Sweet
dream in my life
di
Lady_ghiaccio
(terza
parte)
1.9 Una consapevolezza agghiacciane
La
mattina seguente accompagnai Xena al lavoro,tra qualche giorno non
dovremmo più lasciarci per 5 lunghe ore.Approfittando della
mattinata libera e trovandomi a Vancouver iniziai a gironzolare per
le vie del centro decisa a fare shopping.Entrai in un paio di negozi,nonostante
i nuovi arrivi e le vetrine invitanti,senza la mia Xena non mi andava
affatto di comprare. A piedi entrai nel parcheggio sotterraneo dove
avevo lasciato la mia macchina.Era un posto umido e poco illuminato,tranne
una fila interminabile di macchine non vi era nessuno.Mentre mi dirigevo
verso la mia auto un ombra mi si parò di fronte,era di nuovo
quell’uomo.
U:Finalmente
ci rincontriamo Esperia!
A:Di nuovo tu?Perché non mi lasci in pace?
U:Dovrei lasciarti in pace?Sono mesi che ti cerco porca troia!Dove
diavolo sei stata per tutto questo tempo?Per colpa tua ho dovuto vivere
da braccato,ero convinto che avresti raccontato tutto alla polizia,perché
non l’ hai fatto?
A:Cosa?Raccontare tutto alla polizia?Ascoltami:che ci credi o no,io
ho perso la memoria,non so a che cosa ti riferisci e non riesco a
capire che cosa vuoi da me!
Seguì
un interminabile istante di silenzio,dopo di che il volto cupo di
quell’uomo assunse l’espressione di chi aveva appena colto
la palla al balzo.
Forse non avrei dovuto confidargli di aver perso la memoria,ma come
potevo immaginare che dicendo questo mi sarei andata a mettere nei
guai?
U:Dunque tu non ricordi di aver ucciso tuo padre?!
Quella
frase mi fece piombare in un abisso.Allora era vero!
A:Io ho ucciso mio padre?No,non è possibile.Io non ho ucciso
nessuno!
U:Lo hai fatto invece!Venti coltellate,tutte al petto.
A:Noooo,io…io non posso aver ucciso un uomo!
U:Esperia dannazione,io ti ho vista con i miei occhi!Sono entrato
in quella stanza e ti ho visto ucciderlo,poi ti sei dileguata nel
nulla sotto la pioggia.
A:Lasciami in pace!Non voglio più vederti!
Tornai a casa con le lacrime agli occhi,quella frase rimbombava nella
mia mente come un tuono”venti coltellate,tutte al petto”.No!non
era vero!Cercai di calmarmi, di fare il punto della situazione,di
analizzare i fatti con calma.Tutto inutile,non ci riuscivo.Decisi
di tornare a Vancouver da Xena,stava quasi per smontare dal lavoro.Avevo
tanto bisogno di lei!
Posteggiai
davanti l’ingresso dell’azienda,Xena mi aveva appena fatto
uno squillo al cellulare,vuol dire che stava per uscire. Finalmente
la vidi. Salutò due colleghi e poi si diresse verso la nostra
macchina.
Cercavo faticosamente di non far trapelare la mia disperazione,non
volevo farla preoccupare,ma solo raccontarle i fatti con calma.Non
servi ’ a nulla!Le bastò guardarmi un istante negli occhi
per capire quello che stavo provando.
X:Ciao
amore mio,perché quel viso triste?
A:Xena mi è successa una cosa terribile!
X:Cosa?Ti prego non farmi preoccupare!
Mi
prese dolcemente le mano destra e la strinse tra le sue cercando di
infondermi tranquillità,nonostante la grandezza di ciò
che mi turbava c’era riuscita.Feci un respiro profondo e poi
iniziai a raccontare…
A:Ho
incontrato di nuovo quell’uomo.
X:Dove?
