UNA
NUOVA VITA
ottavo
episodio
di Enemek
Passarono
diversi giorni e Olimpia passeggiava nel villaggio con Amos “Mi
ha veramente sorpreso la tua reazione con Evi, non me lo sarei mai
aspettato un comportamento del genere”- “Perché
secondo te dovevo condannarla? No, il male non si sconfigge con la
vendetta, ma con il perdono e l’amore. Almeno è questo
che dice tanto Evi, giusto?”-“non finirai di stupirmi”,
entrarono in casa “Lo sai Amos che non saresti male come predicatore?”-“Ma
dai che dici, non riuscirei a servire completamente la mia fede”-“Perché?”-“Perché
dovrei trascurare l’altra metà della mia vita”-“Sei
un tesoro”-“E tu sei meravigliosa”. Amos le si avvicinò
accarezzandole il volto, la bellezza del suo sguardo non lo fecero
controllare che per istinto, stava per baciarla ma Olimpia lo anticipò
“Ci conviene incominciare a cucinare qualcosa”-“Vado
ha prendere del formaggio”.
Amos uscì e Olimpia incominciò ad apparecchiare la tavola.
Sentì la porta aprirsi e poi chiudersi “Amos già
sei tornato?” si voltò e lo stupore e la gioia fu tanta
che le scivolò il piatto tra le mani “Xena? Sei tornata!”-
“certo, c’è sempre tempo per cambiare idea”,
Olimpia le corse incontro e l’abbracciò “Sono contenta
di vederti, mi hai fatto preoccupare”-“Lo sai che è
tornata Evi? Aspetta che la vado ha chiamare”-“No Olimpia,
non c’è tempo dobbiamo partire, voglio stare sola con
te per qualche giorno”, Olimpia era stupita del comportamento
di Xena, ma non fece altre domande “va bene, come vuoi”,
stavano per uscire dalla casa quando Amos le anticipò “Xena?!”
il ragazzo fu molto sorpreso che rimase per qualche secondo muto e
immobile “Che fai hai perso la lingua?”-“No è
che non credevo di vederti così presto”-“Allora
come si dice in questi casi…Sorpresa!”, lo fece scansare
e uscì . Olimpia lo salutò contenta di quel finto rapimento
“Torniamo presto Amos…vero Xena?”-“certo,
andiamo. Ti saluto ragazzo”. Amos le vide allontanarsi, salire
in groppa ai loro cavalli e fuggire via “le donne…non
le capirò mai”
Olimpia
galoppava insieme alla sua donna, non poteva crederci, la gioia l’esplodeva
dentro l’anima. Le sue preghiere si erano esaudite!
Amos
si apparecchiò la tavola, Alti entro in casa “Olimpia?”-“E’
andata via con Xena!”-“Repentino il suo cambiamento di
idea! E dove sono andate?”- “Non lo so, è appena
arrivata che subito se lè portata via. Dovevi vedere con quanta
autorità poi”-“ Ah povero ragazzo sfortunato! E
perché?”-“Non lo so, dimmelo tu che sei una donna!”
Mangiarono in silenzio, Amos si era rattristato.
Evi e Virgilio entrarono in casa “Amos guarda un po’ chi
abbiamo incontrato” Amos si voltò insieme ad Alti “Xena.
Che ti sei scordata!”, Alti cercò di sdrammatizzare “Xena!
Ben tornata. Lo sapevo che saresti tornata per salutare i tuoi amici”.
La guerriera li guardava in modo interrogativa, ma cercò di
passarci sopra “Ciao Alti…Amos” il giovane fece
un sorrisetto forzato “Dov’è Olimpia?”- “Se
non lo sai tu?”, rispose scocciato il ragazzo.
Alti fu attirata da una strana sensazione.
