Ritorni
del
Gruppo Yahoo Xena r.p.g.
1
L'incontro con Callisto
Callisto, invisibile agli occhi di Xena e Gabrielle, scaraventò
contro di loro una rossa fiammata, il terreno bruciò per qualche
istante, poi la sua risata diabolica si diffuse echeggiando con suono
sinistro. La regina guerriera comparve davanti alle due donne e sorrise.
<Xena,quanto tempo,è bello rivedere una vecchia amica>
poi guardò Gabrielle. <Salve Gabrielle... ma che hai fatto
ti sei abbassata ancora? Oh no, sono i miei calzari. Allora cosa state
combinando in giro? La gente non si è ancora stancata di chiedere
aiuto alla principessa guerriera?>
<I
tuoi calzari crescono come la tua superbia e cattiveria> disse Gabrielle
con tono incisivo <vedo che le nostre strade sono destinate ad incontrarsi,
nostro malgrado..>
Gabrielle si avvicinò a Xena, <e tu sei proprio come l'erbaccia,
spunti sempre e ovunque.. cosa ti fa credere che questa volta riuscirai
nei tuoi loschi intenti? La tua incredibile modestia o la tua altrettanto
mirabile pazzia?>
Callisto
alle parole di Gabrielle scoppiò in una risata <Divertente,
davvero divertente, se c'è una cosa che non ti manca è
la risposta pronta e devo dire che sei un tipo battagliero... Ma così
mi spezzi il cuore> quindi assunse un'espressione corrucciata. <Chi
ti dice che io non sia venuta in pace? Magari per affiancarvi nel vostro
lungo girovagare per salvare gli indifesi dai cattivi? Sai, passare
tutto quel tempo negli Inferi mi ha fatto riflettere> quindi con
volto angelico passò lo sguardo da Gabrielle a Xena e poi di
nuovo a Gabrielle.
<E'
più probabile che l'oceano si prosciughi che la tua sete di vendetta
si spenga.. Callisto tu sei un'anima in balia dei sentimenti più
terribili e mi fai pena per questo, ma il male che fai non può
essere giustificato né può essere camuffato. Stai lontano
dal nostro cammino.
ti avverto..>
<<I
miei sentimenti più terribili sono il frutto di un massacro che
ha visto la mia famiglia uccisa brutalmente da colei che ora salva i
deboli e che è da tutti osannata come una dea...>> disse
Callisto con sguardo infuocato indicando Xena. <<Non c'è
giustizia in questo mondo se non quella che ci facciamo da soli. Hai
ragione Gabrielle sono piena di collera e di sete di vendetta e sono
tornata solo per questo per riprendere ciò che da tempo avevo
interrotto>>.
<<Fanciulle,
so che questo bisticciare vi diverte - Interruppe le due, Xena, per
poi afferrare il chakram e continuare. - Ma non ho mai amato le chiacchiere
inutili.>>
<<E'
forse una minaccia quella che sento trapelare dalle tue parole Xena?
Oh, che paura!>> disse con tono canzonatorio Callisto portandosi
una mano alla bocca e assumendo una finta aria impaurita. <<Sai
che ti dico non piacciono neanche a me le chiacchiere, dopotutto siamo
donne d'azione giusto?>> quindi estrasse la spada dal fodero e
la roteò nall'aria.
<<Come
sei arguta...>> Disse, Xena. in tono canzonatorio, per poi lanciare
il chakram contro Callisto. La micidiale arma andó a sfregiare
il braccio destro della donna dai capelli chiari, per poi tornare in
mano della sua legittima proprietaria. <<Ti ricordavo una combattente
migliore.>> Prese ancora in giro Callisto, Xena, per poi estrarre,
a sua volta, la spada.
Callisto
osservò la sua ferita, poi rivolse un sorriso diabolico a Xena
<<Credi che questo piccolo graffio possa fermarmi? Illusa!>>
ribattè. <<Però mi sembra una lotta impari, forse
sarebbe meglio pareggiarla, non credi?>>. La regina guerriera
puntò il dito contro il terreno e subito da esso fluì
una nuvola di fumo denso. <<Essendo un po' arrugginita ho pensato
che avrei avuto bisogno di un alleato forte e coraggioso e altrettanto
cattivo>>. Il fumo denso scomparve e una figura si fece avanti
avvicinandosi a Callisto. <<Oh quasi dimenticavo, tu lo conosci
Xena, è tuo figlio Solan>>, quindi scoppiò in una
risata. <<Divertente, vero?>>.
Solan
era tornato non come era ricordato da Xena e Gabrielle, cioè
come un bambino ma, grazie all'intervento di Callisto ora aveva un nuovo
corpo da giovane guerriero. Mentre Callisto terminava la sua risata,
il nuovo venuto sorrise crudelmente alla principessa guerriera.
<<Xena! Da quanto tempo aspettavo di rivederti!>> affermò
Solan, lanciandole un'occhiata minacciosa.
La
guerriera non poteva credere ai propri occhi e non riusciva ad
ordinare entro se stessa i sentimenti che l'avevano travolta, come un
uragano, nel rivedere in vita, il proprio figlio, morto, tempo
addietro. Il suo dolce e coraggioso figlio, ora uomo, che si
rivolgeva a lei, con quel tono freddo, provocatorio, lo stesso tono
che giá aveva dovuto subire, da parte di Livia.
<<Solan, figlio mio... - sussurrò Xena. - Cosa gli hai
fatto, ignobile
folle?>> Urló, poi, rivolta a Callisto.
<<Ti
ringrazio Xena>> disse sorridendo Callisto.<<L'appellativo
di folle mi si addice. In verità mi sentivo talmente sola e poi
ho sempre desiderato avere un figlio e ho pensato a Solan>>. Callisto
osservò il figlio di Xena che come ipnotizzato non distoglieva
gli occhi da sua madre. <<E' lei la madre che ti ha abbandonato,
che ti ha lasciato solo e che non ha avuto il coraggio di rivelarti
la sua vera identità - poi indicando Gabrielle - e lei è
la madre di Speranza, colei che ti ha ucciso senza pietà negandoti
ogni prospettiva di una vita felice, sono loro la causa del tuo infinito
dolore. Uccidile!>> urlò infine la regina guerriera.
<Con
piacere !>> rispose Solan, senza distogliere lo sguardo dalla
principessa guerriera <<Spero per te che tu sappia combattere
meglio di come fai la madre ! Preparati a morire, Xena !>> le
gridò, con rabbia.
Impugnò la spada e si lanciò, rapido, verso di lei. Dimostrò
immediatamente un'agilità ed una forza sorprendenti. All'improvviso,
allentò il suo attacco.
*Qualcosa non va...* pensò, fissando, dubbioso, l'avversaria.
<<Solan,
figlio mio, se ti ho lasciato ai centauri, era per proteggerti! Ho commesso
molti errori, nella mia vita ma ti ho sempre amato. Sempre.>>
Disse Xena, con sentimento, cercando, volendo convincere suo figlio
a crederle, a crederle alla verità, a trovare la giusta via.
<<Non
credere a quello che dice, sono solo bugie>> urlò Callisto.
<<Uccidila!>>.
Poi vedendo che Solan esitava lo afferrò per un braccio. <<Non
credere che sia finita qui Xena, torneremo>>. La regina guerriera
scagliò un fulmine contro le due con l'intento di distoglierle
e dare loro la possibilità di fuggire, quindi i due scomparvero
lasciando dietro di loro una fiamma infuocata.
Gabrielle
guardò Xena con apprensione.
sapeva cosa questa visione aveva suscitato nel cuore della guerriera.
<Xena, l'amore che vi unisce lo allontanerà dal male che incombe
nel suo destino..
Lo salveremo.. stanne certa..>
Xena
volse lo sguardo verso la sua compagna. <<Lo spero, Gabrielle,
lo spero con tutto il cuore.>> Disse, quindi, la guerriera, quasi
sussurrando.
Mentre
Xena e Gabrielle parlavano furono interrotte da un uomo dall'aspetto
dimesso. Raccontò che stava seguendo da giorni le due guerriere
per chiedere il loro aiuto in quanto l'imperatore Nerone sembrava essere
improvvisamente impazzito. Aveva infatti dato ordine alle legioni di
distruggere diverse città all'interno dell'impero, senza una
reale motivazione. Molti innocenti erano morti ed altri rischiavano
di fare la stessa fine.
Le
due guerriere, sentita la richiesta d'aiuto, decisero, ovviamente,
d'intervenire.
Xena sapeva, che c'era bisogno d'un piano, ma sapeva anche che, prima
di poter agire, in qualsiasi modo, avrebbe dovuto conoscere meglio il
proprio nemico.
Cosi, la Principessa Guerriera, pensò che, lei e Gabrielle, avrebbero
dovuto farsi vendere, come schiave, per poter entrare a palazzo.
Quella volta, con Ghurkan, funzionò.
Xena cercava di concentrarsi, sul da farsi ma, la sua mente, era
occupata dal pensiero di Solan, che la tormentava, logorante, triste.
2.Callisto
e Solan
All'interno
di una buia e umida caverna Callisto si sedette su un grosso sasso e
osservò Solan.
<<Avresti dovuto ucciderla, quella donna è tua nemica,
ha ucciso persone innocenti, ha ucciso tutta la mia famiglia bruciandola
viva durante una delle sue solite scorribande. Tua madre è malvagia!>>.
Quindi si avvicinò al ragazzo divenuto pensieroso e gli accarezzò
il volto. <<Non temere, nessuno ti giudicherà per averla
uccisa, così come nessuno ha mai giudicato lei>>.
<<Certo
che la ucciderò ! Lei e la sua degna amica ! Non mi sfuggiranno
!>> rispose Solan, meditabondo.
Il giovane guerriero ripensava allo scontro che aveva avuto con la principessa
guerriera.
