La
Principessa di ghiaccio
di Roberta
-
Questa è una Uber. Sicuramente riconoscerete nelle protagoniste
dei volti e dei caratteri familiari, chiarisco che non voglio infrangere
nessun Copyright usando i personaggi senza autorizzazione alcuna.
- La canzone usata in questa FF è "From This Moment"
di Shania Twain.
- In questa storia è ampiamente trattato un rapporto tra due
persone dello stesso sesso, non ci sono scene molto descrittive ma
il concetto è ben chiaro. Se tutto ciò vi turba allora
dovete cambiare racconto.
- Prima di iniziare voglio ringraziare Dori per la gentile collaborazione
nel "togliere" gli "Strafalcioni" di scrittura:
"Grazie Sig.ra Editor, spero che questa sia la prima di una lunga
collaborazione insieme".
- Questo racconto è dedicato alla persona che amo sopra ogni
cosa e che sa "guardare" dentro di me.
Ed ad una meravigliosa Amazon Bard che, anche se è parecchio
lontana è sempre nel mio cuore
(Acqua for ever J)
- Critiche (spero poche), Complimenti o Semplici Saluti potete inviarli
alla seguente
e-mail: miva71@virgilio.it
Era
tardo pomeriggio e Lisa sfrecciava a bordo della sua auto. Quella
macchina era il suo orgoglio e in più aveva il potere di tranquillizzarla
quando i pensieri la travolgevano "montava" a bordo del
suo fido "destriero" e via senza pensare a niente.
Ma stavolta era diverso. Questa volta sapeva dove stava andando.
Ecco! Sono arrivata! Pensò
Lì nel posto dove aveva trascorso, tanto tempo, l'unico dove
tanti anni prima era stata felice
era tornata al palazzo del
ghiaccio di Emily.
Parcheggiò la sua adorata auto e rimase lì a fissare
l'entrata.
*allora* si disse *non posso rimanere qui tutto il giorno no? O entro
o me ne torno indietro. Ok entro* fece un bel respiro, prese coraggio
e spinse la porta. Si aspettava di trovare la pista piena, il bar
affollato e le tribune gremite dai genitori che aspettavano che i
propri figli terminassero la lezione; quelle tribune che non erano
mai state piene per lei, invece niente. Solo un gruppo di ragazzi
per niente raccomandabili che stavano cacciando dalla pista un gruppo
di ragazze che volevano pattinare
- vi ho detto che nessuno deve entrare in pista
disse uno dei ragazzotti.
- tu non hai nessuno diritto di decidere, pista è di tutti
- ehi coraggiosa la ragazza!!!
- ragazza un corno!!! Vic vedi di sloggiare tu e i tuoi amichetti!!!
- ma guarda, guarda chi è! Giulia non ci fai paura sai! Ora
che la vecchia non c'è più questo posto lo "gestiremo"
noi perciò o vi levate dai piedi subito con le buone o vi faremo
andare via noi con le cattive.
dopo un attimo di pausa continuò
- allora che decidete?
- LE CATTIVE!!!
disse una voce femminile ferma e decisa alle loro spalle. Era Lisa
Che aveva assistito a tutta la scena.
- ah si! Le cattive eh? Ma brava e tu chi diavolo sei? Vieni fuori
alla luce.
Lisa Fece un passo avanti e disse
- sono la nuova proprietaria di questo posto e voi state per andarvene.
- Altrimenti che fai?
Lisa Tira fuori il cellulare
- ho già impostato il numero della polizia. Hai 30 secondi
per andare fuori di qui e non farti più vedere! 30, 29, 28
.
Il teppistello tentò una guerra di sguardi ma Lisa non cedette
e alla fine il teppista si girò verso i compagni e senza dire
una parola uscì dal palazzo del ghiaccio seguito dai suoi "amichetti".
Tutte le ragazze gridarono e batterono le mani
- grazie, grazie sei stata grande.
e dopo entrarono in pista e iniziarono a pattinare sorridenti. Tutte
tranne Giulia che rimase a fissare Lisa
- Hai detto di essere la nuova proprietaria giusto?
- esatto
rispose Lisa
- ma tu sei Lisa La principessa di ghiaccio?!
- qualcuno mi chiama così.
- piacere io sono Giulia la nipote di Emily
- nipote? Non sapevo che Emily avesse una nipote non me ne ha mai
parlato.
- si beh sono venuta a vivere con mia zia qualche anno dopo che tu
ti sei trasferita, per questo non ci siamo mai incontrate ma ho sentito
tanto parlare di te. Qui sei una leggenda. La mitica principessa di
ghiaccio. Zia Emily non faceva altro che parlare di te. Ti voleva
bene sai?
Per un attimo il viso imperturbabile di Lisa si concesse un triste
sorriso.
- Anche io le volevo bene
poi il suo sguardo tornò freddo come sempre.
- mi dispiace che non ci sia più. Come è successo?
- è stato un incidente, stava tornando a casa quando un pirata
della strada ubriaco l'ha investita e uccisa.
- bastardo! L'hanno preso?
- Si e resterà in prigione per parecchio.
poi tra le due scese un imbarazzante silenzio Giulia guardava le ragazze
in pista mentre Lisa aveva lo sguardo perso nel vuoto. D'improvviso
tutte e due iniziarono a parlare
- vuoi
- senti
entrambe
- oh scusa prima tu.
ma nessuna delle due continuò. Giulia fu la prima ad iniziare
- sapevo che avevano comprato il "Crystal Palace" ma non
immaginavo che fossi stata tu. Ti devo però avvisare. Non hai
fatto un grande acquisto! Purtroppo mia zia aveva un gran cuore ed
era un'ottima insegnante ma aveva un pessimo fiuto per gli affari.
- lo so ma non è per i soldi che ho comprato il Crystal. E
detto questo andò verso la pista. Giulia la seguì e
continuò
- immagino che tu muoia dalla voglia di farti un giro sulla pista
ci dovrebbero essere dei pattini in magazzino. Se vuoi te li mando
a prendere
- no!!
Rispose secca quasi spaventata Lisa poi addolcendo un po' il tono
continuò
- ti ringrazio ma ora non ne ho voglia. Dimmi una cosa piuttosto perché
questo posto è ridotto così! Una volta era la pista
più bella della città ed era sempre strapiena.
Giulia rispose sospirando
- era famosa e strapiena fino a qualche anno fa poi
diciamo
che la fortuna è girata. Come ti dicevo prima, zia Emily non
aveva un gran fiuto per gli affari. Si è fidata di gente senza
scrupoli che promettevano chi sa che cosa e invece hanno spolpato
questo posto fino all'osso. È rimasto solo quello che vedi.
Ghiaccio, musica e poche ragazze che sono rimaste affezionate a questo
posto.
- vedo ma è un sacrilegio che un posto come questo sia ridotto
in questo modo. L'ufficio di Emily c'è ancora?
Giulia la guardò incuriosita e rispose
- si ma non c'è più molto.
Non fece in tempo a finire la frase che Lisa era già sparita.
Non si aspettava che la principessa di ghiaccio potesse tenere ancora
tanto al Crystal Palace da comprarlo addirittura. Sapeva tutto o quasi
su di lei. Era famosa in tutto il mondo del pattinaggio artistico
e non, nella sua carriera sportiva aveva vinto tutto quello che si
poteva vincere: campionati del mondo, olimpiadi e tutte le competizione
a cui aveva partecipato sia nei dilettanti che nei professionisti.
Era tecnicamente e artisticamente perfetta, in più era di una
bellezza straordinaria: mora, capelli lunghi, due occhi azzurro cielo
da togliere il fiato e un corpo da panico e soprattutto cosa rarissima
per una pattinatrice era molto alta. Quando scendeva in pista e iniziava
a pattinare era come se stregasse i suoi spettatori con la sua presenza.
Ma se in pista era famosa per la sua presenza "scenica"
altrettanto non si poteva dire della sua vita privata, di cui non
si sapeva assolutamente nulla. Tramite sua zia Giulia era venuta a
sapere che era stata costretta a trasferirsi per gravi motivi di famiglia
e che era entrata in una delle più famose scuole di pattinaggio
del paese con cui aveva vinto tutti i suoi titoli, ma non rilasciava
interviste, non parlava con nessuno all'infuori delle persone che
lavoravano con e per lei, i suoi sorrisi in pubblico erano limitati
alle esibizioni dove doveva sorridere per regolamento, ma molto spesso
sceglieva dei brani dove non era necessario. Nonostante ciò
tutti gli altri pattinatori parlavano sempre bene di lei. Quello è
un mondo in cui come giri le spalle ti arrivano coltellate a tradimento.
Invece con Lisa erano sempre molto corretti.
Nella sua vita c'era spazio solo ed esclusivamente per il pattinaggio,
fino a che un giorno all'improvviso proprio al culmine della sua carriera
da professionista è sparita. Doveva partecipare ai Campionati
professionisti dove avrebbe vinto sicuramente, e infatti era prima
dopo le prime prove, ma la sera in cui doveva fare il libero e quindi
portare a termine il campionato non si presentò e fu quindi
squalificata dalla competizione. Per poco non si beccava una squalifica
più alta, ma visti i suoi risultati la federazione decise di
non prendere altri provvedimenti. Ma questo non servì visto
che la principessa di ghiaccio sparì da ogni competizione ed
esibizione. Strano perché sembrava che nella sua vita non ci
fosse spazio per nient'altro che il pattinaggio. Lei doveva e voleva
essere la migliore. Solo questo contava e per questo che iniziarono
a chiamarla la principessa di ghiaccio. Lei non si preoccupava minimamente
degli altri. Pensava solo a vincere e basta! Ciò destò
ancora di più l'attenzione sulla sua misteriosa scomparsa.
Giulia aveva seguito la sua carriera. Anche perché sua zia
non perdeva un'esibizione della sua adorata Lisa. Lei sapeva il perché
del suo strano comportamento ma non aveva mai voluto rivelarlo a nessuno
nemmeno a lei che era la sua unica parente. Ora Lisa era lì
di fronte a lei, nemmeno poteva immaginare cosa significasse per Giulia
averla davanti era il sogno della sua vita che si realizzava, aveva
comprato il Crystal e ragazzi era bellissima!
Lisa ispezionò il palazzo del ghiaccio da cima a fondo, sapeva
che non era in buone condizioni. Ma non immaginava fino a che punto.
Il Crystal era famoso per essere una delle migliori scuole di pattinaggio
del paese. Di giorno i suoi corsi erano strapieni e la sera la pista
era aperta al pubblico che voleva passare una serata diversa e magari
tentare di imitare i campioni del momento. Ora non è più
così la scuola era stata chiusa era rimasta solo la possibilità
del pattinaggio libero ma non durante la sera. Gli spogliatoi erano
fatiscenti e anche le tribune erano tutte da rifare. Per la verità
tutto lì aveva bisogno di una sistemata. Il bar era stato sostituito
da un paio di macchinette che con molta probabilità erano pure
rotte
.
*Oh Emily ma come hai fatto a ridurre questo posto così!!?!?!
*Pensò Lisa.
Mentre continuava il suo giro si trovò di fronte all'ufficio
di Emily. Si ritrovò catapultata di nuovo a 14 anni quando
vinse la sua prima gara. Fu proprio in quell'ufficio che cambiò
la sua vita.
Un urlo la riportò alla realtà, proveniva dalla pista.
Girò le spalle all'ufficio e corse verso la pista. Una delle
ragazze che stava pattinando era caduta e si era spaventata. Giulia
l'aveva fatta sedere sulla panchina fuori pista e la stava tranquillizzando,
la distrasse con la sua dialettica e con battute spiritose sulle varie
cadute, ben presto la ragazza tornò a pattinare sorridendo,
lasciando Giulia sola sulla panchina. Lisa non sapeva che Emily avesse
una nipote e anche una bella nipote a giudicare dall'aspetto esteriore,
era bionda con lunghi capelli lisci che le arrivavano sotto le spalle,
i suoi occhi verde chiaro. Lisa sapeva già da tempo che preferiva
le donne agli uomini e quella ragazza era decisamente il suo tipo.
