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"AMORE VERO - Uno studio sul subtext in XENA WARRIOR PRINCESS"

di A. Scaglioni

QUINTA STAGIONE(1999-2000)

(prima parte)

>>sezioni speciali>>Amore Vero

La quinta stagione è sicuramente la meno amata dai sub-texters, ma in realtà un po’ tutti i fans della serie la considerano la meno riuscita. L’assenza per quasi tutta la parte centrale della stagione di due colonne portanti della produzione come Tapert e Stewart, distratti dalla realizzazione di una serie appena creata: “CLEOPATRA 2525”, causa una grossa flessione nella qualità di molti episodi. (Lo stesso Tapert si scuserà poi in particolare per “XENA E LA RISATA DI LACRIMANTE” e “XENA E L'AMNESIA DI OLIMPIA”, due episodi per fortuna senza traccia di sub-text e di cui potremo fare a meno di occuparci.) Ma il grande sacrificato della stagione è, come dicevamo, proprio il sub-text. Spariscono nella gran parte degli episodi, quei momenti d’intimità, quelle frasi tenere e quegli sguardi intensi. Anche se non è sempre così. Il bellissimo esordio della stagione, con la resurrezione di Xena e Olimpia, prima della partenza di Tapert e Stewart, e gli ultimi episodi, dopo il loro ritorno, sono tra i più coinvolgenti ed emozionanti della serie e creeranno sconvolgimenti notevoli nella vita delle due compagne. Questa è inoltre la stagione dove i rimandi e i riferimenti alle sacre scritture e particolarmente ai Vangeli sono più numerosi, in particolare uno che ha radici profonde nel sub-text.

XENA E IL RITORNO DALL'ALDILA’

Al termine della stagione precedente, avevamo lasciato Xena e Olimpia ormai senza vita, crocifisse dai Romani in un paesaggio innevato. Una delle immagini più strazianti che ci potesse mai capitare di vedere, e anche assistere al distacco dei loro spiriti che ancora una volta uniti nella morte come lo erano stati nella vita, svanivano nell’aldilà, non era riuscito a confortarci completamente. All’inizio di questo episodio, giustamente ricordato tra i più spettacolari, la storia riprende esattamente da dove l’avevamo lasciata. i corpi delle due compagne, rigidi e immobili, inchiodati alle croci, sono uno spettacolo disperante anche per il povero Corilo che sopraggiunto sul luogo della crocifissione, vi incontra Belur e Andromeda, rimasti nelle vicinanze in attesa di poter recuperare i cadaveri delle loro amiche.

CORILO: Io...io...io riporterò i loro corpi in Grecia, perché so che Xena vorrebbe essere sepolta accanto a suo fratello... e Olimpia accanto a lei...

Intanto gli spiriti di Xena e Olimpia si trovano in un luogo popolato da alte montagne e abissali canyons, illuminato da una luce diffusa, ma senza una sorgente precisa. E ad un tratto, una schiera di creature celesti giunge a loro dall’alto. Angeli sorridenti sollevano Olimpia, mentre altri si dedicano a Xena, cominciando a portare le due compagne verso il cielo. Questa atmosfera di assoluta serenità, in cui Xena e Olimpia si sorridono mentre si sentono trasportare leggere nell’aria, viene bruscamente interrotta dal sopraggiungere di creature volanti assai meno rassicuranti. Demoni con ali di pipistrello afferrano le due anime cercando di trascinarle verso il basso dove le attendono gli oscuri abissi. Xena cerca nella caduta di afferrare la mano di Olimpia, e si ritrova faccia a faccia con una versione demoniaca di Callisto che le dice di aver promesso di consegnarla al suo signore. Ma gli angeli giungono in tempo e con il loro aiuto Xena riesce a sottrarsi alla presa, mentre Olimpia cade nelle tenebre. Appena al sicuro, Xena chiede di Olimpia e il capo degli Arcangeli, la stirpe guerriera del Paradiso, Michele, l’informa che la sua compagna è stata catturata dalle schiere infernali che cercheranno di trasformarla in una di loro, facendole mangiare i frutti dell’Inferno. Xena a queste parole non ha esitazioni e si getta nell’abisso intenzionata a salvare Olimpia ad ogni costo. Ma Michele l’afferra e la riporta indietro.

XENA: Deve essere salvata.
MICHELE: Questo è compito degli Arcangeli.
XENA: No, è compito mio.
MICHELE: Tuo? Tu non sei nemmeno un angelo. Sei destinata a rinascere in un nuovo corpo.
XENA: Beh, questo dovrà aspettare. Adesso devo occuparmi della mia amica. (…) Olimpia ed io abbiamo già attraversato l’inferno insieme. Non ho fatto tutta questa strada per perderla ora. Quindi, o mi fornisci un paio di ali o mi butto di nuovo. Michele, l’anima di Olimpia e la mia sono destinate a stare insieme. Non posso lasciarla sola all’Inferno. Per favore.

