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CURRENT SCOOP

Renèe O'Connor

26 gennaio 2005

(tradotta da Rufcran)

Renee O’Connor - uno dei più favolosi talenti che riuscirai mai a trovare - meglio conosciuta per il ruolo della coraggiosa Gabrielle in Xena: Principessa Guerriera. Con nuovi ruoli in programma e un cortometraggio al Sundance Film Festival, i suoi fan hanno finalmente la possibilità di vedere questa gemma brillare!
Abbiamo parlato con l’incredibilmente dolce Renee della sua carriera e di molto altro ancora!

THE STAR SCOOP:
Come scegli i tuoi ruoli in questi giorni?

RENEE O’CONNOR:
Adesso sono una mamma e come qualsiasi persona che vuole anche avere una carriera, devo scegliere veramente con cura quello che sarebbe il meglio per tutti. Così sto cercando cose che mi appassionino sul serio. E che non mi impegnino più di tanto (ride). Sono alla ricerca di parti che parlino di gente che sta maturando e che è alla ricerca di se stessa – credo che lo si faccia nella vita attraverso diverse tappe - o mi piacciono le storie di eroi: qualcuno che supera tutti gli ostacoli e diventa una persona migliore. Si tratta di leggere il materiale e vedere se riesco a relazionarmi con esso e se lo faccio cerco di vedere come prenderne parte.

THE STAR SCOOP:
Come fai a decidere se vuoi interpretare o dirigere o produrre qualcosa o fare tutte queste cose?

RENEE O’CONNOR:
Come si decide? Penso dipenda dal materiale e da chi ne è coinvolto. Se si tratta di qualcosa in cui mi è stato chiesto di recitare – allora è tutto abbastanza chiaro (ride). Ma se è qualcosa che ho progettato io stessa e che voglio sviluppare allora dovrei prenderne parte come produttore o attore o potrei dire che mi piacerebbe dirigerlo e qualcun altro si occuperebbe della produzione e della recitazione. Ma trovo sia difficile occuparsi di tutto allo stesso tempo. Adesso specialmente con le tecniche digitali alcuni lo fanno, ma bisogna comunque collaborare. E è sempre bello avere altre persone intorno che ti sostengono.

THE STAR SCOOP:
Pensi che richieda un talento differente recitare dal vivo e lavorare in TV?

RENEE O’CONNOR:
In entrambi vengono richieste abilità diverse. Nei film e in televisione devi essere in grado di vedere il tutto in modo diverso rispetto a quello che faresti sul palcoscenico, perché giri le scene non in ordine cronologico e perché lavori con la tecnologia. Ma sul palco sei in grado di portare il personaggio da un punto fino alla fine ed è un processo fluido e organico. Si tratta di essere completamente presenti per tutto il tempo, proprio lì in quel momento. Invece nei film hai delle pause per cui devi rimanere concentrato sul personaggio, ma hai tempo di prenderti un caffè e parlare con qualcuno (ride). Si deve essere più elastici nei film ed essere in grado di andare e venire nel lavoro, mentre una volta che sei sul palco, sei in scena.

THE STAR SCOOP:
Alien Apocalypse e One Weekend a Month sono ambientati nel presente/futuro, mentre Xena e Macbeth nel passato. In quale periodo di piace di più lavorare?

RENEE O’CONNOR:
Adesso credo che mi piaccia di più lavorare nel presente. Ma è sempre diverso per me. Quando è finito Xena ho voluto lavorare con qualcosa di Shakespeare. Non per il periodo nel quale è ambientato, ma per il suo linguaggio. E penso che adesso mi piaccia provare qualcosa come One Weekend a Month, in cui posso relazionarmi con la storia di questa donna e la sua situazione. Sento qualcosa per questa donna. E sono contro la guerra. Voglio dire, ovviamente sono con le truppe. Sai, credo che si debba sostenerle perché sono loro che affrontano quelle situazioni al posto nostro, ma vorrei soltanto che non avessimo iniziato tutto questo. Quello che mi piace di One Weekend a Month è che porta veramente alla luce il profilo di una madre che sta andando in guerra. Qualcosa del genere – perché è nella nostra vita proprio adesso, è perfetto per me al momento. Quindi adesso preferisco qualcosa di attuale.