Giulia stava sorridendo soddisfatta alla ragazza che era caduta poco
prima poi sentendosi osservata si girò e vide Lisa che la stava
fissando. Si trovò a fissarla anche lei. Sembrava che quello
sguardo le fosse familiare da sempre. Lisa rimase sorpresa nel vedere
Giulia che riusciva a sostenere il suo sguardo in genere le persone
avevano talmente timore della "Principessa di Ghiaccio"
che si giravano immediatamente anche se lei non faceva nulla se non
osservare. Giulia no! Lei non la temeva, anzi, nel suo sguardo c'era
calore e dolcezza. Ed era stranamente familiare, come se si conoscessero
da sempre. Basta! Pensò Lisa lei non aveva mai conosciuto quella
ragazza! Era quel posto che rendeva tutto familiare e caldo. Anche
se ora era ridotto malissimo! Giulia si avvicinò a Lisa e iniziò
- senti so che sei la nuova proprietaria e probabilmente avrai già
il tuo staff pronto ad intervenire per gestire il Crystal ma
vedi questo posto è stata la mia casa per molto tempo e
ecco
. Mi piacerebbe
prese fiato e disse tutto insieme.
Vorrei rimanere e lavorare qui insieme a te e al tuo staff. Sono sicura
che anche zia Emily ne sarebbe felice in fondo io ero la sua unica
parente e tu la sua atleta prediletta, sarebbe contentissima nel vederci
insieme
.
Lisa che odia le chiacchiere la bloccò immediatamente
- ok!
- no ti prego non mi puoi far lasciare questo posto è
.
Ok? Hai detto ok? Grazie, grazie.
e presa dalla felicità le butto le braccia al collo e l'abbracciò.
Lisa si ritrasse come se avesse preso la scossa. E vedendo lo sguardo
sorpreso e ferito di Giulia le disse
- ok lavoreremo insieme, ma ti avviso che io non mi fermo davanti
a niente e nessuno e ora voglio ridare vita a questo posto e lo farò
ad ogni costo.
- sei una dura quindi eh? Va bene conta pure su di me quando iniziamo?
- iniziamo domani mattina. Ci vediamo qui alle 9
. Puntuale!
e detto questo se ne andò.
- a domani
-
disse Giulia ma la sua interlocutrice se ne era già andata.
Il
giorno dopo le due si incontrarono alle nove puntuali la prima ad
arrivare fu Lisa. Andò direttamente nell'ufficio di Emily e
nel momento in cui aprì la porta fu travolta da un'ondata di
ricordi purtroppo non tutti piacevoli. Il ricordo più forte
era quello di qualche giorno dopo che aveva vinto la sua prima gara.
Aveva finito il suo allenamento e mentre andava alle docce fu fermata
da Emily che le disse di passare nel suo ufficio prima di andare via.
Lisa si stupì di quella richiesta, lei passava sempre da Emily
prima di andare via era un rituale che facevano da anni e capitava
spesso che facessero tardi per chiacchierare oppure l'aiutava con
tutte le scartoffie burocratiche per le quali la sua istruttrice era
letteralmente negata perciò era inutile che glielo chiedesse.
E invece quando aprì la porta del suo ufficio Lisa la trovò
in piedi vicino alla finestra con un'aria molto triste, non era sola,
con lei c'era un uomo, dall'aspetto sembrava anche lui uno sportivo
e inaspettatamente sul divanetto c'erano seduti i suoi genitori. Emily
le fece segno di entrare e le disse
- vieni Lisa entra dobbiamo parlarti.
Le disse Emily, ma il suo sguardo era teso e gli occhi erano rossi
come se avesse pianto.
- mamma, papà che ci fate qui? Ho fatto qualcosa che non va?
è successo qualcosa di grave.. Oddio Luca!! - no!
- No! Tesoro.
le disse il padre
- calma ora ti spieghiamo tutto.
Luca era il suo fratellino, che lei adorava, ma che purtroppo era
malato di leucemia, per questo i suoi genitori non le erano molto
vicino. Luca aveva bisogno di cure 24 ore su 24 e purtroppo entrava
e usciva dall'ospedale.
Il padre di Lisa continuò
- sì, si tratta di Luca. Purtroppo le sue condizioni sono peggiorate.
È necessario trasferirlo in un altro ospedale.
Lisa, era confusa perciò disse ai genitori
- mi dispiace ma non capisco comunque perché siete qui, tra
poco sarei venuta a casa avreste potuto dirmelo stasera no?
Silenzio. Fu Emily a risponderle.
- vedi Lisa tuo padre non è riuscito a dirti tutto. L'ospedale
di cui parla si trova in un'altra città dovrai trasferirti
con i tuoi genitori. Lui è Pierre. È un mio amico, è
un insegnante di pattinaggio, il migliore degli istruttore direi e
lavora nella città dove andrai a vivere. In genere non prende
atleti in questo periodo dell'anno, ma in nome della nostra antica
amicizia ti prenderà nella sua scuola di pattinaggio. È
la più famosa del paese sei fortunata! Solo in quel momento
Lisa si accorse veramente della presenza.
- Ciao Lisa ho assistito alla tua ultima gara, sei molto brava, sarà
un piacere averti nella mia scuola.
Lisa ringraziò per i complimenti ma non sembrava molto convinta,
comunque, anche se all'epoca era poco più di una bambina era
molto giudiziosa e responsabile e sapeva che il fratello era molto
malato e se i genitori avevano preso la decisione di trasferirsi era
perché non c'era altra scelta. La cosa più difficile
fu lasciare Emily. Lei era l'unica che in quegli anni le era stata
vicino quando i suoi genitori erano presi dalla malattia del fratello,
cioè sempre.
- non essere triste, ti troverai bene. Pierre è un ottimo insegnante,
vedrai! Tu hai un meraviglioso talente e lui saprà metterlo
a frutto.
La consolo Emily, ma Lisa non sembrava voler cedere
- Emily a me non importa un bel niente di diventare un fenomeno del
ghiaccio, io pattino perché mi piace e perché qui ci
sei tu. Non voglio andare ti prego, fammi rimanere con te! Sei l'unica
alla quale veramente interesso.
- Tesoro non sai quanto mi piacerebbe. Ma come farebbero i tuoi genitori
senza di te?
- Loro non si accorgono nemmeno che esisto figuriamoci! Se rimanessi
con te ne sarebbero felici almeno avrebbero un pensiero di meno.
- Lisa non è possibile e lo sai anche tu. Che cosa racconti
a Luca? Che non sei voluta rimanere accanto a lui?
Sentendo nominare il fratello Lisa capitolò lei adorava il
fratellino e lui adorava lei, Emily aveva ragione Luca non avrebbe
sopportato l'idea di non avere la sorella accanto.
- hai ragione non posso rimanere devo restare accanto a mio fratello.
E detto questo scoppiò a piangere. Anche Emily era a pezzi
e cercando forse di tirare su più se stessa che Lisa la incoraggiò
a pattinare ancora più tenacemente.
- ascolta! Anche a me dispiace che te ne debba andare ma non abbiamo
scelta. Ci rivedremo prima o poi. Seguirò la tua carriera e
ogni tua vittoria sarà la mia. Metti tutta la tua rabbia sul
ghiaccio. Rendimi orgogliosa di essere stata la tua prima insegnante
e amica.
Ancora in lacrime Lisa abbracciò Emily. Poi però qualcosa
scattò dentro di lei. Alzò lo sguardo, si asciugò
gli occhi. Nessuno l'avrebbe più vista in quello stato. Quella
fu l'ultima volta che pianse e soprattutto che si lasciò prendere
da emozioni e "sciocchi" sentimentalismi. Da quel giorno
smise di essere la piccola Lisa nella sua vita ci fu solo il "ghiaccio"
e non solo quello che serviva per pattinare.
Lisa presa dai ricordi senza accorgersene, iniziò a parlare
ad alta voce.
- è iniziato tutto qui, vero Emily? Mi hai detto di mettere
le mie emozioni nel ghiaccio e io l'ho fatto, e che ne ho avuto? Fama,
gloria ho conquistato tutto quello che potevo. Ma che mi rimane? Pezzi
di metallo, coppe e targhe. Ma la sostanza non cambia ero sola all'epoca,
e sono sola oggi.
- Ma tu non sei sola.
Lisa si girò di colpo Giulia era dietro di lei e le sorrideva.
Era stata talmente assorta dai suoi pensieri che non l'aveva sentita
entrare. Istintivamente ricambiò il sorriso. In quel momento
squillò il cellulare di Giulia
- scusami
ciao tesoro
. Dimmi tutto.
mentre Giulia finiva la sua telefonata Lisa tirò fuori una
cartellina dove aveva il piano di lavoro per il Crystal.
- ok a stasera. Non vedo l'ora. Ciao
Giulia chiuse il telefonino e lo appoggiò sul tavolo.
- scusa, allora da dove iniziamo?
si mise seduta di fronte a Lisa e iniziarono a lavorare. Lisa parlava
in tono deciso e sicuro
- allora la prima cosa da fare è dare una rimodernata a questo
posto. Ho già contattato una ditta specializzata, sono i migliori
in questo campo. Verranno mercoledì mattina per organizzare
i lavori. Comunque contano di iniziare la settimana prossima e finiranno
al massimo tra 3 mesi. Ovviamente nel frattempo dovremo chiudere anche
il pattinaggio libero. Ma non credo che ci saranno problemi. Nel frattempo
dobbiamo organizzare una campagna pubblicitaria per attivare l'attenzione
e
Lisa continuò a parlare spiegando tutti i progetti che aveva
preparato, Giulia ad un certo punto non riusciva più a starle
dietro, quello era un piano di battaglia vero e proprio. Lisa era
decisa sul serio a voler riportare il palazzo del ghiaccio agli antichi
splendori.
- A proposito della campagna pubblicitaria
continuò Lisa
- per la riapertura conto di organizzare uno spettacolo sul ghiaccio.
Ho già contattato i manager dei miei ex- colleghi pattinatori.
Ora bisogna affrontare il discorso della scuola di pattinaggio. È
inaccettabile che il Crystal non l'abbia più. Ho visto che
ci sono ancora delle ragazze che pattinavano l'altro giorno potremmo
iniziare da loro
- Lisa non è che voglio fare la pessimista ma tutti questi
progetti richiedono molti soldi e il Crystal può a malapena
permettersi di mantenere i macchinari per il ghiaccio. Io ho tentato
di avere dei finanziamenti dalle banche ma è stato inutile
hanno rifiutato tutti.
- i soldi non sono un problema Giulia vedi la mia famiglia è
molto ricca e in più ho vincolato da tempo tutti i premi che
ho vinto e i soldi degli sponsor che avevo quando pattinavo. Non voglio
atteggiarmi credimi ma potrei gestire in questo modo anche altri 5
palazzi del ghiaccio.
Una frase del genere detta nel modo sbagliato avrebbe potuto far intendere
che Lisa fosse una montata, capricciosa ma il tono e soprattutto l'atteggiamento
dell'ex campionessa non diceva nulla di tutto questo, anzi, aggiunse
- continuando il discorso soldi parliamo del tuo stipendio
- non voglio soldi da te.
Rispose seccata Giulia
- io sono rimasta solo per amore del Crystal e di mia zia, io non
ho bisogno di soldi per vivere, perché ho l'ass
- senti Giulia non mi interessa che lavoro fai e quanto prendi io
so che il Crystal ha bisogno di massima attenzione. Chiunque lavorerà
con me dovrà dare il massimo, ci sarà bisogno spesso
di rimanere fino a sera tardi, oppure di arrivare prima dell'apertura.
Non ho bisogno di chi viene a fare volontariato nel week-end. Ho bisogno
di persone che garantiscano la loro presenza anche 24 su 24 se necessario.
E per questo questa persona dovrà retribuita adeguatamente.
Perciò se vorrai essere tu, o accetti le mie condizioni o sei
fuori!
Nella stanza calò il gelo. Dopo alcuni secondi Giulia si alzo
prese la borsa e fece per uscire. Poi però si bloccò
e si girò
- e va bene Principessa ma forse tu non sai che io come erede di Emily
possiedo comunque il 30% del Crystal Palace, non ti libererai tanto
presto di me.
- questo non significa niente, al momento possiedi il 30% di una montagna
di debiti. Che io ho acquistato. Senti io non amo le discussioni stupide
facciamo un patto. Io ho bisogno di un braccio destro assolutamente
e tu sei perfetta per questo perché conosci il Crystal meglio
di me, ma finché non riporteremo questo posto agli antichi
splendori rimarrai alle mie condizioni, dopo sarai tu a decidere.
