Il
rubino della vita
scritto
da Lucyne
Los Angeles
Ore 7:30. L'antipatico suono di una sveglia turbò il silenzio della
camera da letto. Stancamente una mano sbucò da sotto le coperte e
la spense.
Rabbrividendo al contatto con il pavimento gelido,una figura snella
si diresse verso il bagno. Si guardò allo specchio e la sua immagine
riflessa le rivolse uno sguardo assonnato;i corti capelli biondi erano
arruffati e i grandi occhi verdi ancora semichiusi. Sbadigliando,cominciò
a prepararsi.
Mezz'ora dopo era pronta ad affrontare una nuova giornata di lavoro.
“Per fortuna che l'estate è alle porte” pensò “in questo periodo
ho lavorato di più che negli ultimi mesi...sono proprio a pezzi. E
poi questi strani sogni mi spossano ancora di più.”
Sangue,spade,morti... Rabbrividì al pensiero di quell'immagine,che la tormentava da
diverso tempo,disturbando continuamente il suo sonno.
Nel tentativo di distrarsi,aprì l'agenda e scorse rapidamente gli
impegni della mattinata:avrebbe dovuto intervistare una nota archeologa
neozelandese,famosa per la sua intolleranza nei confronti dei giornalisti.
Si ricordò le parole del suo direttore: “Sei l'unica che possa
farcela. Quella donna è più schiva e aggressiva di un grizzly. Sei
la giornalista migliore che ho,non mi deludere.”
“Mmm... se voglio davvero fare un salto di qualità devo assolutamente
portare a termine questo incarico. Ho saputo che alloggerà per pochi
giorni all'hotel Anfipolis prima di partire per l'Africa per una nuova
spedizione. Sarà meglio sbrigarsi...” pensò,guardando l'ora.
Lanciò un ultima occhiata allo specchio e ammiccò.
La ragazza si chiamava Gabrielle
Los Angeles qualche ora prima
Urla,sangue,ferite...
Si agitò nel letto e si svegliò. Si prese la testa tra le mani.
“Sto proprio andando fuori di testa. Non ce la faccio più con questi
incubi. Non capisco nemmeno cosa rappresentino! Vedo solo.... morte.”
Si alzò e si diresse alla finestra. Il sole stava per sorgere illuminando
con la sua luce i grattacieli,mentre una leggera brezza spirava da
est:l'estate era alle porte.
“Si prospetta una bella giornata... Se non avessi quel convegno
sul popolo Maya,andrei volentieri a fare un giro in moto:mi aiuterebbe
a schiarire le idee.” Sbuffò e cominciò a vestirsi. Prima di uscire
si specchiò e osservò la propria immagine riflessa: i lunghi capelli
corvini le ricadevano sulle spalle e i freddi occhi azzurri le lanciarono
uno sguardo impavido e beffardo. “Almeno esternamente sono rimasta
quella di sempre.” pensò ed uscì.
La donna si chiamava Xena.
25° strada ore 10:30
Gabrielle camminava velocemente. “L'hotel Anfipolis dovrebbe essere
da queste parti. Sarà difficile riconoscerla,se solo sapessi qualcosa
del suo aspetto...nessuno è riuscito ad intervistarla né a fotografarla
e tutti quelli che la conoscono non hanno mai accennato ad altro che
alla sua abilità e alla sua intelligenza. Non si conosce nemmeno il
suo vero nome:è conosciuta come Principessa dei Ghiacci,poichè dicono
che abbia uno sguardo capace di raggelare l'anima...
Quella donna è un fantasma,ma io la scoverò!!”
Riflettendo su queste cose,non si accorse di aver abbandonato il
marciapiede e di essere finita in un vicolo sudicio e buio.
“Maledizione! E ora dove mi sono cacciata?” pensò rabbiosamente.
Una voce suadente alle sue spalle la fece trasalire: “Ehi bellezza!
Cerchi compagnia? O forse ti sei persa?”
Gabrielle si girò e scorse nel buio due uomini,che la osservavano
insistentemente.
“Chi siete? Cosa volete da me?” chiese
Uno dei due rispose: “Nulla,tranquilla. E' solo che ti abbiamo
visto in difficoltà e vogliamo aiutarti,tutto qui. E poi sembri così
carina,la tua compagnia non ci dispiacerebbe...”
Un brivido di paura le attraversò la schiena:quei due non sembravano
avere delle buone intenzioni.
Cominciò ad indietreggiare,ma dopo pochi metri tastò un muro:era
in trappola.
“Non so che intenzioni avete,ma vi consiglio di andarvene. Non sapete
quello che potrebbe succedervi!”
“Ma davvero? Siamo spaventati a morte:dopo le tue parole credo proprio
che me ne andrò a gambe levate,per non incorrere nella tua ira. Ora
però basta con le chiacchiere,farai quello che vogliamo con le buone
o con le cattive.” ed estrasse un coltello dalla tasca,mentre il suo
compare aveva una lunga catena arrotolata al braccio.
Gabrielle cominciò a tremare come una foglia e,nella speranza che
qualcuno la sentisse,urlò con tutta la forza che aveva.
I due malviventi si affrettarono ad afferrarla e a tapparle la
bocca.
“Ora nessuno potrà aiutarti!!” le sussurrò uno all'orecchio.
Gabrielle chiuse gli occhi.
“Ehi voi! Lasciatela stare!!!”esclamò rabbiosamente una donna appena
giunta nel vicolo. “Toglietele quelle manacce di dosso,se non volete
rischiare la pelle. Mi avete capito?”
L'uomo con la catena si girò e disse: “E tu chi saresti? Cosa vuoi
e da dove sbuchi fuori? Ti conviene andartene,se non vuoi fare anche
tu la sua stessa fine.”
“Ma davvero? Forza allora fatti avanti e combatti,non ho alcuna
intenzione di andarmene.”
“E va bene,l'hai voluto tu.” e urlando,scattò verso di lei. La donna
schivò abilmente i colpi e gli sferrò un potente pugno alla bocca
dello stomaco. L'uomo cadde in ginocchio,nel tentativo di prendere
fiato,ma un calcio al volto gli fece perdere conoscenza.
L'altro aggressore teneva ancora Gabrielle stretta a sé. “Non fare
un altro passo,se non vuoi che la uccida.” disse,premendole il coltello
sulla gola. La donna si avvicinava lentamente,camminando senza alcuna
fretta. L'uomo deglutì più volte:era visibilmente spaventato. Quando
la figura fu a pochi metri da lui,spinse Gabrielle di lato e si lanciò
contro di lei.
In pochi colpi fu messo al tappeto come il compagno.
Gabrielle,ancora frastornata,non riusciva a muoversi.
L'unica cosa che vide prima di svenire fu due bellissimi occhi
azzurri,che sembravano scavarle l'anima. Le sembrò di conoscere da
sempre quella persona:poi il buio coprì ogni cosa.
Qualche ora più tardi
Gabrielle si risvegliò con un terribile mal di testa.
“Ma dove sono?”pensò. Per un momento credette di essere ancora a
casa,ma gli avvenimenti della giornata le passarono rapidamente davanti
agli occhi.
“Il vicolo,gli aggressori,quella donna,quello sguardo...così intenso...così
familiare... Chi poteva essere?”
Si guardò intorno e scoprì di essere in una lussuosa stanza d'albergo.
Diversi indumenti erano gettati qua e là,mentre un computer portatile
modernissimo e parecchi documenti ingombravano la scrivania.
Incuriosita,si avvicinò e prese in mano uno degli innumerevoli
fogli.
“Ma che roba è?” esclamò. La pagina era ricoperta di strani simboli,che
ricordavano vagamente la scrittura egizia:sottili linee erano accompagnate
da colorati disegni di uomini e animali.
“E' la scrittura Maya. Affascinante vero?” disse una voce.
Gabrielle,spaventata,si girò e per la seconda volta i suoi occhi
verdi come due smeraldi si incrociarono con due intensi occhi azzurri.
Dopo un momento di esitazione la ragazza,vistosamente rossa in
viso,disse: “Sei tu!!!! La persona che mi ha salvato questa mattina
vero?”
La donna annuì,sorridendo. Gabrielle rimase senza parole:era bellissima.
“Già. Sono stata proprio io a dare una lezione a quei due bastardi.
Spero di non essere arrivata troppo tardi. Ti hanno fatto del male?”
Gabrielle scosse la testa. “Sei arrivata giusto in tempo,non oso
immaginare cosa mi avrebbero fatto senza il tuo intervento. Ti ringrazio
dal profondo del cuore.” disse e abbassò velocemente lo sguardo.
“Figurati. E' stato un piacere. Come ti chiami?”
Il viso di Gabrielle avvampò di nuovo,quando i loro occhi si incontrarono.
“Gabrielle,molto piacere di conoscerti.”
“Io sono Xena. Il piacere è tutto mio.”
“Accidenti che bel nome... Xena...”
“E' greco. Mia madre era ateniese e ha pensato di chiamarmi così.”
Tra le due scese un silenzio imbarazzante.
“Ehm...allora... Xena di cosa ti occupi nella vita? Questi strani
documenti mi fanno pensare che tu sia una storica o roba del genere,giusto?”
“Mmm...non proprio. Sono un'archeologa,esperta nella storia delle
civiltà precolombiane. Tu invece? Che cosa fai nella vita?” chiese,mentre
si affaccendava a preparare il caffè.
“Io sono una giornalista. Lavoro da poco,ma mi sono già distinta
agli occhi del mio direttore. Ho ricevuto proprio in questi giorni
un incarico importante:devo riuscire ad intervistare la misteriosa
Principessa dei Ghiacci. Tu la conosci? E' anche lei un'archeologa...”
Xena si irrigidì e mutò espressione: “Non mi sembra di averla mai
sentita nominare... Come mai devi intervistarla?”
“Beh...nessuno è mai riuscito ad avvicinarla e non so come nessuno
conosce il suo aspetto. E' un vero fantasma. Ho sentito che lavora
soprattutto per ricchi collezionisti,ma nulla di più. Se riuscissi
a strapparle qualche risposta,riuscirei sicuramente a fare un importante
salto di qualità nel giornale. Il mio direttore dice che è più schiva
e aggressiva di un grizzly,ma sono sicura di riuscirci. Il problema
è che ho poco tempo:tra qualche giorno partirà per l'Africa e allora
addio intervista!!!”
Xena bevve il suo caffè senza fiatare;non avrebbe mai immaginato
che quella ragazza fosse una giornalista,ingaggiata per intervistarla.
Nel corso degli anni era sempre riuscita ad evitare qualunque cronista,anche
il più insignificante reporter,ma ora ne aveva portato una proprio
nella sua camera!
Frettolosamente pensò a cosa fare e disse: “Beh Gabrielle,mi ha
fatto molto piacere conoscerti,ma ora devo davvero scappare. Ho un
impegno e non posso disdire.”
Un'espressione ferita comparve sul volto della ragazza: “Oh certo.
Scusami se ti ho infastidito con le mie chiacchiere. Me ne vado subito.”
In quel momento Xena sentì una strana sensazione:non voleva che
quella ragazza se ne andasse.
“Aspetta un secondo. Non voglio che tu te ne vada. Volevo solo chiederti
se ti interessava venire con me. Devo partecipare ad un convegno sul
popolo Maya. Se pensi di annoiarti,puoi declinare il mio invito senza
problemi...”
“No no assolutamente.”esclamò Gabrielle raggiante di felicità “mi
farebbe molto piacere venire con te. Inizierò le ricerche domani,per
oggi ho avuto già abbastanza emozioni.!
