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CORSA AL CHAKRAM
del Gruppo Yahoo Xandrella

Questo racconto è stato scritto da alcuni partecipanti del gruppo_Xandrella (Claudia, Darkamy, Krono, Lisa, Max, Roberta, Xandrella).
Per commenti scrivete al gruppo.
Inoltre vi invitaimo a partecipare alla nostre prossime iniziative.

CAPITOLO 3 - di DARKAMY

Lasciatasi alle spalle la porta dell’ufficio del boss, Darkamy percorre un lungo corridoio dal pavimento in marmo fino a raggiungere il suo studio. Sedutasi alla scrivania la ragazza apre un cassetto ed estrae una piccola rubrica; sfoglia con velocità alcune pagine e, trovato il numero di telefono che cercava, se lo annota su un foglietto che si infila poi nella tasca della camicetta bianca. Terminate poi alcune faccende arretrate al pc, salva tutto su disco e, presa la giacca al volo, esce di corsa dalla stanza. Si infila il cappotto mentre percorre a passo svelto il corridoio e torna di fronte all’ufficio del capo. Con la mano bussa lievemente alla porta ed entra di qualche passo senza attendere risposta.
Xandrella, di nuovo impegnata al pc alza lo sguardo e domanda:
- Vai già a casa? -
- Sì, giusto il tempo di cambiarmi e vedo di iniziare a fare un giro per scovare i pollastri che ci faranno fruttare 2 milioni di dollari -
- Bene - risponde l’imprenditrice, posando nuovamente la sua attenzione sul monitor del suo portatile.
- Ho già sistemato il caso Deker, quando hai tempo dagli un occhio e dimmi che ne pensi della mia formulazione -
- Ah grazie, quando puoi fammi una copia dei dati n cd e portamelo - continua il boss, senza distogliere il suo sguardo dalla schermata.
- Già fatto, cara… prendi! - esclama ad alta voce Darkamy lanciando alla socia il disco su cui aveva lavorato poco prima, racchiuso in una lain card argentata.
Presa alla sprovvista, Xandrella fatica a prendere al volo l’oggetto:
- Amy quand’è che imparerai ad essere un po’più raffinata!? -
In risposta, la ragazza fa un simpatico occhiolino ed esce dalla stanza senza dire parola. La bionda imprenditrice resta a fissare la porta un attimo, scotendo lievemente la testa con un piccolo sorriso dipinto sul volto, per poi tornare al suo lavoro. Proprio in quel momento, però, la porta si apre nuovamente e da dietro fa capolino Darkamy che in tono scherzoso esclama:
- Ah dimenticavo… nel caso che tu non te ne fossi accorta, diluvia qua fuori… ti lascio la macchina… torno a casa in taxi! -
- Ok, grazie -
Le due si scambiano un sorriso, poi Darkamy lascia l’ufficio e corre fuori dall’edificio e, preso al volo un taxi, pronto davanti all’uscita, torna a casa.

L’intenso traffico, classico di quell’ora di punta, ruba all’investigatrice più di mezz’ora. Per non bagnarsi dalla pioggia torrenziale, scesa dalla vettura, la ragazza corre per il giardino che affaccia alla villa nella quale convive da anni con Xandrella, fruga nella sua borsetta e, sfilate le chiavi, apre il portone di legno bianco ed entra in casa.
Ad attenderla, il suo fedele cagnolino si drizza sulle zampe e le salta sulle ginocchia per salutarla. Tolta la giacca, la ragazza dai lunghi capelli corvini e gli occhi verdi si inginocchia ad accarezzare l’affettuosa bestiola:
- Ares!!! Vieni qui vecchio mio… fatti coccolare dalla tua padroncina!! -
Ares: un insolito nome per un piccolo yorkshire che ricorda ben poco il mitologico dio della guerra; tuttavia Amy decise di battezzare il cucciolotto con questo nome dopo aver notato il suo pizzetto che tanto le ricorda il mitico dio, seguendo un vecchio telefilm a cui era appassionata da bambina.
Dopo le immancabili attenzioni al suo fedele amico a quattro zampe, che è abituata a dargli ogni volta che rientra dal lavoro, Amy imbocca il corridoio e sale velocemente le scale che la portano alla stanza da letto. Entrata in camera sua, si fa velocemente una doccia calda e infila abiti sportivi, rigorosamente neri (il suo colore preferito), indubbiamente più comodi del tailleur da ufficio.
Poi prende in mano il cordless, la cui base è appoggiata a una scrivania posizionata sotto la finestra e, sedutasi sulla sedia a gambe incrociate, prende in mano il foglietto su cui in ufficio aveva annotato un numero telefonico e compone la sequenza di numeri sulla tastiera del telefono.
La comunicazione segnala la linea libera per qualche secondo, poi, ad un tratto, risponde dall’altra parte un uomo dalla voce profonda e sicura:
- Pronto? -
- Ciao Mike -
- Ma chi parla? -
- Sono Darkamy -
- Buonasera… è da un pezzo che non ci sentiamo… come hai avuto questo numero? -
- Eh, mi deludi agente scelto!! Dovresti saperlo ormai che l’agenzia Xandrella ha fonti un po’ovunque! -
- Hai bisogno di qualche soffiata Dark? -
- Naturale… vediamoci al solito posto tra un paio d’ore, ok? -
- D’accordo… a più tardi -

Riagganciata la comunicazione, la mora investigatrice incrocia le braccia dietro la nuca e, dopo aver tirato un lungo respiro, sussurra tra sè e sè:
- Questo lavoro non mi annoierà mai… -