Se prenderti il tuo 30% e andartene o rimanere a lavorare con me.
Va bene così?
Giulia ci pensò un attimo poi rispose
- così va molto meglio, ma ricordati che io sono una persona
che ragiona e parla. Non trattarmi da bambina stupida ok?
- non l'ho mai pensato.
Rispose Lisa. Detto questo Giulia allungò la mano per suggellare
l'accordo. Lisa fece altrettanto e strinse decisa la mano di Giulia
.
Rimasero ferme qualche attimo poi di nuovo quella scossa e quella
sensazione di dejà vu che entrambe avevano avuto anche il giorno
prima. Ma nessuna delle due l'ammise con l'altra.
Passò qualche giorno e Lisa diede il via ai lavori di ristrutturazione.
Nel frattempo lei e Giulia iniziarono ad organizzare il lavoro da
fare alla riapertura.
- davvero non ti capisco Lisa. Perché non vuoi prenderti un
gruppo da allenare! Sei la migliore pattinatrice di tutti i tempi.
A parte la tua esperienza che potresti mettere nell'insegnamento,
pensa alla pubblicità che ne ricaveremmo.
- A parte che non sono e non sono mai stata la migliore pattinatrice
di tutti i tempi. Sono una delle tante
e poi ti ho detto che
ho attaccato i pattini al chiodo e non ho intenzione di tornare indietro.
- Guarda che non sto parlando di tornare a gareggiare, anche se saresti
ancora fantastica! Sto semplicemente dicendo di prenderti un corso
da allenare tutto qui! Tu ti divertiresti e il Crystal ne ricaverebbe
un bel po' di pubblicità gratis pensa solo a quanto ci costerebbe
un allenatore con le tue referenze!!!!!
- Ho impressione che abbiamo due opinioni molto diverse sul divertirsi.
Il ghiaccio per me non è un divertimento da molto, molto tempo.
E poi ti ho detto e ripetuto infinite volte che non mi interessa "risparmiare".
E va bene ma qui si tratta di prestigio.
- Se è del prestigio che parli, vuol dire che ogni tanto mi
farò un giretto intorno alla pista da brava direttrice così
da farmi vedere al pubblico, ma non voglio insegnare! E ti prego lasciamo
perdere altrimenti finiremo con il litigare per ore senza risolvere
nulla.
- Lasciamo anche perdere per ora. La discussione è solo rimandata.
Lavoravano insieme ormai da qualche settimana e in genere non avevano
discussioni, anzi, molto spesso sembrava si leggessero nel pensiero,
a volte si rispondevano senza fare la domanda, altre si sorprendevano
a fissarsi una con l'altra. L'unica fonte di discussione deve proprio
non si mettevano d'accordo era che Giulia voleva vedere di nuovo Lisa
pattinare mentre lei non ci voleva proprio sentire.
Lavorarono duramente e i frutti si cominciavano a vedere, avevano
affidato il bar ad una delle migliori catene di ristorazione della
città con la possibilità in caso le cose fossero andate
bene di trasformarlo in ristorante.
Una mattina Giulia si precipitò nell'ufficio di Lisa.
- Lisa! Lisa! Hai parlato con il capocantiere? È terribile
entro stasera dobbiamo assolutamente lasciare l'ufficio
- buongiorno anche a te Giulia, sì sto bene, ho dormito bene
e ho già fatto colazione. E
sì ho parlato con il
capocantiere, devono iniziare a lavorare da questa parte del Crystal
e perciò dobbiamo andare. Ma se tu non ti facessi sempre prendere
dall'agitazione per qualunque cosa, ma osservassi un po' di più,
ti saresti accorta che ho già impacchettato tutto e siamo già
pronte per trasferirci. È rimasto solo da svuotare i cassetti
della tua scrivania, non mi sono permessa di aprirli perciò
sbrigati che dobbiamo andare.
Detto questo le passò uno scatolone vuoto.
Giulia si guardò intorno e scoppio a ridere
- come al solito invece tu non ti scomponi mai vero? 5 minuti e hai
sistemato tutto vero? E sentiamo principessa dove lavoreremo i prossimi
giorni? Hai idea del lavoro che ci aspetta vero?
- a casa mia. Ho già predisposto tutto. Vedrai che bell' "ufficietto"
- a casa tua eh? E io come ci arrivo a casa tua?
- Con la tua auto. Sai 4 ruote un motore, un volante
- Ho presente. Ma c'è un particolare io non ho la patente,
quindi non ho la macchina.
- E come vieni al Crystal?
- Si da il caso che non abito tanto distante e in più ho la
fermata dell'autobus sotto casa.
- È un bel guaio da me non ne passano.
- Appunto!
- Sai che facciamo? Ti trasferisci da me! Passiamo da casa tua e prendiamo
tutto quello che ti serve e andiamo da me.
Giulia non disse niente, si limitò a prendere uno degli scatoloni
vuoti che Lisa aveva portato e iniziò a svuotare la sua scrivania,
ma aveva una faccia scura e pensierosa. In genere Lisa non badava
molto a chi le stava intorno ma stranamente con Giulia non era così.
Si accorgeva subito quando qualcosa la turbava.
- Giulia qualcosa non va?
Ma niente Giulia continuava imperterrita a sistemare i suoi cassetti.
- ti ho chiesto se c'è qualcosa che non va?
- Sì che c'è qualcosa che non va! Non mi va di trasferirmi.
Io ho la mia casa e le mie abitudini. Potevi anche avvisarmi prima
no?
- Hai ragione, ma non sapevo che non hai la patente. Ho già
trasferito tutto da me, computer, fax anche il numero di telefono.
Ora non è il caso di trasferire tutto di nuovo. Scusami, ma
non avevo un altro posto
su vedrai che ti troverai bene con
me
Giulia non credeva alle proprie orecchie. Quella era stata la frase
più gentile e lunga che aveva sentito da Lisa fino a quel momento.
- e va bene però ti avviso che non lavorerò 24 ore su
24
- è ovvio! Avrai ben 15 minuti al giorno per riposarti, non
sono così dura
e detto questo si scansò per evitare una bordata di qualunque
cosa Giulia trovò sul tavolo da tirarle addosso. Mezz'ora dopo
erano in macchina dirette a casa di Giulia.
- vieni entra e fai pure come se fosse casa tua. Scusa il disordine
ma ieri sera ho fatto tardi in piscina e stamattina ho faticato a
svegliarmi. Prendo la valigia.
- Non ti preoccupare e poi questo non è disordine. Dovevi vedere
come lasciavo le camere in albergo quando gareggiavo.
L'appartamento di Giulia era piccolo ma ben disposto. Era un bilocale
ma stranamente tutto era concentrato in una sola stanza. Letto, tv
stereo. Lisa incuriosita raggiunse Giulia che stava prendendo la valigia
nell'altra stanza. Fece per parlare ma rimase senza fiato. L'unica
cosa che riuscì a dire fu solo..
- oh mio Dio!
Giulia si girò e sorrise alla vista della faccia stupida di
Lisa.
Lisa dal canto suo non riusciva a credere ai suoi occhi
quella
stanza era un vero e proprio Tempio del Pattinaggio Artistico. In
ogni centimetro di muro c'era di tutto, foto, poster, articoli di
giornali. Nella libreria c'erano decine e decine di video cassette
sempre di pattinaggio. Perfino i libri con le biografie dei grandi
pattinatori. Ovviamente era presente anche lei sul muro. Per la verità
un'intera parete era dedicata a lei. C'erano foto e poster che nemmeno
Lisa ricordava di aver fatto.
La stanza poi era completata da una scrivania dove c'era il computer
che nel frattempo Giulia aveva acceso. Per trasferire i suoi files
sul portatile in modo da poter continuare il suo lavoro anche a casa
di Lisa; ovviamente anche il computer era in "tema" con
la stanza. E anche la foto di sfondo del desktop era un'immagnine
di Lisa.
- tu sei matta! Non ho mai visto una casa del genere.
- Bella eh? Questa stanza è il mio orgoglio. Ti piace?
- Bella?!?!? È un incubo! Devo uscire immediatamente da qui.
Velocemente si girò e corse fuori da quella stanza. Andò
in salone e si mise seduta sul divano ancora frastornata. Dopo qualche
minuto però qualcosa attrasse la sua attenzione, vicino alla
parete c'era una sedia a rotelle con accanto un paio di stampelle.
Ai piedi della sedia c'erano un paio di pattini. In quel momento Giulia
entrò nel salone e vedendo lo sguardo interrogativo di Lisa
decise che forse era il caso di spiegarsi meglio.
- quella sedia e le stampelle servivano a me. Anche i pattini sono
miei. Ma purtroppo non posso più pattinare.
- Non è dei pattini che mi preoccupo ma di quella sedia.
- È una lunga storia, sediamoci che ti racconto.
Lisa si mise seduta di fronte a lei. Giulia prese fiato e iniziò
a parlare.
- è successo circa 8 anni fa. Stavamo in macchina, andavamo
a vedere uno spettacolo sul ghiaccio. Io ho sempre adorato il pattinaggio
artistico. Ero anche bravina con i pattini non al tuo livello ovvio
ma me la cavavo. Comunque eravamo in macchina quando un camion ci
ha tagliato la strada. Ricordo la frenata, un urlo e poi nient'altro
mi sono svegliata in ospedale con mia zia Emily accanto.
Lisa ascoltava in silenzio il racconto di Giulia.
- Nell'impatto sono stata sbalzata fuori dalla macchina per questo
mi sono salvata, ma avevo riportato dei gravi danni alle gambe e alla
schiena, all'inizio i dottori mi dissero che non avrei potuto più
camminare, ma dopo varie operazioni e anni di fisioterapia che ancora
devo fare sono riuscita a rimettermi in piedi e a camminare quasi
normalmente, ma per il resto non posso più fare sport tranne
il nuoto.
Il tono di Giulia era freddo e distante ma si riusciva a capire lo
stesso un' enorme sofferenza e non solo fisica.
- chi c'era in macchina con te?
- Eh?
- Mi hai detto che è successo tutto circa 8 anni fa, perciò
tu non avevi l'età per guidare, dovevi per forza stare con
qualcun altro in macchina.. Giulia chi c'era con te?
A quel punto Giulia si alzò, andò verso il ripiano del
mobile e prese una delle foto che si trovavano lì e se la strinse
al petto abbassando la testa
- la mia famiglia.
Sussurrò
Lisa si alzò e la raggiunse
- posso?
E prese delicatamente la cornice. Era la classica foto di famiglia.
Madre. Padre e 2 bambine una bionda che doveva essere Giulia, e una
mora, un po' più grande.
- mamma, papà e mia sorella. Sono tutti morti nell'incidente.
E ora anche Zia Emily è morta per colpa delle auto.
- È per questo che non guidi?
Le si riempirono gli occhi di lacrime, dopo tanti anni il dolore era
ancora fortissimo. Lisa non era solita consolare le persone, anzi,
fuggiva dai sentimenti di qualunque genere, ma vedendo Giulia in quello
stato le venne spontaneo metterle un braccio sulle spalle e stringerla
vero di se.
- deve essere stato terribile! Mi dispiace Tesoro! Ma devi essere
molto fiera di te. Sei stata coraggiosa e forte. Ora sei in piedi
e cammini e bene anche io non mi sono accorta di nulla.
- Davvero? Davvero non ti sei accorta di niente? Eppure sapessi a
volte specialmente quando sono stanca la schiena e la gamba mi fanno
ancora male. Mi sembra di trascinarmi come la zavorra.
- No davvero non me ne sono accorta.
Staccandosi dall'abbraccio Lisa rimise a posto la foto e guardò
l'orologio.
- che dici andiamo si sta facendo tardi?
Le disse Giulia notando anche lei l'ora
- Eh si dobbiamo andare altrimenti il Crystal riaprirà tra
2 anni invece che 2 mesi.
- Va bene prendo le ultime cose e arrivo.
Giulia continuò con i bagagli, mentre Lisa continuò
a gironzolare per la casa e come se fosse calamitata ritornò
nello studio. Iniziò a guardare le foto e i poster che la riguardavano,
i ricordi iniziarono a passarle nella mente, le sembrava quasi di
risentire la musica dei suoi pezzi e di rivedersi sulla pista.
