|
Il portale del gruppo yahoo Xena rpg Il
sentiero proseguiva verso nord, perdendosi tra una fitta foresta Il folle semidio sembrava distratto in quel momento. Si voltò verso Vulnavia e disse, con aria distaccata :” Xena crede di avermi in pugno ma questo non fa che essere un vantaggio per me. Ho capito quale è il modo migliore per raggiungere il mio obiettivo, Vulnavia! C’è stato un momento nel passato, durante il quale, una crudele guerriera di nome Callisto, un personaggio molto interessante, decise di rovinare Xena, uccidendo quella sciocca poetessa. Il suo errore fu quella di mandare un sicario maldestro di nome Joxer, che non riuscì nel suo intento. Ma se avesse avuto successo, Xena sarebbe probabilmente tornata ad essere una sanguinaria e dunque degna di essere al mio fianco. Ma a tutto c’è rimedio…” detto questo alle spalle dell’elegante semidio, apparve un gigantesco cancello dall’aria antica, le cui porte si aprirono da sole. “Farò in modo che gli eventi cambino a mio favore…”. Sembrò impensierito da qualcosa ma subito dopo, gelidamente, aggiunse “Vulnavia, fa in modo che nessuno, in questo mondo, attraversi il portale!”. Il
demone annuì e con occhi privi di qualsiasi emozione, osservò
Joxer,
mezzo ubriaco, lasciò una taverna dove erano scoppiate varie
risse, per ritrovarsi in mezzo alla strada dove un gruppo di briganti
stavano saccheggiando la città. Mentre le persone combattevano,
tutte intorno a lui, il guerriero sia pure barcollando e reggendo
una brocca, riusciva ad evitare tutti. Con la mente persa in chissà
quali fantasie dovute alla grande bevuta, seguiva ciecamente un sentiero
che lo portò fuori della città, incrociando una ragazza
che attirò la sua attenzione, benché non riuscisse a
spiegarsene il motivo. Joxer notò che anche la fanciulla lo
fissava. Non
appena lo sguardo di Gabrielle incrociò quello di Joxer, il
“Ehi ma…” disse Joxer, sorpreso dalla reazione della fanciulla “Un momento… ma tu sei…” continuò il guerriero, sempre più stupito, fissandola “Tu sei la ragazzina, l’amica di Xena… Gabrielle… allora sei viva!” visibilmente commosso “… il tuo aspetto è cambiato… con i capelli corti, ma sei sempre bellissima.. ehm… volevo dire una gran guerriera! Ricordo che ti stavo seguendo per ordine di Callisto che mi aveva chiesto di ucciderti… ma io non lo avrei mai fatto, naturalmente! Non sono quel tipo di persona! Quando ho visto quel grosso e strano carro guidato da quel tizio vestito a festa urtarti a tutta velocità e sparire… ho pensato che fossi morta…”
“Ti adoro quando fai così.” Disse Ares accarezzando Xena , “Adoro vedere come ti ecciti al solo sentir pronunciare la parola “battaglia”. Ma più di tutto adoro vedere te che combatti, che scateni la tua furia. Si, è quella la Xena che amo.” "Si?"Disse Xena con tono accattivante "Mi fa piacere, perché non esiste un'altra Xena..." "Pensa che bello, io e te sull'Olimpo...il dio e la dea della guerra..."Poi, fece uno scatto e si mise di fronte ad Ares, lasciano al dio il solo spazio per respirare, pronta per ricominciare ciò che era stato interrotto da quel soldato. Ares e Xena si stavano scambiando effusioni amorose quando un rumore quasi impercettibile mise all’erta il dio della guerra. “L’ hai... l’ hai sentito anche tu?” chiese Ares cercando di staccarsi da Xena Il
pavimento nella tenda cominciò a tremare, gli oggetti si mossero
Ares aveva sentito un fragoroso rumore e, a quanto pare, l’aveva sentito anche Xena. Così i due si separarono, il dio della guerra uscì dalla tenda e vide un’armata che stava entrando nel villaggio dove erano accampati. Intorno a lui i soldati correvano per l’accampamento e si preparavano a combattere. Ares era furioso e così afferrò uno dei suoi ufficiali che, in quel momento, passava proprio vicono a lui: “Perchè non sono stato avvertito?” urlò e il soldato gli rispose con voce tremante :”Signore, ci era stato ordinato di non disturbarla per nessun motivo.” Il dio, terribilmente seccato dalla stupida risposta, gettò a terra l’ufficiale pensando che, non appena si fosse sistemato tutto, lo avrebbe fatto uccidere. Dopodichè si girò verso Xena, anche lei uscita dalla tenda, e le disse: “Mia cara, chi pensi che sia così stupido da sfidare il Dio della Guerra e la Principessa Guerriera?” Xena era troppo impegnata nel dare direttive per ascoltare il dio, sentendo la domanda si girò verso di lui "Non lo so, qualche suicida, immagino!" Poi guardandosi disse "Vado a prepararmi per la battaglia!" così rientrò nella tenda. Dopo poco tempo i soldati erano pronti per combattere ma nel frattempo l’esercito nemico era arrivato vicinissimo all’accampamento. In testa all’armata c’era una donna bionda con indosso un’armatura di cuoio. Ares andò verso di lei e le chiese urlando: “Chi sei? Chi osa sfidare il Dio della Guerra?”. Callisto
tirò le briglie del suo cavallo affinché si fermasse,
“Non lo so, e comunque non sono cose ti riguardano. Non credere di essere l’unica guerriera del mondo, non ci metto niente a ucciderti e a rimpiazzarti!” rispose Ares, poi aggiunse con tono ironico: “Facciamo così, tu te ne vai via e non ti fai più vedere e io, forse, eviterò di massacrare te e i tuoi uomini (se uomini si possono chiamare quelli che ti seguono). Mi sembra un accordo vantaggioso, tu che dici?” "Non
è con te che mi voglio battere!" ripetè Callisto
irritata All'udir
le parole della nemica, Xena uscì fuori dalla sua tenda, quindi
lanciando il suo urlo di battaglia si lanciò contro la nemica
con un salto mortale, facendola cadere da cavallo e buttandola a terra.
