torna all'home page


*Non avrei mai immaginato che mio padre sarebbe stato in grado di commettere queste cose, io lo stimavo, credevo di potermi fidare di lui, ma non è così, per un figlio non c’è cosa più brutta di quando si scopre che si è idealizzato un padre che in realtà non è altro che un mascalzone.
Non dubito delle parole di Alex, neppure per un istante, non penso che lei mi avrebbe detto queste cose senza avere dei validi fondamenti.
L’uomo che mi ha cullato nelle notti di tempesta quando io tremavo nel mio letto, quando chiamavo mia madre che non c’era più; l’uomo che mi diceva che mia madre era salita in cielo, in un posto fatto solo di giusti e di persone buone, in realtà è un essere privo di scrupoli.
Come ha potuto in tutto questo tempo tenermi nascosta la sua doppia identità? Forse io ero accecata dalla mia idea di lui, padre modello, che non mi sono mai accorta che qualcosa non andava.
Le persone spesso non sono così come appaiono e prima o poi se nascondono qualcosa, questo, viene a galla, lo è stato con Leo, così calmo e tranquillo, e poi è bastato un niente che è diventato una furia, lo è stato per mio padre e anche per Alex. Forse neppure lei riuscirò mai a conoscerla fino in fondo, forse qualcosa di lei resterà sconosciuto. Ma infondo, a volte, neppure si conosce noi stessi, fino in fondo, basta vedere me, che fino a poco tempo fa credevo di passare la mia vita a fianco di Leonardo, avere dei figli e vivere una vita tranquilla e invece mi sono ritrovata ad amare una donna dal passato simile a un film e a dire la verità, tutta la mia storia vissuta fino a qui con Alex è simile a un film*

Michelle, con il cuore un po' più sollevato per aver detto quello che pensava ad Alex s’avvia verso la sua vecchia casa per parlare con il padre. Sa che non sarà una cosa facile, dopo la sua dichiarazione di stare con una donna, Michelle non ha avuto più modo di parlargli. *Sarà un colloquio molto burrascoso – pensa - Ma non m’importa. Invece sono felice di aver detto ad Alex quanto la amo e quanto per me sia importante, non si deve mai dare niente per scontato o avere paura di dire ciò che si prova*. La giovane prende l'autobus e dopo mezz'ora giunge davanti a casa del padre. Ha ancora le chiavi di casa e le userà per entrare, perchè teme che se suonerà il campanello suo padre non le permetterà di salire. Un istante dopo Michelle fa la sua comparsa all'interno della sua vecchia casa.
Gerard Jolie, siede su una poltrona di velluto rosso, posta davanti alla grande vetrata, che da sull'immenso giardino fiorito. Sentendo i rumori provocati da Michelle, si gira verso la direzione dalla quale provengono e, con suo immenso stupore, nota sua figlia, davanti a se. "Che ci fai, qui?" Chiede, con tono freddo.
"Devo parlarti e tu mi ascolterai! - risponde Michelle con tono deciso. - Anche se noto che sei ancora in collera con me solo perchè ti ho detto la verità. Bè adesso vediamo chi dei due sarà in collera dopo le mie importanti scoperte su di te, caro paparino!"
"Modera il tono, ragazzina!" Esclama il padre, con autorità.
"Non credo proprio. - Michelle osserva il giardino attraverso la vetrata, dando le spalle al padre. - E' vero che sei immischiato in affari loschi e che la polizia di cui sei il Capo è tutta corrotta?" chiede.
"Che cosa?- Chiede, stupito ed incredulo di ciò che sente, l'uomo, alzandosi dalla poltrona. - Chi ti ha detto queste infinità?"
"Rispondi alla mia domanda.Papà!" dice voltandosi verso Gerard.
"Michelle, sei impazzita! Lo sapevo, io, che facendo quelle schifezze, ti sarebbe dato di volta il cervello! Non ci voglio neanche pensare, mia figlia! Mia figlia che fa sesso...con una donna..." Esclama l’uomo, mentre il suo volto assume un’espressione disgustata.
"Tu non capisci! Io amo Alex più d’ogni altra cosa!" Michelle tace all'improvviso rendendosi conto d’aver fatto un grosso errore.
Gerard guarda la figlia negli occhi, mentre molte cose, fino ad allora inspiegabili, corrono alla sua mente, trovando una plausibile risposta. "Alex? Alexandra? Alta, lunghi capelli neri, occhi blu?" Chiede, l'uomo, avvicinandosi a Michelle.
"Cosa ti importa del suo aspetto, è una donna! E' la mia donna e niente e nessuno potrà portarmela via, meno che mai l'ottusità di mio padre!".
."Tu! - Urla, l'uomo, alzando un braccio versa Michelle, con l'intento di colpirla ma, prima di farlo, si ferma, come perdendo interesse. - Tu stai con quella psicopatica troia dell'Amazzone!"
Michelle stringe i pugni senza tirarsi indietro "Non è una psicopatica e non è una troia! E' la persona più importante della mia vita! - poi abbassando la voce continua - Ma ti rendi conto di come stai parlando? Cosa penserebbe la mamma se fosse qui? Ti ricordi ancora di lei o sei troppo impegnato nei tuoi loschi piani?".
Gli occhi dell'uomo s'iniettano di sangue e di rabbia, mentre la sua mente corre al giorno del ballo, all'incontro con l'Amazzone, alla sua sinuose forme, alla sua pelle vellutata, all'immenso desiderio che prova per la sua acerrima nemica, nonché amante di sua figlia. "Tua madre è morta! - Urla, poi, a Michelle. - Ma dimmi, cosa fai a letto con quella? E' brava quanto sembra?" Dice, l'uomo, con il chiaro intento di provocare la figlia e di procurarsi piacere, con il mezzo del pensiero.
Michelle sente un profondo ribrezzo per il padre "Tu sei solo un falso, lurido, viscido! E non ti meriti neppure di essere chiamato padre da me... questa discussione non porterà a niente di buono, quindi è meglio che me ne vada... Ma sappi che se tu tenterai di fare del male ad Alex lo farai anche a me e io non te lo perdonerò e ti darò la caccia così come tu la dai a lei!"
Gerard Jolie scoppia in un ghigno beffardo. "Credi di farmi paura? E' evidente che quella stronza ha parlato e per un certo verso non mi dispiace, sarai tu a condurmi da lei, finalmente tutti i sacrifici che ho fatto per te, hanno un frutto! Lo sai, lo sai cosa fa, l'Amazzone? La sai, tutta la verità? Non sono l'unico figlio di puttana, nella tua vita." Puntualizza l'uomo, quasi divertito dal dolore che sta provocando alla figlia.
"Io condurti da lei? Non credo proprio. Io credevo di poter contare su di te! Di potermi fidare di te e tu invece mi tratti così, tu ed io non abbiamo niente in comune, io non sono tua figlia e tu non sei mio padre. Da questo momento in poi tutto il male che farai ad Alex, io te lo restituirò venti volte tanto, quanto è vero Iddio - quindi si avvia verso la porta, ma prima di aprirla guarda il padre e dice - Alex mi ha detto tutto, lei almeno ha avuto il coraggio, a te manca anche quello e da adesso ti mancherà anche la figlia!”
