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Michelle sorride ma subito dopo assume un'aria seria. "Alex, non voglio che tu possa pensare che sto con te solo per soddisfare esigenze di sesso. Per me fare l'amore con te rappresenta il culmine della nostra complicità, il momento in cui non solo i nostri corpi, ma le nostre anime, i nostri cuori, si fondono in un’unica cosa. Per me rappresenta il momento in cui posso donarti tutta me stessa, in cui vorrei farti raggiungere l'estremo piacere, in cui vorrei farti toccare il cielo con un dito, per me è questo e voglio che tu lo sappia perchè... - Michelle osserva Alex con occhi lucidi. - Non vorrei che tu fraintendessi mai, tu per me sei importante, sei tutta la mia vita, prima di te ero niente e se ti perdo torno ad essere niente".
Nel sentire le parole della ragazza, anche lo sguardo d'Alex si fa serio. E' visibile, sul suo volto, lo sforzo che fa, per trattenere le lacrime. "Io, senza di te, non sarei niente. Sei la mia luce, il mio equilibrio.- Detto ciò, accarezza, delicatamente il volto della ragazza, sorridendole - Aspetta qui, qualche minuto, arrivo subito, ok?" Dice, poi e, senza aspettare risposta si dirige verso le camere. Poco tempo dopo, ricompare a Michelle. "Vieni..." Le dice, porgendole la mano.
Michelle osserva la mano d’Alex e poi le porge la sua annuendo, poi segue la donna.
Alex conduce Michelle nella propria camera e, senza dire nulla, scavalca la finestra, indicando a Michelle di seguirla. La ragazza, dopo un attimo d'esitazione, asseconda la donna e, una volta compiuta l'azione, scopre che, oltre alla piccola finestra, c'è una terrazza. Con stupore, Michelle, osserva che, lungo il bordo di questa, ardono delle candele, dall'antica manifattura.
"Che bello! - Sussurra, poi alza gli occhi al cielo. - Milioni di stelle che brillano nel firmamento - quindi si avvicina ad Alex e le dà un bacio sulle labbra. - Ma la stella più bella è qui con me".
La donna sorride e fa sedere Michelle a terra, su una coperta di raso nero, che vi ha posto. Senza dire nulla, si siede, in ginocchio, dietro alla ragazza e le sfila la maglietta ed il reggiseno, iniziando, poi, a massaggiarle, sensualmente, la schiena.
"Oh, Alex... hai delle mani favolose - sussurra Michelle chiudendo gli occhi. Mille brividi attraversano la schiena della ragazza ad ogni tocco leggero, il suo cuore batte veloce. - Se continui così ti chiederò di continuare tutta la notte".
"A tua disposizione..." Risponde, la donna, continuando il massaggio. Le sue mani, compiono movimenti lungo la schiena, le spalle, la vita, di Michelle, mentre, l'infinito cielo, osserva, nella sua magnificenza, anche la loro serata, come ne osserva miliardi e miliardi d'altre, da infinito tempo.
Michelle sorride sospirando, poi si tira su i capelli tenendoli con una mano "Qui, su questo lato..." sussurra.
Alex procede col massaggio la, dove Michelle glielo ha chiesto, ossia sul lato destro del collo. Improvvisamente si ferma, per poi portare le mani, sui fianchi della ragazza e stampare, contemporaneamente, dei baci lungo le spalle di Michelle, mordicchiando anche la soffice pelle della ragazza.
Michelle si lascia scappare un mugugno, quando le labbra d’Alex sfiorano la sua pelle. "Oh… sì! - dice chiudendo gli occhi. - Alex..." sussurra, ma la frase resta a metà. Il respiro della giovane aumenta. Michelle stringe a se le mani di Alex e poi si volta verso di lei. Senza dire niente le cinge il collo con le braccia e la bacia sulle labbra, poi passa il suo volto sulle guance di Alex e comincia a baciarla sul collo mentre le sue mani afferrano la canotta della donna.
La giovane sfila di dosso la maglia ad Alex e continua a baciarla sulle spalle, poi prende le mani della donna e ne bacia l'interno, per poi succhiare le dita d’Alex una per una. Successivamente, comincia a mordicchiare i seni della donna, per poi tornare a baciarle la mano destra e poi la sinistra.
Michelle alza lo sguardo ed osserva Alex negli occhi, cercando di comunicarle tutto il proprio amore "Sei Bellissima!" sussurra, ma il suo volto si rattrista all’improvviso
"Che cosa c'è?" Le chiede Alex, con tono apprensivo.
"Bè... è solo che... delle volte penso a quante persone ti hanno posseduto, a quante persone hanno toccato il tuo corpo, sono state dentro di te e non è facile perchè avrei voluto essere la prima". Risponde, tristemente, Michelle.
"Oh, Michelle, con gli altri era così diverso... Era solo una questione fisica..." Tenta di spiegarsi, la donna.
La giovane sorride. "Sono una sciocca a dire queste cose, tutti abbiamo diverse esperienze nella vita e sono così poche le persone che al primo incontro trovano la persona giusta con cui condividere tutta la vita... lascia perdere, sono cose passeggere, basta non pensarci... adesso sei mia giusto?"
Alex annuisce ed appoggia la testa al petto di Michelle. "Per sempre." Le risponde, poi.
La donna si distende sul giaciglio che ha preparato, seguita da Michelle.
Alex copre se stessa e la ragazza, con un sottile lenzuolo.
Un’immagine analoga, le percorre la mente, ha come l’impressione d’aver già vissuto qualcosa di simile.
Questo suo momento di riflessione, viene interrotto da Michelle.
“Ho deciso che voglio che tu m’insegni a combattere. – Dice, Michelle, guardando il cielo. – Voglio seguirti in missione, e proteggerti, se sarà necessario…. Come con mio padre.”
Nel sentire le parole di Michelle, l’aria e la salivazione vanno di traverso ad Alex che, istericamente, inizia a tossire.
“Che cosa? Non se ne parla nemmeno, è fuori discussione!” Riesce, poi, a dire, a Michelle.
La ragazza si solleva, poggiandosi su un gomito e, guardando il volto d’Alex, si rivolge a lei.
“Perché no? Io voglio essere al tuo fianco, dovesse capitarti qualcosa. Non ce la faccio ad aspettare il tuo ritorno, sperando che vada tutto bene.”
Anche Alex si solleva, volgendo a Michelle uno sguardo imponente e deciso, quanto lo è il tono della sua voce. “Ed io ne posso, ne voglio, farti rischiare la vita.”
“Per te rischierei la mia vita senza esitazione. Non posso pensare all’idea che potresti venire ferita, mentre io me ne sto a casa, magari a studiare. Ti prego, Alex, dammi la possibilità di donarti me stessa, anche in questo.” Replica, Michelle.
“Ti ho già detto di no, il discorso è chiuso.” Alzandosi ed infilandosi l’azzurra maglietta.
Michelle sospira. “Come vuoi.” Dice, poi resta in silenzio, abbassa la sguardo e comincia a giocherellare con un lembo del lenzuolo.
“Fra tre giorni, parto di nuovo. – Esclama, Alex, guardando il cielo. – In Cambogia ci sarà una specie di mercato della tratta dei bambini… E’ lunga da spiegare, ti basti sapere che ci devo andare.


Una delle atrocità più grandi, di questo periodo, è la tratta dei bambini. Questo meschino processo, avviene per mano d’ignobili persone che rapiscono e vendono bambini dei paesi più poveri, a persone facoltose, dell’occidente commerciale. Gli acquirenti, acquistano questi bambini, per vari scopi: il trapianto d’organi, sperimentazioni scientifiche, pedofilia…
I Guerrieri, sono venuti a sapere che, nella lussuosa residenza di uno degli uomini cambogiani, più facoltosi, ci sarà un raduno dei più grandi esponenti di questi immondi processi. Inoltre, ci sarà anche un numeroso “carico” di bambini, destinati ad essere disumanamente venduti.
L’obbiettivo dei Guerrieri, è liberare i bambini e consegnare alla giustizia, finalmente definibile tale, dopo molto, troppo tempo, i malfattori.


Michelle solleva il volto ed aggrotta le ciglia, con aria preoccupata, poi s’alza, avvolta nel lenzuolo, e s’avvicina ad Alex, prendendole la mano. “Sta attenta, ti prego… Ti amo.” E l’abbraccia, mentre una lacrima le solca il volto.
Alex stringe Michelle a se. “So perfettamente, quello che faccio., non preoccuparti.” Risponde, la donna, mentre l’infinito cielo, nel suo tepore estivo, rimane passivo, agli eventi.

Il giorno successivo, circa verso le quattro del pomeriggio, Tony, obbligato da Alex, fa la spesa al centro commerciale. Con in mano una cassa di birra ed un cestino colmo di vario cibo, si destreggia, cercando di prendere, dallo scaffale, una bottiglia di vino quando, perde l’equilibrio e fa cadere la bottiglia a terra, davanti ai piedi d’una persona.
“Scusa! – Esclama, alzando lo sguardo ed accorgendosi che ha davanti, Alison, l’amica di Michelle. – Ehi, ciao!”
“Guarda, guarda, chi si vede! E’ incredibile, sei persino capace di fare la spesa! – dice, Alison, sorridendo, al ragazzo, quindi afferra un carrello abbandonato li vicino. – Forse con questo andrà meglio.
“Giusto, grazie! – Esclama, il ragazzo. – Come va?”