*Non attaccava ma pensava soltanto a difendersi ! Una guerriera come
lei è in grado di fare ben altro !* pensò, guardando un
punto qualsiasi davanti a sé.
<<Bene>>
si limitò a dire Callisto, sfoderando un diabolico sorriso.
*La mia vendetta sta per compiersi e stavolta Xena non avrai scampo
*. Poi la regina guerriera si avvicinò a Solan. <<Riposati
adesso, tra non molto riprenderemo il cammino per sferrare l'attacco
finale alle due guerriere e stavolta voglio vedere il sangue di Xena
sulla tua spada e il suo cuore cessare di battere>>.
Xena
e Gabrielle sedevano su un verde e morbido prato, la guerriera aveva
lo sguardo perso nel vuoto. L'incontro con Solan l'aveva
sconvolta ma ora, doveva pensare a Nerone. L'ennesimo tiranno da
fermare.
Da quando era cambiata, aveva sempre anteposto i problemi altrui ai
propri ed, ancora una volta, cosi avrebbe fatto.
Gabrielle
si avvicinò a Xena e prese la sua mano, stringendola tra le sue.
<xena..posso capire i tuoi sentimenti nell'aver visto Solan accanto
a Callisto.>
certo che li capiva.. per un attimo pensò a Speranza, ma poi
distolse il pensiero e si riconcentrò sulla sua compagna.
<Dobbiamo andare avanti in questa impresa, formulare un buon piano,
Solan ha un buon cuore, proprio come il tuo, tornerà sulla strada
del bene, lui ne fa parte come noi prima di lui..>
3.Per Roma
Xena
e Gabrielle, camminavano fianco a fianco, lungo la strada che
portava a Roma. Il tempo era mite, come il clima. Gli uccelli
cinguettavano, allegri e spensierati, inconsapevoli degli avvenimenti
del mondo.
Improvvisamente, Xena, si fermò. Alzò la mano, davanti
a Gabrielle,
indicandole, così, di fare silenzio.
"Ci stanno spiando." Sussurrò, infine.
Gabrielle
non si era ancora resa conto di essere spiata, ma si fidava
ciecamente della sua compagna.
Silenziosamente annuì a Xena, e iniziò a camminare al
suo fianco
stando attenta a non fare il minimo rumore.
Gabrielle cercava di interpretare le intenzioni di Xena, quando si
accorse di un rumore sordo alle sue spalle sobbalzò e presa dal
panico si girò di scatto.
Solan
stava correndo verso di loro, minacciosamente.
<<Tu ! Non ostacolarmi ! Mi occuperò di te subito dopo
avere ucciso Xena !>> gridò a Gabrielle.
Giunto davanti alla principessa guerriera, impugnò la spada e
disse :<< Questa volta dovrai combattere sul serio, Xena ! Non
mi fermerò finché non sarai morta !>>
*Sono proprio curioso di sapere cosa farai, ora !* pensò Solan,
attaccando la principessa guerriera.
Xena
non estrasse neanche la spada, parò il colpo di Solan, per poi
colpirlo al polso, facendogli cadere la spada a terra.
<<Non combatterò contro di te, figlio mio.>> Disse,
quindi, la
guerriera.
Gabrielle
repentinamente afferrò la spada di Solan e la gettò via
dalla sua portata, oltre i cespugli.
In questo modo Solan era disarmato e forse sarebbe stato più
propenso a un dialogo.
<Solan, le armi non ti saranno di aiuto in questa battaglia..>
disse la poetessa rispondendo allo sguardo smarrito del giovane.
In
quello stesso istante dietro a Xena comparve Callisto <<Ma bene...>>
disse la diabolica donna battendo le mani. << Sono quasi commossa.
Ecco che viene fuori il carattere più nascosto della nostra amata
Principessa Guerriera, quello della madre pronta persino a morire pur
di riavere suo figlio, che cosa sdolcinata. E che dire di te Gabrielle,
i tuoi discorsi.... Xena non ti annoiano mai? Sono sempre uguali: pace,
pace, pace. Esiste solo la guerra!>> urlò per poi estrarre
la spada. <<Combatti Solan! Combatti al mio fianco!>>.
Solan
ignorò le parole di Callisto. La sua mente era altrove. Spostò
lo sguardo da Gabrielle a Xena che ora stava guardando negli occhi.
Gli tornarono in mente scene della sua infanzia in cui era insieme alla
principessa guerriera.
* Mi è sempre stata vicina, anche quando Kaleipus morì,
lasciandomi solo.*
<< Madre, che bello averti incontrato di nuovo !>> esclamò
il giovane, con affetto. <<Come ho potuto pensare che fossimo
nemici ?>>
A
quelle parole Callisto digrignò i denti assumendo un'espressione
cattiva <<No, no>> disse, rivolta a Solan, scuotendo il
capo e stringendo i pugni con forza. <<Non puoi fare questo. Tu
ed io abbiamo un patto!!>>. Ma subito dopo la regina guerriera
fece spallucce assumendo un'aria imbronciata <<Fa niente, eliminare
due o tre persone non fa alcune differenza>> quindi lanciò
un urlo disumano <<Avanti, chi vuole cominciare?>>.
<<Finiscila,
maledetta !>> gridò Solan, furioso.
Si scagliò verso di lei con un coraggio sorprendente <<Non
ti perdonerò mai per avermi messo contro mia madre !>>
Solan dimostrò di essere un combattente valoroso ma Callisto
riuscì a parare tutti i suoi attacchi.
* Dannazione !* pensò, avvilito. *Non riuscirò a batterla.*
<<Callisto!>>
Urlò, Xena, furiosa, estraendo la spada. <<Non farai
del male a mio figlio, non te lo permetterò!>> Con la forza
d'una
leonessa che deve difendere il proprio cucciolo, la Principessa
Guerriera si scagliò contro la sua nemica, riuscendo a colpirla,
sul
braccio, con la lama dell'arma.
<<Mi
hai ferito>> disse la regina guerriera, ma subito il taglio sul
braccio scomparve. <<Temo che tu abbia scordato un piccolo
particolare, Principessa Guerriera, io sono una dea>> quindi sorrise
diabolicamente.
Solan
osservò la scena, impressionato.
*Se è così potente avrebbe potuto ucciderci tutti già
da tempo. Forse ha in mente qualcosa di speciale per noi...*
Avrebbe comunque combattuto fino alla morte piuttosto che lasciare che
Callisto facesse del male a sua madre.
Fece due passi verso la regina guerriera e le gridò :<<Sono
io il tuo avversario !>>
Aveva lasciato la spada in terra, presso Gabrielle, così impugnò
una misteriosa arma a forma di esse con le lame affilate da entrambe
le parti e con l'impugnatura al centro.
Callisto
applaudì Solan facendo un sorrisetto beffardo al ragazzo.
<<Ma che arma potente che hai, mi stai facendo paura, credo che
fuggirò a gambe levate! Sciocco>> urlò poi. <<Io
sono una dea non
puoi uccidermi, puoi solo sperare che questo gioco mi stanchi. E mi
ha
stancato. Ma non finisce qui ci rivedremo presto!>> quindi depose
la
spada nel fodero e dopo, lanciando un bacio a Xena, scomparve.
Xena
storse il volto, disgustata dall'idea di quel bacio anche se
canzonatorio.
Lanciò una fuggitiva occhiata a Gabrielle, cercandone un consenso
che
trovò nel sorriso della propria compagna.
<<Solan, figlio mio...>> Esclamò, quindi, la Principessa
Guerriera,
avvicinandosi al giovane ed abbracciandolo con affetto.
<<Madre
! Ora lo capisco ! Anche tu devi avere sofferto tanto a causa della
nostra separazione. Ma non permetterò a niente e a nessuno di
dividere di nuovo le nostre strade !>> affermò Solan, ricambiando
l'abbraccio di Xena.
*Non osavo sperare che un giorno ci saremmo riuniti.* pensò Solan,
felice.
Il giovane depose l'arma che stava impugnando.
Gabrielle
nel vedere la scena riuscì a fatica a trattenere le lacrime.
Finalmente Xena si era riunita anche con suo figlio, la felicità
le
colmava il cuore.
Solan era anche per lei come un figlio..
4. Nel territorio amazzone
Solan
venne messo al corrente da Xena e Gabrielle del loro piano di raggiungere
Roma per contrastare Nerone. Prese parte al viaggio verso Roma. Durante
il cammino, il giovane poté riallacciare il legame con le due
donne. Il giorno dopo i tre passarono attraverso il vicino territorio
amazzone e alcune guerriere incrociarono il loro passaggio.
A Solan parve che una in particolare conoscesse Xena e Gabrielle.
Un'amazzone, dai capelli scuri, si staccò dal gruppo e
si avvicinò a Xena.
Sul suo viso apparve un sorriso sincero quando
esclamò: "Xena, che gioia rivederti!"
Xena
sorrise all'amica: Varia, la regina Amazzone. Le due guerriere si
scambiarono un caloroso abbraccio dopodiché anche Gabrielle salutò
l'Amazzone.
<<Varia, lui è Solan, mio figlio... - Disse, quindi, la
guerriera, posando,
con affetto e confidenza, la mano sull'avambraccio del giovane. - Ti
spiegherò tutto dopo, a riguardo.>> Aggiunse, poi.
Solan
lanciò prima un'occhiata a Varia poi distolse lo sguardo, in
modo sgarbato. Si voltò verso Xena e osservò, perplesso
: <<Madre, questa ragazzina sarebbe una regina amazzone ? Incredibile
!>>
<<Però ! Notevole, la ragazza !>> pensò tra
sé, guardando Varia con la coda dell'occhio <<Chissà
in che occasione mia madre e Gabrielle l'hanno conosciuta ?>>
Varia
osservò il giovane stringendo gli occhi e poi
ignorando le sue parole si rivolse direttamente a
Xena: "Non sapevo che tu avessi un figlio! Comunque
sai bene cosa penso degli uomini, noi amazzoni non li
vogliamo nel nostro territorio. Mi dispiace, ma sono
le nostre regole."