Gerard: “Dove credi di andare! - Urla afferrandola per un braccio e tirandola a sé.
Il padre stinge Michelle in un potente abbraccio. - Non ti lascerò andare via così facilmente, tu sei il mio biglietto da visita per l’Amazzone”, quindi scaraventa la ragazza sul divano.
“Cosa vuoi fare?” chiede impaurita Michelle.
“Resta lì…” la intima con un ghigno cattivo.
L’uomo afferra il cellulare della giovane e fa comporre il numero di Alex.
“No!” urla Michelle sollevandosi e correndo incontro al padre.
L’uomo la spinge via con una tale potenza che la piccola biondina finisce a terra.
“Resta lì, piccola puttanella!”.
Un istante dopo il telefono comincia a squillare e poco dopo Alex risponde
“Ciao Michelle, sono felice di sentirti”.
“Non sono Michelle - dice Gerard e scoppia in una risata, mentre il sangue si gela nelle vene della donna. - Sono il padre di Michelle… Sorpresa! Non sei contenta di sentirmi… Amazzone?”
“Dov’è Michelle?” replica Alex.
“E’ qui - quindi si volta verso la figlia. - E’ sul divano, è venuta a farmi visita. Questa piccola bastarda è venuta a minacciarmi perché vuole che ti lasci perdere… questa è tutta la sua riconoscenza, per quello che ho fatto per lei!”.
“Alex! - urla Michelle. - Non dargli ascolto!”
La donna spalanca gli occhi e sente Gerard urlare “Sta zitta!” e poi un colpo.
Alex: “Bastardo, cosa le hai fatto?” urla
Gerard: “Quella ragazza parla troppo!”
Alex: “Lurido verme! Se le hai fatto del male io…”
Gerard: “Tu cosa? Ascoltami, io lascio libera Michelle ma a una condizione… - c’è un momento di silenzio, mentre sul volto di Gerard si dipinge un ghigno di soddisfazione - Dovrai venire qui, a casa mia e fare sesso con me… - Michelle alza il volto gonfio per il ceffone che le ha rifilato il padre e lo osserva con disgusto. - … davanti a Michelle”.
La giovane spalanca gli occhi e Alex all’altro capo del telefono resta altrettanto stupita e piena di collera.
“Se accetti, io lascerò libera la tua ragazza, se non accetti, non la rivedrai più e mi farò dire con le cattive dove ti nascondi… a te la scelta. Ti aspetto qui tra mezz’ora, non un minuto di più, se tardi non vedrai Mich mai più”.
Alex fa per parlare ma l’uomo riattacca prima che possa dire qualcosa.
Una volta interrotta la comunicazione il padre guarda Michelle e sorride divertito.
“Non guardarmi con quell’aria di disprezzo… - dice, quindi afferra le sue manette e lega le mani di Michelle per impedirle di fuggire. - Sta buona qui…”.
In quell’istante di sente uno sparo, poi la porta d'entrata, crolla e, con grande sorpresa d'entrambi, Gerard e Michelle, notano Alex, carica e provocante, nella sua aderente mise, in pelle. "Vuoi sapere la mia risposta, Gerard?" Chiede, con tono suadente, entrando in casa e togliendosi la giacchetta che lancia sul divano.
Michelle cerca di liberarsi dalle manette "Alex! Scappa! Non restare qui!" urla.
Alex ignora totalmente Michelle e s'avvicina a Gerard, con fare seducente. L'uomo fa per cingere a se la donna, vedendola disponibile, nei suoi confronti, ma ella lo precede e, con violenza, lo colpisce al volto con un pugno, facendolo cadere a terra. Senza esitare gli punta la pistola contro e s'avvicina a Michelle, per poi stringerla a se. "La mia risposta è no!" Esclama, infine.
Gerard sbatte violentemente contro la porta chiusa della cucina. "Maledetta!" sussurra tamponandosi il labbro dal quale esce copioso del sangue. Intanto Michelle osserva Alex negli occhi e dice "No, non devi restare qui, scappa Alex, non voglio che mio padre ti faccia del male".
"So quello che faccio. - Risponde secca, Alex, rivolta a Michelle. - Alzati, pezzo di merda. - Dice, poi, a Gerard. Quindi s'avvicina all'uomo e, provandoci gusto, lo colpisce al collo, con due dita, come aveva fatto, giorni prima. - Non ho ancora capito cosa provochi, questa mossa, ma non deve essere piacevole, visto lo stato nel quale ti riduce, quindi, velocemente, dimmi dove nascondi le armi."
"Non so di quali armi stai parlando - farfuglia, poi rivolta a Michelle - Vedi? La tua Alex non è migliore di me, stando con lei non stai dalla parte dei buoni Michelle, anche lei uccide e ruba..."
"Uccidere dei pedofili, degli assassini, dei mercenari o, più in generale, dei bastardi come te, per difesa, è un conto. Uccidere per il piacere di farlo o per soldi, è un altro. - Esclama la donna, guardando, a turno, Gerard e Michelle. - So che fornisci d'armi, entrambi i fronti di guerra, dimmi dove le nascondi e ti eviterò molti dolori...":
Gocce di sangue cadono dal naso di Gerard. L'uomo ha un sussulto "Ok, ti rivelo dove sono le armi - quindi tossisce. - Sono a sud est della mia fabbrica di medicinali, a Portland, in un bunker sotterraneo, agibile dalla segreteria della fabbrica.”
"E bravo, feccia. - Lo schernisce la donna per poi colpirlo prima al collo, come aveva già precedentemente fatto e poi al volto, con un forte pugno. Gerard perde i sensi e s’accascia a terra. Alex corre da Michelle e, con le chiavi che ha preso della tasca di Gerard, libera la ragazza dalle manette. - Sei stata coraggiosissima, ti amo.." Le dice, abbracciandola, con fare protettivo.
Michelle abbozza un triste sorriso e abbraccia la sua donna "E’ merito tuo se sono così coraggiosa. Anche io ti amo". In quell'istante Michelle vede il padre alzarsi da terra lentamente, afferrare la fondina e cercare d’estrarre la pistola. Michelle spalanca gli occhi "NO!" urla, mentre l'uomo punta la pistola contro Alex che è di spalle. La giovane afferra la pistola di Alex, inserita nella fondina, legata alla coscia e senza esitazione spara un colpo che raggiunge Gerard al petto. L'uomo cade a terra e resta immobile. Nella stanza cade un silenzio terribile.
Alex s’è voltata appena in tempo per vedere la pallottola perforare il petto dell’uomo che, poi, cade a terra, esanime.
Dopo un istante, la donna, si volta verso Michelle, che, immobile, continua a fissare il corpo del padre.
Alex si lascia cadere a terra e pone le proprie mani su quelle di Michelle che fa cadere la pistola. La donna, senza dire nulla, bacia le mani della ragazza, mentre una lacrima le solca il volto.
Alex prova, dentro di se, un tumulto di emozioni indescrivibile e sa che lo stesso vale anche per Michelle. Uccidere non è mai facile e la prima volta, è ancora più doloroso, figurarsi se si tratta del proprio padre che, per quanto meschino possa essere diventato, una volta era l’uomo che Michelle tanto amava e che con lei era sempre stato molto buono.