Gabrielle
e Joxer erano in viaggio già da qualche tempo poiché
le Joxer,
aveva da tempo abbandonato l’idea di entrare nell’armata
di Callisto e provò inutilmente a inserirsi in eserciti di
altri signori della guerra ma senza successo. Avvilito dall’idea
di non poter avere una sua strada, aveva iniziato a bere, lasciando
che la sua mente lentamente lo abbandonasse. Ma da quando era tornata
Gabrielle, il guerriero si sentiva sempre più raggiante di
felicità. Il
volto di Gabrielle si illuminò di gioia a sentire quelle parole,
ma subito dopo, il ricordo della tragica morte di Joxer, la fece rattristare:
"Non sei cambiato proprio per niente, anche qui sei sempre il
solito Joxer...".Gabrielle alzò lo sguardo verso il cielo:
un fumo grigio si stava spandendo, le battaglie non avevano mai fine. “Dopo
la tua morte, la Principessa Guerriera è sparita e Callisto
ha continuato a depredare ogni villaggio, trucidando innocenti. Io
sono scappat… ehm… mi sono allontanato per una pausa di
riflessione. Xena è tornata con Ares, a capo di un’armata
di pericolosi guerrieri. Ha iniziato una guerra con Callisto ma nello
stesso tempo, non esitava anche lei a devastare le città e
a uccidere innocenti. Sono nate poi altre armate di briganti che dapprima
guerreggiavano con quelle di Xena e di Callisto ma poi gli obiettivi
di tutti sono divenuti la distruzione di ogni luogo abitato…”
il guerriero, per la prima volta, sembrò riflettere sui tristi
avvenimenti che erano accaduti negli ultimi mesi. Il terreno tremò
e in lontananza un gruppo di predoni a cavallo arrivò rapido
presso Joxer e Gabrielle. I briganti si fermarono, minacciosi, presso
i due. Joxer aveva una fifa blu ma lanciò uno sguardo sicuro
alla ragazza e le disse “ Gabrielle, non posso permetterti di
morire di nuovo ora che ti ho rincontrato!”
“Ah no?” domandò il guerriero, tremante. Riprese “Neanche Joxer il magnifico! Ehm…” tentando di farsi coraggio. I predoni si avvicinavano con aria minacciosa ma Joxer non arretrò ma non fece neanche un passo avanti. “State lontani! O la mia furia omicida vi annienterà!” disse con voce insicura ai nemici che non risposero. Il guerriero cominciò a sudare freddo. Vide Gabrielle lanciarsi verso i briganti più vicini. Joxer sentiva di non poter rimanere a guardare e si lanciò nella mischia, agitando la spada che, inavvertitamente gli parti dalla mano, e con l’impugnatura andò a cozzare contro la testa di un avversario che cadde a terra, svenuto. “Ops…” osservò il guerriero, stupito. La
poetessa infilzò uno dei briganti all'altezza del grosso Joxer si trovava in mezzo alla rissa a combattere con un brigante, di cui riusciva a evitare i colpi ma che, allo stesso tempo, non riusciva a ferire , agitando in aria due ridicoli coltellini e trovandosi così in una buffa situazione di stallo. “Dei dell’Olimpo! Che cosa vuoi fare, prendermi per stanchezza?” chiese al suo avversario. Il guerriero si accorse che era apparsa poco lontana la bellissima e divina Aphrodite e tutti si erano voltati a guardarla. Aphrodite
camminava sinuosamente, le sue vesti non lasciavano nulla all'immaginazione,
e non lasciavano indifferenti nemmeno nemmeno i malviventi che stavano
attaccando Gabrielle e Joxer. La dea si avvicinò al capo della
banda, che intanto aveva fatto cadere le armi e la fissava con aria
ammaliata, diede un bacio a quest'ultimo "Fate l'amore non la
guerra!" disse bisbigliandogli in un orecchio , l'uomo, sotto
l' incantesimo che la dea gli aveva fatto, guardando i suoi compagni,
che come lui erano fermi a fissare la dea disse a gran voce "Forza,
ritiriamoci! Facciamo l'amore,non la guerra!!!". Gabrielle
fu felicissima di rivedere Aphrodite, le regalò un sorriso
"Chiedi
alla persona adatta allora...io sono la dea dell'amore,cara!"
disse Aphrodite con tono esaltato, felice di tanta considerazione.
"Amiche? Io e te?" La dea osservò Gabrielle dalla
testa ai piedi "Beh si, certo, dovresti metterti vesti più
eleganti e cotonarti un po i capelli...ma in generale sei carina!"
disse annuendo la dea. "Altra dimensione? Di cosa parli?"
Un
ragazzino sui dodici anni, con una possente spada al fianco, stava
percorrendo la strada del villaggio. Solan aveva l’aria smarrita
e si guardava intorno. * Come farò a trovarla?* si chiese,
il ragazzo, triste. Gabrielle
sbarrò gli occhi quando vide Solan passarle vicino. Era Joxer si voltò prima verso Gabrielle e poi verso Solan, confuso :”Che cosa? Il figlio di Xena? Ma se lui è qui allora ci sarà anche la madre! Dei dell’Olimpo!” Impugnò la spada e si guardò intorno con aria spaventata. “Non aver paura, Gabrielle! Ti difendo io dalla Principessa Guerriera!”. I passanti lo fissavano come fosse pazzo e il guerriero continuava a guardarsi in giro, agitato “Non preoccupatevi, gente! C’è Joxer il magnifico qui pronto a combattere per salvarvi anche se spero non ce ne sia il bisogno perché sono a stomaco vuoto…” “Scusa!” disse Solan, con aria pacifica alle spalle di Joxer al che il guerriero sobbalzò come avesse avuto un leone inferocito dietro la schiena. “Scusami…” ripete il ragazzo mentre Joxer si voltava, ancora tremante, a guardarlo “Hai per caso nominato la Principessa Guerriera? Sai dirmi dove si trova in questo momento?”. La voce di Solan aveva qualcosa di triste. *Ci siamo! L’ora dei conti è vicina… * Notò lo sguardo di Gabrielle. * Chi è questa donna? Perché mi sta guardando in questo modo?* Gabrielle
cercò in breve tempo di trovare una soluzione. Solan non Solan osservò, incuriosito Gabrielle. * Gli occhi di questa donna sono molto caldi… e il tono della sua voce è così gentile… mi chiedo se la mia vita fosse stata diversa se avessi avuto una madre…*. Il ragazzo ricordò alcune scene della sua vicinissima infanzia, quando si trovava al villaggio dei centauri e gli altri bambini lo prendevano in giro perché non aveva la mamma. Più di una volta, si era sentito molto triste. “Io mi chiamo Solan e accetto volentieri di unirmi a voi!” rispose, docilmente, il ragazzo guardando Gabrielle. Il mattino era freddo e il sole cominciava ad illuminare le tende degli accampamenti in cui i soldati ancora riposavano. Xena si stava preparando nella sua tenda quando entrò un soldato "L'armata sarà pronta tra poco, Xena" disse, la principessa guerriera lo guardò bene, poi disse con il suo solito tono severo ed impassibile "Bene, prepara i cavalli!" Si raccolse i capelli che le andavano sul viso, finì di allacciare l'armatura e mise la spada nel fodero. "Ares, il dio della guerra è pronto per assaporare una nuova battaglia?!" Disse voltandosi verso il dio che era comparso alle sue spalle. “Certo
che sono pronto ad assaporare una nuova battaglia! Cominciavo ad annoiarmi
senza combattere! Ma vedo che sei pronta, non indugiamo ulteriormente,
andiamo!” disse Ares. Poi uscì dalla sua tenda e diede
l’ordine di radunare gli uomini per mettersi in marcia. Gli
ufficiali iniziarono a dare direttive ai loro soldati e, in poco tempo,
erano tutti pronti per partire e per saccheggiare l’ennesimo