Gabrielle
tossì lievemente cercando di spezzare la tensione che si stava
creando tra i due giovani, quindi porse la mano a Varia in segno di
saluto.
<<Solan è un uomo forte e coraggioso e rispettoso degli
altri, non devi temere, non farebbe mai del male alla tua tribù.
Non potrebbe essere altrimenti con una madre come Xena>> quindi
il bardo lanciò uno sguardo verso la Principessa Guerriera cercando
nei suoi occhi il consenso per quanto aveva appena detto.
Xena
sorrise con quella sua caratterista espressione, capace d'essere
dolce e rassicurante, senza, però, perdere di compostezza da
guerriera.
<<Ti chiedo di trattare mio figlio da tuo pari, Varia. - Disse,
Xena. - Ed evitiamo inutili punzecchiamenti. - Continuò, rivolta,
oltre che alla Regina Amazzone, soprattutto a Solan. - Abbiamo cose
più importanti delle quali discutere.>> Concluse.
Imbarazzata,
per via dei rimproveri delle amiche,
Varia abbassò lo sguardo e, mentre spiava Solan di
sottecchi, disse: "Suppongo di poter fare uno strappo
alle regole. Visto che sei il figlio di Xena, con la
quale ho più di un debito di riconoscenza, credo di
poterti fare entrare nel villaggio." Con la coda
dell'occhio Varia vide un sorriso spuntare sulle
labbra del ragazzo e si affrettò ad aggiungere "Ciò
non vuole dire che io mi fidi di te. Non scordarlo!"
Detto questo guidò il gruppo verso la propria tenda.
*Quante arie si da quella stupida ragazzina !* pensò accigliato
Solan, fissando Varia mentre faceva strada al gruppo.
Entrando nel villaggio, il giovane guerriero si accorse di essere fissato
da molte amazzoni e notò anche il rispetto che queste portavano
a Varia.
*Però ! Deve essere davvero una ragazza valorosa.* osservò
tra sé Solan, mentre seguiva la comitiva dentro la tenda. Attese,
in silenzio e, pieno di curiosità, che qualcuna parlasse.
<<Non
possiamo fermarci molto, siamo solo di passaggio. Siamo diretti
a Roma, dall'Imperatore Nerone. - Iniziò ad esporre, Xena. -
Ho
saputo dei suoi misfatti e devo fare qualcosa.>>
Concluse, decisa e determinata, come sempre.
Varia era stata, fino ad allora, distratta dalla
presenza di Solan, che continuava a non perdere di
vista. All'improvviso la ragazza voltò lo sguardo
verso Xena ed esclamò "Nerone?!" il suo viso si
rabbuiò improvvisamente. "Quello non è un uomo. E'
un
demone. E' già da un po' che stiamo avendo a che fare
con lui. Non fa che mandarci contro le sue truppe nel
tentativo di sottrarci anche le ultime terre
rimasteci. Stiamo combattendo strenuamente per
tenercele, ma non so quanto riusciremo a resistere.
Qualsiasi cosa voi decidiate di fare... le amazzoni
saranno con voi." disse Varia guardando Xena dritta
negli occhi.
<<Il
fiero popolo amazzone ha subito molte perdite per colpa dei romani.
Allora perché non ti unisci a noi?- chiese Gabrielle rivolta
a Varia- Non sarà un'impresa facile battere Nerone e l'unione
fa la forza>> disse.
"Sì, Gabrielle, io e le mie sorelle amazzoni vi
aiuteremo. Faremmo qualsiasi cosa pur di fermare quel
folle!" disse Varia guardando Gabrielle.
<<Bene!
- Intervenne Xena. - E' utile e rassicurante sapervi con noi.>>
Varia
fece un sorriso e poi disse: " Credo che sarebbe
meglio per tutti andare a riposare, domani sarà una
giornata molto lunga. Questa notte potete fermarvi
tutti qui." Poi bruscamente aggiunse: "anche tu" ed
indicò Solan con un cenno della testa.
*Ma
che modi !* pensò Solan, lanciandole un'occhiataccia.
Il giovane si ricordò della promessa che aveva fatto a Xena e
si trattenne dal rispondere alla regina amazzone. Attese che le donne
fossero uscite dalla tenda per seguirle.
*Stupida ragazzina ! Perché vuoi venire con noi e rischiare la
vita contro Nerone ?* pensò Solan, guardando Varia.
Quando
tutti furono usciti dalla tenda, un tumulto di luci infuocate,
comparì nel piccolo luogo, precedendo la comparsa di Callisto.
La
bionda Dea, si guardò intorno, traspirando la sua malata follia
da
ogni atomo. "Poveri sciocchi. - Sussurrò, iniziando a tormentarsi
le
mani, l'una contro l'altra, in un isterico movimento. - Combattono
tutta la vita, per cambiare il mondo ma no... Xena, Xena... Sei solo
una sentimentale ma io, ti rovinerò, come tu hai fatto con me.
-
Continua, come se Xena potesse sentirla. - Ti metterò i bastoni
tra
le ruote... Principessa Guerriera"
Detto ciò, al totale vuoto, schioccò le dita e scomparì
così, com'era
venuta.
Solan,
non riusciva a dormire. Passeggiava per il silenzioso villaggio amazzone.
Si fermò sulla riva di un piccolo lago. Alla luce della luna
piena si specchiò nell'acqua.
*Fino a poco tempo fa, ero solo un ragazzino e ora sono un guerriero.
Il tempo felice che passavo al villaggio dei centauri con Kaleipus,
Xena e Gabrielle è finito così bruscamente. Che nostalgia.*
pensò, spostando lo sguardo davanti a sé.
Il giovane si accorse di non essere solo.
<<Non
riesci a dormire? Qualcosa ti turba?>> gli chiese Xena, seduta
su grosso masso, sulla sponda del laghetto.
<<Madre
!>> esclamò Solan, sorpreso di vederla. Il giovane si avvicinò
a Xena. Disse, sorridendole affettuosamente :<<Madre, sono felice
di avere avuto un'altra opportunità con te. Le cose non potrebbero
andare meglio.>> fece una pausa, il tono del giovane divenne serio
<< Ma, mi sento confuso. Tutto è avvenuto in modo così
rapido. Ci sono ancora molte domande senza risposta nella mia mente.>>
poi guardandola negli occhi, le chiese :<< Chi è mio padre
?>>
<<Credevo
Kaleipus te ne avesse parlato...>>
Rispose Xena, incrociando lo sguardo del proprio figlio. Quando lo
vide l'ultima volta, Solan era solo un bambino ed ora... La
Principessa guerriera si trovava davanti un uomo maturo e deciso. Il
giovane guerriero aveva gli occhi della madre ma i lineamenti,
improvvisamente maturi, ricordavano quelli dle padre.
<<E' Borias, colui che s'alleò con i centauri.>>
Rispose, quindi, la
bella guerriera, decidendo che, dire la verità, fosse la cosa
migliore.
<<Borias
!>> esclamò Solan, con ammirazione. <<Kaleipus mi
raccontò di lui. Combatté valorosamente a fianco dei centauri.>>.
Il giovane cercò di immaginare suo padre durante una battaglia.
Lo vide come un uomo forte e coraggioso. Solan si voltò nuovamente
verso Xena e affermò, sorridendo :<< I miei genitori sono
entrambi dei grandi guerrieri.>>
Il giovane sentiva che la vicinanza della madre aveva riportato calore
nel suo cuore, quel calore che non provava da quando era bambino.
La
Principessa Guerriera sorrise al figlio. <<Ricordi di quando,
cinque lustri fa, andai nell'oltretomba, con Gabrielle e t'incontrai?
>> chiese, poi, al giovane che, annuì, rimembrando il fatto.
<<All'epoca, ero in attesa d'un figlio che nacque poco dopo. Hai
una
sorella, Solan e si chiama Eve, come proponesti tu.>> Finì
di
spiegare, Xena, orgogliosa e felice di ciò che i suoi figli erano
diventanti. Era immensamente felice di averli riavuti. La vita le
aveva fatto dei doni meravigliosi: Solan, Eve e Gabrielle. Convenne
con se stessa d'essere molto fortunata.
<<
Ho una sorella !>> esclamò, meravigliato Solan.
Ora che aveva parlato con la madre si sentiva soddisfatto. Vide avvicinarsi
Gabrielle. Pensò fosse arrivato il momento di congedarsi da Xena.
Il giovane augurò la buonanotte a entrambe e si avviò
verso la tenda che aveva assegnato loro Varia. Ora voleva solo dormire
perché la mattina dopo avrebbe dovuto alzarsi presto per partire
con Xena, Gabrielle e Varia.
<<Mi
stavo chiedendo dove eravate finiti>> disse Gabrielle, per poi
regalare un sorriso a Solan seguendolo con lo sguardo mentre scompariva
tra i cespugli, quindi si avvicinò a Xena ponendole una mano
sulla spalla <<Tutto bene?>> chiese, la principessa guerriera
annuì. <<E' una vera gioia vedervi insieme, vedo una tale
luce nei tuoi occhi e percepisco quanto tu sia felice. Stai avendo una
grande opportunità, Xena, il figlio che avevi perduto è
tornato da te, non lasciarti sfuggire questa occasione, riempilo di
tutto l'amore e l'affetto che avresti voluto dargli quando era ancora
un fanciullo>> quindi, dopo aver sospirato, concluse <<Sarebbe
davvero bello se anche Evi fosse qui, la tua famiglia unita come avresti
sempre voluto>>.
La
Principessa Guerriera sorrise alle dolci parole della sua compagna.
Gabrielle era capace, in ogni occasione, di dimostrarsi la persona
meravigliosa che era.
<<Non sprecherò quest'occasione, Gabrielle. - Rispose,
con
decisione. - Andiamo a dormire, domani avremo una giornata
faticosa...>> Disse, poi.
