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The good weekend

LA RIVISTA DI ARALDO SYDNEY DELLA MATTINA

30 gennaio 1999

di Alice

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Lei è un’icona femminista, una hit con i bambini e un’icona lesbica. La maggior parte degli uomini neanche si preoccupano di lei. Un valoroso David Leser, comincia una ricerca per scoprire il mito e la misticità di Lucy Lawless, conosciuta anche come Xena: Principessa Guerriera.

AI yi yi yi yi!

Mia figlia di quattro anni mi ha detto “non andare. Ti ucciderà”. Un amico mi ha ricordato che una volta Xena ruppe la testa di un ciclope tra le sue cosce. “Ma ehy,” disse allegramente, “ci sono modi peggiori per morire.” Le mie amiche hanno visto il mio compito con un’ilarità che rasentava la derisione. Alla fine sembravano essere suggestionati, era la prova della mia profonda debolezza per cosa? La veste di pelle con la corazza pettorale da dominatrice? Non importa. Rimasi risoluto. Rimasi devoto a questo pericoloso sentiero. Avevo bisogno di risposte. Volevo incontrare Xena, la Principessa Guerriera per me stesso. Sapevo che c’erano dei rischi annessi all’impresa e se l’avessi ingaggiata in una prova di forza avrei potuto perdere, e perdere male. Ma andai avanti.

Infatti, entro 15 secondi d’incontro con la così detta “Principessa dello Zeitgeist” [Zeitgeist: spirito del tempo, ndt], l’avevo sfidata in una lotta armata. Chi tra voi ha visto questa fiammeggiante avventuriera di quasi 182 centimetri (6 piedi) eseguire acrobazie a cavallo, combattere con spade, bastoni, tridenti, pugnali, balestre e un anello circolare di metallo conosciuto come Chackram, apprezzerà la follia di questo approccio. Chi tra voi ha udito il suo terrificante urlo -AI yi yi yi yi!- o sa come ha disarmato Ares, il Dio della guerra, e Ades, il Dio degli inferi con il suo tocco a due dita stile Mr Spoke, saprà che questa era assoluta pazzia.

Com’è accaduto, non mi ha confuso con il suo distruttivo bagliore, né mi ha sputato fuoco in faccia. Ha solo riso rumorosamente. “vuoi fare una lotta armata ora?” chiese. “A terra e sporchi come una lotta di fango?” si, annuii freddamente. “tu scegli l’ora e il posto,” replicai con beffardo coraggio. “Domani mattina,” disse. “ Da me. Alle 9.”

Recentemente, lo scorso anno, una squadra di archeologi che lavoravano ad uno scavo vicino alla città russa di Voronezh, hanno scoperto cumuli sepolcrali di 2400 anni fa di donne sciite con le loro lance, faretre e archi e frecce. La scoperta si prestò subito alle credenze dovute alle affermazioni dello storico greco Erodoto, che una mitica razza di donne guerriere, le Amazzoni, avevano lasciato la loro terra per il mar nero, viaggiando verso nord e fondando nuove società. Si diceva che appartenessero a una casta culturale di sorelle che andava dall’Ungheria alla Cina.

La storia, potreste dire aveva finalmente un riscontro con l’arte. (e non troppo presto per gli scopi di questa storia!) Forse, se non avete bambini, niente televisione o nessun interesse da essere appiccicati allo schermo il sabato sera, potreste essere ignari di chi o cosa Xena: Principessa Guerriera rappresenti. Lasciatemi spiegare. Xena è l’eponimo eroe di una serie televisiva di produzione americana adesso vista in 60 paesi; un pezzo di cultura popolare che ha conquistato il mondo. In Australia, il gradimento di Xena tra i bambini compresi tra i 5 e i 12 anni raggiunge qualcosa come il 58% nelle aree metropolitane.

In Turchia, con una popolazione di circa 50 milioni, il programma comanda un fenomenale 60% del mercato. Non c’è programma così popolare. La stessa cosa vale per le Filippine. Anche l’Iran sembra essere stato catturato dalla mania. All’inizio dello scorso anno i lavoratori della croce rossa in Afghanistan erano sorpresi di scoprire che il programma era trasmesso nel nord dell’Iran via satellite dalla Russia.

In America, è diventato il programma più visto alla televisione generando una mania nazionale. Ci sono più di cento siti web dedicati allo show, incluso Whooosh: giornale dell’associazione internazionale degli studi su Xena, così chiamato per il suono del Chackram di Xena quando solca l’aria.