villaggio. "Meraviglioso..." ripetè Xena con malizia al dio della guerra, fuori della tenda. "Allora, siete pronti?" Disse Xena ai soldati che la guardavano aspettando i suoi ordini,"Ricordate, nessuna pietà, se sarà necessario uccidete anche donne e bambini, devono capire con chi hanno a che fare!" così dicendo salì a cavallo,e, fece un cenno ai soldati in modo che partissero. Il rumore dei cavalli facevano tremare la terra e presto davanti a loro si prospettò il villaggio. Xena innalzò all'aria la sua spada e gridò "Attaccate". Ci fu qualche minuto di battaglia, fin quando Xena notò un uomo che portava un sacchetto dal quale si intravedevano delle collane e degli anelli di valore e si dirigeva dentro una locanda *Ancora non ha capito chi comanda?!* pensò la principessa guerriera, così si apprestò a scendere da cavallo e ad inseguire l'uomo. Entrò nella locanda dove questo si era rifugiato, ma davanti a lei trovò una donna dai capelli biondi che le ricordava tanto Gabrielle, questo la bloccò un attimo, la principessa guerriera fissò la donna "Gabr..."disse sotto voce, poi tornò in se *Gabrielle è morta...era un intralcio alla mia ascesa!* pensò, ma ci fu un'altra cosa a farla sussultare, quel ragazzo che stava alle spalle di Gabrielle, non riusciva a capire chi fosse ma le ricordava qualcuno, sentiva qualcosa che non aveva mai sentito prima verso quel fanciullo. Riprese definitivamente coscienza così si apprestò ad attaccare Gabrielle. Solan si voltò a guardare la nuova arrivata. *Ma è Xena! Dannata! Sta per attaccare Gabrielle!” Il ragazzo impugnò la sua spada, coraggiosamente e si mise tra la Principessa Guerriera e la bionda poetessa. “Maledetta assassina! Ecco quello che sei! Una spietata assassina! Hai ucciso mio padre Borias e io, Solan, lo vendicherò!” Si mise in posizione di combattimento ma gli parve di notare qualche tentennamento da parte dell’avversaria mentre notò che dietro di sé Gabrielle stava dicendo qualcosa e Joxer era rimasto immobilizzato, forse dalla paura. Xena guardò il ragazzo, non poteva credere a ciò che aveva appena sentito, ora le era tutto chiaro, la strana sensazione che aveva provato nel vedere quel ragazzo, la persona che tanto le ricordava, e ora quella rivelazione. Era così strano...la principessa guerriera, per la prima volta dopo tanti anni non seppe che fare,guardava Solan,suo figlio, e si sentiva confusa. Non voleva che gli succedesse qualcosa, ma non poteva intralciarla nella sua ascesa! Un rumore proveniente dalle sue spalle attirò la sua attenzione, era quell'uomo, colui che aveva tentato di nascondersi. Prese un pugnale che teneva negli stivali e lo tirò all'uomo che cadde a terra. Xena prese i suoi gioielli, si girò come per andarsene via, ma mentre stava per uscire dalla porta si voltò un attimo. Gabrielle
ebbe un tuffo al cuore quando notò Xena comparire sulla La guerriera guardò Gabrielle *Non può essere lei, è morta!* pensò Xena, poi guardò suo figlio. Sentendo Gabrielle salutarla disse "Non sono qui per i convenevoli, piuttosto, voglio il ragazzo!" Xena non gli avrebbe fatto nulla, se non lasciarlo, il più lontano possibile e al sicuro. “Maledetta! Vuoi uccidermi come hai fatto con mio padre e con tanti altri innocenti, vero? Non te lo permetterò! Mi hai sentito? Non te lo permetterò!” gridò, furioso, Solan. Si preparò a uno scontro con la Principessa Guerriera ma senti la mano di Gabrielle sulla sua spalla e si voltò a guardarla. * Gabrielle è preoccupata per me… * pensò, colpito, il ragazzo. * No, devo cercare di star calmo…*. Solan rimase fermo, fissando con odio Xena. “Ehi, calma!” disse, la voce tremante di un uomo che si stava avvicinando “Capisco che si possano creare degli equivoci, specie quando si è a pancia vuota. “ affermò Joxer guardando sorridente la Principessa Guerriera, avanzando e affiancandosi a Solan e a Gabrielle. Il guerriero stava morendo di paura ma era troppo preoccupato per la sorte di Gabrielle e Solan per non far nulla. “Per cui,” proseguì “perché non ci sediamo tutti a tavola e mangiamo qualcosa? Ho con me la ricetta di una nuovissima zuppa costituita da gustose radici! Mi sembra un’occasione da non perdere e che ci impedirà naturalmente di uccidere qualcuno! Eh eh!” "Taci!" Disse Xena rivolta a Joxer con un tono che lasciava trasparire tutta la sua rabbia "Non voglio più sentire una parola uscire dalla tua bocca, altrimenti, farò in modo di non farti parlare più per tutta la tua misera esistenza" Così dicendo si voltò verso Solan "Se t'avessi voluto uccidere l'avrei già fatto da un pezzo,cosa pensi che me l'avrebbe impedito?" Con una mossa disarmò il ragazzo "Andiamo, non lo voglio ripetere!" Solan lasciò che Xena lo disarmasse, senza opporre resistenza. Ma dopo che la Principessa Guerriera gli ebbe ordinato di seguirlo, rimase immobile tra Gabrielle e Joxer, con un’espressione decisa in volto. * Non so che cosa tu voglia da me, ma di certo non mi lascerò sottomettere da una donna tanto diabolica!* pensò, il ragazzo, guardando Xena, con decisione. Come ricordando solo allora di essere solo un ragazzino, si voltò verso la bionda poetessa e le chiese, preoccupato “Non devo andare con lei, giusto? Non lascerai che mi porti via, vero, Gabrielle?” Gabrielle
guardò Solan dritto negli occhi e scosse il capo: "No,
tu Xena fisso Gabrielle. Non poteva credere a tutto quello che le stava accadendo,la sua migliore amica era ancora viva, tutti i bei momenti cha aveva tanto rimpianto sarebbero potuti tornare. Nonostante tutto, la guerriera non era sicura dell'autenticità delle parole di Gabrielle, aveva vissuto tante avventure e intrighi, e non sarebbe stata la prima volta che qualcuno cercava di raggirarla. *Mio figlio è lì, Gabrielle è lì...ma qui ho tutto quello che ho sempre sognato...un'armata, il successo, Ares...*Pensava la guerriera. Guardò Gabrielle,Solan Joxer e poi rivolse lo sguardo ad Ares. Quel momento anche se di pochi secondi le sembrava eterno. “Insomma! La vogliamo smettere! Sono venuto qui per saccheggiare un villaggio e per ammazzare persone, non per sentire una sciocca bambina piagnucolare! Quindi, biondina, tieni a freno quella lingua altrimenti te la faccio tagliare, intesi?!” disse ‘leggermente’ irritato Ares, poi continuò rivolgendosi a Xena: “Mi meraviglio di te, Xena! Comandi un’armata, sei al fianco del dio della guerra, ogni persona su questa terra ti teme e tu perdi tempo ad ascoltare le chiacchiere di una stupida che predica la pace e l’amore! La guerra! La guerra e ciò che devi fare! Sei nata per uccidere, non per perdonare!” Ares attese un attimo, dopodiché aggiunse con tono più pacato: “Ma evidentemente mi sbagliavo. In fondo non sei una vera guerriera. La prossima volta sceglierò meglio chi far diventare una dea.” Xena guardò il dio della guerra con sguardo fermo e gelido "Non ti permetto di rivolgerti a me in quel modo! Ti ho battuto in precedenza e sarei capace di batterti ancora!" Rimase un attimo immobile, poi, guardò Gabrielle, "Abbi cura di Solan" le disse, poi, uscì dalla locanda,e rimontò a cavallo.