La voce di Giulia la riportò alla realtà insieme ai
brutti ricordi. Quelli che la fecero smettere di pattinare, per sempre,
immediatamente il suo viso tornò ad essere duro e serio.
- beh è finita! Allora andiamo? Sei pronta?
- Credo di aver preso tutto.. ok andiamo.
15 minuti dopo erano a casa di Lisa. Giulia rimase a bocca aperta
nel vedere l'enorme casa. Era una villa a 3 piani con un bel giardino
all'entrata.
- Giulia? .. vieni?
GIULIA!
- Eh? Ah si scusa ero incantata.
Lisa aprì la porta e si trovarono nel patio che faceva da anticamera.
C'erano dei divani e un angolo bar, poi avanti c'erano la sala da
pranzo la cucina e un'altra camera chiusa e infine il bagno. Sulla
sinistra c'erano le scale.
- nel piano di sopra ci sono le camere da letto, mentre sotto ci sono
la sala tv e quello che sarà il nostro ufficio.
Scesero al piano di sotto, Lisa aveva organizzato tutto alla perfezione
come al solito del resto. Scrivanie, fax, computer, telefono, c'era
tutto quello di cui avevano bisogno. Si misero al lavoro immediatamente.
Senza rendersene conto avevano lavorato fino a sera e solo quando
i crampi allo stomaco per la fame si fecero sentire smisero di lavorare
e andarono al piano dove si trovava la cucina,
- oggi non ho fatto la spesa perciò non so cosa è rimasto
da mangiare e ti avviso non so cucinare.
- Io si! E sono molto brava anche! Se vuoi ti organizzo una cenetta
come non le hai mai mangiate!
- Davvero sai cucinare? Uao! La cucina è tutta tua!
- Che onore?!!!
Giulia inizio ad ispezionare la cucina e prese mentalmente nota di
quello che c'era e di quello che bisognava comprare
- Lisa? Scusa la curiosità ma tu normalmente mangi?
- Certo! Che domande!
- Beh a giudicare da quello che c'è , anzi di quello che non
c'è un cucina direi che è strano che tu non sia ancora
morta di fame!
- Ehmm
. Va bene confesso! La cena la compro bella e pronta quando
torno dal Crystal
Le due si guardarono un attimo e poi scoppiarono a ridere
- beh ho passato la mia vita sul ghiaccio, non avevo tempo per imparare
a cucinare, dai cambiamoci e andiamo a cena fuori, domani faremo la
spesa così tu potrai cucinare tutto quello che vorrai.
E così fecero! Andarono a cena in un ristorante non molto lontano
da casa di Lisa. All'inizio parlarono solo di lavoro , ma ben preso
Giulia iniziò a raccontarle di quando era piccola, dei suoi
studi e della sua vita in generale, scriveva racconti , che spesso
venivano pubblicato su dei settimanali, che il suo tempo libero lo
passava facendo la volontaria nella clinica dove aveva fatto la riabilitazione
dopo l'incidente.
Erano stati tanto buoni e pazienti con lei che le faceva immenso piacere
ora che lei ce l'aveva fatta adoperarsi per gli altri meno fortunati.
Lisa non parlò molto come al solito ma si sentiva stranamente
bene come con lo era da tempo, tanto che spesso si trovò a
ridere delle battute di Giulia che dal canto suo moriva dalla curiosità
nei suoi confronti avrebbe voluto chiederle qualcosa della sua vita
ma decise che non era il momento. E che doveva essere l'ex campionessa
a voler parlare.
Quando tornarono a casa di Lisa andarono direttamente nelle loro camere
da letto che si trovavano al piano di sopra.
- allora buona notte. Grazie per la bella serata Lisa.
- Grazie a te. A domani.
Ma nessuna delle due si muoveva. Rimasero lì a fissarsi per
non so quanto tempo incapaci di smettere di perdersi una negli occhi
dell'altra.
Fu il telefono nella camera di Lisa che iniziò a squillare
a farle tornare alla realtà.
- scusa vado a rispondere
buonanotte.
La mattina dopo Lisa fu svegliata da dei rumori che provenivano dalla
sua cucina. C'era anche un bel profumino. Si alzò e scese in
cucina.
Fu accolta da una sorridente Giulia.
- Buongiorno. Scusa se ti ho svegliato. Hai fame? Ci sono i biscotti
e brioche appena sfornate. Preferisci caffè o te?
- Biscotti e brioches, dove li hai trovati?
- HO FATTO UNA MAGIA!!!! No, no scherzo il bar in fondo alla strada
era aperto e così ho comprato l'indispensabile per la colazione.
E qui l'acqua per te o caffè non mancano, l'acqua non manca
mai no???
- Eh si da me l'acqua non manca
. Ti ricordi la telefonata di
ieri? Era il mio ex coreografo. Ha accettato di preparare lo spettacolo
per la riapertura e nel pomeriggio arriverà il fax con la lista
dei pattinatori che hanno aderito.
Dopo colazione ricominciarono a lavorare senza sosta come sempre.
Nel pomeriggio Lisa decise che ne aveva abbastanza per quel giorno
e disse
- bene direi che per oggi abbiamo lavorato abbastanza giusto?
- Ok chiudo la pratica eeeeeeeee fatto! E ora che facciamo?
- Beh a giudicare dal mio frigorifero direi che è il caso di
andare a fare la spesa. O se vuoi possiamo tornare al ristorante per
cena
- No, no grazie. Il tempo di una rapida doccia e sono pronta.
Così andarono al supermercato e comprarono provviste per un
esercito.
- mmm la cassiera si ricorderà a lungo di noi abbiamo speso
una fortuna
- è normale a casa tua non c'è più nulla! Sentirai
come sono brava a cucinare!!!
- Si non ho dubbi
Tornate a casa Giulia si mise subito in cucina a preparare la cena,
anche Lisa tentò di darsi da fare. Ma non c'era niente da fare
anche con tutta la buona volontà del mondo era proprio negata.
Il risultato della cena fu un successo con tante risate
- buono veramente non mi ricordo di aver mai mangiato così
bene. Ora però alla cucina ci penso io.
- Va bene. Io vado giù a vedere la tv.
- Ti raggiungo dopo.
Lisa sistemò la cucina in un lampo e scese a vedere la tv insieme
a Giulia.
- ehi che vedi?
- I tuoi ex-colleghi.
- Mm è proprio una mania la tua!!
- Ebbene si!! Sono una drogata del ghiaccio, quando vedo 2 pattini
che scivolano su una pista non capisco più niente!
- Ah ah!!!
- Comunque abbandonando le piste hai fatto un grave danno all'intero
mondo del pattinaggio. Non se ne salva una, sono scandalose al tuo
confronto.
- Allora è un bene che ho abbandonato! Ora devono trovare nuove
atlete da preparare e quindi nuovi stimoli.
- C'è un particolare un'altra principessa di ghiaccio non ci
sarà più. Sei ancora la migliore Lisa. Vinceresti ancora
qualunque gara anche se ti presentassi senza musica e con un solo
pattino.
- Esagerata!! E anche se avessi ragione io non torno indietro.
- Perché?
- Perché ho una sola parola
- Intendevo perché hai lasciato.
- Non ne voglio parlare.
- Io ti ho raccontato praticamente tutta la mia vita con tutti i guai
e i dolori, perché tu non fai altrettanto? Non ti fidi di me?
- Non è questo. Mi fido di te è che ancora non me la
sento.
- Lisa è passato più di un anno da quando sei sparita
ho ancora la curiosità di vedere il tuo libero della serata
finale. Ne parlavano tutti un gran bene.
- A questo posso rimediare
aspetta
Lisa andò di corsa al piano di sopra e tornò immediatamente
con una videocassetta in mano.
- tieni questa ti toglierà ogni curiosità è la
registrazione della prova generale del libero in questione. Ho anche
il 'costumino' di gara
- davvero?!?!? Mettiamolo su subito.
- No puoi vederlo da sola io lo conosco a memoria.
- Dai ti prego!!! Guardalo con me.
- E va bene ma solo una volta.
Contenta del fatto che Lisa avesse ceduto Giulia fece partire la cassetta.
Purtroppo insieme al videoregistratore partirono anche i ricordi di
Lisa.
- oh Lisa è meraviglioso! E' bellissimo veramente, sembra che
tu sia tutt'uno con la musica e tecnicamente è perfetto ci
sono tutte le difficoltà e i tuoi tripli sono favolosi, avevi
perfino la combinazione con due tripli.
Mentre parlava Giulia si era girata verso Lisa perciò non vedeva
la televisione. Ad un certo punto il viso di Lisa si trasformò
aveva gli occhi lucidi e la bocca tremante nel tentativo di tenere
a freno le lacrime.
- Lisa che hai?
Ma niente la ragazza non rispondeva e continuava a guardare fisso
la tv. Fu allora che Giulia capì, le immagini andarono avanti,
evidentemente per registrare il pezzo di Lisa era stata cancellata
una cassetta vecchia perciò alla fine riprese da li.
Si vedeva una giovanissima Lisa che correva ad abbracciare un ragazzo
su una sedia a rotelle. Era molto giovane e si vedeva che era malato
ma la somiglianza tra i due era incredibile. Quello doveva essere
per forza il fratello.
Lisa quello è tuo fratello vero? Vi somigliate
però
è più piccolo di te. Quanti anni ha?
- È
. È morto.
- Ooooooops scusa per la gaffe mi dispiace
Aspetta ho
capito! È successo la sera in cui sei sparita vero? È
per questo che non hai fatto l'esibizione finale!
Lisa annuì con la testa incapace di emettere suono.
- è per lui che hai lasciato tutto?
Ancora sì con la testa come risposta.
- a quanto pare abbiamo due belle storie divertenti alle spalle eh?!?!
Giulia tentò di sdrammatizzare e fece per abbracciare Lisa
per consolarla ma lei si ritrasse.
- Lisa no! Permettimi di dividere con te il tuo dolore. Lasciati andare.
Nessuno ci vede e nessuno lo saprà mai e ti giuro che non venderò
la tua storia ai giornalisti.
- Non ho pensato nemmeno per un secondo ai giornalisti. E' che non
sono abituata a parlare di me
Continuò
- quello che hai visto era Luca il mio adorato fratellino Luca aveva
4 anni meno di me. Era dolce e gentile. Aveva la capacità di
farsi amare da tutti. Purtroppo quando era molto piccolo hanno scoperto
che aveva la leucemia. È entrato ed uscito dagli ospedali per
tutta la vita. Quando aveva circa 10 anni la malattia è peggiorata
per questo d'accordo con i medici ci siamo spostati in un'altra città.
Ma anche quello è stato inutile. Anche se la situazione in
parte è migliorata, alla fine la malattia se l'è portato
via, ma almeno ha guadagnato qualche altro anno.
Giulia non aveva il coraggio di fiatare, quella era la prima volta
che Lisa si apriva con lei e aveva paura che se la interrompeva non
sarebbe mai andata avanti.
Lisa proseguì.
- mi stavo preparando per entrare in pista. Il mio era l'ultimo turno.
Come sai i turni sono di 6 atlete e per ogni gruppo si fa un'estrazione
per determinare l'ordine in cui si gareggia. Io ero l'ultima. Ma mentre
mi riscaldavo è arrivato mio padre che mi ha detto che Luca
era in fin di vita e che non avrebbe superato la notte. Sono corsa
immediatamente al suo capezzale. Ecco perché ho lasciato la
gara.
- Hai fatto in tempo?
- Si per fortuna la gara era in Italia e sono arrivata giusto in tempo
per dirgli addio. Sembrava mi stesse aspettando. Sono entrata nella
sua camera e l'ho chiamato. Mi ha guadata e mi sorriso poi ha chiuso
gli occhi e
Lisa si portò la mano sulla bocca incapace di dire altro. Giulia
l'abbracciò e questa volta Lisa non si ritrasse. Per una volta
si lasciò andare alle proprie emozione. Rimasero abbracciate
per non so quanto tempo. Dopo un po' ricominciarono a parlare, anzi,
parlarono per quasi tutta la notte. Giulia finalmente capii perché
l'ex campionessa era sempre così "rigida" era sola!
