UNA
NUOVA VITA
ottavo
episodio
di Enemek
I pensieri di Xena si erano annullati,non voleva
capire, ragionare o cercare di trovare una spiegazione. La sua paura
più grande si era manifestata e l’unica cosa che poteva
fare, era quella di accettare questa realtà.
Xena incominciò a ridere dal nervoso “perché proprio
adesso…proprio adesso che avevo finalmente deciso per il bene
di entrambe…proprio adesso….devo rinunciare a te”.
Oda rimase in silenzio, si rendeva conto che in quella situazione
era meglio non dire nulla.
Dopo un po’ sentì un cavallo avvicinarsi nella loro direzione.
Era Amos.
Oda lo vide “Ci manca pure lui adesso”.
Il giovane si spaventò non vedendo Olimpia “Xena….Oda….cos’è
successo?” scese da cavallo di corsa, Oda gli andò incontro
cercando di allontanarlo da Xena, che fissava il terreno
“Oda dov’è Olimpia?”-“E’ andata
via…”-“Cosa…no non è possibile…
Xena!! Perché non l’hai fermata?”. Amos scansò
Oda e andò davanti alla guerriera aspettando qualche risposta.
Il sorriso di Xena scomparve sentendo la voce del ragazzo, le pulsazione
del suo cuore le sentiva esplodere nella testa “Tu!” si
alzò lentamente, arrivando ad incontrare gli occhi accusatori
di Amos.
Ma quelli della guerriera non erano affatto piacevoli
“Io mi fidavo di te” Amos non capì
“Ma di che parli”-“Tu mi hai preso in giro…e
hai tradito la mia fiducia”-“Ma che dici…Xena lo
sai che non potrei mai”.
Questo era troppo, l’istinto della guerriera esplose, dandogli
un cazzotto in pieno viso.
Amos barcollò frastornato “Ma che ti prende?”-“Tu
sei un lurido bastardo” seguì un altro cazzotto che l’atterrò
e subito dopo un calcio in pieno stomaco. Oda chiuse gli occhi nell’immaginare
il dolore del poveretto
“Alzati….Bastardo!” Amos cercò di riprendere
fiato, rimanendo a terra.
Xena lo afferrò e lo tirò su “Sarai soddisfatto,
vero?”-“Non….sò….di cosa parli”-“Parlami
del vostro segreto,Amos”
seguì in cazzotto e cadde a terra “Avanti…quando
pensavi di dirmelo” Amos si allontanò prendendo del tempo
per riprendere fiato
“Io…avrei voluto, credimi…..Ma Olimpia….non
voleva” il parlare faceva innervosire ancora di più la
guerriera
“Adesso non incolpare Olimpia, viscido verme!” Amos si
rialzò, Xena gli diede un altro cazzotto ma Amos riuscì
a schivare. Ne arrivò un altro e schivò anche quello
“Xena…cerca di ragionare, ti prego”.- “Anche
tu dovevi farlo” e questa volta andò a segno con un destro,
un sinistro e un calcio in pieno volto, scaraventandolo per dieci
metri.
Oda cercò di fermare Xena “Basta…così lo
ammazzi”-“Oh,no…non preoccuparti, non renderò
orfano quel bambino”
Xena afferrò Amos per le vesti “Tu hai approfittato della
situazione e questo non ti fa onore” gli diede una testata in
pieno volto facendolo barcollare all’indietro
“sai cosa faremo…Adesso noi andiamo a salvare Olimpia
e poi…”
Amos cercava nel frattempo di riprendere fiato, il suo viso era diventato
una maschera di sangue.
Xena avanzava e Amos indietreggiava
“Arrivati al villaggio, tu sposerai Olimpia come del resto volevi
arrivare, giusto?”
gli si avventò dandogli un altro cazzotto.
Amos cadde a terra, Xena lo tirò su aspettando una sua risposta
“Vorrei…ma non posso”
Xena lo fulminò “Risposta sbagliata” di conseguenza
una ginocchiata in pieno stomaco.
Amos si chinò appoggiando il volto sulla spalla di Xena “Adesso
caro mio…” lo scostò da lei guardandolo negli occhi
“tu non ti tiri indietro. Pensaci un po’…Che mi
rispondi?”-“Non è quello che vuole Olimpia”-“E
certo…adesso dai la colpa a lei…sei proprio un bastardo…Sei
un uomo o no!”
una ginocchiata nelle parti basse e Amos cadde a terra immobile dal
tremendo dolore.
Xena si allontanò, andò verso Argo e tirò fuori
dalla sacca una corda.
Oda si avvicinò preoccupata “Che vuoi fare?”-“Niente
di che, torniamo al villaggio”
Xena raggiunse Amos ancora dolorante
“Dato che tu sei l’uomo e sei tu che prende le decisioni
in famiglia, ti farai rispettare o per lo meno ti prenderai le tue
responsabilità di padre, se non vuoi fare il marito”
Xena gli legò i piedi
“Ma se non vorrai fare ne anche il padre…” Xena
afferrò la corda salì su Argo legando la fune nella
sella “Allora…non credo che tu non abbia ragione di vita”.
Oda afferrò la gamba della guerriera “Così lo
ammazzi”-“Questo non è un tuo problema. Dipende
da lui, se cambia idea sposando Olimpia io scendo e lo slego, altrimenti…”.
Amos cercò di trovare la forza di rispondere “Non posso
come te lo devo dire”-“Allora vuoi proprio morire!!”-“Xena…c’è
una ragione…”gridò Amos .
Xena si voltò incuriosita “Sentiamo”-“Non
sono io il padre”.
Xena rimase un attimo in silenzio, poi… “Ma tu senti questo…bastardo
e anche bugiardo. A mio parere, tu meriti questo ed altro”.
Xena stava per partire al galoppo, quando Oda si mise di fronte al
cavallo
“Adesso smettila”-“Togliti Oda o lego anche te”
Xena era in preda all’odio “Basta così Xena”
Oda fissò negli occhi Argo, facendolo indietreggiare
“Che diavolo stai facendo al mio cavallo!” dopo qualche
secondo Argo si sdraiò a terra privo di sensi.
Xena scese al volo “Adesso la pagherai anche per questo”
Oda alzò le braccia e scaraventò Xena senza averla toccata.
La guerriera rimase stupita, già in passato fu colpita in quel
modo da Lao Mà
“Adesso basta. E’ giunto il momento che tu sappia come
sono andate le cose”-“Di che stai parlando”-“Di
quello che è accaduto. Ma prima ti devi calmare,altrimenti
non saprai niente”.
Xena ci pensò e cercò di calmarsi.
Oda nel frattempo raggiunse Amos e lo slegò “Come stai?”-“Bene,
sto bene” Amos guardo a fatica Oda “Grazie”.
In quel momento Oda si ricordò le parole di Sascia dette qualche
ora fa ( “se non andrai insieme a loro…quel ragazzo troverà
la morte”)
“Coraggio è tutto finito” Xena
li guardò infastidita “Allora?”
Oda le andò di fronte “Cerca di non usare quel tono con
me, capito!”
Xena la fissò senza risponderle, Oda la invitò a sedersi
e ad incrociare le gambe
“Adesso userò la tua mente per farti rivivere quello
che è accaduto. E’ importante che tu ti rilassi. Concentrati
e libera la tua mente, chiudi gli occhi”
Amos cercò di riprendersi senza fare rumore, assistendo alla
scena
“Non potrai infierire sulle persone che vedrai, perché
nessuno ti potrà vedere e ne sentire. Ma la vivrai in prima
persona, andiamo indietro….”
Xena chiuse gli occhi “ Andiamo indietro…Tu e Olimpia
che arrivate ad Anfipoli….indietro….
Tu e Olimpia che scendete dalla nave….indietro…..
In Egitto alla festa di Sascia….. indietro……
Tu che riacquisti la memoria….indietro….
prima che inizi la festa di Antinea….
Xena aprì gli occhi.
La guerriera si trovò seduta con le gambe incrociate in una
stanza molto familiare.
Si alzò e vicino la finestra vide Evi. Indietreggiò
sentendo i passi di qualcuno che entrò dalla porta “Olimpia!”
la ragazza era scossa e agitata “Basta, non ce la faccio più,
Evi”
cercò conforto tra le sue braccia.
In quel momento Amos entrò nella stanza pieno di speranza e
trovò Olimpia abbracciata ad Evi
“ Olimpia, ascolta…una cosa fantastica…” la
sua reazione aggredì Amos “ Basta ! Non resisto più,
non ce la faccio più. È troppo… vederla così,
finalmente viva, vera e così diversa…così sconosciuta,
che per me è troppo” – “Olimpia ascoltami.
Xena ha ricordato il tuo nome e questo vuol dire tanto”- “Vuoi
dire che si ricorda di me?”- “ No, neanche lei se lo spiega”,
sembrava che quelle parole avessero calmato Olimpia. Ma la realtà
era ben diversa dal desiderio, che la sua rabbia l’esplose dentro
“Lo vedi è inutile, non faremo in tempo”- “
Ma perché devi essere così negativa, devi insistere
per il bene di Xena”- “E a me chi ci pensa?”, Olimpia
si girava intorno come se volesse trovare quello che aveva perso di
più caro
Xena guardava in silenzio ed impressionata di poter rivivere una parte
della vita della sua amica.
Olimpia si sedette su un sedia, ma l’agitazione era tanta che
non riusciva a stare ferma.
Xena sorrise dispiaciuta notando la sua agitazione “Povera Olimpia
ti ho fatto proprio tribolare… Quanto sei dolce”
“No, basta non rimango ancora un altro po’ –“
Non puoi andartene adesso” – “ Perché no!