“Amos, piantala con queste battute, dimmi dov’è
Olimpia, voglio vederla” Xena si stava agitando “Sei tu
che non sei divertente. Sei venuta due ore fa e te la sei portata
via e poi fai la simpatica con queste domande?”, Evi s’intromise
cercando di appianare gli animi “Guarda Amos che noi un paio
d’ora fa l’abbiamo incontrata per la via”-“Evi
ci ho parlato io, era lei Xena!”-“Sei sicuro Amos?”
chiese Virgilio “Certo chi altro poteva essere…aveva persino
tanta fretta”.
Il nome che Alti pronunciò fecero sconvolgere tutti i presenti
“Antinea è stata qui”.
Xena colpì violentemente il tavolo con la mano “maledizione!”,
Evi si strinse a Virgilio “E’ terribile, povera Olimpia,
quando lo scoprirà sarà tremendo” Amos si sentì
in colpa “Che stupido che sono stato, dovevo immaginarlo”-“perché”
chiese Alti “Perché quando è salita in groppa
al cavallo, non era Argo” Xena chiuse gli occhi capendo la gravità
della situazione “Allora Olimpia già lo sa”
Olimpia
e Xena fecero andare i loro cavalli al passo “Dove stiamo andando
Xena?”-“lo vedrai”, le si avvicinò e la bendò
“Perché questo?”-“Una sorpresa” e continuarono
il cammino.
In
tanto al villaggio di Anphipoli Xena uscì dalla casa di corsa
“Dove stai andando?” le chiese Amos seguendola “vado
a riprenderla”-“vengo con te”-“No, tu non
mi servi” chiamò Alti “Vieni tu con me, così
ti farò incontrare tua sorella”- Ma veramente tutta questa
voglia di vederla non ce l’ho”-“Muoviti” non
se lo fece ripetere due volte, salì a cavallo e partirono.
Olimpia
sentì il cavallo fermarsi “siamo arrivate” Xena
le tolse le bende e Olimpia si guardò intorno senza stupirsi
più di tanto “Sei veramente patetica” Xena sorrise
divertita “Ma brava e cosa avrei sbagliato nel mio travestimento!”-“Tu
niente, chiunque ci sarebbe cascato Antinea, ma non hai considerato
una cosa”-“E sarebbe?”-“Xena non si separa
mai dal suo cavallo a meno chè non siano viaggi pericolosi”-“Scoperta
da un cavallo. E perché non sei scappata quando te ne sei accorta?”-“Non
avrei risolto nulla, tu saresti riuscita a trascinarmi in questo luogo
e poi ormai non ho più paura di te”-“hai ragione
adesso non ti farei mai del male, ma quando verrà il momento
non mi servirai più, allora si che dovrai avere paura”,
Olimpia seguì Antinea trasformata da Xena, dove l’aveva
riportata nel suo castello.
Antinea aprì una porta facendola entrare, la stanza era molto
grande e ben arredata, c’era ogni confort “Strano pensavo
che mi avresti sbattuto nelle celle sotterranee”, Olimpia si
voltò e vide le sembianze fisiche originali di Antinea “E
per quale motivo? Tu per me sei oro, in questo momento la tua sistemazione
dev’essere rilassante dato che ci passerai molto tempo”-“Io
non credo, quando Xena lo verrà a sapere verrà da me”-“Certo
infatti è proprio quello che sta facendo”-“Xena
è tornata indietro? Per questo avevi così tanta fretta”-“Si
infatti , il vostro modo di superare i problemi è così
noioso”-“No Antinea, questo ti dovrebbe far capire che
niente ci separerà”-“Tu credi? Questa è
l’ultima carta e me la voglio giocare alla perfezione. Vedrai,
il tempo ti aiuterà a non aver più segreti con lei”,
Antinea scoppiò in una risata e uscì dalla stanza chiudendola
a chiave.
Passarono
sette giorni e Xena e Alti continuarono le loro ricerche senza successo.
Le orme che seguivano sembravano un labirinto, le riportavano sempre
al punto di partenza. Ad un certo punto… “ Alti nasconditi
dietro quell’albero”-“Perché?”-“perché
sono stanca di essere seguita “ anche Xena si nascose e aspettarono
qualche minuto. Dopo un po’, sentirono un cavallo avvicinarsi.
