Sweet little
events
di Route
66
(Quinta
e ultima parte)
Potete
scrivermi a questo indirizzo: us.route66@hotmail.it
BOSTON
Il
giorno dopo si risvegliò nel suo letto. Era ancora Lizzie,
ma qualcosa era cambiato. Spalancò la finestra e il sole la
inondò col suo calore. Era arrivata la primavera. Sorrise pronta
a cominciare la giornata. E la giornata che l'aspettava non era da
poco: bisognava tornare in redazione e sistemare un pò di cose
lasciate in sospeso. Ma era contenta di rivedere Sandy (anche se l'avrebbe
trovato con un diavolo per capello!). E poi Steve, Beth, Peggy....
Uscì prima del solito, ma il traffico era già considerevole.
Non potè non ripensare alle strade scozzesi che aveva attraversato:
imerse nel verde e sgombre da macchine. Beh, ogni posto ha il suo
fascino e Boston....Boston...beh, Boston era Boston, difetti o no.
Era la sua casa.
Quando giunse in redazione non si aspettava striscioni di benvenuto,
ma neanche l'ufficio vuoto. Eppure Steve lo sapeva che sarebbe arrivata
oggi.
Poi vide l'ascensore aprirsi. Era Beth.
-"Ciao!"
-"Ciao, bentornata!". La donna abozzò un sorriso.
-"Grazie, ma dove sono tutti?"
-"Sono usciti per un servizio al Bowling"
-"Ah, beh...vorrà dire che mi sistemerò nel frattempo"
-"Scusa, ma Sandy mi aveva dato la tua postazione, ora te la
libero subito!".
Beth andò frenetica verso la scrivania e cominciò a
spostare tutto, agitata.
-"Tranquilla, non c'è fretta"
-"No, vorrai ritornare al tuo posto e io non sapevo che saresti
tornata oggi!", fece cadere una pila di fotocopie.
-"Aspetta ti aiuto!", disse Lizzie raggungendola per terra.
-"No, non disturbarti!", aggiunse timida Beth.
Lizzie la guardò, indagatoria.
-"Noi due non abbiamo mai parlato davvero, eh?".
Beth alzò lo sguardo timorosa, dietro le spesse lenti, annuendo.
-"E così....ti intimorisco un pò, giusto ?".
La donna rimase bloccata, non sapendo cosa dire.
-"Ma è ridicolo! Avanti, alzati!", Lizzie le sorrise,
"Ora io e te recuperiamo alla grande!".
Beth la guardò dubbiosa.
-"Voglio sapere tutto....e quando dico tutto, intendo tutto",
le strizzò l'occhio.
Beth sorrise timida.
Un'ora
dopo Sandy e Steve rientrarono in ufficio distrutti. Il servizio al
Bowling aveva richiesto qualcosa di più che la semplice competenza
giornalistica: la nuova proprietaria aveva chiesto loro di farsi fotografare
mentre giocavano, per rendere il pezzo ancora più realistico.
Così, seppur controvoglia, avevano dovuto cimentarsi in una
partita all'ultimo sangue con un gruppetto di arzilli vecchietti.
-"Liz bentornata!", Steve le andò incontro abbracciandola.
-"Ciao! Ma...sei tutto sudato!"
-"Lasciamo perdere....abbiamo dovuto giocare a bowling"
-"Hmm...chi non muore si rivede!", grugnì Sandy.
-"Capo".
L'uomo si diresse nel suo ufficio senza battere ciglio.
-"Che saluto caloroso!"
-"Che ti aspettavi? Già è troppo se non ti ha licenziata
mentre eri via!
-"Beh, mi dispiace per lui, ma....da oggi qualcosa cambierà"
-"Che vuoi dire? Passi alle pulizie?", disse ironico il
giovane asciugandosi il sudore.
-"No", lo sguardo di Lizzie si fece malizioso guardando
i due amici, poi disse: "Venite!"
-"Dove?"
-"Che vuoi fare? Io...non...credo sia una buona idea disturbarlo...",
disse Beth, timorosa.
-"Adesso basta con questa tirannia! Dobbiamo sovvertire l'ordine
dei fatti!".
Lizzie prese per mano i due, tirandoseli dietro ed entrando con veemenza
nell'ufficio del capo.
-"Ma...! Chi vi ha chiamato?! Uscite di qui! Sono occupato!",
disse Sandy con un paio di forbicine in mano.
-"Sandy, ho....abbiamo...intenzione di porre fine a questa situazione
inaccettabile!", esordì Lizzie.
-"Sciocchezze! Ritornate al lavoro! Non ho tempo da perdere!",
rispose immerso dalle scartoffie.
-"No!".
Sandy incontrò lo sguardo fermo di Lizzie.
-"Con te farò i conti più tardi! Non credre che
ti farò passare liscia la tua fuga d'amore!"
