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"AMORE VERO - Uno studio sul subtext in XENA WARRIOR PRINCESS"

di A. Scaglioni

QUARTA STAGIONE (1998-1999)

(quarta parte)

>>sezioni speciali>>Amore Vero


XENA NEL GIARDINO INCANTATO

Dopo un gruppetto di episodi senza particolare valenza nell’evoluzione della serie e con ancor meno elementi di sub-text, ci troviamo di fronte ad un altro importante snodo della vicenda. Questo episodio fa un po’ da preludio alla “trilogia indiana”, in cui la psicologia di Olimpia subirà un importante mutamento. In viaggio, per volontà di Olimpia, verso l’India, le due compagne reduci da un combattimento con una banda di briganti, si rifugiano da un temporale in una grotta. Xena è ferita ad una coscia e mentre Olimpia cerca di ricucirla meglio che può, comincia a chiedersi se veramente la sua amica combatta solo per il bene.

OLIMPIA: Mi chiedo se… forse il tuo… combattere per il bene abbia più a che fare col “combattere” che con il “bene”.
XENA: Credi che sia solo un modo per coprire qualcosa di più oscuro?

Xena che è ancora perseguitata dalla visione della futura crocifissione che le attende da qualche parte, resta per un attimo da sola nella grotta, mentre Olimpia esce ad indagare su un rumore sentito. Allarmata dal prolungato silenzio che segue, Xena esce nonostante la gamba ancora dolorante e scorge un profondo abisso proprio fuori dalla grotta. Disperata, Xena chiama l’amica e temendo che possa esservi caduta dentro, vi si lancia a sua volta. Le due donne si risvegliano in un posto che dà loro un’inquietante sensazione di deja-vu: una specie di giardino dell’Eden con alberi in fiore e uccelli cinguettanti (e misteriose statue senza volto, scolpite in una strana pietra blu), che non può non ricordare Illusia, il luogo dell’anima in cui avevano risolto la loro peggiore crisi la stagione precedente. Inoltre a Xena è scomparsa la ferita alla gamba. Ma questa non è Illusia e ben presto se ne renderanno conto. In questo strano luogo dove sembra regnare l’armonia, vive un singolare individuo che si fa chiamare Aidan, una specie di guru che le riceve e spiega loro come in quel posto egli abbia raggiunto il nirvana, uno stato di grazia attraverso il quale si può arrivare ad utilizzare capacità insospettabili. Xena appare abbastanza scettica e vorrebbe andarsene, ma Olimpia è evidentemente affascinata da quello strano uomo e dalla dottrina che prospetta e la promessa di un po’ di ristoro e soprattutto di un bagno caldo la spingono a convincerla a trattenersi. Olimpia dissipa le residue perplessità di Xena praticandole un sensuale massaggio rilassante nell’ampia vasca che come al solito condividono.

OLIMPIA(immersa nell’acqua fumante) : Dèi, è stupendo.(…) Voglio chiedergli di insegnarmi le sue tecniche di respirazione. Vieni anche tu?
XENA:Grazie, ma respiro benissimo da sola da anni ormai. (Olimpia le si avvicina e comincia a massaggiarla dietro il collo. Xena gradisce particolarmente il trattamento come si può capire facilmente e il suo atteggiamento si ammorbidisce subito.) Beh, sai, potrei dargli un’altra occasione. Dopotutto quel tipo mi ha guarito la gamba.
OLIMPIA(sorridendo): Molto gentile da parte tua, Xena.