Xena le sorrise:in quel momento aveva perfino trattenuto il respiro.
“Perfetto!! Allora vado un attimo in bagno e poi ci avviamo.” e
sparì nel corridoio. Dopo aver chiuso la porta a chiave,si appoggiò
al muro.
“E ora che cosa mi sta succedendo? Questa ragazza mi fa uno strano
effetto: ha degli occhi così belli...così familiari. Mi sembra di
conoscerla da sempre... e sto così bene con lei...” Scosse la testa
come per scacciare quel pensiero:lei non era tipo da innamorarsi,nel
suo cuore non c'era spazio per sentimenti di quel genere... “Sarà
la stanchezza che mi fa venire in mente queste follie.”
Nell'altra stanza,nello stesso momento
Sentì la porta chiudersi e la serratura girare nella toppa. Sospirò
e si sedette sul morbido divano. “Ma che mi sta capitando? Non riesco
a toglierle gli occhi di dosso...non ho mai visto una persona così
bella...così forte. Da sola è riuscita a mettere fuori combattimento
quei due uomini e mi ha salvato. E il suo sguardo così intenso...
mi sembra di conoscerlo da sempre. Quando i nostri occhi si incontrano,un
brivido mi pervade e arrossisco come una bambina... Mi trovo così
bene con lei.” sbarrò gli occhi e si prese il viso tra le mani.
“Ma cosa sto farneticando?! Non la conosco neppure!!! Sarà lo stress
e il mancato riposo,che mi fanno pensare certe cose...”
Sentì la porta aprirsi e Xena ricomparve nel salone.
“Allora? Vogliamo andare?” disse prendendo un mazzo di chiavi dorate.
“Certo! Sono pronta!” esclamò felice Gabrielle.
Le due ragazze presero le giacche e uscirono.
Corridoio del quarto piano,Hotel Anphipolis
Mentre aspettavano l'ascensore Xena pensava frettolosamente cosa
fare: “Mi sono cacciata proprio in un bel guaio. Non potrò fingere
a lungo con lei,sembra una ragazza sveglia. E poi l'ho anche invitata
alla conferenza... Se le svelo la mia identità,nessuno le impedirà
di intervistarmi,ma se non le dico nulla,dovrò raccontarle un mucchio
di bugie e non ne ho alcuna voglia. Incredibile...non ho mai avuto
problemi a mentire per nascondere la mia identità e ora questa ragazza
mi fa venire i sensi di colpa!”
Gabrielle stava immobile al suo fianco e anche lei pensava: “Oh
mamma mia,quanto è misteriosa... E' mai possibile che mi faccia quest'effetto?
Forse sarò ancora sconvolta per l'incidente,ma non riesco a guardarla
negli occhi senza che il mio cuore non cerchi di esplodere. E' proprio
una brutta situazione: vorrei tanto dirle quello che sto provando,ma
ho paura che mi respinga e mi cacci via. E poi? Cosa farò?! Credo
di essermi presa una bella cotta...”
“Tlin!”
L'ascensore era arrivato. Xena decise di rompere quello strano
silenzio e disse: “Sai Gabrielle,credo proprio che la conferenza sarà
di tuo gradimento. Molti non conoscono a fondo la civiltà Maya,ma
ti assicuro che per certi versi è stata addirittura più fiorente degli
Egizi. I loro calcoli matematici e astronomici erano straordinari
e l'architettura!!! Meravigliosa...”
“Si vede che sei un'esperta. Ti brillano gli occhi quando ne parli.”
“Beh,amo i Maya sin da quando sono piccola. Mi ricordo che quando
ero al Liceo mi comprai tutti i libri che riuscii a trovare su di
loro. Una volta che ho conseguito la
Laurea in Archeologia,è stato facile decidere cosa
studiare...”
Tra le due scese di nuovo il silenzio.
“Senti Xena”,“Ascolta Gabrielle” dissero entrambe nello stesso momento.
Scoppiarono a ridere. “Prima tu” disse Xena “Oh no, ti prego...
prima tu.”
“Ok... allora devo farti una confessione,ma ti prego di mantenere
il segreto. Ti dico questa cosa,perchè mi fido di te. Mi prometti
che non dirai niente a nessuno?”
Gabrielle annuì,il cuore le batteva furiosamente.
“Bene allora...non è facile per me parlarne,ma non voglio raccontarti
alcuna menzogna. Parecchio tempo fa quando non ero ancora esperta,mi
è capitato di fare una scoperta molto interessante:in una caverna
in Bolivia ho scoperto una mappa. Risaliva al 560 a.C,il periodo classico,il
più splendido per la civiltà Maya. Non era facile da decifrare,ma
da quello che ho capito indicava il nascondiglio di un meraviglioso
oggetto,un rubino magico... Subito ho pensato di pubblicare la mia
scoperta,per aprire nuove ricerche,ma successe qualcosa che me lo
impedì. Stavo per tornare a Los Angeles,quando mi accorsi di un uomo,che
mi seguiva senza sosta. Lo aspettai nascosta in un vicolo e lo interrogai:
era un reporter,lo aveva ingaggiato il mio rivale,Daniel Rogers. Mi
raccontò che Daniel aveva minacciato la mia famiglia più volte per
scoprire dove fossi e potermi seguire. Mia madre non volle dirgli
nulla e lui la uccise. Rimasi sconvolta,non potevo credergli!! Ma
quel reporter,ridendo,mi porse una foto:ritraeva il cadavere di mia
madre,Rogers l'aveva uccisa sul serio e lui l'aveva fotografata!!!
Ricordo che sentì una rabbia selvaggia impossessarsi di me e spingermi
a picchiare senza pietà quell'uomo. Lo colpì ripetutamente,senza fermarmi,lui
mi chiedeva pietà,perdono,ma io non l'ascoltavo,non lo sentivo. Vedevo
davanti a me l'immagine di mia madre e non provavo alcuna compassione.
Ero vuota. Alla fine quando mi sono fermata,ho scoperto che quel reporter
era morto. Lo avevo ucciso con le mi stesse mani. Mi sentì un mostro
e scappai. Tornai a Los Angeles e non chiamai nessuno dei miei amici.
Ero sconvolta:avevo ucciso una persona!! Mio fratello aveva già pensato
al funerale di mia madre e aveva cercato di contattarmi in tutti i
modi. Parlai con lui al telefono,ma non gli rivelai l'identità dell'assassino.
Era compito mio trovarlo. Sebbene fossi dilaniata dai sensi di colpa
nei confronti di quel giornalista,l'idea di uccidere Rogers mi sembrava
l'unico modo per fare giustizia. La polizia avrebbe impiegato troppo
tempo a trovarlo e non avevo alcuna prova. La foto del corpo di mia
madre era rimasta vicino a quel reporter,strappata in tanti minuscoli
frammenti. Non mi avrebbe creduto nessuno. Fu un periodo molto triste
per me. Ero ossessionata dall'idea di trovare Rogers,ma quel verme
sembrava svanito nel nulla. Uccisi ancora. Chiunque aveva un legame
con quel bastardo doveva morire. Avevo perso completamente la ragione.
Per lo sguardo che riservavo a quei poveretti mi guadagnai un soprannome
terribile: la Principessa di Ghiaccio.
Poi per fortuna incontrai una cara persona,John. Era un vecchio poliziotto,che
riuscì a farmi tornare sulla retta via. Solo lui conosceva la mia
storia:è merito suo se adesso sono tornata quella di un tempo e ho
ripreso le mie ricerche sulla mappa. Non passa giorno senza che io
non provi rimorso per quello che ho commesso:è stato davvero terribile.
Non riuscirò mai ad espiare i miei peccati...”
Gabrielle rimase in silenzio,quel racconto l'aveva scioccata. Quella
donna aveva alle spalle un passato così triste!! Le sue parole l'avevano
toccata nel profondo:sua madre era stata uccisa da quel mostro e lei
era diventata come lui,un essere senza cuore. Tuttavia aveva trovato
la forza di cambiare e di opporsi a quella vendetta che la stava consumando.
Questo dimostrava quanto fosse speciale.”
“Io...non so cosa dire.”
“Se ora non vorrai più vedermi,lo capirò. E non mi meraviglierei
se ti vedessi correre dalla polizia,per raccontare tutto quello che
ti ho detto.”
“Ti sbagli...Io non racconterò niente a nessuno. Quello che hai
fatto ti rende speciale. So che non avresti dovuto uccidere quelle
persone,ma in quel momento la morte di tua madre ti aveva sconvolto:non
eri in te. Però hai trovato la forza di cambiare,di tornare quella
che eri e di abbandonare la via della vendetta. Non è da tutti.”
Xena rimase senza parole:quella ragazza era riuscita a comprendere
il suo cuore meglio di tutti e non la giudicava per i tremendi crimini
che aveva commesso,era speciale.
“Grazie. Significa molto per me. Sei davvero una persona speciale,Gabrielle.”
disse Xena sorridendo.
Gabrielle ricambiò il sorriso,mentre il suo viso avvampava. Prese
un profondo respiro e disse: “Xena io volevo dirti...”
L'ascensore arrivò al piano terra. Prima che le porte si aprissero,Xena
premette un bottone e le bloccò.
“Ora puoi dirmi quello che vuoi.”
Gabrielle era visibilmente scioccata:ma come le era venuto in mente
di fare una cosa simile?
“Beh ecco...io...non è facile da spiegare...insomma...” farfugliò
Gabrielle e abbassò lo sguardo.
Xena le mise una mano sotto il mento e le sollevò il viso. Si perse
in quei grandi occhi verdi,che sembravano racchiudere tutte le foreste
del mondo e avvicinò di più il viso. “Shhhh” e poggiò le sue labbra
su quelle della ragazza. Il mondo svanì intorno a loro:Gabrielle chiuse
gli occhi e si abbandonò tra le forti braccia dell'altra. Si sentivano
in paradiso... Assaporarono profondamente quel passionale bacio,finchè
i polmoni non richiesero aria. “Volevi dirmi qualcosa?” domandò Xena,appoggiando
la sua fronte al viso dell'altra. “A dire il vero,mi hai preceduta...
Non so perchè,ma è come se ti conoscessi da sempre e mi sento incredibilmente
attratta da te.” “Beh tesoro,devo dire che anche tu mi fai un bell'effetto.
Dovremmo approfondire la nostra conoscenza,non ti sembra?” “Già...credo
che sia un'ottima idea”. Xena sorrise divertita e guardò l'orologio:
“Accidenti,è tardissimo! Dobbiamo sbrigarci altrimenti arriveremo
tardi alla conferenza.”. Le porte dell'ascensore si riaprirono e le
due sfrecciarono nella hall,dirette verso la sala dei convegni. La
conferenza non era ancora incominciata,ma erano arrivati già diversi
archeologi e professori. “Non riesco a crederci,ma guarda chi c'è...Xena!”
“Ehi Marcus! Ma guarda un po',che ci fai qui? Hai deciso di abbandonare
le piramidi e di interessarti ai Maya?” “Non ci sperare. Ero a Los
Angeles di passaggio e ho saputo da Jack che eri qui. Così volevo
venirti a salutare.” “Mai che mio fratello tenesse la bocca chiusa...”
brontolò Xena. “Comunque Marcus lei è Gabrielle,una mia amica.” “Gabrielle,questo
è Marcus,il mio migliore amico e l'unico che considero quasi alla
mia altezza” entrambi risero. “Oh Gabrielle,non starla a sentire,è
così piena di sé. In realtà non ammette che io sia l'unico a poterle
tenere testa. Abbiamo frequentato l'università insieme,ma io ho deciso
di dedicarmi all'Egitto,mentre lei era già da tempo innamorata dei
Maya.” “Che bello l'Egitto. Immagino che sia una terra meravigliosa.
