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IL PERDONO

di Cry

Se piace o non piace sono bene accette critiche a: cristinaf1@libero.it

Stavano attraversando una radura, quando due uomini le attaccarono chiedendogli di dargli tutto quello che era in loro possesso, erano due briganti che non sapevano di aver scelto le persone sbagliate da derubare… Ma lo avrebbero in ogni modo scoperto presto. Xena guardò Gab con un sorriso appena accennato e in pochi istanti impugnò la sua spada, Gab il suo bastone da combattimento, ne nacque una tosta battaglia. Le intenzioni di Xena non erano quelle di uccidere, solo di metterli in fuga così come aveva fatto capire a Gab con quel sorriso, almeno finché uno dei due briganti non colpì Gab al volto facendola cadere a terra, Xena senza indugi si buttò sul malcapitato ferendolo a morte. L’altro brigante evidentemente spaventato se la diede a gambe. Andò subito da Gab per accertarsi che stesse bene.

- Gabrielle!

Gab si riprese presto anche se con un forte mal di testa. Vide l’uomo a terra morto e guardò Xena, le disse:

- Perdonami, non so cosa sia successo, mi sono distratta e non sono riuscita a fermarlo…

- No, non pensarci, l’unica cosa importante è che tu stia bene

Gab è riconoscente a Xena per avergli salvato la vita, prima di rialzarsi però guarda l’uomo disteso a terra… Forse quel brigante ha reagito perché loro stesse hanno reagito, certo non si sarebbero mai fatte calpestare i piedi. Xena vede Gab piuttosto turbata:

-Mi dispiace, non volevo che finisse così ma quando ti ho vista a terra ho avuto paura…

Gab le sorride:

-No, ti ringrazio, va tutto bene, non preoccuparti.

Xena anche se un po’ scettica le crede, le due si abbracciano e decidono di tornare alla locanda di Cyrene.

Nei giorni seguenti non successe niente in particolare, Gab aveva sempre desiderato imparare a lottare come Xena che quotidianamente le dava lezioni, era un’ottima insegnante. Durante un esempio di combattimento Gab vede Xena compiere le stesse mosse che aveva usato alcuni giorni prima quando furono assalite, ricordò ogni mossa nitidamente, senza neppure rendersene conto il suo viso assunse un’espressione di rabbia. Non stava lottando più con la testa, infatti, Xena ci mise un solo istante a buttarla a terra. Xena chiese se era tutto a posto, Gab rispose di sì ma che era stanca, così se ne tornarono alla locanda. Gab continuava a pensare che poteva essere evitata la morte di quell’uomo. Tutti sbagliano nella vita ma se fossimo tutti puniti in quel modo cosa potremmo mai imparare? Forse davvero era malvagio ma poteva anche essere che stava percorrendo un tratto di strada sbagliata.

Il giorno dopo Gab sembrava sempre più entusiasta d’imparare, Xena stessa ne rimase stupefatta ma ne era felice. Prima Gab era spesso dubbiosa che la violenza fosse necessaria anche per fare del bene. Loro proteggevano chi ne aveva bisogno, non esitavano a mettere a repentaglio la loro vita per aiutare gli altri, i loro scopi erano dei migliori ma vedeva con quanto accanimento Xena si batteva, non avrebbe voluto ma a volte pensava che le piacesse battersi con la spada e non le raccontava mai cosa provava quando uccideva qualcuno. “Mai se non fosse stato necessario” le aveva detto Xena sapeva che era così, ne era sempre stata convinta… Almeno fino a quel giorno. Lo scopo di Gab era cambiato, voleva esercitarsi, non per imparare a lottare come lei ma per capire cosa fosse veramente successo quel giorno, voleva capire se poteva essere evitata la morte di quell’uomo… se Xena era proprio il tipo di persona che voleva diventare. Gab decise di allontanarsi da Xena per alcuni giorni, voleva capire ma doveva farlo lontano da Xena, purché la sua decisione fosse totalmente sua e non condizionata dalla stima che aveva per Xena. Xena era molto turbata da quella decisione ma se era suo desiderio allontanarsi da lei non avrebbe discusso.

