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Gladiatrix

(narrato da Lucy Lawless in inglese)

Tutti noi Xeniti ricorderemo certo con tristezza l'ultima apparizione della nostra eroina, che scrive la parola fine alle sue leggendarie avventure, sacrificandosi in nome del bene, cercando al tempo stesso di porre rimedio ai terribili errori del passato.
Ma questo tramonto ha dato vita ad una nuova alba;infatti, l'attrice Lucy Lawless, la donna che ha dato il volto a Xena, è rimasta nei nostri cuori con i suoi successivi progetti. Dopo averci tenuti incollati allo schermo con una magistrale interpretazione in X-Files, è pronta a stupirci di nuovo riportandoci ai tempi in cui visse Xena, narrando le vicende delle gladiatrici romane.
Discovery Channel infatti presenta una possibile ricostruzione sull'esistenza di queste figure storiche a seguito di un'importante ritrovamento avvenuto nel 1996 a Londra, più precisamente in un cantiere del Great Dover Street, che riporta alla luce una misteriosa tomba romana; conteneva resti che suggerivano ricchezza e rango sociale, ma l'insolita dislocazione della tomba, (ritrovata all'esterno del perimetro cimiteriale) dimostra chiaramente di non appartenere ad un cittadino benestante, bensì ad una persona vissuta ai margini della società. L'unico gruppo sociale che potesse raffigurare un individuo importante e al contempo emarginato era quello del Gladiatore. Questa figura nacque dai combattimenti mortali tra schiavi e prigionieri di guerra, in onore della cremazione di importanti cittadini. Ciò che rendeva degno un gladiatore di accompagnare lo spirito dell'aristocratico nell'aldilà, era il valore che dimostrava di fronte alla morte, Infatti, tra il tripudio della folla, i gladiatori erano spronati da un uomo mascherato da Mercurio, il messaggero degli dei che regnava negl'inferi; egli decretava l'inizio del duello e in seguito la fine, fingendo di dare il colpo di grazia al vinto. Questo ruolo era spesso attribuito ad Anubi, dio egizio che guidava i defunti e custodiva le porte del regno dei morti.
Nella tomba troviamo quindi un collegamento con la figura del gladiatore: sono state ritrovate tre reperti raffiguranti Anubi, una delle quali con un gladiatore caduto.
Per avere maggiori informazioni su questo misterioso personaggio, l'archeologo Bill White e la specialista Jakie Mc Killey esaminano i resti delle ossa, soffermandosi sul bacino, che permette di riconoscere il sesso del defunto. Al termine dell'analisi i due esperti hanno potuto affermare con certezza che si trattava di una donna di circa 25/30 anni dal fisico robusto.
E' dunque possibile che si trattasse di una Gladiatrice?
L'ipotesi potrebbe essere confermata dalle tracce d'incenso ritrovate nella tomba.
Al tempo dei romani, l'incenso veniva ricavato dalle pigne dei pini che venivano piantati intorno agl'anfiteatri per coprire il fetore di sangue dipeso dai giochi circensi; oltre a ciò era molto diffuso nei riti preparatori dei gladiatori. L'incenso potrebbe essere un elemento di collegamento con Iside, dea egizia della fertilità che aveva come guida Anubi, a cui la defunta avrebbe potuto essere devota.
Ma questa ipotesi non fornisce spiegazioni sull'immagine del gladiatore rinvenuta su uno dei tre reperti; molto più probabilmente ci troviamo realmente di fronte allo scheletro di una donna Gladiatrice devota ad Iside, dea che proteggeva le persone ai margini della società.
Inoltre il British Museum conserva da tempo un vecchio bassorilievo di pietra che può collegare le gladiatrici all'antico mito delle amazzoni: rappresentava due donne provenienti da Licarnasso, un'antica città sulla costa dell'Asia Minore, nell' attuale Turchia, che al tempo dei romani era parte orientale della provincia di Grecia. Le figure sono scolpite in posa da combattimento e l'iscrizione in basso conferma il simbolo femminile indicandone i nomi: Amazzon e Achillea (femminile di Achille).
Si può perciò presupporre, quindi, che per dare alla folla un diverso genere di spettacolo, siano state introdotte le Gladiatrici, le quali, combattendo contro animali feroci o tra loro, raffigurano passate guerre romane.
A questo proposito ricordiamo la figura di Buadicea: la donna guerriera che impresse il suo marchio nella storia romana, gettandosi con un esercito di 100.000 guerrieri contro i legionari romani per vendicare i torti subiti dalle figlie.
E ancora ricordiamo la conquista latina del mitico popolo delle amazzoni situato a nord dell'attuale Turchia nel 1000 a. C.
Dopo aver tenuto in considerazione tutti questi fattori, è possibile dare una definizione al volto della donna defunta. Tornando per un attimo nel passato nel periodo in cui ella visse, Londra nel I° secolo d.C era una città delle meraviglie di 20.000 abitanti chiamata Londinum. Era caratterizzata da un ponte che univa le due sponde del Tamigi, da strade lastricate, ville e palazzi a due piani e soprattutto da un maestoso anfiteatro sede di spettacoli di pura violenza nati per divertire i legionari e la popolazione. I giochi vedevano protagonisti i gladiatori, che intrattenimento il pubblico spesso con combattimenti rappresentanti eventi della storia romana.
L'introduzione delle Gladiatrice nei giochi circensi ha sicuramente raffigurato un'innovazione, in quanto, agl'occhi della società latina, una donna fisicamente dominante, risultava per molti aspetti eccitante e al contempo sconvolgente, in quanto si allontanava molto dall'immagine di purezza e castità classica della donna romana.
Erano quindi figure che con la loro forza e il loro coraggio nell'arena, ottennero fama e denaro, ma non un posto d'onore nella società, rinchiudendosi, così, in un ambito isolato.
Analizzando infine "Gladiatrix" nel complesso, si può dire che si è trattato di un cortometraggio adeguato nei contenuti e dal comprensibile linguaggio. Spesso le ipotesi degli esperti erano alternati da ricostruzioni al computer e da brevi video che illustravano la situazione.
Il tributo di Lucy era piuttosto marginale: narrava la vicenda, dando spiegazioni e facendo il punto della situazione. Nella versione italiana, purtroppo, la sua voce è stata totalmente coperta dalla doppiatrice, Amanda Donohoe, rendendola così praticamente inesistente.
Ma per noi Xeniti non era necessario né vederla né sentirla: ogni minuto del documentario poteva ricordarcela.
Si è parlato della forza, della dignità e del valore militare di queste gladiatrici. E chi può rappresentare questo insieme di caratteristiche meglio di Lucy Lawless, che per anni ci ha trasmesso questi valori attraverso il personaggio di Xena?
Per gli appassionati di questo telefilm, "Gladiatrix" è stato certamente un susseguirsi di ricordi delle epiche avventure della principessa guerriera: sono state menzionati i romani, le amazzoni e Buadicea.
Potevano quindi riaffiorare alla mente le avventure delle amazzoni: Olimpia nelle vesti di principessa e poi regina amazzone, la storia di Melanippe, la caparbietà di Varia e la minaccia di Felsinea. Era possibile tornare a vivere le innumerevoli battaglie tra Xena e i romani: l'odio per Giulio Cesare, la lotta con Pompeo e con il traditore Bruto, la passione per Antonio, la pazzia di Caligola e il sostegno di Ottaviano.
Certo ci ricorderemo anche della grande Livia, campione di Roma e della spettacolare battaglia tra lei e la madre.

di Darkamy



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