HATSUMONO
Di Patry
Prima
di leggere questo racconto, vorrei ricordarvi le solite cose e vale
a dire, che Xena e Gabrielle sono personaggi di proprietà della
MCA/Universal Picture e non è mia intenzione violare qualsiasi
sorta di copyright alla base di tutto c'è solo puro e semplice
divertimento nell'usare i miei personaggi preferiti.
Il nome Hatsumono l'ho preso in prestito da un personaggio presente
nel libro "Memorie di una Geisha".
In questa nuova avventura ricompare un personaggio inventato da me e
presente nel mio primo racconto "Girls Just Wanna Have Fun 2",
si tratta di Alex una ragazza intrappolata in due mondi, quello umano
e quello popolato dalle creature della notte, in altre parole i vampiri.
In questa storia c'è un po'di violenza, ma soprattutto è
presente l'amore fra due donne perciò se la cosa vi da fastidio,
non proseguite con la lettura. Per qualsiasi cosa: Naike76@yahoo.it
Un'ultima cosa, dedico questo racconto a due figure molto importanti
della mia vita. Ai miei due angeli: "Grazie di tutto vi amerò
per sempre."
L'ho
vista come non mai, lei, la mia anima gemella, avvolta dalle tenebre,
con sguardo gelido e mani insanguinate. Colei che mi prese con sé
e mi rubò il cuore, ora, era solo una sconosciuta ai miei occhi.
G
- "Questo sentiero che costeggia il fiume è proprio romantico,
non trovi Xena?"
X - "Sono contenta che ti piaccia."
Gabrielle si fece pensierosa.
X - "A cosa stai pensando?"
G - "Perché per qualche giorno, non la smettiamo di dar
la caccia a ladri, demoni e non stiamo un po' insieme?"
X - "Potremmo fermarci in qualche villaggio e affittare una stanza
in una locanda
."
G - "Dici davvero?"
X - "Sì, perché no?"
Il bardo si avvicinò alla guerriera e la baciò. Ad un
certo punto, un uomo sbucò da un cespuglio correndo.
X- "Come mai, tutta questa fretta?"
Uomo - "State lontane dal prossimo villaggio, è molto pericoloso,
specialmente per le fanciulle! Vi prego lasciatemi andare, per favore."
G - "Non temere, nessuno ti sta inseguendo."
L'uomo senza prestare ascolto a Gabrielle si rimise in piedi e iniziò
la propria fuga disperata, urlando: "Lei è qui
Aiutatemi,
è qui!" Cadde di nuovo a terra quasi privo di sensi, poi,
all'improvviso un urlo di dolore squarciò il silenzio e il suo
corpo iniziò a riempirsi di ferite. Il sangue fuoriusciva senza
controllo dalle lacerazioni, l'uomo cercava invano di trascinarsi a
terra, Xena stava cercando di prestare soccorso, quando il corpo prese
fuoco. Nel giro di pochi secondi le fiamme bruciarono la carne, rimase
solo lo scheletro che si dissolse poco dopo, lasciando un mucchietto
di cenere.
G - "Scommetto che vorrai andare al villaggio!"
X - "Dobbiamo scoprire cosa sia successo. Gabrielle, non fare quella
faccia, troveremo il tempo di stare insieme, te lo prometto."
Il
villaggio non sembrava aver niente di strano, se non perché la
maggior parte dei suoi abitanti erano uomini, le uniche donne presenti
erano delle vecchiette che si aggiravano per le vie, con sguardo sospettoso.
Le ragazze decisero che la via più semplice, fosse di andare
a chiedere spiegazioni al proprietario del palazzo che si ergeva sulla
cima della collina. Arrivate in prossimità del portone, chiesero
di entrare, ma le guardie vietarono loro di passare.
X - "Ho bisogno di parlare con il signore che abita questa casa!"
Una guardia - "Non c'è permesso far entrare nessuno, questi
sono gli ordini."
X - "Gabrielle andiamo!"
G - "Hai un piano, vero?"
X - "Ho notato una finestra aperta dall'altro lato, cercherò
di entrare da lì, tu nel frattempo vai al villaggio e cerca di
scoprire qualcosa."
G - "Cercherò anche un posto per la notte. Xena, sta attenta."
Per la guerriera fu semplice arrampicarsi ed entrare, il posto non era
particolarmente sorvegliato e questo la insospettiva molto. Percorse
lunghi corridoi, finché vide una stanza con la porta aperta ed
una donna al centro con il viso rivolto verso la finestra. Entrò
in questa gran sala e senza voltarsi, la donna si rivolse a lei: "Che
onore averti qui, nel mio palazzo. Sapevo che alla fine saresti arrivata,
ma non pensavo così presto. Forse, potresti aiutarmi a cercare
una persona che vorrei tanto al mio fianco, una certa Xena conquistatrice
di nazioni."