-Xena, tengo a te più di chiunque, proprio per questo ho bisogno di tornare indietro, a quello che ero prima…

-Dove andrai?

-Penso che per un po’ tornerò a casa, poi me ne starò da sola per alcuni giorni. Tornerò presto…

Gab non le disse il motivo, le aveva promesso che sarebbe tornata. Xena si disse preoccupata ma sapeva che Gab poteva cavarsela anche da sola. Fu solo il tempo di salutarsi e se ne andò. In quei giorni poteva pensare, incontrare gente diversa, affrontare da sola i suoi stessi errori e allenarsi al combattimento, sì, aveva capito che le cose non sono o bianche o nere, esisteva anche il grigio. Il bene e il male potevano fondersi, come i temporali che a volte sembrano distruggere i primi fiori primaverili ed allagare i prati verdi ma avrebbero riportato nuova vita. Aveva capito che il combattimento era il modo migliore per difendere se stessa e gli altri dal male. Voleva essere la migliore ma non attaccare, i suoi combattimenti si basavano tutti sulla difesa, non avrebbe mai attaccato il suo scopo era disarmare l’avversario o renderlo innocuo senza mai uccidere, non si sentiva in diritto di uccidere nessuno. Le ci volle più tempo del previsto anche perché Xena era sempre nei suoi pensieri, la stimava, più di una volta le aveva indicato la strada giusta quando non sapeva dove dirigersi, era buona e molto saggia. Il suo passato le aveva insegnato molto e quelle cose voleva trasmetterle a Gab affinché le usasse nel migliore dei modi, Gab lo aveva capito questo, anche per quel motivo le voleva così bene.

Un giorno Xena si trovò davanti a Minerva e la sua prediletta Elaide. Minerva odiava Xena, non riusciva a perdonarla per il suo passato e voleva a tutti i costi che pagasse. Xena le chiese di lasciarla in pace una volta per tutte ma Minerva non ascoltò, accese subito una violenta battaglia. Gab aveva deciso di tornare proprio al momento giusto! Durante il combattimento Xena affrontava Minerva e Gab teneva a bada con destrezza Elaide, forse con troppa destrezza, guardandola a Xena sembrava che non voleva affrontarla ma solo difendersi, non ci fece bada più di tanto, aveva la lama di Minerva da controllare. D’un tratto sentì il tonfo dell’impugnatura di una spada e un urlo di Gab che cadeva al suolo colpita da un pugno. Xena si distrasse quel poco che bastava a Minerva per colpirla ferendola ad un fianco, Gab che si riprese immediatamente vide l’amica a terra ferita e dalla rabbia con un brusco movimento riuscì ad evitare l’affondo della lama di Elaide che si conficcò al suolo, si girò su un fianco e con un colpo di reni si rialzò dando un calcio sul viso della donna che cadde di colpo, Gab afferrò la sua arma e gli fu subito sopra, con la lama puntata alla gola. Guardò Minerva prima di colpire la fanciulla e si accorse che per un istante la guardò con paura, Gab esitò prima di urlare:

-Lasciala andare e ti prometto che lascerò lei!

-Scordatelo!

Fu la risposta.

Non ne conosceva il motivo, forse quel secondo di paura che aveva letto nel viso di Minerva, ma era stato solo un istante, Gab sapeva che Minerva teneva ad Elaide:

- Minerva! Ti prometto che la lascerò! Non ho motivo di continuare questa battaglia se la lascerai andare!

Le due si guardarono dritte negli occhi, Xena era a terra distesa con entrambe le mani sulla ferita che le provocava un dolore fortissimo che le impediva di reagire. Vide Gab guardare Minerva con occhi di disperazione mentre gli occhi di Minerva sembravano impassibili, almeno fino a quando non caddero sulla sua compagna distesa a terra con la punta della spada di Gab puntata alla gola. Minerva sentiva la sincerità di Gab, avrebbe lasciato la sua compagna se se ne fossero andate. Ritirò la sua arma e Gab fece lo stesso nel suo stesso istante per non destare il sospetto d’averle imbrogliate. Infatti, così non era, Minerva giurò a Xena che sarebbe tornata, salì a cavallo e se ne andarono. Gab corse dall’amica:

-Stai bene?