Gabrielle
annuì sorridendo.
"Si,hai ragione, Xena.
E' meglio andare a riposare."
Detto questo, l'amazzone regalò alla compagna un altro dolce
sorriso, mentre le due si avviavano ,stanche ma felici, alla tenda
assegnata loro da Varia...
5. La spedizione
Il
mattino successivo il sole era appena sorto quando
Varia uscì dalla propria tenda. La regina amazzone non
appariva molto riposata nonostante la notte appena
trascorsa.
*Dannazione, non ho fatto altro che sognare Solan e
non ne capisco il motivo. Quel ragazzo porterà solo
guai, come tutti gli uomini d'altra parte.*
Assorta dai suoi pensieri Varia stava camminando a
testa bassa quando si scontrò contro qualcuno. Alzò la
testa e vide...
<<Accidenti
a te ! Ma perché non guardi dove vai ?>> sbottò
Solan << Come pretendi di combattere contro Nerone se sei così
distratta ? Secondo me, faresti meglio a tornartene a dormire !>>
Il giovane guerriero, ora che ne aveva dette quattro a Varia, provava
un senso di contentezza e sorrise soddisfatto. *Finalmente quest'antipatica
ha avuto ciò che si meritava.* pensò, compiaciuto. Solan
vide con la coda dell'occhio, Xena e Gabrielle arrivare in quel momento.
Si rivolse a loro :<<Direi che è ora di partire !>>
ignorando di proposito la regina amazzone.
Imbarazzata
per essergli finita addosso, Varia rimase
un attimo senza parole, poi si riprese e disse: "Tu
brutto figlio di..." fortunatamente però si rese conto
della presenza di Xena e Gabrielle e si interruppe.
"Sì, forse è il caso di metterci in cammino."
Gabrielle
e Xena raggiunsero Varia e Solan, ancora intenti a
lanciarsi intimidatrici occhiate di fuoco.
La bionda amazzone scosse la testa in segno di rassegnazione, quando
capì che
i due giovani stavano nuovamente confrontandosi in maniera poco
amichevole.
"C'è qualcosa che non va?" chiese l'amazzone, attendendo
poi da
entrambi una risposta...
<<Assolutamente niente ! Anzi sono pronto per partire!>>
le rispose Solan, tranquillamente. << E voi siete pronte ?>>
chiese loro, guardando Xena.
*Oggi potremmo incontrare i romani e quindi dovremmo affrontare uno
scontro. Vedrai, madre, che non ti deluderò.* pensò il
giovane guerriero. *Ti dimostrerò che anche tuo figlio è
un valoroso guerriero come te.*
<<Non
abbiamo tempo per perderci in chiacchiere. - Esclamò, Xena,
decisa, come suo solito. - Se viaggiamo in fretta, entro questa sera,
saremo a Roma.>> Concluse. Cominciando ad incamminarsi.
<<All'attacco!!!!
Mettete a ferro e fuoco il
villaggio, non fate prigionieri!>> Urlò l'imperatore
Nerone agitando la sua spada. Detto ciò spronò il suo
cavallo al galoppo e si lanciò furioso nella mischia
decapitando diversi contadini che stavano cercando
invano di difendere il loro villaggio.
In
mezzo alla battaglia si sentì una risata fragorosa
che precedette la comparsa di Callisto.
"Sì, così" urlò "ora sì che
mi diverto" disse
iniziando a lanciare fiammate in ogni direzione,
mentre intorno a lei si sentivano le urla disperate
della gente.
<<Mi
fa piacere tu ti diverta.>> esclamò Xena, arrivando sul
luogo e
lanciando, con furia, il suo chakram verso alcuni centurioni.
<<Perché non ti divertirai a lungo!>> Concluse, decisa.
Intorno a lei si stava svolgendo un massacro, dettato dalla follia di
esseri indegni d'essere chiamati persone.
Il mondo girava così da sempre: gli inermi subivano la pazzia
dei
potenti.
Ma Xena, finché avesse avuto forze, avrebbe difeso i più
deboli, a
qualsiasi costo.
Anche Gabrielle, Varia e Solan, si lanciarono contro i nemici,
cercando di difendere i popolani e, con loro, le cose nelle quali
credevano.
"Xena,
sono felice che tu sia qui. Non aspettavo
altro!" detto questo sguainò la spada e dopo aver
fatto un saltò verso l'alto roteò nella direzione di
Xena, ricadendo poi dritta davanti a lei.
Callisto puntò la spada alla gola di Xena, inclinò la
testa e sorrise "Ora sì che mi diverto!".
<<Zitta
e combatti!>> Replicò, Xena, aggressiva, indirizzando un
colpo
di spada verso la nemesi.
Intanto, intorno a loro, il combattimento procedeva, cruento.
Gabrielle
afferrò dai calzari i suoi fedeli sais e si gettò in mezzo
alla mischia.
Subito uno dei centurioni si gettò contro ella, che, prontamente,
lo
colpì all'addome e, con un rapido movimento del braccio, lo stordì
con un colpo dietro alla nuca.
Un altro centurione giunse alle sue spalle, cercando di prendere la
giovane amazzone di sorpresa, ma, ancora una volta, Gabrielle
dimostrò tutta la sua abilità, portando indietro le braccia
e
bloccando l'attacco nemico, per poi contrattaccare e mettere l'uomo
k.o.
Gabrielle lanciò una rapida occhiata verso Solan e vide il giovane
battersi fieramente, degno d'essere il figlio della principessa
guerriera...
La
regina guerriera alzò la spada fermando il colpo della guerriera
<<Adoro questo tuo modo così deciso di parlare, Xena>>
disse Callisto passandosi la lingua sulle labbra in modo sensuale e
al tempo stesso aggressivo. <<Non vedi come sono brava? Non uso
neanche i miei poteri, con te voglio una lotta ad armi pari anche se
mi chiedo chi di noi due si stancherà per prima?>> quindi
alzò le ciglia, sogghignando e dopo, con la sua spada, indirizzò
un colpo basso verso la sua nemica.
Solan
impugnando la spada, riuscì a liberarsi dei soldati che lo avevano
circondato. La sua attenzione fu catturata da un altro soldato, in lontananza,
che stava per colpire una bambina.
*Dannazione !* pensò il giovane, furioso. Estrasse la sua arma
a forma di esse e la lanciò, ferendo l'aggressore. L'arma tornò,
come portata dal vento, nelle mani del giovane. Solan si voltò
verso Varia e vide che era stata accerchiata da un gruppo di avversari.
Corse in sua difesa. Gridò, infuriato ai suoi nemici <<Maledetti
! Toglietevi di torno !>> Li attaccò, facendoli scappare.
In un momento di calma, chiese, preoccupato alla ragazza :<<Varia,
non sei ferita, vero ?>>
Stupita
dal coraggio dimostrato dal giovane, Varia
guardò Solan come se lo vedesse per la prima volta.
"Io...sì...cioè tutto bene" balbettò
confusa Varia.
I due si guardarono per un attimo negli occhi, un
breve attimo, interrotto dai rumori della battaglia
che li richiamarono al loro dovere. Prima di lanciarsi
nuovamente nella mischia, Varia disse:
"Solan... grazie."
Xena
da un lato stava ascoltando Callisto ma, le parole della donna,
non l'interessavano più di tanto, erano sempre le stesse.
L'attenzione della guerriera, era, più che altro, catturata da
ciò
che avveniva intorno.
Nel vedere suo figlio combattere così coraggiosamente, si sentì
immensamente orgogliosa di ciò che il giovane sembrava essere.
Allo stesso tempo, teneva sotto controllo anche Gabrielle. Non perché
non si fidasse di lei, anzi, l'aedo era la persona della quale più
si
fidava, al mondo. Solo che, Xena, non riusciva a non essere in
apprensione per lei. Forse, ciò era dovuto al troppo affetto
che
provava.
Gabrielle era parte di lei, la parte più bella.
La Principessa Guerriera, non perse di vista il proprio, di
combattimento, pur osservando l'intera situazione. Quando Callisto
finì di parlare, Xena scosse la testa, rassegnata.
Quindi, senza replicare attaccò di nuovo, portando a segno, questa
volta, un colpo di spada che ferì il braccio della sua nemesi.
Solan
si guardò intorno. Vide che Xena stava tenendo occupata Callisto
mentre Gabrielle combatteva coraggiosamente contro diversi avversari.
Decise di restare nelle vicinanze di Varia. Voleva essere abbastanza
vicino da aiutarla, in caso la regina amazzone fosse stata in pericolo.
Notò in lontananza Nerone che stava per colpire un vecchio che
implorava pietà. Solan, gridò infuriato all'imperatore
:<<Nerone ! Non te lo permetterò !>>
Lanciò contro di lui il murchadna che lo colpì a un braccio
dopodiché l'arma tornò in mano a Solan. Il giovane guerriero
incrociò lo sguardo di Nerone, con un sorriso di soddisfazione.
Vide che l'imperatore impallidì leggermente.
<<E' solo l'inizio, maledetto !>> urlò Solan, correndo
verso l'imperatore, con la spada in pugno.
Un soldato gli bloccò il passaggio e il giovane guerriero lo
trapassò in tutta fretta, gridandogli <<Levati di mezzo
!>>
Solan si fermò a guardare il cadavere del suo avversario. * Perché
è successo ?* si chiese, triste.
Ora il giovane guerriero conosceva il dolore che si prova uccidendo.
Gabrielle
colpì al volto l'ennesimo centurione, tramortendolo ed
impedendo al medesimo di uccidere una giovane madre, stringente al
petto un bimbo che, ad occhio, poteva avere solo pochi mesi.
La donna, tremante di paura, non riuscì nemmeno a ringraziare
l'amazzone e fuggì via, confondendosi nella furia della battaglia,
prima che Gabrielle potesse indicarle un posto sicuro in cui
rifugiarsi.
