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"AMORE VERO - Uno studio sul subtext in XENA WARRIOR PRINCESS"

di A. Scaglioni

QUARTA STAGIONE (1998-1999)

(quinta parte)

>>sezioni speciali>>Amore Vero


XENA E IL SUO KARMA

Episodio davvero fondamentale questo, anche e soprattutto per i sub-texters. Qui vengono infatti determinate quegli elementi di base di cui avevo già accennato. Xena e Olimpia sono molto di più che due amiche o due amanti. Le loro anime sono strettamente legate tra loro. Lo sono state in vite passate e continueranno ad esserlo in quelle future.

I loro destini uniti indissolubilmente per l’eternità, indipendentemente (come vedremo) dalla razza o dal sesso dei corpi che hanno posseduto o possiederanno. La trama in apparenza complicatissima, vede le due compagne cercare di entrare in sintonia con la vita e le usanze dell’India

Olimpia appare già conquistata e si muove a suo agio avvolta nel sari, il tipico indumento femminile locale, mentre Xena si sente ridicola nei nuovi abiti che l’amica l’ha convinta a comprare. Ma gli avvenimenti le richiamano presto all’azione facendo loro dimenticare il resto, quando s’imbattono nel funerale di un ricco notabile del luogo. Secondo la tradizione, la giovane moglie Naima dovrà seguire il marito tra le fiamme del rogo funebre. Xena e Olimpia intervengono e riescono a sottrarre la donna alla folla, ma rimangono intrappolate in un edificio. Mentre Olimpia è occupata a sbarrare le entrate, Naima comincia a compiere strani gesti nell’aria e dai disegni che ha sul corpo partono luci e linee luminose che circondano Xena.

NAIMA: Sii coraggiosa, Xena. Ti sto mandando in un viaggio nel tuo futuro… Un viaggio per salvare il tuo cerchio karmico.

In un lampo, Xena scompare e una serie di immagini fulminee le attraversano la mente, mentre si ritrova in un luogo che è lo stesso che ha appena lasciato, ma di molti decenni, forse secoli nel futuro. Il corpo in cui adesso si trova è quello che possiederà nella sua prossima vita: Armigedda, la Grande Pacificatrice, un anziana donna di razza indiana, portatrice di un messaggio di pace, duramente osteggiata da un esercito guidato dalla feroce guerriera Kesin. Mentre Xena cerca con le parole di dissuadere l’esercito di Kesin dall’entrare con la forza nel villaggio, uomini armati comandati dal governatore del luogo, il giovane Shakti, intervengono e la portano via. Ma Xena ha il tempo di trovarsi faccia a faccia con Kesin e dietro il volto della guerriera, Xena riconosce lo spirito di Antinea, mentre quest’ultima riconosce lei. Nel frattempo, Olimpia realizza che Xena è scomparsa e chiede spiegazioni a Naima.

NAIMA: Un grande male nel futuro è alla caccia dell’anima di Xena. L’ha trovata e se riuscirà… il circolo karmico di Xena finirà… insieme a tutto il bene delle sue future vite.
OLIMPIA: Chi è il suo nemico?
NAIMA: Non lo so. Ho dovuto mandarla là velocemente… perché potesse difendersi. Non ho potuto dirle molto prima che partisse.
OLIMPIA: Mandaci anche me.
NAIMA: Non sono sicura che sia saggio.
OLIMPIA: Questo karma di cui parlavi… riesci a vedere il mio? Riesci a vedere quanto Xena ne faccia parte?
NAIMA(sorridendo e accarezzandole il viso): Sì… in molte vite… passate e future. Hai ragione. Ma se devi andare… devo darti l’arma che non ho potuto dare a lei. Devi imparare il mendhi.

Come le spiega Naima, “il mendhi è il sentiero della luce”. Olimpia deve solo accettarlo, non cercare di comprenderlo. La donna le mostra un cofanetto contenente un tubetto e le spiega che lo ritroverà in un nascondiglio nel muro nel futuro. Quindi con lo stesso sistema, Olimpia scompare per ritrovarsi un attimo dopo in un corpo maschile, quello di Shakti, il giovane che ha salvato Xena/Armigedda, ed anche il corpo in cui è destinata a reincarnarsi la sua anima. Xena è davanti a lei e scorge Olimpia dietro il volto di Shakti, come lei quello di Xena in Armigedda.