"Cosa ho fatto - Sussurra Michelle guardando Alex. - Mio Dio, papà! - Le lacrime cominciano a solcare il volto della giovane che corre al capezzale del padre ormai morto. La ragazza solleva la testa dell'uomo e gli accarezza i capelli. - Papà... perchè è andata così? - dice scuotendo la testa. Michelle abbraccia il padre e poggiando il volto sulla sua spalla comincia a singhiozzare. - Non volevo che finisse così. Cosa ho fatto! Ho ucciso mio padre!" urla infine.
Alex porta le mani davanti alla propria bocca, non sa come comportarsi. Trovare delle parole adatte è impossibile, non ci sono parole adatte, per spiegare, dare un senso, a tutto quello che è successo. Gattonando, la donna, raggiunge Michelle e, afferrandola per le spalle, cerca di staccarla dal corpo del padre, facendola abbracciare a se.
Michelle si lascia fare, si volta verso la sua donna e la guarda negli occhi "Alex, è un sogno vero? Dimmi che sto sognando…" poi abbraccia la donna stringendola forte a se e piangendo senza freni.
"Non è colpa tua...l'hai fatto per proteggermi..." Tenta di consolarla e giustificarla, Alex.
Michelle si stacca da Alex e la guarda negli occhi "Sì, è vero l'ho fatto per proteggerti, ma resto comunque l'assassina di mio padre!", a quelle parole, come se la giovane fosse stata colpita da una freccia in pieno cuore, Michelle spalanca gli occhi per poi abbassare lo sguardo e restare in silenzio.
"Se hai ucciso, è per difesa! - Risponde, la donna, questa volta, con tono deciso. - Preserva nel tuo cuore il ricordo di un padre buono e giusto, distinto da quello di Gerard, che altri non era che un essere spregevole. Tu hai ucciso Gerard, ma tuo padre vivrà per sempre, nel tuo cuore."
Michelle abbozza un leggero sorriso e accarezza il volto di Alex. "Non so se riuscirò a perdonarmi quello che ho fatto. - Dopo aver tirato su con il naso si accoccola tra le braccia della sua donna. - Aiutami Alex, ho bisogno di te."
"Sarò al tuo fianco, per sempre. - Le dice, la donna. - Ci sono degli eventi, nella vita, che ci segnano e cambiano profondamente, ma, col tempo, impariamo a superarli ed in un futuro, guardando indietro, c'accorgeremo che c'hanno reso più forti. Per quanto tu ti possa sentire in colpa, non lasciare che la tua luce si spenga, ti prego, non permetterlo mai."
"E' strano vero, adesso sei tu che devi pulire le mie mani sporche i sangue. Sei tu che devi giustificare le mie azioni - sussurra Michelle. - Sono stata pronta a uccidere mio padre per difenderti, se una veggente me lo avesse predetto credo che l'avrei mandata a quel paese" ride amaramente, poi guarda di nuovo Alex negli occhi e poggia le sue labbra su quelle della donna.
La donna, stringe a se Michelle, senza dire nulla.
Entro mezz’ora, Alex, con l’aiuto di Noah che, nel frattempo, è sopraggiunto, elimina tutte le prove del loro passaggio in quel luogo.
Giunta, con la sua donna, a casa di quest’ultima, Michelle continua ad interrogarsi sull’accaduto, straziata.
Negli ultimi due giorni, così tante cose sono cambiate, per lei. Ha scoperto che Alex, la persona che più ama all’universo, è stata una sanguinaria, un’omicida, per poi redimersi e diventare una specie di paladino della giustizia, acerrima nemica del padre che altri non era che un uomo meschino e senza scrupoli, che Michelle ha ucciso.
*E’ assurdo, sembra un film.* Pensa la ragazza, senza far caso ad Alex che, freneticamente, corre da una camera all’altra.
“Michelle… - La voce d’Alex interrompe i pensieri della ragazza che, asciugandosi il volto, segnato dalle lacrime, ora guarda la sua donna, in attesa di sentire quello ch’ella ha da dirle. – Ora che sappiamo dove Gerard teneva le armi, dobbiamo eliminare tutto… Questa guerra va fermata.”
“Non voglio perderti di nuovo, non mi lasciare…” Dice, Michelle, implorando Alex, con quegli enormi e lucenti occhi smeraldini.
“Centinaia di vite innocenti vengono stroncate al giorno. Ora abbiamo la possibilità di fermare questa guerra, iniziata per l’avarizia di Gerard e Tying Yokono, il Capo delle milizie asiatiche. La mia vita, paragonata a quella di centinaia d’inermi, non vale nulla.”
Michelle è commossa dal discorso d’Alex, le parole della donna, fanno capire alla ragazza quanto rara, unica, sia la sua donna. Ha sbagliato, è vero, è stata crudele, un’assassina che calpestava tutto e tutti per il denaro ed il prestigio. Ma ora è cambiata. La donna che Michelle ha di fronte, è un animo nobile. Altruista e giusta, determinata a rimediare agli errori commessi in passato.
“Torna da me sana e salva.” Esclama, Michelle, alzandosi dal divano ed avvicinandosi ad Alex.
La donna tende le braccia verso la ragazza, indicandole d’abbracciarla. Michelle raccoglie l’invito ed intreccia le braccia intorno alla vita d’Alex, mentre questa, con una mano, la stringe a se, mentre con l’altra, le accarezza i capelli.
Alex: “Anche quando non ti conoscevo e stavo dal lato sbagliato, c’era qualcosa in me che mi diceva che non era giusto. Quella parte di me, eri tu. Siamo anime gemelle, unite da sempre e per sempre.”
Michelle: “Il mio posto è al tuo fianco, principessa.”
Alex: “Guerriera, principessa guerriera.”
Michelle sorride e si stringe di più ad Alex.
Entro breve, la donna esce di casa, diretta verso Portland, decisa a portare a termine, il suo momentaneo obbiettivo.

Capitolo decimo: Cambiare.

Michelle poggia i piedi sulla panchina e avvolge le sue gambe con le braccia. Osserva il lago davanti a lei, una papera bianca si avvicina e la guarda inclinando la testa prima da un lato e poi dall’altro. Il vento soffia leggero tra le fronde degli alberi e increspa l’acqua, da dove fanno capolino alcuni pesci rossi.
*Ora più che mai so che non potrei vivere senza di te - pensa. - Sono bastati due giorni ed ho capito che le nostre vite sono indivisibili. Così come il giorno e la notte non possono scindersi e restano sempre uniti seppure diversi, così tu ed io. Per te sarei pronta a morire così come sono stata pronta a difenderti quando mio padre ha cercato di ucciderti. La ferita è ancora aperta, è passata una settimana da quando mio padre è morto, il rimorso è sempre in agguato, ogni giorno, ogni notte, il volto di mio padre è davanti ai miei occhi. Ma riesco comunque a convivere con questa angoscia perché so che quello che ho fatto è stato per te e tutto ciò che faccio per te è giusto. Ogni missione è un rischio che corri e questo mi ha fatto capire che non sei immortale e che ogni giorno potrebbe essere l’ultimo, per questo ho deciso che voglio combattere al tuo fianco, voglio seguirti nelle tue missioni e starti vicino in ogni istante, pronta a difenderti, pronta a rischiare la mia vita per te, pronta a gettarmi contro una pallottola sparata verso di te o a fermare un calcio che sta per colpirti. Voglio passare ogni istante al tuo fianco per vedere in ogni momento i tuoi occhi, il tuo volto, le tue labbra, per poter stringere il tuo corpo, per sentire la tua voce senza dover aspettare il tuo ritorno.