RENEE O’CONNOR:
Ti racconto un aneddoto su One Weekend a Month. Sarà possibile vedere il cortometraggio sul sito sundance.org dal 20 al 30 gennaio ed è interessante perché ci sono due bambini nel corto e io impreco tutto il tempo e abbiamo filmato in modo che quando recitavo con il bambino non dicevo parolacce, poi filmavano lui e poi la bambina – veramente non è più una bambina – ha circa undici anni – potrebbe sembrare una ventenne. Abbiamo lavorato sul suo materiale, poi abbiamo iniziato a lavorare sul mio e qui è venuta fuori la crudeltà del personaggio, che continuava a imprecare senza neanche pensarci. E’ così disinteressata a quello che le sta intorno, il che è abbastanza traumatico quando vedi questi due bambini. Comunque, ero così sconvolta perché dovevo imprecare davanti a questa bellissima bambina, questo bellissimo animo. Ho detto, sai mi dispiace tanto (ride). E lei mi ha detto oh, non preoccuparti, ho una sorella di diciassette anni che mi dice di tutto. E io ho pensato oh, mio dio, è così.. è stato divertente, ma allo stesso tempo così interessante per me perché mi dispiaceva imprecare davanti a lei.

THE STAR SCOOP:
Pensi che qualcuno avrà problemi nel credere non al tuo personaggio ma, - la gente ti vede così innocente, dolce e poi ti vede bestemmiare. Pensi sarà difficile per loro crederci o pensi di avere recitato bene la parte?

RENEE O’CONNOR:
Sai una cosa? Penso sia difficile per le persone accettarlo, ma crederlo no. E questo perché la gente ha un’idea di chi sono basata sui personaggi che ho interpretato, principalmente Gabrielle perché è meglio definita. E perché una parte di me si preoccupa delle altre persone e di quello che pensano e questo mi fa sembrare molto dolce e gentile. Tuttavia penso che come attore uno tenda a guardare alla parti più oscure della propria psiche. E questo personaggio fa comunque parte di quello che sono. Non penso sia così distante (ride). Ma mi dà fastidio guardarla perché non è un personaggio di cui vado fiera e penso sia per questo che ti ho raccontato la storia delle imprecazioni – perché se le persone che si collegheranno al sito saranno adolescenti, insomma vorrei far capire che io non mi comporto così. Naturalmente non impreco davanti a mio figlio di tre anni, ma non credo neanche nell’insegnargli certe cose. Sto cercando di insegnargli ad essere una brava persona. Per questo ogni volta che guardo il film, è uh.., sai è sgradevole. Ma non penso che le persone lo trovino incredibile, penso solo che sia difficile da accettare. Ci sono molte bestemmie. Non tante come nei film che si fanno oggi, ne hanno tolte un po’, ma comunque è così.

THE STAR SCOOP:
Noti che il tuo lavoro stia influenzando la vita di altre persone? E se è così come?

RENEE O’CONNOR:
Bè lo spero. Spero che il mio lavoro significhi qualcosa perché è per questo che lo faccio. Intendo dire, mi piace essere creativa perché mi porta ad essere una persona migliore e spero che in qualche modo questo porti qualcun altro a pensare e sentire qualcosa che gli dia l’opportunità di crescere come individuo. Non potrei immaginare di fare questo lavoro se non influenzasse qualcuno. Non vedo a cosa potrebbe servire. Certo tu cresci come individuo, ma quello che mi porta veramente a fare quello che faccio è per la maggiore consapevolezza del mondo. Sto maturando e imparando continuamente. Questo spero che aiuti non solo mio figlio, ma tutti. E non intendo dire di essere chissà chi, ma penso che noi tutti siamo qui per una ragione e una volta che sei riuscito a capire qual è, allora sei nella giusta direzione e tutti insieme siamo sullo stesso percorso.

THE STAR SCOOP:
Hai provato veramente tutto – recitazione, direzione, produzione. Perché hai deciso di scavare in ogni aspetto del mondo della recitazione?

RENEE O’CONNOR:
Per me è sempre stata una questione di ricerca – riuscire a capire quello che faccio meglio (ride)? Come posso fare la differenza in un certo senso e sentire di fare qualcosa di significativo. E in Xena era diverso perché è stata un’opportunità meravigliosa per me di esplorare un altro aspetto del fare cinema, ma adesso – non so – è tutto così diverso. Ma si tratta di portare a termine il proprio lavoro. Quindi come lo fai? Se conosci qualche grande produttore è fantastico, allora puoi occuparti del resto. Si cerca soltanto di riuscire nel proprio lavoro e di far funzionare il team, poi tutto il resto va da sé. Penso che si debba avere strumenti diversi per ogni lavoro – il produttore è molto diverso dal regista e dall’attore. Ma se si è capaci di notare queste differenze penso che si possa fare qualunque cosa.

THE STAR SCOOP:
Come ti prepari per un ruolo o una scena emotiva?