XENA/ARMIGEDDA: Olimpia?
OLIMPIA/SHAKTI: Xena? Sei davvero tu? Naima non mi ha detto che tu… che tu… saresti stata così diversa.
XENA/ARMIGEDDA: Anche tu. Il tuo nome è Shakti. E sei il governatore di questa terra.
OLIMPIA/SHAKTI(guardandosi in uno specchio): Questo è il mio karma? Questa è la mia anima reincarnata?

La reincarnazione di Olimpia non può non sorprendere e sicuramente apre interessanti quanto imprevedibili sviluppi in chiave sub-text. Xena spiega ad Olimpia che il loro nemico è Antinea a sua volta reincarnata nel comandante dell’esercito che minaccia il villaggio e Olimpia le risponde che grazie al mendhi e al suo uso insegnatole da Naima potranno riportarla nel loro tempo e sconfiggerla. Intanto Antinea, da sempre alla ricerca della reincarnazione di Xena per impossessarsi dei grandi poteri del suo spirito, minaccia di sacrificare una bambina per scoprire come e chi l’abbia mandata a lei, costringendo Xena e Olimpia ad accelerare i tempi dell’intervento. Mentre Xena le parla per convincerla a lasciare la bambina in cambio delle informazioni che cerca, Olimpia come Shakti, a capo dei suoi uomini attacca, ma le cose vanno male (Xena nella sua incarnazione di pacificatrice non può uccidere o il suo karma ne sarà distrutto) e i due vengono fatti prigionieri. Ma Olimpia ha avuto il tempo di recuperare il cofanetto lasciatole da Naima e, in una scena molto sensuale, disegna sul suo corpo e su quello della compagna i complicati disegni del mendhi. Quando arriva Antinea, dai loro disegni scaturiscono linee luminose che unite ai gesti rituali causano la loro fulminea scomparsa. Xena e Olimpia riappaiono nella loro epoca e nei loro corpi proprio nel momento in cui Naima catturata dalla folla viene gettata nella pira funebre del marito, riuscendo a salvarla, immediatamente prima che arrivi anche Antinea. La maga di nuovo in possesso dei suoi poteri combatte Xena facendole rivivere nella mente e nel fisico tutti i peggiori colpi subiti nella sua vita. Poi afferra Olimpia per la lunga chioma e mostra anche a lei la visione della loro morte per crocifissione. Le due donne sono quasi uccise dai continui colpi mentali che la maga continua ad assestare e Xena è costretta a lanciare il suo chakram per liberare Olimpia dalla presa di Antinea tagliandole i capelli. D’improvviso i disegni sui loro corpi s’illuminano in concomitanza con quelli di Naima e Xena capisce così che Naima stessa è un’incarnazione del mendhi e formando grazie a questa unione un chakram d’energia riesce a distruggere Antinea.

NAJIMA: Grazie, Xena. Hai distrutto Antinea per questa volta nel suo karma, quando era più potente.
XENA: Per questa volta?
NAJIMA: Oh, sì. La sua anima non è distrutta. Tornerà molte volte… piena di malvagità… ma tu sarai sempre là. E tu, Olimpia… percorrete insieme lo stesso sentiero. Pensate a voi stesse come linee del mendhi… separate ma per sempre unite. (Sparisce nell’aria in una luce.) Il mendhi è la verità.

Così Xena e Olimpia, col suo nuovo taglio di capelli, riprendono il loro cammino consce che non potranno mai realmente separarsi.

OLIMPIA(vedendo che Xena ha il disegno del chakram sul piede): Credo che sia un giorno di cambiamenti.
XENA(passandole una mano tra i capelli corti): Oh, sì. Come ti trovi?
OLIMPIA: Molto bene. Avrei preferito comunque dire la mia. Sai, sono come in quella visione.
XENA: Lo so. Ci ho pensato.
OLIMPIA: Xena, Antinea era malvagia. Perché dovremmo credere a qualunque cosa ci abbia mostrato? Il mendhi contiene la verità. Vorrei che ci fosse un modo per tornare indietro, solo per sapere davvero.
XENA: Naima avrebbe potuto dircelo.
OLIMPIA: C’erano così tante domande che avrei voluto farle, sul significato di tutto questo. Sai cosa ha detto? Che il tuo karma… e il mio… sono intrecciati.
XENA: Beh, forse non è la prima volta che succede, eh?
OLIMPIA: E non sarà l’ultima. Come ti riconoscerò?
XENA: Abbiamo bisogno di un segno. (E Xena si disegna sul piede una croce sotto il cerchio, il simbolo femminile.) Così qualunque aspetto avremo, ricorderemo sempre le donne che eravamo. Ti piace?
OLIMPIA(sorridendo): Molto.