Xena, che era ormai pronta a ripartire e voleva solo dimenticare il tutto sentendo le parole di Gabrielle disse "Sai, ne ho veramente abbastanza di tutta questa situazione, ma se proprio ci tieni a raccontarmi tutto..." Fece un cenno ad alcuni suoi uomini che subito presero i polsi di Gab, Joxer e Solan legandoli "...Potrai farlo nel mio accampamento, sai, ci si annoia da quelle parti...sopratutto se fai parte dei prigionieri!" Così dicendo scoppiò in una risata e partì. Desio
stava camminando lentamente su una vallata presso un piccolo villaggio
dove vi erano delle rumorose zuffe, la gente urlava e si picchiava
selvaggiamente.
Desio guardò, gelidamente, la donna negli occhi e affermò “Ho avuto modo di osservarti, Callisto, e devo dire che il tuo stile mi piace. Ciò che provi, dopo avere ucciso tanti innocenti è gioia e ogni volta che trucidi qualcuno la tua felicità aumenta e, in questo siamo simili.” Il semidio fece una pausa e volse lo sguardo altrove mentre Callisto continuava a girargli intorno e a osservarlo. “ Ciò che mi muove, lo scopo della mia vita, è la brama di potere, Callisto, che un guerriero come me o come te può raggiungere solo con le proprie imprese. La violenza, la devastazione e la morte! Sono queste le nostre armi! Uccidi Xena, e farò di te una divinità. Nella tua nuova natura, avrai forze che neanche immagini.” fece un’altra pausa, e di nuovo il semidio dallo sguardo glaciale, fissò Callisto negli occhi e disse “ Ti do un piccolo assaggio delle facoltà che potresti avere: la conoscenza, la conoscenza di ciò che sei ora in questo mondo e di quello che sei nelle altre dimensioni e quale ruolo ricopre Xena nel tuo destino.” Desio alzò un braccio, lentamente, e nella sua mano si formò una sfera di luce biancastra che prese il volo leggera e andò a fermarsi davanti agli occhi di Callisto, dove fece una silenziosa e, apparentemente innocua, esplosione, che illuminò la Regina Guerriera, in tutti i sensi.
Il
semidio continuò a fissare gelidamente la Regina Guerriera
e affermò :”Ripeto! Mi piace la tua classe, Callisto!
Ma permetti che ti dia un consiglio. E’ giunta in questa dimensione,
una persona che non vi appartiene più e che ha reso Xena una
donna debole. Non attendere oltre! Attacca Xena il prima possibile
ora che si trova in una situazione di incertezza. Ritengo che con
la tua abilita riuscirai a sconfiggerla senza problemi! Non preoccuparti
per Ares. Ci penserò io a neutralizzare il mio sciocco padre!” "Oh,
questa è bella..." disse Callisto fermando con le mani
il Era
ormai notte fonda quando Xena tornò all'accampamento con i
suoi Gabrielle
guardò Xena scotendo la testa e cercando di strappare le "Gabrielle è morta, di lei non restano che un cumulo d'ossa sepolte sotto terra" Disse Xena perdendo la pazienza e cominciando a gridare, poi, abbassò lo sguardo, e subito dopo riprese a parlare, questa volta in tono più calmo "Pace, serenità? Non m'interessano,sai, in effetti non m'interessa nulla delle belle cose che mi hai citato" poi si avvicinò a Gab "Dici veramente che siamo unite, che io combatto per il bene? E magari porto anche la pace nel mondo...fossi in te starei molto attenta a quello che dico...Gabrielle" La guerriera nominò il nome della poetessa con tutto l'odio di cui era capace in quel momento, mentre la fissava negl' occhi. Solan dopo avere ascoltato le due donne, pensò * Dunque… un tempo Xena era buona ma se è così forse non è stata lei a uccidere mio padre… e inoltre come mai non ci ha ucciso subito?*. Il ragazzo domandò, curioso e ingenuo come solo un giovane della sua età poteva essere, alla Principessa Guerriera :”Ma tu non sei sempre stata cattiva, vero? Kaleipus mi dice sempre che non bisogna fidarsi delle apparenze… io credo sia questo che intende… io penso che tu sia buona!” Joxer spaventatissimo, affermò :” Xena, lascia liberi Solan e Gabrielle e uccidi me… non è che un bambino e Gabrielle… io invece avrei dovuto essere un coraggioso guerriero … ho cercato di entrare in varie armate ma… non ci sono mai riuscito e nessuno mi ha mai preso sul serio… quindi perché non uccidi me e lasci andare loro due?” il guerriero, tremante, continuò a guardare la Principessa Guerriera. Sentendo
le parole del figlio, il cuore di Xena iniziò a battere più
forte, non sapeva cosa rispondere, stette a sentire quello che aveva
da dirle, poi lo guardò "No, non sono sempre stata cattiva,
ero una sciocca ragazza un tempo, e poi, io e te abbiamo molto più
di quel che immagini in comune..." “Che cosa intendi dire? Che cosa abbiamo in comune? “ Il ragazzo notò che gli occhi di Xena erano molto tristi. * Quello non è lo sguardo di una persona cattiva…* pensò, fissando la Principessa Guerriera. Dopo una breve pausa il ragazzino osservò, innocentemente “Credo che quel semidio, Desio, mi abbia mentito… mi aveva detto che eri cattiva e che avevi ucciso mio padre ma… forse non è vero…” disse Solan, candidamente. “Ma tu, Xena perché sei cambiata e non sei rimasta buona?” "Infatti, non sono stata io ad uccidere tuo padre!" Disse Xena a Solan "La vita ti porta davanti a dei momenti in cui devi prendere delle scelte, e io ho preso le mie!" “Forse non avevi vicino qualcuno che ti guidava e ti aiutava nel tuo cammino come io ho Kaleipus… Ma puoi ancora tornare indietro, giusto? “ domandò, Solan ingenuamente “Kaleipus dice sempre che ogni momento è buono per fare del bene agli altri… io credo che anche tu possa tornare a fare del bene come facevi un tempo…” continuò il ragazzo fissando, innocentemente, la Principessa Guerriera. Xena non resistette più, suo figlio le era davanti e non sapeva d'esserlo...così slegò le corde che legavano il ragazzo "Vieni, non ti farò del male ma devo assolutamente dirti qualcosa"così afferrò il braccio del ragazzo e lo condusse nella sua tenda "Dai precisi ordini di non entrare, nessuno mi deve disturbare" Disse ad una guardia. Una volta entrati si rivolse al ragazzo "Puoi sederti!" e si sedette dinanzi a lui "Solan, un tempo, molti anni fa, conobbi tuo padre, Borias. Lui era innamoratissimo di me, e io lo ero di lui, così lasciò sua moglie e suo figlio per seguirmi. Una notte ti concepimmo. Tua padre era molto amico dei centauri, ed in particolare di Kaleipus, a differenza di me. Quando nascesti, però il fato volle che tuo padre morì, fece solo in tempo a vederti appena nato tra le mie braccia, le sue ultime parole furono dedicate a te! Tu eri la prima persona a cui volevo veramente bene, eri più importante di ogni cosa per ma...ma nonostante ti amassi molto, decisi che per il tuo bene sarebbe