Xena uscì allo scoperto, puntando una spada alla persona che
stava in groppa al cavallo “Amos che ci fai qui?”-“Non
potevo stare con le mani in mano, aspettando il vostro ritorno”,
Xena alzò gli occhi al cielo “Fa come ti pare, ma guai
se mi infastidisci”.
Passarono
altri dieci giorni, Olimpia passava le sue giornate leggendo. Stranamente
Antinea le aveva lasciato a disposizione molti libri. Le mancava tantissimo
Xena, specialmente Adesso che stava completamente da sola.
Amos
non riuscì più a stare in silenzio “ma non lo
vedi che stiamo camminando a vuoto?-“Lo so, non sono stupida.
Ma non capisco per quale ragione…Qualcuno si sta divertendo
a farci perdere del tempo”, Alti si avvicinò a Xena “E
per quale motivo?”-“Non lo so, non lo so”, un attimo
di silenzio e di tensione scese tra di loro. Xena incominciò
a ragionare “Vediamo….se io fossi Antinea dove porterei
Olimpia….”, senza esitare Xena salì in groppa ad
Argo, lasciando Amos e Alti disorientati.
Senza chiedere niente presero i loro cavalli e la seguirono.
Olimpia
stava leggendo un libro quando Antinea entrò nella stanza “Vedo
con piacere che sei in ottima forma!”-“Che cosa vuoi?-“Come
siamo scorbutiche, dopo quello che sto facendo per te”-“Antinea
vieni al dunque”-“Xena sta arrivando”, Olimpia ebbe
un tuffo al cuore “Xena sta venendo qui?”-“Già
il mio scherzo non è riuscito a prendere altro tempo. Ma tanto
Olimpia prima o poi glielo devi dire…giusto ”-“Le
hai davvero studiate tutte, vero?”-“Si ogni particolare,
ma se non ti senti ancora pronta, allora…”-“Cosa?”-“Dietro
a quel quadro ci sono delle scale che portano all’uscita. Io
ti aspetterò con la carrozza, se non ti vedrò capirò.
Pensaci bene, hai ancora meno di un ora”, Antinea uscì
dalla stanza, Olimpia era agitata, voleva rivedere Xena più
che mai, ma come avrebbe reagito?
Il tempo passava e lei doveva prendere una decisione.
Xena
arrivò davanti al castello, Amos e Alti la raggiunsero “Quindi
di nuovo in questo posto”-“Infatti, Alti passa avanti
e facci strada, adesso farai la parte di Antinea”.
Così con l’aspetto simile ad Antinea riuscirono ad entrare
senza problemi.
Stranamente non c’erano guardie in tutto il castello “Meglio
così ,faremo prima. Adesso dividiamoci, chi trova per primo
Olimpia la porta al centro del castello, andiamo!”.
Così tutti e tre presero direzioni diverse.
Lungo un corridoio, Xena incontrò Antinea “Salve Xena
quanto tempo!”-“Tu non ti arrendi mai vero?”-“Per
quale motivo, mi piace renderti la vita difficile”-“Se
le hai fatto del male, giuro che ti spello viva”-“Ehi
che maniere, Olimpia sta bene, le ho riservato la stanza degli ospiti,
pensa come sono diventata premurosa per la tua amante”, Xena
la fulminò con gli occhi e passo oltre senza dirle altro “Aspetta
Xena…ti vorrei solo informarti di una cosa…io sono figlia
unica, per tua fortuna”, Xena la guardò, ma non le diede
attenzione, le premeva troppo rivedere Olimpia.
