Metro Magazine

di Marzo 2003


"Lucy A Go-Go
Ms Lawless And The Lure of Hollywood"

Nell'articolo si parla di Lucy come la star internazionale della Nuova Zelanda che a più di un anno dalla fine di Xena cerca di promuovere la sua immagine e aspetta di fare la mossa giusta in campo lavorativo. Solo Lucy poteva accettare di trascorrere le vacanze estive in giro per il Paese con Dave Dobbyn e la sua band. I concerti hanno registrato sempre il tutto esaurito grazie alla sua presenza ma per lei non è ancora chiaro se tutti quei fans erano lì realmente per lei o per ricordare ancora Xena.

Dopo la fine dell'action-drama che tanto le ha portato fortuna (amore, denaro e fama) ha continuato a far parlare di sè con una novità al mese comparsate in vari telefilm, un figlio in arrivo, i Monologhi della Vagina, la nascita di Judah, le azioni di supporto contro le violenze domestiche ai minori e questo tour estivo.
Lucy racconta che il tour le è piaciuto molto anche perchè ha potuto rivivere ciò che provava circa dieci anni fa quando viaggiava con la sua compagnia; Tutte le sere quando il concerto era nel Wade il marito Rob la accompagnava con la loro Japanese 4WD.
Lucy ha anche raccontato dell'ossessiva attenzione dei suoi fans che ancora oggi non le permette di vivere serenamente e la paura per i suoi figli che sono secondo i media a rischio di rapimento; infatti un agente vigila costantemente nei pressi della sua casa perchè non vuole che accada ciò che è successo a Micheal Hurst (Iolao) che ha trovato un suo fan a rovistare tra i suoi rifiuti.
Lucy inoltre ha occasione di ricordare la nascita della figlia Daisy dice che non si aspettava di rimanere incinta anche se non ha mai voluto usare contraccettivi (la sua famiglia è Cattolica-Irlandese); quando lo confessò al padre lui le disse "grazie a Dio non hai abortito". Per i suoi parenti fu comunque un piccolo scandalo.
Ora ci si chiede quale sarà il suo prossimo ruolo e lei dice di non saperlo ancora perchè ha ricevuto vari copioni di film ma potrebbe anche scegliere di continuare a cantare o magari di avere un altro figlio.