Ormai ti sei trasferito lì?” “Si oramai l'Egitto è diventato la mia
casa. Lì abito con tutta la mia famiglia,con mia moglie Lizzy e i
nostri due marmocchietti.” “Egitto eh? Bah ho sempre preferito le
foreste del Perù,più verde,niente sabbia...” “e tante scimmie in più,si
lo so” Xena fece una linguaccia all'amico e tutti risero. Sembravano
due scolaretti pronti a farsi i dispetti. In quel momento un uomo
anziano salì sul palco e si schiarì la voce. “Benvenuti Signore e
signori a questa conferenza sullo splendido popolo Maya. Sono Albus
McCormack,docente di storia all'università di Chicago e sarò la vostra
guida nel percorso che affronteremo stamattina. Ma ora cominciamo:come
tutti voi ben sapete K'inich Janaab' Pakal,meglio conosciuto come
Pakal II era un sovrano immensamente ricco. Regnò dal 615 al 683,trasformando
la città di Palenque da piccolo villaggio a città attiva e fiorente.
Questo almeno è ciò che ci tramanda la storia:ma cosa dicono le leggende?
Secondo i documenti che ho ritrovato,per molti Pakal II era un vero
e proprio dio,dotato di straordinari poteri taumaturgici. Si racconta
che diverse volte fosse riuscito a curare sudditi malati e molti dicono
che non invecchiasse mai di un solo giorno. Ma come è possibile? Ebbene
sono convinto che Pakal II fosse in possesso di una pietra magica,il
Rubino della Vita,capace di rendere immortale chi la possedeva. Ovviamente
questa pietra non è mai stata ritrovata,ma vi sono diverse raffigurazioni
di Pakal II con una pietra rossa in mano.” Mentre il dottor McCormack
parlava Gabrielle sussurrò a Xena: “Xena,ma non è forse questo il
rubino di cui mi hai parlato?” “Si,ma non preoccuparti. Albus era
un vecchio amico di mio padre ed è stato il primo a credere nella
mia scoperta. E' un uomo fidato. Collabora con me nella ricerca della
pietra sin dall'inizio:è come un secondo padre per me. Fu uno dei
pochi a rimanermi vicino durante quel terribile periodo.” Era passata
un'ora dall'inizio della conferenza quando Xena si irrigidì sulla
sedia:sentiva uno strano odore. Gettò un rapido sguardo alla stanza
e vide una leggera nebbiolina fuoriuscire dai condotti di aerazione,era
gas soporifero. “Gabrielle,smettila di respirare immediatamente,cerca
di trattenere il respiro più che puoi. Qualcuno sta cercando di farci
andare nel regno di Morfeo. Guarda lì:é gas soporifero. Tra qualche
minuto cadranno tutti in un sonno profondo,alcuni stanno già dormendo.”
Gabrielle annuì “Ma chi sta facendo tutto questo? Dobbiamo assolutamente
interrompere la conferenza!”
Xena si girò verso Marcus: l'uomo le lanciò uno sguardo d'intesa.
“Hai sentito anche tu,vero? Sembra gas soporifero.” Xena annuì: “Io
vado a vedere cosa sta succedendo,tu porta Gabrielle in un posto sicuro
e mi raccomando occhi aperti!!”. La donna si alzò dalla sedia e bisbigliò
alla ragazza: “Gabrielle segui Marcus,vado a scoprire chi vuole farci
questo scherzetto.” Tutti ormai dormivano,Xena uscì in corridoio e
cominciò a dare un'occhiata in giro. Due uomini attirarono la sua
attenzione:erano molto circospetti e sembravano nascondere qualcosa
sotto il cappotto. “Ehi ragazzi,tutto bene? Vi vedo un po' spaesati!”
“Eccola è lei! Prendiamola!” disse uno di loro e tirò fuori un mitra.
L'altro si avvicinò a Xena,puntandole contro la pistola . “Ma come
siete scortesi! Non sapete che una donna non si tocca nemmeno con
una rosa?” e con una velocità impressionante si avventò sopra l'uomo
più vicino e lo disarmò. Il primo sparò una raffica di proiettili
contro di lei,ma non riuscì a colpirla. Xena,nascosta dietro una colonna,aspettò
che l'avversario scaricasse il caricatore e uscì allo scoperto sparando
e colpendolo al torace;l'uomo rimase a terra,ma respirava ancora.
Xena gli puntò la pistola alla tempia: “Bene,bene... per chi lavori?”
L'uomo non rispose. “Ti conviene rispondere se non vuoi avere un buco
in testa. Allora? Perchè avete messo il gas nei condotti d'aerazione
della sala?” “Per rapire il professore. Il mio capo è interessato
alle sue ricerche,crede di essere la persona più adatta a possedere
il rubino!” Lo sguardo di Xena si rabbuiò “Non dirmi che il tuo capo
è Rogers!!!”. L'uomo scoppiò a ridere: “Proprio così.” e morì.
Xena non perse tempo e corse verso la sala: tranne gli altri civili
del professore non c'era traccia. “Maledizione! Lo hanno già preso!!”
“Xenaaaa!!” chiamò una voce. “E' Gabrielle!!” Xena uscì dalla sala
e seguì la voce,ritrovandosi al piano superiore. Gabrielle e Marcus,ferito
ad una spalla,erano nascosti dietro un vaso,mentre due uomini sparavano
contro di loro. In breve Xena li raggiunse. “Gabrielle,Marcus!! Come
state?”
“Bene,ma hanno preso il professore!!” “Sì lo so. Avete visto dove
sono andati?” “Si sono diretti verso il tetto. Probabilmente sono
venuti in elicottero,per non essere intercettati.” “D'accordo. Per
prima cosa liberiamoci di questi due,poi vedremo di raggiungerli!”
Estrasse la pistola e cominciò a rispondere al fuoco. I due uomini
presto furono uccisi e i tre salirono le scale verso il tetto. Quando
arrivarono,videro il professore che veniva trascinato su un elicottero
da tre uomini,mentre un altro impartiva ordini: era Rogers!
“Rogers!!!!!!!” urlò Xena. L'uomo si voltò,un ghigno si dipinse
sul suo volto. “Ah Xena... che piacere vederti. Perdonami,ma ho fretta!
Un rubino molto speciale mi aspetta e non posso perdere tempo a chiaccherare
con te! Alla prossima!!” “Fermo!!” rispose Xena e corse verso il velivolo.
“Non ci proverei se fossi in te!! Ragazzi pensateci voi!” e accese
i motori
“Porca miseria!” disse Xena,estrasse l'arma e si preparò allo scontro.
“Ho solo due colpi... non devo sbagliare!” In un attimo prese la mira
e colpì alla testa gli ultimi rimasti. Ricominciò a correre,ma riuscì
solo a toccare per un secondo il veicolo.
L'elicottero si alzò in volo e si allontanò. Gabrielle e Marcus
raggiunsero Xena che,ansante,riprendeva fiato appoggiata al muro.
“Maledizione! Non sei riuscita a prenderli!” esclamò Gabrielle. Incredibilmente
Xena scoppiò a ridere “Tu credi? Invece ho raggiunto il mio scopo.
Era impossibile salire sull'elicottero,ma ho lasciato a Rogers un
mio ricordino!” “Un ricordino?” domandò Gabrielle confusa. “Una trasmittente!”
esclamò Marcus. Xena annuì “Esatto. Così sapremo dove si stanno dirigendo,anche
se credo di avere un'idea del loro percorso. Se Rogers vuole il rubino,andrà
sicuramente a Palenque,per costringere il professore a parlare!” “E
allora che aspettiamo? Prepariamoci!” disse l'amico. “No Marcus! Tu
hai una famiglia e non voglio metterti in pericolo. E poi Rogers è
il mio avversario,è stato lui ad uccidere mia madre;è una cosa che
devo fare da sola. Non fraintendermi,sai quanto ti stimo come amico
e come collega.” Marcus sorrise “Non cambierai mai. Rispetto la tua
decisione,so quanto sia importante per te e francamente non voglio
rischiare la mia vita per una pietruzza Maya,se fossero state le Piramidi
avrei anche potuto rifletterci su!” “Non ci sperare! Ora vai. Ci rivedremo
e chissà che intanto non ti appassionerai anche tu al Perù” “Addio
Xena,ma sta certa che non capiterà mai!” e con un ultimo sorriso si
allontanò. “E ora che facciamo?” disse Gabrielle “Facciamo? Mi sembra
di essere stata chiara,io andrò da sola!” “Non ci contare. Non ti
permetto di andare in un posto così pericoloso e di lasciarmi qui!
Voglio venire con te ti prego!” “Non se ne parla nemmeno! E' fuori
discussione! Ma ti rendi conto di quanto sia pericoloso per te? Nemmeno
io potrei ritornare sana e salva... Non posso farti rischiare la vita
per una faccenda che riguarda il mio passato!” “Oh Xena... ti prego
non lasciarmi qui! Non sarò un peso,te lo prometto! Portami con te,sarebbe
troppo doloroso staccarmi da te. Te l'ho detto,anche se ci siamo conosciute
solo poche ore fa,è come se ti conoscessi da sempre. Ti seguirò a
qualunque costo!” Xena rimase meravigliata della determinazione della
ragazza e,sebbene temesse per la sua vita,desiderava portarla con
sé. Si perse per un attimo nei suoi splendidi occhi e disse: “Va bene,mi
hai convinto. Verrai con me. Prepara la valigia,si va in Perù!!!”
Aeroporto di Los Angeles,il giorno dopo
Xena e Gabrielle raggiunsero l'aeroporto la mattina presto. “Dove
siamo dirette?” domandò Gabrielle “La nostra meta è Palenque,nello
stato messicano del Chiapas,ma lì non c'è un aeroporto. Arriveremo
nella capitale Tuxtla Gutiérrez e poi proseguiremo in jeep. Palenque
si trova ad est di Tuxtla non lontano dal fiume Usumacinta. Sarà un
bel viaggetto!!”
“Sono pronta a tutto!! Ma cosa c'è in quella borsa?” chiese Gabrielle,lanciando
uno sguardo preoccupato ad un borsone verde militare. “Tranquilla,
è solo la mia attrezzatura:frusta,pistole,granate,proiettili e cose
di questo genere.” “E come pensi di superare i metal detector senza
passare per una terrorista?” Xena scoppiò a ridere “Semplice,non andremo
con un aereo di linea,ma con il jet che ho comprato con i soldi delle
mie ricerche. E' comodo lavorare per i collezionisti,sanno sempre
come ricompensarti!” “Hai davvero un jet? Wow! E' incredibile!! Solo
che non capisco una cosa: tu sei un'archeologa,eppure trovi reperti
solo per i collezionisti! Ma è sbagliato! Non dovresti consegnare
le tue scoperte ai musei!” “Infatti è così:i collezionisti per i quali
lavoro sono tutti direttori di musei oppure professori universitari.
Io trovo loro i reperti,che vengono esposti nei loro musei oppure
nelle loro università e in cambio ricevo il mio compenso. In questo
modo arricchisco i musei e nessuno conosce la mia identità tranne
pochi amici! Ora però sbrighiamoci,altrimenti arriveremo tardi!”
“Pensi che arriveremo in tempo? Quel Rogers non mi sembrava avere
delle buone intenzioni. E se riuscisse a trovare il rubino prima di
noi?”