Sono quasi le sette: il tempo non accenna a migliorare, ma in quel momento sembra che la pioggia abbia cessato la sua violenza. Uscita di casa da una porta su retro, Darkamy indossa una tuta motociclistica e osserva il cielo scettica:
- Che estate del cazzo! - commenta con disappunto.
Con un piccolo telecomando fa alzare la saracinesca del box ed entra. Infilato il casco, monta in sella alla suo moto e parte per raggiungere il luogo dell’appuntamento.
Si ferma di fonte ad un bar tranquillo situato fuori città, dove Mike la sta già aspettando seduto ad un tavolo a bersi un gin fresco.
Il locale è piuttosto affollato: persone che entrano ed escono dopo una breve sosta al bancone e gente che vocifera animatamente intorno ad un tavolo da biliardo. Adocchiato l’agente, Darkamy si avvicina a lui e si siede al suo tavolo:
- In anticipo come sempre tu, eh? -
- In verità sono attivato un po’prima stavolta, perché ho approfittato per fare due tiri di stecca -
- Capisco -
La ragazza alza un braccio richiamando l’attenzione del barista:
- Una Guinnes, per cortesia! -
Un attimo dopo, una ragazza porta al tavolo l’ordinazione mentre i due mantengono il silenzio fissandosi negli occhi. Non appena la giovane si allontana, Darkamy inizia a parlare:
- Vengo subito al dunque -
- Spara -
- I tuoi cari amichetti dell’FBI ci hanno dato il solito extra per un lavoretto sporco… -
- A chi devi spaccare il muso questa volta, Dark? -
- Eh! Questo me lo devi dire tu, Mike… non ci hanno fornito molti dettagli in proposito… per ora so solo che si tratta di un’organizzazione criminale che, a poco a poco, sta cercando di rovesciare ad uno ad uno tutti i governi, per poi assumere il controllo del mondo… non ho alcuna informazione su di loro ma credo di aver già inquadrato un po’i soggetti… ultimamente ho avuto tra le mani diversi casi di attentati, tra cui uno sul set di un telefilm. Può darsi che si tratti di cose diverse, ma io ho come la sensazione che ci siano loro dietro a sta storia. Solo un gruppo ben organizzato poteva fare un simile colpo senza lasciare alcuna traccia -
Darkamy si interrompe e sorseggia la sua birra, lasciando al collega il tempo necessario per riflettere un attimo, per poi riprendere il discorso:
- Tu che mi sai dire in proposito, sai niente su di loro? -
- Non posso darti risposte certe questa volta, ma forse ho capito di chi si può trattare… -
- Sono tutta orecchi -
- Tempo fa ebbi in modo di imbattermi in un uomo molto in gamba… un criminale con le carte in regola ed interrogandolo riuscii a scoprire che era al servizio di qualcuno. Non riuscii a cavare neppure una parola in proposito a quell’uomo… tentai ogni metodo di persuasione e intimidimento, ma lui sembrava essere impassibile a tutto. Non mi era mai capitato di incontrare un tipo così duro. Potei trattenerlo solo per 48 ore, poi dovetti liberarlo per mancanza di elementi contro di lui, ma il suo modo di fare era troppo professionale per un semplice delinquente di città, perciò decisi di pedinarlo. Mi condusse fino a un piccolo vicolo poco frequentato, in cui sembrava avesse appuntamento con qualcuno. Infatti, vidi che ad attenderlo vi era un uomo. Inizialmente non lo riconobbi: aveva il volto semi coperto da un grosso cappello. Il mio indagato si inchinò a lui e realizzai in quel momento che si doveva trattare sicuramente di un organizzazione criminale e che quell’uomo doveva esercitare molto potere dato il rispetto che gli veniva portato. Parlarono animatamente ma non riuscii a sentire cosa si stessero dicendo: ad un tratto l’uomo tirò fuori una calibro nove silenziata e sparò all’indiziato quasi a bruciapelo. In quel momento intervenni per arrestare quell’uomo misterioso, ma questo scappò velocemente… io lo inseguii per un breve tratto e riuscii a scorgere il suo volto per un istante. La corsa ci portò fino alla cima di un alto edificio abbandonato dove, ad attendere l’uomo, vi era un piccolo elicottero che gli permise di scapparmi -
- È molto interessante… quell’uomo ha sicuramente le mani in pasta… non tutti si possono permettere un elicottero, non credi?! Deve trattarsi sicuramente di loro… attualmente in circolazione non ci sono grandi bande da sgominare e le poche sono già seguite a vista da noi e dall’FBI. Che mi sai dire su quest’uomo? -
- È schedato… ho controllato appena rientrato in ufficio… si chiama Krono, è di origini italiane. È stato messo dentro più volte per reati minori. L’ultima volta si era conquistato una lunga permanenza dietro le sbarre ma, a sorpresa, venne liberato tramite cauzione. Questa cosa mi sorprese perché era una consistente somma di denaro e lui per lo stile di vita che conduceva non poteva certo permettersela. Di particolare c’è che ha un’avversione particolare ai governi politici e più volte ha aizzato la gente alla ribellione -
- Dai, è chiaro che tra quest’uomo e la mia organizzazione c’è un nesso… come li posso beccare? -
- L’uomo che catturai veniva sicuramente dalla strada… e in seguito a questo evento ho più volte pizzicato ragazzi di strada intenti a svolgere colpi un po’superiori alla loro portata. Credo che reclutino i loro soldati tra la gente comune -
- Ho capito… metterò in atto qualche messa in scena e vediamo se i polli abboccano -
- Buona fortuna -
- Grazie Mike, mi sei stato di grande aiuto! -
- È un piacere Dark, porta i miei saluti a Xa… a proposito, come ve la passate ragazze? -
- Al solito… tutto come sempre -
Mike sorride per un attimo, poi guarda l’orologio ed esclama:
- Io ora devo andare… stammi bene… alla prossima! -
- Certo e grazie ancora -
L’uomo esce a passo svelto, mentre Darkamy resta al tavolo ancora per qualche tempo a pensare sul da farsi.