“Io sto bene, tu, piuttosto – Dice, Alison, afferrando la confezione di birre, presa da Tony. – Adesso sei una persona importante, com’è che giri da solo? Non ti serve la scorta?”
“A dire il vero non ci ho mai pensato. – Risponde, Tony, dirigendosi alla cassa, seguito da Alison che, a sua volta, ha in mano un cestino contenente la spesa. – La tua migliore amica e mia sorella, s’amano ed io non t’ho fatto nulla… Non credi sia ora d’eliminare le ostilità?”
“Mmm… Non so, è da molto che non mi fido d’un uomo, magari se indossi una lunga parrucca da donna, sarebbe più facile.” Scherza Alison, cominciando a deporre la spesa davanti al cassiere.
“Sei forte! – Esclama il ragazzo. Una volta che entrambi avranno pagato la spesa, Tony si rivolge di nuovo ad Alison. – Ti va d’andare a prendere qualcosa al bar?”
“Ho la vaga sensazione che tu ci stia provando ma forse mi sbaglio… - dice, Alison. – Va bene, accetto il tuo invito.”
Quindi i due escono dal supermercato e Tony invita Alison ad andare, con la propria macchina, ad un bar, poco distante.
I due giovani, giungono a destinazione e, una volta ordinato, ricominciano a parlare, del più e del meno.
“Cosa ne pensi, delle nostre due care bellezze?” Chiede, Tony.
“Diciamo che ho rivalutato tua sorella. – risponde, Alison. – Dopo la storia dei Guerrieri, ho capito che Alex è la persona giusta, per Mich. Mi sono sentita una sciocca ad essere stata così ostile, verso Alex… Ma io cercavo solo di difendere Michelle…”
“Sei una vera amica, al posto tuo, credo che avrei fatto come te. – Dice, il giovane, con tono comprensivo.- Neanch’io sono tanto male, vero?”
Alison alza gli occhi verso il cielo “Ah, ci risiamo! Tu ha disperatamente bisogno d’una donna, ma ti ricordo che io ho dei gusti…particolari…” Spiega.
“Modestamente, sono carino, una ragazza, se voglio, la trovo… Ma… mi piaci tu… - Risponde, Tony, mentre sul suo volto, si stampa il suo classico sorrisetto ebete. – Verresti a cena da me? Solo una cena, non ci provo, giuro…”
“Ehi, ragazzo, attento a come parli! – Dice, la ragazza, sorridendo ed avvicinandosi a Tony. – Devo riconoscere che il coraggio non ti manca… Accetto, ma facciamo a casa mia, non riesco ad immaginarti dietro ai fornelli!”
“Una volta ho cercato di cucinare gli spaghetti ma hanno preso fuoco, ed Alex, cercando di spegnerlo, ha fatto saltare il forno.” Racconta, Tony, scoppiando a ridere.
Alison, a sua volta, sorride divertita. “Bè, io, una volta, ho messo lo zucchero, al posto del sale, nella pentola dove bolliva l’acqua per la pasta. A dire la verità, non so se ti conviene affidarti alle mi doti culinarie…”
Il pomeriggio trascorre, per Tony ed Alison, tra chiacchiere e ristate, come la sera, del resto.
E’ ormai mattina quando Alison viene svegliata dal suono d’un cellulare.
“Pronto?” Dice, la ragazza.
“Chi parla?” Chiede una voce femminile all’altro capo del telefono.
“Bè, è lei che ha chiamato, chi cerca? Qui parla Alison.” Risponde, la ragazza, un po’irritata.
“Alison, l’amica di Michelle? – Chiede, la voce, incredula. – Sono Alexandra, com’è che rispondi tu, al telefono di mio fratello, alle sei di mattina?”
“Alexandra…Alex? – Alison arrossisce. – Un attimo.” Senza aggiungere altro, la ragazza passa il cellulare a Tony che s’è appena svegliato, al suo fianco.
Tony: “- sbadigliando. – Giorno…”
Alex: “Tony, ma avete…? Pazzesco!”
Tony: “Dai, Alex, lasciami stare… Perché mi chiami?”
Alex: “Ieri ti ho mandato a comprare la spesa e non ho visto tornare a casa ne spesa, ne fratello, volevo sapere se eri ancora vivo.”
Tony: “Ah, sì, scusa, hai ragione. Sto bene, benissimo… L’amour…”
Alex: “Sì, lo so.” Dicendo ciò, volge lo sguardo verso Michelle, che è distesa, vicino a lei.
Tony: “Va beh, a dopo, un abbraccio.”
Alex: “Ciao.”
“Non ho parole!” Esclama, la donna, dopo aver chiuso la telefonata.
La giovane guarda Alex con aria interrogativa, poi accarezza il volto della donna. “Se vuoi ci penso io a togliertele tutte, le parole…” Dice, Michelle, quindi bacia, dolcemente, il naso d’Alex.
“Tony ed Alison hanno dormito insieme.” Comunica, Alex, tutto d’un fiato.
Michelle spalanca gli occhi ed un istante dopo scoppia in una fragorosa risata. Che cosa?!? Aspetta che la vedo! Sta volta la prendo io, in giro!”
Detto ciò, scuote la testa.
“Assurdo…” Dice, incredula, Alex. Quindi, si tira su, lievemente, mentre il lenzuolo le scivola giù, lungo la schiena, lasciandola nuda. Poi incrocia le braccia sulla pancia di Michelle.
La ragazza osserva il lenzuolo scivolare e le sue guance si colorano di rosso, mentre uno stato d’eccitazione, la invade. La giovane accarezza le mani d’Alex. “A quanto pare, Alison non è riuscita a resistere al fascino dei Lawless…”
Alex intreccia le dita con quelle di Michelle, per poi spostarsi verso il comodino ed afferrare ed accendere una sigaretta, posta nel pacchetto.
Facendo ciò, rimane totalmente scoperta, nella parte superiore.
“Cosa credi che succederà, ora?” Chiede.
“Vuoi saperlo?” Chiede, a sua volta, Michelle, sorridendo. Quindi afferra la sigaretta d’Alex e la spegne, poi prende il volto della donna tra le mani e la bacia sulle labbra, leccandole, poi, piano, piano.
Alex si siede a cavalcioni su Michelle, ponendo, qualche profondo bacio, sul collo della ragazza, mentre le mani di questa, accarezzano la nuda schiena della donna. Alex si blocca un istante ed osserva il collo di Michelle. Senza dire niente, morde la ragazza, come fosse un vampiro.
Michelle stringe le sue mani, sulla pelle della donna, muovendo le gambe, sotto le lenzuola.
La giovane guarda Alex negli occhi e la bacia sulla fronte, poi sul naso poi sulle labbra, quindi comincia ad accarezzare i fianchi della donna.
Alex bacia Michelle sulle labbra per poi staccarsi dalla ragazza e mettersi a frugare nel cassetto del comodino.
Estrae un coltellino e, senza esitare, si fa un piccolo taglio sul palmo della mano. “Dammi la tua mano, Michelle.” Dice, poi.
Michelle le porge la mano ed Alex vi fa un taglio, per poi stringerla forte, alla sua, mescolando il proprio sangue, con quello della ragazza.
Michelle, allora, prende la mano d’Alex e, con sensualità, lecca la ferita, passandoci la lingua, mentre osserva la sua donna, dritta negli occhi. “Un legame di sangue, il nostro.” Sussurra, per poi osservare, attentamente, ogni millimetro della pelle d’Alex.
Un brivido corre lungo la schiena della donna che torna a stringere la mano di Michelle.
“Unite in tutto.” Esclama, guardandola negli occhi.
Michelle sorride ed attira Alex verso di se, per poi congiungere le proprie labbra, con quelle della sua donna, in un lungo bacio, dove le loro lingue, danzano insieme.
Michelle accarezza i seni ed i fianchi della donna e poi invita Alex a distendersi su di lei.
Le loro labbra s’uniscono in mille nuovi baci, mentre la notte, lascia il posto al nuovo giorno.


E’ tarda sera del giorno seguente quando, Michelle, salita, di nascosto sull’aereo privato che porta il gruppo dei Guerrieri in Cambogia, s’inginocchia sopra a una coperta sotto la quale sono radunate varie armi e si sporge per osservare Alex e gli altri seduti nella cabina passeggeri.
Alex sente dei rumori, provenire dal retro e, cautamente, s'alza e s'avvicina al luogo da dove li ha sentiti provenire. Di scatto, estrae la pistola dal fodero e la punta verso Michelle, non sapendo che si troverà di fronte. Con immenso stupore, nota la ragazza. Sul volto della donna si legge un’espressione di autocontrollo indescrivibile, mentre, girandosi dall'altro lato, alza le mani al cielo, indicando il proprio totale disappunto.
Michelle esce allo scoperto regalando un ampio sorriso ad Alex ma si rende conto che la sua donna non lo ricambierà affatto "Ciao Alex... ho pensato che qualcuno doveva sorvegliare l'aereo mentre voi andavate in missione..." azzarda la giovane.
"Mi prendi pure per il culo? - Chiede, Alex, infastidita. - Gente - Dice, poi, alzando la voce, rivolta all'intero “equipaggio” - Non una parola."
"No, non ti sto prendendo per il culo" dice Michelle e alza la mano salutando la compagnia. "Salve gente! - Poi rivolta ad Alex - Non ce la facevo a restare a terra, Alex, cerca di capirmi..."