stato meglio che tu non stessi con me, il figlio di Xena sarebbe stato un bersaglio fin troppo puntato! Così, decisi che sarebbe stato meglio che tu fossi cresciuto lontano da me. Ti portai da Kaleipus, nonostante la decisione di abbandonarti mi addolorava molto. E oggi ti ho rivisto, e ho pensato che non avrei potuto lasciarti un'altra volta!" Una lacrima bagnò le guance della guerriera. Tu sei mio figlio! Un tempo, quando conobbi Gabrielle ero tornata sulla via della pace, combattevo per i più deboli, ma un giorno Gabrielle morì, lei era la mia famiglia e così capii che nella mia vita non posso permettermi di amare qualcuno...e capii che la cosa migliore da fare era tornare la Xena d'un tempo, la principessa Guerriera!" Xena guardò il ragazzo e gli fece un sorriso "Dimmi qualcosa, Solan!" *Che cosa…? Ma come è possibile…? * si domandò , incredulo, Solan restando muto per un momento. * I suoi occhi… sono gli occhi di una persona buona e lei... mi vuole bene veramente…”. Il ragazzino ripensò alla sua infanzia che aveva vissuto privo di una figura materna, pensando che ora tutto sarebbe cambiato. “Madre…sarò io a guidarti e a farti tornare sulla strada del bene.” Disse il ragazzo, abbracciando la Principessa Guerriera. Xena non rispose nulla alle parole del ragazzo, era confusa,e non sapeva qual'era la cosa giusta da fare. Ricambiò l'abbraccio del figlio. Riprovò quell'emozione, la sensazione d'amare qualcuno al di sopra di ogni cosa, ora era pronta a tutto per suo figlio. Ares era comodamente seduto nella sua tenda ripensando agli strani avvenimenti recenti. Era preoccupato per Xena, o meglio, era preoccupato che, a causa di quella sciocca ragazzina bionda, lo tradisse. Si era accorto che aveva una strana influenza su Xena. E poi c’era quel ragazzo, anche lui non sembrava estraneo a Xena. Una cosa era certa: se non voleva perdere la Principessa Guerriera, doveva ucciderli entrambi. Proprio mentre era assorto nei suoi pensieri, apparve davanti a lui Desio. “Desio, ragazzo mio, si può sapere che diamine ci fai qui?!” disse Ares L’elegante semidio fece qualche lento passo verso Ares, fissandolo in modo glaciale. “Mio povero e perdente padre… i tuoi poteri sono così limitati da non darti la possibilità neanche di immaginarlo. Sono giunto da un’altra dimensione, perché interessato alle imprese di Xena. Credevo fosse una vera guerriera, l’unica che potesse essere considerata da un potente semidio come me… ma non preoccuparti, non ho intenzione di possedere l’umana di cui tu ti sei così miseramente innamorato, annullando quel poco di grandezza di cui la tua divinità ti rendeva padrone. No! Non sono così vile da dare tanta importanza a una donna… piuttosto, mio povero e misero padre, avrai notato i mutamenti del suo animo che si sono succeduti questa notte. La Principessa Guerriera non può più definirsi tale visto che a muovere le sue azioni ora, è un sentimento tanto inutile quanto può esserlo l’amore.” “Io sarei misero e perdente? Come ti permetti di parlarmi in questo modo! Credi di essere più potente di me? Ricordati che io sono tuo padre e che tu sei solo un semidio mentre io sono il dio della guerra. Potrei fulminarti se solo ne avessi voglia ! Comunque, riguardo a Xena, sono d’accordo con te che non sia più quella di una volta.” Desio continuò a fissare Ares, imperturbabile. Disse, guardandolo in modo gelido :”Povero e miserabile padre, non puoi che farmi pena. I tuoi occhi sono così cechi da non vedere la verità? Io non sono il Desio di questo mondo, frutto di una tua passione passeggera ai danni di una misera umana, del resto non potrei esserlo dato che in questa dimensione sono appena nato e hai lasciato che mia madre morisse dandomi alla luce senza muovere un dito… Io sono qualcosa di molto più immenso. Non ho solo la mia divinità ma ho ucciso tutte le divinità minori, appropriandomi dei loro poteri. Non puoi farmi più niente, povero e stupido padre… un tuo fulmine mi farebbe l’effetto di una carezza… ma io posso distruggere questo e tutti gli altri mondi, mi basta pensare di volerlo.” “Sei diventato molto presuntuoso ragazzo. Ne ho sentite a centinaia di persone come te che pensavano di potermi uccidere... i fortunati sono diventati un mucchietto di cenere. Non vorrai fare la stessa fine, vero? O forse credi che non avrei il coraggio di farlo soltanto perché sei mio figlio? In questo caso ti sbaglieresti di grosso: ho compiuto azioni ben peggiori senza avere la minima esitazione. Ma continui a girare intorno alla mia domanda. Cosa ci fai qui?” L’elegante semidio volse lo sguardo verso un punto indefinito davanti a sé, pensieroso poi riprese a guardare, gelidamente, suo padre negli occhi. “Voglio solo avvisarti: ho mandato la mia campionessa Callisto a combattere contro la tua. Ho scelto Callisto perché è l’incarnazione della vera guerriera. Il suo cuore è completamente vuoto, come il mio … e sarà proprio grazie a questa sua splendida dote che riuscirà nel suo intento. Preparati a una sconfitta, padre e a una perdita che, conoscendo la tua indole sentimentale, ti farà piangere lacrime amare.” “L’incarnazione della vera guerriera? Direi piuttosto l’incarnazione della pazzia. Credi che sia uno sciocco? O magari cieco? Se Callisto fosse stata così forte certo le avrei proposto di unirsi a me. Sai che ti dico? Penso che sei tu quello che si dovrebbe preparare alla sconfitta. Non ho mai visto Xena perdere e penso che non accadrà neanche questa volta” disse Ares. Poi guardò il figlio dritto negli occhi con un’espressione carica di disprezzo e disse: “E ricordati che io non piango mai.” Desio
fissò muto il padre, con uno sguardo indecifrabile. L’ira
che dimostrava Ares in quel momento indicava quanto il dio della guerra
fosse affezionato alla Principessa Guerriera. Grave errore. In effetti,
era proprio a causa di quell’amore che Ares aveva perso la sua
freddezza, riscaldandosi inutilmente. I buoni sentimenti erano l’origine
della debolezza di qualunque creatura vivente. Ares
disse a Desio che si stava allontanando: “Non osare farti vedere
di nuovo! E, soprattutto, non osare sfidarmi. Credi forse di essere
diventato tanto potente? Credi forse di potermi battere? Io non ne
sarei così sicuro. Sei sempre stato uno sciocco presuntuoso
e, a quanto pare, non sei cambiato affatto.” Joxer
e Gabrielle erano rimasti nella tenda, legati. Il guerriero disse,
incoraggiante alla poetessa :”Non preoccuparti, Gabrielle! Mi
sono trovato mille volte in una situazione come questa! Un guerriero
deve essere sempre pronto ad ogni evenienza. Devi sapere che mentre
