ehi, Maaaaax!” gridò uno dei due.
Dopo un po’, Max si voltò.
“C’è stato un cambiamento di programma. Xandrella
ha detto che devi seguirci!”
“Ok! Allora vado avanti io!”
“Forse non hai capito! Devi seguirci e subito!”
Così Max seguì i due. Gli occhi gli si chiudevano per
il sonno e andò a sbattere varie volte contro la macchina davanti.
Si fermarono poco dopo, davanti a uno stabile abbandonato.
“Presto! Porta dentro il tuo amico!” disse uno dei due
uomini a Max.
“Ci risiamo!” esclamò il soldato.
Si caricò di nuovo in spalla Krono, ancora addormentato e attese
che i nuovi arrivati gli dicessero dove andare.
Intanto, i due uomini guardarono la scena stupiti.
Una volta all’interno dello stabile, Max adagiò Krono
a terra.
Quello dei due uomini che aveva parlato finora disse “Sai, in
realtà noi non lavoriamo per Xandrella…”
“Ah no?” rispose, senza in realtà capire nulla
di ciò che gli stavano dicendo.
“No! Lavoriamo per Lady Lisa!”
“Ah! Davvero?”
“Sai questo che cosa significa?” disse quello, mentre
sia lui che il suo amico impugnavano due pistole.
“Grazie, non compro niente!” rispose il soldato.
“Va bene, devo dire che il tuo sangue freddo è impressionante
e la tua ironia in situazioni di estremo pericolo è veramente
invidiabile. Quasi mi spiace di dover uccidere te e il tuo amico.
Ma sai, Lady Lisa ha detto che dopo il tuo tradimento vuole farti
a pezzettini e dar da mangiare i tuoi resti ai vermi!”
“Che schifo!” disse Max, sentendo una forte nausea e coprendosi
la bocca, cercando di non dare di stomaco.
“Ma gli ordini sono di portarti da lei, vivo o morto. E noi
abbiamo tempo per decidere” e urlò “Dottore!”
Entrò dalla porta un tizio grande e grosso con un camice bianco
e una valigetta. Poggiò la valigetta su un tavolo e all’interno
si intravidero degli strani strumenti!
“Sai che cosa ti farà il dottore?”
“Grazie, ma le tonsille le ho già tolte da piccolo!”
rispose il soldato.
Gli uomini si guardarono l’un l’altro, ancora più
stupiti.
“Ok, vedo che sei un duro e non hai paura di niente! Ma questo
non ti basterà! Guarda che cosa è successo a Krono!
Lady Lisa non ha impiegato poi molta fatica a eliminarlo!”
“Bene, Max! Allora senti che cosa farà il dottore a te
e al tuo amico! E vediamo se dopo avrai ancora voglia di ridere!”
“Vediamo…” rispose il soldato a cui, sentendo la
parola “ridere”, venne in mente qualcosa di buffo e iniziò
davvero a ridacchiare.
“Il dottore vi aprirà il petto e inizierà ad estrarre
tutto quello che troverà al suo interno. Poi farà mille
lunghi tagli ai vostri corpi e vi porterà via tutta la carne.
A te e al tuo amico, il tutto con estrema lentezza.”
Max esplose in una risata di gusto.
I tre uomini si guardarono l’un l’altro spaventati.
“Quest’uomo ha sicuramente una bomba addosso o qualche
altra arma potentissima e sta per ucciderci tutti, altrimenti non
si spiega la sua tranquillità!” disse l’altro uomo.
Il dottore riprese la sua valigetta e uscì in tutta la fretta.
“Va bene, Max! Ora usciremo e tu non ci farai nulla di male,
ok?” disse l’uomo che aveva parlato per primo, tremando.
I due uomini lasciarono lo stabile in tutta fretta, lasciando soli
Max e Krono.
“Ma che accidenti ci facciamo qui? “ si chiese Max.
Si ricaricò Krono in spalla e lo riportò di nuovo in
macchina.
Poco dopo, entrarono nella base e si ritrovarono davanti a un alloggio.
Max svegliò Krono.
“Eccoci arrivati! Sani e salvi” disse, allegramente.
“Ah! Siamo già qui?” disse Krono, aprendo gli occhi
e sbadigliando, ancora mezzo intontito “Ma guarda chi si vede!
Bravo soldato!”
Krono scese dalla macchina, entrò nel suo alloggio.
Max riavviò il motore e ripartì pensando, con orgoglio,
che per lui era stato un gioco da ragazzi portare a termine il primo
compito datogli dal suo nuovo capo, Xandrella.