Ci sono chat-rooms on-line dove i fans possono scambiarsi gossip o esplorare i significati e le metafore dei vari episodi. Ci sono 101 corsi di Xena nelle università americane. Ci sono newsletter e conventions dei fan nei vari paesi. I fans hanno un nome per il mondo che Xena abita, Xenaverso. È un posto dove tutto può succedere e dove tutti da Jesù Cristo a Giulio Cesare possono fare un’apparizione -e lo fanno-.

Agli Universal Studio a Orlando, Florida, membri selezionati tra il pubblico, sono incoraggiati a vestire costumi e, con l’aiuto della grafica virtuale computerizzata, muoversi in ruoli accanto alla Principessa Guerriera. C’è una campagna commerciale che ha generato romanzi, fumetti, riviste, giochi, calendari cristallerie, ornamenti natalizi, video, cds, gioielli e bambole di Xena che si liberano dei loro vestiti premendo un bottone.

La “Xenamania” è iniziata 5 anni fa quando Xena, interpretata dall’attrice neo zelandese Lucy Lawless, fu introdotta in un ignaro mondo in un episodio di Hercules:The Legendary Journeys. Due anni dopo è diventata la star della sua serie personale. È stato come ha descritto Ms Magazine in America, l’inizio di un “piacevolissimo programma di mediocre qualità che spesso sembra un assemblaggio di Spartacus, gladiatore americano e Mad Max.” Nata in Tracia, in tempi antichi, Xena appare come il capo di un’armata ostinata ad uccidere Hercules, il figlio di Zeus. Le sue mire erano niente meno che il potere assoluto. È necessario dire che era una cattiva ragazza. Era crudele. Era sfrenata. Depredava e saccheggiava. Poi, improvvisamente, la sua vita prende una drammatica svolta. Soccorre un bambino e perde il supporto delle sue truppe. Loro non avevano mai visto il suo lato materno prima. Scioccati, la abbandonano e lei diviene alleata di Hercules e amante, sebbene non per molto.

Distrutta dal senso di colpa per il suo riprovevole passato, conscia di avere un diavolo sulla spalla da troppo tempo, inizia a muoversi da sola, in quello che sembra diventato un viaggio per la redenzione. Ha viaggiato attraverso tempi e continenti difendendo gli oppressi, dando speranza ai timorosi, lottando contro mostri marini, dei,semi dei, signori della guerra, semplici mortali e certamente, contro il suo demone interiore. Lei era il super eroe che, per usare la parlata americana, prendeva a calci i didietro. Soprattutto didietro maschili.

“Molte femministe hanno sognato momenti di cultura di massa come questo da quando il femminismo è entrato nell’essere,” afferma entusiasticamente Ms Magazine. “Ma non abbiamo quasi mai visto queste fantastiche realizzazioni. La donna bionica sorrideva troppo.” Lo scrittore australiano Richard Neville, spiega la Xenamania in questo modo: “Senza cercare di essere stridenti o polemici, senza parlare del potenziamento delle donne, Xena è solo una grande, sfrontata leggenda pseudo-greca che tende imboscate a chiunque sul suo cammino. Specialmente agli uomini.”

Devoto on-line: “Lo show è da urlo. Xena è una ragazza davvero attraente. Non solo questo, è una bella ragazza a cui piacciono altre belle ragazze. È una festa di belle ragazze.” Ed è così. Quando Xena iniziò la sua odissea incontrò un’irrefrenabile giovane donna di nome Gabrielle (interpretata dalla texana Renee O’Connor) che decise di seguire la Principessa Guerriera in cerca di avventure. Lungo la strada erano costrette a combattere sbalordite schiere di nemici, incluso un ciclope mangiatore di uomini.

Non sorprendentemente, le due donne sono diventate devote amiche. Si sono salvate la vita l’un l’altra.(Infatti Xena ha salvato Gabrielle da un matrimonio forzato.) si sono rifiutate di abbandonarsi l’un l’altra per uomini. Hanno diviso un bagno caldo. Si sono rotolate nel fieno. In un drammatico episodio si sono anche baciate. (Veramente Xena era morta a quel tempo e abitava il corpo di un uomo. Ok, la trama è complicata.)

I creatori del programma erano felici di permettere la relazione tra Xena e Gabrielle per rimanere ambigui. Si, si amano l’un l’altra ma come ha detto il produttore esecutivo Rob Tapert: “Xena ha avuto una serie di amanti nella sua vita e adesso sta provando a controllare le sue emozioni.”