Questa è probabilmente una delle scene di maggior tensione in ambito sub-text. L’espressione di Xena al sapiente tocco della sua compagna è di completo godimento e, nonostante scene di questo tipo siano abbastanza frequenti, rende questa in particolare memorabile. E inoltre, testimonia di come Olimpia sia usa ad utilizzare tecniche “particolari” quando vuole convincere la sua compagna. Ma il tempo trascorre e Olimpia è sempre più soggiogata da Aidan, che giorno dopo giorno la istruisce sempre più a fondo sulle tecniche di meditazione e di rilassamento che dovrebbero condurla ad uno stato di pace assoluta, anche se i passaggi per arrivarci sono dolorosi perché bisogna liberarsi prima dei pesi che gravano sull’anima, e Olimpia rivive così le esperienze traumatiche di Speranza e del suo tradimento verso Xena, mentre quest’ultima dal canto suo non riesce a tranquillizzarsi affatto e mentre i suoi tentativi di rilassarsi falliscono miseramente, sembra che in qualche modo il lato più selvaggio della Principessa guerriera tenda ad esternarsi. Xena assiste non vista ad una delle sedute di Aidan con Olimpia e nel vedere la sua amica piangere tra le braccia dell’uomo, dopo che uno dei suoi ricordi dolorosi è tornato in superficie, si allontana profondamente turbata. (Qui apriamo una parentesi, perché c’è un interessante aneddoto relativo alla produzione di questo episodio ed in particolare di questa scena, che rientra pienamente nel sub-text e mostra come fosse ormai divenuto una chiave di lettura irrinunciabile per gli autori stessi. Robert Tapert, uno degli autori della serie e regista di questo episodio, non riuscendo ad ottenere da Lucy Lawless, Xena, l’espressione che voleva, si avvicinò all’attrice che nella sequenza doveva spiare Olimpia e Aidan e le sussurrò: “Guarda, lei è tra le braccia di un altro uomo.” A quelle parole lo sguardo di Lucy s’incupì, lacrime cominciarono a brillarle tra le palpebre e la scena riuscì magnificamente. Ricordate cosa vi avevo detto nella seconda stagione, a proposito della vera e propria “possessione” di cui in certi momenti sembrano preda le attrici?) Le preoccupazioni di Xena nei confronti di Aidan sono aumentate dal fatto che lei teme che i sentimenti di Olimpia verso di lui siano confusi.

XENA: Sei sicura di voler restare un altro giorno?
OLIMPIA: Non mi sentivo così purificata dalla nascita di Speranza. Credo che Aidan…
XENA(guardandola costernata): Oh, Giove, non ti piacerà davvero quel tipo? E’ così, vero? Lui ti piace. Avrei dovuto saperlo.

Olimpia nega, ma il seme della gelosia ancora una volta minaccia di fiorire tra le due compagne. Tuttavia Xena non riesce a negare ad Olimpia la possibilità di proseguire quell’esperienza a cui così tanto sembra tenere. Non vuole che i propri sentimenti possano ostacolarla sulla strada che potrebbe aiutarla a liberarsi dei suoi fantasmi. Ma intanto il misterioso potere di quel luogo sta operando anche su di lei, ma in senso opposto e Xena sente sempre più difficile tenere sotto controllo la sua natura oscura e sempre più spesso alla sua mente si affacciano immagini spaventose che la vedono infliggere sofferenze alla sua compagna, e qui c’è una scena dolce e terrificante insieme. Olimpia si reca da lei che, immersa in una vasca, sta pensando.

OLIMPIA: Xena… ti ho cercata dappertutto. Va tutto bene?
XENA: Certo. Perché non dovrebbe?
OLIMPIA(poggiandole una mano sulla spalla): E’ che… Aidan dice che potresti avere dei problemi. A causa del tuo lato oscuro, e… dice che potrebbero essere problemi seri, come… sanguinamenti… allucinazioni… mutamenti fisici…
XENA(prendendole la mano e portandosela al volto): Davvero? Sono sicura che tu farai buona guardia.
OLIMPIA: Sei sicura di stare bene? Vedi, io mi sento così leggera ora e so che potrei mostrarti come arrivarci se vuoi.

D’un tratto lo sguardo dolce di Xena diventa feroce e lei comincia a stringere la mano di Olimpia sempre più forte fino a farla urlare, ma in un attimo ci rendiamo conto che abbiamo assistito solo ad una fantasia, ma così vivida da averla vissuta fisicamente. La scena non è cambiata, ma Xena lascia la mano di Olimpia, che non si è accorta di nulla, e si scosta da lei terrorizzata all’idea di poterle fare del male, sotto il suo sguardo preoccupato da quello strano atteggiamento. Sconvolta dall’esperienza, Xena va da Aidan e minacciandolo cerca di farsi dire che cosa le sta capitando, ma quello che le risponde l’uomo conferma i suoi peggiori timori.

