dodicesima
fatica: La cattura di Cerbero
L'ultima
e più difficile fatica fu la cattura del cane infernale Cerbero.
Prima di buttarsi in questa avventura, però, l'eroe chiese di
essere iniziato ai Misteri Eleusini. Siccome l'iniziazione poteva essere
impartita soltanto ai cittadini ateniesi, Teseo consigliò ad
Eracle di farsi adottare da un certo Pilio. Non volendo fare un torto
all'eroe greco, ma non essendo allo stesso tempo nemmeno convinti della
sua cittadinanza ateniese, i sacerdoti eleusini decisero di istituire
appositamente per lui i cosiddetti Piccoli Misteri. Secondo alcune versioni
sarebbe stata Artemide stessa ad istituire i Piccoli Misteri in omaggio
al fratellastro. Dopo essere stato iniziato, finalmente Eracle discese
nell'Ade. Caronte, impressionato dall'aspetto imponente dell'eroe, lo
traghettò senza esitare sull'altra sponda. In seguito per questo
fatto Caronte sarà punito dal dio Ade e verrà incatenato
per un anno intero. Giunto al cospetto di Ade, Eracle chiese dove potesse
trovare Cerbero, il dio dell'Oltretomba gli rispose che se fosse riuscito
a domare la bestia infernale senza clava nè frecce avrebbe potuto
farne ciò che voleva. Scovata la tana di Cerbero, Eracle lo agguantò
per la gola, dalla quale uscivano tre teste, e strinse forte cercando
di soffocarlo. La coda aculeata del cane tentò più volte
di ferire l'eroe, ma la sua famosa pelle di leone lo protesse magnificamente
ed alla fine Cerbero non poté far altro che cedere alla stretta
possente di Eracle. Giunto a Micene per consegnare Cerbero al re Euristeo,
Eracle lo trovò mentre stava operando un sacrificio. In segno
di sfida Euristeo porse all'eroe la misera porzione del sacrificio spettante
ad uno schiavo. Svincolato ormai dagli obblighi che aveva nei confronti
del sovrano, in segno di sdegno uccise i suoi tre figli: Perimede, Euribio
ed Euripilo.
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