Dimenticando l’ipocrisia, per le lesbiche era chiaro come il giorno che Xena e Gabrielle stavano insieme. (“Sei la cosa migliore che mi sia mai accaduta,” dice Xena a Gabrielle. “Hai dato significato e gioia alla mia vita.”)

Xena fu elevata molto velocemente allo stadio di icona lesbica. Al New York’s Melow Mix, un popolare club per donne, le fans cominciarono a riunirsi regolarmente per la loro mensile visione notturna di Xena, seguita dal brandire spade giocattolo. È divenuto solo uno di un numero di luoghi per i crescenti gruppi di seguaci femminili di Xena.

Al Gay and Lesbian Mardi Gras, l’ultimo anno, 122 sosia di Xena affollavano Oxford street tra applausi entusiastici. Xena era l’invitata ospite d’onore ma non poteva esserci. (Lucy spera di raggiungere l’Australia quest’anno.)

“Conosco molte ragazze che sono grandi fans di Xena,” dice Susannah Hayward, editrice della rivista mensile Sydney Lesbians On The Loose. “Questo perché è sexy e impertinente e molto bella. I bambini sembrano perdere il lato sessuale della relazione con Gabrielle, ma le lesbiche no. Noi sappiamo che sono più che buone amiche.” Lucy Lawless stessa attribuisce alla comunità lesbica di New York di aver innescato la Xenamania, anche se all’inizio lei pensava stessero scherzando. “Ho letto questo articolo sull’intera vicenda lesbica e dissi ‘cosa?’ non avevo afferrato. Adesso è totalmente ovvio perché avrebbero voluto impadronirsi di due donne che viaggiavano sole…loro [le lesbiche] sono state le prime a entrare in Xena e farne un culto. Io sono in debito con loro per averlo portato all’attenzione delle persone, per aver creato il brusio.”

Ho viaggiato attraverso il mio fuso orario. In questo caso attraverso la Tasmania. Per incontrare la Principessa Guerriera. Sebbene la sua presenza qui sembra attrarre poco interesse tra i suoi compatrioti (il gradimento del programma è tra i peggiori di qualsiasi paese), la Nuova Zelanda riconosce, orgogliosamente, di essere la sua casa, il suo territorio di caccia.

È anche il luogo delle riprese di entrambe le serie di Xena ed Hercules. Squisiti scenari. Bassi costi di produzione. Una sofisticata industria film. Ci incontriamo giù presso il lago, in una fattoria di 70 ettari in Auckland ovest. Il castello medievale e il mercato marocchino sono stati smantellati. Xena è giù al limite dell’acqua che lotta con un’anguilla che, in qualche modo, è diventata un demone. È tutta abbigliata, pelle e corazza. Porta una spada sulla schiena, un pacco in mano. La sua criniera di capelli blu/neri brilla alla debole luce del sole. I suoi occhi luccicano come lapis lazuli. Mentre cammina verso me, mi ricordo come Ares, il dio della guerra, una volta avvisò che “quando Xena inizia a muoversi, niente è al sicuro”. Mi preparo. Mi guarda, sorride e dice: “Ciao, benvenuto. Grazie per essere qui.”

Okay, lo ammetto. Sono confuso. Non vedo l’ora di una sfida. Mi aspettavo che il cielo iniziasse a imprecare e il lago iniziasse a bollire e lei mi parla come se non gli importasse niente di tutto questo. Come se fosse, bhè, solo una ragazza kiwi normale. Accetto il trucco, per il momento, parzialmente per raccogliere me stesso di fronte a un fato incerto, ma anche per dare a Xena la possibilità di rivelare l’altro lato del suo personaggio.

La donna che è nata Lucy Ryan 30 anni fa a Mount Albert, un tipico sobborgo medio-borghese di Auckland, non è, infatti, per niente come il suo minaccioso alter ego, eccetto per il fatto di essere piuttosto alta e attraente.

Il suo accento è tipico neo zelandese, il suo umorismo irriverente e auto-critico. I suoi capelli sono rossi nella vita reale e la sua conoscenza dei miti è quasi inesistente. Parla, comunque, tedesco, francese, italiano e un dialetto semi-americano. È anche una cantante allenata, avendo studiato l’opera per diversi anni e ha una passione per il jazz.