I suoi genitori non le erano mai stai accanto e a chi lo era stato
non interessava quello che provava. Da lei pretendevano solamente
i risultati e lei glieli dava. Perché preoccuparsi anche della
sua sensibilità? E così con il tempo ha soffocato i
suoi sentimenti. Se non provi niente non soffri.
Per questo inoltre aveva lasciato il pattinaggio, aveva permesso alle
sue emozioni di interferire e ora non riusciva più a controllarle,
in apparenza sembrava forte e imperturbabile ma in realtà nessuno
era mai voluto andare oltre quel muro che Lisa si era costruita intorno.
Solo il fratello ci era riuscito ma ora che non c'era più il
dolore. Lisa crollò stremata a tarda notte lì sul divano
, Giulia sentiva che Lisa aveva bisogno della sua presenza accanto,
di "sentirla" accanto. Perciò neanche lei si mosse
d'altra parte non sarebbe voluta essere da nessuna altra parte. Era
affascinata e rapita dalla donna che dormiva vicino a lei e non perché
era la principessa di ghiaccio sentiva che c'era qualcos'altro, solo
rimanendole accanto avrebbe potuto riportarla indietro e non farla
perdere ancora nell'oscurità dei suoi pensieri.
Lisa si svegliò tardissimo quella mattina, ma invece di sentirsi
in colpa e indolenzita per la notte passata sul divano si sentiva
stranamente bene. Si girò sul divano e si rese conto che Giulia
era rimasta lì con lei. L'aveva consolata e coccolata come
nessuno aveva fatto nella sua vita e dovette ammettere che la cosa
non le era affatto dispiaciuta, anzi per la prima volta era stato
bello lasciarsi andare.
Quasi nello stesso istante si svegliò anche Giulia e dopo un
attimo di smarrimento ricordò dove era e perché.
- buongiorno!
- Buongiorno anche a te!
Rispose Lisa e continuò
- sai che ore sono?
- No ma immagino che sia tardi
- Già! Sono quasi le 11.
- Le 11!?!?! Beh vorrà dire che per oggi ci prenderemo una
giornata di libertà. Pensi che il capo si arrabbierà?
- Mm no non credo, anzi, credo che se la prenderà anche lei!
- Ne sono contenta! Vado a preparare la colazione.
- Ok ti raggiungo subito.
Mentre facevano colazione Giulia chiese a Lisa di accompagnarla alla
clinica.
- ti accompagno volentieri, così mentre sei lì vado
a controllare come procedono i lavori al Crystal e poi ti vengo a
riprendere.
E così fecero. Si vestirono e uscirono. Poco dopo erano già
di fronte all'entrata della clinica.
- vuoi venire dentro con me? Non ci metterò molto e poi in
questo modo posso venire anch'io al Crystal.
- No ti ringrazio, ma ne ho avuto abbastanza con Luca di ospedali
- Ma questo non è un ospedale come gli altri vedrai. E dai
fai una prova se non ce la fai allora ce ne andiamo all'istante.
- E va bene! Ma non garantisco niente
Entrarono e proprio come aveva detto Giulia non sembrava proprio un
ospedale. Le pareti erano dipinte con colori allegri e vivaci e anche
il personale non indossava i soliti camici bianchi da ospedale ma
delle normali tute sportive.
- ehi guarda chi c'è?!?! Ciao Giulia è tanto che non
ti si vede. Come stai? E chi è questa bella ragazza?
- Ciao Anna. Anna questa è la mia amica Lisa, Lisa questa è
Anna. Anna è la direttrice e anima di questa gabbia di matti.
- Ehi! Un po' di rispetto ragazzina! Se non era per questa "gabbia
di matti" staresti ancora sulla tua sedia a rotelle invece che
sulle tue gambette secche.
Tutte e tre scoppiarono a ridere. Una voce le interruppe
- Giulia Giulia sei tornata!
Era una ragazzina di non più di 13 anni che stava su una sedia
a rotelle. Giulia corse ad abbracciarla all'istante.
- Ciao Stefania come stai? Hai visto che non ti ho abbandonato?
- Sto bene! Ieri ho fatto 5 minuti di passeggiata vuoi vedere?
- Certo andiamo, Lisa torno tra pochissimo. Anna te le posso lasciare?
- Pista?!?
Lisa rimase sorpresa dal nome ma non fece in tempo chiedere a Giulia
che era già sparita. Fu Anna a spiegarle.
- la pista è la "palestra" della fisioterapia. Vedi
quando Giulia arrivò in questa clinica era ancora sotto shock,
non voleva collaborare, si sentiva in colpa per essere sopravvissuta
all'incidente e il fatto di non poter camminare lo vedeva come la
giusta punizione. Ce n'è voluta per scuoterla.
- Scommetto che c'è riuscita la zia Emily facendole immaginare
di essere una grande pattinatrice.
- Non proprio. Hai visto la "stanza degli orrori" a casa
sua?
Lisa rise al paragone che sintetizzava al meglio quello che aveva
provato entrando nello studio a casa di Giulia.
- Si infatti
- Dovevi vedere quello che attaccato nella sua camera qui, c'erano
foto di pattinatori ovunque. Poi un giorno ne ha vista una e se n'è
innamorata. Diceva che era la sua forza si chiamava
ah si la
principessa di ghiaccio. Ogni volta che questa pattinatrice gareggiava
nella camera di Giulia c'era un tifo da stadio aveva coinvolto l'intero
ospedale così abbiamo sfruttato la cosa e ogni volta che la
tipa gareggiava noi facevamo in modo che anche Giulia affrontasse
la sua "gara" per tornare a camminare. Per fortuna che era
una pattinatrice fortissima e non ha mai perso una gara altrimenti
per Giulia sarebbe stata la fine. E' stato veramente merito suo se
Giulia cammina di nuovo e soprattutto se si è ripresa moralmente,
anzi ogni volta che torna a trovarci porta una ventata di allegria
qui dentro specialmente a Stefania. Lisa stava per chiedere altre
spiegazioni ad Anna ma venne interrotta dall'arrivo di Stefania e
Giulia che stava spingendo la sua carrozzina.
- sapete la ragazza qui presente tra qualche mese correrà la
maratona.
- Complimenti
Rispose Lisa. Poi guardando Giulia le disse che se volevano passare
al Crystal dovevano andare.
Giulia salutò Stefania con la promessa che avrebbe continuato
ad allenarsi e che l'avrebbe chiamata più spesso.
- hai ragione questo posto non è triste come un normale ospedale.
- Te l'avevo detto io!
Lisa non le disse di quello che le aveva detto Anna. Era ancora scossa
da quelle rivelazioni.
Arrivati al Crystal cominciarono a controllare i lavori, parlarono
con il direttore dei lavori
- Si signore tutto procede secondo i piani. Solo
- Solo?!?!
Esclamarono Giulia e Lisa all'unisono
- beh
solo che ci servirebbe qualcuno che provi la pista con
le luci e la musica insieme almeno così avremmo la certezza
che tutto procede al meglio.
Giulia parlò per prima
- mi dispiace io non posso aiutare e in più non abbiamo i pattini,
che avevamo qui "qualcuno" li ha voluti buttare
il riferimento a quel qualcuno era chiaro.
- qualcuno li ha voluti buttare perché ormai erano ridotti
una schifezza e sai che tra una settimana arriveranno quelli nuovi.
- si e intanto la pista chi la prova?
- Aspetta
Lisa andò alla macchina, aprì il portabagagli e prese
una borsa.
Rientrò e disse al direttore
- fate partire questa musica quando vi farò segno. Mi servono
5 minuti per infilarmi questi cosi.
Tirò fuori i pattini.
- avevi i pattini in macchina?
- Si me li sono portati appresso per talmente tanto tempo che ormai
è diventata un'abitudine
- E tu li hai sempre lasciati in macchina
- Si e
dovrei avere anche i pantaloni di una tuta
. Ah
si eccoli! Pronta! Sono osceni lo so ma mi servono solo per provare
la pista
. Giulia
mi fai passare?
Giulia era rimasta impalata di fronte all'entrata della pista.
- eh? Oh si prego!
Lisa fece un paio di giri tanto per riprendere confidenza con il ghiaccio,
ma anni e anni di lavoro non si cancellano in pochi mesi, rapidamente
riprese velocità e padronanza. Si fermò in mezzo alla
pista e disse agli operai che la stavano osservando.
- potete abbassare le luci e far partire la musica. Sono pronta!
Giulia non credeva ai propri occhi. Aveva di fronte la "principessa
di ghiaccio" e stava di nuovo pattinando.
*se è un sogno non mi svegliate* pensò.
Le luci si abbassarono e Lisa fu illuminata da un unico faro! Si mise
in posizione e partì la musica.
Qualcosa scattò dentro di lei. Intorno a lei c'erano solo musica
e ghiaccio. Si dimenticò presto che stava solo provando la
pista, lasciò che i movimenti andassero da soli come sempre
succedeva quando pattinava.
Giulia era estasiata! Nessuno era in grado di pattinare in quel modo.
Lisa era stata ferma per un anno eppure eseguiva ancora i tripli come
se niente fosse, e le trottole erano veloci e ferme sul posto. Ma
la forza di Lisa era la sua "interpretazione" dei pezzi
che eseguiva perfino in una prova senza pubblico era innato in lei,
trasmetteva le emozioni che provava, rimanevi stregato dai suoi movimenti,
calamitava l'attenzione del suo pubblico.
La musica terminò e anche Lisa si fermò insieme ad essa
uscì dalla pista e si mise a sedere su una delle panchine,
ma sia lei che Giulia non riuscivano a parlare. Giulia si riprese
per prima e inizio a batterle le mani.
- Lisa sei stata grandiosa! È incredibile nonostante sia passato
un anno sembra che non ti sia mai tolta i pattini dai piedi. Ce l'hai
nel sangue.
- Ti ringrazio. Signori - rivolta al direttore dei lavori e agli operai.
- mi sembra che la pista sia perfetta. Luci e musica sono ottimi.
Avete fatto un gran bel lavoro.
Mentre Lisa continuava a discutere con gli operai Giulia era sempre
più sbalordita, si era accorta delle forti emozioni che erano
passate in Lisa durante la prova, ma lei non faceva trapelare niente,
anzi, sembrava non le importasse. Aveva ripreso il controllo immediatamente
e ora discuteva con gli operai come niente fosse.
Quella
sera mentre cenavano Giulia ritornò alla carica.
- secondo me dovresti tornare a gareggiare.
Lisa per poco non si strozzò
- cough cough ma che ti salta in mente? Non ci penso assolutamente.
- No davvero, ti ho vista oggi. Sei ancora perfetta. Certo ti manca
un po' di fiato ma quello è normale, ma il tuo stile e l'eleganza
sono sempre favolosi! Vinceresti a mani basse. Sei ancora la migliore.
Pensa a chi ti adorava tanto, come me
- Senti cerca di capirmi una volta per tutte! IO NON VOGLIO TORNARE
A PATTINARE! Pattinare per me significava fuggire da una realtà
che odiavo. Io non gareggiavo per vincere gareggiavo perché
così potevo sfogare la mia rabbia. Le vittorie arrivavano solo
per quello. Ma ora è inutile dopo la morte di Luca ho capito
che quella rabbia mi stava uccidendo. La sera che è morto nessuno
mi ha avvisato che era peggiorato. Solo perché dovevo gareggiare,
lo dovevo al pubblico, alla gloria, al mondo intero! I miei genitori
mi hanno mandato decine di messaggi. Hanno tentato di avvisarmi ma
nessuno del mio "staff" ha ritenuto opportuno che dovessi
essere io a decidere. Se mi avessero avvisato prima non avrei perso
tanto tempo prezioso. E invece secondo il mio "allenatore"
il caro e bravo "Pierre" sarei dovuta rimanere per fare
il mio "libero" perché il pubblico lo esigeva.
Mio fratello stava morendo e io dovevo esibirmi da brava foca ammaestrata,
ma per favore!!! E sai la cosa più "confortante"
nessuno mi ha mandato nemmeno uno straccio di telegramma di condoglianze
a parte il mio ex coreografo. E ora dovrei tornare in quel mondo?
E per cosa? Per farmi sfruttare ancora? Mi dispiace non succederà
più! D'ora in poi chi vorrà avere a che fare con me
dovrà accontentarsi di Lisa e non di Lisa "la principessa
di ghiaccio"! Se non vi va potete girarmi al largo. Io non ho
bisogno di nessuno!