Il saluto di Michelle viene ricambiato, con un sorriso. "No, non cerco di capire! - Esclama Alex, con tono nervoso. - Già quello che devo, che dobbiamo, fare, non è facile, ora devo anche badare a te!"
Michelle la guarda negli occhi "Prometto che non ti creerò nessun problema, so difendermi da sola" risponde e regala un dolce sorriso ad Alex.
"Non ho parole!" Esclama la donna, mettendosi la mani tra i capelli. "E dai, Alex, è così carina!" Dice, un uomo, prendendo le difese di Michelle. "Fatti i cazzi tuoi." Controbatte Alex, zittendolo.
Michelle si allontana "Puoi venire un attimo qui per favore, devo parlarti" chiede Michelle adesso fattasi seria.
Alex segue Michelle nella cabina bagno del get privato. Quindi, la donna, alza un sopracciglio, esprimendo, senza bisogno d'alcuna parola, un eloquente "Che c'è?"
"Tu ti fidi di me?" chiede Michelle.
"Tzè, la biondina scema" Dice, Elizabeth, che siede, su uno dei sedili, accanto ad uno degli uomini. "Cosa centra?" Chiede, invece, Alex, nell'altro luogo.
"Rispondi alla mia domanda, Alex, ti fidi di me?" dice Michelle guardando la sua donna dritto negli occhi.
"Sì ma in un'occasione come questa è tutto diverso. Non dovevi farlo, te l'avevo detto." Risponde la donna, ancora seccata.
"Lo so che tu sei preoccupata per quello che mi può succedere, ma io ero altrettanto preoccupata a saperti impegnata in questa missione, almeno di preoccupiamo da vicino" cerca di scherzare Michelle.
"Ti sembra il momento di scherzare? Porca puttana, Michelle, cresci un po'!" Dice, la donna, uscendo dal bagno ed andando a sedersi accanto ad uno degli uomini.
Michelle si fa cupa in volto e si passa la lingua sulle labbra, quelle ultime parole la feriscono sia nel cuore che nell’orgoglio. La giovane resta per qualche tempo seduta sulla tavoletta del bagno cercando invano di trattenere delle lacrime che alla fine cominciando a scendere, poi si fa forza e esce trovando posto in un angolo dell'aereo, qui si accoccola e resta in silenzio.
Elizabeth osserva la scena e, sorride sotto i baffi, lanciando una serie di perfidi malocchi, alla storia tra Alex e Michelle, divertendosi, come una matta, a vederle litigare. Alex s'alza e si dirige nella cabina di pilotaggio.
Michelle guarda Elizabeth e le si avvicina sedendosi al suo fianco "Ciao Elizabeth" comincia.
Elizabeth lancia un'occhiata furtiva all'uomo accanto a lei, prima di rispondere a Michelle. "Ciao biondina. S'è incazzata la nostra fatalona, eh?"
Michelle guarda fuori dal finestrino, le nuvole che sovrastano il cielo azzurro "Sì un po’ - dice con tono affranto. - Senti, volevo chiederti scusa... - dice guardandola poi dritta negli occhi.
"Eh?" Replica la donna ma la conversazione viene interrotta da Alex, che si rivolge ad Elizabeth. "Eliz, ti vuole Jon." Esclama. La donna dai capelli rossi, s'alza e si chiude nella cabina di pilotaggio, mentre Michelle osserva Alex inginocchiarsi per frugare in uno zaino. Lo sguardo della ragazza cade sulla mise della sua donna: corti pantaloncini verde militare, anfibi neri ed una canotta allacciata al collo, del medesimo colore.
Michelle osserva gli abiti indossati da Alex e resta folgorata dalla bellezza della donna, quindi la giovane si avvicina alla sua donna e le tocca una spalla "Vuoi tenermi il muso per tutta la missione?"
"Cosa dovrei fare? Urlare di gioia perchè hai fatto una stronzata unica?" Chiede la donna, con tono ironico.
Michelle corruga la fronte "Mi pare che tu di stronzate ne abbia fatte un bel po' ma come vedi io non ti ho tenuto il muso neppure per un istante!" urla.
Tutto l'equipaggio si volta verso Alex e Michelle, mentre la donna si guarda in torno, fulminando, col sguardo, chiunque le capiti a tiro. "Cazzo... - dice uno degli uomini. - Il capo messo alle strette... Forte la biondina!" Alex s'alza inspirando profondamente, per reprimere la rabbia. La donna cerca di trovare le parole giuste da dire, ma Michelle sembra aver colpito nel punto giusto, togliendo, ad Alex, qualsiasi possibilità di replicare.
Michelle abbassa lo sguardo "Scusami Alex, non volevo dire una cosa del genere" e si avvicina alla donna sfiorandole un braccio.
"Lascia perdere." Sussurra, Alex, spostandosi ed andandosi a sedere in una piccola parte appartata dell'aereo.
Michelle si sente un'idiota, non avrebbe dovuto parlare così ad Alex e soprattutto non davanti agli altri. La giovane si avvicina alla donna e resta per qualche istante in silenzio poi guarda Alex "Mi dispiace, perdonami ti prego, non voglio litigare con te. Sono stata una stupida, volevo stare con te, volevo difenderti ma ho capito che ti sono solo di intralcio, ho sbagliato tutto..." sussurra scuotendo la testa.
"Se mi sono arrabbiata è perchè non voglio che t'accada nulla, non potrei vivere, senza di te." Risponde, la donna.
"Scusami per quello che ti ho detto, non sono stata il massimo a rinfacciarti il tuo passato, anzi direi che hai tutto il diritto ad avercela con me..." dice infine abbassando lo sguardo.
"Ogni volta che ripenso a quello che ho fatto, a quando ho bevuto il sangue delle persone che ho ucciso, o quando ho tolto la vita a qualcuno solo perchè non andava a genio alla persona con la quale stavo, mi sento un mostro. Sono la prima a darsi contro, per il mio passato, come potrei avercela con te?" Spiega, Alex.
Michelle volge lo sguardo verso Alex "No, non è giusto anche se si è sbagliato, non è giusto rinfacciare gli errori. Hai saputo riscattarti, hai saputo fare del bene e lo stai facendo tuttora, così ti liberi del tuo passato" dice la giovane e abbraccia teneramente la donna.
Alex accetta l’abbraccio di Michelle.
Entro breve, senza altri imprevisti, “l’equipaggio” giunge a destinazione.
Con una maestria e freddezza da vero guerriero medievale, Alex si prepara alla missione, allacciandosi, alle cosce, i foderi con le pistole e concordando gli ultimi dettagli con gli altri.
Michelle osserva attentamente la scena, fino a quando non sente Alex che esorta il gruppo ad inoltrarsi nel bosco che circonda la residenza dove si svolgerà l’immondo “congresso” sul traffico dei bambini.
Alcuni dei quindici uomini e donne del gruppo, i migliori, tra i Guerrieri, cominciano ad eseguire gli ordini d’Alex. La donna, s’avvicina a Michelle.
“Promettimi che non farai nulla…” Le dice.
Michelle la guarda con attenzione, vedendo, in lei, in quell’istante, una specie di comandante d’esercito, ruolo che le ha sempre immaginato perfetto.
“Prometto.” Risponde, quindi, la ragazza.
“Thomas starà con te… fa come ti dice.” Continua, Alex, facendo cenno ad un giovane che s’avvicina a loro, regalando un sorriso a Michelle.
La ragazza annuisce quindi, Alex, si volta e fa per andarsene, ma Michelle, parlandole, la ferma.
“Sta attenta, ti prego…” Le dice, con un tono di profonda apprensione.
Alex si volta per un breve istante, lanciando un fuggitivo sorriso a Michelle.
Dopo circa mezz’ora, il gruppo arriva in prossimità del grande palazzo. Michelle, guidata da Thomas, rimane in disparte, con egli.
Alex fa dei gesti, con le mani, indicando ad alcuni dei Guerrieri di dirigersi da una parte, ad altri da un’altra ed agli ultimi rimasti, di seguirla.
Contemporaneamente, tutti i Guerrieri escono alla scoperta e partono all’attacco, neutralizzando, con facilità, tutte e sei le guardie armate, appostate all’entrata dell’edificio.
Michelle osserva la scena, rapita.
“E’ la migliore.” Esclama, Thomas, rivolto a Michelle, riferendosi ad Alex.
“E’ la Principessa Guerriera!” Controbatte la ragazza, ricordandosi, di come, tempo prima, Alex s’era definita.
Intanto, i Guerrieri, irrompono nell’edificio, mettendo fuori combattimento, tutte le guardie, con facilità.
Alex irrompe, seguita da tre Guerrieri, nella sala dove, gli sfruttatori, discutono dei loro traffici.
“Chiedo perdono per l’interruzione. – Esclama, la donna, ironica, tenendo, come i suoi compagni, le proprie armi puntate contro il gruppo nemico. – Mani in alto ed in piedi tutti.”
Il gruppo dei tredici, esegue, docilmente, i comandi ma, uno di loro, spavaldo, prende la parola.
“I miei uomini?” Chiede.
“Dormono – Risponde Alex, tracciandosi, con l’indice, una riga sul collo. – Tu, quindi, devi essere Taiko Oki.”
“In persona.” Replica, l’uomo Cambogiano, mantenendo il sangue freddo.
In quell’istante, altri cinque Guerrieri sopraggiungono ed Alex compie un movimento con la mano, alzando ed abbassando, velocemente, l’indice ed il medio, indicando “Via!”