gli sciocchi uomini di Xena mi legavano, io ho trattenuto il fiato
in modo che, successivamente respirando a pieni polmoni, le corde
si sarebbero allentate e mi sarei potuto liberare facilmente! Ora
ti mostro!” Il
bardo osservò Joxer alzando il sopracciglio, poi sorrise “Oh! Ehm… davvero? Devi esserti sbagliata… non ho mai notato nessun cigolio!” rispose, imbarazzato, Joxer “ Ma sul coltello hai ragione! Non uno ma due pericolose lame sono nascoste all’interno della mia armatura! Pronte per essere usate nel momento opportuno! Eh! Eh! “ continuò con una orgogliosa risata, il guerriero “Non sai di quanti nemici mi sono liberato lottando armato dei miei due formidabili coltelli, a volte li usati per combattere addirittura contro armate intere! E, naturalmente ne sono sempre uscito vincitore!” "Oh,
ne sono certa" replicò Gabrielle. "Certo, se le tue
parole Xena
guardò il figlio "Ora abbiamo qualcosa da fere! Andiamo"
Disse facendogli un sorriso, poi uscì dalla tenda nella quale
erano e si diresse da Joxer e Gabrielle. “Tornerò al villaggio dei centauri, da Kaleipus!” rispose Solan, determinato, poi lesse la tristezza sul volto di Xena “E tu verrai con me, vero, Madre? Non lascerò che tu perda di nuovo la strada del bene!” affermò, affettuosamente, il ragazzino guardando negli occhi la madre “Ci sarò sempre io a guidarti, madre!” osservò Solan in modo audace e ingenuo al contempo. Il ragazzino, con l’immaginazione, già si vedeva mentre viveva felicemente al villaggio insieme a sua madre e a Kaleipus. "No
Solan, io non verrò con te..." Affermò Xena guardando
il figlio, poi continuò, questa volta con tono più dolce
"tu capisci, io non posso!" Abbassò per un istante
lo sguardo "Ma verrò a trovarti, e ti scriverò".
Quelle parole dovevano essere per il figlio, ma in qualche modo, consolavano
anche lei. Gabrielle
scosse la testa: "Sarà inutile che io racconti a tuo Dopo essersi massaggiato i polsi, Joxer prese la parola. “Se vuoi il mio parere, Xena, … e parlo da guerriero precedentemente sanguinario e crudele poi portato sulla buona strada dall’incontro con Gabrielle, anche un combattente spietato può ravvedersi per usare la spada a fin di bene e quindi…” Il guerriero vide che tutti uscivano dalla tenda senza dargli retta e disse “Ehi, ma dove andate, aspettatemi!” Xena uscì di corsa dalla tenda e vide ciò che stava accadendo. I suoi uomini correvano da una parte all'altra senza uno scopo preciso, i cavalli erano imbizzarriti e proprio davanti a lei, avanzava Callisto. "Gabrielle, porta Solan e Joxer al sicuro!" disse all'amazzone senza rendersi conto che,per la prima volta, dopo tanto tempo, stavano collaborando come ai vecchi tempi. "Voi, mettete i cavalli nelle stalle" "Tu, raduna gli uomini e digli di prepararsi alla battaglia!" "Voi, preparate le armi da distribuire!". Xena, in poco tempo aveva dato tutte le direttive necessarie affinché fosse tutto pronto per la battaglia, disse poi, avvicinandosi ad uno dei suoi uomini "Metti del veleno su tutte le armi e tutte le frecce che abbiamo!". Poi, fece qualche passo in avanti e si diresse dalla nemica che era giunta proprio dinanzi a lei. Callisto
regalò un sorriso alla Principessa Guerriera: "Ahhh"
"Non ci spererei tanto fossi in te, ma se ci credi è più bello, ucciderti mi darà più gusto" Replicò la principessa guerriera "Parli molto ma non ti fai avanti! Cos' hai, paura? Avanti Callisto, uccidere la tua famiglia è stato un tale piacere, vediamo se fa lo stesso effetto anche con te!" Disse Xena estraendo la spada e concludendo in una forte risata.
Qualcosa di velocissimo, come uno spostamento d’aria, colpì Xena e la spostò di circa un metro, salvando Callisto. Desio apparve tra loro. “Sciocca di una guerriera… ho cercato di essere clemente con te, anche in questa dimensione… ma tu di nuovo, ti sei lasciata prendere da sciocchi sentimentalismi come quelli che ti legano a quella maledetta scribacchina e a quel moccioso… No, non lo posso sopportare, Xena! Saresti potuta diventare una perfetta guerriera, dopo aver ucciso tutti quegli innocenti ma ti sei lasciata prendere da una passione tanto insulsa quanto può esserlo l’amore…” disse l’elegante semidio, guardando gelidamente la Principessa Guerriera. Un
po’ più distante, Solan assisteva, confuso, alla scena
insieme a Gabrielle e Joxer. “E’ lui, madre!” gridò,
sorpreso, il ragazzino “E’ Desio, il semidio che è
venuto a parlarmi nel villaggio dei centauri e mi ha detto che avevi
ucciso mio padre! Mi ha anche convinto a cercarti per ucciderti!” Ares, senza mostrarsi, stava guardando con piacere lo scontro che stava volgendo in favore di Xena. Ma, quando Desio si intromise nel duello, decise di apparire. “Desio! “ urlò “A quanto pare la tua ‘bambina’ non riesce a fare nulla senza il tuo aiuto! Avevi detto che si sarebbero affrontate soltanto loro due ma vedo che non resisti alla tentazione di essere vile... Bene, l’ hai voluto tu: lascia stare Xena e veditela con me... se ne sei capace.” "La mia vita non ti riguarda" disse Xena rialzandosi da terra "E, comunque, ti sei intromesso in una lotta...non è bello" abbassò lo sguardo e poi continuò avvicinandosi al semidio "Nonostante ciò, sei molto bravo....sorprendente a dir poco!" Poi prese la sua spada " tanto sorprendente che mi vien voglia di fare un confronto..."concluse mentre si avvicinava al semidio, puntando la sua spada alla gola di desio che le sembrava impassibile. "No,
Xena!" urlò Gabrielle facendosi avanti. "Lui è
un semidio... “Sbagliate
entrambi!” affermò Desio, rivolto ad Ares e a Xena. “Non
sono venuto qui per difendere Callisto, nè per attaccarti Xena…
“ così facendo, si spostò tanto rapidamente da
diventare momentaneamente invisibile. Si fermò davanti a Gabrielle
e la fissò in modo glaciale. Callisto,
che aveva assistito alla scena in disparte, non appena vide Xena che aveva assistito alla scena gridò "Gabrielle...no!" la guerriera stava rivivendo quei terribili momenti nei quali l'aveva vista morire. Senza esitare diede con tutta la forza che aveva, uno schiaffo a Callisto che la fece cadere a terra, poi, però seguendo il consiglio dell'amica non si mise contro Desio, ma bisbiglio all'orecchio di Ares "Riporta in vita Gabrielle, salva mio figlio e Joxer...te ne prego, farò qualsiasi cosa!" Xena dopo tanto tempo stava pregando qualcuno. Solan
e Joxer rimasero a fissare, increduli, la fossa che rappresentava
la tomba di Gabrielle. “Non posso credere che sia morta di nuovo…
avevo appena scoperto quale fosse lo scopo della mia vita? Che cosa
farò adesso…?” mormorò Joxer, disperato.