Detto questo Lisa sparecchiò e se ne andò dritta in
camera sua, lasciando Giulia da sola in salone che d'altro canto era
rimasta sbalordita dal lungo monologo di Lisa. Era incredibile il
suo talento e quello straordinario stile le aveva dato la forza di
reagire e di lottare per tornare a camminare, ma ora proprio quel
talento la stava portando l'ex campionessa all'esaurimento.
Giulia era per natura pacifica ma soprattutto non poteva aspettare
il giorno dopo per chiarirsi con Lisa. Era diventata troppo importante
per lei e non voleva che ci fossero problemi tra di loro. Perciò
decise che dovevano chiarirsi subito. Bussò alla porta e anche
se non sentì dire "avanti" entrò lo stesso.
Lisa stava al buio seduta per terra vicino alla finestra con la schiena
appoggiata al muro e le braccia incrociate. Giulia entrò accese
la luce sul comodino e si mise seduta sul letto.
- Lisa non voglio che tra noi ci siano dubbi di nessun genere.
- Non ho voglia di parlare e di ascoltare, mi dispiace di aver infranto
il tuo mito so quanto erano importanti le mie vittorie per te, me
lo ha detto oggi Anna.
- Che c'entra Anna in tutto questo? E poi le cose non stanno proprio
così! Senti alzati e vieni a sederti vicino a me noi due dobbiamo
proprio parlare.
- Ti ascolto anche da qui
- Si ma io non posso guardarti negli occhi e visto che la mia schiena
non mi permette di accovacciarmi fino li devi venire tu. Sempre che
t'interessa quello che devo dirti
Lisa si alzò e si mise seduta anche sei sul letto ora si trovava
di fronte a Giulia.
- Grazie. Ora
è vero che per me vederti pattinare è
importante. Subito dopo l'incidente ero in profonda crisi, non volevo
curarmi. Mi sentivo in colpa nei confronti della mia famiglia perché
era stata l'unica non morire. Stare sulla sedia a rotelle era la mia
"punizione". E non c'erano psicologi che tenessero. Zia
Emily non sapeva più che fare. Poi un giorno in tv c'erano
le olimpiadi invernali. Io ho sempre amato questo sport, certo non
ero ai tuoi livelli ma, mi piaceva mi divertivo con le mie amiche
con il pattinaggio di figura, anche se non vincevamo mai. Comunque
quella era stata la prima volta che ti ho visto pattinare, ovviamente
hai stravinto, ma non era solo quello. Ho sentito che da te potevo
prendere forza. Non chiedermi perché non te lo so spiegare.
Forse a te da fastidio sentirtelo dire ma è vero che il tuo
modo di pattinare da carica e trasmette emozioni agli altri. Ma per
me era diverso, io ho provato una sensazione ancora più profonda
e lontana nel tempo. Ed è
la stessa sensazione che provo
ora.
Giulia fece una pausa *ora o mai più* e si disse prese fiato
e confessò
- Lisa io ti amo non perché sei la principessa di ghiaccio
ma perché penso che tu sia il pezzo mancante nella mia vita
a prescindere dai pattini. Per me li puoi buttare nel primo secchio
che trovi. Ma ho bisogno che tu mi dia delle risposte.
Queste sensazioni le sento solo io?
Giulia trattenne il fiato. Aveva rischiato rivelando i suoi sentimenti
e ora aveva paura di essere respinta.
- no - sussurrò Lisa - non le provi solo tu! Ho avuto la sensazione
di conoscerti da sempre fin da quando ti ho vista al Crystal che tentavi
di tenere testa a quel bulletto. Ma io ho capito subito chi eri. Tu
sei la mia anima gemella, ma avevo paura che se ti avessi rivelato
i miei sentimenti saresti scappata alla velocità della luce.
Anch'io ti amo.
- Lisa
Giulia le saltò praticamente al collo e l'abbraccio felice
come non lo era mai stata. Lisa rispose all'abbraccio senza più
dubbi, felice anche lei di poter esprimere i suoi sentimenti quasi
contemporaneamente alzarono il viso per dire qualcosa ma si trovarono
con le labbra perse in un bacio da prima tenero e dolce che velocemente
si trasformò in molto di più. Era una conferma, una
conferma di un amore e di una passione che entrambe sapevano, conoscevano
e avevano già condiviso ma che ora era molto più forte
e urgente! Lisa si staccò per prima da quel bacio ma solo per
poter guardare Giulia negli occhi per avere la certezza che anche
lei stava per bruciare.
- Giulia pensaci bene, stiamo per entrare in un sentiero senza ritorno..
se vuoi possiamo parlarne, valutare bene le conseguenze
ma fu interrotta dalla risatina di Giulia.
- che c'è da ridere?
- tu la "principessa del silenzio" che vuole parlare. Non
c'è niente da parlare e valutare Lisa, sta zitta e fai l'amore
con me!
E detto questo la spinse con la schiena su letto e iniziò a
spogliarla.
Passarono una notte di fuoco dandosi piacere una con l'altra, sussurrando
e a volte anche gridando parole d'amore che da sempre volevano dirsi.
La mattina seguente nessuna delle due era in grado di muoversi e sinceramente
non ne avevano nemmeno voglia. Fu Lisa a svegliarsi per prima si sentiva
felice per la prima volta nella sua vita si sentiva felice e soprattutto
amata. Sapeva che la donna che dormiva esausta abbracciata a lei l'amava
per quello che era semplicemente Lisa e non la campionessa di pattinaggio
che doveva sempre vincere. Giulia dormiva girata verso di lei con
la tesa appoggiata nell'incavo della sua spalla e il braccio stretto
intorno alla sua vita, quasi come se volesse impedirle di fuggire.
Lisa guardando la sua compagna non riuscì a trattenere un sorriso
e stringendola ancora di più a se si riaddormentò. Dormirono
ancora a lungo finché non furono i morsi della fame a svegliarle.
Giulia alzò la testa e dalla sveglia sul comodino e vide che
era passata l'una. Contemporaneamente anche Lisa aprì gli occhi,
Giulia guardò la sua compagna e le sorrise dolcemente.
- buongiorno!
- Buongiorno a te!
- Ho l'impressione che anche oggi il capo ci darà la giornata
libera.
- Eh si mi sa che hai ragione. Ma se continuiamo così sarà
costretto a licenziarci!
- E' il rischio che si corre a fare l'amore tutta la notte.
- Giulia io ho fame!
Giulia guardò la sua splendida partner con gli occhi pieni
di desiderio.
- anch'io
e iniziò ad accarezzarla languidamente.
Ma Lisa la bloccò.
- No Tesoro. Io ho fame sul serio. Se non mangio subito qualcosa morirò
e tu farai sesso con un cadavere.
- Esagerata!!! E va bene! Andiamo in cucina
Sospirando rassegnata fece per alzarsi dal letto ma non ci riuscì.
La schiena le faceva un male terribile tanto che si sdraiò
di nuovo a letto.
- Giulia che succede?
- Niente, niente non è la prima volta che mi succede.
Tentò di sorridere per non preoccuparla ma le uscì solo
una smorfia di dolore.
- Giulia?!?!
- È tutto a posto. Sono solo un po' fuori forma. Ecco qui!
Ma vedendo l'espressione preoccupata della sua partner si spiegò
meglio
- non è niente davvero. È una conseguenza dell'incidente.
Ogni tanto la mia schiena si "incastra" ma dopo un po' passa
è normale.
- Non mi sembra tanto normale. Ma tu non dovresti fare una terapia?
- In effetti si! Ma da quando abbiamo trasferito l'ufficio qui non
ci sono più andata.
- Sei un'irresponsabile perché non me lo hai detto!
- Perché non era una sistemazione definitiva. Presto sarei
tornata ai miei ritmi e alla mia terapia. Comunque non preoccuparti
è un dolore passeggero 5 minuti e sono pronta e scattante!
- 5 minuti un corno. Ora te ne stai al letto buona e tranquilla e
alla colazione ci penso io. Torno subito.
Giulia guardò Lisa con un minimo di preoccupazione
- che c'è ti senti ancora male? Stai peggiorando?
- No! Proprio per questo mi preoccupo. Non vorrei stare peggio dopo
la tua colazione, in fondo ora non mi fa male lo stomaco.
Lisa rispose in modo molto poco femminile alla provocazione suscitando
la risata di Giulia che però si trasformò in smorfia
di dolore per il troppo ridere.
Passarono così praticamente tutto il giorno tra risate e coccole
e l'indomani Giulia stava già meglio ma Lisa l'accompagnò
lo stesso alla clinica per la fisioterapia con la solenne promessa
di non trascurarsi più. Nel frattempo andò al Crystal.
Finalmente i lavori erano quasi ultimati, mancava veramente poco alla
fine. Ora si che iniziava il lavoro duro. Entro breve sarebbero arrivate
le attrezzature e andavano assunti i nuovi insegnanti e soprattutto
bisognava organizzare la serata di inaugurazione.
Era persa nei suoi progetti quando due braccia la circondarono e la
strinsero forte.
- che ci fa una bella donna come te tutta sola in questo posto isolato?
Lisa non si spaventò minimamente aveva capito subito chi era.
- e tu non dovresti essere a fare la tua fisioterapia? Guarda che
stasera non accetto scuse voglio fare sesso sfrenato con te!
- E lo farai non ti preoccupare. Domani mattina sarai tu quella che
dovrà fare la fisioterapia. Ho finito presto e visto che Anna
veniva da queste parti mi sono fatta dare un passaggio.
- Tutto bene?
- Si non preoccuparti sopravvivrò anche se
Giulia guardava malinconica la pista di pattinaggio.
- guarda quanto è bella! Sembra che mi chiami
mi piacerebbe
tornare a pattinare.
- Ci hai mai provato?
- E come no! Per poco zia Emily non mi prendeva a legnate! Ma la tentazione
è stata troppo forte.
- E allora?
- E allora niente non ci riesco. Ho provato, ma la mia schiena non
riesce a reggere tutta quella fatica. Buffo no?!? tu che potresti
farlo non ne vuoi sentir parlare mentre io che non posso non vorrei
fare altro. A volte la tentazione di entrare in pista e pattinare
fino a sfinirmi è fortissima.
Lisa non sapeva che rispondere. Tentò allora di sdrammatizzare
la situazione.
- parlando di tentazione
.
E la baciò.
- Lisa non dovremmo. Siamo in pubblico.
- e chi se ne importa io ti amo. E voglio che anche il mondo lo venga
a sapere.
E riprese a baciarla.
- dai andiamo a casa altrimenti farò l'amore con te qui sulle
tribune.
Le disse Giulia. Lisa sghignazzò
- beh.. potrebbe essere un bel richiamo pubblicitario. Ci tieni tanto
alla pubblicità.
Mentre stavano tornando a casa Lisa e Giulia parlarono del Crystal.
- gli uffici dell'amministrazione sono pronti.
- Ah si?!
Rispose Giulia con uno sguardo quasi triste.
- domani potremo tornare a lavorare nel nostro ufficio.
- bene. Stasera preparo la valigia.
- Che valigia?
- Quella che ho usato per portare la mia roba, se torniamo a lavorare
al Crystal io torno a casa mia.
- A beeeh! A questo proposito pensavo
che
Un pensiero di speranza nella mente di Giulia ****dillo ti prego,
dillo!!!****
Lisa continuò
- che
potresti rimanere lo stesso da me
*** l'ha detto ***
- si
rispose immediatamente Giulia.
- rimango ma la mia camera la svuoto ugualmente
. e mi trasferisco
nella tua.
- Ottima idea!
E così fecero Giulia si trasferì nella camera di Lisa
ed entrambe ritrasferirono il loro ufficio al Crystal. Tutto prese
una meravigliosa routine.
Durante il giorno lavoravano al Crystal, ormai avevano organizzato
tutto e la sera stavano a casa a coccolarsi e fare l'amore. Lisa finalmente
si sentiva viva e felice ed era tutto merito di Giulia.
Arrivò
il momento di organizzare per bene l'inaugurazione del Crystal. Lisa
aveva già ricontattato George il suo coreografo che le promise
che sarebbe partito immediatamente e che intanto iniziava a ideare
qualcosa. Tramite i vari managers si assicurarono la presenza dei
migliori pattinatori del momento. Giulia poi ebbe un'idea, propose
di richiamare tutte le ragazze che pattinavano al Crystal prima di
iniziare i lavori per far fare un'esibizione anche a loro, una sorta
di "si ricomincia da qui
" Lisa accettò a patto
però di vederle pattinare prima, ma se non fossero state all'altezza
avrebbero solo fatto da supporto.