Ma mentre cercava con gli occhi la giovane donna, Gabrielle vide
qualcosa che le ghiacciò il sangue nelle vene; Solan aveva appena
ucciso un uomo.
Ricordi di dolore e sangue tornarono alla sua mente e con essi il
volto mai dimenticato della donna che ella aveva ucciso, ormai molti
lustri prima, nel tempio di Dahak.
"Solan!" gridò l'amazzone, correndo verso il giovane
figlio di Xena.
Ma prima che potesse preoccuparsi del ragazzo, vide Nerone, poco
lontano dai due, sorridere diabolicamente.
Gabrielle strinse i suoi sais nelle mani.
"Fatti sotto maledetto!"
Anche
Xena vide quello che il figlio aveva fatto e lo capì, provando
immediatamente pena per lui.
Il dolore che una madre può provare per la sofferenza d'un figlio,
è
forse più grande di quello che può provare per il proprio
stesso male.
Dopo un attimo di smarrimento, vide Callisto pronta ad attaccare di
nuovo.
<<Non ho più tempo da perdere, con te!>> Esclamò,
quasi urlando.
Lanciò il chakram che andò a colpire i pilastri che sorreggevano
una
grande capanna, che s'ergeva dietro la Regina guerriera.
Il tetto dell'edificio crollò addosso a Callisto che, come una
triste
storia che per lei più volte si ripete, fu immobilizzata dalle
macerie.
Xena corse verso il figlio, levandosi di torno, con furia, i
centurioni che cercavano di bloccarle la strada.
<<Solan, alzati e reagisci! E' così che ciò che
hai fatto avrà un
senso!>> Urlò, rivolta al figlio.
<<Gabrielle, giù!>> Urlò, ancora, brandendo
il chakram in mano.
Con la sua maestria da grande guerriera, lanciò l'arma che colpì
prima due centurioni e poi, inaspettatamente, quando sembrava dovesse
già tornare indietro, andò a ferire Nerone al petto.
Il chakram, fedele, tornò in mano alla propria proprietaria,
che lo
rimise a posto, giunta vicino ai propri cari.
Spalla contro spalla, con Gabrielle, teneva la spada impugnata,
pronta a difendersi.
I centurioni sembravano aver perso interesse per i popolani, che,
sollevati da ciò, scappavano, alla 'ricerca della salvezza.
Nerone, malgrado le ferite, riuscì ad ordinare la
ritirata. Tuttavia le ferite erano gravi, sanguinavano
molto e per questo dopo una breve cavalcata Nerone
perse conoscenza e cadde da cavallo. Quando si
risvegliò si trovava nel suo palazzo, sdraiato su un
letto e con le ferite bendate. Subito gli ritornò in
mente la battaglia e <<Maledetti!!!>> urlò, <<ve
la
farò pagare! Che umiliazione venire ferito da una
donna e da suo figlio! Ma gli farò vedere chi sono io,
gli scatenerò contro tutta la potenza di Roma!>>
Gabrielle
guardò Nerone ed i suoi allontanarsi a cavallo, in
un'inevitabile ritirata.
Si osservò poi intorno, per assicurarsi che nessuno di loro fosse
ferito o in difficoltà e la situazione le parve sotto controllo.
L'amazzone si avvicinò poi a Solan e gli mise una mano sulla
spalla.
Il ragazzo sembrava abbattuto.
"Come ti senti?"
<<Non
ti agitare>> disse una voce femminile, un istante dopo, la luce
di una grossa torcia appesa alla parete illuminò la figura di
Callisto uscita dalla penombra. <<Hai ricevuto delle brutte ferite,
ma io posso guarirti>>.
La regina guerriera si avvicinò all' imperatore e pose le sue
mani sulle bende che trasudavano sangue, subito un potente bagliore
scaturì dalle dita e un istante più tardi, senza aver
sentito alcun male, sul corpo di Nerone non c'erano più i segni
della battaglia. Allora Callisto si sedette su una sedia poco distante
dal letto, si sistemò i capelli arruffati e impolverati a causa
della battaglia e afferrò un grappolo di uva contenuto in un
recipiente di oro finissimo <<Che facciamo adesso?>> chiese
poi assaporandone un chicco.
<<Grazie>>
disse Nerone dopo che Callisto l'ebbe
curato, <<hai dei poteri veramente straordinari.
Inoltre ti ho visto durante la battaglia mentre
combattevi con Xena, correva voce che fosse
imbattibile ma evidentemente non era vero. Tuttavia
ancora non capisco perché tu odi tanto quella donna:
ha forse rovinato qualche tuo diabolico piano? Oppure
ti ha umiliato durante uno scontro? Racconta, sono
curioso di conoscere la causa di questo odio che tanto
mi piace.>>
A
quelle parole gli occhi di Callisto brillarono come il fuoco che arde
distruggendo milioni di villaggi. Ogni volta, il ricordo della morte
dei suoi genitori per mano di Xena faceva crescere dentro l'animo della
regina guerriera un rancore ormai radicato e impossibile da estirpare.
La donna si alzò dalla sedia e, dando le spalle all'Imperatore,
osservò dalla finestra il panorama circostante, quindi digrignando
i denti disse <<No, quella donna non mi ha umiliato, né
ha rovinato un mio piano, quella donna ha ucciso la mia famiglia e non
ha mai pagato per questo, quello che voglio è che sia fatta giustizia,
voglio distruggerla per sempre, lei e tutto ciò che intorno la
rende felice compresi il suo adorato figlio Solan e la sua fedele amica
Gabrielle>> allora Callisto rivolse lo sguardo verso Nerone e
sorridendo diabolicamente continuò. <<Aiutami ad eliminarla
e io, con i miei poteri, ti aiuterò a conquistare il mondo intero>>.
*Splendido
! Non poteva andarmi meglio ! Grazie a Callisto potrò vendicarmi
di quella maledetta Xena e diventare l'uomo più potente della
terra. E quando non mi servirà più troverò il modo
di liberarmi anche di lei.* Nerone sorrise compiaciuto alla regina guerriera
mentre una schiava serviva loro due calici di vino come l'imperatore
aveva richiesto poco prima per consolidare l'alleanza con Callisto.
Solan
insieme con Xena, Gabrielle e Varia si era recato in una locanda, dove
le donne parlavano con entusiasmo della battaglia mentre lui era rimasto
silenzioso per tutto il tempo. *Volevo essere un grande guerriero come
te, madre * pensava guardando Xena *ma i grandi guerrieri non dovrebbero
avere paura di uccidere.* Poi lanciò uno sguardo a Varia e rifletté
* Forse non sono neanche in grado di difendere la donna che amo.*
Varia
osservava Solan di sottecchi. Avrebbe voluto
confortarlo ma temeva di non riuscire ad esprimersi
bene con le parole e per questo continuava a rimanere
in silenzio. Il cuore le batteva forte ed ogni volta
che guardava Solan le si bloccava il respiro.
*Ma cosa mi sta succedendo!" pensò.
Xena
stava discutendo con Gabrielle di un piano, quando notò
l'espressione cupa, dipinta sul volto di Solan.
Capiva quello che il giovane sentiva ed avrebbe voluto parlargli, per
confortarlo ed aiutarlo.
Ricordava, però, quanto ella stessa fosse ribelle ed orgogliosa,
quando aveva l'età del figlio e quanto, quindi, un consiglio
così
intimo da parte di qualcuno la infastidisse.
La sicura e decisa Principessa Guerriera, per un istante, si sentì
vacillare ma, il volto sempre più triste e confuso di Solan la
fece
decidere.
<<La vita è una battaglia continua, a volte più
cruenta, altre meno.
Non è colpa nostra quando lo è troppo.>>
disse, alludendo a quello che era successo al giovane guerriero.
Solan
si voltò verso Xena. Si alzò e le disse, in tono di scusa
:<<Madre, forse è meglio che affronti quest'impresa senza
di me.>> Alcune persone a un tavolo dietro al loro parlavano ad
alta voce. Il giovane guerriero si girò, distrattamente a guardare.
Notò che stavano bevendo vino rosso. * Mi sembra di avere ancora
le mani sporche del sangue di quell'uomo* pensò il giovane guerriero,
triste. Lasciò la locanda. Si avviò a passi lenti verso
un sentiero che conduceva a un bosco.
Istintivamente
Varia si alzò, pronta a seguire Solan,
poi si fermò e guardò Xena: "Lo so che sei sua madre
e
vorresti essergli vicina in questo momento, ma
permettimi di provare a parle con lui. Mi sono
sbagliata sul suo conto e vorrei avere la possibilità
di scusarmi con lui aiutandolo a superare questo
difficile momento" dopodiché si girò ed uscì
dalla
locanda per raggiungere Solan.
Xena
e Gabrielle rimasero dunque sole nella piccola e rumorosa
locanda.
Gli occhi del bardo andarono a cercare quelli della guerriera, ora
velati d'una indescrivibile tristezza.
Gabrielle avrebbe tanto voluto fare qualcosa per lei; premeva dentro
di ella l'esigenza di confortare l'amica, di farle sentire che le era
vicino.
Così, in un gesto estremamente spontaneo e sentito, la mano del
giovane aedo si posò su quella di Xena, stringendola poi leggermente.
I loro occhi s'incontrarono e Gabrielle sorrise.
"Non possiamo dimenticare gli errori del nostro passato, ma possiamo
guardare avanti, redirmeli col tempo, continuare a lottare per ciò
che crediamo e che amiamo.
Dagli tempo, Xena, e presto capirà anche lui qual è il
sentiero da
seguire."
Xena sorrise, con affetto, a Gabrielle.
Con tutto quello che era successo nelle ultime ore, non aveva avuto
molto tempo per lei e, forse, l'aveva trascurata.
Succedeva, talvolta e Xena se ne rammaricava.
L'amazzone le era sempre vicina, pronta ad aiutarla, confortarla ed
a
darle tutto ciò di cui aveva bisogno.
