CORSA
AL CHAKRAM
del
Gruppo Yahoo Xandrella
Questo
racconto è stato scritto da alcuni partecipanti del gruppo_Xandrella
(Claudia, Darkamy, Krono, Lisa, Max, Roberta, Xandrella).
Per commenti scrivete al gruppo.
Inoltre vi invitaimo a partecipare alla nostre prossime iniziative.
CAPITOLO
19 - di KRONO
Un
profondo silenzio scese sull’ampio salone. Xandrella e Darkamy
si voltarono di scatto verso la loro nemica, che le aspettava in piedi
tra le due rampe di scale che portavano ai piani superiori. Soltanto
Krono continuò a volgerle le spalle, fermo, immobile. Poi,
lentamente, ecco che anche lui cominciò a voltarsi e a fissarla
con uno sguardo gelido e penetrante, ben diverso dalla sua solita
espressione da pazzo psicopatico. I due rimasero a guardarsi con odio
per alcuni interminabili istanti, poi Xandrella interruppe il silenzio:
“È finita, Lisa!” le intimò l’imprenditrice
puntandole addosso una mitraglietta, mentre Darkamy si apprestava
ad imitarla “Non hai via di scampo”
Lisa continuò a rimanere in silenzio, anzi abbozzava quasi
un sorriso.
“Metti giù quel ferro” disse d’un tratto
Krono a Xandrella, mentre i suoi occhi tornavano a bruciare di rabbia
“Questa è una questione personale e non permetto a nessuno
di starmi tra i piedi”
L’uomo, con un rapido gesto, si fece scivolare di dosso il lungo
impermeabile, mostrando a Lisa il suo braccio ustionato. La donna,
allora, si decise finalmente a parlare:
“Carino quel braccio, molto meglio di un tatuaggio. Immaginavo
che fossi ancora vivo, cosa credi? Non sono mica così ingenua…
Ma questo, in fondo, ha davvero importanza? Ormai l’organizzazione
è totalmente in mano mia e, senza di essa, tu non sei che un
moscerino qualunque. Adesso sei allo stesso livello di quei disgraziati
indifesi su cui ti divertivi ad accanirti senza che potessero reagire
in alcun modo”
Krono stava per replicare, ma venne immediatamente interrotto da Darkamy:
“Sentite, a noi non importa un accidente delle vostre questioni
personali. A noi interessi soltanto tu, Lisa: viva o morta, non fa
differenza. E, visto che sei sola contro tre, ti consiglio vivamente
di arrenderti, perché io non ci penserò due volte prima
di spararti”
Per tutta risposta, Lisa scoppiò in una risata.
“Continuate a sottovalutarmi, mie care. Andiamo, pensate davvero
che io stia qui ad aspettarvi tutta sola, magari per offrirvi una
tazza di tè?”
La criminale si limitò a fare un cenno con la mano, al che
una ventina di uomini, armati di tutto punto, fecero la loro comparsa
sulla balconata interna della stanza e cominciarono a dirigersi verso
le rampe di scale per raggiungere la loro padrona di sotto.
“Ecco lo sapevo!” fu l’unica esclamazione di Darkamy
quasi divertita.
I soldati, ormai, avevano completamente circondato il terzetto di
infiltrati e li tenevano continuamente sotto tiro.
“Toh, guarda un po’” commentò ironicamente
Lisa “Sembra proprio che le parti si siano invertite. Ma non
preoccupatevi, non vi farò sparare dai miei soldati. Mi divertirò
a mandarvi all’Inferno personalmente, uno dopo l’altro”
Xandrella e Darkamy non dissero una parola, la situazione si stava
complicando pericolosamente. Si limitarono a guardarsi l’una
con l’altra, cosicché il volto della propria compagna
sarebbe rimasta l’ultima cosa che avrebbero visto prima della
morte. La scena, quasi commovente, venne però presto interrotta
dalla miriade di insulti che Krono cominciò a lanciare contro
la sua ex alleata.
“Troia! Maledetta baldracca in calore! Quei fucili infilateli
tutti quanti nel culo e poi dai fuoco, che tanto ne trarresti comunque
godimento!”