“Questo è quello che mi preoccupa maggiormente. Devo ammettere che
Rogers è piuttosto sveglio e ha con lui il professore. Speriamo che
Albus resista. La nostra unica speranza è riuscire a liberarlo. Penseremo
poi al rubino.”
“Sarà una splendida avventura. E pensare che volevo andare in vacanza.
Non mi sarei mai immaginata di trascorrere le ferie in questo modo!!”
“E il tuo capo? Come farai senza la tua intervista?”
“Non preoccuparti. Gli ho detto che ho trovato un modo per avvicinarti,ma
che se vuole l'intervista deve aspettare. E poi chissà che non riesca
davvero ad intervistarti?”
“Non ci contare. Di certo non ti permetterò di farmi delle domande
spinose come solo voi reporter sapete fare...”
“Beh ho i miei modi per convincerti...” disse lanciandole uno sguardo
malizioso.
“Gabrielle...Gabrielle...da te non me lo sarei mai aspettata! Hai
intenzione di ricattarmi?”
“In un certo senso...”
“Beh sappi che io non mi faccio ricattare da nessuno... Sono una
dominatrice!” e le diede un bacio mozzafiato
Quando si staccarono il cuore di Gabrielle batteva furiosamente
“Devo dire che i tuoi ricatti mi piacciono.”
Dopo diverse ore di volo... Aeroporto di Tuxla Gutiérrez
Xena e Gabrielle scesero dal jet piene di determinazione. Durante
il viaggio avevano studiato le mappe della zona e contavano di raggiungere
Palenque il giorno successivo.
“Secondo la ricetrasmittente l'elicottero di Rogers si è fermato
in un hangar nella foresta. Probabilmente avranno raggiunto Palenque
con le jeep. Questo gli ha dato un po' di vantaggio,ma forse riusciremo
a raggiungerlo. Su,incamminiamoci.”
Uscite dall'aeroporto,trovarono una jeep ad attenderle. “E questa
da dove salta fuori?” “Oh...io ho parecchi amici in Perù. Sai con
le mie ricerche ho conosciuto diverse persone e tutti sono pronti
a darmi una mano...”
“Sei davvero una persona eccezionale. E pensare che ti credevo una
di quelle snob che non vogliono mischiarsi con la gente comune!”
“Non preoccuparti. Anche io avrei pensato la stessa cosa di me,se
fossi stata nei tuoi panni. Piuttosto perchè da quando siamo scese
stai facendo una marea di foto?”
“Ma è ovvio! Sono una reporter,devo documentare qualunque cosa vedo.
E poi sarà una stupenda raccolta da inserire in uno dei miei album!”
“Reporter,fotografa. Come mai ancora non dirigi il New York Times?”
“Spiritosa. Semplicemente perchè non puoi davvero sfondare nel mondo
del giornalismo senza una raccomandazione o senza conservare il pudore.
Ho scelto di ottenere tutto con le mie forze e quindi ho dovuto fare
parecchia gavetta. Ma ora ho un posto abbastanza decente e non mi
lamento. Il mio direttore è un po' scontroso a volte,ma è un uomo
davvero onesto. Ha molta fiducia in me.”
“Lo immagino. Sono sicura che ben presto diventerai davvero una
giornalista importante.”
Intanto si erano addentrate sempre di più nella foresta messicana,dirette
alle rovine di Palenque. Il paesaggio era davvero stupendo e persino
Gabrielle aveva rinunciato alla sua irrefrenabile parlantina per ammirarlo.
“E' come essere dentro un documentario di National Geographic!! E'
meraviglioso!!!”
Xena rise “E devi ancora vedere il meglio. Rimarrai incantata dalle
rovine di quella splendida civiltà. Il sole sta tramontando,sarà meglio
accamparci qui,non è prudente aggirarsi per la foresta di notte.”
Nella foresta alcune ore prima
“Ma insomma come è potuto succedere?” gridò un uomo. “Siete così
stupidi da non accorgervi di una maledetta ricetrasmittente sul mio
elicottero!!!” “Ecco signor Rogers...noi veramente...” “Silenzio!!!
Ho fatto tanto per evitare che quella donna scoprisse dove sono diretto
e ora? Ora mi starà sicuramente seguendo!!! Sento già il suo fiato
sul collo. Maledizione!!”
“Ma signore abbiamo comunque un discreto vantaggio. Arriveremo prima
di lei a Palenque e riusciremo a trovare il rubino.”
“Si vede che non la conosci. Quella donna è un demonio,ma io so
come trattarla. Il vecchio? Si è deciso a parlare?”
“Sembra un osso duro capo. Ancora non ha spiccicato parola. Dovremo
usare le maniere forti...”
“Molto bene,ma non uccidetelo. Ci serve vivo. Se conosco almeno
un briciolo di quella donna,sarà un'importante merce di scambio. Ora
va e dì a John che tra poco andrò a trovare il prigioniero in cella.
Sarà una bella rimpatriata caro professor McCormack.” e un sorriso
diabolico gli deformò il volto.
Intanto nel piccolo accampamento di Xena e Gabrielle
Le due donne stavano riposando sotto un grosso albero. Mentre Xena
sembrava serena,Gabrielle si agitava nel sonno. Era in una foresta
buia,correva e sentiva una tristezza infinita nel cuore. Intorno a
lei vedeva solo sangue e morti. “E se fosse morta anche lei? No!!!
Non voglio!” pensava. All'improvviso un luccichio attrasse la sua
attenzione: a terra vi era un insolito cerchio metallico macchiato
di sangue. I suoi occhi si riempirono di lacrime: “Nooooooooo!!!”
urlò disperata.
Gabrielle si svegliò e vide Xena vicino a lei. “Gabrielle? Cosa
è successo? Ti ho sentita agitare nel sonno e ho pensato di svegliarti...
Ma tu piangi...”
“Oh Xena...è stato terribile” esclamò Gabrielle abbracciandola.
“Ho sognato che correvo in una foresta,intorno a me c'erano solo cadaveri...
Poi l'ho visto...l'ho visto...e ho capito!!” “Hai visto? Cosa hai
visto? E cosa hai capito?” “Ho visto il cerchio...il chakram...” Il
volto di Xena mutò espressione “Tu eri in una foresta? E hai visto
il chakram? Ora si spiega ogni cosa...” “Tu sai di cosa sto parlando?
Sai cos'è quel cerchio?” Xena annuì “Ma certo. Ricordi cosa ti ho
detto? Mia madre era greca e quando ero bambina mi raccontava le avventure
di una Principessa Guerriera,che combatteva i malvagi per il bene
dell'umanità. Pensavo che fossero solo favole,ma quando sono cresciuta
mia madre mi ha raccontato la verità... Quella guerriera leggendaria
era esistita davvero e aveva sconfitto gli dei” “Ma non capisco...cosa
c'entra questa guerriera con il mio sogno e con il cerchio?” “La Principessa Guerriera
era famosa in tutta la
Grecia per il suo coraggio,il suo valore e per la
capacità di usare una speciale arma,un cerchio metallico affilatissimo,il
chakram.”
“Qual era il suo nome?” chiese Gabrielle trepidante. Xena sorrise:
“Xena”
Gabrielle rimase senza parole. “E non è tutto. Xena prima di aiutare
le persone era una guerriera malvagia e assetata di potere. Uccise
migliaia di persone prima di tornare sulla retta via. Ma quando cambiò
nessuno aveva più fiducia in lei...tranne una persona,una ragazza
che la seguì in tutte le sue avventure e la amò con tutto il cuore...
la giovane Gabrielle.”
“Gabrielle? Il mio nome!! Non ci credo!!! Può tutto questo essere
una coincidenza?” “No. Non sei l'unica ad avere gli incubi. Anche
io ogni notte vengo tormentata dallo stesso sogno... Sono in una foresta,vedo
migliaia di uomini di fronte a me. So che sono nemici,ma non ho paura.
Sono pronta a compiere la mia missione. Sguaino la spada e avanzo
tra le frecce,nonostante sia ferita gravemente. Uccido chiunque mi
si avvicini,ma sono debole...troppo debole... e cado nell'oscurità.
Stanotte il sogno è cambiato. Mentre colpisco senza pietà i miei nemici,urlo
con tutte le mie forze un nome...Gabrielle...l'unica cosa che mi dà
il coraggio di resistere. Ti sembrano coincidenze? Finalmente ho compreso
il significato dei miei incubi. Non sono sogni,ma ricordi. Non capisci?
Sono i ricordi della nostra vita passata!!! Noi siamo la reincarnazione
di Xena e della sua compagna Gabrielle. ”
“E' impossibile. Noi saremmo la reincarnazione di quelle due guerriere?”
“Gabrielle credimi. Sono sicura che è così. Altrimenti come facevi
a conoscere il nome di quel cerchio? Secondo le leggende Xena e Gabrielle
compirono il loro ultimo viaggio in Giappone,ma successivamente di
loro non vi fu più traccia. Nel mio incubo i miei nemici sono samurai
. Il mio sogno non è altro che il ricordo della mia ultima battaglia.
Le nostre anime sono destinate ad intrecciarsi per l'eternità,sono
come le linee del Mendhi” “separate ma per sempre unite” terminò Gabrielle
“i ricordi viaggiano nella mia mente...prima erano solo immagini sfuggenti,ma
ora assumono forme e colori. Possibile che stia rammentando ogni cosa?”
“ Credo che accettando i nostri sogni abbiamo compiuto il primo passo.
Con il tempo sono sicura che ricorderemo ogni cosa... Siamo tornate
insieme Gabrielle e niente ci separerà!”
Le due donne si abbracciarono felici: qualcosa era cambiato nella
loro vita e aveva dato un senso alla loro esistenza. Avrebbero superato
qualunque ostacolo insieme...
Il sole spuntò all'orizzonte,illuminando la foresta.
“Vogliamo andare? Il rubino della vita ci aspetta!!!” esclamò Xena,balzando
sulla jeep. “Sono al tuo fianco! Si parte!” disse Gabrielle,mentre
con un rombo di motore si allontanavano nella boscaglia.
Base segreta di Rogers qualche ora prima
La porta della cella si aprì. Istintivamente Albus McCormack si
coprì la testa con le braccia. “Non c'è bisogno di fare così. Non
voglio fare del male,caro professore.” Il prigioniero alzò gli occhi
e incrociò lo sguardo freddo e oscuro del suo carceriere. “Daniel
Rogers...non ci credo...sei tu! Il mio alunno...” “Proprio così,mi
fa piacere che si ricordi di me.” “Eri una grande promessa dell'archeologia,credevo
molto in te,prima che tu diventassi un assassino.” “Assassino? Mmm
direi che il termine esatto sia cacciatore. Uccido solo le mie prede,coloro
che ostacolano il mio destino di grandezza. E lei sarà la mia prossima
vittima,se non mi rivela ciò che sa.” “Non saprai nulla da me. Non
permetterò che il rubino venga utilizzato per i tuoi loschi scopi.
Uccidimi pure,preferisco morire piuttosto che aiutare uno come te.”
“Lei non è cambiato affatto. E' rimasto il solito moralista ed idealista.
Cosa c'è di male ad usare il Rubino per avere la via eterna? Si immagina
quello che potrò realizzare con i poteri magici di quella pietra?
Sarò l'uomo più potente del mondo! Nessuno mi potrà fermare!!! Sarò
un dio!!!” “Tu sei pazzo. Il Rubino non deve essere usato. I suoi
poteri sono leggendari,nessuno sa di cosa sia realmente capace. La
tua malvagità lo trasformerà in un'arma micidiale. Sarai una minaccia
per il mondo intero!!!” Gli occhi di Rogers brillarono “Già! Non è
meraviglioso? Riesce solo ad immaginare cosa farebbero per me le più
grandi potenze del mondo? Tutti mi temerebbero e diventerebbero miei
sudditi!! Tutto il mondo mi obbedirà e solo i miei seguaci sopravviveranno.
