Sweet
dream in my life
di
Lady_ghiaccio
(quinta
e ultima parte)
2.9 Strappata via
Una
notte è già trascorsa e il mondo si è risvegliato
come sempre.Io e la mia Xena ci eravamo addormentate sul divano dopo
aver parlato per ore come solo due innamorate sanno fare.Adesso dovevamo
recarci al lavoro.La madre di Xena invece non aveva chiuso occhio.Aveva
pensato tutta la notte,a cosa?Aveva forse riflettuto sulle parole
della figlia?Si era resa conto dei suoi errori?
Oggi
è lunedì mattina e il sole è sorto da poco.Sono
appena entrata sotto la doccia e in compagnia di Xena mi concedo al
getto dell’acqua calda. Megan ha il giorno libero e ne sta approfittando
per concedersi un'altra ora di sonno,Clarck invece è uscito
di buon ora.La madre di Xena decise di anticipare la partenza.Senza
dire niente a nessuno caricò i bagagli sull’auto di Megan
e mise in moto.
La macchina percorreva il sentiero sterrato che passa in mezzo il
campo di grano per poi sboccare sulla statale.Le spighe di grano che
in quel tratto raggiungevano un altezza di due metri,formavano un
muro monotono dalle tonalità giallastre.Ad un certo punto la
donna alla guida fù costretta a fermarsi di scatto in quanto
un uomo le si era parato di fronte intimandole l’alt con la
mano destra.
Tirò il freno a mano e scesa dall’auto. L’uomo
tarchiato le si avvicino.
U:Salve.
Ma:E lei chi è?
U:Il suo miracolo!
Ma:Senta non ho tempo da perdere con lei!
U:Non fraintenda le mie parole.Io posso aiutarla nel suo intento.
Ma:Ma di cosa sta parlando?
U:Andiamo!non le piacerebbe che sua figlia smettesse di frequentare
quella donna?
Ma:Lei cosa ne sa di mia figlia?
U:Io so molto più di quanto lei crede,so chi è realmente
la bionda.
Ma:Realmente?
U:Non mi dica che pure lei si è fatta incantare dal suo volto
angelico!Le assicuro che dietro ad esso si nasconde un efferata assassina!
Ma:Cosa?
U:Ha ucciso suo padre con venti coltellate al petto,lo ha fatto davanti
i miei occhi.
Ma:Oh mio dio!Mia figlia potrebbe essere in pericolo!
La
donna fece per salire in macchina
U:No
si fermi!Che cosa crede di fare?Di andare li e raccontare tutto a
sua figlia?Pensa davvero che Xena crederebbe ad una madre ostile che
vede come una nemica?
Ma:Come sa il nome di mia figlia?
U:Io so molte cose.
Ma:Che cosa propone di fare allora?
U:Un accordo.Lei adesso ritorna in casa,con una scusa manda sua figlia
al piano di sopra e quando resterà sola con la bionda le inietterà
questo sonnifero.
L’uomo
estrasse dalla tasca una siringa,assieme ad una cartina topografica.
U:Un
colpo netto al collo.Si addormenterà in pochissimi secondi,a
quel punto la caricherà sul bagagliaio e la porterà
sul punto indicato in questa cartina.Si tratta di una vecchia fabbrica
in disuso è sul lato opposto della città.Io sarò
li ad aspettarla.
Ma:E che cosa ne farà di lei?
U:Questo è affar mio,vuole salvare Xena oppure no?
Ma:Un momento.Lei ha detto di aver visto la ragazza uccidere il padre.
U:Esatto!
Ma:Allora lei è un testimone!
U:Certo.
Ma:E come mai non ha raccontato tutto alla polizia?
U:Le ripeto che sono affari miei!Io le offro questa possibilità
su un piatto d’argento,poi faccia lei.
Ma:D’accordo,mi dia questa siringa.
Indossai
un paio di jeans ed una maglia avorio.
X:Amore?Hai
per caso visto la mia collana?
A:Quale?
X:Quella con il ciondolo a forma di cuore.
A:Credo sia giù,vado a prenderla.
X:No tranquilla ci vado io.
A:Aspetta io sono già vestita,vado io.
La donna rincasò,era molto nervosa,non poteva permettersi di
sbagliare!Quando mi vide aggirami per il soggiorno in cerca della
collana pensò che quella era la sua occasione.Furtiva si avvicinò
a me.La vidi piombarmi addosso come una belva inferocita,poi fù
tutto buio.Addormentata per terra, mi vennero legate le mani ed i
piedi.Fui scaraventata nel cofano della macchina e poi il motore si
accese partendo a tutto gas.