XENA CONTRO I DEMONI D’INDRAJID

Si conclude con questo episodio la “trilogia indiana” e vengono qui prese delle decisioni che influenzeranno profondamente la serie per molto tempo. Ancora in viaggio in India, Xena e Olimpia sono assalite da un’orda di demoni inviati da Indrajid, l’incarnazione indiana del re delle tenebre che vuole impedire loro di raggiungere l’Avatar, una divinità in forma umana che salverà l’umanità. Ma un altro dubbio tormenta Xena: l’aver appreso nell’episodio precedente di essere destinata a reincarnarsi in una portatrice di pace, una specie di santa, le fa temere di stare seguendo in questa vita un sentiero sbagliato. Forse continuare sulla via del guerriero potrebbe alterare o cancellare questo suo destino. E questo pensiero la fa spesso esitare nei combattimenti procurandole ferite e difficoltà che non può permettersi. Giunte in un villaggio, le due donne scoprono che l’Avatar è Belur, la cui fama come guaritore e uomo dei miracoli si è sparsa rapidamente. L’uomo schiacciato da questa responsabilità e tuttavia intenzionato a proseguire nella sua missione, accetta pur un po’ restio l’aiuto di Xena e Olimpia a difenderlo dai demoni. Al minuscolo gruppo si unisce Hanuman, il cui aspetto quasi scimmiesco nasconde un essere millenario che ha accompagnato nella sua lunga vita altri Avatar. L’attacco di Indrajid non si fa attendere e il demone cattura Belur e Olimpia portandoli nel suo palazzo, nella terra di Lenka. Il suo scopo è quello di tentare Belur per portarlo dalla sua parte e a questo scopo non esita a usare Olimpia. La ragazza che per proteggersi si serve con l’aiuto di Belur della meditazione astraendosi dal suo corpo, cede quando il demone le fa apparire l’immagine di Xena, ferita e martoriata, che invoca il suo aiuto. Olimpia accorre e così facendo finisce nelle mani d’Indrajid. Nel frattempo Xena accetta il consiglio di Hanuman, e pur non avendo fiducia negli Dèi, invoca l’aiuto di Krishna, la divinità suprema, per la salvezza di Olimpia e di Belur. Krishna appare e le comunica che se vuole davvero il suo aiuto dovrà seguire la strada che le è stata destinata e mettere la sua spada al servizio del bene e combattere senza odio, ma solo con la coscienza di stare facendo la cosa giusta, così, seguendo la via del guerriero in questa vita, conquisterà quella della santità nella prossima. Forte di questa nuova consapevolezza, Xena corre al palazzo d’Indrajid e ingaggia una feroce battaglia contro il demone, ma ha la peggio e questi dopo averla quasi uccisa, le mozza entrambe le braccia. Morendo Xena invoca il nome di Krishna e immediatamente una luce la circonda, mentre lo spirito di Kalì, la divinità della vendetta dotata di quattro braccia, la invade. Una Xena mostruosa si getta contro Indrajid e lo massacra spietatamente. Subito dopo la Principessa guerriera torna alla normalità. Mentre Belur decide di dirigersi verso casa per diffondere il suo messaggio al popolo, Olimpia prende a sua volta una decisione e getta la sua asta nel fiume davanti agli occhi di Xena.

XENA: Così seguirai la via dell’amore, eh?
OLIMPIA: Già. E tu seguirai la via del guerriero. Credo di averlo sempre saputo.
XENA: E io ho sempre saputo che era quella sbagliata per te. Mi dispiace di averti allontanata dalla tua verità.
OLIMPIA: Non essere dispiaciuta, Xena… credi che avrei potuto capire il potere dell’amore disinteressato, se non fosse per la nostra amicizia?
XENA: Eppure penso che dovresti seguire Belur per un po’.
OLIMPIA: No. Tu ed io staremo insieme.
XENA: Olimpia, siamo dirette in direzioni opposte nella vita.
OLIMPIA: Tutti i fiumi portano al mare. Arriveremo nello stesso posto, ne sono sicura.

Come si vede, a parte questo ultimo dialogo, non c’è molto sub-text in questo episodio, e tuttavia è importante per comprendere i cambiamenti di Olimpia e, più marginalmente, di Xena, senza contare il personaggio di Belur che avrà, come vedremo, un enorme peso nel prosieguo della vicenda. Questo episodio causò poi non poche grattacapi alla produzione, a causa di alcune associazioni induiste occidentali che l’accusarono di un utilizzo troppo disinvolto di figure religiose importanti in una serie televisiva.