AIDAN: In questo posto, la vera natura viene fuori… che sia come quella di Olimpia o…
XENA: Stai dicendomi che queste allucinazioni che sto avendo…sono…sono una specie di guerra che si svolge dentro di me? Che devo fare?
AIDAN: Fare?

E qui una nuova allucinazione colpisce la mente di Xena e vediamo Olimpia terrorizzata colpita al volto con violenza.

XENA(disperata e spaventata da ciò che ha appena visto): Per fermarle! Che devo fare per fermarle?
AIDAN: Non puoi fare niente. Una volta iniziate… la sola cosa che le fermi è la morte. (…) Queste allucinazioni… per ora sono solo questo, nella tua mente. Ma cambierà.(…) Cominceranno ad invadere la realtà.
XENA: Vuoi dire che lo farò davvero? Farò del male ad Olimpia?
AIDAN: O peggio.
XENA: Non ci cre…Ci deve essere qualcosa che posso fare.
AIDAN: C’è… per Olimpia. Puoi andartene… prima di rischiare di ferirla.
XENA: No, non farei mai del male ad Olimpia.
AIDAN: Lo dici… e ci credi anche… ma se le tenebre in te vinceranno… nessuno sarà al sicuro… Neanche coloro che ami. Accetta un consiglio da chi sa… Vattene… prima che sia troppo tardi… per entrambe.

Più tardi, una Xena sempre più preda di allucinazioni e che comincia a mostrare effettivamente sanguinamenti spontanei, come predetto da Aidan, sta praticando un massaggio alla schiena di Olimpia, quando è ancora visitata dalla visione della crocifissione, ma mentre le gocce di sangue uscitole dal naso cadono sul corpo disteso di Olimpia, è se stessa che vede impugnare il martello per inchiodarla alla croce. Così mentre Olimpia rilassata dal massaggio, e sempre ignara della tempesta emotiva che sconvolge la compagna, cede al sonno, Xena decide di andarsene. Proprio mentre sta allontanandosi, incontra uno strano ometto, un po’ folle, che vive in quel luogo, nascondendosi continuamente, e che se ne considera il guardiano, che le confessa che le statue blu in realtà erano uomini da cui con i suoi metodi Aidan “estrae” la bontà di cui si serve per mantenere in vita l’illusione del suo regno. Private di ogni buon sentimento umano ed entrate in quello stato di pace assoluta, le persone si trasformano in statue senza volto. Comprendendo che questo è anche il destino di Olimpia, Xena torna indietro. Il suo piano è di svuotare il suo cuore e la sua mente di ogni traccia di bontà, perché Aidan non possa avere nulla a cui appigliarsi, servendosi della collaborazione non troppo spontanea dell’ometto. Ormai ridotta ad una selvaggia abbrutita, Xena giunge appena in tempo. Olimpia sta infatti cominciando a pietrificarsi. Ingaggia allora una lotta spietata con Aidan e lo sconfigge, ma cedendo ai suoi istinti malvagi sta avvicinandosi ad Olimpia per ucciderla, quando il guardiano obbedendo agli ordini che lei stessa gli ha dato la ferma, allora Xena lo afferra e minaccia di trafiggerlo con la spada. Questo gesto sveglia Olimpia che le grida di fermarsi e la spada vola a piantarsi nel petto di Aidan. Come d’incanto, il corpo di Aidan si polverizza e il suo magnifico regno scompare nel nulla, mentre Xena, Olimpia e il guardiano si ritrovano nella grotta.

XENA(al guardiano): (…) Tu hai abbracciato i tuoi demoni e loro ti hanno salvato. Per sopravvivere, ho capito che avrei dovuto fare lo stesso, anche se questo significava spaventarti per risvegliare Olimpia.
OLIMPIA: Tu lo hai attaccato di proposito?
XENA: Sapevo che per quanto in profondità tu fossi… non mi avresti mai permesso di prendere una vita innocente.
(…)
OLIMPIA: Ho imparato qualcosa su me stessa… e tu?
XENA: Sì?
OLIMPIA: Io a volte parlo del tuo lato oscuro come se fosse una specie di malattia. Ma senza di esso, non saremmo qui ora. E’ piuttosto ironico.

Proprio così. Olimpia ha capito che il lato oscuro di Xena non è qualcosa da temere o eliminare, ma fa parte integrante della Principessa guerriera fornendo al suo carattere un meraviglioso equilibrio di luce ed ombra.

