Per
una volta guerriera
di
Gualtiero
Premetto una cosa,
non ridete per favore, ma in questo sogno sono.....una donna......per
favore non ridete dai.....
dunque sono davanti alla mia casa è sto lavando dei panni in
una tinozza, il mio villaggio è piccolo e vedo molte donne,
sono belloccia devo dire e quei pochi uomini che vedo mi fanno le
solite battutine sceme a cui rispondo a tono.
Ad un certo punto dei rumori di cavalli al galoppo attirano la mia
attenzione, un gruppo di quattro uomini stà arrivando da nord
del villaggio urlano facendo roteare spade e già colpiscono
a morte i primi poveretti che incontrano, io prendo due grossi e lunghi
stracci ancora bagnati e li faccio girare finchè non diventano
rigidi poi scendo sulla strada strappandomi la gonna sui fianchi per
essere più libera nei movimenti e appena arriva a tiro il primo
dei furfanti gli assesto un colpo in pieno viso facendolo cadere a
terra, questi si rialza inferocito e mi si avventa contro cercando
di trafiggermi con la spada ma io con secondo bastone-straccio evito
il colpo poi lo colpisco con una ginocchiata nel basso ventre e mentre
lui si piega in due per il colpo gli assesto una seconda ginocchiata
sotto il mento mandandolo definitivamente a terra, ma non c'è
tempo di gioire perchè altri uomini stanno arrivando e anche
se raccolgo la spada di quello che ho sconfitto non credo che riuscirò
a farcela ancora, ormai i tre mi sono addosso quando un due donne,
una bruna capelli lunghi e l'altra più giovane e bionda piombano
sui tre, la bruna col ginocchio sullo stomaco e una serie mazzate
sul muso stende il suo avversario e la bionda imita la compagna con
i suoi sai, io stò per avventarmi sul terzo ma la bruna mi
ferma prendendomi per il braccio < lascialo andare che vada al
diavolo>.
< Vi ringrazio senza il vostro aiuto sarei morta > < Abbiamo
visto tutto da lontano ma non siamo riuscite ad arrivare in tempo
anche per gli altri > infatti molte donne e uomini giacevano nel
loro sangue.
Nel frattempo l'uomo che io avevo battuto si era ripreso ed era scappato
come l'altro.
< Scusate non mi sono presentata io sono Enone >< Io Xena
>< e io Olimpia > < Sarete affamate, venite in casa che
vi preparo qualcosa da mangiare > > Grazie, vorremmo anche rinfrescarci
e da prima che sorgesse il sole che siamo a cavallo > dopo un pò
le due guerriere tornano dove io sono intenta a cucinare e Xena mi
chiede < ma vivi sola non c'è tuo marito ?>< sono
vedova e passato quasi un lustro da quando Telamone mio marito è
morto......morto......assassinato da quella belva bionda, una guerriera
come te >< una guerriera bionda ?> disse Xena < e come
si chiama ?>< Callisto......maledetta> e così dicendo
piantai il coltello con rabbia nel tavolo, Olimpia sentendo quel nome
fa una smorfia di disgusto e rabbia
< come è successo ? >< un giorno arrivò nel
villaggio voleva un cavallo e chiese a mio marito di darle il suo,
mio marito accettò chiedendo il giusto valore, la maledetta
disse che era giusto e infilò la mano nella sella come volesse
prendere del denaro invece prese un piccolo pugnale che lanciò
a mio marito colpendolo nel petto spaccandole il cuore, poi chinandosi
su mio marito gli disse < sei soddisfatto del pagamento ?> poi
con una risata che non potrò più dimenticare prese il
cavallo e sparì, io rimasi impietrita, avrei voluto reagire
ma riusci solo a urlare il mio dolore.> delle copiose lacrime bagnano
il mio viso, Xena e Olimpia mi abbracciano.
< orsù mangiamo> ma a quanto pare non era giornata perchè
ad un certo punto nuovamente un fragore di cavalli al galoppo, Xena
Olimpia ed io ci precipitammo fuori un grosso gruppo di cavalieri
gli stessi di prima ma stavolta erano una trentina o più alcuni
portavano delle fiaccole , Xena prese la sua spada inpugnadola con
entrambe le mani mentre Olimpia sfilava dagli stivali i sai e io prendevo
un bastone o qualcosa di simile, i primi cavalieri riuscimmo a fermarli
ma ne arrivavano sempre più e Xena disse < sono troppi non
riusciremo a fermarli, prendiamo i cavalli presto > io cercai di
replicare che non potevo lasciare che distruggessero la mia casa costruita
pezzo per pezzo da mio marito ma Xena mi disse < ormai non puoi
fare più niente per salvarla> così prendemmo i cavalli
dietro la casa e partimmo al galoppo in direzione delle colline.
Giunti in cima mi voltai e vidi la mia casa ormai avvolta dalle fiamme
ma quello che attirò la mia attenzione era una figura di donna
bionda a cavallo il sangue mi ribolli nelle vene e stavo per spronare
il cavallo giù dalla collina ma due forti mani presero le briglie
erano Xena e Olimpia <lasciatemi e lei quella maledetta di Callisto
devo vendicare Telamone > Olimpia < ti capisco anche mio marito
è stato ucciso da quella belva e come te volevo vendicarmi
per fortuna Xena mi ha salvata Callisto e troppo forte e furba mi
avrebbe uccisa come ora farebbe con te>
Cosi stringendo i denti e piangendo per la rabbia seguì le
due guerriere.........poi la solita radiosveglia......ma il mio viso
il cuscino e il colletto del pigiama erano bagnati.....avevo pianto
veramente !