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LAMENTO DI XENA PER GABRIELLE

di Hippolita

DAL FONDO DELL'ADE,

Chi aspetto così bendata e muta
in fondo a questo abisso
così deserto e buio?

Ancora qualche passo mi atterrisce
nei giardini screpolati
dei soliti discorsi che mi perseguitano

banali,accusatori
che senza pianti né sorrisi
stringono e soffocano il tenero usignolo
che balza nell'anima.

Ma non dispero che tu arrivi,
amore irragionevole
secondo le regole del mondo.

Tu, arma della mia attesa,
nobile dolore
che purifica l'angoscia
e l'orgasmo dei sogni distanti
che faccio su di te
non pensando nemmeno
che tu possa vedermi
non pensando che tu splendi
solo a sentire che io esisto.

Ti giungono di me notizie, voci.
Ardi nel cuore
e sai che verrà il momento
in cui non taceremo
d'essere soltanto sguardo e desiderio.

Alleati saranno i nostri corpi
nell'abbraccio dei sensi.
E dell'armonioso battito del tempo
riunito nei cuori ritrovati
lungamente godremo.





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