XENA CONTRO DEVI, LA DEA INDU’

Con questo episodio inizia ufficialmente la “trilogia indiana” che darà luogo a grossi cambiamenti nell’evoluzione della serie, primo fra tutti un progressivo allontanamento dal mondo pluriteistica delle prime stagioni verso l’idea monoteista che pervaderà le restanti. Elemento principale di questo cambiamento sarà la figura di Belur, introdotto in questo episodio e destinato a rivelarsi come un vero e proprio messia. Proseguendo nel loro viaggio per l’India, Xena e Olimpia s’imbattono in uno dei tanti illusionisti di strada che intrattengono la folla, ma questa volta è diverso. L’uomo, che si chiama Belur appare molto abile e inoltre il gioco assume una piega imprevista. La sua assistente, fatta sparire in maniera inspiegabile, ritorna posseduta da un demone. Xena interviene, ma ha il suo bel daffare per proteggere il mago dall’indemoniata che pare intenzionata a farlo a fettine. Solo quando interviene Olimpia, apparentemente il demone al suo tocco viene preso da spasmi ed esce dal corpo della donna. Convinta di aver assistito ad un prodigio, la folla indica Olimpia come autrice dell’esorcismo e la chiama Devi, identificandola come divinità risanatrice e accusa Belur di essere la causa della possessione diabolica. Xena e Olimpia riescono a sottrarre a stento l’uomo al linciaggio, ma Olimpia nel tentativo di far capire alla gente di non possedere poteri, toccandolo guarisce un uomo dalla cecità. L’idea che lei sia la l’incarnazione di una Devi si propaga sempre di più, e la stessa Olimpia comincia a convincersene. Xena, intanto, preoccupata dalla piega che sta prendendo la situazione, cerca di farsi spiegare qualcosa da Belur, ma questi sembra solo intenzionato a squagliarsela al più presto, soprattutto quando un sacerdote che aveva dubitato che i prodigi cui tutti avevano assistito fossero solo una manifestazione diabolica, viene trovato impiccato nel tempio. Convinta a sua volta che il sortilegio che sembra aver colpito la sua amica sia tutt’altro che divino, Xena cerca di parlarle, ma questa sedotta dalle sue nuove capacità di guarire non vuole ascoltarla. Anche un tentativo di bagnarla con l’acqua del Gange che brucia sulla pelle dei demoni fallisce e Olimpia appare sconvolta dalla sfiducia di Xena nei suoi confronti.

OLIMPIA(piangendo): Perché è così difficile per te accettarlo? Xena, io non faccio del male alle persone. Io le guarisco.
XENA(addolorata, stringendola tra le braccia): Ehi, oh, no, non…non piangere. Non piangere, dai. Mi dispiace. Mi dispiace.

La scena è molto tenera, ma sfortunatamente, Xena ha ragione. Olimpia è posseduta dal demone Daiaka, che, fuggito dal corpo della giovane aiutante di Belur, si è rifugiato nel corpo di Olimpia. Il demone, possedendo Olimpia ed impadronendosi di tutti i suoi ricordi, ha appreso del sentimento che lega le due donne e compreso che Xena non farà mai nulla che possa nuocerle.

DAIAKA(in Olimpia): Mi vuoi cacciare? Dovrai uccidere questo dolce corpicino per farlo. Non credo che tu possa.

Xena realizza anche che il vero Devi è Belur stesso che aveva incidentalmente toccato la ragazza provocando l’esorcismo. Belur è dapprincipio incredulo, essendosi sempre considerato solo un illusionista, ma quando Xena lo costringe a partecipare alla lotta contro Daiaka, prende coscienza dei suoi poteri e distrugge il demone, permettendo così a Xena di poter riabbracciare la sua compagna.

OLIMPIA(tornando in sé): Xena.
XENA(stringendola): Va tutto bene. Va tutto bene. (La bacia sulla fronte.) Starai benissimo.

Compiuta la sua prima missione, Belur parte da solo per meditare sul suo nuovo destino, ma come vedremo la sua strada s’incrocerà ancora con quella di Xena e Olimpia marchiandone per sempre le esistenze.

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