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"AMORE VERO - Uno studio sul subtext in XENA WARRIOR PRINCESS"

di A. Scaglioni

TERZA STAGIONE (1997-1998)

(terza parte)

>>sezioni speciali>>Amore Vero

XENA E LA FIGLIA DEL MALE

Dopo essere stati lungamente annunciati, eccoci agli episodi “clou” della “saga del tradimento”, noti anche come “the rift episodes”, cioè gli episodi della rottura, della crisi, visti con misti sentimenti da parte dei sub-texters, perché se da una parte rappresentano il momento peggiore della relazione tra Xena e Olimpia, sono anche un punto di svolta importante per le due compagne, in cui dovranno toccare il fondo per poter tornare a rivedere la luce. In questo episodio, in cui il sub-text non sovrabbonda, vengono anche riallacciati due fili della narrazione a cui avevo accennato nella stagione precedente. Il figlio segreto di Xena, Seleuco, che ignaro di esserlo, è stato affidato ancora in fasce da sua madre a Kaleipo, il capo di una tribù di Centauri, che l’ha cresciuto come se fosse suo, e l’agnellino di legno, regalato da Xena ad Olimpia in occasione del Solstizio invernale, simile a quello posseduto dalla ragazza quando era piccola. Proprio quell’innocuo giocattolo lasciato da Olimpia nel canestro in cui qualche episodio prima, aveva abbandonato la piccola Speranza, figlia sua e del dio Dahak, l’essere infernale, è il mezzo grazie al quale, nel villaggio di Kaleipo, lei riconosce la bambina, incredibilmente cresciuta ed alleatasi con Callisto, loro vecchia nemica ora dotata a sua volta di poteri divini. Olimpia, come abbiamo visto, ha già cercato di sottrarre Speranza alle intenzioni omicide di Xena, che vede in lei solo uno strumento del male, ed anche adesso si ribella all’amica, che appresa della sopravvivenza della bambina, intende finire il lavoro lasciato incompiuto. Ma è troppo tardi: questo estremo tentativo di salvare la figlia, da parte di Olimpia, provoca il disastro. Con la protezione di Callisto, Speranza uccide prima Kaleipo e poi Seleuco gettando Xena in una disperazione infinita, mai conosciuta prima. In fondo, il mondo di Xena ruota intorno ad Olimpia, lei è il sostegno a cui aggrapparsi nei momenti peggiori, ma cosa fare se è anche l’origine del suo dolore? Se sia pur indirettamente è la causa della morte di suo figlio? Privata anche di quel sicuro rifugio, e rimasta preda della sua furia più oscura, Xena, dopo aver sepolto sotto tonnellate di roccia Callisto, che ormai paga della sua vendetta, appare svuotata della voglia di vivere, si dirige ad uccidere la diabolica bambina, solo per scoprire che Olimpia l’ha preceduta. Convinta ormai che Speranza sia aldilà di qualunque aiuto, l’ha avvelenata prima di bere lei stessa il veleno. Xena giunge proprio in quel momento e le due si scambiano un lungo sguardo, ma Olimpia non trova il coraggio di uccidersi. Più tardi, di fronte alle pire funebri di Seleuco e Speranza, Xena e Olimpia hanno un colloquio che credo nessun fan potrà mai dimenticare.

OLIMPIA(a Xena, piangendo): Se…se avessi solo fatto ciò che avevi detto(…) loro sarebbero ancora vivi…Kaleipo e Seleuco.
XENA(voltandosi verso di lei con occhi gelidi e gonfi di pianto): No. Non pronunciare neanche il suo nome.
OLIMPIA(sorpresa e ferita): Xena…
XENA: No. No, tu mi hai mentito. Io mi fidavo di te, e tu mi hai mentito. E ora Seleuco è morto. Mio figlio è morto…a causa tua.
OLIMPIA(sconvolta): Ti voglio bene, Xena. (Si allontana, mentre ancora piangendo Xena se ne va nella direzione opposta.)

E’ un momento di profondo turbamento, anche per noi che vi assistiamo, perché comprendiamo che forse più ancora che per la morte di Seleuco, la disperazione di Xena è causata dal tradimento di Olimpia, che le ha mentito sulla sorte di Speranza e poi le ha taciuto di averla ritrovata nel villaggio. Xena ha perso il suo sostegno e Olimpia, distrutta dal rimorso, teme di aver perso per sempre la persona che ama e quell’ultimo “ti voglio bene” è solo un disperato tentativo di giungere al suo cuore, ormai indurito dal dolore.

