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"AMORE VERO - Uno studio sul subtext in XENA WARRIOR PRINCESS" di A. Scaglioni QUARTA
STAGIONE (1998-1999) >>sezioni speciali>>Amore Vero
Se ricordate nella scorsa stagione si erano poste le condizioni per porsi una domanda interessante: cosa sarebbe stato di Olimpia se avesse incontrato Xena prima della sua trasformazione, quando era ancora la spietata conquistatrice che aveva terrorizzato, distrutto e depredato? In questa storia potremmo trovare una possibile (ed inquietante) risposta. Mentre Xena e Olimpia si riposano e Olimpia pratica massaggi terapeutici sul corpo teso e dolorante della Principessa guerriera…
XENA:
L’hai trovato? Ahhh. (Con un sospiro di piacere.) L’hai
trovato. Proprio dopo questa scena ad alto grado di “intimità”, le due compagne vengono raggiunte da soldati armati che devono eseguire l’arresto di Xena colpevole di aver causato la morte di una giovane donna, Talia, quando anni prima lei e il suo esercito erano passati a saccheggiare quei luoghi. Xena ricorda l’episodio e nel suo eterno tentativo di emendarsi dal passato di violenza, si lascia condurre via, nonostante le proteste di Olimpia che cerca di spingerla a reagire. La giovane Talia, una ragazza allegra e radiosa (molto simile ad Olimpia) era stata catturata da Xena e lasciata legata in una grotta in riva al mare, in attesa che gli abitanti del villaggio pagassero il riscatto, dove aveva apparentemente trovato la morte divorata dai granchi carnivori che infestavano il posto. Xena, pur non avendo consapevolmente lasciato morire la giovane, si sente ugualmente responsabile e si lascia condannare remissivamente al carcere a vita nel penitenziario dell’Isola degli Squali. Così, Xena si congeda da un Olimpia che ha lottato strenuamente ma vanamente per salvarla. OLIMPIA:
Potevi dire qualcosa in tua difesa. Xena sente che per emendarsi di ciò che ha fatto, non basta il pentimento e il tentativo di fare del bene che pratica quotidianamente. Ci vuole la sofferenza, il sangue e il sacrificio della sua stessa vita, se necessario. Teniamolo a mente, servirà a capire meglio la decisione che prenderà al termine della saga. E nel penitenziario dell’Isola degli Squali avrà modo di mettere alla prova questa sua convinzione. Sull’isola, le detenute vengono poste a vessazione dalle guardie e a prepotenze dalle compagne di prigionia più forti, ma una sorpresa attende Xena: alla direzione della prigione c’è una donna e quella donna, all’insaputa di tutti, è proprio Talia. Sopravvissuta all’attacco dei granchi, che però le hanno strappato un braccio, la donna ha perso molto di più: il suo spirito, quella luce che tanto l’aveva fatta amare dai suoi concittadini, ed è divenuta una spietata tiranna che non esita a disporre della vita e della morte delle povere disgraziate che si trovano nel penitenziario, a cominciare da Xena principale responsabile di ciò che le è capitato e a cui intende farla pagare. Intanto Olimpia, che non conosce la resa, raggiunge la prigione spacciandosi per il nuovo guaritore e incontra Talia che cura per la sua mutilazione. OLIMPIA:
Mettici questo unguento due volte al giorno. E’ evidente che Olimpia ha affascinato Talia, che pur nel fondo di un’anima inaridita dall’odio, ha avvertito in lei quella luce che si è spenta da tempo in se stessa. E’ interessante questo confronto tra due donne che partite da circostanze molto simili hanno visto sconvolta la loro vita dall’incontro con Xena. Talia nel male e Olimpia nel bene. Siamo tutti convinti che la luce e il calore di Olimpia avrebbero finito comunque per prendere il sopravvento, ma guardando Talia il dubbio non può essere accantonato del tutto. E quando Olimpia nel tentativo infruttuoso di far evadere Xena, viene smascherata, la reazione di Talia a questa nuova delusione è forte. TALIA:
Che stupida sono stata. Ho pensato di piacerti, ma tu mi stavi solo