Il tutto è un attimo: immediatamente, i Guerrieri, sparano alle altre persone, colpendole, una volta ciascuno.
Subito, i nemici, crollano a terra, senza sensi.
Gli altri sette Guerrieri, sopraggiungono, insieme. “Tutti bene?” Chiede, Alex.
Le risposte sono tutte affermative.
Su ordine d’Alex, i Guerrieri, meno che due di loro, trascinano fuori dalla stanza, i corpi dei nemici.
“Veniamo a noi.” Esclama, Alex, rivolta a Taiko Oki, il quale non è stato neanche sfiorato, dai Guerrieri.
“Perché hai lasciato vivo solo me?” Chiede l’uomo, con un marcato accento straniero.
“Era solo sonnifero. – Replica, Alex. Dove sono i bambini?”
L’uomo non accenna a parlare.
“Ti conviene rispondere. – Lo esorta, Alex. – Qui non c’è sonnifero.” Conclude, la donna, muovendo, lievemente, l’arma che tiene in mano e che, per tutto il tempo, è rimasta puntata su Taiko Oki.
“Due stanze più in là, verso destra.” Risponde, finalmente, il cambogiano.
“Prego, prima tu.” Replica, Alex, diffidente.
L’uomo, allora, s’avvia, con la pistola della donna puntata alla tempia, verso una stanza, situata di fronte a quella dov’erano.
“Bravo… Non ti conviene tentare di fregarmi.” Esclama, la donna.
L’uomo compone dei numeri sulla serratura elettronica e la porta s’apre, rivelando un’immensa stanza, contenente una ventina di bambini.
I Guerrieri li liberano rapidamente, mentre Alex, con un forte pugno in volto, fa perdere i sensi a Taiko Oki.
Michelle e Thomas, intanto, aiutano gli altri Guerrieri a caricare su un altro piccolo aereo blindato, sopraggiunto qualche minuto prima, i corpi dei nemici.
Appena poco dopo che tutti i trafficanti sono stati caricati sull’aereo, insieme a cinque dei Guerrieri, incaricati di vigilare sulla situazione, Alex ed i due Guerrieri che erano rimasti con lei, escono dall’edificio, trascinando Taiko Oki e conducendo i bambini.
Il volto di Michelle assume un’espressione più sollevata, nel vedere tornare Alex, sana e salva.
“Tutti e dodici gli uomini sono stati caricati sull’aereo.” Esclama, uno dei Guerrieri.
“Perfetto, eccovi anche Taiko Oki.” Replica, Alex.
Altri due Guerrieri trascinano Taiko Oki sull’aereo mentre un altro inizia a contare i bambini.
“Diciannove.” Esclama.
“Che cosa? Dov’è, il ventesimo?” Chiede, Alex.
“Sarà rimasto indietro…” Azzarda, una Guerriera.
“Ok, vado.” Replica, Alex.
“Amazzone, è troppo pericoloso, abbiamo posizionato l’esplosivo, l’edificio salterà tra qualche minuto!” Esclama, agitato, uno degli uomini.
“Alex, non andare…” Tenta di trattenerla, Michelle, mentre la preoccupazione e l’agitazione tornano a farsi padrone di lei.
Alex, però, sembra non sentirli e parte, spedita, verso l’edificio.
Il gruppo dei Guerrieri e Michelle, la vedono allontanarsi e poi rientrare in quella sontuosa residenza che, entro breve, sarebbe stata distrutta.
Una bambina s’avvicina a Michelle e le tira la maglietta. La ragazza si gira e la bambina, senza dire nulla, indica in una direzione, col dito.
Michelle, aguzzando la vista, nota un bambino, seduto a terra, dietro ad un albero.
“E’ lì, il ventesimo!” Urla, Michelle.
Anche i Guerrieri lo notano e, velocemente, li ri contano tutti e, questa volta, risultano effettivamente venti.
“Qualcuno vada a chiamare Alex!” Esclama, Michelle, con tono nervoso.
Prima che qualcuno posso replicare, un botto d’una potenza immensa, s’eleva nell’aria.
Un botto di una potenza immensa si eleva nell’aria.
“No! - urla Michelle sbarrando gli occhi e potandosi una mano alla bocca. - Alex!”.
La ragazza si alza da dietro il nascondiglio dove si erano riparati i “guerrieri”.
“O Dio!” sussurrano i compagni di Alex portandosi le mani tra i capelli.
“Che vuoi fare?!?” urla Thomas cercando di superare il frastuono dei continui scoppi che si susseguono senza tregua.
“Devo andare! Andare a salvarla”.
“No! - risponde il ragazzo prendendo Michelle per un braccio. - Non puoi fare più niente” quindi abbassa gli occhi cercando di trattenere le lacrime.
“Io non posso! - urla la giovane cercando di liberarsi dalla presa mentre un ennesimo scoppio risuona nell’aria e li fa sobbalzare. - Devo andarla a salvare, capisci! - le lacrime cominciano a cadere dal volto di Michelle - Lasciami andare! - urla e comincia a tirare calci. - Non posso lasciarla là, la mia Alex - sussurra mentre guarda l’incendio. - La mia Alex! - ripete. – Aleeeeexxx - urla con tutta la voce che ha, la giovane si inginocchia terra e batte i pugni sull’asfalto. - No, no… non posso! - mentre le lacrime bagnano il calco cemento. - Dovevo proteggerti, dovevo essere lì con te… - La giovane di alza da terra decisa più che mai: “Io vado!”.
“Non puoi! - dice un altro uomo, quello che l’aveva difesa contro Alex quando la donna l’aveva scoperta sul velivolo. - Non puoi salvarla, se non ci è riuscita da sola, tu non puoi fare niente”:
“Io non lo accetto! - urla diventando rossa in volto. - Non lo accetto - e si copre il volto con le mani.
Thomas la abbraccia stringendola forte a sé. - Alex! Alex!” continua ad urlare sbattendo i pugni sul petto del ragazzo, poi poggia la testa sulla spalla di Thomas e piange senza freno.
Mentre un’ennesima potente fiammata si alza verso il cielo inondando di un calore infernale tutta la zona circostante.


Dopo la morte di Alex la vita di Michelle sembra essersi fermata in uno stato di “pause” perenne, un buio l’ha invasa e non riesce più a trovare l’uscita. I giorni passano lenti e tristi, la giovane si trascina senza più alcuna voglia di vivere. Ogni mattina, ogni pomeriggio, ogni sera si chiede perché. Perché la persona che più amava al mondo le è stata strappata via così. Se c’è un Dio lei si chiede come abbia potuto portargliela via.
Il vuoto le ha rubato l’anima strappandole di dosso tutta la gioia, tutta la spensieratezza che vivevano in lei da quando aveva conosciuto Alex.
Michelle crede che ormai niente nella vita possa più regalarle il sorriso, nessuna persona possa mai prendere il posto che Alex aveva nel suo cuore.
Quante volte il desiderio di sfiorare le pelle della sua donna, di poggiare le proprie labbra sulle sue si fa strada nella sua mente, ma Michelle non può più fare niente di tutto ciò.
Quante notti insonni, passate a piangere su quel letto dove tante volte era stata con Alex, ad inspirare il profumo della sua donna rimasto sul cuscino, a stringere i suoi abiti ancora appesi nell’armadio. Quante notti passate al telefono a parlare con Alison a cercare in lei ed in Tony un conforto che però non arriva mai, una parola di aiuto che però non serve a nulla perché il cuore di Michelle ha smesso di battere nello stesso istante in cui ha smesso quello di Alex, perché il cuore di Michelle è avvolto da un’oscurità che sembra non volersene più andare.
Alla ragazza non importa più di niente, tutto le appare futile e inutile, si chiede a cosa serva darsi tanto da fare per studiare, per trovare un lavoro, per crearsi un futuro che sarà senza la sua Alex.
Quante cose avrebbe ancora voluto fare con Alex, quanti baci le avrebbe ancora voluto dare, quanti sorrisi donarle e quante volte le avrebbe voluto dire che la amava, che per lei era tutto, che niente al mondo era importante tanto quanto lei. Non può perdonarsi di non aver potuto fare niente per lei e non riesce da accettare il fatto che sia morta così, in una maledetta esplosione, mentre cercava di salvare qualcun’ altro. Ed a lei? A lei non ha pensato? Non ha pensato a come avrebbe sofferto se le fosse successo qualcosa?
Quante volte, in quelle notti da sola, Michelle si è arrabbiata con Alex, perché l’aveva abbandonata, perché era morta lasciandola sola, era il suo lavoro, va bene, ma ora lei non c’è più e Mich non riesce più a vivere.
Il tempo passa, la neve si scioglie e i fiori appassiscono e anche l’amore si affievolisce, ma così non è per Michelle, anche se sono passati molti mesi un sentimento come quello che lei prova per Alex non può finire. Ma Michelle ha capito che l’unico modo per poter vivere senza soffrire o meglio senza soffrire troppo è pensare di fare tutto per Alex, di vivere per Alex perché infondo Michelle sa che la rincontrerà prima o poi, anche se è un’amara e labile speranza.

Michelle osserva le varie bancarelle allestite per il mercatino di dicembre. Ci sono milioni di colori e mille luci accese che pendono dai negozi e che sono affisse alle case. C'è festa e gioia ma non per lei. Sul volto di Michelle ormai non sembra comparire più il sorriso, spentosi mesi prima quando a perduto l'unica ragione della sua vita: Alex. Neppure i suoi continui esercizi che ogni giorno impara alla scuola Buddista sembrano funzionare. *Ritroverai il sorriso* le aveva detto Zeno, il capo spirituale. "Lo spero" dice Michelle ad alta voce. In questi mesi la giovane ha subito una grande trasformazione, facendosi più donna, ha deciso persino di tagliarsi i suoi lunghi capelli scegliendo un taglio più corto.