Così, mentre nell’Inferno, Olimpia si trova accanto Callisto che cerca di convincerla ad addentare quel cibo che la trasformerà in un demone come lei, e sulla Terra, Corilo, Andromeda e Belur s’impadroniscono con un colpo di mano dei cadaveri (e la scena dei tre che staccano i corpi dalle croci e li adagiano sul terreno è penosa e dolorosa come poche), Michele conduce Xena nel luogo dove il suo spirito sarà purificato, e poco dopo una nuova Xena con un paio di bellissime ali si libra nell’aria. Nel frattempo, con i corpi delle due compagne che riposano al sicuro, l’una accanto all’altra, Andromeda sputa fuori tutta la sua rabbia contro Belur, poiché lo ritiene responsabile della morte delle amiche, dato che secondo lei, con i suoi insegnamenti di pace ed amore, ha fatto perdere ad Olimpia il suo spirito guerriero. Desolato ed ora anche dubbioso sulla sua fede, Belur si allontana. Nell’aldilà si prepara intanto la battaglia. Michele avverte Xena che ora che è diventata un arcangelo pieno di compassione, potrebbe essere tentata di salvare Olimpia, se arrivassero troppo tardi, assumendosi i suoi peccati e restando così all’Inferno al suo posto. Quindi dovranno cercare di arrivare prima che Olimpia sia trasformata. Ma è già tardi. Costretta ad ingurgitare il cibo dannato, Olimpia si sta rapidamente mutando in un demone, proprio mentre arrivano gli Arcangeli. Nello scontro che ne segue, Michele trascina via Olimpia, mentre Xena si ritrova nuovamente davanti a Callisto e la pena che prova per lei la spinge a compiere l’atto che Michele temeva. Di nuovo in salvo, Olimpia apprende del destino di Xena, sacrificatasi per Callisto che, ora davanti a lei e a sua volta liberata dal suo fardello di odio e di desiderio di vendetta, appare pura e immemore del male compiuto. Olimpia non riesce ad accettarlo e continua a ripetere che sta mentendo, ma presto si convince ed in una scena molto toccante perdona Callisto. Purificata da questo suo gesto, Olimpia diventa a sua volta un arcangelo e si prepara ad affrontare i demoni che ora, con a capo Xena, trasformata in un orrido demone, stanno per attaccarli. Xena infatti anche come demone, non intende rinunciare a lei. E nella nuova battaglia le due compagne si confrontano.

XENA: Olimpia? Non dovremmo combatterci.
OLIMPIA: Hai ragione, Xena.
XENA: Io voglio passare l’eternità con te. Non vuoi unirti a me?
(…)
OLIMPIA: Non posso.

XENA: Perché no? Olimpia, l’amore che proviamo è… è più forte del Paradiso o dell’Inferno. Trascende il bene o il male. E’ un fine in se stesso. Le nostre anime sono destinate a stare insieme. Olimpia, non puoi lasciarmi a camminare da sola nell’Inferno.
OLIMPIA(fissando la sua compagna con infinita pietà): Mi dispiace.E’ interessante notare come le parole che il demone/Xena pronuncia siano le stesse che aveva detto a Michele prima di lanciarsi per salvare Olimpia. Ed è proprio così: non importa che aspetto assumano i loro corpi o i loro spiriti, le anime immortali di Xena e Olimpia resteranno immutabili e continueranno a cercarsi per sempre, come testimonia anche questa frase detta dal demone/Xena prima di scagliarsi contro Olimpia per portarsela via.

XENA: Olimpia! Riesco a sentire il tuo odore.
Sul nostro mondo, intanto, Belur ancora sconvolto per le parole rivoltegli da Andromeda, viene visitato da una presenza angelica: è Callisto che lo spinge a servirsi del suo amore per ridare vita alle sue amiche. Investito dal potere dell’angelo, con rinnovata fede, Belur si avvicina ai cadaveri e comincia a pregare, mentre nell’altra dimensione la situazione sta precipitando. La Xena demoniaca si è impossessata di Olimpia e tenendola tra le braccia si getta nell’abisso inseguita da Michele. In quell’attimo i due spiriti scompaiono e contemporaneamente i corpi di Xena e Olimpia si rianimano davanti agli esterrefatti Corilo e Andromeda. Le due compagne sono ancora confuse e, Callisto, sotto lo sguardo benevolo di Michele si avvicina a Xena e le tocca il ventre. (Questo gesto sfuggito a tanti ad una prima visione, rivestirà grande importanza negli episodi a venire, come vedremo.) L’episodio si chiude così, con Xena e Olimpia che si guardano negli occhi, ancora rivestite dei sudari che le avvolgevano, con tutti i loro amici intorno. Ora si rendono conto che i loro destini non potranno mai essere divisi, nella vita e nella morte.

