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Xena e lo spettro di Olimpia di Alexina
Le due guerriere riposavano su un vasto prato di fiori; la fresca arietta faceva rabbrividire il biondo bardo che si avvicinava sempre più all’amica che cercare un caloroso abbraccio. Xena era pensierosa. Olimpia: Cosa ti succede? Sembri pensierosa… Xena: Non lo so….sono già venuta in questo posto, è moltodiverso. Olimpia: Diverso? (sorride) Beh francamente non mi interessa com’era prima… questo posto è fantastico! Sembrano i Campi Elisi! Xena: Proprio per questo non sono tranquilla… Olimpia: Che vuoi dire? Xena: Questo posto era orribile…sempre sotto il potere dell’oscurità. Olimpia: No…non ci posso credere che questo posto era così… Xena: Già..non capisco. Dopo pochi istanti Xena: Olimpia La ragazza si volta verso Xena Xena: Da quanto tempo ci conosciamo? Olimpia stupita dalla domanda Olimpia: sono molti lustri ormai… Xena: Cosa è cambiato frà di noi? Olimpia: Certamente sono cambiate molte cose; fedeltà e lealtà,oppure la complicità che abbiamo in battaglia! Mi hai insegnato tanto… Xena si mette a gambe incrociate e la mica fa lo stesso Olimpia: Xena perché sei così strana? Mi sa che quello che mi hai chiesto, io non l’abbia compreso come tu volessi vero? Xena rimase in silenzio, si alzò e si diresse verso Argo, lasciando l’amica senza una risposta. Xena: Olimpia io vado al paese a cercare provviste, tu aspettami qui… Olimpia guardava estraneata Xena e la lasciò andare. La poetessa rimase sdraiata sulla morbida erba ripensando alla domanda della sua amica,quando sentì un rumore da dietro i folti cespugli. Olimpia: Vieni fuori! Chiunqua tu sia! Estrasse i pugnali dai calzari e incominciò a cercare fra i cespugli. Uno spettro uscì dai rami e prese le stesse sembianze della fanciulla. L’orribile creatura incominciò a sfiorare la pelle della poetessa e a ogni sfioro una grave bruciatura le faceva screpolare la pelle; dopo di chè il fantasma la strinze al collo ,metre la ragazza si dimenava finchè non la lasciò senza fiato. Una volta a terra, il corpo di Olimpia scomparve e li spettro con le sembianze della giovane si sdraiò perterra. Arrivò Xena: Xena: Olimpia! Ho trovato del buon cibo! Xena si volta verso lo spettro dell’amica Xena: Cosa??! Ma sei ancora li sdraiata?! Spettro: Si! Qualche problema?! Anche io ho bisogno di rilassarmi qualche volta, visto che tutti i lavori li faccio sempre io! Xena era sconcentrata, non riusciva a spiegarsi il motivo di tanta follia… Xena: okok non c’è misogno di agitarsi, quando hai fame vieni a sfamarti. Xena si voltò quasi offesa, ignara di quanto successo il precedenza si allontanò. Lo spettro seguì Xena e si nascose ditro ad un grosso masso e inscominciò a guardare Xena mentre si stava disfando delle sua vesti per un bagno. La guarriere sempre attenta se ne accorse; si girò di scatto e prese lo spettro per la gola e lo alzò per aria. Lo spettro prese le sua vere sembianze e Xena lo fissò. Xena: Lo sapevo…non potevi essere Olimpia! Dimmi chi sei e dove è finita la mia amica! Spettro: Io sono Stulux il protettore di questo posto; sono stato io a crearlo! E voi non avete nessun diritto di stare qui! Xena: Bastava dirlo non credi!? Ora dimmi dovìè Olimpia! Spettro: L a tua amica è morta. Xena non si riggeva quasi in piedi, strinze sempre più la mano sul collo dello spettro. Xena: Come morta?! Ci deve essere un modo per riportarla ! Spettro: Si… ci sarebbe un modo… Xena: Dimmi cosa devo fare!! Spettro: Ok..calmiamoci… Nel piccolo paese che trovi a settentrione si trova un alto e antico palazzo li abita il principe Salmos, un valoroso guerriero. Xena: E che centra questo con Olimpia!!!?? Spettro: Egli, possiede una pozione rinchiusa in un’anfora decorata in bronzo e oro che nasconde in un posto segreto…Ma perché questa pozione funzioni neccessita anche di 3 gocce di sangue della persona più importante nella vita della tua amica (lo spettro divertito) Non so se tu sarai in grado di trovarla. Xena allentò la presa e lo spettrò svanì nel nulla. Senza esitare la guerriera montò su Argo e incominciò a galoppare verso il palazzo. Verso sera Xena arrivò finalmente alle mura del castello di Salmos. Xena: Voi siete guardie di Salmos? Guardia: Chi lo vuole sapere? Xena: Sono Xena, la principessa