Krono andò avanti ancora per un po’, suscitando soltanto
l’ilarità di Lisa che disse:
“Muahahah, sei patetico! Però mi fai ridere, quindi ti
ammazzerò per ultimo. Mi raccomando, però, tu nel frattempo
non ti fermare, eh… Vediamo, allora, la prima che farò
fuori sarà…”
La criminale, sadica come sempre, creò una lunga pausa, mentre
le due operatrici aspettavano il verdetto ansiosamente:
“Sarà…”
E poi, ancora un altro lunghissimo silenzio:
“Sarà…”
Lisa stava finalmente per fare il nome della sua prima vittima, ma
ecco che un tremendo boato, seguito dal rumore di vetri infranti,
fece tremare l’edificio. Nel giro di qualche secondo, un manipolo
di soldati col volto coperto fece irruzione nel salone dalle grandi
vetrate. Nella stanza si creò un’immensa confusione e
i soldati appena entrati si scagliarono immediatamente contro gli
uomini di Lisa. Uno di questi corse subito verso Xandrella e Darkamy
e, sfilandosi il passamontagna, chiese loro:
“Ragazze, tutto bene? Visto che tempismo, eh…”
“Max!” grida Darkamy tra un misto di rabbia e sollievo
“ Accidenti, ma quanto cavolo ci hai messo ad arrivare!!! Tempismo???
Stava per farci la pelle!!”
“Ops, scusate .. ma arrivare fino a qui senza farci scoprire
da Lisa non era uno scherzo!”
“Che cazzo ci fa qui sto smidollato??” domanda Krono sorpreso
di vedere Max.
“Oh sai, una precauzione …. Non mi piace lavorare con
le serpi!” risponde Xandrella ironica.
“Non ti sei fidata eh?”
“Chi è così stolto da fidarsi di te?”
I due si scambiano un sorrisetto di sfida.
All’improvviso un soldato di Lisa tenta un colpo d’arma
da fuoco, ma un agente di Xandrella lo liquida subito dopo. Questo
evento però accende la battaglia tra i due fronte e gli uomini
presenti in stanza iniziano la loro guerra: solo Lisa, Krono, Darkamy
e Xandrella ne restano fuori: se la vedranno presto tra di loro e
una volta per tutte salderanno i conti in sospeso.
“Molto bene, cocca” fece Amy “Sembra che siamo di
nuovo alla pari, ma adesso vedrò di sistemare anche te una
volta per tutte! Mai nessuno si è permesso tanto contro me
o Xandrella ... ”
“Taci, donna!” la interruppe bruscamente Krono “Te
lo ripeto, questo è il tempo della mia vendetta e nessuno mi
ostacolerà in questo”
Darkamy stava per rispondergli, ma Xandrella la fermò con una
mano:
“Lascialo stare. Male che vada, Lisa lo farà fuori, dopodiché
noi ci occuperemo di lei e avremo preso due piccioni con una fava”
Darkamy fece fatica a metter da parte il suo orgoglio, ma seguì
il consiglio della compagna e si tirò indietro, lasciando Krono
faccia a faccia con Lisa:
“Sai, Krono” disse la criminale con aria di scherno “Al
posto tuo ci ripenserei. Non è la prima volta che ci scontriamo
e ti è sempre andata male”
“Non è mai troppo tardi per provare il sapore del proprio
sangue” fu la melodrammatica risposta dell’uomo, che si
avventò su di lei come una furia e le assestò una tremenda
testata sul naso.
Lisa barcollò per il colpo subito, si toccò il naso
e poi si fermò a fissare incredula la mano ricoperta del suo
sangue.
“Maledetto porco, come hai osato? Ti pentirai di quello che
hai fatto!” gridò la donna come un’isterica per
poi gettarsi con altrettanta violenza contro il suo avversario.
Krono, tuttavia, non si lasciò cogliere impreparato e aspettò
che la donna si fosse avvicinata a sufficienza, per poi colpirla con
un violento calcio all’addome. Lisa si piegò in due per
il dolore e Krono ne approfittò per afferrarla per le braccia
e infierire sul suo addome con una serie di ginocchiate. La donna
era distrutta, sia per il dolore che per l’umiliazione. Krono
continuava con le sue ginocchiate e non sembrava avere la minima intenzione
di lasciarla andare. Ad un tratto, però, ecco che Lisa, con
la forza della disperazione, riuscì a liberare con uno strattone
un braccio dalla morsa del nemico e ad infilargli, subito dopo, due
dita negli occhi. Krono rimase accecato per qualche istante e Lisa
ne approfittò per afferrare una lussuosa sedia che si trovava
nei paraggi e spaccargliela sulla schiena. Il tutto mentre, per tutto
l’edificio, risuonava l’eco degli spari e degli scontri.