A:In un parcheggio.Ha detto che mi cercava da tempo e che aveva paura
che io raccontassi tutto alla polizia.Io gli dissi che non capivo
di cosa parlava in quanto avevo perso la memoria,e lui mi ha raccontato
cosa è avvenuto quella notte.
X:Cosa?
Scoppiando
in lacrime le dissi
A:Ho
ucciso mio padre con venti coltellate!
Xena
non sapeva cosa dire.Visibilmente scettica nel credere a quell’affermazione,provo
di tutto per placare il mio pianto.Si fece spazio sul mio sediolino
per stringermi forte.Come sempre quel gesto aveva un effetto benefico
su di me.Adesso avevo trovato la calma necessaria per affrontare l’argomento.
X:Alia,io
credo che ci sia qualcosa che non quadra in tutta questa vicenda.Sin
da quando lo hai incontrato la prima volta è sempre parso terrorizzato
dall’idea che tu potessi parlare.
A:In che senso?
X:Perché ti ha detto che credeva che tu avessi chiamato la
polizia,e che a causa di ciò lui ha dovuto vivere da braccato.Ora
dimmi:se fosse vero che ti ha vista uccidere tuo padre,perché
temeva tanto che tu chiamassi la polizia?Come può saltargli
in testa che un omicida vada a chiamare la polizia?E se tu lo facessi,di
cosa si potrebbe preoccupare lui se la colpevole sei tu?Insomma in
tutta questa faccenda lui ti ha fatto credere di essere un semplice
testimone,ma un testimone non teme le forze dell’ordine!
A:E allora che vuole da me?
X:Ha paura che tu possa andare a riferire agli agenti una sua misfatta
inerente a quella notte,lui non sapeva che tu avevi dimenticato ogni
cosa e adesso che ne è venuto a conoscenza ti ha inventato
una balla per confonderti le idee.
A:Si il tuo discorso effettivamente segue un senso logico,ma io in
quel sogno avevo un coltello in mano,e mio padre era pieno di sangue.
X:Lui invece dov’era?
A:Era dietro mio padre,immobile.
X:Amore vedrai che presto tutto si risolverà.Hai ripreso possesso
del tuo passato in questi ultimi mesi,sono convinta che presto anche
ciò che accadde quella notte ti verrà chiaro in tutti
i suoi dettagli,cosi finalmente capirai che non sei stata tu e che
esiste un'altra spiegazione a tutto questo!
Appoggiai
la testa sulla spalla della mia compagna,il profumo delicato che emanava
la sua pelle mi porto per un attimo in un'altra dimensione dove non
sentivo il peso del dolore.Ero in un campo di viole,con il cielo azzurro
e un profumo di primavera nell’aria.Mano nella mano con la mia
bella correvo tra i fiori. Com’eravamo felici!Libere da ogni
problema!Libere di amarci,di vivere,di manifestare le nostre emozioni,le
nostre opinioni.Adesso è ora di ritornare al mondo reale.
X:Va
meglio?
A:Si,fra le tue braccia va sempre meglio.Xena?
X:Dimmi.
A:Mi dispiace di averi coinvolta in tutto questo,sono piombata a casa
tua e ti ho investita dei miei problemi.
X:Certo,ma tu sai benissimo che per me non rappresenti un problema,ricordi
che ti ho detto ieri notte no?
A:Si certo.
X:Tu mi hai aiutata ad uscire dal baratro e adesso tocca a me aiutarti,e
sappi che non lo faccio per sdebitarmi,ma solo perché ti amo
e voglio che tu sia felice,anche se non mi vedessi ricambiata da te
ti amerei ugualmente.
A:E come potresti non essere ricambiata!Comunque sappi che anche per
me vale lo stesso.
2.0
Una pausa romantica
Restammo
ancora un altro pò strette l’una all’altra.
X:Ti
andrebbe di concederci un week-end romantico,in modo da scordare per
un pò i problemi e dedicarci a noi?