Xena
non vedendomi arrivare scese in soggiorno.Non mi trovò.Si diresse
in cucina,non ero nemmeno li. Uscì in giardino chiamandomi
a gran voce,nessuno rispondeva.Preoccupata Xena salì al piano
di sopra. Entrò in camera sua, non ero nemmeno li,non ero in
bagno,non ero nella camera di Clarck.Con il cuore in gola Xena si
precipitò nella stanza di Megan.
X:Meggy?Meggy?Svegliati!
M:Tesoro che c’è?
La
voce di Xena era affranta,e il suo atteggiamento ansioso.
X:Dov’è Alia?
M:Io non lo so tesoro,non eravate insieme?
X:Si ma è come sparita!
M:Calmati tesoro,spiegami bene cos’è successo.
X:Allora ci stavamo preparando per andare al lavoro,io cercavo una
collana ed Alia ha detto che era al piano di sotto,cosi è andata
a prenderla,non la vedevo tornare allora mi sono vestita e sono scesa
giù,ma lei non c’è e non c’è nemmeno
la tua auto.
M:Allora deve essere uscita.
X:Ma non ha senso me l’avrebbe detto.
M:Prova a chiamarla al cellulare.
X:No il cellulare è qui.
Nel
frattempo rincasò Clarck,e si diresse nella stanza di Megan
dove si trovavano le sue sorelle.
C:Salve
ragazze. Meggy faresti meglio a non prestare la tua macchina alla
mamma,lo sai che è spericolata.
M:Io non le ho prestato la macchina.Allora l’ ha presa lei!
X:Clarck,era assieme ad Alisea?
C:No assolutamente,era sola ne sono sicuro.
X:Oh mio dio!Nostra madre c’entra qualcosa!
C:Ragazze che sta succedendo?
X:Clarck Alisea è sparita!Credevo che per qualche inspiegabile
motivo avesse preso la macchina di Megan,ma non è così.
L’ ho cercata ovunque,che devo fare?
L’auto
continuava a sfrecciare,la donna era quasi giunta a destinazione.Uscita
dalla statale imbocco un vicolo stretto e sterrato dove la polvere
si levava copiosa,poi si immise in uno spiazzale enorme al centro
del quale si ergeva un imponente fabbrica tessile del 1890.L’uomo
era li ad aspettarla,non appena vide la donna arrivare getto per terra
la cicca di sigaretta e la schiaccio con il piede,poi si diresse verso
la madre di Xena.
U:Dov’è?
La
donna aprì il cofano,io ero ancora addormentata.
Ma:Che
ne sarà di lei?
U:Sua figlia è viva?
Ma:Certo!
U:Allora ringrazi il cielo e non faccia altre domande.
Ma:E che cosa m’invento con Xena?
U:Lei era nervosa a causa della lite di ieri sera ed è uscita
a fare quattro passi,non ha mai visto Alisea questa mattina.E’
questo quello che dirà a sua figlia,non una parola in più.
Ma:Come fa lei a sapere della lite di ieri sera?
U:Vada.
Dopo
un ora la donna fece ritorno.La sua agitazione era visibile,ma doveva
contenersi.Giunta in soggiorno incrociò lo sguardo inquisitorio
dei figli.
X:Dove
sei stata mamma?
Ma:Io…io ero nervosa…dopo la lite di ieri e sono uscita
a fare quattro passi.
M:Se avevi bisogno di fare quattro passi come mai non sei andata in
giardino?E’ strano che tu abbia preso la mia macchina senza
nemmeno avvertirmi.
C:Per andare dove poi,se nemmeno conosci la città?
X:Dimmi dov’è Alisea!
Ma:Se non lo sai tu!
M:Mamma è successa una cosa molto grave:Alisea è sparita
e non abbiamo sue notizie da due ore.
Ma:Hai visto Xena!Che ti avevo detto!Non hai voluto ascoltare i consigli
di tua madre,e adesso quella lesbica ti ha dato il ben servito.
C:Modera il linguaggio per favore!
X:Vattene!Mi hai sentita?Vattene da questa casa e non farti più
vedere!
Ma:Bene vado a prendere la mia valigia!
Nervosamente
la madre di Xena salì in camera degli ospiti per prendere i
bagagli,dimenticando la borsa al piano di sotto.
Xena affranta si lasciò cadere su una sedia e con un fil di
voce disse-Alia dove sei?-poi si alzò di scatto e afferrò
le chiavi della macchina.
X:Io
Vado a cercarla.
Megan
scorse nella borsa della madre una cartina topografica,incuriosita
la prese e la srotolò sul tavolo.
