La
Gabbia
di
Ira feat (Il Giullare)
Capitolo 4: L'inizio di un gioco
<<Il pensare è uno dei massimi piaceri concessi al genere
umano>> (B.Brecht)
Stan e Wolf passarono tutta la mattina davanti alla villetta di William
Stump ma,come mi riferirono, senza alcun risultato: non era uscito nessuno
e non era entrato nessuno.
Io e Loki,andammo nei pressi del "W.S Night Club" e, dopo
essermi procurata il numero di telefono,chiamai nel tardo pomeriggio
da una cabina telefonica:
<<Buonasera,sono Tracy Gown della W.T Sound:avrei bisogno di parlare
con il sig.Stump.>>
Mi rispose la voce di una ragazza:
<<Mi dispiace,ma il sig. Stump è fuori città: tornerà
Domenica prossima e parteciperà alla festa che verrà data
in onore del suo compleanno.Se richiama Lunedì lo troverà
di sicuro.>>
<<Quindi la prossima settimana?>>
<<Si, ma se è proprio urgente posso tentare di rintracciarlo.>>
<<No,non è necessario, grazie.>> riagganciai la cornetta.
<<La prossima settimana ci sarà una festa:vedi cosa riesci
a sapere, io torno da Stan.>> dissi a Loki.
<<Bene, ci vediamo più tardi.>> rispose avviandosi
verso il locale.
Arrivai alla Tana e aggiornai i ragazzi su quanto appreso:
<<Potremmo dare un occhiata in casa sua,magari troviamo dei documenti
che lo inchiodano e poi,quando torna, passiamo alla cattura.>>
propose Stan.
<<D' accordo.Ci andremo sta' notte.>>
Wolf stava giocando con Ares ed esclamò:
<<Hai sentito?Questa sera vieni anche tu in missione!>>
La sua risposta fu un abbaio roco.
Quando violavamo la proprietà altrui,Ares veniva con noi: un
cane può fare il palo molto meglio di un uomo.Ha un udito ed
un istinto migliore e,oltre al fatto che non da nell' occhio vedere
un cane girare per la strada di notte,non c'è rischio che se
la dia a gambe.
Ares faceva proprio parte della nostra squadra.
Prima di ogni missione era rito riunirsi al Paradise per una birra:in
fondo poteva essere l' ultima che si beveva in compagnia.
Come sempre arrivammo lì prima dell' orario d' apertura:Janet
e Mia stavano pulendo alcuni tavoli, mentre Eve si occupava del bancone;
quando mi vide mi disse,senza nemmeno che glielo chiedessi,che Michelle
era sul retro.
La trovai intenta a mettere su uno scaffale delle bottiglie di vodka
e,avanzando a passo felpato,la raggiunsi cingendole la vita da dietro:
fece uno scatto improvviso e per poco non lasciò cadere la bottiglia.
<<Vuoi farmi venire un infarto?!>> esclamò falsamente
irritata,dopo avermi riconosciuta.
<<Sei bellissima...>>le sussurrai all' orecchio,stringendo
la sua schiena al mio petto.
Si rigirò nel mio abbraccio e la sua risposta fu un dolce balcio.
<<Questa sera non posso fermarmi.>> le dissi un pò
dispiaciuta.
<<Dove vai?>>
<<Ho un lavoretto da svolgere,ma se finisco in fretta torno qui.>>
Michelle mi lanciò uno sguardo preoccupato che tentò,senza
troppo successo,di mascherare:
<<Stai tranquilla.>> le alzai il mento e mi persi ancora
in quella sensazione di pace misto adrenalina che provavo ogni volta
che le nostre labbra si trovavano.
La presi per mano e la condussi al nostro tavolo dove gli altri erano
già seduti,Eve compresa.
Ares era impegnato a bere della cedrata:un piccolo lusso che gli concedevo
ogni tanto....a dire il vero, quello era il primo cane che vedevo che
bevesse cedrata,e di gusto anche!
Janet ci portò le birre,si unì a noi insieme a Mia,dopo
di che alzammo le bottiglie al cielo per brindare:
<<Questa volta per cosa si brinda?>> domandò Mia
<<Stasera siamo in ricognizione.>> spiegò Stan.
<<Dunque niente di troppo difficile.>> constatò Janet,ben
sapendo in che cosa consisteva il nostro lavoro.
<<Già, comunque anche questa sera ci impegneremo affinchè
il nostro culo possa tornare a casa!>> dichiarò Wolf.
<<Vedete che sia così davvero,banda di scellerati!>>disse
Eve,guardandoci tutti con lo stesso affetto materno.
<<Non ti preoccupare Eve,sai bene che non resistiamo più
di ventiquattro ore lontani da questo posto.>> le rispose Bruce.
<<E soprattutto dalle tue ramanzine!>> intervenne Cry.
<<Soprattutto dal personale!>> ghignò Loki.
Gli arrivò una gomitata da Janet,una di Michelle e un calcione
da sotto il tavolo di Mia: il personale, l' aveva steso....
Si andò avanti a parlare del più e del meno,poi Loki disse:
<<A proposito Iena,mi stavo scordando una cosa: la festa che ci
sarà domani per il nostro amico Stump,sarà aperta anche
a coloro che non sono soci del club.>>
<<Perfetto.>>
<<Aspetta,non ho finito:sarà una festicciola piuttosto....particolare....spinta
oserei dire.....Diciamo pure che la dentro ci sarà il fior fiore
dei pervertiti di New York, e per entrare bisogna riuscire a convincere
i due gorilla che stanno fuori che anche noi facciamo parte di quel
mondo....>>non riuscì a trattenere un sorriso:secondo me
si stava già eccitando all' idea di quello che avrebbe visto.