Sono quasi le dieci quando la mora investigatrice rientra a casa: Xandrella, seduta a terra con le gambe incrociate, gioca con la sua tartaruga Tortuga (un animaletto molto vispo e simpatico, al quale l’imprenditrice è molto affezionata).
- Dove sei stata fino a quest’ora? - domanda Xandrella.
- Ho incontrato Mike… mi sono fatta dare un po’di soffiate… spero di essere sulla pista giusta -
- Che ti ha detto? -
- Ha avuto a che fare con alcuni casi strani e, seguendo uno di questi, si è imbattuto in un certo Krono, che ha tutta l’aria di essere il pollo che cerchiamo. Sembrerebbe che sia un’organizzazione che prende i propri soldati dalla strada per poi addestrarli a bacchetta. Domani inizierò qualche operazione di ricerca, sperando di ottenere qualche contatto. Mi prenderò l’agente Raul, Claudia e Roberta -
- D’accordo… hai massima libertà in questo… se ti servono più agenti, prendili senza problemi… la tua missione ha la priorità massima -
- Ok -
- Ma dimmi qualcosa in più su ciò che ti ha detto Mike! - riprende Xandrella in tono curioso.
Amy le lancia uno sguardo fulmineo per poi ribattere:
- Sandra, ho una fame allucinante!!! Non ne possiamo riparlare dopo?! -
- Sì certo, lo immaginavo che saresti tornata a casa a stomaco vuoto… ti ho aspettato per la cena… vieni, andiamo a tavola -
- Vuoi dire che hai preparato tu le cena? -
- Naturale -
Soddisfatta, Darkamy dà un bacio sulla fronte all’imprenditrice e insieme si avviano a mangiare, concordando così insieme il piano per i giorni a seguire.

Il mattino seguente, nel suo ufficio, Xandrella chiama a sè gli uomini che serviranno a Darkamy per la sua operazione. Dopo averli sollevati dai loro attuali incarichi, i tre vengono condotti dalla mora investigatrice che dà loro le direttive sul caso da seguire e spiega loro il piano. Claudia è un agente molto in gamba, è il comandante degli agenti di Xandrella; in scala di grado si può dire che sia la persona più qualificata dopo Xandrella e Darkamy. La ragazza è sempre affiancata da Roberta, il suo fedele comandante in seconda, con la quale condivide ogni battaglia. Raul è un agente scelto che ha collezionato molti successi fino ad allora.

Seduta alla sua scrivania, Darkamy inizia a spiegare loro ciò che gli è stato riferito dalla sua fonte, mostrando una foto di Krono, il boss dell’organizzazione.
Il piano è molto semplice: scovarli, infiltrarsi e catturarli.
Per dare il via alla missione, che Darkamy ha battezzato “Trinciapollo”, ora dovranno fare in modo che l’agente Raul venga adocchiato dalla loro organizzazione e reclutato tra i loro uomini. L’incarico di Claudia è organizzare falsi colpi criminali, quali rapine e attentati che possano mettere in luce le qualità dell’agente, che a sua volta dovrà dimostrare molta freddezza e cinismo e una particolare avversione ai governi attualmente in carica.

Per diversi giorni la squadra di Darkamy mette in azione questa messa in scena criminale: con l’ausilio di molti agenti che la mora investigatrice ha messo a disposizione a Claudia, l’agente Raul inizia a mettere a segno colpi ben fatti che attirano l’attenzione della stampa, che lo battezza “Il nuovo terrore di Studio City”.
La ragnatela inizia a essere sempre più fitta e non è lontano il giorno in cui “i polli” cadranno nella trappola. Darkamy attende fiduciosa, organizzando a uno a uno i colpi di Raul e attende la mossa avversaria, studiando nel dettaglio ogni possibile eventualità.
Un pomeriggio, Raul, davanti al bancone di un pub poco raccomandabile, viene affiancato da un omone di grossa stazza, dai capelli ricci raccolti in un cappello e una folta barba:
- Sembri molto in gamba a fare minchiate - esordisce lo sconosciuto mantenendo lo sguardo fisso sul suo boccale di birra.
- E tu chi sei? - domanda distaccato Raul, per nulla intimidito.

Seduta sul divano in pelle dell’ufficio di Xandrella, Amy ascolta con l’imprenditrice il dialogo tra i due, grazie a una cimice che l’agente porta all’interno degli occhiali e conferisce con Raul attraverso una trasmittente che porta all’orecchio destro:
- È fatta Xa, credo proprio che i polli abbiano abboccato! - esordisce Amy con entusiasmo.
- Sì, credo anch’io… coraggio andiamo avanti! -
- Ok… “Bene Raul…” - commenta al suo agente Darkamy - “Fai cantare il gallo… dobbiamo lasciargli libertà prima di arrostirlo!!” -
Xandrella ride per i buffi segnali in codice di Amy, ma non ci bada molto; la ragazza spesso ironizza con i nomi in codice rendendo il dialogo piuttosto pittoresco e simpatico.