Xena anche se con voce sofferta la rassicurò:

-Non è poi così grave come sembra…Ma come…

-Non parlare, ti porto via da qui.

Era bastata una notte a Xena per riprendersi, continuava a pensare a quello che era successo, Gab le portò un bicchiere d’acqua.

-Come ti senti?

-Meglio, molto meglio, se non fosse stato per te…

-Ehi! Devo ricordare tutte le volte che tu hai salvato me? Dovremmo stare qui fino a domani mattina benché ora sia mattina!

-No, non ti ho mai vista combattere in quel modo, eri incredibile…

-Sono stata fortunata.

-Ti ho vista, dove hai imparato?!

Xena la guardò con comprensione, Gab non le rispondeva, così le strinse la mano dicendole:

-Sai benissimo che io non mi sarei comportata così… io l’avrei uccisa senza scendere a compromessi come feci con quel brigante.

Gab non poteva non notare l’espressione sul suo volto, era quasi sofferta…

-Eppure tu mi hai insegnato a combattere

Xena la guardò dicendole:

-No, o almeno non in quel modo

Gab con un sorriso appena accennato…

-Ti ho sempre guardata combattere, dovevo solo ripetere ciò che facevi tu.

-Dove sei stata per tutto questo tempo, sono andata dai tuoi a cercarti ma non ti ho trovata, ero preoccupata, temevo che ti fosse successo qualcosa… Hai trovato ciò che cercavi?

Gab rimase per qualche momento esitante, la guardò con un viso sereno, si alzò dal suo capezzale, fece alcuni passi per la stanza poi rispose:

-Non credo che sarò mai una guerriera, mi dispiace…

-Ehi, non devi dispiacerti di questo, probabilmente lo avevo sempre saputo…

Gab l’interruppe

–No! Ho capito che la violenza non si può chiamare così se usata nel modo giusto, su questo sono con te… Quello che intendo dire è che non avrei mai ucciso quella ragazza, se Minerva non avesse accettato probabilmente non saremmo qui… Sì, ho cercato di allenarmi il più possibile ma non potrò mai attaccare. Ci ho provato, ci ho provato, per te, ce l’ho messa tutta…

Xena vide l’espressione di Gab turbata:

-Tu sai meglio di qualunque altro quanto io rimpianga il mio passato, quanto male abbia fatto e questo non me lo perdonerò mai… Stando con te ho capito che dovevo insegnarti quello che sapevo, qualcosa mi diceva che solo tu avresti usato la mia esperienza nel modo migliore. Solo la tua purezza poteva interpretare il giusto equilibrio, cercavo delle risposte, credo che siano queste, la nostra differenza ci sta completando… Sono sicura che sia questa la strada giusta. Non so se sei tornata per restare…

-Xena, come potrei mai allontanarmi da te? Sei la persona più importante che ho…

Gli occhi di Xena si riempirono di lacrime

-Quando ho visto il tuo sguardo durante il combattimento non ho visto odio così come non ho visto paura… Insegnami ad amare il mio nemico, un giorno qualcuno mi ha chiesto di farlo ma ero sorda alle sue parole. Insegnami ad apprezzare la Vita come tu l’apprezzi…

Gab si avvicinò alla finestra guardando fuori e, senza guardare Xena, le chiese:

-Perdona il tuo passato Xena, perdona te stessa…

Gli occhi di Xena guardarono il vuoto per alcuni istanti o meglio ricordarono il passato, quando Gab si girò verso di lei evitò il suo sguardo. Gab capiva benissimo quando doveva stare zitta, sapeva che per la risposta era solo una questione di tempo.

-Scusami…

Le disse prima di lasciare la stanza.

