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"AMORE VERO - Uno studio sul subtext in XENA WARRIOR PRINCESS"

di A. Scaglioni

PRIMA STAGIONE (1995-1996)

(seconda parte)

>>sezioni speciali>>Amore Vero

XENA HERCULES E PROMETEO

Questo episodio, peraltro piuttosto bello, non si segnalerebbe particolarmente per questa nostra specifica ricerca (anzi gli autori cercano di intrecciare una specie di relazione incrociata Xena/Hercules-Olimpia/Iolao) se non fosse per una bellissima scena, più da vedere che da descrivere. Hercules e Xena, ognuno intimamente convinto di essere destinato a morire per liberare il titano Prometeo, (la cui prigionia ha annullato nei mortali la capacità di guarire) che è stato incatenato da Giunone, matrigna di Hercules, col metallo di Vulcano che può essere tagliato solo da una spada prodotta con lo stesso materiale, ma il cui uso distruggerebbe chi la impugnasse, salutano i loro rispettivi compagni e il tenero abbraccio tra Xena e Olimpia è da groppo in gola.

OLIMPIA(abbracciandola): Xena.
XENA(con un sorriso): Ehi.
OLIMPIA: Sta’ attenta.(…) Non vibrare tu il colpo. (di spada)
XENA(stringendola a sé): Sii coraggiosa.

Rimasta indietro per curare Iolao rimasto ferito, Olimpia parla con lui di Xena.

OLIMPIA: E’ davvero speciale, vero? A volte mi chiedo cosa veda in me.
IOLAO: Quello che vedo io… Un cuore puro. E’ magnifico starti vicino.

Mentre Xena, allontanatasi con Hercules e pronta a sacrificarsi per non mettere in pericolo la vita dell’amico, gli affida praticamente Olimpia.

XENA: Olimpia vuole frequentare l’accademia per bardi di Atene. Assicurati che ci riesca.

Inoltre a mia memoria, per la prima volta si accenna al mito delle anime gemelle che con l’evolversi della saga si preciserà sempre più fino a palesarsi definitivamente nel legame tra Xena e Olimpia tra la quarta e la quinta stagione. Inutile dire che, con una mossa astuta, Prometeo verrà liberato senza che nessuno dei due eroi debba perire e le due coppie riprenderanno ognuna la propria strada.

XENA E LA MORTE IN CATENE

In questo episodio incentrato sui tentativi di Xena e Olimpia per liberare Celesta, la morte, dalla prigionia del re Sisifo, che vorrebbe così sottrarsi al suo destino, l’elemento di sub-text appare solo nel finale, senza parole, ma per me è tra i più interessanti della stagione. Dopo la liberazione di Celesta, Olimpia deve dare l’addio ad un suo giovane amico gravemente malato. Affranta la ragazza si rifugia tra le braccia di Xena, che l’accoglie con uno strano imbarazzo, che non avevamo notato nell’abbraccio dell’episodio precedente. Possibile che la Principessa guerriera stia notando un mutamento nei propri sentimenti verso la sua amica? Credo che ci sia di che riflettere.

XENA E L’ACCADEMIA DI ATENE

Dopo una serie di episodi senza sub-text, in cui gli unici momenti importanti sono quelli in cui assistiamo all’incontro tra Olimpia e le Amazzoni, il popolo delle donne guerriere, nel corso del quale generosamente la ragazza cerca di proteggere da un agguato una di loro, Temi, che morendo le trasmette la sua eredità, facendola in pratica diventare una Principessa amazzone (e nell’occasione, Olimpia verrà anche erudita sulla tecnica di combattimento delle Amazzoni, ricevendo in dono come arma un lungo bastone da difesa), e il ritrovamento dell’antico fidanzato della ragazza, Perdicca, che lasciata Potidea dopo la sua partenza, è divenuto un guerriero, per dimenticarla (ed entrambi questi avvenimenti avranno sviluppi decisivi nelle stagioni seguenti), giungiamo a questo episodio che costituisce il primo assolo di Olimpia, ed evidenzia una bella scena tra le due compagne, quando questa comunica a Xena di volere recarsi ad Atene per iscriversi all’accademia per bardi, lasciando la sua amica interdetta.