La Principessa Guerriera non chiedeva l'aiuto di nessuno, voleva
sempre cavarsela da sola ma sapeva che senza Gabrielle non ce
l'avrebbe più fatta.
<<Sai sempre la cosa giusta da fare... - disse, quasi sussurrando.
-
Dovremmo pensare ad un piano... A dire il vero un'idea già ce
l'ho.>>
cambiò, velocemente, discorso.
Gabrielle
annuì con decisione, ancora una volta pronta ad assecondare
la guerriera e mettere in atto il suo piano contro il malvagio
Nerone, qualunque esso fosse stato.
Si fidava ciecamente di Xena; ella era una guerriera straordinaria,
forza ed astuzia al tempo stesso.
Gabrielle le avrebbe affidato senza alcuna esitazione anche la sua
stessa vita, come innumerevoli volte lo aveva già fatto in passato.
"Quale sarà il piano? Vuoi tentare un attacco a sorpresa?"
domandò
poi l'amazzone, azzardando un'ipotesi.
<<Per
domani sera, Nerone ha organizzato una festa in onore della sua
persona. Solan fingerà d'essere Tarciteo, un signorotto di queste
parti e noi tre fingeremo d'essere le sue ancelle. Così potremo
intrufolarci a palazzo senza problemi. E' il solito piano ma
funziona.>> espose, Xena, la propria idea, continuando, però,
a
pensare a come sarebbero andate le cose, una volta arrivati a palazzo.
Nerone era solo un povero pazzo, un maniaco omicida ed un despota,
ucciderlo non sarebbe stato difficile, non per Xena.
Il problema era Callisto. Più che altro, lo era la sua immortalità.
La Principessa Guerriera decise che c'era tempo, durante il tragitto
fino a Roma, per decidere come fare.
Se l'era sempre cavata, in un modo o nell'altro, ce l'avrebbe fatta
anche questa volta. Con Gabrielle ed anche Solan.
Solan
disse, triste, a Varia :<<Perché continui a seguirmi? Forse
non riuscirei a difenderti e questo mi terrorizza. Mi terrorizza l'idea
che qualcuno possa farti del male. Ho già perso una persona che
amavo quando ero bambino e io stesso mi sono sentito morire.>>
*Fu l'unica volta in vita mia che ho pianto. Se mia madre non mi fosse
stata vicina in quel momento non so che cosa avrei fatto.*
Il giovane guerriero guardava sempre più innamorato Varia. In
quel momento la regina amazzone le appariva bellissima.
Varia
guardò Solan con gli occhi velati di lacrime.
"Mi sono sbagliata sul tuo conto" gli disse "Non sei
come credevo che fossi. Non sei uno stupido che vuole
combattere solo per dimostrare il proprio valore. Sei
un uomo sensibile, che si preoccupa per gli altri; ma
sai anche essere coraggioso." Mentre parlava Varia si
era avvicinata lentamente a Solan e gli aveva posato
una mano sulla spalla.
"Non devi preoccuparti per me, io sono un'amazzone e
so difendermi da sola. Tuttavia pur essendo
un'amazzone inizio a provare qualcosa per te. E'
un'esperienza nuova per me; ho sempre cercato di
tenere gli uomini lontani, perché così mi hanno
insegnato. Forse però sbagliavo."
Lentamente Varia avvicinò il suo viso a quello d Solan
e dolcemente gli sussurrò "Anche tu provi qualcosa per
me? Ho capito bene?"
<<Varia,
mi accorgo ora di quanto è stata vuota la mia vita prima di conoscerti.
Solo adesso so che cosa significa veramente amare.>> si dichiarò
Solan, per poi baciarla appassionatamente.
Il giovane guerriero le chiese in un bisbiglio :<<Rimani sempre
con me, Varia, ti prego !>> tenendola stretta a sé.
I pensieri di Solan erano tutti rivolti a lei, ora. * Varia, so che
sai difenderti da sola ma ora che ci sarò io al tuo fianco non
sarà più necessario. Non potrò certo stare fermo
a guardare se ti attaccheranno. Ti difenderò anche a costo della
mia stessa vita.*
Varia
rimase quasi stordita dal bacio e dalle parole
di Solan.
"Solan, vuoi veramente che io resti con te per sempre?
Sei sicuro di quello che dici?"
Poi improvvisamente qualcosa tra gli alberi si mosse
attirando l'attenzione dei due giovani.
Solan
alzò lo sguardo verso gli alberi. Vide avvicinarsi Callisto.
*Maledizione !* pensò, furioso. *Non posso sperare di batterla.
Ma forse posso distrarla abbastanza da dare a Varia il tempo di allontanarsi.
Una volta raggiunte mia madre e Gabrielle sarà salva.*
Impugnò immediatamente il murchadna.
Si voltò versò Varia e le disse, preoccupato :<<
Vai subito da Xena ! Corri ! Penserò io a Callisto !>>
"Non
ti lascio da solo. Combatterò al tuo fianco"
disse Varia, poi impugnò il suo bastone da amazzone,
che aveva appoggiato ad un albero e si preparò a
combattere.
Callisto però non era sola, i due giovani furono ben
presto circondati dai soldati di Nerone che erano
rimasti nascosti dietro gli alberi.
*Dannazione
!* pensò, rassegnato Solan. *Questa non ci voleva.*
<<Callisto, che cosa vuoi ? Come osi comparirmi ancora davanti
?>> gridò, furioso, Solan.
Il giovane guerriero ricordava che la ferita che sua madre aveva procurato
al braccio destro di Callisto si era subito rimarginata. Uno scontro
con quella donna poteva significare la morte. Fece qualche passo avanti
in modo da poter facilmente difendere Varia, in caso ne avesse avuto
bisogno.
<<Chiedo
scusa per aver interrotto una scena così romantica>> disse
Callisto unendo le mani e ponendole sul petto vicino al cuore. <<Ho
ancora gli occhi pieni di cuoricini. Ma credo che dovrete rimandare
a un altro momento il vostro tubare da piccioncini innamorati, perché
tu e la tua dolce amazzone dovete venire con me, con le buone...>>
quindi estrasse la spada e la fece roteare. <<O con le cattive>>.
"Maledetta!
Non prenderti gioco di noi. Non te lo
permetto!" disse Varia. Dopodiché superò Solan e
si
lanciò con rabbia verso Callisto, puntandole contro il
proprio bastone.
Callisto
alzo il dito indice e lo mosse da destra verso sinistra in segno di
diniego <<Non ti conviene metterti contro di me>>, poi rivolse
un'occhiata
agli uomini di Nerone che, dietro di lei, aspettavano un segnale per
intervenire. <<Andatevene! Non mi serve il vostro aiuto, combinereste
solo
guai ed è possibile che Xena e Gabrielle vi possano sentire>>
dopo aver
riflettuto, sorrise. <<Anzi, andate a distrarre le due guerriere,
mentre io
catturo questi due piccioncini e li imprigiono in una bella gabbietta.
Mi
dispiace per voi>> continuò rivolgendo lo sguardo a Solan
e Varia, mentre le
guardie dell'Imperatore si disperdevano nel bosco.<<Ma dovrete
passare la
luna di miele in un'angusta cella>> quindi scoppiò in una
risata divertita
da come stavano andando le cose.
<<Varia!>> gridò Solan, in apprensione, stringendo
il braccio della regina amazzone per fermarla << Che cosa credi
di fare ? Non sai che Callisto è immortale ? >>
Il giovane guerriero fece qualche passo in direzione di Callisto, in
modo da essere tra la regina guerriera e Varia.
<<Callisto, non osare fare del male a Varia. Lei non c'entra niente.
Sono io colui che stai cercando.>> urlò, infuriato.
<<Hai
lo stesso fuoco che ha tua madre negli occhi quando sta per cominciare
una battaglia, non c'è che dire hai preso da lei>> disse
Callisto. <<Non ti preoccupare, non farò del male né
a te, né a Varia>> quindi la regina guerriera si portò
la mano chiusa a pugno alle labbra, vi soffiò dentro, agitò
il pugno in aria e dopo aprì la mano. Sul palmo della mano c'era
una strana polvere bianca che la donna gettò in faccia ai due.
Solan e Varia caddero a terra addormentati.
<<Non vi farò del male... almeno non ancora>> quindi
si inginocchiò vicino ai due corpi e scomparve con loro.
Xena
sedeva ancora al tavolo della locanda, stava portando avanti la
conversazione con Gabrielle e sorseggiava del buon sidro, in attesa
del ritorno di Solan.
Senza sapere come il giovane stesse, non sarebbe riuscita a prendere
sonno.
*Una madre è sempre una madre, qualunque età abbia il
proprio
figlio.* Convenne con se stessa la Principessa Guerriera.
I pensier d'ella vennero interrotti da dai rumori che, seppur lievi,
giunsero alle sue orecchie.
Oltretutto, si sentì osservata e questo le servì per rafforzare
il
pensiero che qualcuno la stesse per attaccare.
Lanciò uno sguardo d'intesa all'aedo che sembrò afferrare
il concetto
al volo e, subito, Xena afferrò il chakram.
In quell'istante irruppero nella taverna i centurioni mandati da
Callisto.
La donna dagli occhi cerulei lanciò il chakram, colpendone
immediatamente due, che ormai potevano considerarsi fuori
combattimento.
Gabrielle
impugnò i suoi fedeli sais ed attese in posizione di difesa.
Alcuni centurioni la circondarono e l'attaccarono in gruppo, ma, con
esperienza e destrezza, l'aedo si liberò di loro.
Uno dopo l'altro tutti i centurioni furono messi fuori combattimento
e Gabrielle colpì con un calciò in pieno stomaco l'ultimo
rimasto che
finì direttamente ai piedi di Xena...
Xena
s'inginocchiò a terra di scatto, colpendo al collo l'uomo, con
una veloce sequenza delle dita.