Incominciò a salire al piano superiore e ad aprire le varie
porte , ma di Olimpia niente. Quando ne aprì una chiusa a chiave
“Olimpia sei qui?”, l’amica si voltò il direzione
della sua voce e le lacrime le uscirono da sole. Andò verso
la porta accostando il suo orecchio sulla porta “Xena…sei
tornata” – “Si Olimpia, sono tornata e questa volta
per sempre, te lo prometto” Olimpia chiuse gli occhi, assaporando
il suono di quelle parole “Xena sono contenta…ma ho paura”-“Di
cosa”, le chiese Xena mentre cercava di aprire la porta “Adesso
ci sono io, non aver paura…spostati Olimpia che apro la porta”-“No
aspetta… prima voglio dirti che tu per me sei la donna della
mia vita e che ti amerò per sempre e niente mi separerà
da te” Xena sorrise “Lo so Olimpia”, Xena appoggiò
la sua mano nella porta, nello stesso punto in cui Olimpia dall’altra
parte teneva appoggiata la sua “ non l’ho mai messo in
dubbio, Olimpia. In questi giorni ho capito quanto sono importante
e non voglio più allontanarmi da te. Ma adesso allontanati
dalla porta che cerco di aprirla, va bene?”, Xena non sentì
la sua voce “Olimpia va bene? Xena si spaventò, in quel
momento arrivò Amos “Aiutami con la porta, al mio tre.
Uno, due, e tre”.
Buttarono a terra e cercarono Olimpia in tutta la stanza, ma non c’era
più.
Xena sentì dei rumori fuori, così si affacciò
dalla finestra della stanza e quello che vide la sconvolse….
Vide Antinea salire in carrozza e dietro di lei, coperta da un mantello
con il cappuccio abbassato vide salire Olimpia. Ma prima di salire
Xena la chiamò “Olimpia?” si voltò guardandola
da lontano, le sorrise tristemente e poi entrò sulla carrozza,
allontanandosi.
Una freccia ferì una gamba di Xena che cadde a terra priva
di sensi, insieme ad Amos.
Xena
camminava nel bosco, il sole stava sorgendo e una leggera nebbia la
circondava . Da lontano vide una carrozza, e una donna stava immobile
davanti ad essa con addosso un mantello che le ricopriva il capo.
Xena si avvicinò, la donna si voltò e riconobbe la sua
amica “Olimpia finalmente ti ho ritrovato”-“Xena…sei
tornata”-“Si e questa volta per sempre, andiamo via di
qua”-“No non voglio”-“Cosa? Come sarebbe a
dire non vuoi?”-“Hai capito bene, non voglio. Dopo la
tua partenza, ho conosciuto una persona che avevo sottovalutato, sotto
ogni aspetto”-“Olimpia di chi diavolo stai parlando?”-“Di
Antinea”.
Il sangue di Xena si gelò “Ma che dici?”-“L’abbiamo
sempre considerata in un modo sbagliato, si è strana ma anche
lei ha delle qualità nascoste”-“Olimpia ma ti stai
sentendo? Adesso basta con gli scherzi andiamo via”-“No
Xena io ho deciso, rimango con lei. Voglio imparare altre cose e girare
il mondo, insieme a lei”-“Ma questo lo puoi fare anche
con me”-“No, tu te ne sei andata, ormai ho deciso”-“Olimpia
ragiona ti prego”-“Addio Xena”.
Olimpia si allontanò, la porta della carrozza si aprì
e la ragazza salì. Xena non credeva hai suoi occhi “Olimpiaaa!!!!”
Xena
si alzò di scatto, tutta indolenzita si girò attorno
“Non ti preoccupare, fa un po’ male adesso ma se ti muovi,
la circolazione riprenderà normale” le disse Amos in
un'altra cella “Da quanto stiamo qua?”-“Non lo so,
io ho visto la luce del mattino una volta, fuori”, Xena si muoveva
lentamente “Hai fatto un incubo?-“Si perché?”-“Hai
urlato il nome di Olimpia. Cos’è che ti ha sconvolto?”-“Niente.
Sai che fine ha fatto Alti?”-“Non lo so, quando mi sono
svegliato non c’era nessuno”.
Amos rimase in silenzio, notando l’agitazione della guerriera,
ma non chiese nient’altro.
La
carrozza si fermò “Dove dobbiamo andare mia sovrana?”-“Torniamo
al castello”-“Ma come, non vuoi allontanarti da Xena?”-“No,
devo solo aspettare il momento giusto, non ho bisogno di scappare,
tanto lei ancora non se lo aspetterebbe mai, questo”.