XENA E OLIMPIA MESSAGGERE DI PACE

Divertentissimo episodio, ispirato al film di Mel Brooks “Per favore, non toccate le vecchiette”, che spezza sapientemente le tensioni accumulate nei precedenti, per mostrarci il ritorno di Xena e Olimpia in Grecia, dopo la loro trasferta indiana. Olimpia è turbata per aver perso un suo manoscritto.

OLIMPIA:(…) Era una delle mie pergamene preferite… Una nuova… Esplorava la nostra storia attraverso il prisma del tempo… Era…
XENA(ripetendo le sue parole in coro): …una più intima analisi della nostra relazione, ecc. ecc. Ne stai parlando da quando abbiamo lasciato il Pireo.
OLIMPIA: Non posso ricrearne la bellezza… l’essenza.
XENA: Allora, Olimpia, torna indietro a cercarla(…) e mi raggiungerai quando potrai.
OLIMPIA: Sei sicura?
XENA: Sicuro che sono sicura. Vai pure, facci felici entrambe.
OLIMPIA: Grazie.
XENA: Non dirlo nemmeno.
OLIMPIA: D’accordo.

E se ne va senza neanche voltarsi. Xena resta a guardarla perplessa e un po’ dispiaciuta.

XENA(parlando tra sé): Beh, quando dico di non dirlo, intendo dillo pure. E’ solo in senso figurato. Non va preso alla lettera. Non ti avrebbe uccisa voltarti a guardarmi o una cosa simile.

Questo dialogo, divertente e non esente da sub-text, stabilisce subito i termini della storia. La pergamena di Olimpia canta di loro due e della loro relazione (Testuale! Non amicizia, proprio relazione) ed è un messaggio di pace e di non violenza in ottemperanza al nuovo corso che Olimpia ha deciso di seguire. Tornata sui suoi passi, Olimpia cadrà vittima di Zaira e Merope, due imbroglioni che avendo ritrovato la sua pergamena pensano di convincerla a farne uno spettacolo teatrale. Il piano dei due è di organizzare un fiasco tremendo e squagliarsela con i soldi dei finanziatori, lasciando Olimpia nei guai. Ma Olimpia vede invece nella cosa la possibilità di comunicare il suo messaggio di pace a un più ampio pubblico, e con l’aiuto di Corilo,che spunta sempre dappertutto, comincia a scegliere gli attori. L’allestimento dello spettacolo, (a cui parteciperanno come attrici anche Minia, la fan di Xena che abbiamo conosciuto nella seconda stagione, e nel ruolo di Pausidea, che interpreta Xena sul palcoscenico, Polly Baigent, una delle controfigure di Lucy Lawless nella serie, mentre, non avendo trovato interpreti ideali, Olimpia riserva la propria parte a se stessa ) proseguirà tra continui equivoci e catastrofi varie, e arriverà infine davanti al pubblico, presentando una serie di gustose scenette che illustrano la vita di coppia di Xena e Olimpia come i frequenti bagni che condividono.

PAUSIDEA(“Xena”)(cospargendosi di acqua immaginaria): Oh, come sono bagnata!
OLIMPIA(“Olimpia”): Oh,oh, anch’io.

Fin dalla prima stagione, le scene di bagno tra Xena e Olimpia sono state tra quelle più attentamente seguite dai fans sub-texters che ne hanno fatto un vero e proprio mito. Gli autori ne hanno spesso approfittato ed ora si divertono a parodiarle com’è nello stile di una serie che prende frequentemente in giro se stessa, svelandone i meccanismi. Senza inoltrarci troppo nello sviluppo della trama, peraltro abbastanza prevedibile (Lo spettacolo avrà successo, e l’intervento finale di Xena rimetterà le cose a posto.) soffermiamoci invece sull’ultima scena con l’inatteso “outing” di Minia.

MINIA(a Xena e Olimpia,tenendosi per mano con Pausidea): Olimpia, volevo ringraziarti. Se non fosse stato per te, non avrei mai conosciuto Pausidea. In effetti, voi due mi avete fatto capire qualcosa che avevo nel profondo… Credo di averlo sempre saputo, ma… non osavo ammetterlo. Sì… io sono una …tespiana.

E le due si allontanano mano nella mano. Per inciso, va detto che Tespiano era la definizione di attore dell’epoca, ma al femminile, in inglese “Thespian” suona molto simile a “lesbian” (lesbica) e il gioco di parole è molto semplice da individuare. Inoltre che ne dite di quel “VOI DUE mi avete fatto capire qualcosa che avevo nel profondo” riferito a Xena e Olimpia? Un episodio forse non memorabile, ma con alcune inattese chicche in chiave sub-text.

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