X - "Posso sapere chi sei?
Donna - "Dovrei essere io a chiedertelo, visto che sei entrata
di nascosto nella mia casa. In ogni caso il mio nome è Hatsumono."
X - "Hatsumono, la persona che cerchi è morta tempo fa."
H - "No, a me piace pensare che si sia assopita aspettando qualcosa
d'eccitante per cui ne valesse la pena ritornare, non credi?"
X- "Io, dico di no!"
La donna guardò la guerriera negli occhi, davanti a Xena c'era
una ragazza più giovane di Gabrielle, ma con negli occhi una
luce particolare che la rendeva affascinante.
H - "Xena, non cercare di nascondere l'oscurità alla notte!
Te lo leggo negli occhi che la mia offerta ti alletta."
X - "Come sai il mio nome?"
H - "Diciamo che sei piuttosto famosa dalle mie parti. Io vengo
dall'oscurità, ho il potere degli Dei perché sono immortale
e se solo volessi potrei governare il mondo. Ho la possibilità
di darti ciò che per molto tempo ti è stato negato."
X - "A che ti servo se sei così potente?"
H - "Ma perché fa sempre piacere avere una bella donna al
proprio fianco!"
X - "Tutto questo l'ho già sentito."
H - "Sì, ma un certo Ares, ragionava più con i propri
attributi che con la testa e questa è stata la sua rovina. Mia
cara, mai cedere all'amore, ma credo che tu ne sappia più di
me, vero?"
X - "Che cosa è successo alle fanciulle del villaggio?"
H - "Morte! Quello che sono oggi, lo devo al sangue e alle anime
di quelle fanciulle, almeno la loro inutile vita è servita a
qualcosa."
X - "Come hai potuto essere così crudele?"
H - "Non accetto prediche da te! Ora, se vuoi scusarmi, avrei altro
da fare. La prossima volta che tornerai, dovrai farlo con una risposta
alla mia offerta. Pensaci bene Xena, perché da questo dipenderà
il tuo futuro. Porta i miei saluti alla tua amichetta, come si chiama?"
X - "Gabrielle."
H - "Perché non porti anche lei la prossima volta?"
Hatsumono ordinò alle guardie di scortare la guerriera fuori
del palazzo, poi se ne andò salutandola con un sorriso.
Xena
raggiunse Gabrielle alla locanda, il bardo nonostante la sua capacità
di far parlare le persone, non era riuscito nel suo intento di scoprire
qualcosa sul mistero che circondava quel luogo. La guerriera parlò
del suo singolare incontro, poi tutte e due salirono le scale ed entrarono
nella loro stanza.
G - "Allora, hai già deciso, domani andrai da lei?!"
X - "L'unico modo per avvicinarmi ad Hatsumono, è darle
ciò che vuole."
G - "Il tuo lato oscuro
.Forse stai chiedendo troppo a te
stessa!"
X - "lo so, tu stessa mi hai detto quanto le persone abbiano paura
soltanto a parlarne. Hai per caso idee migliori?"
G - "Perché non l'hai affrontata subito, eravate sole o
sbaglio?"
X - "Prima devo capire qual è il suo punto debole, non posso
andare allo sbaraglio, è una donna molto forte e sarebbe troppo
pericoloso sottovalutarla."
La guerriera, spiegò a Gabrielle che domani sarebbero andate
insieme al palazzo di Hatsumono, poi le diede un bacio sulle labbra
e le augurò la buona notte.
Il
sole era appena sorto, quando Xena si alzò e si diresse verso
la finestra, posò lo sguardo su Gabrielle che dormiva, probabilmente
ancora assorta nei propri sogni, un tenero sorriso apparve sulle sue
labbra vedendo il bardo così vulnerabile e innocente.
Aprì la finestra facendo entrare una leggera brezza che percorse
tutta la stanza, il vento accarezzò i lunghi capelli neri della
guerriera, ma il suo sguardo si fissò immediatamente sulla collina,
verso il luogo dove sarebbe dovuta andare e in quel momento si chiese
se non era troppo pericoloso portare con se anche Gabrielle.
G - "E' già ora di andare?"
X - "Forse è meglio che rimani qui."
G - "Xena, io voglio venire con te, ne abbiamo già parlato
tempo fa, lo sai che sarò sempre al tuo fianco, qualsiasi cosa
accada."
X - "Allora, andiamo!"