Voglio combattere con te contro le ingiustizie, contro i cattivi, contro un mondo troppo spesso covo di serpi e d’avvoltoi, voglio che un domani, guardando l’alba di un nuovo giorno possa pensare “E’ anche merito mio”. Non voglio più chiudere gli occhi e voltare le spalle aspettando che qualcuno lo faccia al posto mio, voglio farlo io, prima di tutto per me.
Alex, ti amo più di me stessa e la mia vita senza di te non ha alcun senso, con te invece è unica e meravigliosa. Forse è troppo? E’ giusto donare se stessi, anima e corpo, ad una persona? Sì, lo è perchè per me tu non sei una persona qualsiasi, per me tu sei l’aria che mi permette di respirare, il sole che mi permette di svegliarmi la mattina, il sangue che mi fa battere il cuore e mi fa sentire che esisto, sei i miei pensieri e le mie idee, sei il mio ieri, il mio oggi, il mio domani, sei me, la mia essenza*

I pensieri di Michelle, vengono interrotti da Alex che, con il pacchetto di sigarette appena comprato, in mano, si siede, accanto a lei, sulla panchina, nel parco.
Gli occhi della ragazza s’illuminano ed un grande sorriso si dipinge sul suo volto.
Alex afferra la mano di Michelle e l’accarezza con dolcezza, per poi stamparvi un bacio.

E’ passata una settimana dalla partenza d’Alex.
La missione è riuscita perfettamente, le armi sono state totalmente distrutte.
Tying Yokono, è stato ucciso ed immediatamente ha preso il suo posto, Lang Kalia, Capo d’un partito pacifista e democratico.
La guerra è stata fermata e la colpa d’essa è ricaduta interamente, oltre che su Tying Yokono, su Gerard Jolie e su altri esponenti dello Stato Americano, catturati e condannati al carcere.
Non è abitudine dei Guerrieri prendersi il merito delle missioni che svolgono, agiscono di nascosto, il riconoscimento più grande, per loro, è quello di sentirsi giusti, rispetto la loro moralità e credenza.
Questa volta, però, qualcosa è andato “storto” e, le forze dell’ONU, i Servizi Segreti ed i Capi di Stato delle tre potenze coinvolte nel conflitto, hanno, prontamente, scoperto che, a fermare la guerra, è stata un’organizzazione di ribelli statunitensi, i Guerrieri, appunto.
Il Presidente degli Stati Uniti, in persona, ha tenuto un discorso, alla televisione, ringraziando i Guerrieri per il preziosissimo contributo dato e, chiedendo al capo d’essi, di voler assumere il ruolo del Capo della polizia del luogo.
Tutto ciò, per Alex, ha significato e significa molto, è un riscatto ufficiale per se stessa, un imput per potersi, innanzitutto, perdonare per quello che è stata ed ha fatto.

“Onorevole presidente,
La ringrazio per i buoni sentimenti nei confronti miei e dei Guerrieri, in generale, il Suo comportamento, come quello d’altre, rispettabili persone che lavorano con Lei, mi, ci onora.
Rifiuto, però, la proposta, passando, se possibile, l’incarico da lei offertomi, ad Antonio Lawless, una delle colonne portanti dell’organizzazione.
Spero che in Lei, come nei suoi collaboratori, continueranno a dominare i buoni sentimenti, quali il rispetto e l’altruismo.
Cordialmente,
L’Amazzone.

Questa è la risposta che Alex ha dato, al Presidente.
Tony, nel giro di due giorni, ha preso il posto che, precedentemente, ricopriva, Gerard Jolie, promettendo, all’intera nazione, d’assolverlo, al meglio possibile.

“Andiamo?” Chiede, Alex, a Michelle.
Michelle sorride ad Alex e fa cenno di sì con la testa. Si alza dalla panchina ed osserva la sua donna "Sei davvero splendida oggi - e la bacia sulle labbra. - Come ti senti? Sei nervosa?" chiede prendendo la mano di Alex e incamminandosi con lei verso la macchina.
"Molto nervosa... Non so se ne sono capace..." Risponde, la donna.
"Vedrai che andrà tutto bene. Farai un figurone, amore mio", Michelle la abbraccia e le stampa un ennesimo bacio sulle labbra.
Alex mugugna qualcosa, mentre si siede, seguita da Michelle, in macchina. La donna indossa dei pantaloni a tre quarti neri ed una semplice canotta azzurra.
"Sono felice che tu abbia deciso di fare questo passo e poi, non preoccuparti, non sei sola ci sono io al tuo fianco" dice Michelle entrando in macchina. La giovane indossa lunghi pantaloni di jeans blu e una canotta bianca. La macchina parte, a gran velocità e mezz'ora dopo Alex parcheggia la vettura in un piazzale alberato, poco distante da un alto cancello marrone oltre il quale spicca un grande edificio immerso in un parco. Le due donne scendono dalla macchina "Ci siamo" sussurra Michelle.
"Mi sono ricordata di un impegno improvviso...- tenta d'evadere, Alex ma, accorgendosi dell'occhiata omicida di Michelle, sorride con aria colpevole. - Ok, vado." Le due donne entrano nel cortile dell'edificio, dove numerosi bambini, giocano tra loro. Una donna s'avvicina a loro. "Buongiorno, io sono Carmen, come posso aiutarvi?" "Cerchiamo una bambina di circa quattro anni, dovrebbe chiamarsi Angelina..." Risponde, Alex. "Sì, vive qui, chi la vuole vedere?" Chiede, Carmen. "Sarei sua madre..." Esclama Alex, lanciando una fuggitiva occhiata a Michelle. "Seguitemi." Risponde, Carmen, dopo aver sorriso. La donna, fa strada ad Alex e Michelle, conducendole accanto alla piccola fontanella, situata in un angolo del grande giardino dell'edificio, dove alcuni bambini, scherzano con l'acqua.
Carmen indica con la mano una bambina dai capelli castani, girata di spalle, che siede, a gambe incrociate, sul bordo della fontanella.
"Vi lascio sole." Esclama, poi, la donna, prendendo per mano gli altri due bambini ed allontanandosi, con essi. "Angelina..." Chiama la piccola, Alex. La bambina si volta, rivelando alla madre ed a Michelle due meravigliosi occhi cerulei, come quelli di Alex.
Michelle rimane estasiata dalla bellezza della piccola "Ti assomiglia molto" sussurra.
Alex annuisce e s'inginocchia di fronte alla bambina. "Ciao - le dice- ti da fastidio se ti parlo un po'?" Le chiede. La piccola fa cenno di no con la testa e poi, con una spigliatezza sorprendente, comincia a parlare. "Io mi chiamo Angelina e voi?"
Michelle si inginocchia accanto ad Alex e sorride "Hai una gran parlantina tu, eh? - dice. - Lei è Alexandra ed io sono Michelle".