XENA E LA RUOTA DEL FATO

Il momento culminante della “saga del tradimento” giunge con la produzione di questo episodio. Si tratta come vedremo di un capitolo molto singolare, un vero e proprio musical (potrei anche sbagliarmi, ma credo che sia la prima volta che in una serie tv viene utilizzato questa particolare forma di spettacolo, divenuta poi popolarissima e usata in molte altre serie negli anni a seguire), pieno di simbolismi (ogni personaggio che vi appare, comprese Xena e Olimpia, è nel costume di una figura dei Tarocchi, ma questo è un elemento che ha poco o nulla a che vedere con il sub-text e sul quale glisserò per evitare di cadere fuori tema), ma anche fondamentale per lo sviluppo della serie e per l’evoluzione dei sentimenti che legano le due donne.
Mentre Olimpia distrutta psicologicamente dalla tragedia che ha involontariamente scatenato, cerca rifugio presso le Amazzoni, Xena, chiusa in se stessa, incapace di sfogare tutto il suo dolore per la perdita di suo figlio e il tradimento della sua compagna, riceve la visita di Marte che vede una buona occasione, approfittando della mente sconvolta della Principessa guerriera, nel convincerla che ciò di cui ha bisogno è vendicarsi di Olimpia, e di lì a poco, una Xena trasformata in una furia vendicatrice, irrompe nel villaggio amazzone e la trascina via legata al cavallo. Sono momenti di angoscia e stupore per chi ha seguito la serie, vedere Xena fare del male alla sua compagna di così tante avventure, ma non va meglio nello scorgere negli occhi di Olimpia, ferita e martoriata, lo sguardo di odio che rivolge alla donna che ama più di ogni ogni cosa al mondo. Nella colluttazione, le due precipitano dalla scogliera,dalla quale Xena stava per gettare Olimpia, e finiscono nelle vorticose acque sottostanti. Il luogo dove si riprendono si chiama Illusia ed è quanto di più strano si possa concepire. Un posto dove le colpe, i rimorsi, le tentazioni prendono l’aspetto di amici e nemici del proprio passato, e così mentre Xena incontra esseri col volto di Callisto e Marte, che attraverso musica e canzoni (a Illusia, tutti, comprese le nostre protagoniste, si esprimono con canti e balli) la spingono verso il suo passato di guerriera e conquistatrice, Olimpia ritrova il suo villaggio, Potidea, e sua sorella Leuca che tenta di convincerla di come Xena in realtà non l’abbia mai amata, ma solo usata ai suoi fini. Quando le due donne s’incontrano si saltano letteralmente alla gola e Xena trafigge Olimpia. Ma niente di ciò che accade in questo luogo accade davvero. Illusia è un luogo dell’anima, una specie di purgatorio mentale in cui lo spirito di chi vi cade è costretto a fare i conti con le sue colpe e i suoi rimorsi peggiori per cercare di risalire verso la luce. E la strada per risalire è impervia, ma cosparsa di bellissime canzoni che esprimono magnificamente il tumulto che scuote Xena e Olimpia. Sentiamo ad esempio il duetto che intonano in un tempio dalle altissime colonne in cui le loro parole echeggiano in modo assordante quando si accusano l’un l’altra. (Questa traduzione italiana non può rendere giustizia all’originale. Chi vuole potrà trovare i testi in inglese in altre sezioni di questo sito.)