Xena rimase totalmente immobile, era così bello avere accanto Gab, sentire il suo amore, le era riconoscente anche per questo ma quello che chiedeva era irrealizzabile. Non avrebbe mai potuto, non ci sarebbe mai riuscita, Gab non sapeva quali atrocità aveva commesso, gliene aveva parlato qualche volta ma poteva solo immaginare, ma ciò che si prova a portare quel peso è inimmaginabile.

Riposò tutto il giorno, e con Gab dell’argomento sembrava che se ne fossero perse le tracce. Quel giorno Gab passò molto tempo con Cyrene, avevano un sacco di cose da dirsi nonostante Cyrene fosse sempre stata piuttosto riservata sapeva che con Gab poteva discutere di qualsiasi cosa eppoi le era veramente molto grata per ciò che aveva fatto per sua figlia e che continuava a fare anche se Gab le ripeteva che non era alri che lei ad esserle riconoscente.

Il giorno dopo Xena era già in grado di reggersi in piedi, era di pelle dura dopotutto… Quando si svegliò Gab non era nella locanda, sua madre le offrì una deliziosa colazione poi decise di uscire a respirare un po’ d’aria fresca, l’accompagnò fuori sua madre che la fece sedere su una sedia appena fuori dalla porta. Cyrene la guardò come solo una madre può guardare i suoi figli, le diede un bacio sulla fronte poi la lasciò sola.

Si sentiva molto meglio quel giorno ma la richiesta di Gab continuava a rimbombargli in testa, le avrebbe parlato molto presto. Con una mano sulla ferita se ne stava a contemplare il cielo, poteva sentire dei profumi buonissimi, ricordava che non passava molto tempo a rilassarsi benché Gab glielo chiedesse spesso

-Pisolare non è di mio gradimento…- E’ quello che le rispondeva sempre.

Poco dopo sentì gli zoccoli di un cavallo sull’erba e la voce di Gab canticchiare, doveva davvero essere felice! Poi la vide apparire dalla boscaglia con il suo portamento eretto, la vedeva molto più sicura di se stessa, quel periodo trascorso da sola l’aveva rafforzata e in un modo davvero incredibile senza toglierle quella serenità che adorava di più in lei. Scese da cavallo con un salto sicuro e con un sorriso enorme le augurò il buongiorno:

-Sono felice di vederti in piedi, oggi è una giornata straordinaria. Sono appena tornata dal villaggio sai chi ho incontrato?-Disse un po’ scocciata:

-Corilo! mi stava guardando di nuovo con quegli occhi da pesce lesso, non sai quanto mi ha fatta sentire a disagio, avrei voluto sotterrarmi aiutami non mi lascia in pace!-

Xena scoppiò in una risata

- Per questa battaglia non ti posso aiutare, ma se mi permetterai di usare la spada…

-No, dopotutto non è cattivo, gli permetterò di vivere…

Xena la guardò e le disse:

-Riesci sempre a farmi ridere, non perdere mai questa qualità ti prego…

Gab la guardò con occhi dolcissimi, la risposta era scontata poi disse:

-Tua madre probabilmente mi ha scambiata per un facchino, ci sta prendendo gusto a mandarmi al villaggio a prendere provviste, cosa avrà mai da cucinare…

-Se tu sapessi cosa ho nello stomaco in questo momento puoi capire perché - Poi Gab entrò.

Era talmente bello respirare quell’atmosfera di pace e tranquillità, non doveva fare niente ora, solo contemplare tutta quella bellezza e il ritorno di Gab, da quando se ne era andata non ha mai trovato un momento di pace, gli era mancata tantissimo. Ma ora basta rimpianti, era tutto a posto.

Nel pomeriggio Gab andò nella boscaglia per allenarsi, dalla locanda era appena nascosta, non le piaceva farsi vedere combattere, non le piaceva farlo ma sapeva che era necessario. Quando rientrò era piuttosto sudata ed affaticata, Xena si stava medicando la ferita, quando la vide le chiese:

-Ti stai impegnando davvero molto…-

La guardò distratta e piuttosto imbarazzata, le accennò un sorriso poi si preparò per un bagno bollente senza risponderle.