Le
guardie appena videro le ragazze, le fecero entrare, mentre altre due
persone le condussero all'interno del palazzo fino a raggiungere il
luogo del primo incontro con Hatsumono. La ragazza era al centro della
stanza e senza nemmeno prendere in considerazione la presenza di Gabrielle,
si rivolse direttamente a Xena.
H - "Mi sembra di capire, che tu abbia accettato la mia proposta,
altrimenti la tua amichetta non sarebbe qui
Giusto?"
X - " Sei molto perspicace."
H - "E tu, Xena, sei molto furba
Permettimi di dubitare.
Guardie! Prendete la ragazza!"
X - "Giù le mani da Gabrielle! Subito!"
H - "Lascia che ti dica una cosa, qui gli ordini li do io, non
sei in condizione di dettar legge nel mio palazzo, non ancora, prima
voglio qualcosa da te."
X - "Mi stai chiedendo una prova e scommetto che include Gabrielle!"
H - "Vedi che anche tu sai essere perspicace? Prendi!"
Hatsumono lanciò un pugnale in direzione di Xena che lo prese
al volo, poi la guerriera si mosse in direzione del bardo che fissava
l'amica, un passo dopo l'altro si trovò di fronte a Gabrielle.
Con la lama premuta contro al collo il bardo guardò la guerriera
negli occhi e con paura non vi vide il solito sguardo di protezione,
ma avvertì sola freddezza. Forse tutto faceva parte del suo piano,
doveva guadagnarsi la fiducia di Hatsumono, ma fin dove si sarebbe spinta?
Gocce di sangue iniziarono a scendere dal collo del bardo.
G - "Che cosa stai facendo?"
X - "Ti sto offrendo in sacrificio
.. Scusa se ti farò
un po' male."
Le guardie tenevano Gabrielle così saldamente che nemmeno il
più insignificante movimento le era permesso. La guerriera tentò
di premere con più forza il pugnale quando fu fermata dalla mano
di Hatsumono, quel contatto inaspettato fece indietreggiare la guerriera
che presa dall'ira per quel suo gesto, lanciò l'arma contro una
guardia. La lama trafisse il cuore dell'uomo che cadde a terra e mentre
l'altro lasciava la presa di Gabrielle, Xena lo decapitò lanciando
il Chakram.
X - "Vi avevo detto di non toccare la mia ragazza! Mi scuserai
per averli uccisi."
H - "Oh sì, mi hai offerto uno splendido spettacolo. Qualcuno
si vuol occupare di ripulire il pavimento! Tornando a noi che dire,
se non
Bentornata Xena. Ora vi lascio sole, immagino, che avrete
molte cose da dirvi, vero Gabrielle?"
Un
servitore entrò con passo affrettato, comunicando alle ragazze
di seguirlo. Xena e Gabrielle senza nemmeno guardarsi, furono condotte
all'interno di una camera, entrambe fissarono il letto singolo al centro
della stanza.
L'uomo sapendo di dover dare delle spiegazioni, annunciò che
gli ordini ricevuti erano di mostrare un alloggio per la guerriera,
mentre il bardo avrebbe passato la notte nelle stanze private di Hatsumono,
detto questo uscì chiudendo la porta alle sue spalle.
G - "Non ci posso credere!"
X - "A cosa?"
G - "E me lo chiedi? Oggi, per la prima volta da quando ti conosco,
ho avuto paura di te, del tuo sguardo nei miei confronti."
X - "Faccio solo quello che va fatto, Gabrielle."
G - "Se la sua mano non ti avrebbe fermata, cosa avresti fatto?"
X - "Non è quello che è successo!"
G - "Xena
Io
Cosa devo fare?"
X - "Devi andare da lei, non ci sono altre soluzioni."
G - "Ti rendi conto di quello che mi chiedi? Tu, mi stai dicendo
che dovrei andare a letto con Hatsumono?"
X - "Se necessario, sì!"
Gabrielle non credeva a ciò che aveva appena udito, rimase ferma
con sguardo sbalordito, avrebbe voluto schiaffeggiare l'amica per il
trattamento che le stava riservando, ma la collera fu tale che si rivolse
alla guerriera, come mai in vita sua avrebbe creduto possibile.
G - "Non sono la tua puttana, Xena!"
Ho
sempre avuto fiducia in te, ma ora il dubbio si è insinuato nei
miei pensieri. Ancora una volta il destino ci impone le sue prove, ma
questa volta saremo in grado di superarle?
Gabrielle
uscì dalla stanza e si trovò di fronte al servo che la
condusse in direzione delle stanze di Hatsumono. Interminabili corridoi
le diedero il tempo necessario per placare la rabbia. Molti quadri,
su cui spiccavano i volti degli abitanti di quella casa, facevano sfoggio
di sé, sulle grige pareti. Fra molti ritratti ne spiccava uno
in particolare che attrasse l'attenzione del bardo, che si fermò
all'improvviso ad ammirare quel viso tanto bello, quanto odiato.