guerriera di Anfipoli. Le guardie sentendo quel nome si stupirono e fecero entrare l’eroina. / L’ingresso era immenso,enormi colonne davano il benvenuto alla guerriera.; poi una voce profonda… Voce: Tu divi essere Xena. Xena si guardò intorno Xena: E tu devi essere Salmos… Voce Salmos: Cosa ti porta qui..? Salmos si fece vedere…e si mostrò al cospetto di Xena. / L’astuta guerriera iniziò a mentire… Xena: Ho sentitò parlare delle tue eroiche gesta, sono stata colpita dal tuo coraggio , oh giovane principe…e ora che ti guardo, le cicatrici sul tuo volto ti rendono così…provocatorio! La guerriera incominciò a sedurre il principe, che non sembrava affatto dispiaciuto dei complimenti di Xena. Salmos: Perché non mi segui nella mia stanza… li possiamo “parlare” tranquillamente e non ci sono guardie… Xena accettò l’invito/ Entrati nella stanza Xena fece sdraiare il Principe sul giaciglio e lei si mise a cavalcioni su di lui; lo guardò neglio occhi e con una velocità incredibile lo colpi con le dita dacendogli il Pinch. Xena: Senti Principe, non sono venuta qui per giocare…La mia amica è morta e a te rimangono solo 30 secondo di vita! Ora dimmi…dove tieni l’anfora contenente la pozione per riportarla in vita. Salmos con gli occhi indico in cassetto chiuso con un grosso sigillo; Xena scese dal letto, con un pugno ruppe il sigillo e prese l’anfora. Tocco con le dita la gola di Salmos facendolo respirare Xena: Addio Principe assetato di donne… Xena usci da palazzo in groppa ad Argo e ritornò nel territorio dello spettro dove trovò il corpo senza vita dell’amica.Xena si avvicinò , le alzò la testa , aprì l’anfora ,prese il chakram e si incise una ferita alla mano facendo cadere 3 gocce dentro la pozione. Xena: Olimpia, sei la persona più importante della mia vita…se so se per te è la stessa cosa…e quindi non so se le gocce del mio sangue funzioneranno… Xena aprì la bocca di Olimpia dacendo scivolare la pozione dentro le labbra.../ Olimpia riprese i sensi… e guardò l’amica. Olimpia: Xena! (xena sorrise) Xena: OH Olimpia! (Xena la strinse a se) Olimpia guardava la lascrime scendere sul volto di Xena Olimpia: Hei! Perché piangi?! Xena: Sono felice! Perché adesso ho la certezza di essere la persona più importante anche per te… vistocì che la pozione saregge funzionata solo con il sangue della tua anima gemella Olimpia si sedette vicino a Xena Olimpia: Certo che sei importante per me!...ma ho un pensiero che mi assilla…. Le ragazze si guardarono Xena: Quale pensiero?! Olimpia: La domanda che mi hai fatto ieri mattina. Xena la fissò negli occhi Xena: Non so se tu mi vorrai bene come io ne voglio a te… Olimpia capì..e gli occhi le si fecero lucidi dalla gioia/ con una mano voltò il viso di Xena e la baciò… Olimpia: Ora ho compreso la tua domanda Xena… Le due ragazze si abbraciarono e si addormentarono… Le due ragazze stavano ancora abbraciate davanti al tiepido falò. Olimpia: Non mi sembra vero… Xena: Cosa? Olimpia: Di essere ancora qui…hai fatto di tutto per salvarmi …sempre… Xena: Lo rifarei con tutta me stessa se sucedesse un’altra volta. Olimpia: Xena ma…quell’essere che mi aveva uccisa… Xena: era uno spettro…mi disse che non eravamo ben accette nel suo territorio Olimpia: Allora che ci facciao ancora qui?! Xena: Voglio saperne di più… lo siamo aspettando. L’Alba dalle dita rosa cominciò a far capolino tra le colline e lo spettro non ritardò ad arrivare… Spettro: Che ci fate ancora qui?! Non vi avevo detto di andarvene!? Xena: Voglio saperne di più sul tuo conto… Quando ti avevo catturato non hai fatto nulla per liberarti; eppure sei uno spettro, potevi benissimo materializzarti come e quando vuoi…perché non hai fatto nuella?! Spettro: Non posso rivelarti la mia vera identità se nò per me saranno guai…vi dico solo che se resterete qui…sarete in pericolo! Olimpia: Da chi?! Spettro: Da mi cugino Bellerofonte. Xena e Olimpia si guardarno stupite Xena: E’ impossibile! L’ ho ucciso io…con le mie stesse mani! Spettro: Si ma…sua madre Diana poco dopo, intervenne,dall’aldilà vide le gesta del suo amato figlio e quindi volle ristituirgli la vita… Olimpia: Non è possibile… Spettro: Diana insieme a Minerva risalirono sulla terra la quale gli regalò Pegaso, il cavallo alato. Giove però non era d’accordo su questo gesto, così trasformò