Questo pomeriggio, il cielo è grigio e preannuncia neve.
Michelle avvolta in un lungo cappotto bianco passa tra una bancarella e l'altra ma il suo sguardo è assente. Non si avvede di un giovane che le si para davanti e che la urta. "Mi scusi" dice il ragazzo. Michelle raccoglie la borsa che le è caduta e quando si risolleva il suo cuore sobbalza. Tra la folla nota una persona dai lunghi capelli neri, ma un istante dopo è scomparsa. Il suo volto si fa rosso e viene assalita da un enorme caldo *Non può essere* pensa, ma si fa strada tra la folla cercando disperatamente quella donna. La vede, finalmente, vicino ad una bancarella che vende del pane. Michelle allunga la mano e le tocca la spalla. La donna si gira, in una scena al rallentatore, e Michelle si sente quasi svenire.
"Sì?" Chiede la donna, dagli occhi cerulei. La sua immagine è uguale a quella d'Alex, se non fosse per i capelli appena un po’ più corti, che le arrivano a metà schiena. La bellissima donna, come Michelle, indossa un lungo cappotto bianco ed un piccolo e grazioso cappello, del medesimo colore.
Michelle viene assalita da un turbine di emozioni, la testa per un istante le gira vorticosamente e il respiro le si ferma, quasi soffocandola. "O mio Dio - Sussurra. Michelle non riesce a credere ai suoi occhi. - Sei viva! - la giovane si porta una mano alla bocca e alcune lacrime le cadono lungo il volto. - Sei qui, davanti a me, non sei un fantasma!" e istintivamente abbraccia la donna.
La donna fa cadere a terra il piccolo sacchetto che teneva in mano, spaventata dalla reazione di Michelle. "Per favore, staccati, io non ti conosco." Esclama, la bellissima donna, stringendosi nelle proprie spalle.
Michelle assume un'aria interrogativa "Alex, sono io, Michelle" quindi si china e raccoglie il sacchetto della donna porgendoglielo.
La donna afferra il sacchetto, quindi risponde a Michelle. "Il mio nome è Bonnie, non so chi tu sia, mi dispiace."
si volta e fa per andarsene.
"Aspetta! Non andare! - la supplica Michelle. - Tu non ti chiami Bonnie, il tuo nome è Alex... cosa ti è accaduto dopo l'incidente? Forse hai perduto la memoria. Ti prego parliamo solo per qualche istante, credi che potrei farti del male?".
La donna si ferma e rivolge lo sguardo, spaventato, verso Michelle. "E' vero, ho perso la memoria, sei mesi fa. Quindi io sarei questa Alex?"
La giovane sente il cuore farsi più leggero "Sì - dice sospirando. - Prima dell'incidente le nostre vite erano legate, legate in modo indistruttibile - poi Michelle rovista nella sua borsetta e tira fuori il portafogli. - Guarda" dice ed estrae una fotografia che ritrae lei e Alex insieme.
La donna, afferra la fotografia e per qualche istante, la guarda intensamente. "Non ricordo nulla ed a dire il vero, non so perchè... ma non voglio neanche." Dice, poi.
Michelle: "Non puoi volere veramente questo, ci sono delle persone che vorrebbero rivederti e che soffrono per la tua scomparsa come tuo fratello o Angelina. Non puoi buttarti tutto alle spalle, io non te lo posso permettere, non adesso che ti ho ritrovata. Per favore parliamo un po'".
Alex: "Se tu mi hai voluto bene ed hai sofferto, per la mia scomparsa, mi dispiace… Credo di dovertelo, anche se non so di cosa potremmo parlare."
Michelle annuisce "Ti ringrazio... - poi si guarda attorno: c'è un gran vociare, gente che urla, venditori che cercano di attirare gli acquirenti alle loro bancarelle, musiche natalizie che risuonano nell'aria. - Ti va di andare in un posto un po' più tranquillo?"
Alex: "Come vuoi, ma non posso trattenermi a lungo."
Michelle fa strada insinuandosi tra la folla, qualche istante dopo, lasciato alle spalle il frastuono, le due raggiungono a piedi un locale tranquillo. "Ecco qui, questo è un posto dove vengo spesso, servono delle bevande rilassanti ed è il posto ideale per parlare". Le due entrano nel locale. "Ciao Mich!" la saluta la barista, una ragazza dai capelli neri e molto corti. Michelle sorride e si siede ad un tavolo insieme alla donna.
"Qual è il tuo nome? Di cosa dovremmo parlare?" Chiede, la donna dai lunghi capelli neri, togliendosi il cappello.
"Il mio nome è Michelle - dice la giovane togliendosi il cappotto e rivelando il tatuaggio di un drago dietro il collo. - Tu non hai niente da chiedermi?".
"Non voglio sapere nulla... Alex è morta, io sono Bonnie" Risponde.
Michelle: "Come mai questa ostilità verso il tuo passato? Forse inconsciamente ti ricordi com’era Alex…"
Alex: "Ero...era così spregevole da dovermene vergognare sul serio?"
Michelle guarda Alex negli occhi "Purtroppo sì, un tempo, lo fos.. fu….. ma è stata capace anche di fare grandi cose. Infondo tutti noi abbiamo commesso delle cose di cui ci vergogniamo nel nostro passato ma possiamo sempre riscattarci e poi ricorda, le persone che ti amano veramente ti accettano così, qualunque cosa tu abbia commesso, qualunque persona tu sia, qualunque siano le tue idee e le tue abitudini"
Alex: "Perdonami, Michelle, se non so come comportarmi, è tutto molto strano e difficile da accettare."
Michelle: "lo immagino. Cosa fai adesso Al.. em Bonnie….? Dove vivi? Come sei scampata all'incidente? Noi tutti ti credevamo morta, non immagini quanto ho sofferto..."
Alex: "Vivo in Connecticut. Ricordo solo che mi sono svegliata a casa di Massimiliano, a quest'evento precede il buio assoluto."
"Massimiliano? - ripete Michelle, mentre sente il cuore fermarsi all'improvviso nel petto. - Questo tuo amico, ti ha salvata e ti ha curato?" continua Michelle.
"Sì, è una persona meravigliosa, gli devo tutto." Risponde, Alex, mentre delle lacrime si fanno strada, nei suoi lucenti occhi
"Capisco..." sussurra Michelle. Nella sua mente si affollano mille domande *Chi sarà questo ragazzo? Sarà suo marito? Alex non potrà più essere mia. L'ho persa... l'ho persa per sempre pur avendola ritrovata. Pensavo potesse tornare con me, ma invece...* poi una lacrima solca il volto della ragazza che si asciuga con una mano cercando di non farsene accorgere. "Per fortuna avevi lui..." dice con una voce rotta e triste.
"Perchè piangi? - Chiede, Alex, con un tono dolce e comprensivo al punto da non sembrare neanche appartenere alla Alex che Michelle conosceva. - I tuoi occhi sono così tristi..."
"Sei così diversa dalla Alex che conoscevo, hai negli occhi una luce nuova... - Dice, Michelle, poi tira su con il naso. - In questi mesi non c'è stato giorno che non mi ripetessi che ti avrei rivista, che non eri morta. Mi ripetevo che ti avrei trovata prima o poi e adesso... adesso che ti ho trovata, adesso che questo miracolo è avvenuto ho paura che tu non potrai più essere mia..." Poi abbassa gli occhi.
"Tua? Sono solo di me stessa e di chi ha acquisito l'eterna riconoscenza da parte della mia anima. Dai tuoi occhi si legge che hai un animo nobile, non vivere nel passato... Ora devo andare, sii felice." Dice, Alex, per poi alzarsi.
"Il mio passato, il mio presente e il mio futuro sono legati a te. Solo se ti rivedrò sarò felice..." Replica, Michelle alzandosi dal tavolo.
Le lacrime tornano a bussare agli occhi d'Alex. "Le tue parole mi spaventano e mi confondono ancora di più. Dammi pure della codarda, ti darò ragione, ma ho paura. Ho paura di quello che ero, del mio passato. La mia vita è questa è non voglio perderla..."
"Questo è un no... quindi? Preferisci buttarti tutto alle spalle e lasciare soffrire le persone che ti hanno amata? - Michelle scuote la testa. - Allora per me non c'è più ragione di vivere, sapere che tu non sei morta e non poterti vedere è peggio che crederti morta davvero", la giovane si siede al tavolo e le lacrime cominciano a cadere copiose dai suoi occhi.
"Dunque provi tanto affetto, nei miei confronti? - dice, Alex, mentre le lacrime bagnano, anche il suo volto. - Sapere che è per causa mia che soffri, mi fa male... Vuoi rivedermi?"
Michelle: "Sì, vorrei rivederti, magari stasera... a cena… Conosco un posto molto carino, lì staremo bene, vedrai..."
Alex sospira, incapace di dire di no a quei tanto meravigliosi quanto tristi, occhi verdi. "Va bene..." Si limita a dire, Alex, rimettendosi il cappello.
"Perfetto - un leggero sorriso compare sulle labbra di Michelle. - Troviamoci qui alle otto, poi andremo insieme... - la giovane afferra un foglio e una penna e vi scrive qualcosa sopra. - Questo è il mio numero di cellulare, se ci sono problemi… ok?"