OLIMPIA(a Xena): Resteremo insieme… per sempre.
XENA: Sì.

L’immagine è bellissima. Sembra quasi un dipinto con quelle figure, immerse in una luce che giunge dall’alto, tutte riunite in quel luogo di sepoltura che d’un tratto è diventato luogo di rinascita e corona un episodio di rara bellezza che rifulge particolarmente in una stagione non felicissima.

XENA RITROVA SE STESSA

Episodio fondamentale questo nell’evolversi della saga, mi lascia invece assai più perplesso per quanto concerne il lato sub-text, per le ragioni che vedremo al momento opportuno. Per ora limitiamoci a riprendere i fili della trama da dove li avevamo lasciati. Marte e Deimos, un’altra divinità guerriera, stanno rivaleggiando per il recupero del Chakram di Luce. Marte ha già in passato sottratto il primo chakram, quello dell’oscurità, che poi ha consegnato a Xena quando era ancora sotto il suo potere, ma per il Chakram di Luce, la storia è diversa. Quel cerchio che darebbe enormi poteri a chi se ne impadronisse, può essere preso dall’altare su cui si trova solo da un essere con un’anima assolutamente pura e chiunque altri provi ad afferrarlo si ridurrà in un mucchio di cenere. Intanto Xena e Olimpia, ancora nel luogo in cui sono state resuscitate si sentono confuse e intorpidite e cercano di riprendere confidenza con i loro corpi.

OLIMPIA: Siamo tornate… insieme?
XENA: Sempre.

Ma Xena sente che qualcosa non va e la riprova l’abbiamo subito, quando Andromeda le riconsegna il chakram spezzato che aveva conservato dopo la loro cattura da parte dei Romani. Nel maneggiare l’oggetto, Xena sembra non avere idea di cosa sia. Non solo. Non ha la minima memoria del suo passato di guerriera o di essere morta e resuscitata. Insomma, tutto ciò che di oscuro, c’è stato nella sua vita sembra essersi spezzato insieme al chakram dell’oscurità. Olimpia e gli altri guardano con perplessità e preoccupazione a questa nuova Xena che pare aver perso ogni capacità di combattere o anche solo di pensare a qualcosa di violento. Belur si chiede se per caso non sia colpa sua, di qualcosa che potrebbe aver sbagliato nel miracolo di cui si è fatto tramite per resuscitare le sue amiche. Ma il fatto è che Xena pare svuotata, priva della vita e della forza che aveva prima, mentre Olimpia, che intanto si è armata adeguatamente (due temibili sai, pugnali dalla lama lunga e sottile, che porta in due foderi legati agli stivali) per i pericoli che dovrà affrontare anche per Xena, sente il bisogno di comunicargli la decisione che ha preso.

OLIMPIA: Prima che Xena e io morissimo… ho capito che la mia via non è la stessa che percorri tu. Ho provato… ma la via dell’amore non fa per me.
BELUR: Lo so. Ora lo capisco.
OLIMPIA: Che ironia. Adesso Xena… è esattamente come ho sempre voluto che fosse… ma senza il suo lato oscuro, lei è… persa… Lei… lei è priva di equilibrio. La mia via è con Xena… nell’aiutarla… comunque possa. Farò tutto ciò che devo per proteggerla.