Così Olimpia e Antinea tornarono in direzione del castello.
La
porta principale della prigione si aprì, Xena vide entrare
Antinea e una guardia “Lasciaci soli” Xena rimase in silenzio
aspettando che la donna si rivelasse guardandola minacciosa “Xena…sono
io Alti, vi farò uscire da qua, subito” Amos si alzò
contento “Menomale, ce l’hai fatta ad arrivare”
così uscirono tutti e tre.
In
un'altra entrata del castello, la carrozza arrivò. Olimpia
tornò nelle sua stanza, incurante che in quel momento Xena
e gli altri, corsero via seguendo le tracce della carrozza.
Xena
era veramente preoccupata “ Dove sei Olimpia?” Alti si
affiancò con il suo cavallo “Non disperare Xena, vedrai
che la troveremo”.
La guerriera la guardò….poi scese da cavallo e senza
dire niente….l’afferrò scaraventandola per terra.
“Ehi…. Ma che cavolo fai?” tutta dolorante Alti
si voltò guardando xena che le puntava la spada “Dimmi
chi sei veramente, altrimenti ti ammazzo!” Amos impallidì,
non capiva che cosa le prese “ Xena, ma che fai?” –“Sta
zitto Amos, Antinea mi ha rivelato che è figlia unica ed era
sincera” –“Ma come fai a dire che era sincera”
Amos fu interrotto da Alti, che cambiò il tono della voce “E
va bene, ti dirò la verità, ma non c’era bisogno
di farmi volare per terra” Xena riconobbe famigliare quella
voce, Alti si alzò unì le mani, chiuse gli occhi e il
suo aspetto cambiò “Ma sei tu ! Oda!” Xena ripose
la spada, Amos fu felice di rivederla “Oda che bello, anche
tu qui, per tutto questo tempo?!”-“Si, ho dovuto farlo”
Xena non le chiese nulla, la cosa più importante era capire
dove Antinea aveva portato Olimpia “Ci conviene accamparci qui
e riposare, io voglio trovare Olimpia”.
Passò
una settimana, Xena non aveva fatto altro che seguire le tracce lasciate
dalla carrozza ma improvvisamente scomparvero….e così
la sua disperazione aumentò.
“Ma che sta succedendo! Non riesco più a capirci niente”
Oda le andò vicino “Calmati Xena, non fare così.
Adesso ci fermiamo e ci riposiamo “Oda non posso, non devo!
Più tempo passa e più diventa pericoloso per Olimpia”-“O
per te”-“Che vuoi dire…”-“Perché
ti spaventa che Olimpia passi del tempo con Antinea?”
Xena si calmò ma non le rispose. Così prepararono il
fuoco e mangiarono qualcosa, alla fine Xena raccontò sia ad
Amos che Oda il sogno che aveva fatto in prigione dopo aver visto
Olimpia allontanarsi con Antinea.
“Deve esserci un motivo, l’avrà ipnotizzata….ho
forse….certo l’ha ricattata, ma perché per quale
motivo?” –“Coraggio Xena, riusciremo a trovarla….”
– “E’ così difficile…è come
se Antinea fosse scomparsa insieme a lei. Stiamo girando a vuoto e
non riesco a trovare una piccolissima traccia che mi porti da lei.
Oda….se usi i tuoi poteri possiamo trovarla?” –“Mi
dispiace Xena, ma ho tentato ma Antinea è brava a nascondersi..
Cosa possiamo fare?” – “ Ci vorrebbe qualcuno più
forte di Antinea”, disse Amos.