Alex annuisce, afferrando il foglio. "Sei più bella, quando sorridi - Dice, a Michelle, sorridendo, a sua volta. - A stasera, G.. Michelle." Detto ciò, esce dal piccolo bar, avvolta in quel lungo ed elegante cappotto che la fa sembrare simile ad un angelo.
Michelle un quarto d'ora prima delle otto, parcheggia la sua macchina poco distante dalla piazza dove le bancarelle adesso sono tutte chiuse. C'è un grande silenzio ma la giovane riesce finalmente a percepire il suo cuore che è tornato a battere a quel ritmo tipico di chi è innamorato. La giovane scende dalla vettura e a passi lenti si avvicina al locale dove ore prima lei e Alex avevano parlato. Michelle indossa un tailleur nero con sotto un’aderente camicetta bianca sbottonata davanti in modo da lasciare intravedere il reggiseno. Un rossetto rosso sulle labbra e matita marrone sopra gli occhi le danno un tocco più deciso, è difficile riconoscere in lei la ragazza che quasi un anno prima era entrata tremante nel locale di Alex per telefonare a Leonardo. L'orologio suona le otto di sera.
Michelle, scorge Alex, giungere, con posso elegante, verso lei. La donna indossa un montone nero che le arriva sino alle ginocchia e che lascia vedere che, sotto ad esso, Alex porta la gonna. Delle scarpe con un piccolo tacco e un lieve trucco, le danno un tocco di pacata femminilità.
Michelle osserva l'eleganza di Alex e si sofferma ad osservare le sue gambe che, a tratti sono visibili dallo spacco del montone. La giovane le va incontro regalandole un ampio sorriso così come faceva ai vecchi tempi "Sei bellissima - le scappa di bocca, la giovane abbassa gli occhi. - Vogliamo andare madame? - Chiede Michelle. - La mia macchina è parcheggiata là. Vedrai resterai sbalordita da dove ti porto".
"Sei speciale... Mi trasmetti sicurezza." Le risponde, Alex, dopo aver ricambiato il sorriso.
Una mezz'ora dopo la macchina di Michelle si ferma davanti a una struttura molto elegante. Un edificio in stile romano, con alte colonne dai lati simile a un tempio si erge maestoso nel mezzo di una piazza. Ai lati due leoni in marmo fanno la guardia, distesi su grandi pezzi di granito bianco, una scalinata nel mezzo conduce all'entrata. Fiaccole accese sono poste lungo il cammino che conduce alle scale. Il tutto illuminato da una luna piena, le nuvole che minacciavano neve sono sparite. La giovane scende di macchina e apre lo sportello ad Alex "Prego" si limita a dire.
Alex scende di macchina senza dire niente. L'atmosfera è magica, sembra quasi una fiaba, un soffio di vento scompiglia i capelli della donna e Michelle viene invasa da un dolce profumo inebriante. La giovane conduce Alex all'interno del ristorante, il tutto è in legno, molti tavoli sono occupati e all'arrivo delle due donne molti sguardi si soffermano su di loro, infondo alla sala una piccola orchestra suona una dolce melodia. Un cameriere si avvicina a Michelle e le conduce al loro tavolo. Le due si siedono l'una di fronte all'altra. "Che te ne pare?" chiede Michelle soddisfatta.
"Magnifico..." Risponde, Alex, togliendosi la giacca e rivelando, così, un aderente vestito rosso e nero, con sottili spalline.
Michelle osserva l'abito di Alex e ne resta estasiata, la sua bellezza non è mutata, anzi sembra mille volte più bella. "Sono contenta" dice Michelle facendo cenno ad un cameriere. L'uomo annuisce e si avvicina a una grossa tenda. "Guarda" dice poi indicando la tenda. Alex si volta e un istante dopo la tenda scopre un panorama bellissimo, il ristorante si trova su un'altura da cui si può vedere tutta NY. Mille luci risplendono nella notte. Tra i presenti si alza un "O" generale di stupore e subito parte un applauso.
"Wow - Esclama Alex. - E' bellissimo." Prima che Michelle possa rispondere, un uomo, sulla trentina, s'avvicina al loro tavolo. "Salve, bellissime, io ed il mio amico ci chiedevamo cosa facessero due donne così affascinanti, sole, solette...." Dicendo ciò, appoggia una mano sulla spalla d'Alex che gli rivolge un imbarazzato sorriso.
Michelle sgrana gli occhi non appena vede la mano dell'uomo poggiare sulla spalla di Alex. "Ti ringrazio, ma siamo costantemente circondate da uomini e almeno stasera vorremmo essere solo io e lei. Quindi..." e con la mano fa per scacciarlo.
"Paura che ti rubi l'amichetta? - Chiede l'uomo, facendo un occhiolino provocatorio a Michelle, mentre s'inginocchia e cinge le spalle d'Alex - Magari a lei, un po' di compagnia non dispiace." "Non vorrei essere scortese, ma avremmo delle questioni importanti da discutere, mi dispiace..." Dice, Alex.
“Non t’accorgi che le stai dando fastidio, toccandola? Ti abbiamo detto che non desideriamo la tua compagnia.” Esclama, Michelle, irritata.
“Ok, ok, scusa!” Replica, l’uomo, andandosene.
“Ti ringrazio… Non so mai come comportarmi quando succedono cose simili, di solito c’è Max, con me…” Dice, invece, Alex, rivolta a Michelle.
La ragazza sorride. “Posso chiederti una cosa? – Dice, poi, facendosi seria e guardando la donna, dritta negli occhi. – Max è tuo marito?”
Alex abbassa lo sguardo, non volendo sostenere quello di Michelle. Poi si rivolge a lei “No, io… non me la sento di sposarlo, anche se lui vorrebbe… Noi eravamo molto amiche?”
Michelle guarda, fuori dalla finestra, le mille luci di N.Y. Poi attende che il cameriere serva le pietanze e, una volta di nuovo sole, inizia a spiegare ad Alex. “Amiche? Sì, eravamo anche amiche”, Dice, con tono triste.
Le due donne, cominciano a mangiare. Durante la cena, regna, tra loro, un profondo silenzio. Alex, da un lato, si sente a disagio, non sa come comportarsi. Non vuole sapere nulla che riguardi il suo passato e si chiede anche perché mai abbia accettato quell’invito, trovando, poi, la risposta, alla sua domanda, nello sguardo triste, di Michelle.
“Credo che dovremmo contattare tuo fratello, è necessario che sappia che sei viva.” Esclama, Michelle, rompendo il silenzio che s’era creato e poi fa per versare del vino nel bicchiere d’Alex.
“Non bevo… - la avvisa, la donna. – Non voglio parlare di nulla che riguardi la mia vecchia vita… Per favore…” La supplica, guardandola con occhi languidi.
“Ve bene, scusami. – Risponde la giovane per poi versarsi da bere. Svuota subito il bicchiere e s’alza. – Torno subito.” Dice e s’allontana, dirigendosi verso il cameriere e, dopo avergli parlato, ritorna da Alex e la osserva per un tempo che le pare infinito. Una dolce musica suona nella sala. Michelle porge la mano ad Alex.
La donna osserva prima la mano, poi l’intera figura di Michelle, acquistando, così, sicurezza. Quindi, pone la propria mano su quella della bionda.
Michelle annuisce e stringe la mano d’Alex, quindi la fa alzare e la conduce al centro della sala, mentre s’alza un brusio tra i presenti.
La giovane s’avvicina all’orecchio d’Alex. “Tranquilla…” Le sussurra, quindi afferra la donna per i fianchi e fa scivolare le proprie mani su, fino ai seni d’ella, ma non si ferma ed arriva ad accarezzare il volto della donna.
Alex sente dei brividi attraversarle tutto il corpo. Chiude gli occhi, lasciandosi andare a quella stranissima sensazione.
Michelle accarezza le spalle e le braccia d’Alex, fino a congiungere le proprie mani con quella di lei, poi afferra, delicatamente, il volto della donna e comincia a girare con Alex, senza distogliere gli occhi dal suo viso.
Michelle avvicina il proprio volto a quello d’Alex, le sue labbra stanno per congiungersi con quelle della donna ma, all’ultimo, si distacca. “Andiamo a casa mia, vuoi?”
Alex, improvvisamente, s’accorge di quello che sta facendo e scappa dal luogo, uscendo, davanti ad esso.
Michelle le corre dietro, facendo un gesto al cameriere, indicando che sarebbe tornata.
Uscita, nel freddo della sera, Michelle vede Alex e la raggiunge. “Tutto bene?” Chiede.
“No… - risponde, la donna, desolata, scuotendo la testa. – Portami via, ti prego.”
“Va bene, torno subito. – Michelle rientra nel ristorante, paga e subito torna da Alex. – Dove vuoi andare? – Chiede, ma poi subito aggiunge. – Mi dispiace…ho sbagliato tutto.”
Alex scuote la testa. Michelle poggia il cappotto della donna, sulle sue spalle.
Entro breve, le due, siedono nell’auto di Michelle e, poco dopo, la ragazza, parcheggia sotto casa sua.
“Saliamo un po’ da me… Ti offro qualcosa di caldo…” Esclama, la bionda.
Alex annuisce e segue Michelle, nell’appartamento che, tempo prima, era suo.
La casa appare diversa, più elegante e confortevole, ordinata ed un po’ mistica, con monili ed ornamenti che ricordano un antico passato.