Poi si voltò, come ricordandosi solo allora della giovane età
di Solan. Notando lo sguardo scioccato di lui, gli mise una mano su
una spalla, cercando di consolarlo e di incoraggiarlo. “Hai detto qualsiasi cosa? Si, penso che potrei fare qualcosa, ma a queste condizioni: dovrai restare al mio fianco per sempre e inoltre non dovrai più rivedere né Gabrielle né tuo figlio. In cambio io riporterò in vita la tua amica. Mi sembra uno scambio ragionevole, tu che ne dici?” disse Ares rivolto a Xena Xena
non poteva rischiare di perdere suo figlio, Gabrielle e il loro caro
amico Joxer, e lei non era certo in grado di proteggerli. "Tu
salvali tutti, garantisci a tutti loro di vivere una vita serena e
io starò al tuo fianco...per sempre!" “Allora
siamo d’accordo” Tu concludi il tuo lavoro, una volta che anche Gabrielle sarà tornata in vita manterrò la mia parola!" Disse Xena al Dio. "Ed ora, ti conviene affrontare tuo figlio, se ne sei in grado..." “Vedrai se ne sono in grado!” disse Ares. Dopodiché sguainò la sua lucente spada e disse rivolto a Desio: “Ora vedremo cosa sei veramente in grado di fare! Vedremo chi dei due è il più forte!“. Poi tacque per un istante, guardò il figlio negli occhi con un’espressione carica di sdegno e aggiunse: “A noi due Desio!”. Infine si gettò, con un’incredibile foga, contro il figlio. Desio sbarrò gli occhi, stupito, vedendo la furia del padre. Riuscì a stento a scansare il colpo dell’avversario. L’elegante semidio si riprese immediatamente, movendosi a grande velocità. Impugnò la spada e disse, gelidamente :” Ebbene padre sciagurato, sembra che tu stia iniziando a considerare eccessivamente gli esseri umani… Perché li difendi? Perché li risparmi? Perché li ami? Ho il tuo stesso sangue nelle vene, ma non ho ereditato il tuo animo misericordioso nei confronti di esseri tanto indegni… padre maledetto, sei capace di provare tanto attaccamento per degli stupidi mortali, mentre hai lasciato che tuo figlio Desio, crescesse nell’assoluta solitudine!”. Con un’espressione tanto glaciale da far gelare il sangue, il folle semidio fendette un colpo, producendo un incredibile spostamento d’aria che colpì Ares, scaraventandolo contro una montagna lontana, che venne distrutta all’impatto con il dio della guerra. Ares si rialzò leggermente stordito dal colpo di Desio: “Non è pietà! Io non provo compassione per nessuno, lo faccio solo per guadagno personale. Con Xena al mio fianco sarò imbattibile, questo è l’unico motivo! Del fatto che tu sia cresciuto in solitudine non me ne importa niente. Te lo sei meritato, sei sempre stato un figlio indegno e incapace. Guardati! Sei ridotto a combattere contro dei mortali e, per di più, non riesci neanche a vincere. Il tuo campione è assolutamente incapace e non riesce a far nulla senza il tuo aiuto; più che la tua guerriera, io , Callisto, la chiamerei la tua bambina. Invece guarda me. Sono una delle divinità più potenti dell’Olimpo, il Dio della Guerra. E, tra poco, con la principessa guerriera al mio fianco, dominerò il mondo. Mi resta soltanto da eliminare un fastidioso impedimento: tu.” L’elegante figura si mosse velocemente, ponendosi a pochi metri di distanza dal dio della guerra. Desio guardò gelidamente suo padre e disse: “Povero padre, hai dunque bisogno di quella sciocca e sentimentale guerriera per sentirti invincibile. Sei una divinità talmente abbietta, da non meritare neanche la mia attenzione. E dunque, muori, miserabile padre!” Improvvisamente, il cielo si oscurò. Scoppiò un violento temporale. Desio alzò la spada al cielo attirando un numero incredibili di fulmini con la sua lama, poi li rilanciò con una potenza spaventosa, verso Ares che prese fuoco. Tutto intorno a loro, si incendiò. Sembrava essere giunta la fine del mondo. I vestiti di Ares presero fuoco ed egli incominciò a dimenarsi ma, fortunatamente, riuscì, grazie ai suoi poteri, a spegnere le fiamme. “Ora ne ho abbastanza, sono stufo di parlare. Vedrai cosa è capace di fare Ares, il dio della guerra!” Il cielo era oscurato dalle nuvole del temporale creato da Desio, che lasciavano passare soltanto una debole luce. Ares fissò per un momento l’avversario.Tutto era cupo finché, dalle mani del Dio della Guerra, si formò una palla di fuoco che venne poi scaraventata contro il figlio.
Joxer
e Solan si avvicinarono di qualche passo alla bellissima dea. Il guerriero
rispose, con aria triste :” Divina Aphrodite Siamo qui grazie
alla valorosa Xena, che ha scelto coraggiosamente di sacrificare la
sua vita, donandola ad Ares, pur di non farci morire per mano del
crudele semidio Desio, figlio del dio della guerra, che ha già
ucciso la nostra cara amica Gabrielle”. Joxer rimase a fissare,
rispettosamente la dea, sforzandosi di non versare altre lacrime. Aphrodite
non potette resistere. "D'accodo,d'accordo,basta che non Gabrielle
guardò la dea "Ma come ve lo devo dire? Io vengo da “Madre!
Sei viva!” esclamò, felice Solan e l’abbracciò.