Ma ora bando alle ciance,le consiglio di parlare,se non vuole che
succeda qualcosa a Mary e a Kate.”
Albus sbiancò “Cosa hai fatto a mia moglie e a mia figlia brutto
bastardo?” “Oh per ora niente. Continuano a vivere tranquillamente
la loro vita. Ma se lei non parla,credo proprio che i miei uomini
andranno a fare loro una visitina. E devo dire che non sono degli
ospiti educati. Quindi o si decide a dirmi tutto oppure può dire addio
alla sua famiglia!!!”
“E va bene,hai vinto.”
“Vedo che sa essere un uomo ragionevole. Dove si trova il Rubino?”
“Stando alle mie ricerche,in una caverna sotterranea a ovest del
Tempio delle Iscrizioni di Palenque. La mia mappa risale al 560 a.C,diversi anni dopo la
morte di Pakal. Non si sa chi l'abbia disegnata,ma è tutto quello
che abbiamo.”
“Mmm interessante... Xena deve aver fatto molto per decifrarla.”
“E' sempre stata più abile di te,Rogers. E' molto sveglia,non impiegherà
molto a raggiungerti e a rubarti il rubino da sotto il naso.”
“Lei crede? Ormai la conosco e so di cosa è capace. Per questo penso
che le riserberò una bella sorpresa. Si pentirà di avermi seguito
fino a lì.”
Palenque,il mattino dopo
Il sole era ormai alto nel cielo ed illuminava con i suoi caldi
raggi le splendide piramidi di pietra. Fungevano da templi,nei quali
venivano frequentemente compiuti sacrifici umani per ottenere la benevolenza
delle divinità. Le vittime erano sistemate su un altare e veniva strappato
loro il cuore,mentre il sangue colava in un apposito bacile di pietra.
Il loro corpo veniva poi gettato dalla piramide,ruzzolando per gli
innumerevoli gradini. Coloro che venivano scelti per il sacrificio,erano
considerati dai cittadini come eroi. Era un onore perdere la vita
per la felicità delle divinità.
Gabrielle rimase affascinata alla vista di quegli edifici. “Sono
meravigliosi. Non avevo mai visto niente di simile.” “Cosa ti avevo
detto? I templi Maya sono degli esempi di architettura unici al mondo.
E poi Marcus parla delle piramidi. Cosa sono quei mucchietti di sassi
in confronto a questo?”
“Ora non ti sembra di esagerare? Credo sia un po' riduttivo considerare
le piramidi come dei mucchietti di sassi,in fondo cosa sarebbe l'Egitto
senza di loro?” “Mi sembra di sentir parlare Marcus!! Comunque hai
ragione,anche le piramidi sono stupende,ma che posso farci? Per me
i templi Maya sono i più belli. Hanno un fascino difficile da descrivere.”
“Strano che non ci sia nessun turista intorno...”
“Non è strano,credimi. Palenque è un sito archeologico poco conosciuto,ma
non per questo meno bello degli altri. E poi senza turisti sarà più
facile per noi spiare le mosse di Rogers. Sono sicura che è già qui
e sta cercando il rubino,costringendo il professore ad aiutarlo. “E
se l'avesse ucciso?” “Ne dubito,sarebbe una mossa stupida. Senza il
professore o la mappa non potrebbe trovare il rubino. Tranne McCormack
solo io conosco il posto...”
“Dove si trova il rubino?”
“Questa è una domanda interessante. Vedi non è stato facile capirlo.
Come ti ho detto la mappa che ho trovato era ricca di enigmi e solo
dopo molto tempo sono riuscita a venirne a capo. Tuttavia sono quasi
certa che il rubino si trovi ad est del Tempio delle Iscrizioni,tra
El Palacio e il tempio della Croce. Secondo la leggenda lì si troverebbe
la caverna nella quale è nascosto il rubino” “Nascosto? Ma non capisco,se
le leggende sono vere,il Rubino permetteva di vivere in eterno. Perchè
Pakal avrebbe dovuto nasconderlo?”
“Infatti non fu lui a farlo. Con il tempo Pakal era diventato sempre
più diffidente e sospettoso,temeva che chiunque potesse rubargli il
rubino e non si fidava più di nessuno. Per questo suo figlio K'inich
Kan B'ahlam II gli sottrasse la pietra e la nascose nella caverna.
La mappa che ho trovato fu disegnata da un discendete di B'ahlam II
molti anni dopo la morte di Pakal. E' l'unico documento attendibile
esistente.”
“E il professore è a conoscenza di tutto questo?”
“Si e no. Molte cose le ho scoperte solo recentemente,tuttavia egli
è a conoscenza della caverna e sa come arrivarci. Per questo temo
che dovremo sbrigarci,se non vogliamo che Rogers arrivi prima di noi.
Ora sarà meglio muoverci,ci aggireremo per il sito,cercando di scoprire
cosa stia facendo Rogers,mi raccomando stai sempre vicino a me...”
Le due donne presero gli zaini dalla jeep e si incamminarono verso
il Tempio. Gabrielle era nervosa,si sentiva come la protagonista di
un romanzo d'avventura... E pensare che la settimana prima era comodamente
seduta nella sua redazione a Los Angeles. Regnava il silenzio più
assoluto e solo il vento soffiava,muovendo le foglie. Arrivate davanti
ad un tempio,si fermarono. “Ecco questo è il Tempio delle iscrizioni.
Se saliamo in cima,potremo vedere il paesaggio intorno a noi e scoprire
dove si trova Rogers.” disse Xena “E se non riusciamo a vederlo? Come
faremo a salvare il professore?” “Non lo so. Potrebbero essere ovunque...
Beh vale la pena tentare. Chissà che la fortuna non ci assista!” La
salita fu faticosa,i gradini sembravano infiniti e il sole gettava
raggi infuocati sul terreno. Xena e Gabrielle raggiunsero la cima
madide di sudore. “Accipicchia,che fatica. Altro che palestra...queste
scale sono terribili!!” “Già. E pensare che questo è uno dei templi
più piccoli!” “Non voglio immaginare gli altri allora...” Mentre Xena
scrutava il paesaggio con il binocolo,Gabrielle si aggirava all'interno
della piramide. Era davvero suggestivo pensare che millenni prima
in quella sala venivano compiuti riti religiosi e sacrifici umani.
“Chissà quanti giovani hanno ucciso qui dentro... Ho i brividi al
solo pensiero.” L'attenzione della ragazza fu catturata dall'enorme
altare in pietra,che si trovava sul fondo della sala. “E' davvero
grandissimo. Voglio ammirarlo più da vicino” pensò,ma non aveva fatto
pochi passi che il suo piede inciampò in una sporgenza del pavimento.
“Ahia!! E questa cos'è?”
Si inginocchiò e vide una piccola maniglia,che si integrava perfettamente
con il pavimento. Nessuno l'avrebbe mai potuta notare. “Xena!!! Xena!!
Vieni qui,ho trovato qualcosa!!” “Cosa c'è Gabrielle? Lo so che c'è
un altare di pietra nella stanza,se è questo che hai scoperto...”
“No stupida,guarda. C'è qualcosa qui nel pavimento!” “Una maniglia?
Si integra perfettamente con il mosaico a terra...” La donna tirò
con tutte le sue forze e una botola segreta si aprì. Delle scale portavano
in una stanza sotterranea. “E questa cos'è? Non mi dire che abbiamo
trovato la caverna!!” “No,non è possibile. Sono sicura di aver decifrato
correttamente la mappa. Qui deve esserci qualcos'altro. Scendiamo.”
Xena accese la torcia elettrica e cominciò a scendere uno alla volta
i gradini. “Attenta Gabrielle,l'umidità li ha resi scivolosi.” “Mi
manca l'aria!!! Ma da quanto è sigillato questo buco?” “Beh direi
da qualche millennio di anni!!!” “Oh che bello... ora magari spunta
fuori anche qualche zombie...” “Tu guardi troppi film. Non preoccuparti
resta vicino a me e non ti succederà niente.” Scesero sempre di più,finchè
non arrivarono in una sala. Immediatamente le torce si accesero. “Interessante...”
“Xena,senti questo posto non mi piace. Perchè non torniamo su?” “Sei
impazzita? Non ti rendi conto che abbiamo appena scoperto una sala
nuova?” “Abbiamo? Veramente la maniglia l'ho trovata io!” “Certo,ci
sei caduta sopra!!! Comunque guardati intorno. Questa sala è ricca
di iscrizioni e disegni...” Le pareti erano ricoperte da scene di
vita quotidiana:piccoli ominidi sacrificavano bestiame agli dei,raccoglievano
il grano e su di loro vegliava l'attento sguardo dell'imperatore,che
teneva una pietra rossa in mano. “E' lui! E' Pakal! E questo è il
rubino. Secondo questo disegno governava con saggezza e giustizia,servendosi
della pietra...” Le iscrizioni però mostravano anche un Pakal mostruoso,che
uccideva chiunque gli si avvicinasse. “Qui invece Pakal è raffigurato
come un sanguinario,una persona che per difendere la pietra è pronto
a sacrificare qualunque vita. E quest'altro invece è B'ahlam,che ruba
il rubino al padre.” “E questo disegno invece che significa?” Due
persone erano raffigurate abbracciate di fronte al rubino “Non ne
ho idea. Nessuno dei due è Pakal oppure il figlio...” In quel momento
un grido lacerò il silenzio. “E ora cos'è stato?” chiese Gabrielle
spaventata. “Non lo so. Risaliamo,penseremo dopo ai disegni.” Quando
le due donne uscirono dalla botola,trovarono una sorpresa ad attenderle.
Cinque uomini puntavano i mitra contro di loro,mentre poco lontano
Daniel Rogers teneva una pistola premuta contro la testa del professore.
“Salve Xena. Vedo che non hai perso tempo. Sei arrivata da poche ore
e già hai scoperto qualcosa di nuovo. I miei complimenti.” “Rogers!
Maledetto!! Come facevi a sapere che ero qui?” “Oh,è stato facile.
Sai quando il nostro caro professore ha accettato di rivelarmi l'ubicazione
della caverna,mi sono meravigliato non poco... I miei uomini hanno
cominciato a scavare,ma non hanno trovato niente. Così ho capito che
il nostro amico aveva intenzione di prendere tempo e di aspettare
il tuo arrivo. Per non destare i suoi sospetti ho continuato a scavare
nel posto sbagliato,ma intanto ho ordinato ad alcuni miei uomini di
cercarti. Non è stato facile trovarvi,ma alla fine ci siamo riusciti.
Immaginerai la mia meraviglia quando vi ho visto entrare in questa
botola segreta.” “Ecco perchè avevo la strana sensazione di essere
spiata.... Dovevo immaginarlo. Ma io non ho visto nessuno vicino a
noi.” “Certamente. Sai gli scienziati che lavorano per me sono dei
veri geni. Hanno inventato una speciale telecamera mimetica,che si
adatta a qualunque superficie. Era impossibile per te vederla. Ahahah
e ora sei mia. Dimmi un po' che cosa hai trovato lì sotto?”
“Niente che il tuo cervello sottosviluppato possa comprendere.”
“Ti consiglio di non essere spiritosa se non vuoi che il professore
faccia una brutta fine. Prendetela!!” Due uomini sollevarono di peso
Xena “Ah vedo che c'è anche la tua amica... L'hai portata in vacanza?