Lucy è la quinta di sette figli, la prima di due femmine, nata da Frank e Julie Ryan. Frank Ryan è stato il sindaco di Mount Albert per 22 anni, Julie la moglie del sindaco, una donna un po’ eccentrica conosciuta per la sua ospitalità e il suo spirito libero. Era anche una buona femminista prima che questo diventasse una moda. Organizzò la costruzione di una statua in un parco locale in onore delle suffragette di Mount Albert.

Lucy Ryan ha ricevuto una buona educazione cattolica. Adesso afferma che questo le ha dato uno scopo e l’ambizione. “Sapevo solo di voler essere rispettata. Volevo essere brava negli sport. Volevo essere carina. Volevo essere capo bibliotecaria. Volevo essere brava accademicamente. Ma non pensavo di essere carina o intelligente e non ero brava negli sport”. (Questo è il problema quando incontri gli attori. Non sono mai quelli che pensi che siano.)

Lucy Ryan lasciò la scuola con la bruciante ambizione di recitare. Prese un lavoro part-time come cameriera al Club Mirage, poi il nightclub più alla moda di Auckland. Il suo datore di lavoro precedente, Don Fletcher, la ricorda come “un maschiaccio. Aveva una vera scintilla dentro di lei.”

Fletcher non ricorda di aver gettato tre dollari ai piedi di Lucy nella speranza che lei si piegasse per raccoglierli. Cosa che di solito faceva. “Sono sciocchezze” dice lui. Non secondo Lucy “in effetti, era così ubriaco che non si rese conto che erano 50 bigliettoni.” Dice con un grande sorriso. Fu al Club Mirage che Lucy Ryan incontrò Garth Lawless. Insieme hanno viaggiato in Italia dove Lucy ha portato avanti il suo interesse per l’opera cantata. Poi si sono spostati a Kalgoorie e si sposarono. Lucy dice: “Eravamo in Europa e volevamo fare una gita per la Russia e ho pensato ‘ho un’idea brillante. Andiamo a Kalgoorie a guadagnare soldi per andarci!’ Questo dimostra quanto eravamo stupidi”.

“Ho iniziato a lavorare per una compagnia mineraria di oro, segnavo la superficie – questa povera, puzzolente kiwi bisognosa di lavoro. Era là alle sette di mattina nel gelido deserto seduta su questo diamante segato con l’acqua che spruzzava ovunque e congelavo e indossavo sacchi della spazzatura. Mi sentivo come la ragazza dal Rumpelstiltskin che scalava montagne di paglia.”

Dopo aver trovato un altro lavoro, “correvo nei campi misurando la terra e facendo mappe con un compasso.” La Lawless e suo marito ritornarono in Nuova Zelanda dove è nata la loro figlia, adesso decenne.

Iniziò facendo pubblicità televisiva fino a che ottenne il suo primo lavoro come attrice in una commedia locale chiamata Funny Business.

Poi ha studiato recitazione in Canada per otto mesi prima di tornare nel 1992 in Nuova Zelanda per accollarsi il lavoro come co-ostes della rivista di viaggio della Air New Zealand Holyday.

I migliori ruoli recitativi in qualche modo la evitavano “non corrispondevo al modello degli spettacoli neo zelandesi,” dice adesso. “Non so perché. Spesso pensavo di essere troppo grande, troppo in vista. Penso che questo fosse vero in parte, forse, non ero molto brava.” Con questo rompe in una risata. Può permetterselo adesso. Il suo ruolo in Xena l’ha fatta guadagnare 10 milioni di dollari stimati e l’ha collocata nella lista dei neo zelandesi ricchi.

Nel 1995, il produttore Rob Tapert aveva voluto creare un supereroe femminile per la televisione. Era già il co-produttore esecutivo di Hercules:The Legendary Journey e Young Hercules e aveva prodotto film horror cult come La Casa come pure film d’azione come Hard Target e Timecop con Jean-Claude e Van Damme. È stato anche ispirato dai thriller d’azione stile Hong Kong che hanno caratterizzato “dure, forti donne in una posizione morale molto dubbiosa”. L’attrice americana Vanessa Angel fu scelta per la parte di Xena ma si ammalò a Londra. Nella strada per Auckland. /Apparentemente era malata d’amore: aveva appena incontrato Richard Gere.)

Il resto, come dicono, è storia – o mitologia moderna.

Lucy Lawless fu presa in quello che oggi considera “il migliore [ruolo] per una donna negli ultimi 30 anni di televisione.” Iniziò a studiare le mosse base di kung fu con il maestro di arti marziali Douglas Wong (Dragon: The Bruce Lee Story) e poi, all’inizio del 1998, sposò il suo produttore esecutivo, Rob Tapert.