M:A
cosa le serviva una cartina?
Clarck
si accorse che in essa era indicato un percorso con la penna, che
partiva dalla loro abitazione e terminava in…
C:E
questo percorso?
M:Guarda,parte da casa nostra.
Xena
si avvicinò al tavolo e osservò anch’essa.
X:Ragazzi
questa è la vecchia fabbrica tessile.
M:Perché mai avrebbe dovuto tracciare un percorso che le indicasse
come arrivare alla fabbrica?
C:Non è un itinerario turistico.
M:Ecco dove è andata.
X:Clarck quanto dista questa fabbrica da noi?
C:Beh direi un ora di macchina.
X:Più un ora per ritornare fanno due ore.Esattamente il tempo
che è trascorso da quando Alisea è scomparsa.
C:Si,ma Alisea non era in macchina con lei,ne sono sicuro.
X:Oddio che cosa le ha fatto!Io vado li.
3.0
Finalmente la verità
Il
collo mi faceva male,avevo appena aperto gli occhi.Attorno a me era
tutto confuso,non riuscivo a distinguere le figure.Le mani e i piedi
erano stretti in una morsa,mi impedivano di muovermi,di cambiar posizione,ero
così confusa!Lentamente la vista iniziò a schiarirsi
consentendomi di guardarmi in torno.Ero legata ad un pilastro in cemento,mi
trovavo in un posto molto grande sembrava un vecchio magazzino,l’aria
puzzava di rinchiuso.Come mai mi trovavo in quel posto?Dov’era
la mia Xena?
A:Xenaaa!Dove
sei?
Il
silenzio surreale che aleggiava in quel posto fù tagliato dal
mio urlo.Non vi erano rumori metropolitani in sottofondo sicuramente
mi trovavo fuori città.
Di
fronte a me si impose per l’ennesima volta la figura di quell’uomo,sta
volta era tutto diverso:io non potevo muovermi,non potevo scappare,non
mi potevo difendere.
U:Ci
rincontriamo Esperia!
A:Esperia è il nome di mia madre,non osare pronunciarlo!
U:Non farei troppo la schizzinosa se fossi al posto tuo!
A:Perché mi hai portata qui?
U:Oh non ti ho portata io,a farlo ci ha pensato la madre della tua
amichetta mora,come si chiama…Xena giusto?
A:Hai fatto qualcosa a Xena?Giuro io…
U:Cosa?Mi spezzi l’osso del collo?Ah…ah mi vien da ridere!
A:Che cosa vuoi da me?
U:Farti tacere. A pensarci bene tecnicamente sei innocua,in quanto
non ricordi niente di ciò che è avvenuto quella notte,ma
se la tua memoria mi giocasse un brutto scherzo...insomma non ho intenzione
di marcire per il resto dei miei giorni in una squallida galera,mentre
tu te la spassi con la tua amichetta!
A:Tu sai cos’è successo quella notte,dimmelo!
U:Ok consideralo un omaggio al tuo funerale,tanto quello che ti sto
per dire potrai raccontarlo solo ai muri.Quel bastardo di tuo padre
mi doveva dei soldi.Io sono una persona onesta:gli ho concesso un
prestito,ma lui non pagava,io ho saputo aspettare,ma lui niente,rimandava
sempre.Quella notte avevo bevuto ero molto incazzato.Oh io sono venuto
a casa vostra con tutte le buone intenzioni!Ma tuo padre mi ha fatto
incazzare ancora di più e a quel punto…tu mi capisci
vero?A quel punto ho dovuto farlo.
A:Lo hai ucciso tu?
U:Venti coltellate tutte al petto..
La
voce cupa dell’uomo assunse ora un tono divertito e scoppio
in una strepitante risata
U:E…tu
ahahaha tu con quel coltello in mano che tentavi invano di difendere
tuo padre,e poi sei scappata via sotto la pioggia,come una stupida.Che
ridere!
A:Bastardo!
U:Pondera bene le parole che dici,perché saranno le ultime
che usciranno dalla tua bocca.Ho piazzato un esplosivo,salterà
tutto in aria!Saranno i giochi d’artificio più spettacolari
che vedrai nella tua vita!Ma non temere io sono una persona clemente,ti
concedo ancora 12 ore di vita a partire da ora.
A:Xena non lo permetterà.
U:Considerando che ti trovi in un posto dimenticato da Dio,e che per
trovarti ci metteranno non meno di 24 ore,beh credo che per Xena ciò
che conta è trovarti,carbonizzata o meno non ha importanza!Addio
Esperia ci rivedremo all’inferno.