usando per liberarla. (…) Per un momento stavo cominciando a
credere a ciò che hai detto sul riscoprire la bellezza della
mia anima. Talia sembra ormai chiusa ad ogni tentativo di raggiungere la sua anima, ma una rivolta già lungamente maturata tra le detenute fa precipitare la situazione e Xena e Olimpia si trovano a difendere la donna dalla rabbia delle rivoltose e nel finale le due compagne riescono a riportare in superficie una speranza nell’animo di Talia. TALIA(a
Xena): Adesso ti devo la vita. Agli Dèi certo piace giocare
con i nostri destini, vero? XENA E IL SEGRETO DI NERISSA Eccoci ad un dei momenti più importanti della stagione ad un autentica chicca per tutti i sub-texters. Qui, al contrario di quanto è accaduto in precedenza, non è un uomo ad inserirsi tra Xena ed Olimpia, ma una donna. Una giovane condottiera di nome Nerissa (una specie di Giovanna D’Arco ante litteram) che seguendo le voci di esseri solo a lei percepibili che chiama i Lumin, è impegnata in una specie di crociata per la difesa dei deboli e si ritiene la portatrice di un messaggio di pace e d’amore. Olimpia, che ancora è combattuta tra la propria indole che rifiuterebbe la violenza e le scelte opposte che spesso è costretta a fare nella sua vita accanto a Xena, subisce profondamente il fascino di questa donna e della forza delle sue convinzioni (oltre probabilmente quello della sua non indifferente bellezza) e si lascia sedurre dalla possibilità di fermarsi presso di lei ad aiutarla a costruire un ospizio per i poveri ed i malati. Invece Xena sulle prime appare piuttosto diffidente nei confronti di Nerissa che ha subito giudicato una specie di fanatica disposta a tutto pur di ottenere i suoi scopi (ma forse il suo giudizio è in qualche modo inficiato da un po’ di sana e giustificatissima gelosia). Tuttavia lentamente la personalità della donna comincia a sgretolare questa impressione. La fiducia che visibilmente Olimpia ormai ripone in lei e la paura di vederla presto condividere la sua morte per crocifissione come nella premonizione ispiratale da Antinea che sta prendendo il sopravvento nel suo animo, spingono Xena a convincersi ad affidare la sua compagna a Nerissa, cui i Lumin hanno rivelato il destino che le attende, nel tentativo di salvarla. XENA:
Nerissa… il tuo ospizio… perché non lo inizi nel
villaggio che prenderai domani? E’ una grave decisione quella di Xena. Lasciare Olimpia, sia pur per salvarle la vita, è una scelta che la lacera dentro, ma è disposta a farlo per il bene della sua compagna e in nome dell’amore che prova per lei. E il silenzioso addio che le dà, mentre Olimpia dorme, sparendo nella notte le strazia il cuore. Ma presto Xena apprenderà che le cose stanno ben diversamente da come appaiono. Nerissa è davvero la pericolosa fanatica che lei aveva immaginato, e non esita ad uccidere coloro che non sono disposti a seguirla sulla strada indicata dai Lumin. Xena torna immediatamente sui suoi passi per riprendersi Olimpia, ma Nerissa non è disposta a cederla ed è pronta a combattere per lei. E la feroce battaglia senza esclusione di colpi che si accende tra le due guerriere per l’amore di una ragazza è una tra le scene sub-text più importanti dell’intera serie. Ma sorprendentemente, Xena, cui lo scopo dello scontro ha evidentemente appannato la concentrazione, ne esce sconfitta sonoramente. Ed è solo una sconcertata Olimpia a salvarla dalla spada di Nerissa. NERISSA(con
la spada sollevata, pronta a colpire una Xena priva di sensi): Nel