<<Ho bloccato l'afflusso di sangue al tuo cervello... - Iniziò
a dire,
con fierezza, la formula del noto pinch. - Hai trenta secondi per
sfamare la mia curiosità... E' successo qualcosa a Solan e Varia?
Callisto e Nerone cos'hanno in programma?>> Chiese, diretta.
Un'idea, nei confronti dell'Imperatore, le brulicava nella mente ma
l'avrebbe tenuta per se, finché non ne fosse stata sicura.
Il legionario, ubbidiente come un cagnolino, rispose alla Principessa
Guerriera, informandola dei fatti, compreso l'attacco di Callisto nei
confronti del figlio di Xena e di Varia e aggiunse che alcuni soldati
erano in viaggio per trovare il pugnale per uccidere gli dei.
Xena e Gabrielle corsero verso il bosco, quasi certe di non
trovarvi nessuno.
La Principessa Guerriera conosceva benissimo Callisto e sapeva che
non avrebbe ucciso così, semplicemente, Solan... Il giovane era
troppo prezioso, come merce di ricatto. Inoltre, la Regina Guerriera,
aveva un conto in sospeso con colui che l'aveva tradita.
Infatti, come conferma alla propria idea, Xena trovò, a terra,
il
bastone da combattimento di Varia.
Gabrielle
raccolse da terra il bastone dell'amica amazzone.
Sembrò riflettere per qualche secondo e poi parlò:
"Se Callisto ha rapito Solan e Varia è probabile che li
abbia portati
al palazzo di Nerone.
Dobbiamo andare a Roma."
La bella guerriera di Amphipolis convenne con la giovane amica e le
due partirono per raggiungere il palazzo imperiale.
Poco tempo dopo, però, durante il cammino, Xena e Gabrielle si
fermarono all'improvviso, avvertendo dei passi giungere in corsa
verso di loro.
Gabrielle non nascose la sua sorpresa quando, dal sentiero che
stavano percorrendo, spuntarono Varia e Solan.
"Xena! Sono loro!"
I due giovani giunsero vicino alle due leggendarie guerriere.
"Solan, Varia...ma come potete essere qui? Pensavamo che vi avessero
rapito e stavamo venendo a salvarvi!"
Solan
salutò le due guerriere. <<Ci hanno rapito, infatti ! Callisto
con un gruppo di soldati romani ci ha teso un'imboscata nel bosco. Ma
ha avuto la cattiva idea di rinchiuderci in una prigione sorvegliata
solo da cinque uomini. E' stato un gioco da ragazzi batterli e fuggire
! E Varia si è comportata in modo veramente valoroso !>>
osservò, sorridendo alla regina amazzone.
Grazie alla vicinanza di Varia, il giovane si sentiva felice, ora. Il
suo sguardo era quello di uno che ha raggiunto il nirvana.
<<Per quanto vi riguarda non vi chiedo come è andata. Vi
sarete liberate di quei soldati con estrema facilità!>>
disse, allegramente, alla madre e a Gabrielle.
Nerone
si trovava nel proprio palazzo e stava pensando
al rapimento quando entrò un servo con in mano
qualcosa avvolta in un drappo. <<Mio imperatore>>
disse il servo <<Sono riuscito finalmente a procurarmi
ciò che tu mi hai chiesto.>> e tolto il drappo, mostrò
all'imperatore un magnifico pugnale. <<Eccellente,
verrai adeguatamente ricompensato. Guardie!
Uccidetelo!>>. <<Ma, ma, mio signore>> disse piangendo
il servo <<vi ho sempre obbedito, vi scongiuro non
fatemi uccidere!>> .<<Smettila di piangere! Non ti
sopporto! Stai zitto o ti farò tagliare la lingua
prima di ucciderti! Tu conosci il mio segreto, sei
troppo pericoloso e perciò morirai.>> detto ciò
uccise
il servo con il pugnale che lui stesso gli aveva
portato e poi disse <<Che spreco, un pugnale così
bello macchiato del sangue di un vile servo>>.
Stava pulendo la lama dell'arma quando all'improvviso
comparve Callisto.
<<Imperatore...>>
disse con fare canzonatorio Callisto per poi rivolgere un mezzo inchino
a Nerone. <<I prigionieri sono stati catturati e imprigionati
nelle celle sotterranee>>. La regina guerriera si fece avanti
regalando all'imperatore un sorriso diabolico. <<Adesso dobbiamo
aspettare solo che arrivino Xena e Gabrielle a liberarli... a patto
che i topi non li abbiano mangiati prima>> disse infine.
Poi Callisto puntò il dito contro la legna, che si trovava nel
camino, e subito una potente scintilla produsse un fuoco scoppiettante.
<<Non è meglio così?>> concluse.
All'improvviso,
mentre Nerone e Callisto stavano
parlando, arrivò un servo che disse: <<Salute a voi,
mio signore, ho delle brutte notizie da darvi.
Purtroppo i due prigionieri sono riusciti a
scappare!>>
<<Cosa?>> disse Nerone adirato <<Sono riusciti a
scappare? Com'è possibile! Un ragazzo e una donna
contro i miei legionari! E tu!>> urlo contro Callisto
<< sei un'incapace, non sai catturare neanche due
mocciosi!>> Aveva una gran voglio di piantarle il
pugnale nel petto ma poi tornò in se e pensò che in
fondo Callisto le serviva ancora.
Callisto
con la sola forza del pensiero fece staccare dalla parete una grossa
spada e la lanciò a pochissimi passi dall'Imperatore <<Attento
a come ti rivolgi a me>> disse quindi. <<Non sono io l'incapace
ma i tuoi uomini, io ho portato a compimento il mio progetto e cioè
di catturarli, se le tue guardie non sono in grado di contrastare due
giovani guerrieri che cercano di fuggire, la colpa non è di certo
mia>>.
La regina guerriera estrasse la sua spada dal fodero e la osservò
per qualche istante, quasi ipnotizzata dalla sua immagine riflessa sulla
lucente lama, poi si sedette su un tavolo e cominciò a pulirla.
<<Non c'è motivo di arrabbiarsi>> continuò.
<<A questo punto dobbiamo solo aspettare che arrivino qui al castello,
so che verranno, Xena non lascia le questioni irrisolte e qui noi abbiamo
un grosso vantaggio... fa armare gli uomini e che sta volta siano validi>>
concluse la donna.
Il
gruppo capitanato da Xena era ormai in cammino da diverso tempo.
Destinazione: il palazzo imperiale.
Quando raggiunsero la loro meta, si ritrovarono davanti ad un'enorme
fortezza in pietra.
Diversi soldati erano di guardia all'entrata principale
dell'edificio.
Gabrielle sospirò.
"Non sarà tanto facile entrare."
Nel pronunciare queste parole, l'amazzone cercò Xena con lo sguardo
in attesa di un qualsiasi cenno da parte della principessa guerriera
che le suggerisse cosa aveva in mente e come avrebbero dovuto agire...
Come Gabrielle s'aspettava, il cenno ci fu.
Xena estrasse dal grosso sacco che si portava dietro degli abiti e ne
lanciò uno a ciascuno dei suoi compagni di viaggio.
"Questi ci serviranno per fingerci Tolomone - Pronunciando questo
nome, di un giovane e famoso signorotto, Xena indicò suo figlio
Solan. - e le sue graziose ancelle." Concluse riferendosi a se
stessa, Gabrielle e Varia.
Il piano di Xena risultò chiaro immediatamente a tutti: Intrufolarsi
a palazzo, fingendosi degli innocui partecipanti alla sontuosa e
lussureggiante festa indetta da Nerone.
Classico, ma efficace.
I quattro si vestirono, nascosti tra le fronde del bosco che si
diramava quasi fino alla reggia dell'Imperatore, dai particolari
gusti, anche in fatto d'edilizia.
Praticamente mai, prima d'allora, un Imperatore aveva fatto costruire
la propria fastosa abitazione fuori dal centro di Roma.
<<Sono
Tolomon, queste sono le mie ancelle.>> disse Solan a una delle
guardie davanti al palazzo imperiale <<Siamo stati invitati da
Nerone.>> mentì.
La guardia fece cenno ai quattro di entrare. Solan notò la festa
che si stava svolgendo in quelle grandi sale. Politici e ufficiali delle
legioni romane, parlavano con soddisfazione delle vittorie riportate
da Nerone sui popoli che non pagavano i tributi. <<Maledetti.>>
pensò Solan, guardandoli con odio.
La
principessa guerriera vide il volto di suo figlio accendersi di furore.
Incrociò il suo sguardo per riportarlo alla realtà. L'importante,
ora, era di seguire il piano. Si guardò in giro, cercando di
scorgere Nerone o Callisto. Le sale erano affollate e c'era parecchia
confusione. Xena teneva d'occhio anche i numerosi soldati presenti che
sarebbero stati, probabilmente i primi a scontrarsi con lei, e con il
suo gruppo qualora fossero stati smascherati.
Mentre
si manteneva in disparte cercando di non dare
troppo nell'occhio, nei panni dell'ancella, Varia
continuava a scrutare Solan. Il giovane le aveva
rubato il cuore, come mai nessuno prima di lui c'era
riuscito. Ora era pronta a combattere al fianco di
Solan, pronta anche a dare la vita per lui.
Questi erano i pensieri della ragazza, mentre si
preparava allo scontro con il nemico.
Una
gran confusione reganva nella spaziosa e sontuosa sala, dove si
stava volgendo il banchetto. La Principessa Guerriera, Gabrielle,
Solan e Varia erano intenti a non dar nell'occhio, cercando
d'interpretare al meglio le loro parti di copertura.
Xena, con sguardo vigile ed attento, osservava ogni persona, intorno
a lei ma, in realtà, stava cercando l'Imperatore.
Lo vide, seduto su un trono adorno, mentre, pacchioso, parlava con
delle fanciulle, che, frivole, s'attegiavano, come Nerone stesso, al
cospetto d'egli.