<<Come hai ottunuto queste informazioni?>>
<<Eh eh..ho aspettato che uscisse la ragazza che ti ha risposto
al telefono.....Sono un mago,non ho dovuto nemmeno impegnarmi molto
per portarmela....per ottenere le informazioni che ci servivano....>>
affermò soddisfatto del suo operato.
<<Bah,lo dicevo che quel Stump è strano.>> commentò
Wolf.
<<Sarà l' istinto animale...>> disse Eve.
<<Come pensate di entrare?>> domandò Michelle chiaramente
divertita dal piccolo intoppo che si era venuto a creare.
<<Beh, la tua donna qui potrebbe mettersi un bel guinzaglio e
farmi da schiava....>> propose Loki.
<<Certo,continuiamo a sognare...>> disse Cry non potendo
trattenere una risata.
<<Banale.>> disse solamente Wolf.
<<Hai forse un' idea migliore?>>domandò Loki in segno
di sfida.
Wolf fece un cenno d' assenso e affermò,indicando Michelle:
<<Lei è la nostra donna.>>
Inutile dire che io Loki e Michelle ci guardammo un pò perplessi.
<<Giusto!-esclamò invece Bruce,come se fosse stato colto
da un' idea improvvisa-Tuo fratello è un genio!>>
<<Ce lo spieghi anche a noi?>> domandò Michelle con
un tono di ironia nella voce.
<<Si, sono curioso...>>intervenne Loki.
<<Scusate, cosa c'è di più eccitante di un angelo
che incarna la lussuria?Immaginate solo la scena: un arrivo in Limusine
di fronte al Night da cui esce lei,con questo suo faccino e questo sguardo
innocente,mentre tiene a catena voi tre,che di innocente avete ben poco....è
quasi un'allegoria....I gorilla non vi impediranno di sicuro di entrare,anzi
vi faranno pure un inchino!>>
<<Ma sai che come idea non è affatto malvagia?>>
Esclamò Loki.
<<Non lo so ragazzi...Potrebbe essere necessario un intervento
più difficile del previsto o una fuga rapida, Michelle non è
preparata a questo.>> obiettò Stan.
In quel momento lo ringraziai tacitamente.Non so bene perchè,
ma se da una parte l' idea di averla al mio fianco mi piaceva assai,dall'
altra mi rendevo conto del rischio a cui si sarebbe esposta e questo
mi preoccupava.
<<A cosa pensi?>> mi domandò Michelle.
<<Non so...a dire il vero la vedo un pò come Stan...>>
<<Oh, andiamo Iena:questa festicciola avrà luogo fra una
settimana....Dicono che Dio abbia creato il mondo in sei giorni....figurati
se noi in sette non riusciamo ad impastarla con un pò di sana
sopravvivenza metropolitana!>> Esclamò Loki.
<<Credo che non sia io a dover decidere...-mi girai verso di lei
e domandai- cosa ne dici?Entri nel gioco?>>
<<Si.>>
Erano circa le 23.30 quando decidemmo di andarcene.Andai a salutare
Michelle che mi disse:
<<Ho deciso cosa tatuarti.>>
<<Davvero?Cosa mi farai?>>
<<Se quando torni passi da casa mia,lo saprai.>> dichiarò
con un sorrisetto.
<<Andiamo, dammi un indizio...>> ora ero incuriosita.
<<Non ci sperare,tesoro.>>
Le diedi un bacio fugace e raggiunsi gli altri fuori dal locale.
Prima di partire alla volta del Greenwich Village,passammo al garage
dove tenevamo le auto da "missione", ovvero delle Honda Civic
regolarmente comprate da Bruce con quattro identità false diverse.
Non potevamo rischiare che le nostre auto,soprattutto la mia che adoravo,venissero
riconosciute durante un' azione illegale.
Arrivammo di fronte a casa Stump un'ora dopo circa.
Bruce e Cry sarebbero rimasti appostati in macchina ad un isolato di
distanza:erano inseriti sulle onde radio della polizia e ci avrebbero
avvisato in caso fosse arrivato qualcuno.In realtà era difficile
che qualche vicino riuscisse a telefonare,perchè Cry aveva provveduto
ad isolare le linee telefoniche di due o forse tre isolati......Bruce
era stato un ottimo maestro....
Ares gironzolava libero nei pressi della casa, mentre io e i miei tre
ragazzotti ci apprestavamo ad entrare.
Fu questione di qualche minuto;da quando era uscito dal riformatorio,mio
fratello,aveva affinato la tecnica del furto e gli antifurti di quella
villetta non erano certo un problema.Una volta eliminati,bastò
poco per trovarci nell' ingresso dell' abitazione.
Fummo accolti da un ringhio,che sopraggiunse con l' arrivo di un Pastore
Tedesco,decisamente irritato dalla nostra presenza: non aveva affatto
paura di noi,poichè doveva esser stato addestrato apposta per
la difesa della casa,ma nemmeno Loki aveva paura e gli si gettò
contro con tutto il suo peso.Wolf intervenne subito per dargli una mano
a tenere fermo l' animale,mentre Stan si tolse la cintura e la rigirò
intorno al muso del cane in modo che non potesse abbaiare ed attirare
l' attenzione.La cintura di Loki servì per le zampe anteriori,la
mia per quelle posteriori:il problema era risolto.