nome della luce, io sconfiggo le tenebre! Posta di fronte ad un tale aut-aut, Nerissa non ha scelta e deve rinunciare ad uccidere Xena, sbarazzandosi così della rivale per l’amore di Olimpia. Quando Xena si riprende, e realizza che nel frattempo Nerissa e Olimpia se ne sono andate, fa una considerazione tra sé e sé estremamente interessante. XENA: Questo mi insegnerà a non fidarmi di quelli che parlano continuamente della bontà. E’ un osso duro… ma ha una debolezza. La stessa che ho io. Alla fine Xena riuscirà a raggiungere Olimpia e d’accordo con lei che si è ormai resa conto della verità, a preparare una trappola per Nerissa proprio puntando sull’amore che la donna prova per lei, facendole trovare la ragazza appesa per i polsi su di un profondo abisso (ma i suoi piedi all’insaputa di Nerissa posano al sicuro su di un’asse di legno). NERISSA(a
Xena): E ti aspetti che io creda che la lascerai morire? Ancora una volta è battaglia tra le due guerriere, ma questa volta è Nerissa che, preoccupata per Olimpia, non riesce a concentrarsi sullo scontro. XENA: Vedi? E’ un po’ più difficile con una macina da mulino come lei legata al collo, vero? Tu non ti curi probabilmente molto dei tuoi soldati. Dopotutto se ne vanno da quella grande luce in cielo. Ma Olimpia ti mancherebbe, eh? Così Nerissa viene sconfitta, ma questa incredibile donna non mostra di provare alcun rancore per Olimpia, pur avendo compreso che ha partecipato all’inganno, e le sue ultime parole prima di essere consegnata ai soldati giunti ad arrestarla per i suoi massacri, quando Xena l’avvicina preoccupata che non abbia rivelato nulla a Olimpia della visione, sono ancora per la giovane. XENA:
Le hai detto della visione? E mentre Olimpia si allontana con Xena, la vediamo sorridere serenamente. NERISSA:Ti perdono, Olimpia. Credo francamente sia impossibile non restare affascinati da questa sconcertante figura. Ovviamente, non possiamo parteggiare per lei, ma raramente, forse mai, ci siamo trovati di fronte ad una donna con una forza di seduzione, oltre che capacità in combattimento, pari se non superiori a quella della stessa Xena. E ad Olimpia (come a noi) non sarà facile dimenticarla. (Per non parlare dei dialoghi di questo episodio. Esplicito come raramente ci era capitato di ascoltarne prima.) XENA E LA PIETRA DI ISSIONE Altro episodio fondamentale questo, non tanto dal punto di vista del sub-text, quanto perché solleva il velo su un altro capitolo dell’oscuro passato di Xena. Mentre Xena decide di rivelare finalmente ad Olimpia la visione ispiratele dalla maga Antinea, a proposito della loro morte sulla croce ad opera dei Romani, (ma la compagna si rifiuta di parlarne, asserendo che non intende farsene influenzare) alcuni avvenimenti la riportano a vecchi ricordi. L’assedio alla città di Corinto da parte sua e di Aristarco, più volte citato nel corso della serie, per la ricerca della pietra di Issione, un oggetto di grande potere mistico di cui le ha parlato la maga Antinea, protetto dal popolo dei centauri, proprio mentre sta per mettere al mondo il figlio suo e di Aristarco. Ma quest’ultimo che ha a cuore prima di tutto l’incolumità del bambino cerca d’impedirle di soccombere alla sua sete di potere anche a costo di ribellarsi a lei e di liberare due capi dei centauri fatti prigionieri. Questo finirà per costargli la vita, ucciso da Deione, uno dei luogotenenti di Xena, con la complicità di Eumene, una schiava dalla natura ambigua che nella sua apparente sottomissione cerca di sottrarre a Xena tutti i suoi segreti.
Da questo momento la spietata conquistatrice non sarà più la stessa e affiderà il piccolo proprio al popolo dei centauri, perché non debba mai conoscere la morte e la violenza della guerra. Tutto questo passa per la mente di una sconcertata Xena che si trova ad affrontare nella città di Pella, un esercito sconosciuto che usa le stesse tattiche da lei utilizzate al tempo dell’assedio di Corinto. Finirà per scoprire che a capo c’è proprio quell’Eumene che era stata sua schiava e, a sua insaputa, corresponsabile della morte di Aristarco, e ne avrà ragione nel finale, per poi trovare conforto almeno momentaneo dai suoi rimorsi nell’amorevole abbraccio di Olimpia. |
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