"L'hai riconosciuta vero? Quella bambina, si è presa le
nostre vite e con un soffio di vento, ci ha rubato l'anima."
G - "Chi è l'uomo che le siede accanto nel ritratto?"
"Lui, è il conte, il proprietario di questa dimora ed il
capo del villaggio."
G - "Dov'è adesso?"
"Le sue ossa sono sparse da qualche parte nei sotterranei, la morte
gli è apparsa sotto forma di un innocente
"
G - "Hatsumono!"
"Sì, proprio lei. L'ha colpito con una ferocia disumana.
Si dice che alcuni minuti dopo la sua morte avesse ancora il terrore
stampato negli occhi."
G - "Come può una bambina diventare un demone e uccidere
il proprio padre?"
" La gente del paese, è convinta che il conte non fosse
il suo vero padre, ma sono solo dicerie. Purtroppo questo è tutto
quello che so e forse è proprio il non sapere che mi sta mantenendo
ancora in vita."
L'uomo bussò alla porta, una voce dall'interno diede il permesso
di entrare. Il servo fece cenno a Gabrielle di entrare e con il capo
chino, senza nemmeno dare un piccolo sguardo alla camera, richiuse la
porta dietro di sé.
Il bardo non riuscì a nascondere il proprio stupore quando si
trovò davanti ad una ragazza che non era il demone che si era
preparata ad affrontare, ma una vecchia conoscenza. Era passato molto
tempo da quando avevano sconfitto Lord Desmond e fu durante quella loro
avventura che sia lei che Xena, incontrarono Alex.
Gabrielle, stava per rivolgersi alla ragazza, quando di colpo entrò
Hatsumono.
H - "Sarò breve, non ho molto tempo da perdere con te! Io
voglio Xena e l'unico ostacolo per la nostra, diciamo, collaborazione,
sei tu, quindi spero tanto che tu non sia così stupida da cercare
di fermarmi, perché moriresti. Ma noi non vogliamo fare del male
ad una ragazza così carina, vero Alex?"
A - "Esatto, non prima di averci giocato almeno un po'!"
Il bardo non credeva alle proprie orecchie, prima Xena e ora Alex, che
stava succedendo alle sue amiche?
H - "Se la vuoi, prendila pure, portala nelle tue stanze e divertiti!"
La ragazza prese Gabrielle per un braccio ed entrambe uscirono nel corridoio
e senza parlare entrarono nella camera di Alex.
G - "Mi vuoi spiegare che ci fai qui?"
A - "Sono qui per il vostro stesso motivo."
G - "Non credo che per Xena sia lo stesso, sta cambiando, credo
che abbia ceduto alle avance di quel demone."
A - "Secondo me fa parte del suo piano, stai tranquilla che sa
quello che fa."
G - "Hai scoperto qualcosa di interessante su Hatsumono? L'uomo
che mi ha accompagnata da lei, mi ha detto che da bambina ha ucciso
il patrigno."
A - "Sì, ma devi anche sapere che il conte, era un collezionista
molto particolare, era sempre alla ricerca di manoscritti contenenti
formule magiche."
G - "Che tipo di formule? Magia nera e robe del genere?"
A - "Più o meno, si dice che un giorno durante uno dei suoi
viaggi, si ritrovò tra le mani delle antiche pergamene con delle
formule sconosciute, indecifrabili e che abbia ucciso la madre di Hatsumono."
G - "Allora la bambina è riuscita a decifrare i simboli
delle pergamene, per diventare un demone e uccidere il conte, Xena ne
è al corrente?"
A - "Sì, ho fatto in modo che ci incontrassimo e le ho detto
tutto, ma mi ha anche detto che per il momento intende continuare con
il suo piano. Farò in modo che tu stia con me, così sarai
al sicuro."
G - "Ti ringrazio."
Com'è
sottile la linea che separa le tenebre dalla luce e una volta oltrepassata,
sarai in grado di distinguerne la differenza?
Scie
di vapore, raggiungevano il volto preoccupato di Xena. L'acqua calda
aveva un effetto rilassante, ma la mente non voleva cedere alle lusinghe
di quel bagno profumato da olii ed essenze. Senza che se n'accorgesse,
si ritrovò Hatsumono alle spalle che con passo vellutato, fece
in modo di ritrovarsi davanti alla guerriera.
H - "Quell'espressione imbronciata non ti si addice. Fammi indovinare,
Gabrielle vero? Non preoccuparti, proprio in questo momento c'è
una persona che si sta occupando di lei."