RENEE O’CONNOR:
Penso che dipenda da quello che senti dentro di te. Prima se non avevo provato qualcosa, cercavo di rimpiazzare quella sensazione con qualcosa che andasse bene per me. Se in Xena ad esempio c’era Xena che moriva cercavo di ricordarmi come mi ero sentita quando uno dei miei amici è morto. In questo modo diventa più facile per me rimpiazzare quel sentimento con qualcosa di più vicino a me. Poi quando diventi più vecchia (ride) la vita presenta più sfide e ci si trova a voler scoprire tutto quello che ci è accaduto fino ad ora e per quanto mi riguarda ho scoperto di avere fatto molte esperienze dalle quali poter attingere e adesso si tratta di avere il coraggio di analizzarle e riuscire ad utilizzarle. È quello che cerco di fare ora. Si tratta di esperienze molto personali e si deve sapere come relazionarsi al personaggio.

THE STAR SCOOP:
Come sei giunta al ruolo in Alien Apocalypse?

RENEE O’CONNOR:
Mi trovavo con Rob Tapert – non ricordo se ero a casa sua o con Lucy o altro. Ma praticamente Rob che era il produttore esecutivo in Xena mi disse che avrei dovuto chiamare Bruce Campbell e Josh Becker – l’attore e il regista e far loro sapere che ero disponibile e che mi sarebbe piaciuto partecipare al film perché Bruce e Josh pensavano io fossi troppo giovane per la parte. Ma Rob mi vide e disse ‘sai una cosa, sei perfetta per la parte, dovresti chiamarli’. E l’ho fatto ed è partito tutto da lì. Avevo già lavorato con questi ragazzi prima, quindi è stato come andare a trovare dei parenti. (ride).

THE STAR SCOOP:
Quando andrà in onda?

RENEE O’CONNOR:
Alla fine di febbraio. E sarà molto divertente, sai, sembra un piccolo film di fantascienza degli anni ’60. È stato filmato tutto con allegria ed è molto simpatico.

THE STAR SCOOP:
Hai scalato il monte Kilimanjaro. Perché hai deciso di farlo?

RENEE O’CONNOR:
Sì (ride). Volevo fare qualcosa di interessante e divertente (ride). E volevo mettermi alla prova. Ma l’idea non è partita da me, il che è strano, ma da mia madre. Ma ho pensato fosse fantastico ed eccezionale e così ho colto l’occasione al volo e ho iniziato ad allenarmi. Mi sono innamorata dell’Africa mentre ero lì. È stata un’esperienza fantastica. Ci è voluta molta forza, determinazione e pazienza. C’era gente proveniente da tutto il mondo e tutti avevamo una cosa in comune, cioè il voler raggiungere la vetta. E penso che questo sia un atteggiamento che bisognerebbe avere anche nella vita – il fatto che abbiamo tutti in qualche modo qualcosa in comune. È bel modo di vedere le cose.

THE STAR SCOOP:
Deve essere stato difficile scalare quel monte.

RENEE O’CONNOR:
Sai, non è poi difficile come te lo immagini. Non è pericoloso come scalare il monte Everest, anzi. Certo, è stato difficile, ma non così tanto. La maggior parte del cammino era abbastanza pianeggiante, e gradualmente ti portava sulla cima. Solo una notte è stata pericolosa, e cioè quando siamo partiti a mezzanotte con un faretto sulla testa e ci è voluto un po’ per superare un terreno sabbioso per raggiungere una cima ed è stato strano. Mi ricordo che mi misi a cantare le sigle dei programmi tv nella mia testa per distrarmi da quello che stava succedendo (ride).

THE STAR SCOOP:
Hai qualche consiglio da dare alle ragazze per essere felici con loro stesse?

RENEE O’CONNOR:
Non guardare le riviste (ride). Non fare riferimento alle riviste, perché si dice che sia veramente difficile cercare di assomigliare ai loro standard ed è proprio vero – la nostra società si aspetta che le ragazze si vestano in un certo modo, appaiano in un certo modo. Ed è così per tutte noi sin da giovani, e continua così fino a quando non raggiungi la mia età e io ho 33 anni e sono ancora lì che dico ‘oh, sai, non voglio fare questo perché non mi sembra giusto per me’. E specialmente con il mio lavoro di attrice, vivendo in un posto in cui la gente ti guarda più minuziosamente. Se riesci a trovare il modo di credere che tu sei unica e preziosa e se riesci a sentirti in pace con te stessa e se riesci a farlo presto, poi questo ti aiuterà sempre perché non è qualcosa che scompare – e le persone si aspetteranno sempre qualcosa da te – siamo donne. Cioè ragazze, o donne, è la stessa cosa. Noi tutte cerchiamo di essere sempre forti, e rimanendo comunque in contatto con il nostro corpo e l’unico modo in cui puoi farlo è credere in te stessa, perché è tutto quello che abbiamo. Credere soltanto in noi stesse e trovare la spiritualità che ci sosterrà. Perché tutto il resto è inutile. Le foto nelle riviste e tutte quelle cose sono divertenti, ma alla fine l’importante è la tua anima, la tua identità e i rapporti con gli altri.