- Che vuoi da me? - domanda Raul.
- Oh amico, solo darti un consiglio… nulla di più -
- Non mi servono i tuoi consigli -
- “Attento Raul, così rischi di perdere la presa!” - lo corregge Darkamy tramite la trasmittente.
- Che consigli potresti mai darmi tu? - continua l’agente in un secondo momento.
- Diciamo pure che c’è chi vede dall’alto e reputa il tuo talento sprecato -
- Dall’alto?!… Oddio devo incominciare a temere per la mia testa allora! -
- Scherza pure se vuoi, picchiatello, ma io sono qui per darti la possibilità di conoscere la signora -
- La signora?? -
- Sì amico, la futura padrona del mondo intero -
- E cosa dovrebbe mai volere questa signora da me? -
- Se ti interessa saperlo vieni con me, ti porterò in un posto -
- “Seguilo, Raul” - continua a guidarlo Darkamy.
- Attento amico… se il tuo è un trucco ti faccio saltare il cervello - conclude l’agente infiltrato.
- Ehh!!! Ma quanta aggressività… dov’è finita la fiducia nel prossimo?! - controbatte canzonatorio l’omone.
Dopo un incrocio di sguardi, i due si alzano e, senza dare nell’occhio, si allontanano dal bancone fino ad uscire dal locale attraverso una porticina sul retro.
- “Aziona la videocamera Raul, dacci l’immagine… ma attento a non dare nell’occhio, potrebbe insospettirsi” -
Con molta forma, l’agente sfiora la forcella degli occhiali, premendo su un piccolo bottoncino in rilievo che aziona una videocamera interna alla lente.
Ad attenderli nel vicolo vi è una macchina nera, di grossa cilindrata. L’omone di fronte all’auto si inginocchia ed esclama:
- Ho fatto come hai chiesto, mia signora -
Totale silenzio per brevi attimi, poi si apre lentamente la portiera dalla quale scende una donna dall’apparenza comune ma che nasconde un velo davvero diabolico in sè. Avvicinatasi a pochi passi dai due, Raul la guarda dall’alto al basso, per nulla intimidito e si stupisce del rispetto che le viene portato.

Dall’ufficio, intanto, Darkamy fa uno scan del viso della donna e trova la sua scheda in archivio: Lisa, di origini ungheresi, messa più volte dentro per piccoli reati. Sposatasi qualche anno fa con un uomo che ha vinto l’enalotto, è attualmente vedova e unica erede di tutto il suo patrimonio. Più volte segnalata per violente rivolte che inducono la gente alla ribellione.
- Ehi Xa, vieni a vedere, abbiamo fatto tombola… credo che questa sia la socia di Krono -
L’imprenditrice si avvicina alla collega e, dopo essersi seduta al suo fianco, legge sul monitor la scheda della misteriosa donna.
- Che zoccola… dai vediamo di metterla al fresco! -

- E così saresti tu “il terrore di Studio City”, eh? - è l’esordio di Lisa.
- Può darsi, e tu chi saresti? -
La donna sorride di fronte al coraggio di Raul, che le tiene testa:
- Mi chiamo Lisa -
- E sentiamo, che vuoi da me? Un lavoro sporco? Ti avverto non costo poco… -
- Oh no, occhi belli, sei fuori strada… ho avuto modo di osservarti di questi tempi, hai una scheda da far rabbrividire la polizia, i miei personali complimenti… ti ho fatto seguire e ho capito qual’è il tuo modo di pensare… -
- Ah sì? -
- Sì, a sufficienza per capire che quello di cui hai bisogno è di un nuovo mondo in cui le leggi sono dettate dai più forti… ti propongo un offerta, mio caro… puoi continuare a colpire una cittadella come hai fatto finora, col rischio di essere sbattuto dentro prima o poi, oppure puoi unirti a me, in un’organizzazione criminale che ha tutte le carte in regola per rovesciare il mondo -
- E perché avresti scelto me? -
- Perché credo che tu sia una persona intelligente, che ha buone possibilità di diventare qualcuno in futuro e, con quel corpo mozzafiato che ti ritrovi, col giusto addestramento potresti diventare un valido elemento del mio team -

Seguendo tutto dal monitor, Darkamy inizia a dare istruzioni al terminale di Claudia (appostata non poco distante dal luogo dell’incontro, pronta ad intervenire per portare in salvo l’agente in missione) per farla rientrare:
- Se li sceglie bene per farsi dare una ripassata, eh Xa? -
- Poverina, lasciale assaporare gli ultimi momenti di libertà! -
Amy sorride alla bionda amica e continua, rivolta a Raul:
- “Forza Raul… portiamo avanti lo spettacolo” -

- Se ti comporterai bene in fase di addestramento, ti garantisco che diventerai un agente di prim’ordine: un’ottima paga e un posto di prestigio tra le file dei miei… allora accetti? -continua Lisa.
- E che vuoi in cambio? -
- Il massimo delle tue capacità al mio servizio e totale fedeltà a me e alla mia organizzazione -
- Ci potrei anche pensare… ma chi mi dice che non m’incastrerai alla prima occasione? -
- Se lo volevo, l’avrei già fatto!!… Tu comportati bene e vedrai che andremo d’accordo -
- “Accetta Raul” - è l’ordine di Darkamy.
- Va bene accetto -
- Bravo… sapevo che eri un ragazzo intelligente -
Lisa sorride a Raul per un istante, poi rivolta all’omone:
- Jack… fa in modo che il nostro amico venga condotto alla base e gli venga dato un alloggio… poi mi occuperò io del resto -
- Sì, mia signora -
Detto questo, Lisa risale in macchina, dove il conducente, senza esitazione, mette in moto e parte a tutta velocità.