Xena alzò lo sguardo, i suoi occhi incontrarono quelli della
ragazza che le stava di fronte, "per essere un demone è
proprio affascinante", pensò la guerriera e di scatto come
se Hatsumono l'avesse sentita, sciolse il nodo del nastro che le stava
alla vita, in modo da aprire il kimono con cui era vestita. La stoffa
scese morbida dalle spalle, lungo i fianchi, fino a che la ragazza non
lasciò cadere la veste a terra lasciandola nuda.
Entrò nella vasca e si mise vicino a Xena, la guardò dritta
negli occhi cercando qualcosa che le rivelasse i pensieri della guerriera,
ma non vi trovò nulla e così le sorrise con aria di sfida.
"Si sta prendendo gioco di me", pensò Xena, che non
aveva nessuna intenzione di rivelare le sue incertezze e così
agì d'impulso, si spostò in modo da avvicinarsi ad Hatsumono,
i loro corpi si sforarono leggermente e senza capirne il motivo, la
guerriera baciò la ragazza.
Il contatto con quelle labbra le fece perdere di vista la realtà.
Delle macerie che una volta erano una bellissima casa e una bambina
in contemplazione di un corpo di donna, martoriato da molte ferite ed
infine perito sotto le fiamme di un incendio, questo era quello che
Xena vedeva. Lo sguardo fisso di quella bambina che giurava di non versare
lacrime per la morte della madre e una mano di un uomo che la strappava
con violenza dalle proprie origini. Si sentiva raggelare e un profondo
senso di odio, rabbia e vendetta le oltrepassava il corpo, poi, dei
segni su delle pergamene e le braccia di Hatsumono che la separavano
da lei e dalla visione.
H - "Ora basta! Tu non puoi rivivere il mio passato, non è
possibile."
X - "Hai vendicato tua madre, ma serbi ancora rancore. Perché?"
H - "Perché è una parte di me, si fanno delle scelte
e poi si porta il peso delle conseguenze che comportano. Chi meglio
di te mi può capire in questo."
X - "Puoi scegliere di cambiare di nuovo."
H - "No, non rinuncerei mai al mio potere, preferirei morire. Ora
parliamo di noi, domani partiremo per andare in un villaggio vicino,
ho bisogno di altri giovani corpi."
Detto questo la ragazza uscì dall'acqua, si rivestì e
senza degnare Xena di uno sguardo se ne andò.
A
- "Sta arrivando Hatsumono, Gabrielle spogliati e mettiti a letto!"
G - "Cosa?"
A - "Ti ricordi il motivo per cui stai nella mia camera?"
Il bardo eseguì gli ordini e si mise a letto, il demone, aprì
di colpo la porta.
H - "Ho interrotto qualcosa?"
Il suo ghigno beffardo, irritò Alex che si avvicinò alla
porta in attesa che il demone proseguisse con il discorso.
H - "Domani all'alba, partirò con Xena per raggiungere il
villaggio che sta oltre la foresta, quindi in mia assenza, sarai tu
a comandare qui."
Un'ombra alle spalle di Hatsumono si avvicinò fino alla luce,
scoprendo così il viso della guerriera, che con sguardo sorpreso
non smetteva di fissare Gabrielle.
X - "Come fai a fidarti di un mezzo demone? Hai davvero intenzione
di lasciarla qui?"
A - "Cosa ti disturba di più Xena, il fatto che anch'io
servo Hatsumono oppure che la tua amica sta nel mio letto?"
La guerriera piombò nella stanza come una furia, diede un calcio
ad Alex, la ragazza perse l'equilibrio, ma subito prese in mano la situazione,
recitò una formula magica e di colpo Xena volò a terra,
colpita da una forza invisibile. Per niente scoraggiata dalla superiorità
del mezzo demone, la guerriera si avventò di nuovo su di lei,
le sue mani si strinsero al collo dell'avversaria, entrambe si ritrovarono
faccia a faccia, Alex diede un colpo al braccio della guerriera, ma
nessuna delle due aveva intenzione di mollare la presa.
H - "Ora basta!"
Hatsumono fece un gesto con la mano destra e di colpo le ragazze furono
staccate e gettate contro le pareti della stanza.
H - "Xena, andiamo, per il momento è più forte di
te, ma durante il nostro viaggio, ti insegnerò molte cose che
ti saranno utili. Nel frattempo Alex, perché non racconti alla
tua nuova amica, di quando ti ho iniziata ai piaceri del sangue umano?"
Con una risata fragorosa il demone e la guerriera uscirono dalla camera.
G - "Quella donna mi spaventa, anche questo fa parte del piano?"
La ragazza si avvicinò al bardo e si mise seduta sul letto, fissando
il vuoto.