La
mia mente compì l’ennesimo viaggio al ritroso.Era notte,pioveva.Dalla
mia stanza guardavo la pioggia venire giù e pensavo a mia madre.La
mia attenzione fù catturata dal trambusto proveniente dal piano
di sotto.Scesi le scale e vidi mio padre discutere vivacemente con
quel bastardo.li raggiunsi volevo difendere mio padre.Afferrai un
coltello da cucina molto affilato e lo puntai contro quell’uomo,ma
lui incurante ne sfoderò un altro a serramanico e colpì
ripetutamente mio padre al petto.Il sangue schizzò in tutte
le direzioni!Ero sotto shock!La ragione mi abbandonò cedendo
il posto alla paura,c’era soltanto una cosa da fare:scappare.Pensai
che da quel momento per me sarebbe dovuto iniziare un incubo,invece
era solo l’inizio di un sogno:pochi istanti dopo feci l’incontro
della mia vita,e ora più che mai dovevo tornare da lei.Mi tornarono
in mente le ultime ore passate con Xena:quanto aveva pianto ieri notte!Quanto
le erano pesate le orrende parole pronunciate dalla madre!No io non
potevo abbandonarla,non in questo modo. L’avevo tirata fuori
da un abisso,non dovevo lasciarla cadere nuovamente in esso,no!Cercai
in tutti i modi di liberarmi:provai a chiamare aiuto,ma nessuno mi
sentiva,agitavo ogni parte del mio corpo al fine di liberarmi,ma era
impossibile farlo.
3.1 In cerca della sua metà
Xena
alla guida dell’auto seguì l’itinerario tracciato
nella cartina.
X:Sono
quasi arrivata.
Anche
lei si trovò ad attraversare quel vicolo sterrato,era un posto
fuori mano,desolato.Nel guardarsi in torno Xena provò una fitta
al cuore -Perché mai ti avrebbe dovuta portare qui?-
Quando la ragazza arrivò a destinazione si trovò di
fronte la vecchia fabbrica.Scese dall’auto e si diresse al suo
interno.Era certa che Alisea si trovasse li,era come se percepisse
la sua energia.La paura si insinuò nuovamente in lei quando
l’idea che la madre avesse potuto compiere un delitto la sfiorò.-Non
è il momento di lasciarsi prendere dalla paura,devo trovare
la mia compagna ora!-
La poca luce che filtrava dalle vecchie finestre consentì a
Xena di guardarsi intorno.Era tutto desolato!Per terra la polvere
si mischiava a cocci di vetri rotti,i macchinari fermi da più
di mezzo secolo erano totalmente corrosi dalla ruggine,vecchi brandelli
di stoffa giacevano dimenticati in alcune scatole di legno corrosi
dalle tarme.Xena iniziò a chiamare la sua compagna,non si aspettava
di ricevere subito una risposta,e invece senti la voce della sua ragazza
.Un senso di sollievo pervase Xena da cima a fondo -è viva-
X:Alisea
dove ti trovi?
A:Xena sono legata qui,non posso muovermi.
Xena
capi che la voce proveniva dal lato opposto.Con il passo svelto si
diresse in quella direzione e finalmente trovò la sua dolce
metà legata ad un pilastro.La luce del sole che penetrava da
una finestra formando un raggio di luce,illuminava la ragazza.
Xena ancora più sollevata le si inginocchiò accanto
e la strinse forte.
X:Amore,amore
mio.Stai bene?
A:Xena,non sono stata io!Non sono un assassina,io non ho ucciso nessuno!E’
stato quel bastardo!
X:Lo so amore mio,lo so. L’ ho sempre saputo.
A:Xena non voglio morire qui.
X:Non morirai qui.
A:C’è piazzato un esplosivo abbiamo 11 ore di tempo,ma
potrebbe esplodere anche prima.
X:Non preoccuparti adesso ti slego.
Xena
si guardò in torno per cercare un oggetto tagliente,si guardava
e riguardava ma non trovava niente.
X:E’
una fabbrica tessile,ci devo pur essere un paio di forbici da qualche
parte!
A:Xena in quell’armadietto,controlla li.
La
ragazza si diresse verso quel piccolo armadio.Al suo interno vi erano
brandelli di stoffa e una scatola in latta.Xena l’apri con fatica
e vi trovò tanti gomitoli di cotone e in mezzo ad essi un paio
di forbici.
X:Perfetto!Ok
amore non sono molto grandi ma sono taglienti al punto giusto.
A:Ti prego Xena slegami prima le mani,mi fanno troppo male.
X:Si certo.