Come pensi mi sia sentita quando ho sentito come parla di Antinea,
come pensi mi senta nel vederla in quello stato…è finita
Amos, io non ce la faccio è troppo per me, non lo sopporto”,
Amos la fermò posando le sue mani sulle sue spalle “
Olimpia è adesso che devi resistere, Xena ci ha dato una speranza,
non puoi mollare proprio adesso”, Olimpia si scostò dalla
sua presa “Smettila d’infierire su di me, non abbiamo
nessuna possibilità, Antinea è più forte di noi”
– “ Vuoi dire che è più forte di te!”-
“Pensala come ti pare, io me ne vado”- “ NO tu non
te ne vai”, Olimpia ed Amos incominciarono ad alzare sempre
più la voce ed Evi restava in disparte a guardarli, “
Non te lo permetterò”- “ Provaci”.
Evi stufa della scena a cui stava assistendo si mise in mezzo tra
loro due
“Adesso basta! Smettetela, sembrate due ragazzini in litigio”,
Amos cercò di parlare ma anche Olimpia voleva dire la sua “
Sto cercando di far capire che Olimpia sta commettendo un grosso errore,
se rinuncia proprio adesso” – “ Ah si ? Bè
ti ringrazio del tuo interesse ma so decidere da sola, quello che
è bene per me”, rincominciarono a discutere “ Basta,
smettetela, anche un sordo vi sentirebbe!”.
Trascorsero qualche secondo di silenzio.
“ Adesso con calma, mi dite tutto quello che è accaduto
in quella stanza”, ma non aveva considerato che entrambi erano
euforici per quello che era successo ed ansiosi di raccontarglielo,
così che sia Amos che Olimpia iniziarono a parlare contemporaneamente,
non facendo capire niente alla povera Evi.
La confusione accecò la testa di Evi che esplose “Basta!
Non ci capisco niente in questo modo…! Adesso parlerà
Olimpia e poi parlerai tu Amos, con calma…e senza urlare”.
In alcuni casi Evi sapeva essere molto convincente e solo così
riuscì a capire come erano andati i fatti.
Amos spiegò come Xena si era ricordata del nome di Olimpia
“ E adesso lei vuole mollare…ma dico siamo impazziti?”,
Olimpia fulminò Amos “ Vuoi ricominciare?”, Evi
alzò gli occhi al cielo .
Amos ricominciò la discussione con Olimpia “ Si perché,
a volte non sembri affatto cresciuta” –
“ Senti chi parla…abbiamo il maestro e non ce ne siamo
accorti, forse tu ti sei montato la testa, a parer mio”- “Almeno
io la uso”.
Evi era veramente stanca “ Vi prego…smettetela”,
Amos continuò
“Ma lei vuole andarsene”, Evi fulminò Amos per
fargli capire di tacere “ Qui non andrà via nessuno”,
si avvicinò verso di lei “ Ascoltami Olimpia, lo so che
fa male tutto questo…ma te lo chiedo per favore, resisti insieme
a me.
Non è facile vedere mia madre insieme a quella donna e vorrei
tanto che tornasse quella di un tempo. Manca poco, il tempo ci darà
la risposta, se falliremo…allora rinunceremo al nostro sogno.
Ma adesso che c’è uno spiraglio di luce…ti prego
lotta insieme a noi…insieme a me, per la nostra Xena”,
Evi strinse le mani di Olimpia e la donna contraccambiò con
un forte abbraccio
“ Scusami Evi, avevo dimenticato che è anche il tuo sogno”-
“ Vedi Olimpia è un buon segno che mia madre abbia quest’emozioni
senza spiegarsene il motivo. Il suo vuoto sarà presto ricoperto
dai ricordi e tu Olimpia non devi cedere adesso”- “ No
non lo farò”, Olimpia si girò verso Amos
“ Scusami Amos non volevo attaccarti così”, il
giovane le sorrise dolcemente
“Olimpia non preoccuparti so quanto stai soffrendo per tutto
questo. Farò di tutto per vedere il sorriso di nuovo nel tuo
volto”, le accarezzò il viso ed entrambi si scambiarono
un tenero abbraccio.
La situazione finalmente era tornata alla normalità, tutti
e tre erano più determinati di prima, pronti per affrontare
quella situazione impossibile.
Amos cercò di accelerare i tempi “ Adesso cosa facciamo?”,
Evi che sembrava la più decisa prese in mano la situazione
“Ci muoviamo a modo mio, Amos portami da mia madre, tu Olimpia
è meglio che rimani qui e non ti muovere, qualsiasi cosa accada,
va bene?”, Olimpia annuì.
“Che vuoi fare Evi?”- “Niente di tanto complicato
Amos, dirle semplicemente la verità”, così uscirono
dalla stanza.
dopo qualche minuto Olimpia andò verso la finestra “Sarà
successo sicuramente qualcosa, non ce l ‘ha faccio più,
devo uscire di qua, altrimenti impazzisco” andò verso
la porta “No Olimpia, Evi ti ha detto di non uscire”
Olimpia aprì la porta, ma Antinea la fermò “Quanta
fretta!Dove credi di andare!-
“Antinea”
Xena sgranò gli occhi, quella presenza non le diceva niente
di buono
“Olimpia vattene!” ma l’amica indietreggiò
e Antinea chiuse la porta.
Olimpia rimase immobile al centro della stanza, aspettando quello
che Antinea le avrebbe detto.
“Non credere di portarmi via Xena, proprio adesso che mi appartiene”-“
Xena non appartiene a nessuno. E’ lei che decide con chi vuole
stare”.
Antinea la fissava con cattiveria “Credi di vincere non è
così?”- “ Lotterò fino alla fine per riaverla”,
Antinea le girava intorno, poi con la forza della sua mente le fece
vedere una cosa
“Sai, penso proprio che prima che canti vittoria tu debba vedere”
Olimpia non capiva.
Antinea alzò il braccio indicando il letto che stava nella
stanza e come per magia le coperte presero forma di due corpi “
Questo è quello che la tua amica, se così si può
definire, ha fatto ultimamente”, gli occhi di Olimpia erano
increduli, non riusciva a vederne i volti, perché erano coperti,
ma i lamenti di piacere di Xena le davano alla testa.
Antinea stava sfruttando la situazione “ Cosa pensi che sia
amore o solo sesso? Ma che importa…cosa sia, per noi due…l’importante
è provare queste emozioni, no?”
Quei corpi che si muovevano lenti, le davano il volta stomaco pensando
a loro due.
Olimpia completamente esausta e fuori controllo,afferrò le
coperte e le tirò via con tutta la forza…
Xena era senza parole, non poteva essere lei con Antinea. Era perfettamente
cosciente di quel periodo così vuoto e andare a letto con qualsiasi
altra persona era impensabile “No Olimpia non crederle quelle
è un immagine inesistente, non esiste.. ti vuole ingannare”
Olimpia non poteva credere alle parole di Antinea, voleva vedere ma
il letto disfatto dalla sua rabbia non le fece vedere nulla.
“Tu menti…stai giocando con i miei sentimenti”,
Antinea sorrise alla disperazione di Olimpia
“La gelosia è una brutta bestia, non è vero? Ti
entra dentro come un coltello e non ti fa respirare, così cerchiamo
delle verità false per non impazzire…Povera Olimpia,
quanto ti fa male tutto questo…”. Olimpia vagava per la
stanza cercando di trattenere i suoi pensieri i suoi dubbi. Poi si
fermò e voltandosi verso Antinea e sorrise “Se stai cercando
di farmi odiare Xena perché è venuta a letto con te,
non ci riuscirai. Se è successo non ha importanza, perché
Xena non era lei…e poi anche se fosse esiste il perdono”.
Xena sorrise teneramente sentendo queste parole. Antinea fissò
Olimpia “Anche se non ci crederai anch’io la penso come
te, la perdonerei se venisse da me , anche se in passato ho visto
questa scena” Antinea tirò via il lenzuolo che stava
sul letto e come per magia la visione di quelle due persone ripresero
forma e Olimpia le vide ancora… scoprendo i loro volti.
Due corpi, nudi , che ansimavano, che si amavano.
“Ma siamo io e Xena!” – “Già non ti
senti più male non vero?” Antinea si avvicinò
mettendosi dietro a Olimpia e con uno scatto afferrò il suo
braccio bloccando ogni suo movimento e con l’altra le toccava
il ventre “Come pensavo…una nuova vita sta crescendo dentro
di te” sentite queste parole trovò la forza di liberarsi
e si allontanò dalla donna “Che diavolo stai dicendo…non
ti permetto di dire certe cose”-“Non le direi mai queste
cose… come le chiami tu , se non fossero vere”- “Non
so di cosa stai parlando”-“Sto parlando del regalo che
ti ha voluto fare non so chi…ma a permesso che questo tuo desiderio
si avverasse”-“Quale desiderio?”- “Un figlio….tuo
e di Xena” .
Olimpia sgranò gli occhi “Ma come può essere”
Xena rimase immobile ad ascoltare le due donne.
“Semplice…grazie all’aiuto del vostro amico Xena
è riuscita ad entrare nel suo corpo e poi successivamente ad
entrare nel tuo…” disse schifata nelle parole finali.
“Incredibile non trovi…come dire.. un dono di una divinità…che
poteva benissimo farsi gli affari suoi” Olimpia continuava a
non credere e in quei momenti si accarezzava la pancia.