Quella sera si trovarono tutte e tre davanti al fuoco con Cyrene che non faceva che raccontare di quando Xena era piccola con tutto quello che combinava

-Ti assicuro Gabrielle che era un vero diavolo…

-Su questo non nutrivo dubbi…

Xena ribatté: - Ehi, voi due vi siete alleate alle mie spalle per caso?

Poco dopo Cyrene andò a dormire lasciandole sole, Xena guardò Gab:

-Penso che sia il momento migliore anche per noi per dormire- Poi vide l’espressione di Gab persa nel vuoto:

-Mi stai ascoltando? Va tutto bene?- Gab si girò verso di lei:

-Sì, ero solo distratta, forse la stanchezza… Xena, riguardo all’altro giorno…

Spezzò lì la frase guardando Xena:

-So di averti ricordato momenti dolorosi, non era mia intenzione, spero solo che un giorno tu possa farlo.

Xena era comunque contenta che Gab volesse che lei stesse bene, questo non faceva che legarla maggiormente a lei…

-Gabrielle, tu non sai quello che ho fatto, è qualcosa che va al di la di ogni immaginazione…

Gab l’interruppe

-No…

Rimase con gli occhi persi nel vuoto stava guardando qualcosa e i suoi occhi cominciarono a diventare lucidi. Xena non capiva la sua reazione, rimase ferma ad osservarla. Gab sembrava piuttosto agitata, così si alzò in piedi, aveva qualcosa da dirgli ma non riusciva a trovare le parole giuste e non sapeva se fosse giusto che lo sapesse…

-No, purtroppo ti stai sbagliando… Se me ne sono andata è perché volevo che tu potessi essere orgogliosa di me, perché io sapessi combattere… Perché non ti preoccupassi inutilmente. Poi un giorno nel bosco ho incontrato Ares, lui sosteneva che non avrei mai potuto migliorare ulteriormente, mi mancava qualcosa… La giusta rabbia… Mi ha chiesto se volevo rivivere il tuo passato… Mi ha spiegato che non sarebbe stato facile ma ho accettato…Tutto quello che hai fatto è diventato parte di me… E’ stato terribile…Ti ho odiata Xena, ti ho odiata come non avevo mai odiato prima, mi stavo perdendo in un mare di odio, rancore. Xena, io ho rimpianto di averti voluto bene.

Si mise una mano sulla bocca come se volesse cancellare quello che aveva appena detto, Xena continuava a guardarla restando in silenzio, le sembrava incredibile quello che stava ascoltando… Gab proseguì…

-Ciò che ho visto purtroppo superava ogni mia immaginazione, sentivo un fortissimo dolore attraversarmi tutto il corpo, strapparmi l’anima… Pochi istanti mi sono bastati per sentirmi morire, per desiderare la morte… Tutte quelle persone… Tu… Ares mi ha spiegato perché mi avesse fatto vedere il tuo passato. Mi voleva insegnare che dovevo combattere non solo pensando che era una cosa giusta ma rendendomi conto fino a che punto poteva spingersi il male. Pensavo che non ti avrei mai perdonata Xena, così come tu stessa non puoi farlo… Ho seguito Ares, lui credeva che in quel modo mi sarei allontanata da te… Fortunatamente sì sbagliava… Combattendo in quel modo non facevo che rivederti… rivedevo la tua rabbia e solo in quel modo sono riuscita a capirti. Sono riuscita a leggere nel tuo cuore. La Xena di una volta è ormai morta, guardare il passato deve solo permetterci di migliorare. Solo quando mi sono accorta di non avere più niente da perdere ho capito che potevo solo “cercare”… Cercare di amarti ugualmente e l’esserci riuscita mi ha ridato la gioia… Anche tu puoi riuscirci…