<<Quell' idiota di Morris non ci aveva detto che la dolce metà
di Stump era Rin Tin Tin!>> commentò Loki,rialzandosi in
piedi.
<<Fra l' altro,quando io e Wolf ci siamo appostati qui fuori non
abbiamo nemmeno visto il cane in giardino;probabilmente era in casa.>>
disse Stan.
<<Mettetela così :- esclamai- se non ci sono dei piccoli
imprevisti,ogni tanto,dov' è il divertimento?!>>
Passammo a setaccio lo studio,il salotto,e la cucina senza trovare nulla.
<<Forse si è fatto installare una cassaforte nel bagno...>>commentò
Cry,con un tono deliberatamente strafottente,attraverso la ricetrasmittente
che tenevo allacciata in vita.
<<No,di questo ne sono sicuro tesoro.>>esclamò Stan
uscendo dal bagno.
<<Qui c'è un computer-la voce di Loki proveniva dalla camera
da letto-è un portatile,strano che non se lo sia portato via.>>
Lo raggiunsi nella camera,e trovai Wolf intento ad osservare le manette
attaccate al letto e la frusta appesa al muro:
<<Guarda,ci sono anche dei ganci attaccati alla parete:decisamente
stravagante....>> commentò, continuando ad osservare l'
ambiente.
<<Già mi pregusto la festa!-esclamò Loki poi,tornando
serio,aggiunse-se avesse dei dati importanti salvati qui dentro dubito
che ce l' avrebbe lasciato qui in bella vista.>>
<<Scarichiamo lo stesso tutto,per precauzione:sai che Bruce ha
bisogno di tenersi occupato...>>
<<Signori, a differenza di voi altri, io sono quello che lavora
tutti i giorni!>> rispose,con voce metallica.
L'armadio di William Stump era a quattro ante,diviso in abbigliamento
normale,e abbigliamento "trasgressivo"; c' era di tutto:guanti,stivali,pantaloni
e cappucci tutti rigorosamente in pelle.In un cassetto erano state riposte
con cura,un altro paio di manette ed una lunga corda; scostai le cose
per dare una bella occhiata e trovai un tubo di vaselina.Aprii un secondo
cassetto ed iniziai a frugarci dentro,trovando però solo mollette,spille
ed aghi di varie dimensioni...certamente l' amico aveva dei gusti particolari...Fu
mentre ritiravo la mano,che sentii qualcosa di rigido toccarmi il dorso
della mano:attaccato con del nastro adesivo alla parte superiore del
cassetto,era stato nascosto quello che sembrava essere un diario.
Lo sfogliai rapidamente e dalle sue pagine ne venne fuori un minidisc
avvolto da una busta plastificata.
<<Mi sa che abbiamo fatto centro.>> commentai mostrando
ciò che avevo trovato a Wolf.
Egli mi fece un cenno d' assenso,ancora intento ad osservare i capi
di vestiario del nostro uomo:
<<Beh,ci siamo fatti un idea di cosa gli piace:sono sicuro che
riusciremo a fare colpo.>>
<<Non avrei mai pensato di condividere una passeggiata al guinzaglio
con te.>>
Un sorriso comparve sul suo volto.
<<Direi che possiamo andarcene;liberiamo il cane e usciamo di
qui.>> disse Loki.
<<Ok,non abbiamo più niente da fare.Cry,Bruce stiamo uscendo:venite
a prenderci.>>
Le zampe posteriori iniziarono a scalciare e a dimenarsi prepotentemente,una
volta liberate.Stan stava per togliere la cintura al muso del cane,quando
sentimmo un roco ululato provenire dalla strada.
<<Cry, Bruce fermatevi.Ares ha lanciato un segnale.>>
Wolf sbirciò attraverso le tende del salotto e vide passare una
volante della polizia:
<<Tranquilli è solo una pattuglia che fa un giro di controllo;non
sono qui per noi.>>
Aspettammo circa dieci minuti,liberammo il cane e uscimmo in fretta,trovando
i nostri compagni ad attenderci:Ares era già stato caricato in
macchina.
Una volta raggiunte le altre due auto,tornammo al garage per riprendere
possesso dei nostri abituali mezzi di trasporto:
<<Quanto ci metterete a controllare quella roba?>> domandai
ai due hakers prima di andarmene.
<<Tesoro,ti abbiamo mai delusa?>> fu la risposta di Cry.
<<No.>>
<<Allora non preoccuparti.Sai bene che siamo molto efficienti.>>
concluse Bruce.
Erano circa le 3.30 del mattino quando raggiunsi l' appartamento di
Michelle:utilizzai le scale anti incendio per arrivare alla sua finestra,che
trovai aperta. Lei era lì, beatamente addormentata: avrei potuto
restare a guardarla per ore.
Scivolai nella stanza facendo ben attenzione a non fare rumore,presi
una penna e un pezzetto di carta che trovai sulla scrivania e le lasciai
un messaggio:
"Hai un espressione così serena che non ho proprio il coraggio
di svegliarti.Vengo a prenderti domani,alle 9.30 per iniziare le lezioni.
ps:aspetto di sapere in che modo hai deciso di marchiarmi."
Così com'ero arrivata me ne andai,salii in macchina e decisi
di andarmene anch' io a dormire.