“Un bambino mio e suo…” Antinea rimaneva a guardare
il volto della donne illuminarsi di una gioia inaspettata. Ed in quel
momento ne uscì tutta la sua cattiveria “E’ una
bella notizia non è così…Non vedi l’ora
di andare da lei e dirglielo… non è così…”
– “Puoi contarci”- “Sai è qui che mi
sorprende la tua ingenuità nel credere che io non farò
nulla per impedirtelo” Antinea aprì la mano e fece vedere
una polvere bianca “sai cos è questa? Una maledizione….fatta
con le ceneri di tua figlia Speranza, che ho conservato gelosamente
per tutto questo tempo sapendo che prima o poi mi sarebbero servite”
Olimpia sgranò gli occhi inorridita “Vedi cara la mia
Olimpia , non potrei mai stare con le mani in mano e vedervi finalmente
felici e per giunta coronare il vostro sogno più impensabile”
Olimpia rimaneva in silenzio, accarezzando preoccupata il suo ventre,
ma la gioia che provava in quel momento era troppo grande per capire
il piano diabolico di Antinea. Ma la parola “tuo figlio morirà”
la fece rinsavire. Xena guardò Antinea con odio “Tu non
oserai”.
Antinea sorrise notando il volto di Olimpia diventare cupo “Vedo
che la faccia da ebete che avevi pochi secondi fa è sparita”
la donna le girava in torno soddisfatta “Ebbene si, cara la
mia amazzone…la vita di tuo figlio dipenderà dalle tue
parole. Prova ha dire a Xena che stai aspettando un figlio tutto vostro
e lo vedrai uscire dal tuo corpo”- “Ma se non spiego a
Xena che questo figlio è suo e non di…” un attimo
di silenzio, Xena sgranò gli occhi “Amos”. Antinea
scoppiò in una risata e Olimpia capì “Amos…tu
vuoi che Xena creda che questo figlio è di Amos e non suo…mi
lascerà” Olimpia si mise una mano sulla fronte la disperazione
la stava facendo impazzire. Sapere una cosa del genere avrebbe fatto
soffrire la sua Xena.
“Ma che brava che sei. La vita è fatta di scelte, lo
sapevi no.. Vuoi che tuo figlio nasca? Allora rinuncia a Xena. Non
vuoi perderla? Niente figlio”- “Ma certo…quella
sera che Xena entrò nel corpo di Amos… Oddio vuol dire
che io e Amos abbiamo…”- “certo altrimenti come
poteva accadere il concepimento. Era troppo bello se fosse stato tuo
e di quel bamboccio”-“E’ di Xena perché in
quel momento c’era il suo spirito la sua essenza. Ecco perché
vedevo lei, sentivo lei” Olimpia era in preda alla felicità
ma che veniva divorata all’istante da una terribile scelta “Non
ho parole per come hai studiato il tutto”- “E’ vero
un piano fantastico ed eccitante non trovi?” Antinea era troppo
soddisfatta e felice, la sua risata rimbombava nella testa della guerriera
che aprì gli occhi al presente.
Xena aprì gli occhi, ritornando alla realtà.
Oda si alzò “Adesso sai la verità” e andò
da Amos “Fammi vedere questo naso”
Xena era sconvolta, ma nello stesso tempo una gioia immensa le stava
invadendo l’anima
“ma com’è possibile” - “Semplice, qualcuno
con doni particolari a voluto esaudire una vostra richiesta”
rispose Oda mentre medicava Amos “ma io non ho mai pregato che…insomma…
mi sarebbe piaciuto… ma è una cosa impossibile …”
- “allora si vede che questa divinità a voluto accontentare
Olimpia, visto che lo desiderava più di ogni altra cosa”
Xena era impressionata, questo era un sogno divenuto realtà.
Oda controllava la faccia di Amos “ma lo sai qual è la
cosa più brutta in tutta questa storia? Dovresti essere grata
a questo ragazzo perché se non era per lui sarebbe stato tutto
diverso e invece guarda come l’ hai conciato” Xena si
rese conto di quello che aveva fatto.
Si alzò e andò verso di lui “Non ho parole per
scusarmi con te, Amos…io” - “no, non devi anch’io
avrei reagito così, per Olimpia”-“Vieni che ti
sistemo il naso, ti farà un po’ male ma poi ti passerà”
Xena drizzò il naso al ragazzo “adesso che facciamo?”chiese
Amos.
Oda risvegliò Argo e Xena lo sistemò “Voi tornate
al villaggio, io vado a sistemare una faccenda una volta per tutte”
montò a cavallo, ma Oda la fermò
“Xena ascolta” - “che c’è” -
“ti chiedo solo una cosa”- “cosa?” - “Non
devi uccidere Antinea” –
“Mi stai chiedendo la luna lo sai?” - “Ti prego
è importante, se tieni a Olimpia tu non ucciderla”-“Vedrò
cosa posso fare, comunque dovrai spiegarmi anche questa”
Oda si scansò e fece partire Xena al galoppo.
Antinea entrò nella stanza di Olimpia
“Perfetto il mio piano sta funzionando” -“Che vuoi
dire?” - “Xena sta arrivando ed è carica di odio,
quindi penso proprio che oggi sarò una delle sue tante vittime”-
“Adesso ho capito tutto, tu vuoi che Xena ti uccida!”-“esatto,
strano vero?.
Lo deve fare altrimenti la mia maledizione non potrà adempiersi”-
“Hai calcolato ogni cosa”-“Certo… voi riuscite
sempre a rimediare ad ogni mio tentativo e questo non deve succedere.Adesso
però ti devo salutare, ma ci rivedremo molto presto, Olimpia”
Antinea uscì e chiuse la porta a chiave, Olimpia andò
verso l’uscita sbattendo i pugni sulla porta “Non puoi
farlo Antinea”
la disperazione si trasformò in un pianto disperato “Che
tu sia maledetta….Antinea….che tu sia maledetta”.
Xena arrivò al castello, superò il
ponte levatoio che trovò già abbassato.
Nel castello non c’era l’ombra di nessuno “E così
mi stai aspettando…meglio così risolveremo subito la
questione” disse tra se.
Xena scese da cavallo ed entrò.
La sala principale del castello era deserta, tranne il trono occupato
dalla presenza di Antinea “Finalmente ci rivediamo…e questa
volta da sole”-“Non sono venuta per incontrare te, ma
per riprendermi qualcosa che mi appartiene”-“E che a te,
interessa particolarmente, adesso…non è cos’ì?”-“Sarei
venuta lo stesso. Devi finirla di metterti tra me e Olimpia. Adesso
poi non hai più possibilità di dividerci” –“Io
non ne sarei così sicura, lo sai quali sono le mie intenzioni?”-“Non
m’interessano”
Xena si voltò andando a cercare Olimpia, ma Antinea non glielo
permise
“Sai…visto che tu non ne vuoi più sapere di dominare
il mondo insieme a me , ho deciso di cambiare il mio condottiero e
quale persona più adatta se non un bambino concepito da due
donne!” Xena si bloccò e voltandosi la fulminò
Antinea incominciò ad avvicinarsi lentamente “Non trovi
, che sarebbe inusuale?. Un bambino che prende lo spirito di dominatrice
della prima madre, dove la rabbia, la destrezza, scorre nelle sue
vene e una forza alimentata dalla voglia di vivere cerca di controllare
quel male che pensiamo di dover eliminare e che invece aspetta solo
di essere alimentato”-“Se hai fatto del male ad Olimpia”-“No,
ma che scherzi..lei aspetta il mio condottiero, l’uomo che dominerà
il mondo”-“Chi ti dice che sarà un dominatore”-“Ah
è vero…dimenticavo di dirti che è un maschio.Quindi
è perfetto!”-“Tu non riuscirai ha vederlo”-“prova
ha impedirmelo…una volta nato, Olimpia non mi servirà
più!”
detto questo Antinea si scagliò su Xena afferrandola sul collo.
Olimpia cercava un modo per uscire da quella stanza.
Quando le venne in mente un idea…
Antinea stringeva sempre di più, Xena cercava di dimenarsi
ma inutilmente
“ E stupendo quando hai tra le mani la vita di un essere umano.
Ma tu questa sensazione la conosci, non sono certo io ad insegnartelo.
Tu sei come me…il male è dentro di te…lo hai deciso
tu ricordi? Quando uccidesti il corpo del capo delle amazzoni, tu
mi hai donato la tua vita e non potrai liberarti più di me”
Xena si lasciò cadere all’indietro e scaraventò
Antinea con la forza delle gambe .
Olimpia legò tutte le lenzuola che riuscì
a trovare formando una corda. Poi lentamente, cercando di stare molto
attenta si calò entrando nella finestra al livello di sotto.
Xena si rialzò riprendendo a fatica il respiro
“Se pensi che ti lascerò rovinare la nostra esistenza
ti sbagli di grosso”
Antinea si rialzò in un lampo “L’unica cosa che
puoi fare è uccidermi, per impedirmelo…perché
questa volta cara la mia Xena, tu non mi servi più”
prese una spada e attaccò Xena che schivò ha fatica
i suoi colpi
“Sono due le cose, Xena o mi uccidi oppure…MUORI”
Antinea gli sferrò un calcio in pieno stomaco scaraventandola
dieci metri lontano.
Olimpia riuscì ad entrare nella stanza. Dopo
di ché corse fuori cercando di raggiungere l’amica.
Xena si rialzò sfilò la sua spada dal
fodero ed incominciarono a combattere senza sosta
“ Ti ho sempre battuto, Antinea”-“Strano a me non
risulta”
Olimpia entrò nella sala, senza farsi vedere,
vide Antinea e Xena duellare con le loro spade. Si
avvicinò sempre di più.
Le donne incrociarono le loro armi
“Sai Xena perché non vogliono che tu mi uccida?”-“Sentiamo”-“perché
se tu lo farai condannerai te stessa ad una vita di dolore e sofferenza”-“la
mia sofferenza è vederti, Antinea”
con un colpo le tolse la spada facendola cadere a terra, trovandosi
con le spalle al muro senza via di scampo “E adesso, cara la
mia Antinea ti saluto di cuore”
alzò la sua spada per infilzarla quando…
Olimpia si mise tra lei e Antinea “no ferma non farlo”
un flash invase la mente di Xena.