G - "Che cosa ti ha fatto?"
A - "Avevo promesso a me stessa che non avrei fatto del male a
degli innocenti, ma il giorno in cui conobbi Hatsumono, ho dovuto rinnegare
la mia parte umana."
G - "Perché l'hai fatto?"
A - "Perché volevo che si fidasse di me, lei conosce molte
formule magiche e volevo che me le insegnasse, capisco quello che sta
sopportando Xena in questo momento. Bisogna conoscere bene il proprio
nemico prima di cercare di combatterlo."
La ragazza le raccontò del giorno in cui il demone si presentò
con una fanciulla, dicendole che le doveva mostrare la sua lealtà.
Alex azzannò la fanciulla e bevve il suo sangue, Hatsumono si
portò alle sue spalle e le sussurrò all'orecchio di uccidere
la ragazza e senza esitazione lo fece, le spezzò il collo.
A - "Mi vergogno di quello che ho fatto, ma era l'unica cosa che
potevo fare in quel momento."
Gabrielle si avvicinò all'amica e l'abbracciò, a quel
punto Alex non riuscì a trattenere le lacrime, entrambe si distesero
sul letto una di fianco all'altra. Gli occhi del mezzo demone erano
così tristi che nel guardarli il bardo sentì un colpo
al cuore, quella ragazza così forte ora, si presentava estremamente
vulnerabile e così la prese ancora fra le sue braccia.
Il
mattino seguente Xena ed il demone, lasciarono l'abitazione molto presto.
G - "Adesso, cosa facciamo?"
A - "Dobbiamo trovare le pergamene magiche, so già dove
cercarle. Hai notato delle scale, prima di arrivare alle stanze di Hatsumono?
G - "Si, le ho viste, il servo mi ha avvertita che per nessuna
ragione al mondo, avrei dovuto salirle."
A - "Beh, una ragione c'è! Quelle scale dovrebbero portare
ad una specie di soffitta e credo che le pergamene siano custodite lì."
G -"Credi? Vuoi dire che non ne sei sicura?"
A - "E' un palazzo piuttosto grande, diciamo che se dovessi nascondere
qualcosa, quello sarebbe il posto ideale."
Le due ragazze, imboccarono il corridoio principale, salirono una rampa
di scale, sulla destra notarono la porta della camera del demone e sulla
sinistra, un po' più avanti, videro degli scalini. In cima alla
scalinata una sola porta le separava dal contenuto della stanza.
G - "Non ci sono guardie, questo mi sembra un brutto segno."
A - "Non sottovalutare Hatsumono, può darsi che ci sia qualche
sorpresa dietro a quella porta."
Le
ragazze arrivarono in prossimità del villaggio, ma era ancora
giorno, così Hatsumono decise che si sarebbero fermate in cima
alla collina per avere una visuale migliore, attendendo il favore delle
tenebre.
H - "Non sai cosa fare, vero? Percepisco il disagio del tuo animo,
dentro di te è come se vivessero due persone distinte, come la
luce e le tenebre. Cosa farebbe la Xena dei vecchi tempi?"
X - "Distruggerebbe quel villaggio senza esitare."
H - "Ma qualcosa mi dice che non lo farai, vero?"
X - "Se sei così forte, perché hai bisogno del mio
aiuto, il tuo potere non è abbastanza grande?"
H - "Voglio farti ritornare quella di un tempo, tutto qui."
X - "E se io non te lo permettessi?"
H - "Non mi resterebbe altra scelta che ucciderti!"
Alex
e Gabrielle entrarono nella stanza, non sembrava molto diversa da altre
soffitte. Alcuni timidi raggi di sole entravano dalla finestra, illuminando
alcune carte poste sopra uno scrittoio.
G - "Qui, non c'è niente!"
A - "A quanto pare ho proprio sbagliato, questa è solo una
soffitta!"
G - "Aspetta, guarda sotto la libreria, non ti sembra di vedere
un po' di luce?"
Il mezzo demone, senza rispondere, si precipitò a controllare,
Gabrielle aveva ragione, cercarono di spingere lo scaffale fino in fondo
al muro, scoprendo una porta.
Entrarono con cautela, la stanza era ben illuminata. Appesi alla parete
destra, facevano sfoggio di sé, molti strani oggetti, forse usati
per delle antiche pratiche magiche. L'attenzione delle ragazze fu catturata
da una piccola libreria posta dall'altra parte della stanza. Libri e
fogli erano posti in modo accurato fra i vari scaffali, iniziarono a
controllare qualche volume, quando Gab s'imbatté in alcune pergamene.
G - "Credo di averle trovate, guarda un po'
."
A - "Beh, io vedo solo simboli e parole."
