torna all'home page


I giorni dell’amore e della gloria

Di IPPOLITA

XVIII capitolo

Anche se con ritardo esagerato ho ripreso a scrivere il romanzo. Chiedo venia agli amici e alle amiche del "CHAKRAM DI XENA", ma, credetemi, sto attraversando un periodo molto difficile. Spero di essere più regolare nell'invio delle prossime puntate.

INNAMORAMENTI A CATENA

Il colonnello Wolf Mayer si stava guardando attentamente nello specchio del suo bagno: di statura media, snello ma muscoloso, gli occhi piccoli e scuri, il naso appena pronunciato, le labbra sottili, era certo un tipo "interessante" anche se non bellissimo, come Klaus contava sul fascino irresistibile che i tipi vincenti esercitano atavicamente sulle donne. Wolf fantasticava su lei, su Anna, anche lei era una donna di potere e quindi sarebbero andati pienamente d?accordo, una coppia perfetta, l?unica era che la bella dottoressa avrebbe dovuto prenderne coscienza, ma per questo c?era lui, l?aspettava quella sera a cena, finalmente c?era riuscito, aveva tutta l?intenzione di farle trascorrere ore indimenticabili.

Anna, dal canto suo, stava consumando il suo frugale pranzo. La mattinata in ospedale era stata normalmente impegnativa, due operazioni brillantemente riuscite, sì, il suo professore di chirurgia vascolare l?aveva pregata di restare a Roma per lavorare accanto a lui, aveva magnificato sempre le sue doti di medico e di diagnosta e ciò, malgrado la sua naturale modestia, le aveva arrecato fiducia in se stessa e un giusto orgoglio circa le sue competenze, in quel tempo era già sposata con Valerio ed erano felici. Come le sembravano lontani quegl anni! Tutto era precipitato con il trasferimento del marito a Montesangioioso, Valerio l?aveva preso quasi come una beffa, addio ricevimenti negli splendidi palazzi della nobiltà romana dove il buon gusto si mescolava ai giochi mondani o di potere, conversazioni raffinate, gente famosa, cibi prelibati e lui al centro dell?attenzione delle signore che contavano....Anna sorrise un pò amara, per lei, invece, la vita mondana era sempre stata una tortura e ciò malgrado la sua bellezza, il suo fascino , l?intelligenza delle sue conversazioni avevano costituito un vero polo d?attrazione per tutti coloro che l?avvicinavano fossero potenti, stelle del cinema o gente comune...ma lei non rimpiangeva niente di tutto questo, soltanto l?amore tra lei e suo marito,o almeno quello che così era sembrato. La voce di Valerio la scosse dai suoi pensieri ."Allora sei proprio decisa? Questa sera cenerai da WOLF Mayer?"Il suo tono era più annoiato che contrariato, sapeva perfettamente quale era lo scopo del convegno e sapeva che niente avrebba fatto cambiare idea a sua moglie, soltanto gli dava fastidio passare per...."Anna lo guardò con i suoi magnifici occhi azzurri, lo scrutò a lungo, gli rispose sorridendogli con tenerezza:"Sei geloso?" Valerio le si avvicinò e la baciò sensualmente sul collo-"Sai bene che mi dà molto fastidio quando gli uomini ti corteggiano in modo troppo insistente...anche se...m?intriga contenderti con gli altri"."Tanto lo sai che ti sono fedele, scelgo sempre te alla fine". I due si baciarono ma si staccarono di colpo all?ingresso della governante, una grossa cesta di fiori era stata inviata proprio da Mayer.

"Io ti penserò stasera,mi raccomando, non fare impazzire il povero Wolf!" disse sorridendo Valerio, Anna lo guardò dubbiosa, a volte non capiva fino a che punto suo marito scherzasse o facesse sul serio.

Orazio stava intrattenendo le signore con le sue epiche gesta, stava narrando della sua avventura di finto eunuco alla corte di un celebre visir turco: quella volta le cose stavano mettendosi malissimo per lui e per i suoi gloriosi attributi maschili, fu soltanto grazie all?intervento del professore Archimede Biancaspina che riuscì a cavarsela rimanendo integro senza lasciare porzioni del suo corpo in giro per il mondo. Le donne risero fino alle lagrime, la verve e la mimica del siciliano erano irresistibili, soltanto Angelica rimaneva estranea a tutta quella allegria, i suoi pensieri erano rivolti ad Anna, chissà perché la sentiva in pericolo, desiderava intensamente rivederla, parlarle, essere certa che fosse al sicuro. Vanessa si accorse dello stato d?animo dell?amica e le si avvicinò sorridendole affettuosamente."Stai bene Angelica?"-"Sì, non preoccuparti, sono soltanto un pò stanca". "Vuoi che andiamo via"

disse Pasquale-mentre assaggiava una fetta di torta che in quel momento Orazio stava distribuendo agli ospiti-"No, rimanete, anzi, la vostra compagnia è una vera gioia per me e per la mia famiglia, domani è Domenica e non abbiamo il pensiero della scuola", lo rassicurò

Angelica. Dalla cucina si sentiva la calda voce di Archimede impartire ordini precisi:stava preparando gli ingredienti per il pranzo dell?indomani facendosi aiutare dai ragazzi, Natalie, Daniele e Tonino che pendevano dalle sue labbra. BiancaMaria La Volpe vedova Lo Gatto, intanto stava attorno ad Orazio con fare molto civettuolo e promettente, quell?uomo le faceva rimescolare il sangue senza ritegno, lui, dal canto suo la stava trovando di suo gusto, in fondo era stato senza una donna da troppo tempo.In quell?istante suonò il campanello della porta d?ingresso. Rosetta andò ad aprire, ormai si sentiva proprio come in casa sua, una ventata di profumo entrò insieme alla bella Teodora, e dietro di lei Magda e Renato entrarono infreddoliti brandendo una bottiglia di spumante."Oh, ma che siamo già a Natale!" esclamò il professore Eugenio La Volpe, saltando come un grillo e andando di corsa a prendere i bicchieri dall?armadio. "Accomodatevi, prego, fra poco la cena sarà pronta!" disse Angelica

affabilmente. "Naturalmente ho portato anch?io qualcosa da mangiare, se vi accontentate"-aggiunse Teodora mostrando una larga teglia colma di pizzette e patate al forno. "Veramente noi siamo qui per il Feroce Saladino- rise Magda- è vero che è un orribile cagnaccio?" "Ma che dici, Magda, Il Feroce Saladino è un campione, un mostro d'intelligenza!" scherzò Renato guardandola con gli occhi innamorati e gioiosi. "Sì, è proprio un mostro-parlò con la sua voce di baritono Orazio che cominciò a distribuire abbracci e baci di benvenuto ai nuovi ospiti, Quando fu davanti a Teodora le fece un inchino e baciamano impeccabili suscitando la sfegatata ammirazione di Biancamaria. "Cara sorella le sussurrò Eugenio-tieni a freno i tuoi ormoni che ormai la cosa è palese!" Bianca Maria fece spallucce con l'aria di una ragazzina viziata e si precipitò in cucina ad aiutare il suo Orazio.





torna all'home page