Il sogno fatto tempo fa si stava avverando e con questo anche una
tremenda sensazione di pericolo invase il suo istinto
“Olimpia togliti….lo devo fare per il bene nostro”-“No
se lo farai la maledizione si avvererà”-“Olimpia
io voglio vivere in pace insieme a te…con nostro figlio”
nel sentire queste parole Olimpia si commosse “Allora lo sai!”-“Si
e sono la persona più felice di questa terra”-“Allora
non macchiare questa gioia con il sangue di Antinea”
Xena si fermò un attimo e gli occhi di Olimpia che le erano
mancati per troppo tempo la fecero ragionare, così alla fine
abbassò la spada
“Va bene, come vuoi tu” le allungò la mano, ma
prima che Olimpia potesse prenderla…
Antinea si alzò in piedi dietro Olimpia.
Xena vide che Antinea nascondeva un pugnale sotto la manica della
sua veste.
Antinea si scaraventò con tutto il corpo verso di lei e Xena
involontariamente alzò la punta della sua spada, trafiggendola.
Xena si sentì in colpa per aver fatto accadere qualcosa contro
la sua volontà.
Antinea le si accasciò addosso “Visto, non ci voleva
poi così tanto. Tutto andrà come previsto” detto
questo Antinea cadde a terra priva di vita.
Xena si rialzò fissando il corpo di Antinea “Per la prima
volta mi dispiace che sia morta, non volevo credimi Olimpia”
si voltò verso l’amica
“Lo so è stato un incidente,non importa” Olimpia
guardò Xena
“Abbracciami, Xena” dopo diverso tempo riuscirono a ritrovarsi
“Abbracciami forte! Ho paura ho tanta paura”-“Non
ti devi preoccupare, andrà tutto bene adesso ci sono io e nessuno
ci farà del male” Olimpia stringeva forte Xena, quando
vide gli occhi di Antinea aprirsi e sentì la sua voce dentro
la sua mente
“ Io se fossi in te non sarei così sicura.la mia maledizione
ti colpirà ” Antinea rise per un attimo per poi dissolversi
nel nulla.
Una folata di vento fece disperdere le sue vesti.
Olimpia era terrorizzata “Andiamo via di qua!”.
Così le due donne lasciarono il castello.
Camminarono in groppa ad Argo.
Olimpia imbarazzata interruppe quel silenzio che era sceso tra di
loro
“ Xena…cosa pensi di questa storia?”-“Che
è una storia meravigliosa” circondò la vita di
Olimpia con le sue mani.
Fece fermare argo e avvicinò la sua bocca sull’orecchio
di Olimpia
“E la cosa più straordinaria è…che è
solo nostro” in quell’attimo il bambino si mosse nel ventre
della donna “Xena hai sentito?”-“Si è bellissimo,
come sempre”-“Ha sentito le tue mani, sa chi sei!”-“Già
sarà fortunato ad avere due madri che lo colmeranno d’amore”-“Che
ne sai che sarà un lui, potrà essere anche una lei!”-“Si
è vero…ma uno di solito parla sempre al maschile. Tu
che vorresti?”-“Non ho preferenze, voglio solo che stia
bene”- “Bhè penso che dai calci che ha dato penso
proprio che scoppi di salute”
Xena fece ripartire Argo “Ma se dovessi scegliere?”-“Mi
piacerebbe che fosse un maschio, biondo con i tuoi occhi”-“Ma
potrebbe avere anche i tuoi, perché i miei?”-“Perché
li adoro”
Xena la strinsi delicatamente dandole un bacio sulla spalla “Xena
mi fai morire così”-“Ok non lo faccio più”-“Aspetta
che arriviamo, no!” –“Certo ,come no”.
Arrivarono al villaggio in piena notte.
Xena scese aiutando anche Olimpia, andarono verso la casa di Amos,
bussarono e Evi aprì la porta “Olimpia! Madre!”
saltò di gioia nel vederle e le fece accomodare.
Era l’ora della cena , Virgilio si alzò e anche Amos.
Sascia rimase seduto ad aspettare il suo turno, nel salutare le loro
amiche.
Olimpia abbracciò tutti, poi vide Amos “Santo cielo,
Amos chi ti ha ridotto così?”-“Non è niente
è stato solo un malinteso” Olimpia si voltò fulminando
Xena “Sei stata tu?”-“Olimpia ero arrabbiata…”-“Lasciamo
stare, facciamo i conti dopo” Xena sbuffò alzando gli
occhi al cielo.
Quando Olimpia si accorse della presenza di Sascia, le lacrime le
uscirono senza volerlo “Sascia? Sei venuto alla fine!”
l’uomo si alzò e Olimpia le andò incontro abbracciandolo
“Sascia è morta…Antinea è morta!”-“Lo
so, Olimpia calmati adesso non ci pensare. Lo faremo quando sarà
necessario.Sono qui per questo ricordi? Per aiutarvi” l’uomo
le asciugò il viso.
Evi cercando di riportare un atmosfera tranquilla, aggiunse altri
due posti a tavola.
Così quella cena fu caratterizzata dalle varie esperienze,
da come Virgilio e Amos si erano incontrati; come Xena aveva gonfiato
di botte Amos e tutto condito tra le risate.
Ma nessuno riuscì a chiedere come erano andati i fatti della
mote di Antinea.
“Aspettate ma, qui manca Alti?”chiese Olimpia “Non
esiste nessuna Alti”-“Ma che dici Xena?”-“E’
così, Alti non era altro che Oda, travestita dalla sorella
di Antinea”-“E perché l’avrebbe fatto?”
in quel momento intervenne Sascia “Perché ti doveva aiutare
a non avere paura di Antinea”-“Ma certo, perché
altrimenti nel suo stato si sarebbe agitata”-“esatto Xena”-“E’
stata tua l’idea, giusto?”-“Diciamo che Oda è
buona e cara, ma prima che decide di fare una cosa per gli altri,
bisogna pregarla”-“ma lei dov’è?”-“E’
tornata in Egitto aveva il fondo schiena a pezzi” disse Sascia
trascinando tutti in una tranquilla risata.
Quella sera Olimpia si sentiva tranquilla e protetta,era circondata
dalle persone che più voleva bene, cos’altro poteva chiedere?
Forse che quella tranquillità potesse durare più allungo,
anche perché sapeva che quello che avrebbe affrontato nel futuro,
non sarebbe stato così facile e tranquillo.
Ma per lei bastava anche viverlo per poco.
Guardò xena ridere e scherzare e tra sé si disse che
non avrebbe mai potuto ricevere un dono più grande di quello
di far nascere una vita con la persona che amava.
Passarono tre mesi da allora.
Gli abitanti di Anfipoli aiutarono le due donne a costruire una casetta,
situata tra la fine del villaggio e il fiume.
Xena aveva deciso che nel periodo della gravidanza Olimpia non avrebbe
fatto nessuno sforzo, cercando di farla riposare tranquillamente.
La sera Xena leggeva le sue pergamene e avvolte ne discutevano giocherellando
tra di loro.
Evi rifiutò la proposta di matrimonio di Virgilio, ma lui non
si arrese nell’accompagnarla nel suo giro missionario che aveva
deciso di intraprendere.
Sascia si trasferì al villaggio aspettando la nascita del bambino.
Un giorno Sascia e Olimpia passeggiarono nel bosco
“Come ti senti Olimpia?”-“Sono felice, sto passando
un periodo meraviglioso, come me lo sarei sempre sognato…e vorrei
tanto che non finisse mai”-“Sto cercando di trovare una
soluzione”-“Ti ringrazio, se non ci fossi tu mi sentirei
persa”-“Olimpia devi tirare fuori tutto il tuo coraggio.Il
tempo sta per finire e non sappiamo cosa accadrà”-“Non
importa quello che succederà a me, voglio solo che il bambino
viva…è troppo importante ”-“Lo so…Ascolta
Olimpia, quando partorirai cercherò di ostacolare Antinea con
tutti i miei mezzi…ma so già che non riuscirò
a fermarla”-“mancano ancora trenta giorni, e poi ogni
momento sarà quello definitivo…per questo voglio godermelo
sempre di più. Adesso però raggiungo Xena al fiume,
ci vediamo Sascia”-“A dopo Olimpia”
Olimpia raggiunse Xena che si stava rilassando facendo
un bagno, l’acqua non era fredda, il sole era molto caldo.
Olimpia si sedette sotto l’ombra di un albero, Xena la vide
“Ehi tesoro vieni…l’acqua è perfetta ”-“No
grazie non mi va di bagnarmi e poi adesso è quasi ora di mangiare”-“va
bene, altri dieci minuti e poi esco” Olimpia sorrise “Me
lo dici con un tono, come se ci dovessi credere…Sembra una bambina”.
Olimpia aspettò più di mezzora, alla fine si stancò
“Io me ne vado”-“aspetta Olimpia…altri cinque
minuti”-“No poi diventano altri venti” Olimpia si
alzò, la pancia era evidente ma non tanto grossa da impedire
movimenti normali.
Fece qualche passo, quando ad un certo punto Olimpia sentì
una voce dentro di sé “E così vorresti goderti
questi giorni…E se non ci fosse più tempo?” Olimpia
sgranò gli occhi, avrebbe riconosciuto questa voce tra mille
“Antinea…che vuoi fare, il tempo non è arrivato”-“No
cara il tempo lo posso modificare a mio piacere”-“Avevamo
un accordo”-“Noi? E quando, io non faccio accordi di nessun
tipo…e poi anche se fosse…ho cambiato idea”.