I suoi occhi si stavano facendo lucidi, stava di nuovo soffrendo per lei, ma questa volta era lei a volerlo. Fino a quel momento non aveva capito che probabilmente Gab non era altro che un dono, tanto amore era incredibile, per di più amore disinteressato per un’amicizia disinteressata. Gab non stava chiedendo qualcosa per se stessa, non stava implorando per qualcosa di suo… Aveva deciso di accettare di condividere un passato doloroso non suo non per sapere e basta ma per trovare il modo giusto per farle del bene… Poteva sprecare tutto quell’amore per lealtà? Forse sì, ma se qualcuno le aveva fatto un dono simile forse il suo passato era davvero da tenere dietro alle spalle e non solo per se stessa, ma soprattutto perché Gab era diventata una sua responsabilità. Poteva renderla veramente felice accettando quello che le aveva chiesto… Quello che aveva fatto era, sia pure irresponsabile, ma un’azione d’amore incomparabile nei suoi confronti. Cosa avrebbe dovuto fare ora? Mille pensieri le stavano attraversando la mente, non la stava guardando negli occhi, la grande guerriera sembrava avesse perso tutte le energie di cui disponeva, continuava a fissare il pavimento cercando di rimettere insieme quello che Gab le aveva detto. Lentamente le prese la mano, Gab stava piangendo, l’aria della stanza era carica di emozioni che vanno al di la di ogni immaginazione, un’atmosfera dolce, sembrava che un qualsiasi movimento brusco potesse cancellare quella magia. Si guardarono negli occhi e lentamente si avvicinarono per abbracciarsi. Xena con un filo di voce riuscì solo a dirle: -Hai fatto questo… Non rimasero che quelle parole nella stanza, Xena non sapeva reagire e Gab aveva detto ciò che voleva.

Quando Gab si svegliò la mattina seguente vide che Xena non era nella sua stanza, corse a cercarla, si sentiva agitatissima, temeva di non trovarla, fortunatamente la trovò appena fuori dalla porta della locanda. Sentendola arrivare Xena si girò di colpo:

-Ehi, ci siamo svegliate col fuoco sotto i piedi questa mattina?

Gab le fece un sorriso enorme, lo stesso fece Xena:

-Per un attimo ho pensato che tu… No, lasciamo stare, piuttosto come stai oggi?

-Bhe, per quanto riguarda la ferita, sembra che si sia sistemata- Dando una leggera botta –Non mi fa più male…

-Ne ero certa, tu sai sempre cavartela…

-Io non ne sarei tanto sicura, probabilmente fino a qualche giorno fa era così, ma non ne sono più così sicura…

Poi guardò Gab:

-Ho conosciuto una ragazza un giorno, era una persona molto saggia; una volta mi disse che è più facile perdonare noi stessi se prima qualcun altro ha potuto perdonare noi…

Gab aveva già sentito quelle parole molto tempo prima, era stata lei stessa a pronunciarle, forse capiva quello che Xena voleva dirle.

Con occhi dolcissimi la guardò:

-Cosa ne è stato di quella ragazza?…

Xena distolse lo sguardo da Gab, guardò il cielo poi la vasta distesa d’erba davanti a loro, rimase immobile un istante poi, sempre guardando lontano, come a ritroso nel tempo rispose:

-Lei, dopo avermi donato il suo cuore è stata in grado di regalarmi un pezzo della sua felicità… Rischiando la sua… Non ha mai voluto niente in cambio, le importava solo dare… Probabilmente lei stessa è stata un dono.

Quelle parole provocarono a Gab un’emozione fortissima, sentiva il suo corpo avvolto da un dolcissimo calore, non si era mai sentita così:

-Forse per quella ragazza la sua felicità dipendeva dalla tua…

-Sì, la penso anche io così.

Ora tutto era di nuovo a posto, potevano ricominciare il loro cammino, il loro viaggio le portava a nuove avventure ogni giorno e ogni giorno il loro legame non avrebbe potuto che rafforzarsi. Chissà, forse Minerva quale dea che era, vedendo che Xena non faceva altro che aiutare gli altri insieme a Gab, l’avrebbe anche lei perdonata.





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