Su prendete anche lei!!” Gabrielle venne spinta verso Rogers “Però...davvero
niente male. Forse su di te potrei fare un pensierino. Che ne dici
di diventare mia socia?” “Non la toccare maledetto!!” esclamò Xena,ma
i due uomini che la bloccavano la colpirono allo stomaco “Xena!!”
urlò Gabrielle “Fa silenzio!! Dimmi quello che hai scoperto,altrimenti
non solo ucciderò il professore,ma mi divertirò anche con la tua amichetta.”
“E va bene. Lì sotto ci sono dei disegni,che mostrano Pakal con
il rubino. Ma non li ho capiti tutti. Ho bisogno di tempo. Probabilmente
uno di essi mostra come fare per prendere il rubino.”
“Davvero interessante. Beh non preoccuparti,di tempo ne hai a sufficienza.
Diciamo fino all'alba di domani e poi andremo alla caverna. Mi indicherai
dove si trova e io prenderò il rubino. Chiaro?”
“Sei pazzo se credi che ti aiuterò.” Rogers scosse la testa “Allora
non hai capito? Sarai costretta ad aiutarmi se tieni alla vita di
questi due. Sai che io posso essere piuttosto violento,soprattutto
nei confronti delle persone a te care... Su portateli tutti alla base.
Domani sarà una splendida giornata!!!”
Base di Rogers,cella
Xena e Gabrielle erano state portate in una minuscola cella sotterranea,mentre
il professore era stato trasferito al piano superiore.
“Meglio che in un hotel a 5 stelle...non c'è che dire.” esclamò
ironica Gabrielle “Beh almeno siamo ancora vive...” “Si ma per quanto?
Se non riusciremo a risolvere i disegni quel pazzo di Rogers ci ucciderà.
Per caso hai avuto qualche illuminazione?” “Per niente. Non so proprio
quale nesso ci sia tra la pietra e quei due che si abbracciano. Nelle
mie ricerche non ho trovato mai nulla di simile. Temo che domani Rogers
non avrà le risposte che cerca.” “Allora per noi è finita...” “Certo
che no. Ti ho detto che Rogers non avrà le risposte che cerca perchè
noi ce ne andremo!!”
“Vuoi scappare? E il professore?” “Non preoccuparti,lo porteremo
con noi” In quel momento sopraggiunsero due guardie “Vieni con noi,il
capo vuole parlarti.” “Se crede che abbia risolto gli enigmi si sbaglia.
E poi mi ha dato tempo fino a domani. Cosa vuole?” “Non lo sappiamo.
Ora sbrigati. Odia aspettare.” “Ma Xena...” “Non preoccuparti Gabrielle.
Tornerò presto.” La cella si richiuse e la ragazza rimase sola con
i suoi pensieri. “Chi avrebbe mai immaginato che una semplice intervista
mi avrebbe portato a tutto questo? Da Los Angeles ad una cella sotterranea
nella foresta messicana...ho fatto proprio un salto di qualità. Spero
tanto che quel bastardo di Rogers non faccia del male a Xena. E' un
pazzo furioso,non si arrenderà mai finchè non avrà preso quella maledetta
pietra. Se Xena non risolve quei disegni,non so proprio cosa capiterà.
Ma cosa può mai significare quell'abbraccio? Se non sono Pakal e suo
figlio allora chi sono? E poi perchè abbracciarsi di fronte a quella
pietra? Forse erano due esploratori che hanno trovato la caverna?
Naah e allora perchè dovrebbero abbracciarsi? Forse erano contenti
per la scoperta? No,no...quelle iscrizioni sembrano vecchie di millenni,probabilmente
furono gli stessi Maya a farle... E se fosse un indizio per prendere
il rubino,cosa significherebbe? Pensa Gabrielle,pensa... l'abbraccio
cosa vuol dire l'abbraccio? Felicità? Gioia? Oppure.... Ma certo!!
Come ho fatto a non pensarci subito? Forse la soluzione dell'enigma
è più semplice di quanto pensiamo.”
Alloggio di Rogers,piano superiore
“Ecco capo ti abbiamo portato la prigioniera” disse una delle guardie,spingendo
Xena dentro la camera “Molto bene,lasciateci soli.”
La porta si richiuse con un tonfo. “Ebbene Rogers? Cosa vuoi? Mi
sembra che il limite di tempo non sia ancora trascorso. La luna è
ancora alta nel cielo.” “Beh ho cambiato idea. Sono sicuro che tu
conosci il significato di quei simboli. Perchè non mi dici quello
che sai e la facciamo finita? Dimmi dove si trova la caverna e come
posso prendere la pietra e tu e i tuoi due amichetti potrete tornare
a casa sani e salvi.” “Non ti aiuterò mai. Da me non saprai nulla,nemmeno
se dovessi perdere la vita.” “Xena,Xena...pensavo che fossi un po'
più ragionevole... Invece sei come quella testarda di tua madre. Povera
sciocca Irene” Al nome della madre Xena scattò “Non osare pronunciare
il nome di mia madre maledetto. Tu l'hai uccisa senza pietà!!!” “Si
l'ho uccisa e devo dire che è stato piuttosto divertente. Era una
donna intrepida e coraggiosa,non voleva rivelarmi dove eri andata
e rimase nel suo silenzio fino alla morte. Ho provato a farla cedere
con ogni sorta di ricatto e tentazione,ma il suo amore per te era
più forte di ogni patto. Devo dire che sono rimasto colpito,vedendo
come resisteva senza battere ciglio. Ricordo che la ammirai per la
sua forza. Di certo hai preso il suo carattere. Ora ti faccio la stessa
richiesta:dimmi quello che sai e non accadrà niente a te e a nessuno
dei tuoi cari.” “Fottiti” Gli occhi di Rogers lanciavano fiamme “Come
osi parlarmi in questo modo?” e la colpì violentemente al volto. Xena
aveva le mani legate dietro la schiena e non potè fare altro che cadere
a terra. “Allora te lo ripeto per l'ultima volta:rivelami l'ingresso
della caverna oppure ti giuro che implorerai la morte per tutto quello
che ti farò.” Xena lo guardò con occhi di sfida “Fa di me ciò che
vuoi. Non ti dirò nulla.” “Ah è così eh? Molto bene. Guardie!! Riportatela
in cella,all'alba uccideremo lei e il professore. La biondina invece
rimarrà con me. Sono stato chiaro?” “Chiarissimo signore. Andiamo
cammina!!” Le due guardie riportarono Xena davanti la cella. “Xena!!”
esclamò Gabrielle preoccupata,vedendo la ferita sul viso della compagna
“Non è niente Gabrielle sto bene” le disse Xena e le fece l'occhiolino.
Mentre i due carcerieri aprivano la porta della cella,la donna si
inginocchiò “Ah che male....” “Ehi! Che ti prende?” “Niente amico
sto benissimo” e gli assestò un calcio nello stomaco. Gabrielle,approfittando
della confusione,colpì l'altro uomo con la porta della cella e uscì.
Le due donne corsero per il corridoio,attente a non fare rumore. Arrivate
al piano superiore,videro altri due uomini fare la guardia ad una
porta “Lì deve esserci il professore.” disse Gabrielle “Già dobbiamo
liberarlo... E io ho un'idea...”
“Ragazzi? Ragazzi dico a voi!!” Le due guardie si girarono e videro
Gabrielle fare segni verso di loro “Ehi tu!! Che ci fai fuori della
tua cella?” le chiesero,avvicinandosi. “Ecco...veramente... stavo
cercando la stanza del vostro capo. Vuole parlarmi e io ho intenzione
di prendere in considerazione la sua offerta. Sapete mi ero proprio
stufata di quella Xena..lei e i Maya..Non la sopportavo più. Ora però
credo di essermi persa,dov'è la sua stanza?” “Ti accompagniamo noi,non
preoccuparti!” disse uno di loro,mettendo un braccio intorno alla
vita della ragazza. Avevano appena girato l'angolo,quando vennero
colpiti da una micidiale raffica di pugni e caddero a terra svenuti.
“Il mio piano ha funzionato. Sei stata un'esca perfetta. Ah ti ringrazio
per l'attestato di stima,fa sempre piacere ricevere dei complimenti.”
“Su non ti arrabbiare. Dovevo essere credibile. E poi abbiamo ottenuto
il nostro scopo,li ho distratti e così hanno lasciato la stanza del
professore incustodita.” La stanza era chiusa a chiave. “Accidenti
e ora?” “Stai lontana,la sfondo!!” Dopo diversi colpi la porta cedette
e Xena e Gabrielle entrarono,trovando il professore legato e imbavagliato.
“Xena! Che succede? Come hai fatto a...” “E' una storia un po' lunga
professore. Le spiegherò tutto quando saremo usciti di qui. Ora si
sbrighi.” I tre uscirono dalla stanza e cominciarono a correre “Allarme!
I prigionieri sono fuggiti!!” gridò un'altra guardia “Accidenti a
te! Sta zitto!!” disse Xena,mettendolo fuori combattimento. Ma ormai
erano state scoperte. “Qui si mette male!” esclamò la donna. Rubarono
le armi alla guardia svenuta e ripresero la loro folle corsa. “Ma
si può sapere dov'è l'uscita? Sembra un labirinto!!” “Forse ci siamo!!”
disse il professore,vedendo la luce della luna filtrare da una finestra
“E' un bel salto,ma è la nostra unica via di fuga.” “Eccoli là sono
in trappola.” “Forza uno,due e tre. Giù!” esclamò Xena e saltò,spingendo
anche gli altri due. Le guardie si affacciarono alla finestra giusto
in tempo per vederli fuggire via verso Palenque. “Stanno tornando
alle piramidi!! Seguiamoli” Intanto i tre fuggiaschi cercavano di
raggiungere la jeep. “Non è ancora molto lontano. Ci siamo quasi.”
“Xena io non ce la faccio,vai avanti senza di me.” disse il professore,fermandosi
e tenendosi la caviglia. “Ma cosa dice professore? Deve venire con
noi!” esclamò Gabrielle. “Gabrielle ha ragione Albus. Non crederai
che io me ne vada lasciandoti qui!!! Non pensi a Mary e a Kate?” “Proprio
perchè penso a loro ho deciso di consegnarmi a Rogers. Gli dirò dove
si trova la caverna e tutta questa storia sarà finita!” “Ma sei impazzito?
Credi davvero che dopo averlo aiutato Rogers ti risparmierà la vita
oppure lascerà stare la tua famiglia? Quello è un pazzo,non è più
lo studente che conoscevi una volta. Se ti consegnerai a lui,farai
il suo gioco e allora sarà troppo tardi. Non possiamo permettere che
il rubino cada nelle sue mani. Lo trasformerebbe in un'arma micidiale.
Diventerebbe un pericolo per il mondo intero. Andiamo.” E così,preso
il professore sulle spalle,ricominciarono a correre verso Palenque.
Dietro di loro sentivano il rombo dei motori delle jeep di Rogers
inseguirle. “Ci stanno raggiungendo!!!” disse Gabrielle spaventata
“Non pensarci ora. Corri e non guardare indietro. La nostra macchina
è qui!!” Ma non c'era nessuna macchina. “Maledizione!! La nostra jeep
è sparita!!!” “Su non fermiamoci!!! Gabrielle seguimi,dobbiamo fuggire.”
Ma le guardie di Rogers le avevano ormai raggiunte:cominciarono a
sparare contro le due donne e una pallottola colpì la gamba di Xena,facendola
cadere. “Ahh!!!” “Oh no Xena!!” “Va via Gabrielle. Scappa. Non ti
inseguiranno. Approfitta della confusione e corri!!” “Mai,non ti lascerò.