La piccola sorride "Ciao Michelle, ciao Alexandra. Voi avete bambini?" Chiede la piccola, con la spontaneità caratteristica della sua età. Alex lancia un’occhiata molto eloquente a Michelle, affidandole il difficile compito.
Michelle prende Angelina per mano "Vuoi sederti un po' con noi Angelina? Su quella panchina là staremo più comode e potremo rispondere a tutte le tue domande".
"Non tutte! - Esclama Alex ricevendo, come risposta, una borsellata in pancia, da parte di Michelle - Che ho fatto?" Chiede, mentre la ragazza sorride, divertita, sedendosi, con la piccola ed Alex, sulla panchina.
"Bene - dice Michelle. - Qui stiamo molto meglio, non è vero amor.. em... Alexandra" si corregge la giovane diventando rossa come un peperone. "Sei tutta rossa" urla la piccola indicando Mich e ridendo. "Fa caldo" cerca di rimediare la biondina lanciando un'occhiata ad Alex.
"Come stai, qui, all'istituto? Ti trattano bene?" Chiede Alex, guardando la piccola negli occhi. "Sì! Volete vedere i miei giochi?" Chiede la bambina. *Mia figlia... - Pensa Alex.- La mia bambina...* Istintivamente, allunga la mano verso la piccola e le accarezza una guancia. "Ce l'hai una mamma?" Le chiede, poi.
Michelle vedendo quel gesto così semplice ma così carico d’amore sente un nodo stingerle il petto "Alex, sei favolosa" le sussurra nell'orecchio. Angelina guarda Alex con occhi grandi, grandi "La mia mamma è partita per un lungo viaggio e non poteva portarmi con lei, perchè è un'avventuriera e mi ha lasciata qui con tutti questi bambini, anche le loro mamme sono andate via perchè dovevano fare tante cose, ma poi torna e mi porta al parco a giocare e sulle giostre e poi mi comprerà il gelato e lo zucchero filato e mi farà vedere i pesci, sapete mi piacciono tanto i pesci! - quindi salta giù dalla panchina e corre via, ma a metà si volta e urla - Vado a prendere i miei giocattoli, non andatevene!".
Alex guarda Angelina allontanarsi, per poi guardare Michelle, con occhi lucidi. La donna, cerca dentro se stessa, delle parole adatte ad esprimere quello che prova ma, non riuscendoci, si limita a sorridere, mentre una lacrima le riga il volto.
Michelle passa un braccio intorno alle spalle di Alex e la stinge forte a sé. "E' una bambina adorabile".
"Sì, lo è." Risponde, Alex. In quell'istante, Angelina, correndo, riappare davanti alle due. "Non me li lasciano prendere. - Esclama, senza però rattristarsi. Con un energia spettacolare, monta sulla panchina, sedendosi tra Alex e Michelle. - Perchè siete venute a trovarmi?"
Michelle lancia un'occhiata ad Alex "Alexandra ed io dobbiamo dirti una cosa, una cosa che ti farà piacere..." Comincia.
"Sono io, tua madre." Finisce, velocemente, la frase, Alex, ammutolendosi, poi, di colpo, aspettando una qualche reazione da parte della piccola.
Michelle resta in silenzio passando gli occhi da Alex alla piccola e poi di nuovo ad Alex
Angelina guarda la donna senza aprire bocca, poi un ampio sorriso si dipinge sulle sue labbra e alza le braccia verso il cielo "Wow! Tu sei la mia mamma? Sei tornata dalla missione avventurosa! Lo sapevo che se aspettavo tu tornavi! Che bello! - La piccola comincia a saltare correndo per tutto il prato, facendo capriole e cantano. Poi torna dalle due e senza esitazione abbraccia Alex - Mamma!" sussurra.
Alex abbraccia la bambina con delicatezza, quasi avendo paura di farle del male. "Perdonami se non sono stata la madre della quale avevi bisogno." Sussurra.
La piccola stinge forte Alex e poi le regala un nuovo sorriso "Dovevi svolgere un importante compito, io l'ho sempre ripetuto agli altri bambini, ma loro non ci credevano e invece avevo ragione!"
"Ero andata in un posto dal quale non sapevo tornare, poi è arrivata Michelle e mi ha riportata da te." Risponde la donna, per poi guardare Michelle negli occhi, facendo trasparire dalla propria espressione tutto l'amore e la gratitudine che prova per lei.
Michelle sorride incontrando gli occhi della sua donna. "Allora devo ringraziare anche io Michelle se mi ha riportato la mia mamma, è stato tanto difficile?" chiede. "Un po' sì, tua madre è molto testarda" dice e avvicina la sua fronte a quella della piccola.
"Ora sono qua e non me ne vado più." Risponde Alex, cercando la mano di Michelle, appoggiata sul ginocchio della ragazza, per poi stringerla con la sua.
"Che ne dite d'andare un po' in spiaggia?" Chiede la donna, alzandosi. "Sì!" Esclamano, quasi all'unisono, Michelle ed Angelina. Alex s'allontana per qualche minuto, andando a chiedere i permessi necessari a Carmen che scopre essere la direttrice dell'istituto. Entro un quarto d'ora, le tre, parcheggiano la macchina poco distante dalla spiaggia.
Michelle scende dalla vettura e osserva l'ampia distesa d’acqua che si perde all'orizzonte incontrandosi con il cielo azzurro. "E' bellissimo!" sussurra respirando l'odore del salmastro. Angelina scende dalla macchina e corre incontro ad Alex abbracciandola "E' bello, qui, era tanto che non venivo sul mare - poi afferra la donna per la mano. - Andiamo a giocare nell'acqua, mamma, andiamo!".
"Mamma... - Ripete Alex, quasi incredula. - Un secondo di pazienza..." Esclama, per poi chiudersi in macchina. Michelle guarda Angelina con aria interrogativa, mentre la piccola sorride, raggiante. Qualche istante dopo, Alex esce dalla macchina con, indosso, dei micro pantaloncini in jeans neri, sfrangiati, ai bordi. "Ecco fatto, ora possiamo andare!" Esclama, prendendo in braccio Angelina e correndo, con lei, verso la spiaggia.
Michelle resta estasiata, imbambolata, i suoi occhi si soffermano per un tempo che pare essere interminabile sui micro pantaloni di Alex. "O mio Dio!" sussurra osservando il sedere rotondo della donna. La giovane cerca di allontanare da sé un pensiero che le balena in testa. *Non è questo il momento...* Quindi, raccogliendo tutta la forza di volontà che ha, s’incammina raggiungendo le due e in un attimo di distrazione della piccola Angelina, rifila una pacca sul sedere della donna "Vuoi farmi impazzire?" le sussurra nell'orecchio, lanciandole uno sguardo diabolico
Alex, colta di sorpresa, di reazione, salta e, semplicemente, risponde a Michelle "L'hai detto tu di portare qualcosa di marinaro!"
"Sì lo so, ma sai quanto sono sensibile al tuo fascino!" quindi strizza l'occhio ad Alex. Angelina afferra di nuova la mano di Alex e poi quella di Michelle. La biondina sorride e lancia un'occhiata alla sua donna.