Il giorno dopo le ex atlete del Crystal si presentarono armate di
pattini e tanta buona volontà, scesero in pista e iniziarono
a pattinare come se stessero concorrendo alla medaglia olimpica, sapendo
che la grande "principessa di ghiaccio" le stava osservando.
- allora che ne pensi?
- Non sono male, anzi qualcuna ha veramente talento, ma solo
.
Beh sembrano tante
me! Chi era il loro insegnante?
- Ehemm
IO!
- TU??? Tu insegni? Perché non me lo hai detto prima!
- Beh sei così nauseata dal ghiaccio che se te l'avessi detto
prima non mi avresti voluto intorno.
- Giulia!!! E va bene in fondo me la sono cercata. Ora mi spiego tutti
quei libri e i poster a casa tua. Solo una cosa, perché pattinano
tutte come me?
- È normale tu sei il mio idolo!
E nel dirlo appoggiò la testa sulla sua spalla e ammiccò
maliziosamente.
Lisa scosse la testa rassegnata ormai era abituata alle battute di
Giulia sul suo passato da pattinatrice, ma non si arrabbiava più
perché sapeva che Giulia l'amava per quello che era ora e non
perché era la principessa di ghiaccio.
Giulia entrò in pista per dare indicazioni alle atlete. Lisa
rimase fuori appoggiata al bordo della pista.
- cosa vedono i miei occhi. Tante piccole principessine clonate! Meno
male che di fronte a me c'è anche l'originale. Buongiorno mia
principessa.
- Buongiorno a te Gorge sono contenta che tu si qui.
E detto questo Lisa scoppiò a ridere e abbracciò ricambiata
il suo coreografo e unico amico.
- anch'io sono contento e a giudicare da questa nuova luce nei tuoi
occhi direi che hai qualcosa da raccontarmi, sei bellissima come sempre,
ma la lunga pausa ti ha giovato!
- hai ragione mi sento molto bene!
- Tesoro direi che stai molto più che bene. Ora sai di essere
viva finalmente! E dimmi chi è il fortunato che ha saputo guardare
dentro di te e ha tirato fuori la splendida creatura che ho di fronte?
In quel preciso momento Giulia la chiamò per farle vedere qualcosa,
Lisa alzò la mano e le fece cenno di avvicinarsi e poi si voltò
verso il suo amico
- è lei.
- Scusa?
- È lei che ha saputo guardare dentro di me! E ne sono felicissima!
- E io sono felice per te, te lo meriti!
- Grazie George.
Lisa fece le dovute presentazioni.
- Ciao Giulia prima di tutto fammi dire che meriti una medaglia al
coraggio, riesci a stare accanto a questa insensibile, acida persona
vicino a me.
- Ti ringrazio. Ti dirò che non è stato facile. Il prossimo
obiettivo è quello di rimetterla sui pattini.
- Scordatelo! Non ho intenzione di tornare a fare il giullare di corte.
- È questo che pensi della tua vita?
La interruppe George
- Lisa io ti ho vista faticare e sputare sangue su quei pattini. Provavi
fino a che non eri sicura che l'esercizio fosse perfetto. E non lo
facevi perché ti sentivi un giullare di corte!!! Quello che
è successo a tuo fratello è orribile ma se anche tu
fossi rimasta 24 ore su 24 con lui non sarebbe cambiato nulla. Lui
sarebbe morto lo stesso e tu non avresti dato a noi tutti la gioia
e ripeto la gioia di vederti danzare sui tuoi pattini! Non ha senso
adesso punirti per essere rimasta viva! Cerca invece di capire che
quello che facevi lo facevi perché ti piaceva. Non negarlo.
- George lo so che ti preoccupi per me, ma ti assicuro che non mi
manca il "ghiaccio" e semmai ora ho una pista tutta per
me, posso pattinare quando voglio.
- Lisa non hai capito quello che voleva dirti George lui..
- No Giulia lascia perdere, Lisa ha capito benissimo quello che volevo
dire ma non lo ammetterà mai con se stessa. Prima o poi lo
capirai principessa e per quel giorno ho pronto un programmino giusto
per te!
- Risparmia la fantasia George non cambierò idea!
- Quanto talento sprecato!!! E va bene come lei desidera principessa
mettiamoci al lavoro e vediamo cosa fare con i piccoli cloni
George si mise subito al lavoro con Giulia al suo fianco che lo aiutò
a prendere confidenza con le ragazze ma molto presto iniziarono una
vera e propria collaborazione, Lisa rimase sorpresa nel vedere la
sua compagna così spigliata e competente, in realtà
in fondo lo sapeva ma ne era rimasta affascinata ugualmente.
A fine giornata George disse a Lisa
- tesoro la tua partner è favolosa penso che sarà un
piacere lavorare con lei , non mi sono mai trovato così bene
con un allenatore al primo impatto. È brava e soprattutto sveglia
penso che faremo un'ottima coppia.
- Vuoi dire che rimarrai anche dopo lo spettacolo?
- Ma certo. Questo posto è favoloso e merita il meglio e mia
cara non per vantarmi ma IO SONO IL MEGLIO, certo ci vorrebbe una
"campionessa" di punta, qualcuno che..
- Qualcuno che faccia da richiamo per le allodole giusto?
- Giusto e chi meglio della grande e immensa PRINCIPESSA DI GHIACCIO?
- George non lo so. Sto sicuramente meglio di un anno fa. Almeno ora
so di non essere sola ma è ancora così difficile. Non
saprei nemmeno da dove ricominciare.
A quel punto intervenne Giulia
- potresti ricominciare mettendo questi
indicando la borsa dei pattini di Lisa.
- voi due vi siete proprio trovati subito eh?
- Te l'ho detto mia principessa, questa ragazza è favolosa
penso che la sposerò
Giulia si mise a ridere mentre Lisa prese sottobraccio George e con
lo sguardo più minaccioso e freddo che aveva gli disse.
- Mio caro George. Se solo ti vedo provarci con lei io ti uccido!
George fece una faccia di finto terrore e rispose.
- sei stata molto chiara
.. vorrà dire che vi sposerò
entrambe!
E tutti e tre scoppiarono a ridere.
Lisa approfittò del diversivo per sviare abilmente il discorso
di ritornare a pattinare. In cuor suo sapeva che Giulia e George avevano
ragione e che in fondo era vero che lei amava pattinare e al diavolo
le piaceva da morire il contatto con il pubblico
La morte di
Luca l'aveva distrutta e lei aveva dato la colpa alla sua passione.
Forse avrebbe dovuto davvero farsi un bell'esame di coscienza e scoprire
cosa voleva dalla vita a parte la splendida bionda che con il suo
amore incondizionato la rendeva tanto felice
si doveva proprio
farsi un esame di coscienza presto..ma non ora ancora non si sentiva
pronta.
La data dell'inaugurazione si avvicinava sempre più. I giornalisti
sportivi lo definirono l'evento dell'anno. Mai tanti pattinatori erano
stati presenti insieme a nessun'altra manifestazione non competitiva.
Tutti gli inviti erano stati accettati.
Lisa era stupita dalla cosa.
- incredibile ci saranno proprio tutti perfino le pattinatrici che
puntualmente battevo in gara. Guarda Giulia ci saranno proprio tutte.
Sarà un lavoraccio mettere tutte insieme.
- Non ti preoccupare ho dato un'occhiata al programma di George. C'è
spazio per tutti e per tutti in misura di classifica.
- Ottimo, ottimo allora vi lascio provare in santa pace.
e con uno sguardo malizioso e complice aggiunse
- a dopo!!
Giulia rispose tirando un bacio alla sua compagna
Al Crystal era tutto pronto. I pattinatori che partecipavano al galà
erano tutti entusiasti del nuovo Crystal e dell'organizzazione della
manifestazione. Lisa, Giulia e George avevano curato l'organizzazione
in ogni minimo particolare non era sfuggito nemmeno il minimo dettaglio.
Perfino il pattinatore più capriccioso e rompiscatole non aveva
trovato niente per lamentarsi. C'è da dire che la maggior parte
del lavoro lo aveva curato Lisa che mise a frutto la sua esperienza
di pattinatrice e ricordandosi delle sue necessità prevenne
alla perfezione quelle dei suoi ex-colleghi. George e Giulia curarono
maggiormente la parte artistica e anche loro con meticolosità
e attenzione. C'era una parte corale dove tutti i pattinatori avrebbero
danzato insieme. Poi una serie di esibizioni singole, partendo ovviamente
dai meno conosciuti ai migliori e noti. Il giorno della prova generale
tutti si presentarono puntuali e ben disposti a dare il massimo. Ci
fu un particolare però che stupì Giulia. Tutti gli ex
colleghi di Lisa cercarono di convincerla a tornare a pattinare perfino
le sue "dirette avversarie" la pregarono di tornare. Lisa
sembrava stupita dalla cosa, non si sarebbe mai aspettata una manifestazione
d'affetto così forte da parte dei suoi colleghi, al solito
lei non si era mai resa conto di quanto aveva contato per gli altri.
Era così "impegnata" a non cedere alle emozioni che
non si era accorta che tutti le volevano bene. Per questo avevano
accettato di partecipare all'inaugurazione del "Suo" Crystal.
La sera finite le prove generali Giulia era stravolta dalla fatica,
Lisa dovette trascinarla fuori dalla pista per quanto era stanca.
- ehi non è che ti stai esaurendo troppo?
- No no e poi dopo-domani sera sarà tutto finito no?!?!?
- Si sarà finita l'inaugurazione, ma non il lavoro. È
proprio da domani che si inizia.. spero!
- Già almeno cominceremo a vedere i guadagni della nostra fatica
e non solo la voce "SPESE"
- Sei sempre così venale.. io parlavo del pubblico!
Stavano camminando ma ad un tratto Giulia si bloccò
- Lisa ho dimenticato il cellulare in ufficio torno subito
- Ok ti aspetto in macchina
sbrigati!
Mentre passava davanti agli spogliatoi si imbattè in una delle
pattinatrici che usciva come un fulmine dallo spogliatoio. Lisa e
l'atleta si trovarono una di fronte all'altra.
- oh scusami - disse Lisa
- no scusami tu!...... Lisa?!?!
- Odessa
- Finalmente ci rivediamo è passato un bel po' di tempo.
- Già complimenti per i mondiali sei stata grande!
- Balle! Ho vinto solo perché non c'eri tu! Lo hanno detto
tutti!
- Non dargli retta! Sei stata bravissima ti ho vista.
- Lisa tra di noi non c'è mai stato una grande amicizia, anzi
se ti potevo fare un dispetto te lo avrei fatto molto volentieri,
e sicuramente ho vinto quest'anno ma vincere così è
brutto! Preferisco perdere che sentirmi tutte le chiacchiere dietro
riguardo al tuo ritiro! Ti odio!
- Se mi odi tanto perché sei qui?
- Perché speravo che visto che questo posto è tuo avresti
fatto almeno un'esibizione durante la serata; così mi sarei
potuta di nuovo confrontare con te.
- Mi dispiace ma ho attaccato i pattini al chiodo!
- Già ma stento a crederlo! È uno schifo!
le due si guardarono un attimo e poi scoppiarono a ridere
- oh al diavolo - disse Odessa e abbracciò Lisa
- comunque sono contenta di vedere che stai bene. È per quello
che sono venuta volevo controllare di persona. Quella sera mi hai
spaventato! Un attimo prima ci stavamo riscaldando e il secondo dopo
non c'eri più
Lisa tentò di scacciare dalla mente le immagini di quella bruttissima
serata cambiando discorso
- e io sono contenta che tu sia qui. Ci serviva la migliore
- e io ti ripeto che la migliore c'è, ma è talmente
cocciuta da smettere di fare una cosa che ama perché si è
accorta improvvisamente di essere umana
- Odessa!
- E va bene. Ma ricordati che tutti noi abbiamo una vita privata quando
togliamo i pattini e abbiamo anche noi le nostre "tragedie"
ma non per questo smettiamo di vivere o di fare quello che amiamo!