Un corridoio infinito e senza illuminazione che mi permette di scorgere
a fatica quella sagoma che mi sembra di riconoscere, anche se non sono
mai riuscita a vederla alla luce del sole.
Questa volta l' "ombra" non mi parla,ma se ne sta immobile
di fronte a me.Io mi avvicino e le sfioro la mano e nel momento in cui
la tocco,questa cade a terra: faccio un passo indietro,so che è
morta senza nemmeno avvicinarmi così mi volto nella direzione
opposta e me ne vado,senza guardare che volto aveva.
Sento un nodo alla gola,come se quel lutto mi avesse colpito nel profondo
del cuore....
Quando mi svegliai mi ritrovai fra le braccia di Loki,che spinsi lontano
da me senza che mi rendessi bene conto di cosa stesse succedendo:
<<Sil, stai bene?Ti ho sentita urlare e,quando sono venuto a controllare,stavi
piangendo nel sonno....>> il suo tono era davvero preoccupato.
Mi accarezzai una guancia e sentii l' umido delle lacrime versate inconsciamente,rendendomi
conto che aveva ragione:
<<Non preoccuparti...ho solo fatto un brutto sogno.Dev' essere
la stanchezza.>> tentai di rassicurarlo.
<<Ancora la tua ombra?>> domandò sapendo bene gli
strani sogni che facevo.
<<Già...ma questa volta è stato diverso:lei è
morta....>>
<<Hai scoperto che è femmina?>>
<<No, non so se è l' ombra di una donna o di un uomo...ma
finchè è solo ombra mi tocca darle del lei.>>
<<Ti va di parlarne?>>
<<Tu cosa ci fai qui?Tanto per sapere...>>
<<Stan è da Eve, e Wolf....non lo so....comunque è
in compagnia di Ares...>>
<<Non è certo di Ares che mi preoccupo...>> dissi
con un sorriso stanco in volto.
Passammo l' intera notte a chiaccherare.
Dopo una doccia rinfrescante e una tazzona di caffè fumante ero
pronta per andare a prendere Michelle.
Scesi le scale e trovai Wolf e Ares che dormivano sul pavimento:mio
fratello era,come sempre,così come mamma l' aveva fatto.Loki,invece,
era crollato sul divano:
<<Io vado a prendere Michelle, ci vediamo fra un pò.>>
gli dissi avvicinando le mie labbra al suo orecchio.
<<Si,mi troverai pronto.>> rispose rigirandosi,con voce
ubriaca da sonno.
Decisi di concedere a Loki un pò di tempo per riprendersi,dato
che entrambi,avevamo dormito si e no quattro ore,così me la presi
comoda a parlare con la madre di Michelle.
Chiaccherando,mi resi conto che la signora O' Connor non era al corrente
di ciò che la figlia si apprestava a fare.A quanto pare Stan
si era accordato con Eve,per lasciare a Michelle una settimana libera:in
questo modo avrebbe potuto allenarsi e poi prestare il suo aiuto alla
madre.Ella si era solamente limitata a dirle che sarebbe stata una settimana
di lavoro molto impegnativa.
Quando la signora O' Connor decise di stendersi a letto,io e Michelle
ce ne andammo:aspettò che la madre non potesse vederla per portare
fuori due zaini.
<<Quanta roba ti sei portata dietro?>> le domandai una volta
in macchina.
<<In quello più grande ho della roba da vestire,in quell'
altro ho ciò che mi occorre per mettere fine alla tua curiosità.>>rispose
sorridendo,riferendosi al biglietto che le avevo lasciato.
Non potei trattenermi dal darle un bacio che ricambiò appassionatamente.
<<Signore,siete pronte per dare inizio alle danze?>> domandò
Loki,quando arrivammo,già in tenuta da allenamento.
<<Il tempo di cambiarci e siamo da te.>> risposi,conducendo
Michelle nelle mie stanze.
Ci misi due minuti ad indossare la mia canotta aderente,i minishorts
e le scarpe da ginnastica.
Mi stavo infilando una fascia di spugna al polso,quando mi voltai a
guardare Michelle:si era appena infilata un paio di pantaloncini aderenti
e si accingeva ad infilarsi un top di tipo sportivo.Non so bene come
riuscii a trattenermi;all' improvviso mi venne una voglia irrefrenabile,di
lei:volevo prenderla lì,in quel momento.Volevo sbatterla sul
letto e sentirla gemere di piacere.Volevo le sue labbra sulla mia pelle....Ma
prima il dovere e poi il piacere.
Mi ricordai di essere una professionista.
Ero stata ingaggiata per portare a termine un lavoro,e ora dovevo far
in modo che quei soldi fossero meritati.
Ma era una tentazione così forte......
<<Tutto bene?>> mi domandò avvicinandosi,notando
il mio sguardo assente.
Tornai in me,e i miei occhi iniziarono a divorarla,con suo grande piacere,notai.
Avvicinai le mie labbra al suo orecchio sussurando in maniera quasi
impercettibile:
<<Io...credo di amarti.>>
Le nostre labbra si incontrarono per l' ennesima volta,ma la sensazione
che provavo era sempre una miscela esplosiva fra il famigliare e la
novità che mi faceva diventare matta.
Quando ci separammo,scrutò i miei occhi e mi rispose:
"Lo sai?Anch'io credo di essermi innamorata di te."
Le sorrisi e la seguii fuori dalla stanza.
<<Siamo pronte!>> esclamò una volta raggiunto Loki.