Xena cercò ancora, con lo sguardo, cercando d'individuare la
figura
della sua nemesi, Callisto.
Non trovandola, si chiese che intezioni ed idee avesse la semidea ma,
non trovando risposta, decise d'iniziare ad agire e non perdere più
tempo.
"Gabrielle, vado." Disse, all'amazzone, per poi incamminarsi
verso
Nerone.
Gabrielle fece cenno a Varia e Solan di prestare attenzione e quello
che stava accadendo.
La Principessa Guerriera s'avvicino con fare sensuale all'Imperatore,
catturandone subito l'interesse.
Era noto a tutti, quanto, Nerone, fosse attratto dalla bellezza, di
qualunque genere essa fosse.
Nerone
rimase incantato dalla bellezza della donna.
Così si allontano dal gruppo con cui stava parlando e,
con in mano un calice pieno di vino, si avvicinò a
Xena. <<Tana bellezza mi abbaglia, ma sei forse la
figlia di qualche senatore? Non mi sembra di averti
mai visto.>>
Xena
abbassò il capo, recitando la sua umile parte.
<<Sono solo un'ancella, mio Imperatore.>> Rispose.
Nerone
disse <<Un'incantevole umile ancella... Davvero
incantevole. Quasi alla mia altezza. Ma su, vieni,
ritiriamoci nella mia camera.>> ma appena detto ciò
vide avvicinarsi Callisto.
"Bene,
bene, bene. Vedo che hai fatto la conoscenza
della cara e vecchia Xena." disse Callisto in tono
ironico rivolgendosi a Nerone.
"A cosa debbo l'onore della tua presenza, Xena? Ti
sono forse mancata?" dicendo questo aggrottò la fronte
e inclinò la testa di lato, come a volersi prendere
gioco di Xena.
<<Non
immagini neanche quanto, tesoro.>> rispose Xena, notando
l'espressione canzonatoria che la regina guerriera aveva dipinta in
faccia.
*Hai poco da essere soddisfatta.* pensò, la donna dagli occhi
cerulei, stringendo nella mano nascosta dall'abito, il pugnale capace
di uccidere gli Dei, che aveva sfilato a Nerone.
Solan
vide da lontano Xena tra Nerone e Callisto. Il giovane guerriero sapeva
che sua madre non avrebbe avuto problemi in uno scontro con l'imperatore
ma il fatto che avesse contro nello stesso tempo anche la regina guerriera,
lo preoccupava.
Gridò, furioso :<< Callisto, non permetterò che
tu faccia del male a mia madre !>>
Impugnò la spada e si avventò, infuriato, sulla dea.
Con
un rapido gesto della mano Callisto lanciò una
fiammata verso Solan e lo scaraventò per terra. "Sta
buono, moscerino!".
Varia, che fino a quel momento si era mantenuta in
disparte, corse verso Solan per assicurarsi che stesse
bene. La regina amazzone si inginocchiò accanto al
giovane e trattenne il respiro, finché non si accorse
che Solan stava bene.
Anche
Gabrielle corse in soccorso di Solan e sospirò nel vedere che
il giovane era salvo.
Notò nel frattempo che un gruppo di centurioni stavano osservando
la
scena e si tenne pronta alla battaglia...
Xena
si distrasse un attimo, presa dalla scena.
Nerone ne approfittò e cercò di colpire Xena, con un pugnale
che
teneva nascosto sotto all'abito.
La Principessa Guerriera, però fu più svelta e, colpì
l'Imperatore
velocemente, con il bordo della mano, per poi strappargli il pugnale
dalle mani.
<<Callisto!>> urlò, mentre un gruppo di legionari
attaccavano ella ed
i suoi cari.
Solan
si alzò in piedi. Numerosi soldati avevano circondato lui, Varia
e Gabrielle. Lanciò uno sguardo innamorato alla regina amazzone.
*Ti difenderò io, Varia. Non permetterò a nessuno di loro
di farti del male.* Si voltò verso Xena e vide che aveva colpito
Nerone e si preparava a uno scontro con Callisto. * Bene ! Ora ci sarà
da divertirsi.*. Solan lanciò il murchadna e colpì alla
testa gli avversari più vicini. I quali caddero a terra. Sorrise
di soddisfazione. Non aveva più alcuna paura di uccidere ora
ma solo voglia di vedere trionfare la giustizia.
Xena
vide un uomo che stava per colpire alle spalle Solan e,
l'istinto materno, la spinse ad afferrare e lanciare il chakram, fino
ad allora nascosto sotto la gonna.
L'arma colpì lo scorretto guerriero per poi compiere un veloce
tragitto in aria, incontrando il murchadna di Solan.
Le due armi s'incrociarono, finendo per scambiarsi.
Con abilità, Solan, afferrò il chakram della madre e Xena,
l'arma del
figlio.
Solan
lanciò un'occhiata di intesa a Xena. Armato sia di spada che
di chakram si lanciò, minaccioso, contro gli avversari. <<Fatevi
sotto, dannati! Non riuscirete mai a battermi!>> Gridò,
infuriato, ai nemici.
Furioso, combatté come un leone, senza mai indietreggiare, come
avrebbe fatto sua madre nella stessa situazione.
*Ora che Nerone è stato colpito, i soldati non sembrano più
tanto sicuri.* rifletté, osservandoli.
Notò che anche Varia e Gabrielle si stavano battendo con onore.
Callisto
era rimasta in disparte a guardare divertita
quella accozzaglia di gente che combatteva.
Ad un tratto estrasse la sua spade e disse:" Ora
basta. voglio divertirmi un po' anch'io!" detto questo
si lanciò verso Xena puntando la sua spada.
Più
in là gli altri continuavano a lottare, facendo
del loro meglio. In particolare Varia si batteva,
usando il suo bastone da amazzone, come mai aveva
fatto prima, spinta dalla consapevolezza di avere
Solan vicino a sè.
Anche
Gabrielle, gettatasi nella mischia combatteva con coraggio,
tenendo sempre la situazione sotto controllo, anche se non era facile
considerando la presenza sia di Nerone che di Callisto.
Ma l'amazzone era sicura in cuor suo che ancora una volta il bene
avrebbe trionfato....
Il
colpo che Xena inflisse a Callisto segnò la fine dello scontro
in quanto, i soldati fuggirono dalla sala, lasciando vittorioso il gruppo
della principessa guerriera. Xena guardò Callisto a terra, poi
volle accertarsi che i suoi cari stessero bene e voltò lo sguardo
prima su Gabrielle e poi su Solan e Varia.
La
battaglia era ormai terminata. Callisto era stata sconfitta
ancora una volta da Xena e Nerone privo della sua alleata si era
arreso, tremante di paura. Ora "l'imperatore si trovava nelle celle
del suo palazzo in attesa di essere giudicato".
Il gruppo composto da Xena, Gabrielle, Solan e Varia si dirigeva adesso
verso il territorio amazzone. Uno strano silenzio si era impadronito
della compagnia.
Varia camminava accanto a Solan con lo sguardo basso, turbata da
qualcosa.
*Cosa succederà appena avremo raggiunto il territorio amazzone?
Dovrò dire addio a Solan? Manca ormai poco per raggiungere il
villaggio.*
Solan era triste. Si stavano dirigendo verso il territorio amazzone
dove era incominciato il suo viaggio con Varia. * Come puoi lasciarmi,
ora ? E come potrò io vivere senza di te ?* pensava il giovane
guerriero, guardando la regina amazzone che non ricambiava il suo sguardo.
Solan sperava che il momento dell'addio non fosse mai arrivato ma in
lontananza vide il villaggio. Si voltò. Vide che Xena e Gabrielle
si mantenevano a una certa distanza da lui e Varia. Il giovane guerriero
notò che la regina amazzone si era fermata. Solan si fermò
con lei.
*Ti prego, non dirmi addio.* pensò, guardandola negli occhi.
Varia
guardò Solan dritto negli occhi e vi lesse la
tristezza che si era impadronita del giovane.
Avrebbe voluto dirgli di sorridere perché sarebbero
rimasti insieme, ma sapeva benissimo che non sarebbe
stato così.
"Solan...conoscerti mi ha reso la donna più felice del
mondo ma allo stesso tempo la più triste, perché ora
dovremo separarci. Vorrei poter stare con te per
sempre. Ma io sono una regina amazzone e devo stare
con le mie sorelle amazzoni. Loro hanno bisogno di
me".
Varia vide Solan serrare le mascelle.
"Questo non significa che non potremo più vederci.
Ogni volta che vorrai...io sarò qui per te..."
La voce le tremò e dovette interrompersi, mentre una
lacrima le bagnava il viso.
"Ti amo" sussurrò poi.
Commosso
dall'ultima frase della regina amazzone, Solan le rispose, innamorato
e cercando di nascondere lo sconforto <<Non potrò mai dimenticarti,
Varia>>
Attese che anche Xena e Gabrielle salutassero la regina amazzone per
allontanarsi con loro. Il giovane guerriero non parlava. Guardava avanti
a sé ma con sguardo assente. Pensava a quel che era appena successo.
Xena
sapeva che, in alcuni casi, come questo, le parole sono
superflue.
Si limitò a posare una mano sulla spalla del figlio, per fargli
sentire la propria presenza.
Rivolse, intanto, una veloce occhiata a Gabrielle. Sapeva cosa voleva
dire perdere, anche se pur non totalmente, la persona che si ama.
Gabrielle
capiva ciò che Solan stava provando, ma era certa che
quello non sarebbe stato l'ultimo incontro tra il giovane guerriero
e
la regina amazzone.
Il loro era di certo vero amore; Gabrielle poteva vederlo negli occhi
di Solan così come l'aveva visto in quelli di Varia.
E nella sua vita molte volte ne aveva avuta la prova: il vero amore
è
eterno...
Fine
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