Krono stramazzò al suolo e anch'egli cominciò a sanguinare
copiosamente. Lisa gli si avvicinò e gli restituì la
cortesia di prima, colpendolo più e più volte con dei
calci allo stomaco. Appena l’uomo tentava di rimettersi in piedi,
Lisa tornava a colpirlo costringendolo al tappeto.
Xandrella e Darkamy assistevano basite a quello spettacolo di estrema
violenza ed Amy si trovò più volte sul punto di intervenire
a favore del suo ex nemico, ma ogni volta venne trattenuta dalla collega.
La foga con cui Lisa colpiva il suo avversario era tale che questa,
ad un certo punto, dovette fermarsi per riprendere fiato e, onde evitare
che Krono potesse rialzarsi, si inginocchiò a cavalcioni sopra
di lui, bloccandolo. L’uomo, comunque, non dava segno di reazione:
giaceva esanime, disteso nel suo stesso sangue. Mentre respirava affannosamente,
Lisa lo guardava con aria di superiorità, quand’ecco
che Krono aprì all’improvviso gli occhi e, con una mossa
fulminea, portò una mano alla gola della nemica, stringendola
con forza. Lentamente, sempre senza mollare la presa, Krono riuscì
a riportarsi in posizione eretta, mentre Lisa annaspava inutilmente
cercando di liberarsi. Però il criminale non era soddisfatto
e continuò a trascinarla in quel modo, fino ad arrivare nei
pressi di un grande e pregiato tavolo ornamentale. Krono raccolse
allora tutte le energie rimastegli e, lanciando un urlo disumano,
sollevò la rivale per il collo e la schiantò contro
il mobile. Krono aveva vinto: Lisa, seppur ridotta ad una maschera
di sangue, era ancora cosciente, ma non aveva più la forza
di tentare neanche la minima reazione. La follia più estrema
si era ormai impadronita di Krono, che osservava la sua nemica ringhiando
come un animale, con gli occhi spiritati e la bava alla bocca. Il
criminale aveva avuto la sua vendetta, ma questo non gli bastava,
così estrasse il suo pugnale, pronto a dare a Lisa il colpo
di grazia.
“Fermo Krono!” urlò d’un tratto Darkamy “Lasciala
lì! Non può più nuocere a nessuno ... non ucciderla!
Ci farà più comodo da viva”
Ma le sue parole, molto probabilmente, non erano neppure state recepite
da Krono, completamente in preda alla furia. Il criminale si chinò
sopra la sua ex compagna, portandole il pugnale alla gola, quand’ecco
che si fermò, iniziando a sghignazzare tra i denti. Lisa, che
pian piano riacquistava lucidità, lo fissava in segno di sfida,
senza lasciar trapelare la minima sensazione di paura.
“Sapete qual è il mio grande difetto?” fece ad
un tratto Krono, rivolgendosi a tutte tre le donne “Che, alla
fine, finisco sempre per essere attratto dalle persone bastarde…
È la mia natura…”
Il criminale si voltò di scatto, scagliando il suo pugnale
in direzione di Xandrella. L’azione era stata così rapida
che il criminale non aveva avuto il tempo di prendere bene la mira
e la colpì soltanto al polso, ma il colpo fu talmente violento
che il pugnale non arrestò la sua corsa e si conficcò
nella parete, inchiodando Xandrella con il braccio al muro. La donna
cacciò un grido dal dolore e la situazione sembrò divenire
per tutti irreale.
