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"AMORE
VERO - Uno studio sul subtext in XENA WARRIOR PRINCESS"
di A. Scaglioni XENA E IL RITORNO DELLA VALCHIRIA Terzo e conclusivo capitolo di una storia destinata a rimanere per sempre scolpita nei cuori dei fans sub-texters, ma non solo, questo episodio si presenta secondo me come uno dei più belli in assoluto, anche per l'atmosfera incantata, quasi da fiaba che lo permea (e ogni riferimento alla famosa “Bella addormentata”, la favola dei fratelli Grimm, non credo che sia casuale), un'autentica gemma che si può rivedere infinite volte con immutato piacere. La trama ci porta un anno dopo gli avvenimenti fin qui narrati. Mentre di Xena si è persa ogni traccia, Olimpia giace ancora nella foresta circondata dalle fiamme protettive in un sonno che potrebbe durare in eterno, e leggende sono sorte intorno a lei. Per risvegliarla, principi, re e cavalieri hanno affrontato il fuoco inestinguibile, ma la loro sorte è sempre stata la stessa, con i corpi ridotti in cenere. Ed alle Valchirie, al comando di Woglinde, tocca il compito di raccogliere gli spiriti dei valorosi morti nel tentativo di salvare la donna addormentata. WOGLINDE:
Perché gli uomini sono così stupidi? Nel frattempo, Beowulf che non ha mai perso la speranza ed ha assistito impotente alla morte di molti pretendenti, decide di rivolgersi a re Rothgar di Danimarca, l'unico che secondo lui possa riuscire nell'impresa. Ma giunti alla reggia, Beowulf e suo figlioWilfred, apprendono con stupore che Rothgar sta per sposare la bella Wealthea, ma la vera sorpresa per Beowulf è scoprire che la sposa in realtà non è altre che Xena. La donna, priva di memoria, è stata infatti raccolta da Rothgar che, invaghitosi di lei, le ha dato un nome e fatto credere di essere l'unica superstite di un naufragio. Beowulf, subito dopo le nozze, cerca di avvicinare Xena, ma questa non dà segni di riconoscerlo. In realtà, è molto confusa. Vorrebbe credere a Rothgar e all'amore che lui le dichiara, ma il suo istinto, e rapidi sprazzi di ricordi che non riesce a collocare, ma che la spaventano, continuano a tormentarla. Pur tra i sorrisi, Xena continua a negarsi agli abbracci ed ai baci del suo sposo e questi comincia a perdere la pazienza. XENA(respingendo l'ennesima pesante avance di Rothgar):Rothgar, mio... mio sposo. Rothgar! NO! (Lo spinge da parte.) La nostra unione mi ha dato un nuovo scopo. Hai sempre saputo che le mie priorità sono diverse da quelle delle altre donne. Interessante affermazione, no? La sorella di Rothgar, Hilde, che non apprezza molto l'arrivo in famiglia di questa intrusa, ha colto alcune frasi scambiate tra Beowulf e suo figlio e cerca di mettere in guardia il fratello vanamente. Poco dopo, Beowulf s'introduce nelle stanze reali e si confronta con Xena. XENA(difendendosi
da quella che crede un'aggressione): (...) Tu sei pazzo! Stai lontano
da me! Proprio in quel momento Hilde fa irruzione con il fratello per dimostrargli il tradimento delle sua sposa e Rothgar furioso lascia che vengano entrambi rinchiusi nelle segrete. Ma appena fuori, Beowulf attacca le guardie che li scortano e, Xena istintivamente si unisce alla lotta sbaragliando facilmente gli avversari. Beowulf le tende una mano per aiutarla ad alzarsi, ma la sua mano diventa agli occhi di Xena, quella di Olimpia che la guarda con tenerezza e infinita nostalgia. OLIMPIA: Sono perduta senza te, Xena. L'immagine dura pochi secondi, ma l'improvviso ricordo stordisce la donna che si lascia condurre via senza una parola. Sulla nave che li porta verso la loro destinazione, Xena continua a combattere con questa identità che le attribuiscono, ma che lei non ricorda e forse rifiuta. XENA:
(…) Sono stata sposata e condannata a morte nello stesso giorno
e dallo stesso uomo.(...) Credevo che mi amasse, e ora tu mi dici che
questo nome, Wealthea, non è neanche il mio. Odino intanto, appreso dai suoi messaggeri alati della sopravvivenza della Principessa guerriera, incarica Woglinde di fermare Xena, e le Valchirie rintracciano la nave e i suoi occupanti. Gli uomini di Beowulf si preparano al combattimento, ma Xena li spinge a deporre le armi e cerca di confrontarsi parlando. L'arrivo di Odino che si rende conto che Xena davvero non ricorda più nulla, impedisce lo scontro. Odino ha infatti deciso di lasciare che Xena compia la sua missione, pensando che una volta ripreso l'anello dal cerchio di fuoco sarà più facile impadronirsene. Rimasta sola, Xena vede nuovamente immagini di Olimpia accanto a sé. XENA:
Sei un demone... o la mia mente è impazzita? La mano di Olimpia sfiora la guancia di Xena che reagisce allontanandosi bruscamente, spaventata. Istantaneamente l'immagine sparisce e Beowulf fa il suo ingresso. BEOWULF:
Xena? Xena, stai bene? Ormai
quasi convinta, anche se ancora priva di ricordi, Xena si lascia condurre
fino alla foresta, ma davanti al cerchio di fuoco il suo coraggio vacilla,
e lei rivolge i suoi dubbi a Beowulf che le riconsegna il chakram che
aveva custodito per tutto quel tempo. Allora Xena si avvicina alla fiamma e attraverso di essa scorge il volto addormentato di Olimpia, e d’improvviso il fuoco prende forma e una voce risuona nella sua mente.