- “Da questo momento le nostre comunicazioni verranno interrotte Raul” - lo istruisce Darkamy - “Sbarazzati della trasmittente e degli occhiali… tra pochi istanti verrà attivato il chip che ti abbiamo inserito dietro all’orecchio… voglio un rapporto dettagliato ogni ora… è tutto.” -
- “Ah dimenticavo… massima prudenza… non prendere alcuna iniziativa senza avermi prima consultato… buona fortuna.” -

Le trasmissioni vengono interrotte e Raul viene condotto da Jack fino alla base dell’organizzazione.
- Stanno ben nascosti, sti figli di puttana! - commenta Darkamy, osservando dal monitor la posizione geografica della base.
- Senti Amy… dì la verità… c’è qualcosa che non va, vero? - domanda Xandrella un po’preoccupata - Come mai hai fatto quelle raccomandazioni a Raul? Non le avevi mai fatte prima d’ora ad un agente in copertura -
- Non so, Sandra… c’è qualcosa che non va in Raul… -
- Che intendi dire? -
- Ho osservato il suo modo di fare nelle varie missioni di questi giorni… ha un “che” che non mi piace… -
- Ti riferisci a qualcosa in particolare? -
- No, ma nell’insieme mi ha lasciato qualche dubbio… non mi fido totalmente di lui -
- Se è così non avresti dovuto rischiare… dovevi interrompere l’operazione e sostituire l’agente -
- Sai bene che non si può fare… l’operazione è stata avviata… una variazione ora sarebbe troppo sospetta… inoltre Raul era l’unico con l’addestramento necessario a questa missione. Solo Clauda potevo mandare in alternativa, ma lei mi occorre qui. Non avevo alternative… dovevo per forza mandare Raul -
- Mi raccomando Amy… raddoppia i controlli su di lui… stai attenta! -
- Non preoccuparti… ho già provveduto -
- Comunque credo che la tua sia solo un impressione… conosco Raul da anni… non lo credo capace di tradirci -
- Lo so, lo so… ma la prudenza non è mai troppa! -

Nei giorni a seguire l’agente Raul ha modo di ambientarsi all’interno della base e viene sottoposto ad una serie di addestramenti che, in breve, fanno di lui un vero guerrigliero in piena regola. A mano a mano che ricava informazioni sull’organizzazione le manda prontamente all’agenzia dove vengono studiati da Darkamy, che prepara un piano per un’irruzione.
A un mese dall’infiltrazione di Raul, la mora investigatrice ha raccolto sufficienti dati da poter elaborare un’azione.

Entrambe sedute davanti a una grande tavolata rettangolare, Xandrella e Darkamy definiscono gli ultimi dettagli dell’operazione mentre, dall’altro lato del tavolo, i capi squadra dei loro agenti siedono pazientemente in attesa di ricevere istruzioni. Ancora qualche istante in cui le due si scambiano accordi, poi Xandralla inizia a parlare:
- I dati finora raccolti dall’agente Raul ci segnalano che questa organizzazione ha basi in molte sedi del mondo e il loro intento è quello di organizzare diversi colpi di Stato, al fine di rovesciare i governi più importanti per mettere in ginocchio il mondo. La nostra fortuna è che noi sappiamo di chi si tratta e ora diventa imperativo fermarli, prima che loro possano mettere a segno dei colpi molto più pericolosi di quelli fin ora portati a termine. Per ora sappiamo che, nel loro centro operativo, l’agente Raul sta scoprendo i loro sistemi di difesa, i loro programmi e i loro schemi. Per non dare nell’occhio gli abbiamo dato disposizioni di mantenere parte delle informazioni ricavate che ci riferirà al termine dell’operazione, mentre ci sono stati passati i dati che ci serviranno per un’irruzione -
- I capi della banda sono due pericolosi personaggi già conosciuti per i loro pensieri rivoltosi… - continua Darkamy illustrando i loro volti su un monitor posizionato alle loro spalle - Il primo che vedete sulla destra è Krono… la seconda è Lisa. Raul dice che si vocifera tra gli agenti della base che il vero intento di Lisa è quello di sfruttare il socio per poi sbarazzarsene e dettare legge da sè, ma queste sono solo fonti poco attendibili, avremo modo di appurarle una volta che i due boss saranno catturati. Il nostro compito ora è il seguente: dare il via ad un’irruzione il cui obiettivo è catturare i due boss. Il loro quartier generale è ben nascosto e protetto da avanzati sistemi di difesa. La base pullula di soldati e questo ci renderà ancora più arduo l’accesso. Vogliamo evitare uno scontro diretto che causerebbe solo spreco di vite e, con probabilità, ci farebbe perdere di vista l’obiettivo. L’operazione avverrà stanotte alle 24 precise. Entrerò io… e con me verranno all’interno solo Peterson e due dei suoi agenti. Il resto delle squadre resteranno all’esterno pronti a intervenire nel caso dovessi dare l’ordine. A guidare le pattuglie esterne vi saranno Claudia e Roberta. L’intera operazione verrà seguita da Xandrella, che guiderà i miei movimenti all’interno. Le comunicazioni saranno limitate, perciò è indispensabile la massima attenzione e la totale collaborazione tra di noi. Tutto deve andare come stabilito. Si tratterà di un’operazione molto delicata. La mia squadra dovrà entrare eludendo la sorveglianza e catturare i due boss senza destare nessuna attenzione da parte della loro squadriglia. Se poi ci sarà possibile, guideremo un’irruzione armata che ci permetterà di prendere di sorpresa la base e farla prigioniera senza molte resistenze. I dettagli della missione li troverete sui vostri terminali. A poche ore dall’operazione verrà fatta una nuova riunione… nelle prossime ore l’agente Raul si metterà in comunicazione per darci l’esatta posizione dei boss… è tutto, potete andare -