Lisa hai lavorato duro per essere la migliore, non sprecare tutto!
Lisa non rispose ma si vedeva chiaramente che stava per esplodere.
In quel momento arrivò Giulia
- Lisa dobbiamo andare si sta facendo tardi, oh scusate vi ho interrotto.
Lisa ancora non si espresse si limitò a girarsi e andarsene.
Giulia era sconcertata dal suo comportamento, fece per scusarsi con
Odessa ma la pattinatrice la precedette.
- non preoccuparti ormai la conosco fa sempre così. Quando
si entra nel personale si chiude e se ne va!
- Non con me! Non glielo permetto! Scusami devo andare.
- Vai. Tirala fuori da quell'incubo in cui è piombata! Qui
c'è bisogno di lei, anche se non dovrei essere io a dirlo!
Giulia sorrise e andò verso Lisa che la stava aspettando in
macchina. Entrò e si allacciò la cintura di sicurezza.
Lisa non disse una parola per tutto il tragitto verso casa, Giulia
ormai sapeva che in questi momenti era meglio non forzarla.
Le avrebbe raccontato tutto più tardi.
Quando arrivarono a casa Lisa invece comunicò che non aveva
fame e se ne andò subito in camera da letto. Giulia non le
prestò molta attenzione, immaginando che sarebbe stata troppo
stanca per cucinare aveva preso la cena al ristorante del Crystal,
limitò a scaldarla nel microonde e metterla su un vassoio e
la portò in camera da letto!
- ti ho detto che non ho fame!
- Io sì! E siccome sono stanca e non ho voglia di mangiare
da sola l'ho portata in camera. Forza siediti e mangia con me. E se
farai la brava bambina e mangerai tutto senza capricci avrai anche
uno splendido "dopocena"
- Ehi cosa ti fa pensare di potermi parlare in questo modo?
- Il fatto che mi ami e che non mi lasceresti mai cenare tuuuuuuuuuutttta
sola!
alla vista della finta smorfia di faccina triste di Giulia, Lisa scoppiò
a ridere e si mise a sedere ma poi con aria maliziosa le disse.
- ok hai vinto ma guarda che il "dopocena" non me lo dimentico!
Qualche ora e molti dopocena dopo Lisa era sdraiata nel letto con
gli occhi fissi al soffitto! Sentì la mano Giulia che le accarezzava
i capelli poi le disse
- Non mi vuoi dire che cos'è che ti ha detto Odessa da turbarti
tanto?
Lisa non rispose alla domanda di Giulia ma le chiese
- Tu pensi che io sia un'egoista a non voler tornare a pattinare?
- No. Penso che tu sia ingiusta verso di te. Ti stai punendo per una
colpa che non è tua. Non sei tu che hai fatto ammalare tuo
fratello, lui sarebbe morto anche se tu non fossi stata una grande
campionessa. Stai ancora soffrendo per la sua morte e pensi che continuare
a fare la tua vita sia come dimenticarlo. Ma non è così.
- Il giorno che è morto aveva bisogno di me, ma io ero troppo
impegnata a vincere.
- No tesoro! Tu eri impegnata a vivere la tua vita. Non è egoismo
voler fare quello che si vuole. E poi sei arrivata in tempo.
- Ma non ho potuto dirgli addio. È morto appena mi ha visto.
- E non pensi che per lui la tua presenza sia bastata? Secondo me
si! Sapeva quanto lo amavi non serviva un addio. Non fartene una colpa,
inutilmente, non è colpa tua essere viva in questo momento.
Io non penso che lui vorrebbe vedere che ti punisci a causa sua.
- Tu che ne sai non conoscevi Luca.
- No ma conoscevo i miei genitori e mia sorella. Ho fatto anch'io
come te quando loro sono morti ed io no, ma alla fine mi sono detta
che "vegetare" non era il modo migliore per onorare la loro
memoria. Sono sicura che loro non vorrebbero vedermi così.
Come non lo vorrebbe tuo fratello.
- Forse hai ragione.
- No ho ragione di sicuro.
Nessuna delle due disse altro quella notte, rimasero ad accarezzarsi
per un po' ma presto Giulia si addormentò, Lisa invece non
riusciva a smettere di pensare. Alla fine prese una decisione. Si
alzò facendo attenzione a non svegliare Giulia, andò
nello studio, alzò il telefono e compose il numero di George.
- proooonto! Chiunque tu sia spero che tu abbia un buon motivo per
telefonare a quest'ora.
- George sono Lisa
- Lisa che succede? Stai male?
- Beh
. Non lo so! George devo chiederti un favore
Il
giorno dell'inaugurazione sembravano tutti impazziti. Giulia era un
fascio di nervi, la tensione la stava uccidendo. Anche George non
era da meno, controllarono ogni cosa almeno 20 volte soltanto Lisa
sembrava in apparenza calma e tranquilla, quasi assente. Giulia quasi
l'aggredì
- lo sai non ti sopporto! Come fai a rimanere così tranquilla?
Io sono tutta in ansia!
- Tesoro non sono un'aliena, ho paura anch'io! Ma so anche che abbiamo
fatto tutto quello che dovevamo. Anche di più! A giudicare
dalle volte che tu e George avete controllato tutto. Il bar è
aperto e ben fornito, luci e suoni funzionano a meraviglia! Ora sta
a loro (indicando i pattinatori) fare il tutto lavoro. Tranquilla
andrà tutto bene. Ora dobbiamo solo "goderci" lo
spettacolo, su andiamo!
- No io lo voglio vedere dal bordo pista, sai in caso qualcosa andasse
storto, almeno qui sono già sul posto.
- E va bene. - acconsentì Lisa.
Il Crystal era al completo non c'era più un posto libero, c'erano
anche tutte le televisioni sportive e i migliori giornalisti accreditati.
Si abbassarono le luci e iniziò lo spettacolo.
Giulia prese la mano di Lisa e la strinse forte, non aveva mai provato
un'emozione simile.
- comunque ti odio. -sussurrò a Lisa - non capisco come fai
a rimanere così calma.
- Sono o non sono la principessa di ghiaccio? Ci sarà una ragione
per cui mi chiamano così!
- Ti odio lo stesso!
Lisa scoppiò a ridere e abbracciò Giulia
Tutti i pattinatori entrarono in pista per il numero iniziale, subito
dopo si esibirono le ragazze allenate da Giulia, furono bravissime
e tutti le applaudirono entusiasti. Giulia era orgogliosa di loro!
Lisa la prese un po' in giro.
- lo sai che adesso si monteranno la testa vero? Non saprai più
come tenerle a bada.
- Lisa! Non prendermi in giro! Sono state bravissime!
- È vero ma è tutto merito tuo. Ora vai da loro e prenditi
il loro entusiasmo!
- Tu non vieni?
- No non ci possiamo allontanare tutte e due. Io rimango a guardia
del forte, vai tu da loro!
- Ok a dopo!
Giulia andò dalle sue ragazze a complimentarsi con loro.
Lisa nel frattempo stava continuando a controllare la situazione.
Tutto andava secondo i piani ad un certo punto George le si avvicinò
e le disse
- è ora principessa. Sei pronta?
- Si! Mai stata così pronta!
E andò verso gli spogliatoi lasciando George a controllare
la situazione.
Giulia tornò verso Lisa ma trovò George al suo posto.
- George dov'è Lisa?
- Ah è dovuta andare a sistemare una cosa
- Che succede? La raggiungo
- No questa se la deve sbrigare da sola. Tranquilla va tutto bene!
Come stanno le tue "principessine"?
- Alla grande! Sono tutte contente. Hanno detto che ora vogliono impegnarsi
ancora di più!
- Bene bene. Abbiamo quasi finito. Ancora un'esibizione e poi ci godremo
la meritata fama!
- Mmm non vedo l'ora. Quest'ansia mi sta uccidendo! Vorrei tanto sapere
dov'è finita Lisa
- Oh arriverà! Tra poco arriverà!
Finì l'ultima esibizione. Improvvisamente tutte le luci si
spensero e lo speaker annunciò:
- signori e signore la prossima esibizione è una sorpresa per
tutti voi, che sicuramente gradirete.
Giulia rimase impietrita non sapeva niente di questo fuori programma.
Si girò verso George che le sorrise.
- questa è per te. - e le consegnò una lettera
Giulia non ci capiva più niente con le mani che tremavano aprì
la lettera e iniziò a leggere:
Ti starai chiedendo dove sono finita., beh in questo momento sono
nel posto dove è giusto che io sia! E questo lo devo ai miei
amici che non sapevo di avere, ma soprattutto lo devo a te!
Con il tuo amore incondizionato senza pretese e senza domande mi hai
fatto sentire la persona più amata del mondo e finalmente ho
guardato dentro di me e ho capito cosa voglio. Sono sicura che anche
Luca apprezzerà. Avevi ragione lui non mi avrebbe mai voluto
che abbandonassi tutto e devo ammettere che non lo voglio nemmeno
io. Alza gli occhi verso il ghiaccio amore mio questo è per
te e per tutto l'amore che mi dai! E d'ora in poi avrai tutta me stessa
senza più restrizioni.
in
quel momento partì la musica.
Giulia riconobbe subito la musica, era una delle sue canzoni preferite.
From this moment di Shania Twain. Si accese una luce sulla pista e
partì la voce dello speaker
- è lei signori! È proprio lei! La sola e l'unica LISA
LA PRINCIPESSA DI GHIACCIO!
Ci fu un boato di gioia tra il pubblico tanto che non si riusciva
quasi a sentire la musica.
Lisa iniziò a pattinare e presto tutti rimasero incantati nel
rivedere di nuovo la grande campionessa volteggiare sulla pista.
Lisa accompagnò tutta la canzone sottolineando con salti e
trottole tutto il pezzo, non si risparmiò nemmeno per un secondo.
Non aveva mai pattinato in questo modo. Ogni tanto cercava lo sguardo
di Giulia. La vedeva che piangeva a getto continuo ma sapeva che erano
lacrime di felicità anche lei per la prima volta era veramente
in pace con se stessa.
I just swear That I'll always be there I'd give anything and everything
And I will always care
Through weakness and strength Happiness and sorrow
For better or for worse I will love you
With every beat of my heart
From this moment life has begun
From this moment you are the one
Right beside you is where I belong
From this moment on From this moment I have been blessed
I live only for your happiness And for your love I'd give my last
breath
From this moment on I give my hand to you with all my heart
Can't wait to live my life with you Can't wait to start
You and I will never be apart My dreams came true because of you
From this moment as long as I live
I will love you I promise you this
There is nothing I wouldn't give
From this moment on Your the reason I believe in love
And your the answer to my prayers from up above
All we need is just the two of us My dreams came true because of you
From this moment as long as I live I will love you
I promise you this There is nothing I wouldn't give
From this moment I will love you (I will love you)
As long as I live From this moment on
La canzone terminò e ovviamente anche Lisa terminò insieme
ad essa. Il pubblico era ammutolito, nessuno si muoveva o parlava.
Anche Lisa rimase bloccata in mezzo alla pista. Sembrava quasi che
se qualcuno avesse provato a muoversi l'incanto sarebbe potuto svanire.
All'improvviso si sentii un timido applauso.
Era Giulia
Aveva il viso inondato dalle lacrime ma era la persona più
felice del mondo. Presto tutto il Crystal si unì all'applauso.
Ci fu una ovazione con tanto di standing ovation! Lisa si precipitò
verso l'uscita della pista e in un attimo fu tra le braccia di Giulia.
- Lisa tesoro sei stata meravigliosa! Anch'io ti amo tanto e ti ringrazio.
- Sono io che ti devo ringraziare. Mi hai fatto sentire amata e così
ho capito cosa amo io!
Si riabbracciarono. Fu George a staccarle.
- ehi principessa Bentornata!
- George
.. grazie.
- Grazie a te! Ma c'è qualcun altro che devi ringraziare
girati!
Lisa si girò e per la prima volta si rese conto che tutto il
pubblico era in piedi e la stava chiamando.
Giulia la spinse dolcemente verso la pista.
- vai tesoro! È il tuo momento goditelo finalmente!
Lisa sorrise e tornò in pista e si prese tutti gli applausi
e l'affetto del pubblico, che ringraziò concedendo un bis.
Finalmente si sentiva felice e completa!
*** Fine ***