A:Si mi andrebbe,dove ti piacerebbe andare?
X:Un bell’albergo a cinque stelle?
A:Ok,non devo lasciarmi sopraffare dall’angoscia me lo hai insegnato
tu.
X:Brava!Ok,adesso fammi spazio alla guida.
A:Vuoi guidare tu?
X:Certo!Io conosco un posto che fa per noi.
A:Vuoi partite adesso?Cioè in questo momento?
X:Ovvio,cosi arriveremo domani per le otto.
A:Cosa!Ma…quanto dista questo posto?
X:Una notte d’auto.
A:No tu sei proprio matta!
Quell’autostrada
sembrava non finire mai!Nel buio della notte il flusso veicolare sfrecciava
incessantemente,i fari che veloci si muovevano sembravano lucciole
impazzite.Il mio tesoro era alla guida da tre ore,da quando mi aveva
dato il cambio.La melodia dolce della musica etnica suonata col flauto
di pan mi fece addormentare.Finalmente ero riuscita a rilassarmi.Le
dita delicate della mia compagna iniziarono a solleticarmi il collo,a
quel punto mi svegliai.
X:Si
è addormentata la mia fatina?
A:Mmm…adesso si è svegliata però.Dove siamo?
X:Nei pressi di un area di servizio,che ne dici se facciamo una sosta?
A:Buon’idea,ho fame.
2.1
gente poco raccomandabile
Ci
aspettavamo un bar squallido con i servizi igienici carenti,invece
con nostra sorpresa trovammo un luogo abbastanza accogliente e pulito.Xena
si era seduta in uno dei tavolini,io invece stavo ordinando due brioche.
A:Quanto
viene?
-2$
--Ci penso io a pagare.
Sentendo
pronunciare questa frase mi girai,vidi che si trattava di un ragazzo.Aveva
la barba incolta e puzzava orribilmente d’alcool.
A:No
grazie faccio io.
--Andiamo…ti offro da bere.
A:Grazie non bevo!Adesso per favore cambia aria!
-La signorina non gradisce la sua presenza la lasci in pace!
--Fatti gli affaracci tuoi!Non mi hai nemmeno offerto l’ultimo
goccio di brendy!
Coraggio bella gnocca divertiamoci un pò!
A:Se non vuoi che ti spacco la mandibola,fai bene ad andartene!
--Mi ecciti!
X:Ehi!Si può sapere che cazzo vuoi?
--Ohoo!Perché non mi hai detto subito che avevi compagnia?E
tu chi sei?
A:Vieni amore andiamocene,è un ubriaco pervertito.
--Quando mi metto in testa una cosa non me la toglie più nessuno:mi
voglio scopare la tua pollastrella bionda,prova a impedirmelo lesbica.
X:Verme schifoso!
Xena
gli diede un calcio violento ed energico in mezzo alle gambe.Il ragazzo
cadde per terra imprecando.
X:Beh
credo di avertelo impedito,non trovi? Vieni amore,andiamocene.
Per paura che quel pervertito ci potesse seguire ci misimo a correre
-Ehi?Voi
due!Mi dovete due dollari!
ed
arrivate alla macchina partimmo a tutto gas.
X:Che
razza di gente ci tocca incontrare!Tutto bene amore?Mi dispiace se
quello stronzo ti ha offesa.
A:No dispiace a me per come ti ha chiamata.
X:Che importa!
A:Come se amare una persona dello stesso sesso fosse un sacrilegio!
X:Amore non pretendere che loro possano capire.Noi guardiamo al nostro
amore e vediamo un sentimento:puro,nobile,incondizionato.La gente
invece non riesce a vedere quello che vediamo noi e ricopre tutto
di pregiudizio.
A:Non si tratta solo di pregiudizi:la gente è razzista! Xena
tu credi che se Dio tornasse sulla terra ci punirebbe per esserci
amate?
X:Credo proprio di no.