Una fitta al ventre colpì Olimpia che si appoggiò sull’albero.
Cercò di non farsi prendere dall’agitazione e cominciò
a respirare “lasciami in pace Antinea!” urlò il
suo nome sopraggiungendo un'altra contrazione.
Xena sentì Olimpia urlare e corse in suo aiuto uscendo dall’acqua
“Xena!”-“Olimpia sto arrivando” Olimpia si
piegò in ginocchio, Xena la raggiunse “Calmati Olimpia”-“Xena
è ancora presto”
Xena l’aiutò ad alzarsi, e vide il terreno dove stava
Olimpia bagnato “No Olimpia il tempo è finito si sono
rotte le acque”-“No...perché?” la giovane
incominciò ha piangere, Xena non capiva tutta la sua agitazione
“Olimpia calmati è normale, il bambino ormai è
fatto non c’è nessun pericolo per lui…e’
ansioso di vederti”
Xena cercò di farla tranquillizzare “No non deve nascere
adesso. Xena non voglio che nasca tra la polvere, andiamo a casa”-“Certo
Olimpia con calma, coraggio”.
Xena l’aiutò a camminare ma le doglie sopraggiunsero
più frequenti e più forti, così la prese in braccio
“Hai ragione…nostro figlio non nascerà tra la polvere”
così la portò nel fiume.
Entrò in acqua fino ad arrivare sopra le ginocchia.
La portò in un punto dove l’acqua era più calma
“Visto, te lo avevo detto che ti saresti fatta un bagno ”-“Xena
non è pericoloso?”-“No…lui c’è
cresciuto nell’acqua, rilasserà lui e anche te, fidati”
Xena la fece mettere in ginocchio, con le gambe divaricate. Poi sentì
sotto il ventre di Olimpia,sorridendo “senti…dammi la
mano,questa è la testa, sta per uscire…” Olimpia
provò una sensazione meravigliosa, il suo primo contatto con
il piccolino, era una gioia immensa
“Coraggio Olimpia devi spingere, ha bisogno del tuo aiuto per
uscire” Olimpia guardò Xena intensamente “hai ragione
è tempo che lui ci veda…ti amo Xena, adesso e per sempre”
Xena continuava a non capire lo strano comportamento di Olimpia.
Un'altra doglia fece urlare Olimpia, che le afferrò le braccia
sempre più forte.
Amos andò a cercarle per avvisare che il pranzo
era pronto.
Quando le vide capì che qualcosa di strano stava succedendo,
così si precipitò in loro aiuto
“Che succede?”- “Amos… sta nascendo. Mettiti
dietro a Olimpia” il ragazzo fece tutto quello che le diceva
Xena “Forza Olimpia un ultimo sforzo ci siamo quasi. Mettici
tutta la forza lo senti manca poco…” Olimpia era esausta
ma felice, mancava veramente poco e l’avrebbe stretto tra le
sue braccia.
Respirò lentamente, prese tutto il fiato che le serviva e urlò
con tutta la forza.
Xena sentì scivolare tra le sue mani il bambino, l’afferrò
tirandolo fuori dall’acqua.
Olimpia si rilassò sorretta da Amos commosso dalla gioia.
Il volto di Xena era raggiante “E’ bellissimo …è
un maschietto Olimpia” le disse posando il piccolo tra le braccia
di Olimpia, baciandole la fronte.
Olimpia nonostante il dolore fisico appena provato, il vedere e stringere
tra le braccia il piccolino le fece dimenticare ogni cosa ; anche
se aveva già in passato provato cosa volesse dire diventare
madre con Speranza, il suo cuore fu invaso da un emozione fortissima
e smisurata.
Xena era euforica nel vedere la sua amata diventare di nuovo madre
e questa volta senza avere la coscienza turbata dal dover decidere
della vita del proprio piccolo.
Amos corse a casa nel preparare il letto, riscaldare dell’acqua
e dare la bella notizia.
Xena prese Olimpia tra le braccia che a sua volta teneva il piccolo
“Come ti senti?”-“Benissimo, è un espressione
troppo povera per descrivere come mi sento. Xena la forza che riesci
a trasmettermi è enorme, anche adesso stando tra le tue braccia…mi
sento completa, non potrei mai vivere senza di te” Xena sorrise
per le belle parole che le disse.
Arrivarono a casa, Amos le aprì la porta e sdraiò Olimpia
nel letto.
Olimpia fissò lo sguardo nell’angolo della casa “Che
c’è?” Xena si voltò notando Sascia seduto
a terra con le gambe incrociate , come se stesse in meditazione
“Amos che diavolo ci fa Sascia qui?”-“Non lo so,
quando sono arrivato lui stava già lì e non riesco a
svegliarlo”-“Ci penso io” ma Olimpia la fermò
“No lascialo fare, quando si sveglierà cambierà
tutto”-“Olimpia…ancora segreti con lui?”
Olimpia guardò il piccolo che le afferrò un dito “Sascia
ti dirà tutto. Ormai le scelte sono state fatte”-“Quali
scelte?” Olimpia non rispose ma guardò il piccolo con
serenità.
Il bambino incominciò a piangere “dai fallo attaccare
che ha fame” le disse Xena cercando di voltare l’attenzione
su quelle frasi che l’avevano infastidita.
Amos era affascinato dalla bellezza di Olimpia, in quel momento la
vide cambiata, Adesso era una madre che allattava il suo inestimabile
tesoro.
Olimpia gli sorrise “Adesso mi rendo conto
che potrei uccidere mille persone per questo piccolo tesserino, oppure
sacrificare volentieri la mia vita per lui” disse con voce serena.
Ma poi fu distratta dalla figura di Sascia che incominciò ad
agitarsi
“Xena ascoltami. Qualsiasi cosa accadrà ricorda sempre
che le scelte che ho fatto le ho fatte per il vostro bene e che …”
Olimpia incominciò a piangere “ e che niente mi separerà
da voi.Io sarò sempre con te” Xena le accarezzò
il viso “ Olimpia dai non fare così, è tutto finito”-
“Xena ricordati che ti amo oggi e per sempre”-“Si
lo so, anch’io Olimpia per sempre” le loro mani s’intrecciarono.
Sascia si svegliò, ed il silenzio invase la stanza.
Sascia si alzò e si avvicinò nel letto, Olimpia con
le ultime forze che aveva lo guardò
“Grazie ancora per tutto quello che hai fatto per me, Sascia”.
Il piccolo si era addormentato e Xena lo prese tra le braccia, facendo
sdraiare Olimpia
“Sono stanca”
Xena diede il piccolo ad Amos e aiutò Olimpia “Adesso
riposati, devi stare in forma”
Sascia bloccò Amos “Riportalo da lei prima che si addormenti”
Amos non capì, ma fece come le disse l’uomo, distese
il piccolo accanto alla madre.
Olimpia baciò delicatamente la testa di suo figlio “Xena
dobbiamo dargli un nome..”-“certo decidi tu”-“desidero
chiamarlo Sol”-“Strano, una vocina dentro il mio cuore
me l’aveva detto che lo avresti fatto…Grazie Olimpia”
la giovane chiuse gli occhi e si addormentò.
Xena li coprì con il lenzuolo ad entrambi per non fargli prendere
freddo, sorridendo felicemente.
Qualcuno bussò alla porta, Amos aprì
“Oda? Sei tornata!” la donna entrò “Sono
arrivata tardi?”-“E’ nato…ed è un bellissimo
bambino” disse Amos fiero come un padre.
Oda si avvicinò nel letto di Olimpia ed incominciò a
piangere “perché…perché” Xena la guardò
stranita “Oda che diavolo farnetichi”-“Perché
questa fine?”
Xena incominciò ad innervosirsi, un presentimento le stava
crescendo dentro l’anima
“Oda smettila, non è morta”-“Certo…hai
ragione. E’ meglio che vada ha cercare una nutrice per il piccolo”-“Oda
stai scherzando con la mia pazienza, smettila non serve nessuna nutrice”
nonostante le parole di Xena Oda uscì dalla stanza “fa
come ti pare” disse Xena cercando di calmarsi.
Sascia si avvicinò alla guerriera “Mi dispiace Xena”
stranamente senza il suo volere le lacrime scesero nel suo viso, asciugandole
all’istante “ma che diavolo…se non la piantate tutte
e due giuro che vi sbatto fuori” anche Amos guardava con aria
interrogativa la situazione “Questo è il giorno più
bello di Olimpia, dovete essere contenti anche voi”
Sascia freddò gli animi dei presenti “Questo è
l’ultimo giorno di vita di Olimpia” Xena si voltò
cercando di fermare la sua reazione che gli puntò un dito contro
“Attento la mia pazienza ha un limite”-“vieni Xena
usciamo. Dobbiamo parlare è ora che tu sappia tutta la verità”.
Sascia uscì con Xena al quanto infastidita , e si addentrarono
nel bosco.
L’uomo gli camminava davanti, dopo un po’ stufa del suo
silenzio Xena lo raggiunse afferrandolo ad una spalla per farlo parlare,
ma l’uomo prese la sua mente portandola in un'altra dimensione.
Xena si ritrovò nella stanza del castello di Antinea “Basta
con queste scene, l’ho già vista, dovete smetterla tu
e Oda di giocare con le menti delle persone, hai capito Sascia?”
l’uomo non gli rispose e Xena si soffermò ancora in quella
situazione.
Antinea girava intorno ad Olimpia “Ebbene si,
cara la mia amazzone…la vita di tuo figlio dipenderà
dalle tue parole. Prova ha dire a Xena che stai aspettando un figlio
tutto vostro e lo vedrai uscire dal tuo corpo”- “Ma se
non spiego a Xena che questo figlio è suo e non di…”
un attimo di silenzio, Xena sgranò gli occhi “Amos”.