I capi squadra si alzano dalla sedia e si allontanano e, mentre Xandrella parla con una segretaria per darle disposizioni per una riunione, Darkamy trattiene Claudia:
- Cla, aspetta… ti devo parlare -
La mora investigatrice dà un’occhiata per assicurarsi che Xandrella non faccia caso al loro colloquio, per poi far segno alla ragazza di seguirla. Le due raggiungono l’ufficio di Darkamy e, una volta sedute una di fronte all’altra, la ragazza riprende il discorso:
- Ho bisogno che tu mi faccia un piacere, Cla -
- Dimmi… se posso -
- Non mi fido molto di Raul… c’è qualcosa in lui che non mi convince -
- Hai informato Xandrella di questo? -
- Sì, ma stammi a sentire. Poco fa mi sono fatta inserire un rilevatore sotto la cute, non se ne accorgeranno mai… Xa di questo non è al corrente, non voglio che si allarmi inutilmente. Probabilmente la mia è solo un’impressione e ce ne torneremo a casa vincenti, ma se qualcosa dovesse andare storto e la mia squadra non dovesse uscire, voglio che tu esegua il mio ordine di rientrare alla base. Ti lascio qui, nel primo cassetto della mia scrivania, il terminale che rileva il mio ricevitore. Se verremo catturati, saprai la nostra posizione e studierai con Xa un modo di farci uscire. In questi ultimi anni sei diventata un ottimo agente e credo che tu sia in grado di potermi sostituire qui, sono sicura che troverai un modo per farci uscire -
Amy fa una breve pausa di silenzio e poi continua:
- Ormai dovresti conoscermi a sufficienza per sapere che mi porto sfiga da sola e che sono il peggior gufo della terra. Se, peggio ancora, non verremo ad essere catturati, bensì uccisi, tu prenderai il mio posto all’agenzia -
- Sei sempre capace di sparare stronzate, eh Dark? -
- Ascolta… da tuo superiore ti ho detto tutto quello che dovevo dirti… da amica ti domando di avere cura di Xa e di aiutarla quanto più puoi… mi fido di te, Cla -
Claudia non risponde e si limita a un debole accenno col capo. Le due si stringono la mano e riprendono le loro attività.

Nel frattempo Raul ha quasi completato il suo addestramento e, a sorpresa, Lisa va a fargli visita. Era da molto che i due non si incontravano e questa di Lisa è una visita piuttosto inconsueta, che mette molta inquietudine nel cuore di Raul.
- Ho seguito personalmente il tuo addestramento - esordisce la donna.
- Davvero? -
- L’ho capito subito che tu non eri il classico delinquente venuto dal nulla. Tu hai già seguito un programma militare -
- No, ti sbagli - controbatte Raul un po’nervoso.
- Invece non mi sbaglio affatto. Ti dico una cosa Raul… tu mi piaci, sei un ottimo agente e con me puoi fare molta strada… mi dispiacerebbe doverti uccidere… io non amo sprecare il talento. Perciò ora ti do un consiglio amichevole: se vuoi continuare a campare ti conviene togliere la maschera e dirmi una volta per tutte la verità -
- Quello che ti devo dire della mia vita lo sai già -
- Errore! - controbatte Lisa, estraendo a sorpresa un’automatica che punta al fegato dell’agente - Tu mi devi dire tante belle cosucce su di te… il tuo addestramento parla chiaro… hai ottenuto i valori tra i più alti registrati qui, ma con tempi record… ti sei tradito amico mio… tu non sei chi dici di essere -
Il gelo si insinua nelle vene di Raul che, preso di sprovvista, non sa come comportarsi:
- Se sei bravo e ascolti il mio consiglio, inizia a dirmi chi sei -
- Agente scelto Raul Bath -
- Per chi lavori? -
- Io non sono un traditore! Ammazzami se vuoi ma non ti dirò mai il nome del mio capo! -
- Coraggioso da parte tua… e io ammiro il coraggio… allora senti me ora… il tuo capo, chiunque esso sia, quando tornerai dalla missione, e se tornerai, ti darà una bella pacca sulla spalla, si complimenterà con te e, se ti andrà bene, ti aumenterà di grado. E poi? Tornerai ad essere un niente… io non sono così stupida, tu potresti fare molta strada con me. Un’ottima paga e un posto di prestigio nella schiera dei miei… prenderai il posto di Max… quello sciocco non potrà restare al mio servizio ancora per molto… lui crede di stare dalla pare dei “buoni”… non posso contare ancora per molto su di lui. Scegli agente scelto… una vita di lavoro al servizio di un capo che non ti prenderà mai in considerazione per quello che sei… una vita da straccione come tutti gl’agenti dell’FBI… oppure un salto di carriera, il mio secondo, pieno di soldi, pochi rischi sul campo e la prospettiva di essere tra le schiere dei futuri dominatori del mondo -
- La tua proposta è allettante, ma chi mi dice che mi dovrei fidare di te? Chi mi assicura che manterrai la parola, una volta che io avrò tradito la mia agenzia? -
- Tutti sanno che Lisa è una persona infida e meschina… ma sono una persona d’onore, non vengo mai meno alla parola data -
Raul resta a riflettere per qualche attimo mentre Lisa fa pressione con la pistola facendo crescere la paura in lui. Ancora qualche attimo e poi cede dicendo:
- E va bene. Lavoro per l’agenzia “Xandrella Security and Investigations”. Il mio diretto superiore è l’investigatrice Darkamy -
- Ho già sentito questo nome da Krono… eh! E quello sciocco dorme sugli allori mentre il nostro nemico non solo ci conosce ma riesce a infiltrarsi tra di noi. Chi è il capo? -
- Xandrella -
- Dove vive? -
- Questo non lo so. So solo che vive con Darkamy, ma nessuno di noi sa dove -
- Si fidano molto di voi, eh? -
- L’agenzia per cui lavoro è molto importante, devono salvaguardare la loro sicurezza. Nessuno di noi sa dove sono le abitazione dei capi squadra -
- Che cosa ti hanno mandato a fare qui? -
- Dovevo infiltrarmi e passare quante più informazioni possibili sulla tua organizzazione -
- Cosa sanno di noi? -
- Per ora hanno solo il dettaglio dei vostri sistemi di sicurezza… tutte le altre informazioni che ho finora raccolto gliele avrei dovute passare con un rapporto a fine missione -
- Missione? Quali sono le loro intenzioni? -
- Alle 24 di stanotte irromperanno qui per catturare te e Krono -
- Dammi i dettagli del loro piano -
- Non li conosco ancora. Darkamy attendeva la mia prossima comunicazione in cui gli davo la vostra esatta posizione per darmi i dettagli dell’irruzione -
- Molto bene Raul… mi sei stato molto utile - commenta soddisfatta Lisa ritraendo la pistola.
- Quello che hai fatto ai miei danni è molto grave, ma posso ancora risparmiarti la vita… ora, alla mia presenza contatta Darkamy, comunicale la posizione e fatti dare i dettagli della missione. Se lo farai, non ti ucciderò e ti darò ciò che ti ho promesso -
Raul guarda la donna titubante che per convincerlo continua:
- Io credo che tu ci tenga alla pelle giusto? Coraggio, chiamala e sii naturale… noi due non ci siamo mai detti niente, vero?? -
L’agente fa un lieve cenno col capo e si mette in comunicazione con Darkamy: le passa le informazioni necessarie e si fa dare i dettagli della missione organizzando anche il suo recupero, il tutto alla presenza di Lisa che osserva soddisfatta.
Una volta interrotta la comunicazione la donna conclude:
- Bravo il nostro Raul. È stato comandato il silenzio radio fino al tuo recupero. Questo significa che quella trasmittente non ti serve più. Ora vieni con me, te la farò togliere, così saremo tutti più tranquilli. Poi verrai chiuso nei tuoi alloggi. Se tutto andrà come stabilito e continuerai a fare il bravo ragazzo, inizierà il tuo periodo di prova come nostro agente. In base al tuo atteggiamento deciderò se premiarti o che fare di te -