XENA: (…) Per quanto starai via?
OLIMPIA: Oh, forse quattro o cinque anni, o... (sguardo smarrito di Xena) forse un po’ meno, se… studio davvero duramente. Non noterai neanche la mia assenza.
XENA: Anche se avessi un’armata intorno a me, noterei sempre la tua assenza. Vuoi che ti accompagni? Almeno fino ad Atene.
OLIMPIA: Beh, tu hai quel ciclope a Keremus di cui occuparti. E… nel caso non riuscissi ad entrare…
XENA: Oh, ci riuscirai, Olimpia. Sei una brava narratrice.(…) Grazie per essere stata la mia famiglia. Tu sei come una sorella per me. Ora, insegui il tuo sogno.

E mentre Xena si allontana tristemente, Olimpia non riesce a trattenere le lacrime. E sapete cosa vi dico? A me sembrano vere, non da copione. E questa stessa sensazione si ripeterà altre volte nelle stagioni successive. Quando capiterà, naturalmente non mancherò di segnalarlo. Il resto dell’episodio vede Olimpia misurarsi con alcuni dei più grandi poeti greci, tra cui un giovanissimo Omero, e vincere grazie alla sua capacità di far vivere le storie che racconta (consentendoci nel contempo di rivedere alcune delle più gustose sequenze degli episodi precedenti, oltre ad un sintetico ma interessante flashback sulle origini della Principessa guerriera, tratto dalla serie “Hercules”), per poi tornare, come sempre, accanto alla sua Xena.

XENA E IL TESORO DEI SUMERI

Alla ricerca della mitica ambrosia, il cibo degli Dèi in grado di rendere divino qualunque mortale, e anche di ridare la vita ai morti come vedremo successivamente, per impedire che cada in mani sbagliate, Xena si aggrega suo malgrado ad un’antica fiamma, Petracle, un individuo che non ha esitato ad abbandonarla dopo averle promesso di sposarla, quando era solo una fanciulla ad Amphipoli, e notando con disappunto che Olimpia subisce il fascino del suo ex-fidanzato, cerca di evitare contatti troppo ravvicinati tra i due.(In questi primi episodi, Olimpia pare innamorarsi praticamente di ogni uomo che incontra.

Comuni tempeste ormonali di una ragazza appena uscita dall’adolescenza, o forse un modo escogitato dagli autori per sopire le “chiacchiere” sull’amicizia tra Xena e Olimpia che cominciavano a correre nei vari siti Internet?)

XENA(a Olimpia che cammina accanto a Petracle): Olimpia... perché non cammini vicino a me? (...) Non dovresti parlare con quell’uomo. Ti usa solo per ottenere informazioni. Se sospettasse che stiamo cercando l’ambrosia...
OLIMPIA: Senti... non lo scoprirà. E’... è solo una conversazione amichevole. E’...è divertente.
XENA(gelida): Ti sto chiedendo di non rivolgergli la parola.
OLIMPIA: E io ti sto chiedendo di aver fiducia in me. Sono un’adulta, ricordi?

Visto fallire ogni tentativo di dissuadere Olimpia, Xena decide di passare alle vie di fatto e minaccia l’uomo.

XENA: Non fare scherzi con la mia amica.
PETRACLE: Cosa te lo fa pensare?
XENA: Conosco già i tuoi sistemi di seduzione, ricordi? Le stai lanciando gli stessi sguardi che davi a me. E’ un terreno molto familiare.
PETRACLE: Se non mi tenessi le dita pressate sulla gola in questo momento, direi che sei gelosa. E’ così? (Sì, ma di chi?)
XENA: Tu fai del male alla mia amica, e io te la squarcio la gola.

