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decima fatica: Il bestiame di Gerione

La decima fatica fu quella di impadronirsi del bestiame di Gerione senza chiederlo né pagarlo.Gerione era il re di Tartasso, un mitico reame della Spagna, ed era considerato il più forte tra i mortali. Dall'aspetto orribile, aveva infatti tre teste, sei braccia e tre busti. Il suo bestiame, costituito da animali dal pelo fulvo e dalla straordinaria bellezza, era custodito da Eurizione e dal cane Ortro, figlio dei mostri Echidna e Tifone, in un isoletta situata nel mezzo del fiume Oceano. Nel suo viaggio attraverso l'Europa Eracle ebbe modo di uccidere un gran numero di mostri e belve feroci. Giunto a Tartasso, decise di erigere due colonne, una di fronte all'altra, sulle rive dello stretto che separava la Spagna dall'Africa (lo stretto di Gibilterra), secondo altre versioni i due continenti erano uniti e fu Eracle stesso a separarli creando un canale. Secondo un altro racconto ancora, invece, Eracle si limitò a rimpicciolire il canale già presente in modo tale che balene e mostri marini non riuscissero a passarvi. A Tartasso Eracle ricevette in dono da Elios, un nappo d'oro con il quale egli si recò sull'isola in cui era custodito il bestiame. Una volta approdato, si dovette immediatamente difendere dal cane Ortro che abbatté con un solo colpo della sua clava, stessa sorte toccò ad Eurizione. Con il suo arco, poi, l'eroe greco scoccò una freccia che infilzò contemporaneamente tutti e tre i corpi di Gerione. In suo soccorso giunse allora la dea Era; ferita, però, al seno destro da un altro dardo scoccato da Eracle, anche la dea fu costretta alla ritirata. Dal sangue di Gerione nacque un albero che una volta all'anno quando la costellazione delle Pleiadi si alzava nel cielo dava frutti simili a ciliegie ma senza nocciolo.





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