A:Purtroppo certa gente vede il male dove non c’è.
X:Infatti.Mia madre ad esempio è la prima ad essere contro
questo tipo di amore.
A:Non sa che a te piacciono le donne?
X:No per carità!Morirebbe d’infarto se lo venisse a sapere!Ti
ho mai detto che prima scrivevo poesie?
A:Sul serio?No,non lo sapevo,che bello!
X:Ecco, una volta quando avevo quattordici anni scrissi una poesia
sul mio diario:parlava di due ragazze adolescenti vissute nel medioevo
che si giurarono amore eterno,e pur di non rinnegare il loro sentimenti
preferirono farsi bruciare sul rogo.
A:Che cosa romantica!
X:Mia madre senza alcun diritto aprì il mio diario e lesse
la mia poesia,il sangue mi si gelò nelle vene. No,non ti so
spiegare l’imbarazzo che provai in quell’occasione.
A:Posso immaginare cosa provasti:è come quando qualcuno si
appropria dei tuoi sentimenti più segreti ed intimi e li rende
pubblici senza alcun rispetto in una piazza gremita di persone.
X:Sapevo che mi avresti capita.
A:Allora sa di te!
X:No. Megan le disse che quella poesia era stata scritta da una nostra
amica,lei si infuriò e pretese di sapere chi fosse,io in preda
alla confusione le dissi un nome a caso di una mia compagna di classe
e da quel momento ci impedì di frequentarla.
A:Che assurdità!Quante poesie hai scritto?
X:Beh,ne ho scritte parecchie,era una cosa che adoravo,mi permetteva
di esprimere i miei sentimenti,poi non ne ho avuto più voglia.
A:Questa dannata depressione!Non ha avuto pietà di una ragazza
così speciale.Adesso però potresti riprendere a scrivere
poesie no?
X:Vedi tesoro non è così semplice come sembra,per scrivere
una poesia si deve avere un ispirazione,purtroppo la depressione a
ucciso la mia vena artistica.
A:No,non ci credo!Non può averlo fatto,l’ ha soltanto
addormentata e presto si risveglierà.Fidati di me io ne sono
la prova vivente.Se sono riuscita io a ritrovare me stessa ci riuscirai
anche tu.
X:Lo spero tanto amore mio.
A:Mi farai leggere una delle tue poesie?
X:Certo!
Xena oltre ad essere una ragazza bellissima è anche una persona
molto intelligente.Era bello poter affrontare certi discorsi teorici
e complessi con una persona che riesce a capirti e a tener testa all’argomento.In
realtà la nostra conversazione fù molto più lunga
ed articolata,ma non voglio stare qui a tediarvi quindi preferisco
andare avanti con la storia.
2.2 Un importante ricongiungimento
La
nostra auto continuava a sfrecciare nel buio.Xena aveva imboccato
una strada secondaria e ci eravamo immesse in un piccolo centro abitato.Nonostante
il buio della notte dal mio finestrino riuscivo ad intravedere alcuni
isolati separati gli uni dagli altri da piccole distese di prato.Quelle
case sembravano non finire mai!Il panorama stava diventando noioso,d’improvviso
ai miei occhi si parò un imponetene cancello lavorato in ferro
battuto.
Un
flascback si insidiò nella mia mente senza nemmeno chiedermi
il permesso.
Era un pomeriggio plumbeo,attorno a me vedevo tanta gente vestita
a nero.Sentivo le urla di mio padre e in lontananza le parole di cordoglio
di un prete.Due parenti mi staccarono a forza dalla bara e dalla mia
gola uscivano urla di disperazione “Perché mi hai lasciata?Perché
sei andata via?”
A:Nooo!
X:Ehi che c’è?
A:Xena è un cimitero quello che abbiamo appena passato?
X:Si.
A:Credo che mia madre sia sepolta li.
X:Andiamo allora.