XENA: Il mio cuore fa male più di quanto possa dire
Il dolore mi strappa l’anima
Questi giorni hanno visto il mio spirito morire
La mia vita s’è mossa senza controllo
Le mie ferite giacciono esposte al mondo
I miei abissi di sofferenza visibili
Questo passato maledetto non può guarire
Finché il libro dell’incubo non è chiuso

OLIMPIA: (…)
A causa tua è successo questo
Perché tu dovevi portare a fine le tue piccole vendette(Qui il riferimento è a quando Xena si è recata in Britannia portando con sé Olimpia per combattere Cesare e dove Olimpia è entrata in contatto con gli adoratori di Dahak.)
XENA: Sei tu che dovresti sentirti in colpa
A causa tua mio figlio è morto
Il suo sangue è sulle tue mani
OLIMPIA: Se solo non mi avessi portata là
XENA: Se solo avessi fatto come ti avevo detto (Lasciando cioè a Xena la possibilità di uccidere la progenie del demone.)
OLIMPIA: Sei tu a dover essere biasimata
XENA: E tu dovresti vergognarti
OLIMPIA: E’ colpa tua!
XENA: No. Tua!
OLIMPIA: Come hai potuto?!
XENA: Come hai potuto?!

Travolte dai loro reciproci rancori, si accorgono troppo tardi della fiamma che all’improvviso afferra Olimpia e la trascina via, senza che Xena possa fare nulla. Le due donne si ritrovano in un posto che è la perfetta riproduzione del tempio di Dahak dove il dramma ha avuto inizio. Sconvolta nello scoprirsi le mani insanguinate come al momento dell’uccisione della sacerdotessa, Olimpia cerca di fuggire, ma Xena, riacquistata un po’ di lucidità, la convince che quella strada dovranno percorrerla insieme. L’odio, sotto forma di un’oscura figura incappucciata e fluttuante nell’aria, appare loro e servendosi delle immagini dei loro nemici e di loro stesse, nel loro lato oscuro, incatena Xena ad una croce ed Olimpia all’altare sacrificale. Ma Xena e Olimpia, ormai hanno capito che è l’odio che hanno nutrito l’una per l’altra ad alimentare le loro sofferenze e quindi la strada per la liberazione è aperta.

XENA: Non avrei mai creduto che l’odio potesse dividerci
Che tutta la fiducia che avevamo se ne andasse
OLIMPIA: Come ho potuto odiarti?
XENA: Come è potuta accadere
Questa terribile distorsione del destino?
OLIMPIA: Come ho potuto farti del male?
XENA: Questa follia non può durare
OLIMPIA: Non posso crederci
XENA: Non ho mai pensato che una qualsiasi barriera potesse ergersi fra noi
OLIMPIA: O che avessi mai potuto vedere una sconosciuta nei tuoi occhi
XENA: I nostri cuori soffrivano insieme
OLIMPIA: Il dolore ci strappava l’anima
XENA: La furia ci ha accecate
OLIMPIA: Non riuscivamo a vedere oltre il dolore
XENA: Se riusciremo nuovamente a volgerci all’amore
OLIMPIA: Se riusciremo a guarire le nostre ferite aperte
XENA: Cacceremo lontano questo odio
OLIMPIA: Così che non ne rimanga traccia
INSIEME: Noi supereremo il nostro passato maledetto
E cresceremo più forti una accanto all’altra
Per resistere insieme alla tempesta
Saremo al sicuro perché l’amore ci guiderà

Liberate dal loro amore riscoperto, Xena e Olimpia si dirigono insieme verso l’uscita di quel luogo da incubo dove li attende lo spirito di Seleuco, ma Xena non riesce a passare. Qualcosa ancora trattiene la sua anima e quando comprende che è Ming Tien, il fantasma incappucciato che le impedisce di riunirsi ad Olimpia, chiede perdono alla sua compagna, con una bellissima canzone, per averle mentito uccidendo il Dragone Verde (quando invece le aveva promesso di risparmiarlo).

XENA: Sì, ho mentito
Ho pensato di poterti proteggere dalla verità
Liberarti dal male
Risparmiare la tua innocenza e la tua giovinezza
E che io abbia potuto semplicemente volerlo
E’ stata la vera menzogna
Avevo torto
Ho indossato una maschera per coprire il mio inganno
Ma sotto tutto questo non riusciva a tenere lontano il mio dubbio
Ora sono senza maschera
E ho una sola richiesta da fare
Mi dispiace, per favore aiutami, perdonami
Non odiarmi, non lasciarmi, perdonami
Perdona il mio debito come solo tu puoi

E a questo punto, Olimpia, che non chiede di meglio che perdonarla, non riesce a trattenere le lacrime (assolutamente vere!)