Bellerofonte e Pegaso in una costellazione… Xena: E allora che dobbiamo temere?! Spettro: Di notte è una costellazzione e può vedere tutto… di giorno agisce sulla terra, punendo tutti coloro che la notte l’hanno nominato. Olimpia: Quindi hai paura di tuo cugino…per qusto non volevi rivelarci chi fossi… Spettro: Ma il motivo di tanta rabbia sei tu Xena… Solo Giove poteva farlo ritornare come prima e sono sicuro che ti attaccherà molto presto,tu hai causato la caduta degli dei e anche…. Olimpia: Aspetta, aspetta…spiegaci però il vero motivo del perché mi hai uccisa ieri! Spettro:Mio cugino aveva ordinato di ucciderti… Xena: Capisco…così io avrei sofferto per la morte di Olimpia…come lui ha sofferto quando io gli ho ucciso la madre Diana…giusto?! Lo spettro fece cenno Xena: Comunque sia tu non mi sembri contento del suo comportamento..se nò non ci racconteresti queste cose… Spettro: Si…hai ragione…ormai sono parecchi lustri che lui ha il controllo su di me, e io mi sono stancato di ubbidire ad una costellazione semidivina… Olimpia: Allora dobbiamo tenerci pronti per un attacco! Olimpia non fece in tempo a finire di parlare che il giovane Bellerofonte con il suo splendido destriero alato si materializzò davanti a loro… Xena sembrava quasi impassibile… Bellerofonte: Caro cugino, mi hai deluso…. Con tutti le divine grazie con cui ti ho cresciuto e accudito tu sei ancore così ingrato nei miei confronti. Xena: Taci! Nella tua situazione non saresti nemmeno degno di esistere! Bellef: Xena ti prometto che fincchè avrò il privilegio di venire sulla terra ogni volta che voglio, non ti darò mai pace! Olimpia: Provale a toccare un solo capello e io…. Bellef: Che c’è dolce poetessa…solo le tue mani posso sfiorare i suoi capelli…??! Olimpia non ci vide più dalla rabbia Xena: Calmati Olimpia… non c’è ragione di sprecare forze per un misero essere… Bellerofonte scese dal destriero e si avvicinò a Xena e le mise una mano sulla testa; una misteriosa luce rossa avvolse la guerriera/ Olimpia guardava spaventata. Olimpia: Che le hai fatto!? Bellef: Stà calma…diciamo che la tua “amichetta” per un po’ di tempo sarà sotto il mio servizio. Olimpia allontana Xena da Bellerofonte. Olimpia: Xena andiamo! Xena: Lasciami! Perché dovrei seguirti! Olimpia trasalì Olimpia: Cosa??! Bellef: Ah! Dimenticavo… non si ricorda chi tu sia… Bellerofonte fece salire Xena su Pegaso e insieme andarono verso la reggia. Olimpia cercò di fermarli invano… Olimpia: Che posso fare ora?! Spettro: Stai tranquilla… l’ha portata al palazzo Olimpia: E questo dovrebbe rassicurarmi?!!! Non ho nemmeno un cavallo per raggiungerla… Spettro: Questo non è un problema io posso marìterializzarmi in qualuncue cosa… Olimpia: Bene! Allora sbrighiamoci! In men che non si dica lo spettro si trasformò in un bellissimo destriero e insieme galopparono verso la dimora. Lo spettro accompagnò Olimpia fino alla stanza di Bellerofonte. Spettro: Se il mio presentimento è giusto Bellerofonte non tarderà a soddisfare i propri piacere e porterà Xena nella sua stanza. Olimpia guarda lo spettrò interdetta. Olimpia: Cosaaa!!? Spettro: Ora nasconditi e aspetta. Infatti dopo pochi minuti Bellerofonte entrò in camera con Xena tutti e due assetati d’amore./ Olimpia non riusciva a guardare Xena insieme a Bellerofonte così usci dal nascondiglio e con il suo pugnale colpì in pieno petto il malvagio. /Immadiatamente Xena riprese la sua identità e con la sua spada finì Bellerofonte che si trasformò in una costellazione./ Le due ragazze si guardarono. Xena: Grazie…questa volta mi hai salvata tu… Olimpia: Ho avuto una brava insegnante…tutto qui! Spettro: Vi ringrazio…finalmente anke io sono libero… Ma ricordatevi di Diana, vorrà di certo vendicarsi, e ora che sa della vostra “amicizia”… Le due ragazze un po’ imbarazzate e un po agguerrite del ritorno di Diana salutarono, sperando per l’ultima volta, lo spettro. Olimpia: Ti siamo grate per il tuo aiuto. Xena e Olimpia uscirono dal palazzo su Argo Olimpia: E adesso dove andiamo? Xena: Non lo so…dove vuoi andare?! Olimpia: Bhe…io un posto lo avrei in mente…e ricorda che tra un po’ è il tuo genetliaco Xena: Niente scherzi… Olimpia: Come avevi detto tu…è tradizione… Le due ragazze si allontanarono… |
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