A
piedi costeggiavamo il muro di cinta del cimitero sfidando l’aria
gelida della notte.Arrivate davanti il cancello ci fermammo per un
istante.Il vento insidiandosi fra i rami spogli degli alberi e fra
le inferriate dava vita a cigolii sinistri. Le flebili fiammelle dei
lumini sulle lapidi ondeggiavano senza spegnersi.Mi diressi verso
il cancello,una nebbia fitta mi copriva totalmente i piedi.Arrivata
di fronte ad esso provai ad aprirlo spingendolo,non ci riuscivo.Xena
si avvicino a me e con tutte le sue forze tento di aprirlo.Niente
da fare era chiuso.
A:Dannazione!Adesso
come facciamo?
X:Amore non vorrai arrenderti alla prima difficoltà!Basterà
scavalcarlo.
A:Vuoi scavalcarlo?
X:Si non è poi così difficile:la lavorazione del ferro
ci consente di avere un sacco di appigli dove poter fare presa.
A:Ok.Amore se non te la senti di venire io ti capisco,non devi preoccuparti.
X:Ehi!Io non ti lascio girovagare da sola in un cimitero in piena
notte.Coraggio andiamo,tua madre ci sta aspettando!
A:Grazie.
Ero
convinta che non sarei mai riuscita a oltrepassare due metri di inferriata,ma
quando i miei piedi toccarono il suolo sacro mi dovetti ricredere.Io
e Xena ci presimo per mano e iniziammo a camminare.
A:Piccolo
particolare:io non ricordo come si chiama mia madre.
X:Questo posto non mi sembra molto grande,forse rappresenta un problema.
Iniziammo
a leggere le incisioni sulle lapidi.
X:Dunque:Emily
Dickson nata nel 1920 morta nel 2003.Sicuramente non è tua
madre,questa donna ha più di 80 anni.
A:Amelya Dhuwall 1970-2000.
X:Potrebbe essere tua madre.
A:Non credo proprio,ricordo il volto di mia madre e non corrisponde
affatto al volto di questa donna.Guarda, qui dice:Amanda e Tomily
Tathol 1995-2002.
X:Oh mio dio!Erano solo due bambini!
A:Gia!Non credo che sarà facile trovarla.
X:Aspetta,andiamo a vedere in quel gruppo di lapidi la giù.
Stavamo
passando proprio sotto ad una quercia secolare quando qualcosa dall’alto
piomba proprio davanti ai nostri piedi.Xena indietreggiò con
un balzo e si strinse a me.Entrambe con il cuore in gola ci accorsimo
che si trattava solo di un gatto,il quale non curandosi della nostra
presenza si dileguò furtivo nell’oscurità.
X:Bene
era anche nero,sembra la notte di Halloween!
Giunte
al gruppo di lapidi continuammo la nostra ricerca.
X:Alia
guarda!Qui dice…no scusa questa donna è di colore non
può essere tua madre.
A:Xena corri!
Non
ci potevo credere,l’avevo trovata!La mia attenzione fù
catturata da quella foto,la conoscevo bene perché ero stata
io a scattarla. Com’era bella!Aveva i capelli lunghi e biondi
proprio come i miei,anche gli occhi erano gli stessi.Quella foto la
ritraeva serena e sorridente,proprio come la ricordavo io.
Mi inginocchiai davanti la sua lapide incurante della terra umida
che stava inzuppando i miei jeans,con le mani scostai le foglie che
coprivano l’incisone sulla roccia,adesso potevo leggere cosa
vi era scritto: Esperia Duwhoal -lost but never forgotten- born 1965
die 2000.
Xena mi aveva raggiunta ed inginocchiandosi accanto a me mi pose una
mano sulla spalla.Per alcuni secondi restò in silenzio come
in segno di rispetto,poi con molta dolcezza mi disse…
X:Amore
era una donna bellissima!