Alex ricambia il sorriso e s'inginocchia a terra, accanto ad Angelina. "Facciamo un bel castello di sabbia?" Chiede, alla piccola.
Michelle abbozza un leggero sorriso e si avvicina alla piccola, inginocchiandosi accanto. "Sì! - urla la bambina. - Facciamo un castello grande, grande dove vive una meravigliosa principessa di nome Alexandra e sua figlia Angelina!".
Alex si limita a sorridere, trovando inutile, qualsiasi cosa potrebbe dire. Con impegno inizia a costruire un castello di sabbia, mentre il caldo sole estivo le riscalda la schiena, dando ai suoi capelli mille riflessi rossastri. L'acqua del mare, si frange, leggiadra, contro la sabbia, arrivando a toccare, anche Alex e la piccola che, divertita, lancia dei gridolini di gioia.
Michelle osserva, estasiata la sua donna e l'impegno che sta mettendo in quel gioco *Come è bella e poi è così diversa dal solito. E' un aspetto di Alex che non avevo mai avuto modo di vedere, questo e ne sono sbalordita. Ha dentro di sé un amore ed un affetto che forse neanche lei credeva di avere*. "Sai Alex - dice poi rivolta alla donna. - Sei davvero una brava madre".
Alex alza lo sguardo verso Michelle e la sua espressione appare radiosa. "Ti ringrazio" Risponde, commossa. La bambina sbadiglia, vistosamente, al che, Alex, la prende in braccio, facendola, poi, girare, nell'aria. Angelina ride, felice, mentre la donna, la fa sedere su una coperta che Michelle aveva sistemato, sulla calda sabbia. "Che ne dici di fare un sonnellino?" Chiede, Alex, alla piccola che, sbadigliando di nuovo, annuisce e s'accoccola sulla gambe di Alex, ora seduta, con la gambe incrociate, sulla coperta.
Michelle si avvicina alle due e si perde a guardare il mare, poi chiude gli occhi e si lascia cullare dal vento "Non è meraviglioso? Quanto è maestoso e infinito il mare. Quanto è potente e al tempo stesso calmo e immobile - poi respira l'aria. - E' bellissimo non trovi? - dice voltandosi verso Alex e passando i suoi occhi dalle labbra agli occhi azzurri della donna - E' bellissimo come i tuoi occhi e come il tuo volto, Alex".
"E' meraviglioso come il tuo animo... - Risponde, la donna, regalando un sorriso a Michelle. Alex sente che il peso, sulle sue gambe, è aumentato, ciò indica un rilassamento da parte del corpo della piccola che, in effetti, s'è subito addormentata. - Troppe emozioni, è un angelo..." Dice, la donna, appoggiando, con delicatezza, la piccola, sulla coperta.
"Sì, oggi ha visto sua madre per la prima volta... Come ti senti adesso?" chiede la giovane
"Benissimo." Risponde Alex, sintetizzando e siedendosi inginocchiata sulle gambe. Le onde del mare, precedentemente, le hanno bagnato le punte dei capelli che, a loro volta, a contatto con la chiara maglietta, hanno bagnato lievemente, quest'ultima.
Michelle sente dentro uno stato di eccitazione che si fa man mano più forte, i suoi occhi cadono sui capelli bagnati di Alex, poi seguono una goccia che scende lungo il collo e s’insinua tra i seni. Quella goccia fa traboccare l'eccitazione di Michelle al punto che si fa rossa in volto e il suo cuore sobbalza nel petto. "Angelina dorme giusto? - sussurra avvicinandosi ad Alex. - Dorme profondamente vero?" avvicina il volto a quello di Alex quasi sfiorando il naso della donna, poi passa le sue labbra sulle guance di Alex accarezzandone il volto.
"Sì... - risponde Alex, con tono malizioso. - Sbaglio o hai voglia?" Chiede, alzando un sopracciglio.
Michelle guarda Alex negli occhi, sedendosi di fronte a lei "Tu sai meglio di ogni altra persona quali sono le mie intenzioni, vero?" dice sorridendo e vedendo una goccia cadere lungo il collo di Alex vi poggia la lingua e ne segue il corso fin a che non raggiunge lo spazio tra i seni.
"Oh, sì... " Risponde la donna, per poi sospirare profondamente.
Michelle torna ad osservare Alex dritta negli occhi "E tu? Hai voglia?" sussurra per poi cominciare a baciare Alex lungo il collo e ad accarezzarle le spalle con le mani
Alex non risponde, si limita a lasciarsi fare, contornando il tutto con una serie di sonori mugugni
Michelle sorride divertita e scende lungo le braccia continuando ad accarezzare la sua donna, poi bacia il volto di Alex soffermandosi ad osservare le sue labbra per poi poggiarvi le proprie prima per un casto bacio e poi per un altro, appassionato. Le mani di Michelle scorrono su e giù, lungo i fianchi della donna per poi insinuarsi sotto la maglietta e cominciare ad accarezzare la pelle.
Alex afferra le mani di Michelle e se le stringe addosso, con forza, come volendo farle diventare un tutt'uno col proprio corpo. Di proposito, comincia ad ansimare pesantemente, alternando, lo sregolare respiro, a qualche eccitato gridolino.
"Alex.. - Sussurra Michelle. - Non fai un po' troppo rumore? La bambina potrebbe svegliarsi.." dice la giovane rinvenendo per un istante dal suo stato di eccitazione.
"Zitta..." Ordina, Alex, afferrando, con una mano, il volto di Michelle, per portarlo al suo, esigendo, i suoi baci.
"Ok... come vuoi" dice Michelle sorridendo, eccitata da quelle maniere un po' rudi. La giovane morde il labbro di Alex per poi passarci la lingua sopra e baciarla più volte, insinuando la sua dentro la bocca della donna, mentre le mani di Michelle accarezzano il reggiseno di Alex. Poi una delle mani scende giù accarezzando il sedere della donna per poi interessarsi alla pancia e infine cercando di insinuarsi dentro i pantaloncini.
"Mmmm...sì...oh..." Esclama, la donna, accentuando, ancora di più, il respiro per poi tirarsi addosso Michelle, come insoddisfatta dal fatto che la ragazza abbia solo due mani per toccarla.
Michelle comincia ad ansimare eccitata dallo stato d’eccitazione della donna, le sue mani corrono lungo il corpo di Alex. La giovane introduce la mano sotto il reggiseno di Alex e accarezza uno dei due seni, giocherellando con il capezzolo di lei e continuando a baciarla sulle labbra.
Il respiro d'Alex si fa più veloce e pesante, mentre le sue mani, stringono al suo, il corpo di Michelle, sempre più vogliosamente. Tutto fra presupporre che un orgasmo potente come un maremoto stia per coglierla ma, improvvisamente, la donna, scoppia a ridere, senza il minimo ritegno. Michelle smette di ansimare all’improvviso ed osserva Alex con aria interrogativa mentre un nodo le blocca lo stomaco. Velocemente estrae la sua mano da sotto la maglia "Alex, che stai facendo?" chiede non capendo cosa stia succedendo.