La giornata corre veloce. I dettagli della missione sono completi. Tutti gli agenti abilitati sono pronti per la partenza. Darkamy esce dall’armeria in tenuta da combattimento, ben attrezzata e armata, pronta per partire. Prima di andare, la ragazza fa un salto nell’ufficio di Xandrella, dove l’imprenditrice sta sistemando le ultime faccende prima di passare alla sala comandi, dove dirigerà l’operazione:
- Sei già pronta? - domanda la bionda ragazza, appena Amy entra nella stanza.
- Sì, tra pochi minuti partiamo -
Il silenzio cala tra le due. Più di una volta si sono presentate simili missioni, ma questa volta aleggia una strana inquietudine. Amy si avvicina all’amica in silenzio:
- Mi raccomando Amy, prudenza - si raccomanda Xandrella.
La mora investigatrice abbraccia forte l’amica e le sussurra:
- Sandra, cerca di aver cura di te… non lavorare troppo… prenditi un po’di riposo in più quando puoi -
L’abbraccio si scioglie:
- Ma che cazzo ti raccomandi… ci rivediamo domani, scema!! -
- Sì, hai ragione -
Ancora uno scambio di sguardi, poi Amy si allontana di corsa dalla stanza per raggiungere lo squadrone già pronto a partire. Stranamente nervosa, l’imprenditrice si siede un attimo alla scrivania e guarda fuori dalla vetrata dell’ufficio, con lo sguardo perso, fino a quando viene richiamata dal terminale che la richiede in sala comandi.

Nell’arco delle due ore successive, lo squadrone degli operativi ha presidiato la zona. Ognuno si è posizionato come stabilito e attende l’inizio dell’operazione soprannominata “Trinciapollo”. Al centro della sala comandi, Xandrella, con auricolare all’orecchio, passeggia avanti e indietro, attendendo il momento per dare il via libera alle danze, dando istruzioni qua e là ai tecnici presenti.
Al preciso scoccare della mezzanotte, l’imprenditrice fa partire la squadra: Darkamy, seguita dai suoi tre agenti armati di fucile, inizia a muoversi cauta in direzione dell’ingresso. Due uomini sono appostati di fronte a sorvegliare. Con cautela Darkamy e Peterson si avvicinano a loro e, con un silenzio abissale, li uccidono con precise tecniche marziali. Il terzo agente si occupa dei comandi di apertura: brevi istanti e i quattro sono dentro la base.
Xandrella guida la squadra negli spostamenti indicando i movimenti da seguire e mettendoli in guardia sulla possibile presenza nemica, che viene prontamente neutralizzata. Tutto fila liscio e raggiungono presto il salone dove avrebbero dovuto trovare Krono. Per non fare azionare gli allarmi, Darkamy deve interrompere la comunicazione con Xandrella: il compito dell’imprenditrice è concluso per ora. Per adesso si tratta di aspettare che Darkamy catturi i due “polli”, per poi essere ricondotta fuori.
La squadra dei quattro entra nella stanza che appare buia… l’unica luce che entra è quella debole lunare proveniente dall’esterno.
I quattro si muovono con cautela:
- Qui non c’è nessuno, Dark!! - commenta Peterson innervosito.
- Lo sapevo… quel figlio di puttana ci ha venduto! - commenta innervosita Darkamy - “Claudia… Claudia, mi senti?” -
- “Sì, ti ricevo Dark” -
- “Abbiamo mancato l’incontro… qui ci incastrano!!” -
- “Che cosa??!!” -
- “Ascoltami bene Cla, ora faremo di tutto per uscire… restate per altri tre minuti… se ci vedete arrivare, scatenate l’apocalisse per pararci il culo!! Se entro i 180 secondi che ti ho dato non ci vedi arrivare, filate via da lì!!” -
- “Tre minuti?! Dio, Dark, sono troppo pochi!!” -
- “Cla, questo è il mio ordine… non rischierò che l’intera squadra venga catturata!! Tre minuti, non uno di più… se saremo fortunati ce la faremo!” -
- “Agli ordini” - è il commento molto contrariato di Claudia, che chiude le comunicazioni.