“Non credo che esista…un momento” continuò
Xena “ Ci serve qualcuno simile ad Antinea…Ma certo”
Xena si alzò di corsa ed incominciò a preparare le sue
cose “Che stupida, c’è qualcuno che può
aiutarci” Oda e Amos cominciarono a fare la stessa cosa “Chi
è Xena?”, mise la sella ad Argo “Sascia ci può
aiutare” Oda si bloccò “Chi…? Sascia? Non
dirmi che dobbiamo prendere la nave?” –“No Oda Sascia
è qui in Grecia, è venuto per Olimpia e adesso si trova
al villaggio”, Oda cercò di mettere la sella al suo cavallo
ma aveva qualche problema “Bè meno male, ci siamo risparmiati
un viaggio in mare” Amos la guardò divertito “Non
ti piace il mare?” –“No non mi piace dondolare e
non solo” Amos aiutò Oda con la sella “E mi sa
che non ti piace ne anche saltellare con il cavallo…”
Oda gli rispose con un sorrisetto isterico “Come sei perspicace”.
Xena era euforica, sapeva che Sascia poteva aiutarla “Sentite
voi non siete obbligati a seguirmi, potete partire domani e rimanere
al villaggio”-“No, Xena io voglio venire con te”
disse Amos.
“Bè…io sinceramente una fermata al villaggio mi
piacerebbe farla”,Xena montò a cavallo “Io parto
subito, voi fate come vi pare, ci vorrà parecchio per arrivare
ad Anfiboli”
Amos sellò il cavallo “Io vengo con te adesso”-
Oda intervenne “Ehi…un momento ragazzo aiutami a salire..”-
“Oda….non capisco, prima eri così agile e adesso..”
– “ Prima avevo i poteri che mi aiutavano a non essere
me stessa”- “ Capisco…” Amos aiuto’
Oda a montare a cavallo, così tutti e tre partirono prima che
la sera sopraggiungesse.
Passarono
3 giorni prima che riuscissero ad arrivare al villaggio. Durante il
viaggio fecero delle soste brevi, solo per far riposare i cavalli.
Oda era esausta, a forza di stare in sella il sedere non lo sentiva
più, quindi rallentò l’andatura del cavallo rimanendo
parecchio indietro.
Xena e Amos scesero da cavallo ed Evi riconoscendoli andò incontro,
felice di rivederli “Madre sei tornata! Ma dov’è
Olimpia?”- “Non sono ancora riuscita a trovarla. Ascolta
Evi in questi giorni non è arrivato nessun forestiero dal lontano
Egitto?-“Si è arrivato un uomo di nome Sascia, un amico
di Olimpia se non sbaglio…” –“Esatto, dov’è
adesso”- “Vieni ti porto da lui”.
Raggiunsero l’uomo che stava intrattenendo molti bambini con
i suoi racconti, Xena si fece vedere “Xena…che gioia vederti”
l’uomo si scusò con i fanciulli e raggiunse la donna
“Sascia ho bisogno di te” .
Oda nel frattempo entrò nel villaggio dolorante “ Che
dolore, giuro che non viaggerò più a cavallo. Voglio
scendere, voglio farmi un bel bagno caldo…..Si già sento
il candido profumo del sapone”
Xena
raccontò tutto a Sascia “E adesso Antinea e’ scappata,
portandosi con se Olimpia” –“Perché dici
che Antinea è scappata?” –“Perché
è quello che ha fatto, non si è neanche battuta con
me” – “ Xena….perché le persone scappano?
–“Cosa?” , Xena s’infastidì della domanda
sciocca fatta dall’uomo “Perché hanno paura”
–“E secondo te….Antinea è una persona che
ha pura?” , Xena rimase in silenzio e Sascia continuò
“Antinea ti sta prendendo in giro, sta giocando con te”
–“Vuoi dire che è ritornata al castello?”-“Esatto,
per questo Oda non riesce a sentirla, il castello è protetto
dal suo potere mentale”- “Che idiota che sono stata, dovevo
capirlo subito”.