Alex cerca di rispondere, ma al posto delle parole, dalla sua bocca escono sono risate, tanto che, ormai, ha le lacrime agli occhi. Michelle non l'ha mai vista ridere così. La donna, distesa a terra, si copre la bocca con una mano, cercando di farsi seria. "Mh... Scusa... io..." Ma, prima che possa finire la frase, vedendo l'espressione di Michelle, scoppia nell'ennesima risata, coprendosi il volto con entrambe le mani.
"Hai finto? Mi stavi prendendo in giro? - dice Michelle che resta stupita di vedere Alex che se la ride così. La giovane sorride ma poi cambia espressione - Mi stavi prendendo in giro! Cioè io sono qui con te che sto morendo dalla voglia di fare l'amore con te, ho un vulcano dentro che vuole esplodere e tu mi prendi in giro? Non ci credo! - dice portandosi una mano alla fronte per asciugarsi il sudore, poi scuote la testa - E' incredibile. Non scherza mai e quando decide di farlo? Adesso!".
D'improvviso Alex smette di ridere e la sua espressione si fa seria. Rimanendo distesa, con sguardo deciso, guarda Michelle negli occhi "Ti amo più di qualsiasi altra cosa a questo mondo. Non cambiare mai, Michelle, sei meravigliosa, in tutto." Le dice.
Michelle osserva Alex incredula delle parole che ha sentito e le regala un ampio sorriso, poi afferra la mano della sua donna e la stinge forte "Sai sbalordirmi ogni volta, Alex. Ero arrabbiata con te ed è bastata questa frase per farmi passare tutto. Anche io ti amo, più di qualunque cosa al mondo", quindi accarezza il volto di Alex e la bacia sulle labbra
Alex ricambia il sorriso, mentre la labbra di Michelle si posizionano sulle sue. Poi, sempre sorridendo, la parla. "Angie non può sentire nulla...Conosco vari punti di pressione ed uno di questi, se premuto, blocca l'apparato uditivo... Quindi, dove eravamo rimaste?"
"Interessante... - dice Michelle avvicinandosi ad Alex e accarezzandole i capelli. - Dove eravamo rimaste? - dice la giovane con falsa aria interrogativa. - In che senso? Scusa, non capisco…"
Alex si siede a mezzo busto e, sensualmente, si sfila la maglietta, lanciandola a terra. Subito, si ri distende, senza staccare lo sguardo dagli occhi di Michelle, per poi posizionare la mani della ragazza, ancora bollenti, sulla propria vita.
Michelle segue i movimenti di Alex come ipnotizzata e il suo stomaco si attorciglia su se stesso. I suoi occhi cadono sul seno della donna per poi scendere fino all'ombelico e andare ancora oltre.
Alex non distoglie lo sguardo da Michelle e, tranquilla, si rivolge a lei "Sto aspettando..."
Michelle abbozza un sorriso malizioso e partendo dall'ombelico accarezza tutto il corpo di Alex, passando sopra il reggiseno e poi andando su fino a congiungere le sue mani con quelle della donna. Michelle si distende sopra il corpo della donna e, tenendole le mani ferme, comincia a baciarla sul petto passandovi la lingua per poi salire verso il collo. La giovane si avvicina all'orecchio di Alex e le sussurra "Sei così eccitante e bellissima, starei a fare l'amore con te per giorni interi senza neanche mangiare, mangerei solo te!", quindi morde il lobo dell'orecchio.
Un brivido corre lungo la schiena d'Alex. la donna cerca di sbottonare i jeans a Michelle, impedendole, così, di accederle, a piene, al suo corpo.
Michelle afferra le mani di Alex e le allontana dai suo pantaloni "No! - dice la ragazza guardando la sua donna negli occhi. - Non te lo permetto!". Quindi Michelle stringe forte i polsi di Alex con una mano cercando di impedirle di fare qualsiasi movimento, poi lascia la presa e scivola veloce lungo il collo di Alex con le sue mani, afferra il reggiseno della donna e lo abbassa con un gesto veloce e violento, quindi comincia a mordere i seni della compagna, passandovi la lingua e poi di nuovo mordendoli mentre con le mani raggiunge i fianchi e abbassa i pantaloni di Alex per poi rialzarli e poi riabbassarli.
Alex è piacevolmente colpita dall’atteggiamento di Michelle, questo modo di fare la eccita terribilmente. Essere dominata dall'unica persona nell'universo capace di farlo, è un piacere estasiante, per lei.
Michelle osserva Alex con aria diabolica, poi abbassa i pantaloncini della donna e comincia a scendere piano verso il basso distribuendo baci lungo tutto il corpo di Alex. Poi Michelle si alza a metà busto e abbassa gli slip della donna, cominciando a distribuire baci sul sesso di Alex mentre con le mani afferra la pelle di Alex stringendola forte.
Michelle si solleva di nuovo tornando a baciare le labbra di Alex, mentre il suo corpo emana un calore enorme, senza pensarci si toglie la canotta bianca e la lancia lontano per poi scendere piano piano leccando tutto il corpo di Alex, fino ad arrivare alla parte più intima della donna. Michelle entra dentro Alex con la sua lingua e un istante dopo la sente venire. Allora sostituisce la lingua con le dita, prima una poi due tornando su e distribuendo baci sul collo e sui seni.
In quell'istante la piccola si muove e sussurra il nome di Alex. Michelle cessa ogni attività sgranando gli occhi e osservando la bambina. "O cavoli! - sussurra in preda al panico cercando negli occhi di Alex il da farsi. - Forse è meglio se ci rivestiamo" dice.
Alex, al contrario di Michelle, non sembra molto agitata e, tranquillamente, s'infila le mutandine ed i pantaloni, mentre Michelle, ancora in panico, lancia ad Alex la sua maglietta, cercando, contemporaneamente, di rimettersi la propria.
Michelle corre a recuperare la maglietta e freneticamente cerca di aiutare Alex a infilarsi la sua, ma è troppo tardi, la piccola si sveglia.
"Mamma, Michelle..." Le chiama la piccola, mentre Alex, in uno stato d'animo tra il divertito e l'ansioso, si sistema la maglietta.
Michelle sente il cuore che le sobbalza nel petto, abbassa lo sguardo e rendendosi conto di essere in reggiseno si nasconde dietro ad Alex e poggia le mani sulle spalle della donna facendo finta di farle un massaggio
"Cosa fate?" Chiede Angelina, siedendosi e strofinandosi gli occhi. "Aspettavamo che tu ti svegliassi." Risponde, Alex, con una naturalezza e tranquillità sorprendenti.
"Alex - le sussurra Michelle nell'orecchio. - Potresti fare qualcosa, se non te ne sei accorta io sono in reggiseno".
Ispirata da Michelle, Alex, s'alza. "Fra un po' dobbiamo andare, Angie... Finché Michelle si riprende, andiamo a raccogliere conchiglie?" Chiede. La piccola esulta, mentre Alex fa l'occhiolino ad un ormai paonazza Michelle.
Michelle sgrana gli occhi e apre la bocca per replicare, ma le due si allontanano insieme "Alex!" urla, poi scuote la testa sorridendo divertita dalla situazione e s’infila la maglietta. Un'ora dopo la macchina di Alex si ferma di nuovo davanti all'Istituto.