Antinea scoppiò in una risata e Olimpia capì “Amos…tu
vuoi che Xena creda che questo figlio è di Amos e non suo…mi
lascerà” Olimpia si mise una mano sulla fronte la disperazione
la stava facendo impazzire. Sapere una cosa del genere avrebbe fatto
soffrire la sua Xena.
“Ma che brava che sei. La vita è fatta di scelte, lo
sapevi no.. Vuoi che tuo figlio nasca? Allora rinuncia a Xena. Non
vuoi perderla? Niente figlio”- “Ma certo…quella
sera che Xena entrò nel corpo di Amos… Oddio vuol dire
che io e Amos abbiamo…”- “certo altrimenti come
poteva accadere il concepimento. Era troppo bello se fosse stato tuo
e di quel bamboccio”-“E’ di Xena perché in
quel momento c’era il suo spirito la sua essenza. Ecco perché
vedevo lei, sentivo lei” Olimpia era in preda alla felicità
ma che veniva divorata all’istante da una terribile scelta “Non
ho parole per come hai studiato il tutto”- “E’ vero
un piano fantastico ed eccitante non trovi?” Antinea era troppo
soddisfatta e felice, la sua risata rimbombava nella testa.
Olimpia era inorridita non poteva crederci “Come posso fare”
si ripeteva mentre Antinea la guardava divertita “Puoi sforzarti
quanto ti pare non c’è nessuna soluzione”-“E
se io ti uccidessi?” Antinea scoppiò in una risata. Xena
si accorse che la scena continuava.
“Davvero tu vorresti uccidermi? Tu…”-“Xena
lo farà sicuramente anche se non saprà la verità
sul bambino”-“Si in questo hai perfettamente ragione,
ma ricorda che qui stiamo parlando di una maledizione con i fiocchi”
Xena commentò “parla maledetta”- “vedi cara
la mia Olimpia se io dovessi morire per mano tua o per mano di Xena
cosa che vorrei fortemente, la mia anima andrà direttamente
all’aldilà aspettando la morte di tuo figlio che avverrà”-“Che
diavolo stai dicendo?”-“Hai capito benissimo, se io muoio
tuo figlio è morto. A meno che, tu non voglia sacrificarti
per lui” Olimpia non credeva hai sui orecchi, si sedette sul
bordo del letto per non cadere dallo shock “vuoi dire che quando
mio figlio nascerà io morirò dandolo alla luce?”-“esatto,farai
questo meraviglioso regalo alla tua Xena, e la cosa più bella
sarà quella di non sapere chi realmente sia suo figlio”-“Non
credere che io sacrifichi la mia vita senza dire a Xena la verità,
lo lascerò scritto”-“Si puoi fare come ti pare
una volta morta, questo proprio non m’interessa”.
Xena rimaneva in silenzio senza fiatare il piano diabolico di Antinea
era sorprendentemente disumano e orribile per la gioia di Olimpia
che desiderava questo figlio più di ogni altra cosa “per
questo Oda mi disse di non uccidere Antinea….” Olimpia
incominciò a piangere in silenzio cercando di soffocare la
sua disperazione “Povera Olimpia non sai quanto sia al settimo
cielo vederti in questo stato, ma se tu rinunciassi a Xena e partissi
con Amos la maledizione si annullerebbe”-“E tu cosa ci
guadagneresti”-“Io avrei la certezza che in un'altra vita
sarei al fianco suo, senza te di mezzo naturalmente. Avrai una famiglia
stupenda per sempre e nelle vite future, ma le vostre vite non s’incontreranno
mai più”-“la maledizione è tutta una scelta
in pratica”- “esatto tesoro, la vita è fatta di
scelte”-“Mi stai chiedendo di rinunciare a Xena per nostro
figlio, oppure il contrario”-“Già” .
Xena non ci vide più dalla rabbia sfilò la sua spada
cercando di ucciderla “Antinea sei una donna morta maledetta”
colpì ripetutamente la donna senza che accadesse nulla, esausta
cadde in ginocchio vicino a Olimpia, che si asciugò il viso
“ Sarò di nuovo madre e non farò di nuovo lo stesso
terribile sbaglio” Xena guardò Olimpia sapendo già
la sua risposta “Speranza è morta per causa mia, anche
se in quella circostanza la sua morte doveva avvenire, questo bambino
non morirà per mia scelta, vivrà insieme a Xena e per
me questa è la gioia più grande”.
Xena chiese gli occhi sconfitta nel sentire le sue parole.
La mente di Xena tornò al presente, era demoralizzata,
delusa , stanca e scoraggiata.
Fissava un punto non preciso del terreno.
Sascia si avvicinò “Adesso conosci tutta la verità”-“perché
solo adesso?”- “Perché Olimpia ha voluto così”-“Ha
portato questo peso per tutto questo tempo senza che io potessi…”
Xena incominciò a camminare allontanandosi dall’uomo
“Xena queste sono state le sue ultime volontà”-“sta
zitto…non dire nient’altro”
Sascia non aggiunse altro e la lasciò sola.
“Perché Olimpia…non puoi lasciarmi, non puoi farlo
un'altra volta”
Xena cercò di buttare il peso che le schiacciava il cuore.
Urlò con tutta la sua forza.
Sia Oda che Amos sentirono le sue urla, ed il bambino incominciò
a piangere “Oda che cosa sta succedendo?”-“Siedi
Amos adesso te lo spiego”.
Xena cadde a terra in ginocchio, credeva che in quel modo riusciva
a liberarsi di quell’angoscia che non la faceva respirare, invece
il dolore non cessava.
Sascia entrò in casa trovando Amos sconvolto
“Ti prego Sascia dimmi che si può fare qualcosa per Olimpia”-“mi
dispiace ma non c’è niente da fare. Anch’io vorrei
trovare una soluzione ma non esiste”. Amos si sedette lasciando
che il silenzio lo aiutasse a non pensare.
Passarono diverse ore e Xena non si vedeva, Amos uscì e andò
a cercarla.
La guerriera stava seduta per terra con le spalle appoggiate ad un
albero, aveva gli occhi gonfi ed il viso in lacrime.
Amos gli si fermò di fronte “Cosa stai facendo?”
ma non ebbe nessuna risposta
“perché stai perdendo tempo?”-“vattene Amos…non
c’è più niente da fare” Amos si precipitò
afferrandola ed alzandola di peso “Smettila di piangere e fai
qualcosa”-“Cosa posso fare io…se ne anche Sascia
non ci riesce”-“Sascia? Ma tu non sei lui…quando
hai duellato con lui chi ha vinto? Chi dovrebbe avere tutta la forza
possibile per salvare Olimpia?”-“Amos cosa credi che stia
facendo…sto cercando di vedere se c’è una soluzione…ma
Antinea questa volta l’ha studiata perfettamente”-“ma
santi lumi…tu non sei o no Xena la principessa guerriera che
sconfigge il male”-“Adesso non sono più nessuna…e
il male ha sconfitto me”.
Amos fu disgustato da quelle parole che reagì dandole un pugno
sul viso, facendola cadere a terra “Colpisci pure Amos se questo
ti fa stare meglio, colpisci” il ragazzo pianse a dirotto “NOOO,
non è questo che mi fa star meglio. Xena non puoi che il sogno
di Olimpia, quello di crescere il suo bambino non si realizzi…ti
prego fai qualcosa non ti devi arrendere, questo non può essere
il suo destino” Xena lo guardò senza rispondergli
“va bene vuol dire che ci proverò io…e anche se
dovessi morire…non m’importa almeno avrò tentato
l’impossibile”così il giovane si allontanò.
Il sole stava tramontando, Oda aveva trovato una
nutrice che stava allattando il bambino.
La porta si aprì e Xena entrò esausta e stanca. Aveva
il viso sofferente e gli occhi gonfi, guardò il piccolo “portalo
via, adesso non voglio vederlo” sia Oda che Sascia non si opposero.
Xena si sedette accanto al corpo di Olimpia, accarezzandola “Ma
è ancora viva?”- “Si sta spengendo lentamente”
le disse Sascia “Non posso rinunciare così a lei, ci
dev’essere un modo per cambiare questa situazione” il
silenzio che c’era non era la risposta positiva che Xena voleva
sentire.
Alla fine Oda non resistette più “Oh santo cielo, basta!
Adesso devi dirglielo” Xena la guardò “Dirmi cosa?”-“Che
c’è un tentativo” ma Sascia la riprese “Oda
smettila ne abbiamo già parlato e lei non vuole” Xena
si alzò e andò verso l’uomo “Lei chi?”-“Sono
state le ultime volontà di Olimpia ed io intendo rispettarle”-“Vuoi
dire che c’è un modo?”-“Si ma è impossibile
che ci riesca, per questo Olimpia mi ha fatto giurare che non te l’avrei
rivelato…lei non vuole”-“Sascia ti prego se c’è
una sola possibilità io voglio tentare”-“Lo so
e anche Olimpia sapeva che avresti detto questo” Xena sorrise
nervosamente
“Davvero” prese il chacram e se lo puntò sulla
gola “Allora vediamo se così ti convinco. Se non mi fai
tentare giuro che mi uccido. E tu sai che non sto scherzando”
Sascia la guardò preoccupato, sapeva che diceva la verità
“E va bene…c’è un solo modo per salvare Olimpia
ed è quello di usare la forza della mente, per poter uccidere
Antinea. Ma non è facile, non sappiamo come agirà quella
donna è troppo furba”-“Non importa, se c’è
solo una possibilità devo sfruttarla. Cosa devo fare?”