Perdonami l’odio
Sostituisci il male con il bene
Perdonami e scopri di potere così
Perdonare anche te stessa

Cosa dire davanti a questi bellissimi versi, cantati con assoluto trasporto da Xena? Definitivamente libera dai propri rimorsi e riconciliata con Olimpia, Xena abbraccia suo figlio (cui ha chiesto perdono per non avergli mai confessato di essere sua madre) per ritrovarsi, tornata nella nostra realtà ( Illusia ha svolto il suo compito), tra le braccia di Olimpia.

OLIMPIA(sorridendole): Siamo a casa.
XENA: Finalmente.

E le due donne restano sulla spiaggia, su cui il mare le ha riportate, distese ed abbracciate, in una simbolica riproduzione della carta dei Tarocchi degli “Amanti” (ehm, ehm), mentre le onde le lambiscono.

XENA CONTRO L’ARMATA PERSIANA

Dopo la sofferta conclusione della “saga del tradimento”, verrebbe da pensare che sia l’ora di un episodio più rilassante, qualcosa che permetta ai fans, ed in particolare a quelli sub-texters di tirare il fiato, e invece, ecco i curatori della serie ci introducono in una delle storie più commoventi delle sei stagioni di Xena. Anzi, posso dire con ragionevole sicurezza che se mi fosse chiesto di indicare un episodio e uno soltanto, per far comprendere a chi non ha mai visto la serie, il carattere delle protagoniste e lo speciale rapporto che le lega, probabilmente sceglierei proprio questo.( Nella storia non si fa mai riferimento ai tragici avvenimenti dei due episodi precedenti, tanto da far pensare che possa essere collocata cronologicamente prima, ma questi sono dettagli di scarsa importanza.) In viaggio per la Tessaglia, Xena e Olimpia si trovano a dover affrontare da sole la temibile armata persiana che sta per invadere la Grecia. Olimpia, già impedita da una caviglia gonfia, resta ferita da una freccia nemica. La freccia è avvelenata e la prospettiva è quella di rivivere al contrario la quasi morte di Xena, nella prima stagione, con la differenza che Olimpia non possiede le capacità e le conoscenze dell’amica.

Olimpia è scortata da Xena fino ad un villaggio in cerca dell’antidoto, solo per scoprire che gli abitanti lo hanno abbandonato, distruggendovi tutto quello che c’era per non lasciare niente all’armata degli invasori. Troppo lontane da qualunque altro centro abitato per poter sperare di rallentare contemporaneamente il nemico, Xena è messa davanti alla realtà dal pragmatismo e dal coraggio della stessa Olimpia.

OLIMPIA(tossendo per i primi sintomi del veleno):(…) Tu hai promesso alla gente che li avresti rallentati, giusto? Quindi occupiamoci di questo prima.
XENA: No, prima l’antidoto. Possiamo tornare in tempo per…
OLIMPIA: Xena, non possiamo farcela a tornare in tempo per rallentare i Persiani. E se non li fermiamo mentre gli Ateniesi stanno muovendo, Atene cadrà. Quanto tempo mi resta? (Sguardo silenzioso e triste di Xena. Olimpia capisce anche senza che l’amica le risponda.) Bene, dobbiamo soltanto attestarci e combattere, ora, vero? Domani andremo in Tessaglia.

Ma tutte e due sanno molto bene che quel domani potrebbe non arrivare mai. Combattuta tra l’esigenza di cercare di rallentare l’armata persiana e la salvezza della sua compagna, Xena porta Olimpia in un suo vecchio rifugio nei dintorni che ha il doppio vantaggio di essere un passaggio obbligato per i nemici e un deposito di armi da lei lasciate anni prima. Ma le condizioni di Olimpia peggiorano rapidamente. La ragazza perde anche sangue dalla bocca, chiaro segno che la ferita ha interessato anche il polmone, e Xena non vuole saperne di aspettare e prepara una lettiga per portarla dove possa essere soccorsa, ma Olimpia ancora una volta fa appello a quel concetto di Bene Superiore che lei stessa le ha insegnato.