Lui sogghignò guardandoci e rispose:
<<Ragazze,sarò l' uomo più invidiato del parco!>>
Stavamo facendo jogging da tre quarti d' ora abbondanti,quando Loki
domandò a Michelle:
<<Non ti vedo particolarmente stanca...ti tieni in forma?>>
<<Beh,faccio tutti i giorni un oretta di corsa e addominali-fece
una pausa per non perdere il ritmo con la respirazione,poi riprese-
ho fatto quasi sei anni di arti marziali, ma è da quasi due anni
che ho smesso.>>
<<Vorrà dire che sarà tutto più facile del
previsto...>>commentai.
<<Già,dopotutto combattere è un pò come andare
in bicicletta:una volta imparato a farlo non lo dimentichi più!>>
Raggiungemmo la solita fontanella e ci dissetammo,prima di ripartire
per tornare a casa dove avrebbe avuto luogo la prima lezione di combattimento.
<<Loki,com'è che continui a sorridere soddisfatto?>>
domandai vedendo che si stava chiaramente pavoneggiando.
<<Eh eh,mie care fanciulle,non c'è stato un uomo che non
abbia guardato voi con occhi di desiderio e me con occhi di pura invidia,da
quando siamo arrivati qui.Insomma,questi sono abituati a veder far jogging
casalinghe con cuscinetti di cellulite che trasbordano dai pantaloni,non
certo due amazzoni come voi!>> spiegò sempre più
soddisfatto.
<<Questa poi!>> esclamò Michelle.
<<Non stupirti: il suo ego non ha limiti...>>
Michelle si infilò parastinchi e guantini in gommapiuma,dopo
di chè andò a posizionarsi di fronte a Loki, mentre io
mi accingevo a rivelarle quella che,per me e Loki,era la regola fondamentale
per uscire vittoriosa da un incontro:
<<Non guardarlo come un amico.Non guardarlo nemmeno come essere
umano.Fingi che sia un manichino:nel momento in cui inizi a combattere
seriamente con una persona questa deve apparire solo come un bersaglio
ai tuoi occhi.Un bersaglio da colpire.>>
<<Ok,ci proverò.>>
<<Tirami un pugno.>> le disse Loki.
<<Cosa?>>
<<Coraggio,un pugno in faccia.>>
Tirare un pugno in faccia ad una persona che non ti ha dato nessun motivo
per farlo e che per giunta stà completamente immobile e inerme
di fronte a voi,non è facile come sembra.La sua staticità
ti blocca,come se andasse a colpire nel profondo la tua coscienza che
pare ribellarsi.
Il silenzio calò su di noi.Vedevo l' indecisione negli occhi
di Michelle,così le andai alle spalle e le sussurrai:
<<Chiudi gli occhi.>>
Lei eseguì.
<<Respira a fondo e concentrati-le diedi un paio di minuti,poi
ripresi-carica il pugno e pensa all' obiettivo.>>
Il braccio venne piegato all' indietro, pronto a scattare come una molla.
<<Bene...ora apri gli occhi- ancora una volta Michelle seguì
le mie istruzioni- e vai!>>
Il pugno di Michelle colpì in pieno l' occhio destro di Loki
che,massagiandosi la parte lesa, commentò:
<<Non male tesoro,a quanto pare ne hai di energia.>>
Trascorremmo su quel tetto circa tre ore e mezza: io e Loki avevamo
visto delle potenzialità in lei ed ora eravamo intenzionati a
metterle a frutto tutte.Era molto sciolta nei movimenti,aveva un buon
gioco di gambe e sapeva come tirare dei pugni potenti ma,bisognava lavorare
sulla difesa,e sui riflessi,due cose molto importanti.
Wolf arrivò sul tetto con un paio di asciugamani e qualcosa da
bere:
<<Avete intenzione di ucciderla per caso?>> ci domandò
leggendo chiaramente la stanchezza sul suo volto.
In effetti ci eravamo completamente scordati che non era abituata a
certi ritmi.
<<Come va?>> le domandai lievemente preoccupata.
<<Distrutta.Ma credo che sopravviverò.>> rispose
con un sorriso,asciugandosi il sudore con un asciugamano.
Quando rientrammo,lasciai Michelle a chiaccherare con Loki riguardo
il programma per il giorno dopo.
Andai a preparare un bel bagno rilassante,l' ideale dopo una giornata
faticosa:versai alcune gocce di oli essenziali e diedi tempo al sapone
di formare dolci cuscini di schiuma profumata.
Quando sentii i suoi passi farsi più vicini raggiunsi lo stereo
che rilasciò le note di "Per Elisa" di Beethoven.
<<Credevo scherzassi quando mi hai detto che ascolti musica classica...>>
esordì sorridendo.
<<Della buona musica,un bel bagno pronto e una bella donna-la
raggiunsi allacciandole la vita e poggiando la mia fronte alla sua-cosa
potrei volere di più?>>
La sua risposta fu un bacio.
L' aiutai a liberarsi dei vestiti e stetti ad osservarla mentre si immergeva
nella vasca,poi,mi spogliai e la raggiunsi sentendo il suo sguardo carezzare
il mio corpo.Mi posizionai dietro di lei,le feci appoggiare la testa
al mio petto e iniziai a massaggiarle le spalle per farla rilassare
completamente.Ogni tanto le posavo qualche bacio sulle spalle sulla
base del collo:
<<Questo fa sempre parte dell' addestramento?>> domandò
con voce da gatta.