THE STAR SCOOP:
Quali sono le tre parole che ti descrivono meglio?

RENEE O’CONNOR:
Sincera, affettuosa, (pausa) mmh, sto cercando di riassumerlo in una parola. Curiosa.

THE STAR SCOOP:
Sei stata un’eroina per molte persone. Chi è il tuo eroe?

RENEE O’CONNOR:
Chi è abbastanza coraggioso da essere sempre se stesso. Chi non ha paura di essere indipendente se va contro la coscienza collettiva di quello che accade nella società. Le persone che sono sincere e non giudicano gli altri. Tutte queste persone sono eroi per me. Quindi ognuno di noi, se scegliamo di esserlo.

THE STAR SCOOP:
Scegli una domanda a cui ti piacerebbe rispondere e dammi una risposta.

RENEE O’CONNOR:
Hmm (ride). Ultimamente mi interessano i dipinti ad olio di artisti orientali e un artista che mi è di ispirazione adesso è un uomo di nome Hokusai e ho il suo libro sul mio comodino e guardo come interpreta i paesaggi – montagne, corsi d’acqua, fiori e uccelli. E sulla copertina è rappresentato uno tsunami. Ed è molto interessante guardarlo e pensare ‘wow’ - è spettacolare il modo in cui movimenta le onde. E adesso lo guardo ed è semplicemente ammaliante perché guardi questo capolavoro – chiamato La Grande Onda a Kanauagawa - ed è enorme ed è incredibile vedere come durante la vita su questo pianeta le persone abbiano avuto esperienza di un fenomeno naturale così bizzarro. E non sto cercando di apparire malinconica e pessimista, ma è interessante notare che riesci a comprendere una cosa avvenuta tanto tempo fa – è del 1830. E pensi ‘oddio’. Questo ci tocca profondamente per sempre. Ed è un dipinto così bello e allo stesso tempo così spaventoso. Questo è quello che ho sul comodino; parlami del libro che hai vicino al letto – sarebbe la domanda.

THE STAR SCOOP:
Dimmi una cosa che i fan non sanno su di te.

RENEE O’CONNOR:
Sarebbe meglio dire ‘cos’è che i fan non sanno su di te?’ Voglio dire – beh oggi.. sai cosa intendo no? Oggi non sanno che – beh, che mi piace molto passare del tempo con mio figlio – non lo so (ride).

THE STAR SCOOP:
Non hai un tuo sito ufficiale vero?

RENEE O’CONNOR:
No, ma vorrei averne uno. Ecco una cosa che nessuno conosce. Sto cercando di allestire un sito.

THE STAR SCOOP:
Al di fuori del mondo della recitazione c’è qualcosa che ti piacerebbe seguire? Hai parlato di pittura.

RENEE O’CONNOR:
Sì. La pittura è un hobby per me. Sto mettendo tutte le energie nel fare film in generale. Questo sarà l’anno in cui voglio provare veramente a scrivere qualcosa. Perché ho sempre avuto più timore nello scrivere di qualsiasi cosa più legata alle immagini, come dirigere e recitare. Ma penso che lo scrivere inizierà a diventare più introspettivo ed è su questo che voglio concentrarmi quest’anno. E se tutto va bene scriverò e dirigerò il mio primo cortometraggio.

THE STAR SCOOP:
Hai già qualche idea sulla trama?

RENEE O’CONNOR:
In realtà sì ce l’ho già. Ho conservato un articolo di un giornale quando lavoravo in Xena, ma deve essere di otto anni fa o qualcosa giù di lì e parla di un uomo che cerca di realizzare l’ultimo desiderio del padre. È una storia molto dolce. Veramente era iniziata in maniera molto dolce (ride), ma adesso sto cercando di pensare a scene più introspettive che vorrei rappresentare nel corto. Quindi sto sperimentando questo e sta diventando un po’ più astratto – penso di poter dire questo del fare film. Mi divertirò molto. Per me si tratta di darsi un obiettivo e cercare di realizzarlo.





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