Ma proprio mentre Xena sta per attraversare la barriera di fuoco, Woglinde e le altre Valchirie attaccano. La battaglia divampa violenta con gli uomini di Beowulf, ma Xena si rifiuta ancora di impugnare una spada. WOGLINDE:
Mi fa stare male vedere come sei diventata mite. Wilfred lancia la sua spada a Xena per permetterle di difendersi, ma un’altra Valchiria lo colpisce ferendolo. A questa vista, Xena reagisce finalmente e Woglinde finisce incenerita nel fuoco. Ma la battaglia non è finita e Beowulf viene trafitto dagli artigli di Grindel sopraggiunto, sotto gli occhi di Xena. Pur sofferente l’uomo incita Xena ad entrare nel cerchio e questa volta Xena si lancia per atterrare incolume accanto alla roccia sulla quale giace Olimpia. E’ un momento di grandissima suggestione. L’essenza stessa di un’intera serie condensata in un tempo brevissimo e tuttavia eterno. Xena si avvicina quasi in trance a fissare il volto di Olimpia, mentre ricordi si affacciano alla sua mente. Poi si rammenta del chakram che Beowulf le ha ridato e se ne serve per tagliare i tralci ed i rami che in un anno sono cresciuti intorno alla ragazza circondandola come in un abbraccio protettivo. E l’istinto ha il sopravvento:Xena china il volto su quello di Olimpia e le sue labbra si posano su quelle della compagna in un bacio leggero ma in cui ribolle tutto l’amore che le loro anime condividono e, d’un tratto, quei ricordi che bussavano alla sua mente, l’invadono. Ricordi della prima volta che i loro sguardi si sono incontrati, della loro vita insieme, del loro amore. Le labbra della Principessa guerriera si staccano lentamente da quelle di Olimpia, quasi a voler prolungare il più possibile quel contatto, mentre gli occhi della fanciulla si aprono e le fiamme si estinguono intorno a loro. Xena e Olimpia appaiono di nuovo come le abbiamo sempre conosciute. L’incantesimo è finito e le loro anime si sono ritrovate.
(Qui mi devo proprio fermare un attimo. Non so come la pensate voi, ma dopo aver cercato per anni, quasi maniacalmente, le più lievi tracce ed indizi di una possibile relazione, dovendo spesso contentarmi di uno sguardo o di un sorriso, tutto questo è quasi troppo. La prima volta che vidi questa scena, le lacrime mi appannavano la vista, avevo il cuore a mille e non riuscivo a stare fermo. Oggi che la rivivo scrivendone qui, è assolutamente la stessa cosa.) Ma è ormai il momento della scioglimento finale di questa indimenticabile storia. Xena, riacquistata la sua identità, si getta su Grindel e nel corpo a corpo che ne segue, Xena cerca di arrivare all’anima di Grinilde, sepolta nel mostro, chiedendole perdono per il male causatole. Un’esplosione di luce ci rivela poco dopo le figure di Xena e Grinilde, ridiventata umana, emergere sane e salve. Ora Xena ha ancora due compiti da portare a termine, prima della fine. E le due compagne si congedano da Beowulf. OLIMPIA:
Tu hai un grande cuore, Beowulf. Se non fosse stato per te sarei ancora
tra le fiamme di Brunilde. Poi, prima di salire sul cavallo alato dietro alla sua compagna, Olimpia rivolge un ultimo pensiero a Brunilde. OLIMPIA:
Grazie, Brunilde. Volate fino alla reggia di Odino, Xena convince il signore degli Dèi nordici a riprendere Grinilde a capo delle sue Valchirie. XENA(andandosene
con Olimpia): Trentacinque anni. Ma la vergogna mi fa sentire come se
fosse stato ieri. Ma c’è ancora una cosa da fare, e Xena si reca dalle Figlie del Reno alle quali riconsegna la pietra d’oro originale che ha ottenuto fondendo nuovamente l’anello. FIGLIA
DEL RENO(sorpresa): Che magia ha trasformato Xena nella nobile creatura
che rinuncia al potere dell’Oro del Reno? E
mentre l’immagine del volto di Xena scompare nella dissolvenza
finale, congediamoci con riluttanza da questo splendido episodio con
nel cuore un senso di pace che finalmente ci compensa nel profondo.
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