<<Oh si, è tutto compreso.>>
Trascorse parecchio tempo da quando entrammo a quando decidemmo di lavarci
ed uscire dalla vasca, ma a me sembravano trascorsi solo pochi minuti.
Non riuscii più a resistere:non aspettai nemmeno che finisse
di asciugarsi per sollevarla e portarla sul letto,mentre le mie labbra
erano premute contro le sue,assaporandole a fondo.I nostri corpi,ancora
umidi, erano avvinghiati l' uno all' altro e,lo strusciarsi di Michelle
contro il mio bacino mi stava facendo perdere velocemente ogni capacità
di intendere e di volere...anzi non è esatto:cosa volevo lo sapevo
benissimo.
La mia lingua scorreva golosa fra i suoi seni; mi presi il mio tempo
a giocare con i capezzoli succhiandoli e mordicchiandoli alternativamente
fino a quando non furono completamente eretti.Sentii le sue mani sui
miei fianchi che mi chiedevano di risalire,dopo di che le sue labbra
si appropriarono del mio collo:gettai indietro la testa,mentre Michelle
posava baci lungo il tragitto fino ad arrivare al lobo sinistro che
mi morse dolcemente.
Mi fece stendere sotto di lei e,dopo che la sua lingua ebbe lasciato
la mia bocca,raggiunse i miei seni dove lasciò un chiaro segno
di possesso sotto forma di succhiotto.
In genere non amavo considerarmi come proprietà di qualcuno,ma
con Michelle ogni mia precedente convinzione era sparita:sentivo di
appartenerle totalmente così come lei apparteneva a me.Eravamo
una,parte dell' altra.
Michelle stava tirando fuori lati del mio carattere che non credevo
di avere e,cosa molto importante,mi stava insegnando cosa significasse
amare ed essere amati in una maniera che non ritenevo possibile.
Sentii la sua lingua lasciare l' ombelico per discendere li dove più
la desideravo:calda e vorace, non mi lasciò tregua fino a che
l' orgasmo non invase il mio corpo facendomi dimenticare, per un attimo,
anche come si facesse a respirare.
<<Sai cosa ti dico?>> domandò sedendosi a cavalcioni
sul mio ventre.
<<Cosa dici?>> fu la mia risposta,impegnata a carezzarle
i fianchi.
Si abbassò su di me e rispose,prima di baciarmi:
<<Dico che sono sicura di essermi innamorata di te.>>
In quel momento mi sentii come se fossi appena riuscita a conquistare
il mondo intero....
<<Vieni qui.>>
La portai sotto di me trasmettendole tutto ciò che il mio ego
esaltato voleva esprimerle in un, semplicemenete, fantastico bacio.
La mia mano vagò sulla sua pelle fino a raggiungere la sua parte
più sensibile,dove iniziai a stimolarla per poi penetrarla a
fondo con due dita, quando avvertii che l' apice del piacere era vicino.
Michelle si strinse a me circondandomi la vita con un braccio e appoggiando
la fronte nell' incavo fra la spalla e il collo:quando sentii il suo
respiro farsi regolare capii che la stanchezza aveva avuto la meglio
su di lei,così decisi di riposarmi un pò anch' io.
Quando riaprii gli occhi la sveglia segnava le 17.03. Mi alzai facendo
attenzione a non svegliare Michelle e, una volta vestita,andai a vedere
come procedeva la vita di sotto.
<<Buon giorno principessa!- esclamò Loki in un ghigno,mentre
era intento a giocare a scacchi con Stan-stavamo inizando a scrivere
un annuncio sul giornale.>>
<<Un annuncio di che cosa?>>
<<A.A.A cercasi principe azzurro disperatamente per risvegliare
due dolci donzelle.>>
Sentii Stan sghignazzare e non potei far a meno di sorridere,dopo di
che,spostai la sedia di Loki e mi sedetti a cavalcioni su di lui:
<<Non vorrei nessun altro principe all' infuori di te,dovresti
saperlo.>> gli sussurrai all' orecchio,con una voce da gatta.
La sua risposta fu un grugnito non meglio identificato,dovuto al fatto
che era perso a fissare,alternativamente,i miei occhi e i miei seni
messi in risalto dalla conotta aderente che indossavo.
Quando mi alzai misi in posizione l' alfiere di Stan, e me ne andai
sul divano a far compagnia a Wolf ed Ares.
<<Scacco matto.>>annunciò Stan, ridendo come un disperato,ad
un Loki ancora scombussolato che rispose semplicemente:
<<Bah...ma quando mai mi sono fatto venire l' idea geniale di
giocare a scacchi?!>>
Wolf era intento a guardare un documentario sulla guerra in Medio Oriente;i
suoi occhi, però, mi sembravano così distanti,del tutto
estraneati alle immagini agghiaccianti di corpi mutilati che ci scorrevano
davanti.
Ares,dal canto suo,era molto più interessato alle mie carezze
che al resto.
<<Oggi ho visto Sonia.>>
Le mie mani,smisero per un attimo di accarezzare la schiena del mio
cane:
<<Dove?>>
<<Gironzolava,vicino alla sala biliardo di Brad.>>
<<La cosa non mi piace.Ti ha visto?>>
<<Si, mi ha accennato un saluto ed ha tirato dritta per la sua
strada.>>
<<Credi che ce l' abbia ancora con me?>>
<<Sai come si dice:errare è umano,perseverare è
diabolico....soprattutto con una donna...>>commentò.