3.2 Quattro anni dopo
Al tribunale di Vancouver un uomo venne condannato all’ergastolo
per aver ucciso un padre di famiglia a coltellate.Nessuno avrebbe
mai scoperto il cadavere dell’uomo e catturato il suo assassino,se
quel pomeriggio invernale una ragazza bionda accompagnata da un'altra
donna non si fosse recata al commissariato di polizia per deporre
la sua testimonianza.
La
luna piena si specchiava sul mare della Grecia, donando riflessi argentati.Dalla
nave da crociera osservavo questo spettacolo suggestivo,la nostra
cabina era la più lussuosa di tutte.
-Solo una volta nella vita si va in viaggio di nozze!-Era questo che
mi aveva detto Xena quando dopo il taglio della torta mi consegnò
i biglietti.
X:Volevi andare in Grecia giusto?
A:Si mia dolcissima sposa,grazie.
Che
ricordo dolce!
Adesso Xena seduta sul letto teneva gli occhi chiusi.
X:Allora
posso aprire?
A:Un altro istante per favore.
X:Che cosa stai facendo?
A:Ok,apri.
Avevo
indossato per lei quello splendido vestito rosso che una volta mi
comprò in un negozio del centro a Vancouver.
X:Sei
stupenda!
Xena
si avvicinò a me e mi baciò dolcemente
X:Anch’io
ho qualcosa per te.Adesso tocca a te chiudere gli occhi.
A:Ok.
Mi
sedetti sul letto e come promesso chiusi gli occhi. Sentì il
rumore della lampo che si apriva,Xena stava prendendo qualcosa dalla
borsa.Poi si avvicinò a me e mi mise qualcosa tra le mani.Era
un foglio di carta
A:Cos’è?
X:Una poesia.
A:E’ una delle poesie che scrivevi?!
X:No,non di quelle che scrivevo,ma di quelle che scrivo.
A:Questo vuol dire…
X:Si.Vuol dire che finalmente la mia ispirazione è tornata.
Sai,ci voleva qualcosa che mi provocasse dentro una forte emozione
per risvegliare in me la mia vena poetica,ma non riuscivo a trovarla,in
quanto la stavo cercando nel posto sbagliato. Poi,guardandoti negli
occhi mi sono resa
conto che eri tu la mia musa ispiratrice.Questa poesia l’ ho
scritta per te,pensando a te e al nostro amore.L’ ho chiamata
“sogno”perché è questo che tu rappresenti
per me:un sogno ad occhi aperti
A:Devi sempre farmi commuovere eh?Grazie,è il più bel
gesto d’amore che potetevi fare!
X:Adesso leggila.
Sogno.
Si tu sei un sogno.
Quando ti guardo
quando ti sento
quando il tuo cuore batte d’amore
quando i tuoi occhi brillan il sole
tu sei il piu dolce dono d’amore.
Tu sei la piu bella fra tutte le fate
sei il mio sogno di un estate
sei l’essenza dell’amore
rubami presto
rubami il cuore
Sei la mia stella
la mia gemella
la mai dolce anima bella
la principessa di un mondo incantato
un mondo dolce che mi ha stregato
sei un sogno nel mio cuore
ti amo dolce amore
dentro di te voglio restare
con le tue labbra voglio danzare.
Sogniamo insieme senza catene
Voliamo sole senza piu pene
Sognami ancora in un aurora
Baciami oh amore luce del sole
Amami sempre appassionatamente
Tu sei l’unica donna che ho amato
L’unico sogno che mi è restato
Sei la ragione per cui batte il mio cuore
Ho dolce dono, dono d’amore.
Il
tiepido sole autunnale sta per tramontare.Inginocchiata sulla lapide
di mia madre le porgo un fiore bianco.
A:Ciao
mamma,volevo regalarti questo fiore,è bianco proprio com’era
il mio abito nel giorno più bello della mia vita.Mi sarebbe
piaciuto che tu potessi essere li con me.Avresti dovuto vedere com’era
bella Xena,sembrava una principessa!Lo sai,sono molto felice con lei:mi
ama tantissimo e mi fa vivere serena,mi sento al sicuro con lei.
Finalmente quel mostro marcisce in prigione,ti avevo promesso che
la morte di papà non sarebbe rimasta in punita,ancora non riesco
a crederci che sia potuta accadere una simile tragedia!Una volta tu
mi dicesti che non tutti i mali vengono per nuocere …a pensarci
bene: se papà non fosse morto io non sarei mai scappata via
e non avrei mai incontrato la donna della mia vita.
Adesso si è fatto tardi devo andare,presto torneremo a trovarti…in
tre:la scienza può far miracoli!
FINE