E mentre Olimpia si rende conto di quanto quel lato oscuro di Xena, che così spesso l’ha spaventata fosse parte integrante della sua compagna, Corilo, da tempo innamorato di Olimpia, dopo essersi consultato con Belur e con Xena stessa (e qui solo l’amnesia di Xena potrebbe spiegare la sua scarsa reazione alle parole di Corilo che chiede proprio a lei come conquistare la sua compagna), decide di rivelarle i suoi sentimenti. Ora fermiamoci un attimo per un paio di considerazioni a cui accennavo prima. Da quando è iniziata la serie e, lentamente, nella mente dei fans si è fatta strada l’idea che tra le due compagne ci fosse di più di una semplice amicizia, si sono aperti due fronti. Quello di chi ha entusiasticamente sposato questa tesi, i cosiddetti sub-texters (al quale sono entusiasticamente iscritto io), e chi invece l’ha osteggiata, rifiutando in nome di chissà quale principio, la sola idea. Questi ultimi hanno cercato con protervia quasi pari, indizi, chiaramente opposti, che dimostrassero come le convinzioni degli avversari si fondassero sul nulla. L’evidente fascino che Marte esercita su Xena, da una parte, e l’innamoramento di Corilo per Olimpia, dall’altra, sono sempre state tra le loro carte più importanti in questo gioco, e questa quinta serie in particolare è quella che più ha aperto speranze in loro, prima che la sesta le affondasse definitivamente (e un certo calo negli ascolti della serie all’ultima stagione si potrebbe spiegare anche così). L’amore di Corilo per Olimpia risale addirittura al finale della seconda stagione, ma gli autori l’avevano sempre utilizzato come una specie di contrappunto umoristico, senza mai dargli rilevanza. In questa invece, come abbiamo accennato nella presentazione, probabilmente approfittando della distrazione dei due artefici principali della serie, Robert Tapert e R.J.Stewart, impegnati nella produzione della nuova serie “CLEOPATRA 2525”, fu organizzato un piccolo “golpe” (evidentemente oppositori del sub-text erano presenti anche tra gli autori), che permise di sottolineare le pene d’amore di Corilo ed emarginò i rapporti tra le due compagne, in parte snaturando la serie e provocando migliaia di proteste tra i fans dell’opposta tifoseria. Ma come vedremo si tratta solo di una parentesi che si chiuderà anche prima della fine della stagione col ritorno di Tapert e Stewart. Chiuso il discorso, torniamo alla storia. Mentre una sempre più confusa Xena si aggira in un mondo che non comprende e la spaventa, Belur scopre grazie a delle pergamene di un sacerdote suo amico, vittima innocente della battaglia tra Marte e Deimos, come occorra la più pura delle anime per poter prendere il Chakram di Luce dall’altare senza bruciare, e la Xena priva del suo lato oscuro e lontanissima dalla minima idea di violenza, è la persona giusta, e così la pensano anche i due Dèi che se la contendono spietatamente. Xena, incapace di capire chi e perché l’abbia fatta tornare così incompleta, rivolge una preghiera a questa misteriosa entità in una suggestiva scena.

XENA: Non riesco a capire il senso. Chiunque tu sia… qualunque cosa tu sia… che mi hai riportata indietro così, io devo capire perché. Non so come dovrei essere, ma… gli altri dicono che sono una guerriera… che uccido perché gli innocenti possano vivere. Mi rivogliono come ero. E tu? E’ questo il tuo piano? Mandami un segno. Come faccio a sapere cosa è giusto se non lo fai?

Olimpia che l’ha ascoltata in silenzio, si avvicina a lei e posa una mano sulla sua.

OLIMPIA: Xena… Stai pregando?
XENA: Non posso fare a meno di chiedermi se stiamo facendo la cosa giusta. Riportare l’oscurità, la mia violenza… può essere davvero un bene?
OLIMPIA: Penso che sia vitale. So che suona strano detto da me. Ma io credo che tu debba conoscere la parte più oscura di te… per essere completa.
XENA: Ma in questo modo non faccio del male a nessuno.
OLIMPIA: E le persone che fanno del male agli altri? Xena, tu hai questo equilibrio di luce ed ombra. Senza di esso, la parte migliore di te è indifesa.

Parzialmente convinta, Xena si lascia portare fino al tempio dove è conservato il Chakram di Luce, ma benché riesca ad maneggiarlo senza problemi, le è impossibile usarlo per nuocere a chiunque. Intanto anche l’altro chakram spezzato posato sull’altare si è ricostituito. Asserragliatosi nel tempio, con i due Dèi e i loro eserciti all’esterno, il gruppetto è presto assalito ma proprio quando sta per soccombere, nel vedere Olimpia in pericolo sotto i colpi di Deimos, Xena senza pensare afferra il Chakram di Luce e lo colpisce uccidendolo. Marte, pregustando già la vittoria, cerca di convincerla a consegnarglielo, dato che ora che non è più sull’altare l’arma può essere usata da chiunque, ma Xena afferra i due chakram e unendoli ne ottiene uno unico(che con un impugnatura centrale ondulata ricorda tanto il simbolo yin e yang cinese) che racchiude in sé le due nature di luce e di ombra ed istantaneamente ridà a Xena la sua identità completa. Ormai il nuovo chakram bilanciato ha perso i suoi poteri e il Dio della guerra deve ancora una volta rinunciare ai suoi propositi. Così, dopo aver lasciato Belur a studiare le pergamene lasciate dal suo amico e chiarito con Corilo che per lui non prova altro che sentimenti di amicizia, Olimpia ritrova la sua Xena.

OLIMPIA: E’ così bello tornare a casa.
XENA: Tornare a casa in più di un senso. Grazie, Olimpia.
OLIMPIA: Per cosa?
XENA: Per aver indicato alla vecchia me stessa la strada del ritorno.
OLIMPIA: E’ stato un piacere. Davvero l’ho fatto?
XENA: In quel momento non ci ho pensato, ma quando ho chiesto un segno per mostrarmi che stavo facendo la cosa giusta… sei apparsa tu.

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