<<Ha...>>
<<Non mi ha chiesto di te.>>rispose senza darmi tempo di
finire la domanda.
<<Perfetto.>>
Aprirò una breve parentesi su Sonia,dato che giocherà
un ruolo come dire...fondamentale in tutta questa storia.
Se Loki fu il primo ed unico uomo,Sonia fu la prima di una lunga serie
di ombre travestite da Amore.Il problema fondamentale fu che quando
la conobbi, io, non cercavo affato l' amore e, mentre lei si sentiva
sinceramente legata a me,la seppi solo sfruttare:l'avevo incontrata
durante una missione e, dato che possedeva le informazioni che mi servivano,
e un gran bel sedere non seppi resistere all' impulso di unire l' utile
al dilettevole.
Ero rimasta davvero affascinata da lei anche se,ogni tanto,aveva degli
atteggiamenti da psicopatica.Allora faceva parte di un gruppo di sequestratori,ma
si distingueva su tutti per la sua freddezza e per il piacere che traspariva
dai suoi occhi quando infieriva sulle sue vittime.Il volto angelico
e i suoi lunghi capelli oro,mischiati a quella sua personalità
la rendevano ancora più intrigante.
Inutile dire che non ha mai perdonato il mio comportamento e questo
mi dispiaceva,non tanto per il suo cuore infranto,ma perchè ora
si trovava a capo di una banda,di assassini della peggior specie che
le erano totalmente devoti:gente che avrebbe ucciso anche la propria
madre per suo ordine.
<<Secondo te cosa stava cercando?Si trovava fuori dalla sua zona....>>
la voce di Wolf mi riportò alla realtà.
<<Non lo so...ma ho imparato che quella donna non agisce mai senza
uno scopo preciso...dovremmo stare in guardia,lei non è idiota
come Jarod.>>commentai.
<<Già.>>
<<Lei chi?>> domandò Michelle comparendomi alle spalle.
<<Ti spiegherò...Dormito bene?>>
<<Si, sento che mi sono tornate le energie!-poi aggiunse-Allora,
hai voglia di mettere fine alla tua curiosità?>>
<<Certo.>>
Tornammo in camera,mi fece togliere la canotta e il reggiseno e mi disse
di mettermi prona,mentre era intenta ad infilare uno di quegli aghi
usa e getta, sulla punta di quella che assomigliava ad una penna.
<<Non dirmi cosa hai intenzione di disegnare.>> le chiesi.
<<Scherzi?! E se...>>
<<Mi fido di te.>> la interruppi.
<<Farò un lavoro perfetto.>>
Sentii l' ago penetrare la mia pelle senza comunque provocarmi dolore
e,per un pò,lasciai Michelle lavorare sulla mia schiena facendomi
cullare solo dal suono del suo respiro.
<<Di chi stavi parlando prima,con tuo fratello?>> mi domandò
ad un certo punto.
<<Di una ragazza con cui sono stata....la prima con cui sono stata....>>
Michelle mi ascoltò in silenzio mentre le raccontai com' erano
andate le cose con Sonia confidandole anche che,dopo averla lasciata
la prima volta,tornai da lei quando finì la mia storia con Cry
e ancora una volta la passione si spense velocemente da parte mia,ferendola
nuovamente.
<<Sei stata anche con Cry?!>> domandò interrompendo
il suo lavoro.
Cercai la sua mano con la mia e la invitai a venire davanti a me,in
modo da poterla guardare in faccia:
<<Voglio essere sincera con te:ho avuto parecchie storie,ma solo
due sono state importanti per me:quella con Loki quando ero una ragazzina
e quella che sto vivendo ora con te.So che ci conosciamo da poco tempo,
ma nel momento in cui ti ho vista al Paradise...nel momento in cui i
nostri occhi si sono incrociati per la prima volta,ho sentito di aver
trovato una parte di me...la mia parte mancante...>>
Vidi i suoi occhi che si sforzavano di trattenere una lacrima,che ebbe
comunque la meglio e scivolò lungo la sua gote;se l' asciugò
in fretta facendo finta di niente:
<<Ehi...cosa c'è?>>le domandai stringendole la mano.<<Io...è
solo che...ciò che provo per te è così forte,Silvya,che
mi spaventa...non sono mai stata una ragazza particolarmente gelosa,ma
con te è tutto diverso...>>confessò timidamente.
<<Anche a me, piace immaginare di essere stata la prima e,anche
se so che ti hanno avuta altri, cerco di non pensarci:in fondo ora sei
qui con me, e non ho nessuna intenzione di lasciarti andare tanto facilmente....>>
Un sorriso comparve sul suo volto,a cui seguì un rassicurante
bacio.
Michelle tornò al suo posto e riprese il suo lavoro:
<<A proposito,cosa significa la scritta che hai sulla schiena?>>
domandai,ricordandomi della scritta giapponese che aveva tatuata sul
fondo della schiena,vicino al fianco destro.