Oda
scese da cavallo lentamente. Da lontano vide arrivare di corsa Xena
e Amos “Buone notizie, ragazzi?” , Xena montò su
Argo “Sappiamo dove sono”-“Bene, buona fortuna allora”
anche Amos salì a cavallo “Che fai Oda non vieni?”-“No…vi
aspetto qui” rispose con un enorme sorriso. Sascia raggiunse
la donna, mentre vide Xena e Amos allontanarsi di corsa “Buona
fortuna ragazzi…E adesso ammollo” si voltò e vide
l’uomo “Oda e tu?”-“No…non ci penso
nemmeno”, Sascia la guardò fissa negli occhi, senza parlare
“Senti Sascia, ho bisogno di riposarmi sono appezzi” Sascia
la guardava sempre di più “No, scordatelo. Non ho nessuna
intenzione. Vacci tu, io non mi muovo!”-“Oda…”-
“Ma perché devo fare quello che vuoi tu”- “Se
non ci vai quel ragazzo troverà la morte e solo tu sarai la
colpevole”.
Oda lo fissò con cattiveria…alla fine sbuffò “E
va bene, ma sappi che mi devi un favore…anzi due, ricordatelo”.
Oda montò a cavallo con fatica borbottando ogni secondo. Sascia
si avvicinò al cavallo e prim che potesse accorgersene, diede
una pacca al cavallo così che partì al galoppo “Non
perdere altro tempo, corri”-“Questa me la paghi Sasciaaaaa”
Il
sole tramontò, ma il cammino di Xena e compagni non si fermò.
Antinea entrò nella stanza di Olimpia “vedo che stai
in ottima forma, sono contenta”-“Strano detto da te”-“Si
hai ragione mi stupisco anch’io. Ti comunico che Xena sta arrivando,
quindi domani potrai dirle il tuo segreto. Che c’è non
sei contenta?”
Antinea uscì dalla stanza soddisfatta, Olimpia andò
verso la finestra, appoggiò la testa alla parete, era stanca…la
tensione che stava passando era pesantissima. Ma una parte di se era
sollevata, era stanca di nasconderle le cose. Fissò la luna,
la stessa che illuminava il cammino dei suoi amici…
Chiuse gli occhi e nello stesso momento liberò senza volerlo
alcune lacrime scesero silenziose nel suo volto.
Arrivarono
la mattina seguente, prima che il sole sorgesse alto nel cielo, Xena
e Amos perlustrarono il castello “Xena hai visto anche te?”-“Si,
non ci sono guardie ed il ponte levatoio è abbassato”-“Aspettiamo,forse
deve uscire qualcuno”-“No io vado dentro tu rimani qua”
Amos la fermò “No Xena vado io, ti farò un segnale
quando potrai entrare”-“Va bene”.
Amos si allontanò da Xena entrò nel castello , Xena
aspettò il segnale ma niente. Dopo qualche minuto si spazientì,
ma prima di potersi muovere vide la solita carrozza uscire dal castello.
Senza farsi vedere la seguì, lasciando una discreta distanza
senza farsi vedere.
Un senso di agitazione invase il suo cuore, quando si accorse che
quella scena l’aveva già vissuta in quel sogno .
Il bosco…la carrozza….una leggera nebbia circondava l’intero
bosco.
Ad un certo punto la carrozza si fermò, Xena scese da cavallo
e si fermò. Vide aprirsi lo sportello e uscire una persona
coperta da un mantello con un grande cappuccio.
Xena avanzò qualche passo…..
Anche quella persona camminava verso di lei, quando alla fine si fermò
a pochi passi da lei, togliendosi così il copricapo.
Una gioia immensa invase il cuore di Xena, quando vide che la persona
che aveva di fronte, non era altro che lei “ Olimpia…”-“Ciao..Xena”,
uno strano imbarazzo le bloccava.
“Sono contenta che tu sia tornata”-“Davvero?”-“Si
, pensavo di non rivederti più….eri così decisa”-
“Mi dispiace, ma la lontananza mi ha aiutato a capire, quanto
valgo per te e quanto sono importante.” Olimpia le sorrise “Però…scusa
Olimpia ma il tuo comportamento mi confonde…perché segui
Antinea?”, l’agitazione le impediva di rispondere “
Olimpia…io vorrei tornare ad Anphipoli e stabilirci lì…e
costruire una casa tutta nostra e cercare di vivere serenamente, senza
imbatterci in qualche situazione pericolosa” Olimpia si mise
una mano tra la bocca cercando di trattenere la sua emozione. Quanto
aveva desiderato sentirsi dire quelle cose, e adesso che questo desiderio
si era materializzato non ci poteva credere.