Poi si voltò verso Gabrielle e le disse “Gabrielle, che
bello vedere che stai bene!” Il ragazzo raccontò ciò
che era successo sull’Olimpo e che Aphrodite aveva aiutato lui
e Joxer a ricongiungersi a Gabrielle e Xena. “Madre, non ti
alleerai più con Ares, non è vero?” chiese Solan,
preoccupato. Xena guardò la scena, poi si rivolse verso Solan. La principessa guerriera era finalmente pronta a ricominciare una nuova vita con suo figlio "Solan..."Disse la guerriera con un po’ di timore ma anche tanta speranza "Che ne dici di viaggiare con me per un po’? Potremmo girare la Grecia, L'Egitto...potremmo andare a Roma..." disse facendo un sorriso al ragazzo, alzò lo sguardo verso Gabrielle "E tu cosa farai? Tornerai nella tua dimensione o rimarrai quì?" Gabrielle rispose all'amica "Tornerò nella mia dimensione...qui è tutto diverso, se restassi qui chissà cosa accadrebbe, chissà come soffriresti..." disse l'amazzone sorridendo a Xena. "Aphrodite, ora vorrei tornare nella mia dimensione!" Così dicendo, un po’ commossa strinse forte Joxer "Joxer...non ho mai avuto l'opportunità di dirti quanto ti volessi bene, ed ora che sto per andarmene...mi mancherai tanto!" Disse stringendo più forte l'amico, poi si voltò verso Solan "Fai il bravo,eh? Sono stata fiera di te, e sono sicura che diventerai un ragazzo forte e coraggioso, come lo era tuo padre e come lo è tua madre!" Infine, guardò Xena, le buttò le braccia al collo "Ti voglio bene...ricordati di seguire sempre la strada del bene...aiuta chi ha bisogno,proteggi i deboli e combatti per la pace, lo sai fare così bene...sei la persona più bella che io abbia conosciuto!" Xena ricambiando l'abbraccio le disse "Non ci lasceremo mai, in un modo o nell'altro tu rimarrai con me per sempre, e riguardo a me...beh, tu mi vedrai tra poco!". "Aphrodite, posso andare, sono pronta!". La dea con una mossa della mano aprì un vortice di luce "Vai!" disse sorridendole. Gabrielle prese la rincorsa e corse dentro a questo a vortice, che subito la risucchiò e poi svanì. Ci fu un gran silenzio, poi Xena guardò Solan e Joxer "Che ne dite della mia proposta?" “Naturalmente
accetto, anche Joxer il magnifico ha deciso di seguire eroicamente
la via del bene così come ha fatto la valorosa Xena!”
esclamò il guerriero, con entusiasmo. “Sì! Combatteremo
con i briganti, i ciclopi, le arpie e tutto ciò che è
malvagio e daremo man forte ai buoni! Sono pronto a sfoderare la spada
ogni qual volta ce ne sarà bisogno e a combattere per la giustizia
così come ha fatto già la bella Gabrielle!” Xena sorrise al ragazzo "Certo, andremo al villaggio, saluterai tutti! E poi non dovrai lasciarli, ogni volta che vorrai torneremo a trovarli!" Aphrodite sorrise "Il mio compito è finito, credo sia meglio andare" "Ti ringrazio...di tutto" Disse Xena con gratitudine alla dea, che sparì subito dopo. Poi si rivolse a Joxer "Forza, Joxer il magnifico, andiamo!" disse facendo un cenno con il braccio all'uomo. Tutto sarebbe cambiato, il suo modo di vivere, di pensare...ora, dopo tanto tempo, valeva la pena lottare per un mondo migliore, finalmente aveva qualcuno che l'amasse veramente e che lei amava più d'ogni altra cosa. Mise un braccio sulla spalla di Solan e, con l'amico Joxer al suo fianco s'allontanò. Callisto apparve davanti al dio "Certo, devo ammettere che quel Desio ci sa fare, l'allievo che supera il maestro...ma non voglio infierire, non ora!" Poi si avvicinò di più "Vedi, la tua amata Xena ti ha lasciato, ed ora sei solo...ecco cosa ci si guadagna ad amare qualcuno...resti solo e con il cuore spezzato...povero, povero Ares" La donna adottò una voce più suadente "Pensa, io e te...insieme..." “Non dire sciocchezze Callisto! Credi forse di essere all’altezza di Xena? E poi, appena si accorgerà che essere buona non fa per lei, tornerà da me, ne sono sicuro.” disse Ares. Callisto scoppiò in una risata "Povero cieco! Xena non tornerà da te, ne oggi, ne domani! Puoi rimanere solo, a rimpiangere la principessa guerriera o allearti con la regina guerriera!" Fece una breve pausa "è la mia ultima proposta, non intendo ripetermi! Io e te insieme!" “Forse... forse hai ragione. Non penso che Xena tornerà ora che ha ritrovato la sua amica. Ho bisogno di qualcuno che guidi i miei uomini insieme a me. Qualcuno di spietato ma astuto, qualcuno come Xena... o come te. Penso che dovrei accettare la tua proposta.Mi garantisci che non mi tradirai come ha fatto Xena?” Callisto sorrise "Certo che non ti tradirò, vedrai, faremo grandi cose insieme!" Gabrielle stava viaggiando verso la sua dimensione, era in una specie di tunnel, nel quale rivedeva scene della sua vita. Quel momento le parve lunghissimo, anche se non durò più di qualche secondo. L'amazzone si ritrovò nella caverna, da dove era iniziato tutto. Uscì. Si accorse che non era trascorso un momento. Decise di raggiungere Xena. Durante il suo viaggio per incontrare l’amica, molti pensieri le passavano per la mente. Gabrielle non sapeva cosa avrebbe dovuto fare, raccontarle tutto o no?. Il viaggio trascorse veloce tra tutti i pensieri della poetessa. Arrivò a Trezene, l’amazzone scorse Xena davanti alle grandi porte del palazzo reale, intenta a salutare tutti. Le si avvicinò. Xena volse lo sguardo verso di lei. “Gabrielle, stavo salutando tutti” Gabrielle guardando tutti e facendo un sorriso che le fu ricambiato salutò tutti. Le due guerriere si allontanarono dal palazzo. “Com’è andata?” Chiese Gabrielle all’amica “è andata….” Disse Xena ripensando alla battaglia con un po di rimorso per il fatto che molti degli uomini che volevano rapire la figlia della principessa erano poco più che ragazzi. La principessa guerriera però, non aveva intenzione di raccontarlo all’amica, non sarebbe servito a nulla. Così cambiò discorso e le disse “E il tuo viaggio” Gabrielle ebbe un dubbio sulla risposta da darle, poi decise che sarebbe stato meglio per tutti non dire nulla, chissà cosa sarebbe potuto accadere se la guerriera avesse saputo ciò che le era capitato, così rispose “Bene, tutto tranquillo”. Le due amiche, allora, si allontanarono verso una nuova avventura,ognuna con i suoi pensieri, ma comunque, pensieri che, forse un giorno, avrebbero risolto insieme. Fine |
|