In un’intervista telefonica da Los Angeles, Tapert descrisse il suo primo incontro con la Lawless. “Quando la incontrai fu a una festa di gala per Hercules e pensai ‘questa donna è assolutamente psicopatica.’ Era in una grossa lite con suo marito di allora [Garth Lawless] pensai ‘non posso credere che stiamo per fare una serie con questa donna ’ non sembrava per niente interessata ad incontrarmi e sentire di cosa trattava il programma. Era una reazione completamente differente da quelle di chiunque avevo incontrato prima.” Per peggiorare la situazione, la Lawless si presentò la sera successiva a una cena indossando “un abbigliamento totalmente da maestra di scuola con scarpe di due toni. Sembrava come una brava signora cattolica che va in chiesa la domenica.”

Chi l’avrebbe detto che sarebbe diventata una celebrità internazionale, nominata dalla rivista americana People come una delle “50 più belle persone al mondo”, una delle “40 più affascinanti star televisive” e una delle “25 persone più intriganti dell’anno”?

Sicuramente non Tapert, sebbene adesso quando gli ho chiesto com’è essere sposati con Xena, lui dice:

“Un’esperienza incredibile, lieta ed appagante – non essere sposati con Xena ma con Lucy. Lei non ha niente a che vedere con Xena. Sono personaggi totalmente separati.” (Va bene, lo ammetto, sono confuso. Un po’ imbarazzato…) “Era il caso evolversi o estinguersi. Sapevo di dover cambiare o morire”.

Il cammino dell’eroe si presenta a tutti noi ad un certo punto della nostra vita. È la chiamata all’avventura, nella zona sconosciuta, il luogo dove si nascondono tesori e pericoli. Al primo livello, è puramente una sfida fisica. Dopo, è molto più di questo. È un grande viaggio spirituale e psicologico dentro noi stessi, l’ultima ricerca della risposta al mistero della vita.

Come la Lawless spiega ora, è vero, era profondamente infelice durante il primo episodio di Xena. “Non l’ho mai detto a nessuno in un’intervista, ma puoi dire quanto sono felice o infelice da quanto peso porto. Avevo messo su chili per pura infelicità.” (Su questo piano Lucy Lawless sta chiaramente delirando al momento). Il suo primo matrimonio stava implodendo. Viveva come una ragazza madre stavano filmando durante l’inverno, nel nevischio e al freddo, per il set di un episodio che sembrava essere in mongolia. Lei era triste come la tundra stessa. Non sapeva che era. “Comprai alcuni nastri self-help per la televisione,” dice adesso senza nascondersi, facendo riferimento a questo tipo di viaggio di scoperta. L’ascensione di Prometeo al cielo. La ricerca di Giasone del vello d’oro. Il salvataggio di Ginevra a opera di Lancillotto. Mosè che guida la sua gente attraverso il deserto. Il cammino del Buddha per l’illuminazione. I quaranta giorni di Cristo nel deserto. E, si, anche il salvataggio di Luke Skywalker da parte di Hans Solo nel film Star Wars.

“Se gli Dei e le Muse stanno sorridendo, allora su ogni generazione arriva qualcuno ad ispirare l’immaginazione del viaggio che ognuno di noi intraprende,” suppone il giornalista americano Bill Moyers.

Ed è qui, forse, più che il suo stato di icona femminista, o come oggetto del desiderio maschile o l’adorazione dei bambini, che il potere di Xena potrebbe risiedere. Le battaglie di Xena con mitici demoni e la sua natura conflittuale attingono nella memoria collettiva contenuta in tutti i miti del mondo. Si, le trame sono assurde e piene di campi umoristici e doppi sensi, ma in quale altro modo si può spiegare la sua fama? Di sicuro non viene da una buona partizione.

E ora veniamo finalmente al viaggio personale del reporter moderno. Ho combattuto –coraggiosamente, credo- con passioni oscure e impulsi selvaggi per arrivare a questo punto. Adesso, con la clessidra quasi scaduta, non c’era altro da fare, eccetto affrontare la Principessa Guerriera nel suo stesso territorio.

Quando sono arrivato al suo palazzo Tebano, una casa in stile gregoriano ad Auckland, con la sua piscina e sauna di lusso, mi siedo al tavolo. Accendo due candele che posiziono su ciascun lato dove poggiavano le nostre braccia. Mi accorgo che chiunque scenda per primo dovrebbe bruciarsi un po’.