Sascia e Oda misero il tavolo accanto al letto di Olimpia dove fece
sdraiare Xena
“Sascia ho già affrontato Antinea in un duello mentale
so cosa devo fare non preoccuparti” – “Questa volta
è diverso, Olimpia è nelle mani di Antinea…”
lo sguardo della guerriera tranquillizzarono un po’ il vecchio
saggio “Va bene Xena, tentiamo. Adesso cerca di liberare la
mente, niente pensieri niente sensazioni. Dobbiamo cercare Olimpia”
Xena chiuse gli occhi e si concentrò.
Aprì gli occhi e si trovò in un'altra dimensione. Si
trovava in un lungo corridoio, tutto illuminato da una luce bianca
e non riusciva ha vederne la fine. Cominciò a camminare, ad
un certo punto vide una persona da lontano, stava seduta e aveva in
dosso una lunga veste bianca. Più si avvicinava e più
si rese conto che quella persona era Olimpia.
Le corse accanto, mettendosi in ginocchio davanti a lei “Olimpia
sono io mi senti?”
Ma la donna era come ipnotizzata, non rispondeva.
Xena si sedette accanto “Olimpia guardami sono qui” Olimpia
tornò in sé e guardandola negli occhi si alzò
in piedi, la gioia esplose in un abbraccio, felici di essersi trovate.
“Xena che ci fai qui?”-“Sono venuta ha prenderti”-“No
non puoi è pericoloso , te ne devi andare”-“No
non me ne vado senza di te”-“Xena questa è la mia
vita, o presa questa decisione per il bene di tutti e tre”-“No
mi dispiace ma questo non è un bene per me”-“Lo
dovrai accettare lo stesso”-“Ascolta Olimpia tu sei tutto
per me come potrei vivere ”-“Adesso è tutto cambiato
non sei sola c’è Sol con te,una di noi due deve vivere”-“No
no è cambiato nulla. Lui è importante è parte
di noi, ma non è te. Ti prego Olimpia non farmi questo, fammi
provare”-“Non puoi provare l’impossibile, tu qui
rischi la vita, lo vuoi capire?”-“mi dispiace deluderti
ma io ho già deciso”-“No questa volta voglio che
tu accetti la mia decisione”-“Olimpia ma ti rendi conto
di cosa mi stai chiedendo? Tu vuoi che io cresca Sol da sola è
questo che desideri?”-“Io desidero che tu viva nient’altro”-“ma
guarda…abbiamo lo stesso desiderio”-“smettila Xena”-“Tu
non puoi chiedermi di lasciarti morire, almeno tentiamo”-“
Tentare significa anche abbandonare Sol” Xena la guardò
“Xena pensi che in tutto questo tempo non ci abbia pensato e
ripensato insieme a Sascia ad una possibile soluzione?”-“Questo
vuole Antinea che tu ti esponga ad ogni pericolo per poter tentare
anche solo per una sola opportunità. Ed io non voglio”-“ma
Olimpia”-“No adesso basta. Voglio che tu te ne vada, prima
che Antinea si faccia viva”
Xena la guardò “Vuol dire che farò a modo mio,
aspetterò Antinea”
Xena si sedette e Olimpia si arrabbiò “perfetto, allora
mi spieghi che senso a il mio sacrificio?”-“Olimpia io
sono sbalordita per la decisione che hai preso. Solo una persona che
ama intensamente può prendere certe decisioni. Ma mi chiedo
perché bisogna sacrificarsi, perché dobbiamo darla vinta
ad Antinea?”-“perché questa volta non abbiamo soluzioni”-“ma
se non ci proviamo non potremmo mai saperlo”-“Xena io
voglio che…”-“No sono stanca che il nostro rapporto
deve sempre sacrificarsi per qualcosa, io voglio vivere, ma vivere
con te ed insieme al meraviglioso dono che è Sol” anche
Olimpia pensava le stesse cose di Xena.
Più il tempo passava ed il pericolo aumentava, Olimpia sapeva
benissimo che Xena non avrebbe ceduto, c’era solo un modo.
Dopo qualche minuto di silenzio Olimpia si voltò guardando
dolcemente Xena “promettimi che se le cose si mettono male tu
tornerai indietro…non voglio che Sol rimanga orfano” –
“ ti prometto che sistemerò questa situazione una volta
per tutte” Xena si avvicinò nel darle un bacio, quando
all’improvviso le arrivò un cazzotto in pieno volto,
facendola barcollare all’indietro
“ Eccomi qua, mi aspettavi Xena!”
Quando la guerriera si riprese…Antinea le stava davanti “dove
hai portato Olimpia?”- “Ma perché devi sempre preoccuparti
di quella tipa, mi sono stancata delle vostre smancerie, siete patetiche”-“Io
invece credo che tu vorresti starci nei panni di Olimpia in questi
momenti”
Xena si avvicinò “Perché non ci fai un favore
e non ci lascia stare in pace!” le restituì il cazzotto.
Antinea la guardò sorridendo “Questa è l’ultima
volta che mi tocchi”-“Davvero vediamo” si avvicinò
ma Antinea schivò il suo destro, il sinistro ma Xena la sorprese
con un calcio in pieno stomaco, ma non fu Antinea ad andare a terra.
Xena sgranò gli occhi “Olimpia?” la donna giaceva
a terra dolorante “Santi lumi Olimpia, stai bene?”-“Si
tranquilla, dimmi che non l’hai fatto apposta!”-“Ma
che dici? Certo che no”-“Scherzavo”
Xena l’aiutò ad alzarsi ma non fece in tempo a difendersi
che Antinea appari dandole una testata in pieno viso “Sorpresa!”
Xena indietreggiò ma Antinea non le dava spazio “Fatto
male?” le diede un altro destro “Sai sto cercando di eliminare
tutta la mia collera” la colpì con un sinistro “Così
almeno sarò più rilassata nella mia prossima vita”
un altro destro, ma Xena schivò dandole per istinto un cazzotto…ma
prima che potesse toccarla, Olimpia prese le sembianze di Antinea.
Oda notava il corpo di Xena agitarsi e sanguinare
“Cosa sta accadendo Sascia?” l’uomo stava davanti
al corpo di Xena tenendole la testa , tenendo un contatto mentale
e aiutarla ad avere una forza maggiore.
“Dannazione” si rimproverò Xena
“Xena…te ne devi andare non abbiamo scelta” disse
a fatica Olimpia. Prima che Xena potesse parlare, Antinea ritornò
nel corpo di Olimpia “perché te ne dovresti andare? Non
sono d’accordo”-“ Sei una bastarda”-“Io
non mi definirei così, ma sono una persona molto astuta ed
intelligente”
Antinea avanzava lentamente e Xena indietreggiava, cercando di prendere
del tempo per poter capire “Infatti questa volta sei stata proprio
brava, hai studiato ogni piccolo dettaglio. Allora facciamo un patto,
se tu lasci vivere Olimpia, io verrò con te”
Antinea si fermò pensando “davvero faresti questo? Il
sogno della mia vita…Peccato che dopo tutte le volte che ti
ho implorato, alla fine sei diventata un sogno andato in fumo, mi
dispiace” le diede un altro cazzotto “Si può sapere
cosa vuoi?”-“Niente di particolare, una cosa molto piccola,
tuo figlio” Xena afferrò il pugno di Antinea precedendola
e sfilò la sua spada, ma all’improvviso l’arma
le scomparve tra le mani “Dimenticavo di dirti Xena che qui
le armi non esistono e non funzionano” una ginocchiata sullo
stomaco fece piegare la guerriera, poi la colpì con un destro,
un sinistro a ripetizione terminando con un calcio rotante in pieno
viso. Xena sbalzò a terra, esausta.
Oda corse a prendere una tanica con dell’acqua
ed una benda “La sta massacrando, se continua così si
farà ammazzare” Il volto di Xena era una maschera di
sangue “Sascia fai qualcosa!”-“Non posso fare niente.
Xena sa come comportarsi…già l’ha vissuta una situazione
del genere e ne è uscita vincente. Deve solo ricordare quanta
forza ha la mente”
Xena si rialzò dolorante, ma la rabbia che
aveva dentro non riusciva a dominarla “Allora capisci che qui
deve uscire un vincitore?” Antinea si avvicinò di più
“Se mi uccidi potrai vivere con il tuo bambino ma senza ovviamente
la tua amichetta, ma se invece ti uccido io non devi preoccuparti
per tuo figlio, mi prenderò cura io di lui…è un
bel piano non trovi?” l’arroganza di Antinea le diede
alla testa, strinse il collo di Antinea e puntò il suo pugno
pronto per essere caricato nella direzione del suo viso, ma Xena si
fermò giusto in tempo, prima di colpire la sua amica che aveva
preso il posto di Antinea.
Olimpia capì che non c’era nulla da fare “basta
ti prego vattene. Hai provato e non c’è soluzione. Io
non voglio che Sol venga allevato da lei…lo capisci adesso!!!”-“Non…alleverà
mai nostro figlio” Antinea tornò e le diede un altro
cazzotto “Perché non dovrei prendermi cura io del bambino?
E tu allora? Ne hai avuti due e ne anche uno sei riuscita ad allevare?
Pensi di essere una madre migliore di me? Bisogna che io provi non
trovi?-“Questi non sono affari tuoi”-“Invece si
mia cara…perché tu stai per morire, oppure vuoi vivere…Avanti
prova a colpirmi, coraggio, uccidimi Xena così ucciderai anche
Olimpia! Non capirai mai quando io sarò presente” Antinea
si fermò allargando le braccia, la guerriera si alzò
e le andò vicino. Cercò di anticipare ogni sua mossa
ma Antinea la precedette, Xena le diede uno schiaffo ed il suo corpo
si materializzò in Olimpia.