- Ragazzi, statemi bene a sentire… - continua Darkamy, rivolta ai suoi agenti - Messi così siamo praticamente fottuti. Cerchiamo di fare di tutto per uscire da qui, ok?… Dobbiamo avere gli occhi dappertutto e prontezza di riflessi. Abbiamo tre minuti per uscire di qua -
I quattro escono dalla stanza e cercano di arrivare all’uscita. Un paio di uomini gli vanno contro e vengono uccisi, ma uno di loro si fa scappare un colpo di arma da fuoco, prima di spegnersi. L’allarme scatta e il gruppo è costretto a cambiare strada: si infiltrano per un altro corridoio parallelo e fanno fuori una decina di uomini. Resta loro un minuto prima che la squadra se ne vada. L’uscita è vicina e sembra che per loro ci sia speranza, quando il corridoio viene illuminato di colpo e, dai due lati, escono una ventina di soldati armati che gli sbarrano la strada, puntandogli contro le loro armi:
- Fine della corsa! - commenta amaramente Amy, alzando le braccia in segno di resa.
I quattro vengono disarmati mentre sopraggiungono Krono e Lisa. L’uomo, beffardo, batte le mani e introduce un discorso esclamando:
- Bella pagliacciata la vostra! Complimenti!! Quanta furbizia da parte vostra… -
Lisa si avvicina a Darkamy e continua:
- Mi sono informata su di te… hai collezionato un bel po’di successi… peccato che tu abbia compiuto proprio questa volta un errore madornale! Mai fidarsi troppo dei propri agenti -
- Beh cara, mi fa schifo ammetterlo, ma credo che stavolta hai proprio ragione -
I quattro vengono legati e portati di fronte ai due boss:
- Portateli in cella… più tardi vedremo di farci dire tante belle cosucce da questi eroi - è l’ordine di Lisa.
- Wow, avete visto ragazzi… ci è andata bene… ci siamo guandagnati l’hotel per questa notte!! - li sfida Amy, mettendosi a ridere - Mi raccomando, trattateci con riguardo… Siamo ospiti d’onore!! -
- Vedrai - commenta Krono, tirando un preciso pugno al volto di Amy, rompendole il labbro - Un trattamento come il nostro non lo troverete in nessun’altro luogo -
La risata di Krono è sonora e maligna, ma Darkamy, prima di essere portata via, si prende l’ultima parola:
- Ricordati, Krono, ride bene chi ride ultimo! -

La squadra di Claudia è rientrata alla base come stabilito. Con amarezza, stende subito il rapporto che presenta a Xandrella. La ragazza è molto nervosa e cammina per la stanza con il volto crucciato di rabbia:
- Finalmente, Claudia… ma che cazzo è successo?! -
- Amy aveva ragione, Raul ci ha traditi -
- Guarda, giuro che la prossima volta che quella ragazza farà una missione, mi parla di un suo presentimento, la strozzo! Ogni volta che dice qualcosa va a finire che succede!! Siete riusciti a tirarli fuori vero? -
- Veramente no -
- Che cosa?!!! -
- La base era in allerta, sapevano del nostro arrivo e Amy, per evitare che fossimo tutti catturati, ci ha fatto rientrare. Ci ha lasciato tre minuti per il loro recupero e poi mi ha dato ordine di rientrare -
- Avresti dovuto fare un’irruzione armata!! -
- Li avrebbero ammazzati se l’avessimo fatto… con la perdita di molte altre vite -
- Sì, perché, lasciandoli là gli abbiamo risparmiato la vita!? Li avranno di certo ammazzati! -
- Forse no -
- Che vuoi dire Claudia, sai qualcosa che non so? -
- Ieri, dopo la riunione, Amy mi ha chiamata in disparte e mi ha detto che ha un trasmittente con sè. In caso di cattura l’avrebbe azionata -
- E perché non me l’ha detto?! -
- Non voleva allarmarti -
- È sempre la solita -
- Vado a prendere il terminale nel suo ufficio… se segnala qualcosa significa che sono ancora vivi -
- Vengo con te -

Le due, di corsa, attraversano il corridoio ed entrano nell’ufficio della mora investigatrice. Preso il terminale lo accendono e attendono il segnale:
- Non ce l’hanno fatta - commenta con amarezza Claudia, osservando il display.
- Aspetta un attimo - controbatte Xandrella, attendendo ancora fiduciosa qualche istante.
Il display non segnala niente, poi ad un tratto un piccola lucina rossa inizia a lampeggiare e lentamente compare un schema a raggi x dell’edificio.
- Lo sapevo!! - commenta Xandrella entusiasta - Coraggio Cla, organizziamoci… andiamo a riprenderli! -




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