Alex si toglie il cappotto e Michelle, la giacca del tailleur, restando, in camicia. “Ti va una cioccolata calda?” Alex annuisce e si siede sul divano, in silenzio. Poco dopo, Michelle compare sulla soglia della porta e resta incantata dalla bellezza della donna. Michelle si siede accanto ad Alex e sorseggia la cioccolata, lanciando, sguardi, verso Alex.
“Che cosa c’è?” Chiede, la donna, accortasi dei continui sguardi di Michelle.
Michelle poggia la propria tazza sul tavolo e s’avvicina piano ad Alex. Prende il volto della donna tra le mani e sfiora le labbra d’Alex con le sue, per poi darle un casto bacio.
Alex si stacca immediatamente da Michelle. “Cosa fai? Che… che cosa provavi, per me? Cosa c’era, tra noi?” Spara, a raffica, una serie di domande, la donna, un po’ scossa.
Michelle non risponde, pone le proprie mani sul volto d’Alex e le accarezza le labbra, con i pollici poi s’avvicina di nuovo alla donna e la bacia ancora sulle labbra.
“Non voglio dirti niente, dovrai scoprirlo da sola…”
Alex non dice nulla, ne avrebbe troppe, di cose da dire, ma, non sapendo come e dove iniziare, rimane in silenzio ed asseconda Michelle.
La ragazza bacia di nuovo Alex, la sua lingua s’insinua nella bocca della donna, per un bacio pieno di passione, mentre le sue mani accarezzano i capelli di lei.
Poi, Michelle, spinge Alex, facendola distendere sul divano e le sposta i capelli, per poi baciarla sul collo.
Poi, Michelle, osserva la donna. “Non immagini le notti che sognato di baciarti…” Esclama.
Le sue mani corrono lungo tutto il corpo della donna, per poi fermarsi ai suoi seni.
“Sei la prima persona che mi tocca, dacché ho memoria… Fa piano, per favore…”
Sussurra, Alex, sottovoce, mentre i suoi sensi, vanno deliberatamente in cortocircuito.
Michelle regala un dolce sorriso ad Alex mentre il cuore le sobbalza nel petto.
La ragazza infila la mano nel vestito d’Alex, sfiorandole il seno.
Poi, torna a baciare la donna sul collo.
Michelle si solleva dal divano e conduce Alex nella camera da letto. Le sfila il vestito e la fa distendere sul letto, per poi stringerla forte a se.
Michelle resta a contemplare il corpo d’Alex che ora, indossa solo gli slip. La ragazza accarezza tutto il corpo della donna, per poi leccarle i seni, passando la lingua sui capezzoli.
Michelle torna a baciare Alex, vuole assaporare ogni attimo di quel momento.
La ragazza si solleva a mezzo busto e si comincia a sbottonare la camicetta, fino a toglierla, poi si distende sul corpo d’Alex e torna a baciarla sulle labbra. Con le sue mani, Michelle, scende lungo il corpo d’Alex ed infila una mano negli slip della donna, accarezzandone, piano, il sesso. Poi abbassa le mutandine e continua ad accarezzarla. Pian piano discende, fino a baciare il sesso della donna, poi la penetra con la lingua, assaporandola, per lunghi attimi, per poi tornare su, baciando Alex su tutto il corpo. Con un dito, penetra Alex, entrando ed uscendo, finché la donna non arriva all’orgasmo.
Allora, Michelle, torna a baciare Alex ancora ed ancora, fino a cadere, stremata, accanto a lei, abbracciandola ed ansimando.
Alex accarezza, con mano lievemente tremante, il volto di Michelle. Improvvisamente, delle altre lacrime, rigano il suo volto.
Michelle corruga la fronte. “Cosa c’è? Ti ho fatto male?” Chiede, preoccupata.
“No, tu sei meravigliosa… Sono io, il problema, non capisco nulla, sono così confusa…” Tanta di spiegarsi, Alex, mentre, dentro d’ella, sentimenti, pensieri ed emozioni potenti e logoranti, si confondono, sempre più.
Michelle le accarezza i capelli e le da un tenero bacio sulle labbra. “Non piangere, vedrai che piano, piano, capirai. Io sono qui con te, adesso e non devi più avere timore, ti difendo io…”
Alex sorride, confortata e rassicurata, da Michelle ch’ella vede, come una Dea. Nella suggestione della notte prenatalizia, le due donne s’addormentano, l’una tra le braccia dell’altra.
Un raggio di sole illumina il volto di Michelle, la ragazza si rigira nel letto e poi sorride stiracchiando un po' le membra. Volge lo sguardo verso l'altro lato del letto e corruga le fronte "Oh no! Di nuovo! Allora è un vizio!" e la sua mente torna a quando una prima volta Alex l'aveva lasciata così. Michelle si alza dal letto, ha ancora addosso i pantaloni del tailleur e il reggiseno
si guarda attorno e nota un biglietto sul tavolo al centro della stanza, si avvicina e legge.
“Dolcissima Michelle,
ti chiedo infinitamente scusa per quello che ti sto facendo, ma non potevo restare. La mia vita, adesso, è altrove. Sei giovane e bella, ed hai così tanto amore, da donare. Troverai una persona che ti renderà felice, ma questa non posso essere io. Serba nel tuo cuore il ricordo dell’amore con Alex e dimenticati di me, che ora non sono più colei che hai amato.
Non lasciare mai che la tua luce s’affievolisca.
Bonnie.”
"No!" sussurra Michelle presa dal panico più totale. La ragazza si siede sul letto mentre un velo di tristezza le riempie il cuore. *Dove sarà adesso? Non ho neanche il suo numero...* pensa. Poi si alza di scatto e si infila la camicia tutta stropicciata "Al diavolo!" impreca, quindi afferra la giacca e il cappotto e esce di casa *All 'aeroporto* pensa infine, correndo giù per le scale.
Michelle corre in macchina, sorpassando vetture da destra, non fermandosi agli stop, arrivata a un semaforo che si fa rosso Michelle preme l'acceleratore "Al diavolo, semaforo!" e prosegue, poi si gira verso un paio di macchine che hanno frenato si scatto per evitare lo scontro e sorride divertita "Wow!" urla. Mezz'ora dopo parcheggia davanti all'entrata dell’aeroporto. "Quella macchina non può stare lì!" urla un vigile. "Mi faccia pure la contravvenzione, adesso non ho tempo per spostarla!" urla la ragazza e s’avvia verso l'entrata. "Ma qui c'è il carroattrezzi!" ribatte. "Allora mi faccia il carroattrezzi!" urla di nuovo, Michelle e scompare dietro la porta girevole. Un istante più tardi, Michelle raggiunge il piazzale da dove partono gli aerei "Oh no! - sussurra la ragazza vedendo il velivolo diretto per il Connecticut che si alza in volo. Michelle abbassa lo sguardo - E' partito...". La giovane resta in silenzio, mentre la neve comincia a cadere lenta dal cielo. Poi una mano le sfiora la spalla, la ragazza si volta e con grande stupore si accorge che è Alex. "Non sei partita" sorride la ragazza
"No... - risponde, la donna, sorridendo. - Sono salita sull'aereo ma mi sono accorta che il mio posto è accanto a te..."
Michelle abbraccia Alex senza dire niente. Il suo cuore che sembrava dovesse scoppiare da un momento all'altro, adesso ricomincia a battere regolare. La giovane guarda Alex negli occhi "Cosa hai detto a Max?"
"Che gli sono riconoscente e che lo sarò in eterno, perchè mi ha dato la possibilità di rivederti e che, qualora ne avesse avuto bisogno, avrebbe saputo dove trovarmi." Risponde la donna, tirandosi su il colletto del bianco cappotto.
Michelle annuisce "Il tuo cuore è puro, lo si capisce da quello che pensi e da quello che dici, se tu non riuscirai a recuperare la memoria sappi che per me non cambia niente, cercherò di proteggerti e di aiutarti in qualunque situazione come la Alex di un tempo avrebbe fatto con me -. Michelle prende Alex per una mano e la conduce verso l'uscita - Andiamo, fa freddo e poi voglio comprarti un regalo, oggi è Natale, e senza regalo non è un Natale che si rispetti".
Alex annuisce e sorride, mentre il suo cuore, si riempie di gioia. Le due donne escono dall'aeroporto.
"Visto che mi hanno portato via la macchina, andiamo in metro. Cosa ti piacerebbe di regalo?" chiede Michelle perdendosi negli occhi azzurri di Alex, mentre insieme attendono l'arrivo della metropolitana
"Sei tu il mio regalo." Risponde la donna. In quell'istante, la metro arriva alla fermata. Le due donne salgono e trovano posto accanto ad un'anziana signora. Poco dopo, tre uomini col volto coperto da dei passamontagna, sembrano sbucare, come dal nulla e, tenendo nelle mani delle pistole GX101, dall'effetto dell'acido solforico, cominciano ad inveire contro i presenti. "Dateci tutto quello che avete!" Urla, uno di questi. “Non osare fermare la metro!” Urla, un altro, rivolto all’autista.
Michelle lancia un'occhiata ad Alex e poi resta in silenzio *Cosa posso fare, loro sono armati* pensa.
Uno degli uomini s'avvicina a Michelle. "E voi, belle signorine, cosa ci date?" Chiede, mentre uno dei suoi complici sorride, beffardo.
"Voi cosa vorreste?" chiede Michelle ammiccando con le ciglia.