Abbiamo accettato il nostro destino,ricordi? Saremo insieme per sempre
e niente potrà mai dividerci.” “Allora...che scena commovente” disse
Rogers divertito. “Queste smancerie mi danno il voltastomaco!!! Che
ti succede Xena? Sembri un po' fuori forma!” e le diede un calcio
alla gamba ferita. La donna emise un urlo di dolore. “Bene bene. Vedo
che siamo tornati al Tempio delle Iscrizioni,è forse qui vicino la
caverna?” Xena non rispose “Ora mi hai davvero stufato!” e puntò la
pistola alla tempia di Gabrielle “o mi dici quello che sai oppure
le faccio saltare il cervello.” “Xena non dirgli niente.” “Conto fino
a 10...uno,due,otto,nove e...” “Ok,ok va bene. Hai vinto. La caverna
si trova ad est del Tempio delle Iscrizioni tra El Palacio e il Tempio
della Croce.” “Molto bene. L'ho sempre detto che con la diplomazia
si ottiene ogni cosa. Ora legateli ben bene e portateli sulla mia
jeep. Voglio che assistano al mio trionfo!!!”
Qualche ora dopo
Le gru scavavano senza sosta il terreno,alla ricerca dell'entrata
della caverna. Anche il più piccolo sassolino veniva raccolto ed esaminato
dagli scienziati al servizio di Rogers. “Secondo le nostre analisi
signor Rogers sotto questa collina vi è un vuoto. Abbiamo trovato
quello che cerchiamo.” “Perfetto!!!” aveva esclamato Rogers con gli
occhi che brillavano. “Ottimo lavoro,Xena. Abbiamo trovato la caverna,ora
dimmi come fare per prendere la pietra...Ci saranno sicuramente delle
trappole lì dentro...”
“Non ne so niente te l'ho detto. Arrangiati.” L'uomo rise “Proprio
per questo sarai tu ad entrare per prima! Non ho certo intenzione
di rischiare la pelle!!! Tu e la tua amica andrete avanti e io vi
seguirò con i miei uomini. In questo modo sono sicuro che farai tutto
il possibile per capire cosa significavano quei disegni...” “Maledetto!!
Ma insomma perchè non ci rinunci? Credi davvero di poter diventare
il padrone del mondo con quella pietra?” esclamò Gabrielle “Fa silenzio!!!
Non posso certo sperare che tu comprenda la mia grandezza... Con il
rubino ogni cosa sarà possibile per me!! Non solo sarò l'uomo più
ricco,ma anche il più temuto della Terra!!! Pensa,poter decidere il
destino degli altri,l'inizio o la fine di una guerra” “Tu non sei
un dio,prima o poi quel potere si ritorcerebbe contro di te e ti ucciderebbe,non
te ne rendi conto?” “Mi fai ridere. E' questo il mio destino,io sono
un dio!!! Peccato che probabilmente voi non potrete assistere a tutto
questo. Sarete già morte!!” “Capo!!! Abbiamo trovato qualcosa!!! Si
intravede l'ingresso!!” “Oh...magnifico!! Intensificate il ritmo e
preparatevi..tra poco scenderemo là sotto.” e si allontanò.
“Oh Xena...quell'uomo fa sul serio...non si fermerà di fronte a
niente!!”
“Lo so,lo conosco ormai. Farebbe di tutto per prendere quella pietra
e io non so nemmeno cosa significhino quei disegni...” “Io si!!!”
Xena la guardò meravigliata “Sul serio?” “Beh,ho un'idea. Forse è
un po' banale,ma è l'unica soluzione decente che mi sia venuta in
mente.” e si mise a sussurrare parole incomprensibili nell'orecchio
della compagna. Sul volte di Xena balenò un sorriso soddisfatto. “Eccellente!!
Come ho fatto a non pensarci prima? Certe volte gli enigmi sono più
facili di quanto sembrano... Ora tutto ha un senso.” “Ma come facciamo
con lui? Ora che abbiamo scoperto come prendere la pietra,dovremo
dirglielo. E lui avrà vinto.” “No,mai. Preferirei morire piuttosto
che rivelarglielo. Non preoccuparti,troveremo un modo per ingannarlo.”
Il volto di Gabrielle si rabbuiò “Ehi,che ti succede ora?” “Perdonami
Xena,ma io...ho così paura... Quando scenderemo in quella grotta non
sapremo quello che ci aspetta!! E se ti capitasse qualcosa? Non potrei
accettarlo.” “Gabrielle guardami” disse Xena,alzandole il volto “Sta
tranquilla,non ci accadrà niente. Ricordi la nostra promessa? Non
ci separeremo mai!! Anche nella morte Gabrielle ti sarò accanto,non
ti lascerò mai.” Gli occhi della ragazza divennero lucidi,mentre abbracciava
con trasporto la donna che amava.
In quel momento Rogers arrivò vicino a loro “Allora siete pronte?
La caverna è stata ritrovata dopo millenni,finalmente il mio destino
si compirà! Muovetevi!” e le spinse giù dalla macchina. Xena si reggeva
a fatica in piedi,la gamba era ancora debole per la ferita e così
si appoggiò a Gabrielle. “Non preoccuparti Xena. Io sono qui con te.”
“Lo so. E' questo che mi dà la forza. Ora andiamo.” Si diressero piano
verso l'immensa buca scavata nel terreno. Lì ad aspettarle c'era anche
il professore,tenuto a vista da due guardie armate. “Albus! Dov'eri
finito?” “Rogers mi ha spremuto ben bene. Era convinto che gli nascondessi
qualcosa e ora..eccomi qui.” “Bene,allora possiamo andare.” “Noi siamo
dietro di te,quindi non fare scherzi Xena. Un solo passo falso e puoi
dire addio alla tua amichetta.” “Sta tranquillo Rogers. Sarà la tua
bramosia ad ucciderti,non io.” “Attenta a quello che dici! Lo sai
che io sono piuttosto...suscettibile!! E ora in marcia!”
Xena e Gabrielle scesero nella cavità rocciosa. Era tutto completamente
buio e l'aria era irrespirabile. Xena accese la sua torcia elettrica
“Questa caverna non è mai stata trovata...è rimasta esattamente come
quando B'ahlam la chiuse. E' incredibile.” “Va bene,ora basta con
la lezione di storia.” disse Rogers dopo aver acceso la sua torcia
“Incamminiamoci. Il rubino ci aspetta.” Xena avanzò lungo un corridoio
scavato nella roccia ed entrò in una lunga sala. Immediatamente le
torce si illuminarono. “Questo effetto l'ho già visto...chissà perchè
non mi stupisco...” esclamò Gabrielle ironica. “Non muoverti Gabrielle.
Questa stanza potrebbe essere piena di trappole.” Xena raccolse un
sasso e lo lanciò sul pavimento. Un istante dopo affilatissimi aculei
spuntarono dal terreno,ritraendosi poco dopo. “E questo cos'è?” domandò
Gabrielle spaventata “Un pavimento a pressione” rispose Xena “un'antica
trappola decisamente efficace. Basta il minimo peso per far scattare
gli aculei.” “E come facciamo a passare?” Xena si guardò intorno:
le pietre del pavimento erano tutte uguali e non c'erano particolari
sporgenze a cui aggrapparsi. La sua attenzione fu catturata da una
piccola nicchia non lontano da loro. Si avvicinò e scoprì una corda
arrotolata con cura. Era fissata al soffitto e sembrava della giusta
misura. “Con questa. Dobbiamo dondolarci su questa corda e arrivare
dall'altra parte senza toccare il pavimento. Così riusciremo a passare.”
“Molto bene. Smith! Va avanti tu!” esclamò Rogers “E perchè io capo?
Non ho nessuna intenzione di rischiare la pelle.” “Come osi contraddirmi?
Muoviti e fa quello che ti ho detto!! Arriva dall'altra parte con
la corda e poi lanciala indietro!!” La guardia non potè far altro
che obbedire. Si arrampicò sulla corda e dondolò,saltando incolume
dall'altra parte. “Tutto ok capo!!! Prendi la corda!!” e la rilanciò
indietro. “Perfetto. Ora andrò io,poi tu Xena poi la tua amichetta,il
professore e infine tutti i miei uomini.” “Mi stupisco che tu non
abbia mandato me per prima.” “Per poi rischiare di cadere in qualche
tu tranello?” e si lanciò dall'altra parte. Xena fece lo stesso,mentre
Gabrielle e il professore ebbero qualche difficoltà. “Non farmelo
fare mai più!!” si lamentò la ragazza “Mi associo!!” esclamò lo studioso.
“Scusate se ho evitato che vi trasformaste in due cadaveri bucherellati!!”
Quando tutti furono passati,continuarono ad addentrarsi nella caverna.
Un'altra sala,ancora più grande della prima li attendeva. “E ora che
dobbiamo aspettarci?” esclamò Gabrielle “Tutti giù!!!”urlò Xena,trascinando
Gabrielle sul pavimento insieme a lei. Rogers la imitò seguito da
alcuni suoi uomini e dal professore,mentre gli altri cadevano a terra
morti. “Ma che diamine...” esclamò Rogers. “Le pareti sono forate.
Da lì escono frecce micidiali,che non danno scampo a nessuno. Dobbiamo
continuare a strisciare fino all'uscita.” Ma non fu così facile. Le
frecce infatti non si trovavano tutte agli stessi livelli,ma si alternavano,costringendoli
prima a strisciare e poi a saltare. Dopo che altri due uomini morirono
e altri tre si ferirono,riuscirono a raggiungere l'uscita. Erano rimasti
davvero in pochi. “Sembra più difficile del previsto. B'ahlam le ha
pensate davvero tutte per difendere il rubino.” “Su andiamo avanti.
Non dovremmo essere troppo lontani dalla stanza del tesoro...” Poco
dopo scoprirono che Rogers aveva ragione. Si ritrovarono in una sala
immensa,illuminata da centinaia di torce e ricolma di oro,monete e
gioielli di ogni sorta. Rimasero abbagliati da tutto quello splendore,poche
pietruzze come quelle e sarebbero stati più ricchi di un re!! “Non
toccare niente Gabrielle. Mi sembra tutto troppo facile” La ragazza
annuì “Già...è strano che qui non ci sia nessuna trappola.” “Forse
perchè le monete e i gioielli sono la trappola...” Un rumore improvviso
confermò le parole di Xena: due pesanti lastre di pietra stavano per
sigillare l'entrata e l'uscita della stanza. La donna si girò e vide
gli uomini di Rogers chini sull'oro:la loro avidità li aveva accecati,non
erano riusciti a trattenersi dal toccare quelle meraviglie. “Via di
qua!!!” gridò Xena e corse verso l'uscita. Ma il pavimento,completamente
ricoperto di monete,rendeva difficile la corsa. Il tempo stringeva:presto
sarebbero rimaste bloccate lì per sempre!!! Con tutta la forza che
aveva,Xena si trascinò in mezzo all'oro,tenendo stretta la mano di
Gabrielle. Dietro di loro Rogers e il professore facevano del loro
meglio per seguirle. La lastra di pietra aveva chiuso quasi del tutto
l'uscita. Per guadagnare tempo,Xena inserì un grosso piatto d'oro
tra il pavimento e la lastra. “Questo dovrebbe permetterci di passare!!!