La preoccupazione di Xena nei riguardi di Olimpia, che cerca sempre di proteggere dai pericoli esterni che la ragazza nella sua giovinezza e ingenuità ancora non riesce a riconoscere, a me sembra sempre meno disgiunta da una certa crescente gelosia nei suoi confronti, anche se nel finale, dovrà riconoscere che l’istinto di Olimpia ancora una volta non si era sbagliato e Petracle, che arriva perfino a sacrificare la sua vita per salvare la ragazza, era migliore di quanto lei credesse.

XENA E IL GUERRIERO MELICERTE

Secondo assolo di Olimpia che sconvolta da una sua improvvisa paralisi di terrore in una situazione di pericolo, decide di lasciare per un po’ Xena per ritrovare fiducia in se stessa e non costituire un problema per l’amica. Il dolore negli occhi di Xena che non capisce interamente questa sua scelta è di una sincerità assoluta.

XENA: Non posso aiutarti in questo. E’ qualcosa che devi risolvere da sola.
OLIMPIA: Lo so.
XENA: Dove andrai?
OLIMPIA: Nel solo posto che conosco, a casa mia. Le cose sono più semplici là. C’è mia sorella Leuca… Potrò parlarne con lei.
XENA(profondamente rattristata): Perché, non puoi parlarne con me?
OLIMPIA: Certo che posso, solo che a volte si ha bisogno della propria famiglia per risolvere i problemi. Mi dispiace.
XENA: No.
OLIMPIA: Devo capire cosa mi sta succedendo e devo farlo a casa mia.
XENA: Ma tornerai, vero?
OLIMPIA: Credo che dipenda da ciò che scoprirò.

Tornando al suo paese natale, Olimpia dovrà affrontare una crisi inattesa ed aiutare un vecchio guerriero a difendere Potidea da un manipolo di briganti (riuscendoci brillantemente grazie all’esperienza accumulata stando accanto a Xena), oltre che convincere la sorella che la sua amicizia con Xena non pregiudica il suo affetto per lei.

LEUCA(ironica): Dimmi, Olimpia, c’è qualcosa che Xena non sappia fare, o dovremmo costruirle un tempio subito?
OLIMPIA: Leuca, sei gelosa di Xena?
LEUCA: Gelosa? No. Solo perché hai scelto lei al posto mio?
OLIMPIA: Non ho scelto lei al posto tuo. (...) Leuca, ne abbiamo già parlato prima che partissi. Credevo che a te facesse piacere che me ne fossi andata a vedere il mondo.
LEUCA: Mi faceva piacere, finché non ho capito che vedere il mondo significava lasciarmi. Perché ci hai messo così tanto a tornare a casa? Non hai quasi mai scritto... Sembrava che ti fossi dimenticata che esistevo.
OLIMPIA: Non ti ho mai dimenticata... mai. Ascolta, Leuca... Xena è mia amica, sì, ma tu sei mia sorella. Nessuno potrà mai prendere il tuo posto... In effetti, tu sei la ragione per cui sono tornata... per sempre.

Ma Leuca capisce presto che le cose stanno diversamente e, a crisi superata, ha un nuovo colloquio con Olimpia.

LEUCA: (...) Tu ami questo villaggio. Ami la tua famiglia, i tuoi amici. Ma devi andartene, e non sai come dirlo. (...) I tuoi sogni sono altrove. Olimpia, tu sei destinata a grandi cose. Il tuo cuore appartiene alla strada... non a questo piccolo villaggio. Se resti qui, la tua vita non sarà mai completa. Vivi la vita, Olimpia. Non lasciare che ti passi accanto.
OLIMPIA(sorridendo): Credevo di essere l’unico oracolo in famiglia.
LEUCA: Non occorre essere un oracolo per capire che il tuo posto è nel mondo là fuori, accanto a Xena, ad aiutare gli altri a migliorare la loro vita... come hai fatto qui.

E così, riacquistata fiducia in se stessa, Olimpia torna da Xena (potevamo mai dubitarne?), che nel frattempo stava recandosi a Potidea per rivederla, e la felicità negli occhi della Principessa guerriera la dice lunga su quanto Olimpia le sia diventata necessaria.

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