Alex e Michelle appaiono composte, nelle loro vesti normali. Scendendo dall'auto, gli occhi di Angelina si riempiono di lacrime e, scoppiando a piangere si stringe alle gambe della madre. "Mamma, non mi lasciare di nuovo!" Le dice, singhiozzando. L'espressione d'Alex si fa cupa, mentre alza lo sguardo verso Michelle, quasi a chiederle cosa fare.
Michelle s’inginocchia vicino alla piccola e le accarezza i capelli "Tua madre non ti abbandona Angelina, sta tranquilla, solo che crede sia più sicuro tenerti qui. Ti ricordi? Tua madre ha delle missioni da compiere e sono missioni pericolose, non vuole che tu ti faccia male perchè ti vuole tanto bene e per te vuole solo il meglio. Torniamo a trovarti prestissimo, ti do la mia parola" quindi Michelle si porta due dita alle labbra e poi accarezza il volto della piccola
Angelina s’asciuga le lacrime mentre anche Alex s'inginocchia accanto a lei. La donna, accarezza i capelli della piccola, per poi stringerla a se e stamparle un bacio sulla fronte. "Non ti lascerò più, te lo giuro." Le sussurra. Qualche istante dopo, la piccola, tenendo per mano Carmen, la proprietaria dell'istituto, s'allontana da Alex e Michelle, lasciandole sole.
Michelle afferra la mano di Alex e la stringe forte, poi la bacia "Ti amo Alex. E amo anche tua figlia, siete le cose più importanti che abbia al mondo".
Alex guarda Michelle negli occhi, vedendo, in quel verde infinito, la ragione di tutto, la risposta a tutto. "Non ho parole per dirti quel che tutto questo significa per me..." Le dice, poi.
Michelle si perde negli occhi di Alex e la abbraccia stringendola forte a se "Oggi hai fatto una cosa bellissima, sono fiera di te".
Alex ricambia l'abbraccio, senza però, dire nulla. Il sole ormai, ha perso potenza, senza però, far diminuire il caldo infernale della corrente estate.
Sono le nove di sera quando, Alex e Michelle siedono, in salotto, a casa di Alex, mangiando.
Michelle è intenta a mangiare "Mmm - mugugna. - Che fame che ho! Non riesco a capire da dove arrivi – sorride, quindi si rituffa avidamente nel cibo, ma i suoi occhi incontrano la bocca di Alex e Michelle si sofferma a guardare la forchetta che entra nella bocca della sua donna e la lingua che lecca le labbra. La giovane fissa Alex, ma quando la donna alza lo sguardo nella sua direzione lei lo abbassa, per poi tornare a guardare Alex che afferra il bicchiere di vino *Le sue mani su di me* pensa, ma poi scaccia dalla mente quel pensiero. Osserva le labbra di Alex toccare il bicchiere e aprirsi, in quell'istante la forchetta di Michelle cade nel piatto producendo un rumore assordante "Scusa" si limita a dire la giovane tornando a mangiare
"C'è qualcosa che non va?" Chiede Alex, portandosi all'indietro, una ciocca di capelli che le rigava il volto.
Michelle resta ad osservare quel movimento di Alex come se fosse al rallentatore. La giovane scuote la testa e afferra una fragola nel cesto della frutta, quindi la immerge nel suo bicchiere dove è stato versato del vino rosso e poi la porge ad Alex, perchè l’addenti.
Alex l'asseconda ma una goccia di vino le scivola accanto alle labbra, quindi, sorridendo, si pulisce, per poi leccarsi il dito. La donna s'alza e prende il piatto di Michelle. Quando Alex si piega, per eseguire tale movimento, la ragazza lancia una furtiva occhiata nel decoltè della sua donna. I pensieri di Michelle vengono subito catturati finché, Alex, non la riporta alla realtà, parlandole. "Michelle, mi senti? Ti ho chiesto se vuoi qualcos'altro."
"Voglio te - sussurra rendendosi conto però di aver parlato ad alta voce. Michelle guarda Alex e abbozza un sorriso diventando rossa. - No, va bene così"
Alex sorride, ri siedendosi al tavolo, dopo essersi accesa una sigaretta.
Michelle osserva la sigaretta di Alex che entra e esce dalle labbra della donna e un brivido le attraversa la schiena. "Vado un attimo in bagno" dice, non resistendo più a quella situazione
Alex fa spallucce, non capendo, il perchè del disagio di Michelle. Cinque minuti dopo, la ragazza torna dal bagno e trova la tavola sparecchiata ed Alex, stravaccata sulla sedia, con la testa all'indietro, mentre i lunghi capelli pendono, verso il basso.
La giovane si ferma sulla porta osservando il corpo di Alex, le sue forme, il suo seno, il suo profilo, le sue labbra, le sue mani, il suo naso, Michelle osserva ogni particolare. "T..tu..tutto bene" balbetta la giovane facendo dei grossi sospiri per mantenere la calma, quindi per distrarsi afferra la bottiglia di vino e si versa da bere.
La donna, afferra il proprio bicchiere e lo porge a Michelle, indicandole di versarle da bere. "C'è un caldo insopportabile, oggi." Esclama.
"Lo so, lo sento questo caldo" dice Michelle. La ragazza versa da bere ad Alex e poi tocca il bicchiere della donna, quindi lo avvicina alle labbra per bere ma i suoi occhi osservano quelle di Alex e distraendosi si versa buona parte del liquido addosso. "Oh accidenti!" impreca
Alex s'alza di scatto ed afferrando, da accanto il lavello, una salvietta, comincia a pulire la maglietta di Michelle. "Si può sapere cos'hai, stasera? Sei sbadata!" Esclama, continuando a strofinare la maglietta.
Michelle sente un brivido dietro l'altro attraversarle la schiena, mentre la salvietta tocca la sua maglia. "Io? Sbadata? No, cosa dici? - poi sentendo un enorme calore invaderle il corpo afferra le mani della donna - Faccio da sola, ti prego!" supplica
Alex si stacca ed afferrando la sigaretta, si va a sedere sul poggiolo della finestra, portando le ginocchia al petto. "Se non ti va la mia compagnia, quella è la porta." Esclama, indicando, verso l'ingresso.
"Alex, che dici? - sussurra Michelle continuando a strofinare la sua maglietta. - Perchè non dovrebbe andarmi la tua compagnia? Certo che mi va - quindi getta la salvietta sul tavolo e si avvicina ad Alex. - E' solo che... - la giovane cerca le parole giuste. - Trovi che...Insomma, pensi che.. che ultimamente ti sembro diversa?"
"No... Dopo quello che ti è successo, sarebbe anche comprensibile." Risponde, Alex, guardando fuori.
"No, nel senso diversa... Cioè più..." e balbetta qualcosa, quindi osserva Alex sperando che abbia capito.
"Più?" Ripete, la donna, questa volta guardando Michelle.
Michelle sospira "Più... vogliosa! Alex, non ti sei accorta che ogni momento ho voglia, che ho in mente solo e soltanto di fare l'amore con te?" dice con tono disperato.
Alex si morde il labbro inferiore, spegne la sigaretta sul poggiolo per poi gettarla fuori dalla finestra. "Poetessa, dacché ti conosco, sei sempre stata vogliosa!" Esclama, con tono ironico.





torna all'home page