Xena le tese una mano “Olimpia vieni via con me, insieme come
sempre” Olimpia trattenne il respiro.
Oda la vide da lontano, scese da cavallo, e cercò di avvicinarsi
rimanendo nascosta.
Olimpia
allungò la sua mano e lentamente si avvicinò fino ad
intrecciare le sue dita con quelle di Xena.
Oda
esultò in silenzio, osservando l’abbraccio che ebbero
le sue amiche.
Olimpia
scoppiò a piangere e Xena la strinse a sé “Calmati…Olimpia
è tutto finito adesso….” Xena si bloccò
non finendo la frase.
La guerriera si scostò dall’amica guardandola negli occhi,
il suo respiro si fece affannato.
Abbassò lo sguardo impallidendo….
In
quel momento Antinea scese dalla carrozza “Xena…finalmente
sei riuscita a trovarci” ma la guerriera guardava Olimpia negli
occhi, senza considerarla.
Oda
da lontano non riusciva a capire cosa accadeva “Ma che sta succedendo”
Antinea
si mise accanto ad Olimpia “ Bè…cosa ti prende…sembra
che tu abbia visto un fantasma”.
Xena fissava Olimpia che a sua volta la guardava con la tristezza
e la rassegnazione in viso.
“Cosa aspetti…Xena, non vuoi portarti via Olimpia?”,
la donna non rispondeva “Ah…forse ho capito…Bè
a questo punto c’è una cosa da fare…aggiungere
un posto in più nella vostra casa dei sogni”.
Olimpia guardava Xena dispiaciuta, rimanendo in silenzio. Antinea
aspettò qualche secondo “Va bene allora visto che non
sai cosa fare ti aiuterò io. Mi prenderò io cura di
lei, va bene?…Vieni Olimpia”
Olimpia aspettò che Xena la fermasse, invece non accennava
a nessun tipo di reazione.
Rimaneva immobile guardandola….
Oda
Si avvicinò per cercare di capire cosa stava accadendo.
Olimpia
e Antinea raggiunsero la carrozza ma prima di salire, Olimpia si voltò
guardando il volto di Xena, sperando in una reazione positiva, ma
i suoi occhi erano pietrificati.
Antinea
fece salire Olimpia, anche lei guardò Xena sorridendo soddisfatta.
La carrozza si allontanò, lasciando Xena immobile.
Oda
la raggiunse di corsa “Ma che diavolo fai? Xena??? Che cosa
è successo?”
Oda si voltava nel vedere la carrozza scomparire ed il mutismo della
guerriera
“Hai lasciato andare via Olimpia….ti rendi conto….Dopo
i giorni che ci sono voluti per trovarla…..dopo i km fatti….Xena?”
In quel momento un filo di voce uscì dalla bocca della donna
“E’ tutto finito”- “Cosa…è finito.
Xena di che diavolo stai parlando?”
“E’ tutto finito…..non ho più nessun diritto…”-
“Ma di quale diritto stai parlando….Xena che cosa è
successo…perché è tutto finito?”
“Perché….Olimpia….è incinta”
Xena cadde in ginocchio, come se la verità che aveva appena
pronunciato l’avesse travolta lasciandola priva di forze.
IN UN ALTRO MONDO
Dopo
non so quanto tempo sia passato, riesco a riappropriarmi del mio corpo.
Anche se non posso muovermi come vorrei, riesco a sentire le mie braccia,
le mie gambe anche se solo adesso mi rendo conto di essere sospeso
nel vuoto che culla il mio essere. Continuo a sentire quella voce
sempre più vicina che mi dona sicurezza e tranquillità,
anche se so che sta passando un momento difficile… lei è
forte e tenace, e vuole ad ogni costo donarmi la vita…vorrei
tanto conoscerla.