<<Significa "Chimera"- rispose con un sorriso e,sapendo
che le avrei chiesto spiegazioni riprese-me lo sono fatta quando avevo
sedici anni,dopo aver letto un libro:"Memorie di un pazzo".>>
<<L' ho già sentito...è di un francese...>>
<<Si, Gustave Flaubert.C'è una parte del libro che mi ha
colpita profondamente,la prima volta che l' ho letta; recita così:"Non
ho mai amato la vita metodica,a ore fisse,un esistenza da orologio dove
il pensiero deve fermarsi al suono della campana,dove tutto è
scontato per secoli e per generazioni.Questa regolarità può
certo convenire alla maggior parte degli uomini,ma non al povero fanciullo
che si nutre di poesia,di sogni e di chimere,che pensa all' amore e
alle fantasticherie:significa destarlo di continuo dal suo sogno sublime,non
lasciarli un momento di quiete, ma soffocarlo riportandolo in questa
nostra atmosfera di materialismo e buon senso che gli fa disgusto e
terrore."-Stette in silenzio per qualche secondo e poi riprese-Allora
mi sentivo completamente estraneata dalla realtà,completamente
persa in un mondo tutto mio...>>
<<E ti capita anche adesso?>> domandai.I miei occhi erano
chiusi,le braccia incrociate davanti facevano da appoggio alla mia testa,
ed ero concentrata a sentire l'ago che mi marchiava in maniera indelebile.
<<Non ho mai smesso di essere una sognatrice...anzi,a volte credo
che ci sia stato un grosso errore:come se avessi dovuto nascere in un
altra era, e non in questa dove il senso del mistero e dell' ignoto
è andato perduto...>>
<<La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro.Leggerli in
ordine è vivere,sfogliarli a caso è sognare...Comunque
mi piace....Chimera....>>
Trascorsero circa due ore,dopo di che Michelle mi annunciò la
fine del suo lavoro e che potevo guardami allo specchio.
La pelle era arrossata e leggermente gonfia,ma il disegno era veramente
bello:un sole tribale,al cui interno vi era il simbolo del Tao, troneggiava
sulla mia spalla destra.
<<Sapevo di potermi fidare di te>>le dissi poi guardandola
negli occhi.
Continua...
Giullare:Così non va....
Ira:Ma stai scherzando?!
Giullare:No....forse...andava meglio prima....
Ira:Mi stai dicendo che hai intenzione di cancellare metà del
racconto e riscriverlo,dopo avermi rotto i coglioni per cambiarlo?!
Giullare:Sei scaltra!
Ira:E tu sei proprio tupido... [Tupido= stupido, ma pronunciato alla
Forrest Gump]
Giullare:No,tupida tu....
Non preoccupatevi, lo Stato ci dona l' otto per mille per via dell'
espianto parziale di materia grigia che abbiamo subito quella volta
in cui gli alieni ci rapirono e ci restituirono ben 5 minuti dopo,disgustati
dalla razza umana....
PS:In teoria questa parte doveva essere più "hot"...invece
è stata più hot dog....ma non preoccupatevi,la prossima
parte dovrebbe risultare abbastanza caliente.... ^______^
<<Sei
un'altra cosa che ho perso,
che mi e' scivolata, che mi e' caduta
io c'ho provato ma non ti ho tenuta,
vabbe' pazienza credimi posso farne senza
sei gia' un ricordo in dissolvenza e non fai differenza
con tutto quello che ho perso senza rendermene conto
come ogni volta che perdo un tramonto il giorno dopo affronto
lo stesso, magari piove come adesso
e ho perso l'ombrello ed il cappello
ma il bello e' quello, e' il duello che ogni minuto ho fatto con la
vita
e quando la sorte mi si e' accanita contro e pronto
dovevo trovare veloce una via d'uscita procurandomi qualche ferite
che non si chiude e ancora brucia,
ma fa niente e' solo un'altra cosa persa
o qualche volta un'altra cosa data e dopo tolta
all'improvviso, senza preavviso,
che rende inferno cio' che era paradiso.
Un'altra cosa che ho perso,un' altra cosa che ho perso...
Ore passate a misurare dolore,
dolore di testa, dolore di occhi, dolore di cuore
dolore d'anima, di sangue, di ossa
ma cio' non vuol dire che non possa darmi una scossa
in fondo e' solo una scommessa che ho perduto
una promessa a cui ho creduto e che non hai mantenuto
gia', basta non perdere la dignita'
almeno curandola un po' con un bicchiere pieno
come le tue frasi, adesso tutte perse come un mazzo di chiavi
tu che cercavi,
parole per farmi capire che eri pulita
ma per finire poi sei riuscita,
a perderle come 100 Lire
e adesso credimi non ne voglio piu' sentire
voglio guarire,
guardando l'altra faccia di te che ho scoperto
pensandoti solo come a una cosa che ho perso.
Un' altra cosa che ho perso,un' altra cosa che ho perso...
Ho perso treni e aerei
piu' d'una volta il portafoglio
ho perso indirizzi, soldi ma mai l'orgoglio
il che e' una sbaglio se mi fa perdere l'autocontrollo
pero' non mollo c'ho fatto il callo e resta in ballo
e' un'altra cosa uscita dalla mia vita che presto o tardi
verra' sostituita, in un futuro dove tu sarai passato remoto
cancellato, dimenticato, sarai una foto
buttata sul fondo di un cassetto chiuso
coperta da qualche maglia che non uso
e disilluso, ci provero' ad odiare
se non ci riusciro' a mio malgrado dovro' amare,
ma mai come cura per un vuoto da colmare
e non mi scrivere non mi chiamare, non mi pensare
perche' da oggi un'altra cosa cerco e sono certo
sara' diverso, da quella cosa che ho perso.
Un' altra cosa che ho perso,un' altra cosa che ho perso...>>
(Un' altra cosa che ho perso. By Articolo 31)
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