Forza andiamo!” esclamò strisciando nell'apertura. Il professore riuscì
a passare un attimo prima che la lastra schiacciasse il piatto e chiudesse
il passaggio. “Perfetto!! E ora siamo bloccati!! Una volta preso il
rubino come usciremo? Maledizione a quegli idioti!!!” “ Sta calmo
Rogers,pensiamo prima a recuperare il rubino,poi penseremo a come
uscire. Su andiamo. Le trappole si fanno sempre più insidiose...siamo
vicini.” Ancora una volta ripresero il cammino e finalmente arrivarono
nella sala della pietra. Le pareti erano ricoperte di disegni che
mostravano i poteri del rubino. Pakal era raffigurato quasi dovunque
come un dio,al quale tutti erano costretti ad obbedire. “Il rubino
a poco a poco lo fece impazzire... Da sovrano giusto si trasformò
in un tiranno terribile. Per questo suo figlio nascose qui la pietra.
Il rubino non dovrebbe essere portato via dal suo nascondiglio.” esclamò
il professore “Non è giusto riportare sulla terra una cosa così potente
e distruttiva. Ripensaci Rogers,sei ancora in tempo!!! Non gettare
così la tua vita!!! Hai sbagliato tanto in passato,non peggiorare
la tua situazione!!!” “Sta zitto vecchio. Non sei tu quello che deve
dirmi ciò che è giusto e sbagliato. Troppo a lungo ho dovuto sorbirmi
le tue prediche sull'amore per l'archeologia. Tu non hai mai capito
niente!!! Trovare tesori per l'amore dell'arte!!! Puah...ridicolo.
Sei sempre stato così dannatamente idealista,sempre convinto che l'onestà
sia il sentimento più importante!!! Sei un illuso. Il rubino deve
essere mio e non sarai certo tu ad impedirmelo.” “Il rubino non ti
accetterà mai come suo padrone Rogers!! Sei troppo inetto e stupido
per riuscire a controllare un simile potere!!” “Ora basta professore!
Ho sentito queste parole fin troppo a lungo durante i miei anni all'università,lei
non mi hai mai apprezzato come studente né come archeologo. Non ha
mai capito la mia grandezza e ora...ora si pentirà amaramente di tutto
questo!!!” gridò Rogers e sparò contro l'uomo,colpendolo al cuore.
“Albus!!” “Professore!!” “No! Ferme voi due,non avvicinatevi!! Potrebbero
scattare altre trappole. Manca poco ormai alla mia vittoria! Non muovete
un solo muscolo! Andrò io a prendere la pietra!” Rogers si incamminò
a passi svelti verso il centro della sala,dove su un piedistallo di
pietra stava il rubino della vita. Incredibilmente nessuna trappola
fermò la sua corsa. “Si...ora sei mio... quanto a lungo ho sognato
questo momento.” esclamò l'uomo con occhi folli. “Xena...cosa facciamo?
Se non lo fermiamo vincerà.” “Rogers!!” esclamò Xena “Non ti permetterò
di prendere quella pietra” e si diresse verso di lui “Arrivi tardi
Xena. Ormai la pietra è mia!!” e allungò la mano verso la pietra...
Ma non riuscì ad afferrarla. A pochi centimetri dal rubino,infatti,la
mano dell'uomo prese fuoco,facendolo urlare di dolore. Una luce rossastra
illuminò la stanza e fiamme si spansero intorno al piedistallo circondando
Xena,Gabrielle e Rogers. “La mia mano!!! La mia mano!!! Che diavolo
è successo??? Perchèè? Ero così vicino!!” “Perchè Rogers? Semplice:il
rubino ha riconosciuto la tua malvagità e ti ha respinto! Aveva ragione
il professore: non ti vuole come padrone. Tu non avrai mai quella
pietra!!!” “No!! Tu menti!! Deve essere mia!! E se non sarà mia non
sarà di nessun altro!!” e si avventò contro Xena. La donna schivò
agilmente i suoi pugni e lo colpì allo stomaco. Rogers rispose con
un calcio alla sua gamba ferita,facendo inginocchiare la donna. Gabrielle
accorse in suo aiuto,ma l'uomo la scagliò lontano con uno spintone.
“E ora Xena,tu morirai. Non è sempre stato il tuo sogno? Perdere la
vita in una caverna Maya,quale morte migliore potresti desiderare?”
e le serrò la gola con tutta la forza che aveva. Xena annaspava e
non riusciva a respirare. La vista le si stava annebbiando.“Non arrenderti
ora Xena. Combatti! Combatti!!” le sembrava di sentire Gabrielle pronunciare
quelle parole all'orecchio. Riaprì gli occhi e riuscì a divincolarsi
dalla stretta di Rogers. Ora era lei ad averlo in pugno. “Maledetto!!!
Ora pagherai per tutto il male che hai fatto a mia madre!!! Pagherai
per tutti gli innocenti che hai ucciso!!!” e lo spinse nelle fiamme.
Il corpo di Rogers si contorse.L'uomo si buttò a terra,cercando di
spegnere le fiamme,ma fu tutto inutile. In pochi secondi il suo corpo
smise di agitarsi:la sua bramosia l'aveva ucciso. Xena si diresse
faticosamente verso Gabrielle e la prese in braccio. “Gabrielle!!
Gabrielle!!! Svegliati” La ragazza non rispondeva. Allora Xena capì
quello che doveva fare e le venne in mente quello che Gabrielle le
aveva detto poche ore prima sulla jeep. “La risposta all'enigma è
l'amore!!! B'ahlam nascose la pietra per amore del padre e il disegno
mostra due figure abbracciate!! Che altro può significare?” La donna
sorrise e strinse la ragazza ancora di più a sé. “E sia Gabrielle.
Il nostro amore ci proteggerà.” Si avvicinò al piedistallo e allungò
il braccio libero. Nulla accadde alla sua mano e fu libera di prendere
la pietra. Il rubino della vita era finalmente in loro possesso!!!
Ma le fiamme continuavano ad avvicinarsi. Doveva trovare una via d'uscita
e in fretta. Alzò lo sguardo e vide un minuscolo puntino sopra di
lei. Quella doveva essere un'apertura!!! Si arrampicò sul piedistallo
e con un salto cominciò a scalare la parete più vicina,approfittando
dei mattoni sporgenti. Si muoveva lentamente,trovando gli appigli
con una sola mano e appesantita da Gabrielle attaccata ancora priva
di sensi al suo braccio. “Forza!! Ci siamo quasi!!” Ma le fiamme erano
diventate sempre più alte e si avvicinavano a loro inesorabilmente.
“Non posso mollare ora!!” pensava mentre la sua mente era affollata
di immagini. Vedeva tutti i momenti trascorsi con Gabrielle e si accorse
di ricordare ogni cosa della sua vita passata. “Io sono Xena la Principessa Guerriera!” pensò con decisione “Non
posso morire in questo modo e non posso permettere che accada qualcosa
alla mia dolce Gabrielle!!!” Con rinnovata energia riprese la scalata
e quando le fiamme avevano cominciato a lambirle i piedi raggiunse
l'uscita. Con forza poderosa riuscì ad issarsi sulla botola e a trarre
in salvo Gabrielle. Ma la pietra le scivolò dalla tasca e cadde tra
le fiamme. Sarebbe stato impossibile recuperarla. Xena si accasciò
a terra priva di forze. Gabrielle si ridestò in quel momento,massaggiandosi
la testa indolenzita. “Ahi...la testa mi scoppia. Ma che diamine è
successo??” “Rogers è morto e la pietra è andata distrutta” le rispose
Xena con un filo di voce. “Xena!!! Oddio!!! Stai bene?” chiese Gabrielle,prendendola
tra le braccia. “Si Gabrielle. Non preoccuparti. E' tutto finito.
La pietra è caduta tra le fiamme. Nessuno potrà ritrovarla e Rogers
è stato ucciso dalla sua stessa avidità....” “Allora il rubino della
vita si è perso per sempre!! La scoperta che avevi tanto desiderato...”
“Nulla vale il tuo amore Gabrielle. Non mi importa di aver perso il
rubino,se tu sei sana e salva. Mentre le fiamme si avvicinavano,ho
davvero temuto che fosse la fine,ma poi ho ripensato a tutti i momenti
trascorsi insieme e ho ritrovato la forza di combattere. In quel momento
ho ricordato ogni cosa del nostro passato e ho sentito che il mio
amore verso di te diventava ancora più forte...” “Oh Xena...anche
io ti amo tanto... Quando ero priva di sensi, le immagini della nostra
vita passata si sono susseguite nella mia mente. Ho rivissuto tutte
le nostre avventure,i pericoli che abbiamo trascorso,i momenti belli
e i momenti brutti. Allora ho capito che il nostro amore avrebbe sconfitto
ogni cosa. Il nostro legame è indistruttibile,è destinato a durare
in eterno e a resistere a qualunque ostacolo. Ci siamo ritrovate ora
e ci ritroveremo in ogni vita e in ogni esistenza per sempre!!! Le
due donne si abbracciarono e si scambiarono un appassionante bacio,per
suggellare il loro profondo amore.
Los Angeles ore 7:30
Erano passati due mesi dalla scoperta del rubino. La sveglia con
il suo rumore insistente disturbò la quiete della casa. Una mano spense
l'odioso apparecchio. “Non mi abituerò mai a questo dannato aggeggio!!!”
disse una voce assonnata. “Dai amore,dobbiamo alzarci!! Ho l'appuntamento
con il mio editore stamattina” Xena rivolse un sorriso alla sua compagna.
“Mmmm come sei professionale... E se ti rapissi? Non potresti incontrare
l'editore e rimarresti con me...” “Beh devo dire che la proposta è
allettante,ma se accettassi perderei l'occasione lavorativa della
mia vita quindi...” rispose Gabrielle avvicinandosi alle labbra della
compagna “Devo scappare!!” e si allontanò di colpo,lasciando Xena
a bocca aperta. “Ehi!!! Non puoi farmi questo!! Io sono....” “Una
dominatrice e non ti fai ricattare da nessuno,lo so... Ma con me non
attacca!!!” disse la ragazza ridendo. “Ora scappo ci vediamo a pranzo!!”
e chiuse la porta con un tonfo. Xena ricadde sul cuscino con un sorriso
beato “Amo questa donna...”
Gabrielle percorreva alla massima velocità le strade già piene
di pendolari. “Arriverò in ritardo se non mi muovo!!” con una sgommata
parcheggiò la macchina e salì al quindicesimo piano del grattacielo.
Le porti trasparenti della Tapert & Raimi Edition si aprirono
e una gentile segretaria la condusse nell'ufficio dell'editore. Gabrielle
fece un sospiro ed entrò. “Oh eccola qui!!! La stavo aspettando. Siete
in perfetto orario!!” “Buongiorno signor Tapert. Sono qui per sapere
il suo giudizio riguardo il mio manoscritto.” “Cara ragazza si accomodi.
Mi dica,come è nata l'idea per questo romanzo?” “Ecco...io prima ero
una giornalista. E' stata un'intervista a darmi l'idea...” “Sono davvero
sorpreso. Non immaginavo che dalle interviste potessero scaturire
opere così grandiose” “Le piace?” “Se mi piace? Ma è stupendo!!! Le
faccio i miei migliori complimenti. Il suo romanzo sarà trasformato
dalla Tapert & Raimi Edition nel best seller dell'anno. “Il rubino
della vita” sarà presto nelle librerie di tutto il mondo!!! Lei è
una scrittrice di talento e anche una fotografa provetta dalle foto
che ha allegato al manoscritto. Come le ha scattate?” “Oh quelle...
beh... sono stata aiutata da un'amica davvero speciale.” e ridendo
al pensiero di Xena,uscì dalla stanza,lasciando l'editore senza parole.
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