A:Lo sai l’ ho scattata io quella fotografia pochi mesi prima
che morisse. Guarda, il suo volto era sereno,non poteva immaginare
che pochi mesi dopo un tir carico di materiale esplosivo la investisse
in quel modo,non dimenticherò mai il suo corpo lacerato.
X:No,è così che la devi ricordare,sorridente.
A:Sai Xena,lei ti avrebbe accettata,è sempre stata una donna
di ampie vedute.
X:Mi sarebbe piaciuto poterla conoscere.
A:Anche a lei sarebbe piaciuto.Come ho fatto a dimenticare!Ogni giorno
prendevo un autobus per venire fin qui a trovarla.Le raccontavo sempre
un sacco di cose ero convinta che mi potesse ascoltare.
X:Lo può fare.
Guardai
nuovamente l’immagine di mia madre,era come se mi stese implorando
di parlarle come facevo ai vecchi tempi.
A:Ciao
mamma,scusami se non sono più venuta a trovarti ma ho passato
un periodo un pò difficile.Ricordo sempre quando mi raccontavi
quella storia sulle anime gemelle:dicevi che ognuno sulla terra ha
la propria metà mancate,ma che non sempre ha la fortuna di
incontrarla,io ho avuto questo privilegio. Guardala,non è bellissima?Una
volta mi dicesti che le ragazze con i capelli neri e gli occhi azzurri
erano delle bellezze rarissime tanto che in alcune tribù credevano
addirittura che avessero dei poteri magici,lo sai sono d’accordo
con te!
La
mia Xena si era commossa,io le asciugai una lacrima dagli occhi e
poi le dissi
A:Vuoi
dirle qualcosa anche tu?
Xena
mi sorrise e poi rivolse lo sguardo verso la foto di mia madre
X:Salve
signora,io non l’ ho mai conosciuta personalmente,ma nutro in
lei una stima profonda in quanto è riuscita a mettere al mondo
e crescere una ragazza così speciale.Sono molto innamorata
di sua figlia e le prometto che le starò sempre vicina.E’
un vero peccato che lei non possa essere qui a vedere che splendida
donna è diventata.
Xena
si tolse poi un fermaglio dai capelli a forma di camelia e lo adagio
accanto alla foto.
X:Purtroppo
non ho qui con me dei fiori freschi,ma le prometto che presto io e
Alisea torneremo insieme e le porteremo un bel mazzo di margherite
di campo.
Era
stata proprio dolce la mia Xena,non siete d’accordo?La strinsi
forte a me.
A:Sento
che ti vuole già bene.
X:Portala sempre nel tuo cuore.
A:E’ lì che vive.
Salite
in macchina mezze congelate accendemmo il riscaldamento al massimo.Giuro
non sentivo più le mani!Sta volta ero io al volante il mio
tesoro aveva guidato anche abbastanza per quella notte,e ormai era
quasi l’alba.
X:Che
seratina movimentata!
A:Direi abbastanza. Allora,dove siamo dirette?
X:Sbaglio o avevamo un programmino niente male?
A:No non sbagli.
2.3 Un dolce gesto d’amore
Sedute al tavolino di un pub stavamo sorseggiando un drink.I nostri
vestiti eleganti luccicavano ad ogni minimo movimento.Il locale era
affollato da ragazzi più o meno della nostra età.La
musica che fino a pochi minuti fa ci aveva fatti scatenare in pista,adesso
aveva ceduto il posto al piano bar.
A:Sei
d’avvero bellissima sta sera!
X:Mai quanto te!
A:Mi sono proprio rilassata oggi,quest’albergo è fantastico!
X:Si hai proprio ragione.
Xena
si alzò dal tavolo ed aggiustandosi il vestito molto sensualmente
fece per andare.
A:Dove
vai?
X:Voglio farti un piccolo regalo.
A:Cioè?