G - "E' una specie di rituale, spiega come ottenere un immenso
potere, servendosi del sangue e delle anime di giovani fanciulle. Il
primo sangue versato deve essere della persona che più si odia."
A - "Il suo patrigno!"
G - "Esatto! Ora devo solo cercare di tradurre quest'altro pezzo,
per trovare la formula che eliminerà tutti i poteri di Hatsumono.
H
- "Credi che Gabrielle ti ami? Nessuno è quello che sembra,
nemmeno la più ingenua delle fanciulle."
X - "Cosa stai cercando di dirmi?"
H - "Le mie parole possono sembrare nulle in confronto dei fatti."
X - "A che gioco stai giocando? Ti avverto che sto perdendo la
pazienza!"
H - "Che faresti, se ti dicessi che in questo momento la tua amica
si trova tra le braccia di Alex?"
X - "Ti direi che stai mentendo, Gabrielle, non farebbe mai una
cosa simile!"
H - "Se vuoi te lo posso mostrare."
X - "Non mi interessano i tuoi trucchi."
H - "Dal tono della tua voce posso chiaramente sentire la paura.
Non vuoi vedere con i tuoi occhi, allora vuol dire che nemmeno tu, ti
fidi di lei."
Per un istante gli occhi del demone penetrarono con violenza nell'animo
di Xena, che si sentì vulnerabile. Le sue mani si posarono sulla
testa della guerriera che chiuse gli occhi.
X - "Lasciami! Non voglio!"
Xena spinse via Hatsumono ed estrasse la spada, puntandola al viso della
ragazza che le stava di fronte.
H - "Che vuoi fare, uccidermi?"
La ragazza rise, provocando l'ira della guerriera che alzò la
lama della spada, pronta a colpire. All'improvviso, come un fulmine
nella sua testa, apparve la visione di Gab nuda insieme ad Alex e questo
le fece perdere il controllo della situazione. La mano lasciò
la presa sull'elsa della spada che cadde a terra. I suoi sensi si affievolirono,
permettendo alle sue gambe di barcollare e finire in ginocchio davanti
alla persona che avrebbe dovuto uccidere.
H - "Mi fai pena, guardati! E' così che vuoi passare il
resto della tua vita? Ti accontenti di stare con una ragazzina? Per
cosa? Amore?"
Buio,
nero e calmo poi due sagome, un lampo, un bacio e una luce chiara e
agitata. Delusione, vuoto e abbandono è questo che senti? Cosa
hai visto di così tremendo da farti ritornare al passato?
In
cima alla collina, una guerriera dai lunghi capelli neri, teneva una
spada in mano. Il sangue ancora fresco, gocciolava dalla lama, finendo
sul terreno lasciando un'appariscente macchia. Il villaggio era distrutto,
le case erano in fiamme e gli abitanti erano tutti morti, né
donne né bambini furono risparmiati da quell'uragano dagli occhi
azzurri, che li spazzò via, come fossero foglie cadute.
Xena non era sola, insieme con lei, c'era Hatsumono, fiera di aver preso
nuove anime ed aver conquistato la guerriera.
H - "Hai visto che non era poi così difficile?"
X - "Ora che ho finalmente capito chi sono, possiamo pensare di
sottomettere il mondo al nostro dominio!"
Gab,
si svegliò di colpo, destando un po' di preoccupazione nell'animo
di Alex, che la guardava in cerca di una spiegazione.
G - "Ho fatto una specie di incubo, ho visto Xena era
."
A - "Quella di un tempo?"
G - "Si, aveva ceduto all'offerta di Hatsumono ed insieme avevano
fatto una strage. Per fortuna era solo un sogno."
A - "Io, non ne sarei così sicura. Prima di incontrare questo
demone, anch'io avevo fatto un sogno che mi riguardava e purtroppo in
parte si è avverato."
G - "Devo andare da Xena, non posso rischiare di perderla!"
Le ragazze decisero di partire subito per raggiungere il villaggio.
Hatsumono,
iniziò ad attaccare scagliando delle sfere infuocate sui tetti
delle case, le persone uscivano dalle loro abitazioni in preda al panico.
H - "Che stai aspettando Xena, uccidili, uccidili tutti!"
X - "Io, non posso farlo. Non posso rinnegare gli ultimi anni della
ma vita, non posso venir meno alle promesse fatte."
H - "Non è il momento di pensare a queste sciocchezze, credevo
di averti convinta."
X - "Il solo fatto di averci pensato, fa di me una persona debole,
ma non potrei mai tradire Gabrielle.
H - "Vorrà dire che ucciderò anche te!"