“Ehi Xa, che fai? Vuoi imitare Gesù Cristo?” le
disse Krono, schernendola crudelmente “Dai che sei sulla buona
strada. Peccato che mi manchi un altro pugnale per l’altro braccio…”
Lisa, che si era ormai preparata alla morte, abbozzò un sorrisetto
di compiacimento, cercando di tirarsi su, mentre Darkamy, guardando
la sua amica ridotta in quelle condizioni, sentì un impeto
d’ira scoppiare dentro di lei e si gettò come una furia
su Krono, prendendolo alle spalle. La ragazza cominciò a colpire
il criminale con calci e pugni ben mirati, impedendo al nemico una
qualsiasi controffensiva. Non poteva tollerare di vedere la sua migliore
amica ... tutta la sua famiglia ... ridotta in quel modo e il suo
odio per Krono, che pian piano era andato placandosi, tornò
a bruciarle nel cuore con tutta la sua forza. I due si erano già
affrontati ma mai con tanta serietà ... il criminale si vide
costretto ad indietreggiare per sfuggire agli attacchi della nuova
avversaria, ma la ragazza non gli concedette tregua e balzò
di nuovo verso di lui colpendolo con una combinazione di calci alti
al viso, pugni e gomitate. Stavolta per Krono le cose si mettevano
male sul serio: lui era stanco per il precedente combattimento, mentre
Darkamy era ancora fresca e furente di rabbia. Riusciva ancora a parare
o a schivare alcuni colpi, ma la maggior parte di essi andava a segno
e, se fosse andata avanti così, nel giro di pochi minuti, il
criminale sarebbe crollato di nuovo al suolo stremato, questa volta
definitivamente. Ma, evidentemente, il destino aveva previsto che
le cose andassero diversamente perché, mentre si apprestava
a sferrare un calcio a ruota, Darkamy scivolò su una delle
pozze di sangue di cui, ormai, il pavimento era pieno. La ragazza
fu abile a non perdere l’equilibrio, ma Krono seppe approfittare
di quell’attimo di distrazione per colpire con un calcio all’addome
anche Darkamy. Naturalmente neanche Darkamy spiazzata non potè
che accusare la violenza del colpo e Krono ne approfittò stringendole
un braccio intorno alla testa, per poi spingerla all’indietro
facendole sbattere la fronte sul pavimento. Questo colpo fu davvero
molto forte e Amy stordita non riusciva ad alzarsi, la testa le girava
enormemente ... Krono scoppiò in una nuova risata ed esclamò:
“Visto, Boss, che fine ha fatto la tua cagnetta? Salutala per
l’ultima volta perché sta per lasciarci per sempre…”
Xandrella gridava in preda alla disperazione e cercava in ogni modo
di staccare il pugnale dal muro, ma ogni volta il dolore al braccio
era troppo forte e le impediva di dare lo strappo finale. Intanto
Krono, troneggiando su Darkamy, si passò un pollice sul collo,
da un orecchio all’altro, come un macabro avvertimento. Poi
sollevò la ragazza da terra e la lanciò con tutta la
forza rimastogli contro il muro facendo sbattere la testa dell'agente
nuovamente con estrema violenza. Amy giaceva di nuovo al suolo, questa
volta priva di sensi mentre un rivolo di sangue le correva copioso
dalla nuca e le rigava il viso. Krono sfoderò la sua pistola
puntandogliela alla testa.
“Riposa in pace” disse lentamente il criminale, precedendo
il rumore di uno sparo che rimbombò nel salone.
Altri interminabili istanti passarono, nei quali tutto sembrava fermo.
Ma ecco che un rivolo di sangue cominciò a colare dalla bocca
del criminale che, subito dopo, con gli occhi sbarrati, cadde prima
sulle ginocchia e poi disteso a terra con un gran tonfo. Sullo sfondo,
intanto, si stagliava la figura di Xandrella, che stringeva la sua
pistola ancora fumante nell’unica mano libera, puntata verso
Krono. L’uomo arrancò qualche centimetro strisciando
sul pavimento. Avrebbe voluto riversare sulla donna tutti gli insulti
di questo mondo, ma l’unica cosa che gli usciva dalla bocca
erano dei fiotti di sangue.
“Mi… Milady…” fu l’unica cosa che Krono
riuscì a rantolare facendo ricorso a tutte le sue ultime energie.
Il criminale cercò di volgere lo sguardo verso colei che in
precedenza era stata la sua alleata, quasi a chiederle vendetta, dopodiché
Krono spirò.