Ma prima che Olimpia si girò per guardare Xena, tornò
Antinea “Come sei gentile” e gli diede una cazzotto sul
viso ed un calcio in pieno stomaco da farla cadere a terra. In quell’istante
Olimpia
Sostituì le sembianze di Antinea e corse accanto alla guerriera
accovacciandosi a terra tenendole il volto “Ti prego Xena ,
basta…ti supplico vattene da qui, non vedi che ti sta massacrando,
per favore non possiamo fare nient’altro” la guerriera
cercava di respirare cercando di tranquillizzare Olimpia, ma in cuor
suo sapeva che Antinea questa volta aveva vinto. “Olimpia come
faccio ha rinunciare a te”-“Basta, ti prego te lo chiedo
con tutto il cuore, se mi ami te ne devi andare” Xena la guardò
disperata “Ma come fai ha chiedermi una cosa del genere”
.
In quel momento Antinea si materializzò “Te lo chiede
e basta” le afferrò i capelli tirandogli la testa all’indietro
“Ubbidisci alla tua amichetta” con tutta la forza fece
sbattere la fronte della guerriera sul pavimento. Xena si muoveva
dolorante, Olimpia riapparve ma questa volta piangendo cercava di
indietreggiare da lei “Vattene per favore, vattene”. Xena
chiamò Antinea guardandola fissa negli occhi le disse “Prima
di ucciderti voglio salutare Olimpia, permettimi almeno questo”-“Oh
ma certo…un ultimo desiderio. Ma un momento chi ti dice che
mi farò uccidere..”
Antinea riportò le sembianze di Olimpia, che indietreggiò
all’istante “Sta lontano Xena, non devi avvicinarti”
Xena le allungò la mano alzandosi da terra “Vieni qui
Olimpia voglio salutarti” la donna si mise una mano nella bocca
cercando di fermare le sue lacrime , non avrebbe mai voluto sentire
quelle parole di arresa da parte di Xena, ma sapeva che era la cosa
migliore .
Afferrò la mano di Xena, portandola tra le sue braccia “hai
ragione, è una situazione impossibile, dobbiamo arrenderci”-“Almeno
ci abbiamo provato” Xena le diede un bacio sulla fronte e poi
le asciugò il viso “Saresti stata una madre fantastica”-“Lo
sarai tu per me”-“Ti amo ,Olimpia oggi più di ieri,
sarai per sempre..” ma fu Olimpia ha terminare la frase “nel
mio cuore”. Si strinsero forte,
i loro volti si avvicinarono, le loro labbra si toccarono…Un
ultimo bacio unì le loro vite.
Oda non capiva quel silenzio “Che succede?”-“E’
finito… il duello è finito”disse Sascia
Oda non capiva “Ma Sascia se il duello è finito perché
non si svegliano…Ma che sta facendo Xena?”- “Sta
baciando Antinea”-“COSAAA”
Xena incominciò ha desiderarla,sentiva una
forte passione invadere il suo corpo. La sua mano accarezzò
la sua gamba, facendole salire lentamente la sua veste.
Sentì la delicata pelle di Olimpia invadere di desiderio la
sua anima…
La passione stava accendendo sempre di più le loro labbra…
La mano di Xena saliva sempre su, sfiorandole un seno…
Scese lentamente arrivando all’ombellico….per poi…
“Ma che sta facendo Xena?” continuava
a chiedere Oda disperata “Sta baciando Antinea”-“MA
SAI DIRE SOLO QUESTA COSA”.
Antinea aveva approfittato della situazione, non
avrebbe desiderato un addio così speciale…da non parteciparvi.
All’improvviso un dolore allucinante al fianco stordì
Antinea, che si staccò dalle labbra di Xena “Ma come…”-“Pensavi
davvero di vincere?”
Antinea si staccò lentamente da Xena “pensavi veramente
di potermi fregare? Conosco tutto di Olimpia anche il suo sapore e
conosco già questo mondo. Un mondo dove è la mente a
governare e tutto è possibile e sai cosa voglio Antinea?”
Xena spostò la sua mano, trasformatasi in un pugnale “Che
tu ci lasci in pace” il pugnale conficcato nel suo ventre diventò
una spada, uscendo dalla schiena. Antinea sgranò gli occhi
dal fortissimo dolore “Ci…rivedremo…in un'altra….vita..”-“Come
desideri, ma in questa mi hai veramente stancato”.
Xena sfilò la spada “Questo è da parte mia per
tutto il male che hai fatto passare a Olimpia” con tutta la
forza le tagliò la testa.
Un forte vento colpì Xena che cadde in ginocchio. Dopo qualche
istante il corpo di Antinea scomparve .La mano di Xena tornò
normale. Si voltò ma di Olimpia neanche l’ombra.
Incominciò a chiamarla ma lei non rispondeva, ad un certo punto
Xena sentì la voce di Sascia
“Va bene così Xena, adesso calmati e chiudi gli occhi….concentrati
….. rilassati”
Xena aprì gli occhi, ritrovandosi il viso di Oda felice.
L’aiutò ad alzarsi “Brava sei stata bravissima”
ma Xena non le diede importanza che andò subito vicino al corpo
di Olimpia “Sascia perché non si sveglia?”-“Devi
darle un po’ di tempo, infondo lei non sa come sono finite le
cose”-“Vuoi dire che lei sta ancora…” la donna
ripensò a quel’ attimo di tenerezza avvenuto pochi istanti
fa. Così appoggiò di nuovo le sue labbra sulle sue.
Sascia consigliò a Oda di uscire e lasciarle sole.
Un sogno fu per Xena sentire ancora una volta le sue labbra e una
gioia immensa provò nel sentirle muoversi. Delicatamente Olimpia
sfiorò il volto di Xena “Ciao…come ti senti?”-“Xena…sei
viva?”-“Si siamo vive…tutte e due”-“Le
tue labbra sono miracolose” Xena sorrise liberando alcune lacrime
“Questa volta sono d’accordo con te”
Tutto era finito per il meglio, ma non sarebbero finiti per loro i
guai, ma l’importante adesso era stare finalmente insieme…tutte
e tre.
Olimpia si tirò su con l’aiuto di Xena “Vado ha
prendere Sol” Xena aprì la porta e trovò sia Oda
che Sascia origliare “Sascia…mi meraviglio di te”-“Ma
veramente io…”
In quel momento venne Amos con in braccio Sol, Xena fece entrare tutti
quanti.
Olimpia riabbracciò Sol che le si attaccò al seno
“Ehi piccolo mio, ti sono mancata?” Xena le sedette accanto,
ammirando la sua famiglia.
Olimpia la guardò “grazie”-“per cosa?”-“Per
aver tentato l’impossibile”-“Olimpia per me l’impossibile
è non amarti”.
Passarono diversi mesi, Olimpia si ristabilì
e tutto procedeva tranquillamente.
Un giorno Olimpia, Xena insieme al piccolo Sol stavano facendo una
passeggiata e parlavano tra loro. “Xena…che ne pensi di
come sono andate le cose”-“In che senso?”-“Si
insomma, questo Enemek ti è piaciuto come ha creato la storia?”-“Si
devo dire che ha molta fantasia”-“ma secondo te chi è
stata la divinità che ci ha regalato Sol ?”-“Questo
non lo so…”-“Pensi che potremmo scoprirlo?”-“Questo
non dipende da noi”-“E’ vero bisognerebbe chiederlo
a Enemek”-“No ti prego Olimpia adesso voglio stare un
po’ tranquilla, altrimenti inventerà un'altra storia
e noi staremo di nuovo a cercare di uscire da altre situazione critiche”-“Hai
ragione, però mi piace questo Enemek”-“Olimpia
è una donna”-“E tu che ne sai, lo conosci?”-“No,
ma se dovessi parlarci gliene direi quattro”-“E perché?”-“Come
perché, mi ha fatto colpire da Amos senza che io restituissi
il gesto”-“Si ma ti ricordi come lo hai conciato?”-“Olimpia
è stato l’istinto di un cuore ferito. E poi…mi
ha fatto baciare Antinea” Xena si pulì la bocca “Adesso
sembri Corilo”-“Vorrei vedere te…che schifo se ci
penso mi sento svenire”-“però ne è valsa
la pena”-“Già”- “Mi sa che scriverò
a Sascia”-“per cosa?”-Per rintracciare Enemek”-“Olimpia
no”-“E dai…non adesso è ovvio tra un po’
di tempo…tra dieci lune”-“Cosaaa, minimo un lustro.
Come ha fatto Enemek nel finire questo racconto”-“E te
che ne sai che è finito”-“Appunto…se tu non
gli chiedi nulla, non gli si accenderà il lume di scrivere”-“Dai
Xena trenta lune”-“NO”-“e va bene io non chiederò
nulla se tu non andrai a pescare”-“Olimpia ma sei impazzita…questo
è un colpo basso”-“No cara, si chiama parità.
Tu non vuoi che io scriva ad Enemek, io non voglio che tu peschi.
Si chiama accordo,mi pare giusto” Xena si fermò guardando
la disinvoltura di Olimpia che continuava a camminare con il piccolo
“Che bella giornata, non trovi Xena?”-“No è
una pessima giornata”.
Olimpia si fermò, voltandosi incominciò a ridere “hei
Xena per fortuna che oggi ho voglia di patate…tu per caso hai
voglia di una gigantesca trota?”-“No e anche se fosse
c’è Amos che pescherebbe per noi”-“Ehm…no
Xena la clausola include…pescare e mangiare,non te l’avevo
detto?” Xena alzò gli occhi al cielo “dai Xena
non staremo troppo tempo senza pesce ne sono convinta” Xena
camminava agitandosi “Ma tu guarda…e noooo Olimpia!”
la guerriera cadde in ginocchio disperata
“Xena dai…andiamo a casa,guarda che brutta impressione
stai dando a tuo figlio, per dei pesci..”