Xena prende posto davanti a me. Sorride e poi dice qualcosa di indicibile a proposito della piccolezza delle mie braccia. Questo serve solo ad incrementare la mia risolutezza. Fletto i miei pettorali. Serriamo le nostre mani e, uno, due ,tre…sospiriamo…ruggiamo, sputiamo…ci guardiamo minacciosamente.

Poi dice con una risatina “andiamo, cosa succede? Guarda quanto sono vicini i tuoi gomiti.” Sua figlia resta appiccicata allo schermo della televisione. Non poteva sentire il distante rombo di tuono.

“Non c’entrano niente le mie braccia,”dico. I suoi campi da tennis e immensi prati e i cani ululanti, mi sono ricordato di quando il giornalista americano Gorge Plimpton una volta salì sul ring con il grande campione di pesi medi Archie Moore per dare al profilo che stava scrivendo una dimensione molto personale. Fu steso al primo round.

Nel mio caso, la situazione sembra più favorevole. Xena sta indossando una tuta e una maglietta bianca. È in piedi in cucina che sta facendo tè alla menta piperita e cocendo ciambelle. I suoi cani sono chiusi in una stanza nel retro. Sua figlia, Daisy, sta guardando un video. Musica Jazz aleggia dallo stereo.

Questo è il momento della verità – il tempo della nostra lotta armata. Mi muovo impacciato verso la cucina, un sorriso forzato accentuato dal modo in cui stringo i denti. “Stai spingendo?” mi chiese. Sto spingendo? “si,” le assicurai, il sangue aumenta intorno alle mie tempie. “Non mi stai favorendo, vero?” mi domandò. “No, non lo sto facendo.” “Andiamo,” disse, “guarda i tuoi gomiti stanno tremando.”

Ne avevo avuto abbastanza “braccia corte e gomiti tremanti” mi impegno e sto quasi per concentrarmi in uno scoppio finale di energie quando le candele accanto alle mie braccia cadono giù incredibilmente, lei rivendica la vittoria con un ko tecnico. Io contesto la richiesta e chiedo la rivincita. Ancora, solleviamo le nostre braccia le une verso le altre e spingiamo. Non otteniamo niente. Siamo bloccati.

Ora, certamente, questo non è quello che ti dirà Xena. Lei alluderà al fatto che è lei che ha vinto la battaglia e lei che ha rilasciato la sfida successiva. Io rifiuto la prima ostentazione ma accetto l’ultima.

Arrivò come un tuono. “cosa ne dici di un bungee jump?” disse con un sorriso compiaciuto. UN BUNGEE JUMP? SEI PAZZA? Okay, non è il tipo di bungee jump che ti dondoli dalla rupe e ti tuffi verso la tua morte, ma è ugualmente terrificante. È un Bungee Screamer, è tipo -una ruota panoramica- dove il passeggero è legato prima di essere lanciato verticalmente nel cielo, girato sottosopra e dopo mandato a precipizio verso la terra. Questo è quello che Xena voleva che facessi. È giù verso il porto di Auckland.

Come potevo dire di no? Non aveva Zeus affrontato ogni sfida presentata dalla moglie Hera? Non aveva Hermes accettato di occuparsi di Argo? Inoltre, a parte il fatto che era parte della mia avventura personale, c’è anche un onore della Tasmania da mantenere…Procediamo verso porto Gingerly, salgo su e prendo posto accanto a Xena. Lei mi guarda con compassione. “La seconda volta andrà meglio,” mi assicura. LA SECONDA VOLTA?

Cinque, quattro, tre, due , uno. Abbiamo lasciato il terreno…ho lo stomaco in bocca. La spaventosa traiettoria verso l’Olimpo è iniziata. Chiudo gli occhi. Non va bene. Apro gli occhi. Non va ancora bene. Grido. Per Ares, il Dio della guerra, nessuno ascolti. Xena grida. Xena ride. La morte appare imminente. Provo a ridere anche io. Ho deciso, con riluttanza, che se devo morire, morirò accanto alla Principessa Guerriera.

Post scriptum: è necessario dire che gli dei hanno deciso di risparmiarci entrambi, senza aspettare di festeggiare, dovrei dirvi che prima che andassi via con le mie gambe traballanti verso il tramonto, Xena firmò la spada della mia bambina di quattro anni, che avevo portato con me dall’Australia. Si legge:
“Se Xena non ha potuto uccidere papà, nessuno può.”




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