Alex guarda, spaventata, Michelle, non capendo quello che, la ragazza ha in mente. "Che audace biondina..." Esclama, l'uomo, avvicinandosi ancora più a Michelle.
Michelle, che è ancora seduta, si avvicina all'uomo e gli molla un calcio tra le gambe facendolo cadere a terra "Io posso darti solo questo, se ti accontenti!" dice.
Alex spalanca gli occhi, incredula di quello che ha visto. "Mio Dio!" Esclama. L'uomo si contorce per il dolore, mentre un altro, di scatto, s'avvicina e colpisce Michelle con un pugno. "Smettetela!" Urla, Alex.
Michelle cade a terra, l'uomo in piedi punta la pistola verso Alex "Perchè cosa vorresti fare tu, bambolona?".
"Credo che potremmo risolvere tutto civilmente... Per favore, non fate del male a nessuno..." Chiede, Alex.
"Civilmente? - ripete l'uomo e scoppia a ridere. Intanto l'altro uomo si sta rialzando. - Dammi i soldi e andrà tutto bene". L'uomo colpito da Michelle si rivolge alla giovane "Maledetta, adesso la paghi" e alza il pugno per colpirla.
Vedendo l'uomo che sta per colpire Michelle, la mente d'Alex viene scossa come da un fulmine. La sua mente, immediatamente, viene pervasa da un tumulto d’emozioni e ricordi.
Senza esitare, la donna s'alza di scatto e blocca l'uomo, colpendolo, con forza, al volto. In un'azione talmente veloce da non essere quasi distinguibile, afferra la pistola dell'uomo, e gliela punta contro. "Un solo passo e gli spappolo il misero cervello che si ritrova." Esclama, poi, con atteggiamento deciso.
Michelle guarda la scena con aria interrogativa, poi un sorriso si dipinge sulle sue labbra "Alex" sussurra.
La donna si volta un istante e fa l’occhiolino a Michelle. Immediatamente, colpisce l’uomo che ha di fronte, al volto, facendolo cadere a terra. Poi, saltando, con lo stesso calcio, colpisce entrambi gli altri due uomini, colpendoli, per sicurezza, ciascuno un’altra volta.
Entro breve, la metro si ferma ed i tre malviventi vengono consegnati alla polizia, avvisata da uno dei passeggeri, una volta che questa è arrivata in stazione.
Alex e Michelle, evitando, volutamente, d’incrociarsi con la polizia, scendono dal retro.
Alex, per un istante che le sembra eterno, guarda Michelle negli occhi, ritrovando, con la consapevolezza riacquistata, in quel meraviglioso e luccicante bagliore smeraldino, la ragione della sua esistenza.
“Poetessa…” Sussurra, la donna, per poi abbracciare, Michelle.
Michelle a sua volta abbraccia Alex stringendola a sé il più possibile mentre una lacrima le riga il volto. "Sei tornata, questo è un altro miracolo". Poi volge lo sguardo verso la sua donna e le accarezza dolcemente il volto.
Alex ricambia il sorriso. "Andiamo a casa, ci sono alcune cose che ti devo dire..." Michelle annuisce ed entro breve, le due donne giungono a casa, che si trova a qualche isolato da lì.
Alex, entrata in casa, si guarda intorno, togliendosi il cappotto. "L'hai resa molto più tua... - Esclama, la donna, per poi prendere per mano Michelle e farla sedere, accanto a se, sul divano. - Quando ti ho vista tra le bancarelle, pensavo tu fossi un angelo. Sentivo una forte attrazione per te. - La donna, imbarazzata, emette un piccolo colpo di tosse. - Non so come sia stato possibile che sia stata così...diversa... Vivevo nella bontà che mi hai trasmesso. Forse ero così perchè la vera me stessa, senza te, non può più esistere, sei il mio equilibrio e... - Michelle tenta d'interrompere Alex che, però, non si lascia fare e continua il proprio discorso. - Devo ammettere che mi vergogno d'essere stata quella bambolona indifesa e fragile... non ero io! Tu, invece, sei sorprendente. Sei diventata una vera donna, senza pur perdere te stessa. Sei ancora la dolce e meravigliosa creatura della quale mi sono innamorata e che amerò per sempre." Conclude, la donna, per poi tirare un profondo sospiro, come liberatasi da un forte peso che gravava sulla sua anima.
Michelle sente il cuore che batte più forte, stringe la mano di Alex e la poggia sul suo volto, poi la bacia "Tu non immagini quanto sono stata male... Alex, avevo perso la voglia di vivere" dice aggrottando le ciglia. "Sono stata molto arrabbiata con te, non sai quante notti ho pianto, quante notti ho pregato perchè pensavo che così tu mi potessi sentire. Ti ho cercata sempre, una parte di me non voleva rassegnarsi all'idea di averti persa e ogni volto, ogni voce, ogni sguardo mi sembrava il tuo. Non so come ho fatto a passare così tanti giorni senza di te e, soprattutto non riesco a pensare a cosa sarebbe stato della mia vita se non fosse avvenuto questo miracolo. Quando ti ho vista al mercato il mondo mi è caduto addosso, ho avuto tanta paura perchè credevo di essere impazzita ma poi quando ti ho sfiorata allora ho capito che eri tu. Ieri sera io ho voluto che tutto fosse speciale, ho capito che avrei potuto perderti di nuovo e il solo pensiero mi faceva morire. Se io sono stata un po' troppo irruente è perchè so che se non mi fossi comportata così tu te ne saresti andata e io prima di vederti partire dovevo cercare di farti riprovare quello che provavi prima, quando ancora eri Alex..."
"Oh...è stato piacevole... molto. Sei così diversa.... " Esclama Alex, col voluto intento di sdrammatizzare, disegnando, in aria, con le mani, le generose forme che ora ha Michelle.
"Non è il momento di scherzare, questo, Alex, io ti credevo morta..." Dice e la sua voce si spezza a metà.
"Ora sono qui..." Replica, la donna.
"Sì, lo so..." Risponde Michelle e le cinge la vita con le mani per poi abbracciarla e restare così a respirare il profumo dei suoi capelli.
"Michelle... - la interrompe, Alex. - Quelle.... quelle tette... Chi te le ha fatte così grosse?"
Michelle si stacca da Alex e si guarda il seno decisamente più prosperoso, poi alza lo sguardo verso la sua donna e le dà una pacca sulla spalla "Come sarebbe a dire chi te le ha fatte? Nessuno me le ha fatte, questo non è silicone... sono mie, naturali" dice un po' imbarazzata abbassando lo sguardo.
"Che cosa??? - Esclama Alex, quindi, incredula. Senza farsi scrupoli allarga un po' il colletto della camicia di Michelle e vi guarda dentro. - Non ci credo! - Esordisce, poi. - Avrai una quarta, come me! Prima avevi una seconda, non è possibile! E poi... cazz... - Alex si blocca appena in tempo, sapendo che Michelle non ama affatto quel genere di parole. - Sei cambiata, moltissimo...wow...!" Si limita, poi, a dire.
Michelle dà dei colpetti sulle mani di Alex "Ehy, metti giù quei tentacoli... Sì ho una quarta perchè ti dispiace? Vuoi solo tu l'esclusiva? - quindi la giovane si passa una mano tra i capelli e il suo volto si fa serio. - In questi mesi sono molto cambiata, tempo fa Alison mi parlò di una scuola di Buddismo che mi avrebbe fatto riacquistare un po' di serenità e ho cominciato a frequentarla, è stato il nostro insegnante, Zeno, a convincermi a tagliarmi i capelli, a curare il mio corpo ingrassando anche un po'... lui mi ripeteva che ero troppo magra e adesso eccomi qui..." quindi sorride arricciando un po' il naso
"Quel Zeno... - Risponde, la donna, con tono basso. - è un mito! - Finisce la frase, quasi urlando. - Dei dell'Olimpo, sei meravigliosa!"
Michelle diventa rossa in volto "Ti ringrazio - sussurra. - Sarà che nessuno mi aveva più detto una cosa del genere, ma sono visibilmente imbarazzata, non so i tuoi occhi, li sento su di me... e sento come una forte attrazione che sprigioni qui tutt'intorno - quindi Michelle senza neppure pensarci si sbottona la camicetta lasciando intravedere buona parte del reggiseno da cui fuoriesce una buona parte del seno. - Che caldo!”
Alex sgrana gli occhi, mentre il suo cervello, da il ben servito, abbandonando qualsiasi controllo ai suoi sensi. "Oh... wow... - Esclama, la donna, portandosi i capelli indietro. - Ieri eri così... mascolina, dominatrice...Non ci vorrai fare l'abitudine?"
Michelle guarda Alex prima con aria interrogativa, poi il suo volto cambia espressione assumendo un'aria più sensuale "Perchè ti dispiace? Ti sto forse rubando il mestiere?" quindi fa l'occhiolino.
"Ehi, non esageriamo, quello è il mio ruolo..." Replica, la donna, inginocchiandosi sul divano e passando le mani attorno alla vita di Michelle, per poi deporle dei baci, prima sul collo, scendendo, poi, pian piano.
Michelle si distende e lascia il gioco ad Alex. L'orologio suona le cinque di pomeriggio, il sole sta per calare lasciando il posto alla luna, il giorno cede lo scettro alla notte, la luce e l'oscurità si fondono insieme così come i corpi di Alex e Michelle uniti di nuovo in un'unica essenza, in un unico equilibrio come le parti di un ying-yang.





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