Due
secondi dopo era sparita nel nulla.Cosa aveva in mente?Quando la vidi
scambiare due parole con il vocalist che si era appena esibito al
piano bar e prendere il microfono in mano capì.
X:Salve
a tutti.Sono qui in quanto vorrei dedicare una canzone ad una persona
per me molto speciale.Una persona che è stata in grado di trasformare
la mia vita:da un incubo che era in un sogno.
La sua voce melodica echeggiava per tutto il locale,oh era così
soave!Stava proprio parlando di me!
I suoi occhi profondi mi fissarono per tutta la durata del brano.Tutti
potevano ascoltare quella canzone,ma soltanto noi due potevamo carpirne
i significati in essa nascosti.
Forse
non sarei
come sono adesso
forse non avrei
questa forza addosso
forse non saprei
neanche fare un passo
forse crollerei
scivolando in basso
invece tu sei qui
e mi hai dato tutto questo
e invece tu sei qui
e hai rimesso al proprio posto
i più piccoli
pezzi della mia esistenza
componendoli
dando loro una coerenza
come
è bello il mondo insieme a te
mi sembra impossibile
che tutto ciò che vedo c'è
da sempre solo che
io non sapevo come fare
per guardare ciò che tu
mi fai vedere
come è grande il mondo insieme a te
è come rinascere
e vedere finalmente che
rischiavo di perdere
mille miliardi e più di cose
se tu non mi avessi fatto
il dono di dividerle con me
forse
non avrei
mai trovato un posto
forse non potrei
regalarti un gesto
forse non saprei
neanche cosa è giusto
forse non sarei
neanche più rimasta
invece tu sei qui
sei arrivata per restare
invece tu sei qui
non per prendere o lasciare
ma per rendermi
ogni giorno un po' migliore
insegnandomi
la semplicità di amare
come
è bello il mondo insieme a te…
Le
parole di quel brano erano ciò che di più bello avevo
mai sentito.Nessuno prima d’ora era riuscito a regalarmi un
emozione così grande.
Gli applausi si levarono risonanti nella sala,evidentemente la voce
di Xena non aveva fatto venire la pelle d’oca soltanto a me,tutti
i presenti avevano apprezzato quel canto d’usignolo.
Mentre Xena scendeva dal palco la raggiunsi tuffandomi fra le sue
braccia,avevo l’impressione di stringere a me una creatura sovrumana.
A:Amore
sei stata dolcissima!E’ una canzone stupenda!Hai una voce meravigliosa!Io..non
so che cosa dire..tu sei sta…
X:Ehi..ehi...non occorre che tu dica niente,sappi solo che ti amo.
A:Anch’io ti amo.
Adesso eravamo nella nostra romantica camera al II piano.Sdraiate
sul letto ci eravamo concesse l’una all’altra per l’ennesima
volta.La mia bellissima compagna era sdraiata totalmente su di me,in
questa maniera potevo sentire ogni singola parte del suo corpo nudo
sul mio.La tenevo stretta, stretta avevo quasi paura che scappasse
via.
X:Ci
voleva questa piccola vacanza non trovi?
A:Si sono d’accordo,anche se..
X:Cosa?
A:Non ci siamo fatte nemmeno un bagno in quella lussuosa piscina del
piano terra.
X:Ah è vero,accidenti domattina partiamo,come facciamo ad usarla?
A:A pensarci bene…un modo ci sarebbe!
Mi
alzai coprendomi con il lenzuolo,andai ad aprire la valigia e tirai
fuori due bikini.
Ne lancia uno verde a Xena che dal letto mi guardava con aria interrogativa.
X:Amore,forse
non hai considerato un piccolo particolare:la piscina a quest’ora
è chiusa.
A:Oh…andiamo!Dopo tutto quello che abbiamo pagato,tu ti sei
pure esibita gratuitamente!Credo che potremmo sorvolare questo piccolo
particolare,non trovi?
X:Ok,mi arrendo!Andiamo a tuffarci.