La guerriera non fece in tempo ad estrarre la spada che fu sbattuta
a terra con molta violenza. Provò a lanciare il Chakram, ma la
forza del demone era tale che con il solo pensiero riuscì a far
ritornare indietro l'arma e colpire di striscio il braccio di Xena.
H - "Non hai scampo, sono molto più forte di te!"
X - "Lo vedremo!"
Xena si rialzò da terra, pronta ad affrontare il demone, nel
frattempo mentre le persone continuavano a fuggire, le case alle loro
spalle, iniziarono ad incendiarsi.
H - "Forze del male venite in mio aiuto, è la vostra padrona
che ve lo ordina!"
Cinque ombre nere, apparvero all'improvviso e circondarono la guerriera.
Quelle oscure presenze disarmarono Xena e a turno la colpirono con una
forza sovrannaturale, nessuno dei demoni le lasciava il tempo per difendersi
e priva di sensi cadde a terra in un buio totale.
Ad un tratto qualcosa cambiò in Xena, una strana energia le era
entrata in corpo, il sangue le si era gelato nelle vene. Quella strana
forza le aveva annientato ogni volontà, ogni gesto era ben orchestrato
da uno strano burattinaio che teneva le fila delle sue decisioni. Capiva
ma non poteva opporsi, il suo cervello sapeva che Hatsumono era dentro
di lei, ma il suo corpo non la rifiutava anzi, l'aveva accettata pacificamente
come se quell'essere malvagio fosse sempre stato parte di lei.
Una bambina sfuggita al controllo dei genitori vagava sola per il villaggio,
finché lo sguardo della guerriera si posò su di lei.
H- "Finalmente potrò avere le mie anime!"
Il demone era pronto al sacrificio, quando un'ombra le strappò
dalle braccia la fanciulla.
H - "Alex, che tu sia maledetta! Ridammela è mia!"
A - "Dovrai uccidermi."
H - "Ti accontento subito."
Il demone pronunciò una formula magica e dalle sue mani si formarono
delle saette che colpirono il mezzo demone ferendolo in tutto il corpo.
H - "Bene piccola, ora tocca a te. Xena sai cosa fare!"
La guerriera sotto l'influsso malefico di Hatsumono, guardò la
bambina, prese la spada e alzò il braccio pronta ad ucciderla.
Si udì il sibilo del fendente di Xena, la lama tagliò
l'aria in due prima di conficcarsi nel corpo di Alex.
Il tempo si fermò, tutto appariva così calmo ed innaturale,
il demone uscì dalla mente della guerriera che riprese conoscenza
svegliandosi fra gli occhi di Gabrielle che fissava incredula la scena.
La bambina scappò da dietro le spalle di Alex e corse verso il
bosco.
G - "Colui che ha preso con l'odio e che ha mantenuto con la malvagità,
ciò che ha desiderato e perduto per stupidità, il demone
che è diventato al fuoco degli inferi brucerà!"
Hatsumono iniziò ad indietreggiare tenendosi il viso fra le mani,
mentre le ombre nere la circondarono e con il terrore sul volto la portarono
via, facendola scomparire per sempre.
Il
mezzo demone, indietreggiò, permettendo alla spada di uscire
dal suo corpo, barcollò per un attimo poi guardò la guerriera
e sorrise.
A - "Abbi cura di lei."
Cadde a terra, senza aggiungere altro mentre il sangue fuoriusciva dalla
ferita.
Un
attimo sfuggevole per perderti, un momento interminabile per riaverti,
ma questa volta il prezzo da pagare è stato troppo alto per essere
felice.
Xena
alzò lo sguardo stupita nel vedere il bardo, poi entrambe guardarono
Alex immobile a terra.
G - "Alex, rispondimi ti prego, apri gli occhi!"
La guerriera si avvicinò all'amica, scoprendo le lacrime sulle
sue guance.
X - "Mi dispiace, non doveva finire così è tutta
colpa mia, non sono stata in grado di affrontare una prova così
difficile ed ora Alex è morta."
G - "Non l'hai uccisa tu, ma Hatsumono molto prima che la tua spada
la trafisse. Aveva perso la sua immortalità già da tempo."
X - "Così ha vissuto da umana come aveva sempre desiderato,
ma perché non me l'ha detto?"
G - "Io, l'ho saputo solo stamattina, quando mi ha raccontato del
suo sogno."
Gabrielle chinò il capo in cerca di conforto, la guerriera la
raggiunse, s'inginocchiò davanti a lei e l'abbracciò con
tutto il suo amore.
Non
so più dove sono, sto vagando da molto tempo ormai, ti guardo
e so che questa è la strada giusta, mi sorridi colma di tutto
il tuo dolore e so che mi ami, mi abbracci e ritrovo me stessa.
Fine
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