XENA: Io non ti lascerò morire. Posso ancora portarti in Tessaglia e all' antidoto.
OLIMPIA: E poi cosa? Che succederà ad Atene? A cosa sarà servito salvarmi la vita?
XENA: Prima le cose importanti.
OLIMPIA: La cosa importante è il Bene Superiore... Tu me l'hai insegnato. Tu mi hai insegnato che ci sono cose nella vita per cui vale la pena morire... cose che hanno un valore più alto della nostra esistenza.
XENA: Non della tua esistenza.
OLIMPIA: Perché? Perché sono tua amica?
XENA: Sì.
OLIMPIA: Allora, onora la mia memoria. Entrambe sappiamo che ho ragione. Che è giusto. Xena, promettimi che non abbandonerai questa battaglia a causa mia.

La sera la fanciulla cade nel delirio a causa della febbre e con Xena al suo capezzale rivive il momento del loro primo incontro.

OLIMPIA: Xena…
XENA: Sì?
OLIMPIA (in pieno delirio, preda della febbre): Devi prendermi con te… Insegnami tutto quello che sai. Non puoi lasciarmi qui a Potidea. Voglio venire con te. (…) Posso esserti preziosa. Prendimi con te. Voglio essere come te.
XENA(piangendo nel vederla in quello stato): E io voglio essere come te.

Nella notte, Olimpia ha un incubo in cui vede Xena battersi con i Persiani, mentre viene aggredita alle spalle da un guerriero venuto giù dal tetto. Si sveglia di soprassalto e vede con sollievo la sua amica dormire accanto a lei. Allora tende una mano e le carezza i capelli, stando attenta a non svegliarla. E’ una scena molto semplice e tenera, ma di grande emozione e che comunica con esemplare profondità la dolcezza del sentimento che la lega a Xena. Ma al mattino le sue condizioni sono ulteriormente peggiorate e Xena vuole assolutamente portarla via di là. La scena che segue è molto bella e suggestiva.

OLIMPIA: E’ troppo tardi per me.
XENA: Non accetto sconfitte. C’è sempre una scelta. Ho finito di pagare per gli errori del passato. La mia responsabilità adesso sei tu.
OLIMPIA. No.
XENA: Non discutere con me, ora.
OLIMPIA: Tu non discutere con me! Io so che sto per morire e lo accetto. Perché tu non ci riesci? Moto tempo fa ho accettato le conseguenze della nostra vita insieme…che un giorno questo sarebbe potuto accadere. E’ successo. Io non ho paura.
Xena(profondamente commossa): Hai sempre detto che ero io la coraggiosa. Guardati adesso. Se questo è il nostro destino lo affronteremo insieme. (Le loro dita s’intrecciano con forza.) Anche nella morte Olimpia… non ti lascerò mai.

E, dopo che Olimpia l’ha avvertita del pericolo che il suo sogno le ha rivelato, ascoltate questo dialogo.

XENA: Sempre a preoccuparti per me, eh?
OLIMPIA: Sempre, Xena. A proposito della Cina… spero che tu sappia che non ho mai voluto farti del male. Ho fatto solo ciò che ritenevo giusto.
XENA: Olimpia, questo appartiene al passato. Tutto ciò che voglio è stare con te adesso. Sei la mia migliore amica…la mia famiglia. Ti amo, Olimpia.
OLIMPIA: Ti amo, Xena.( Qui mi sembra che ci stia decisamente bene, no?)
XENA: Fino all’aldilà, allora… resteremo insieme.
OLIMPIA: Fino all’aldilà.

E le due compagne si stringono l’una all’altra, nella consapevolezza che potrebbe essere l’ultima volta. Ragazzi, ho il groppo in gola anche adesso. E’ uno dei momenti più intensi dell’intera serie e contribuisce a rendere indimenticabile questo episodio. E più avanti, mentre Xena cerca di mettere più al sicuro possibile Olimpia, prima dell’arrivo dei Persiani, le dirà parole altrettanto importanti.

XENA: Tu sei la mia forza, Olimpia. Quando guardo nel mio profondo e faccio cose di cui non sarei capace è per merito tuo. Non l’hai ancora capito?

L’armata persiana arriverà e la battaglia scoppierà furiosa. Xena, da sola, ma anche grazie al prezioso avvertimento di Olimpia sul suo sogno premonitore, riuscirà ad averne ragione e a procurarsi anche l’antidoto al veleno delle frecce che opportunamente l’esercito nemico portava con sé. Quindi, esausta si distende accanto all’amica che sta già migliorando a godersi un breve ma meritato riposo.

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