-"Ma quale fuga d'amore?! Adesso tu stai qui ad ascoltare quello
che abbiamo da dire!"
-"Se non sparite subito compilerò le vostre lettere di
licenziamento in 30 secondi!".
Beth intimorita tirò la maglia di Lizzie.
-"Non servirà! Perchè saremo noi a licenziarci.
E in tronco!". Sandy mutò espressione. "Se non cambierà
tutto!", aggiunse Lizzie.
L'uomo rimase in silenzio.
-"E' ora che apri gli occhi Sandy e ammetti la verità
dei fatti! Il giornale va da schifo, non ci legge nessuno, siamo nella
lista nera delle riviste peggiori del paese!"
-"I dati mi dicono che abbiamo un forte riscontro invece! Guarda
qui: le vendite dell'ultimo week-end"
-"Certo! Riusciamo ad alzare la tiratura solo nei fine settimana
e sai perchè? Perchè c'è il trafiletto della
rubrica "Viaggi e gossip"! L'unico che attira i lettori!
I nostri articoli sono passati, obsoleti, non interessano a nessuno!
A parte il gruppetto della parrocchia e qualche anima over 60! Non
dico di tagliare fuori questa fascia di persone, ma di creare una
rivista che coinvolga tutti, che attiri giovani, che sia un punto
di partenza per stimoli e aperture verso la società in movimento!".
Sandy fece una smorfia. Lizzie continuò.
-"Guardati attorno! Tutti i nostri rivali sono al passo con i
tempi, hanno una testata che è sinonimo di qualità!
Perfino il Monday, per quanto lo odi, devo ammettere che ha saputo
riqualificarsi! E questo soprattutto grazie a persone come noi!"
-"Bene, se volete una rivista di soli giovani, andatevene pure!"
-"Non essere stupido! Noi non vogliamo escluderti! Stiamo cercando
di farti capire che devi valorizzarci! Siamo giornalisti a tutti gli
effetti, in gamba e con idee fresche! Possiamo fare grandi cose insieme
alla tua esperienza, se solo non ti ostinassi a usarci come burattini
per stupidi articoli risalenti alla preistoria!".
Sandy rimase dietro il suo broncio.
-"Guardaci!", disse Lizzie, "Guardaci Sandy!".
L'uomo li guardò.
-"Perchè credi che siamo ancora qui? Basta con questo
continuo sottovalutarci! Se siamo ancora qui non è perchè
non avremmo altre opportunità fuori, e questo tu lo sai bene!
Ma è per te! Prendi Steve: ha una famiglia a carico, due figlie,
una moglie, è un reporter tra i più bravi e sottopagati
della città. E Beth: ok, lei non è una giornalista,
ma sa scrivere e ha buone idee, se solo l'ascoltassi! E guarda me:
ho passato il resto della mia vita pensando di non valere granchè
nel mio campo, ma...quelle rare volte che mi passavi un servizio mi
sentivo appagata e felice, perchè capivo che ero brava, sapevo
fare il mio lavoro. Erano rari momenti in cui ritrovavo la fiducia
in me stessa! Perchè secondo te non siamo mai andati via, pur
vedendo qualcosa di meglio là fuori? Perchè tu sei un
amico, la famiglia per qualcuno di noi, e ti vogliamo bene nonostante
tutto!".
Sandy non sapeva che dire. Pian piano il suo volto cambiò espressione.
-"Avete ragione", si arrese.
I tre lo guardarono sbalorditi e soddisfatti allo stesso tempo.
-"Non me la sento di obiettare nulla", continuò,
"Tutto quello che hai detto è la verità. Mi dispiace.
Vi ho trattati nel peggiore dei modi e nonostante tutto siete ancora
qui. Non ho saputo apprezzare quello che avevo, o...forse si. Perchè
quando vi umiliavo, cercavo di annullare la stima in voi stessi, era
perchè....perchè se solo foste stati consci di voi,
mi avreste lasciato. Avreste visto che là fuori c'era di meglio"
-"Ma che razza di idiozie!", sbottò Steve, "Noi
siamo cresciuti professionalmente con te! Tu ci hai raccolto finita
l'università, quando nessuno ci guardava in faccia! Credi che
avremmo preferito entrare in qualche rivista snob e piena di avvoltoi?!".
Sandy allargò le braccia in segno di resa.
-"Mi dispiace ragazzi. Io...non so che altro dire. E ora se volete
andarvene, lo capirò e accetterò di scrivere personalmente
il vostro foglio di raccomandazioni. Per quello che può valere",
disse sconsolato.
Lizzie guardò i due amici, sorridendo.
-"Non serve. Ma...da oggi cambierà tutto. Ridaremo a L'occhio
indiscreto una nuova immagine e lo faremo a modo mio. Tanto per cominciare,
pubblicando questo pezzo".
Lizzie tirò fuori una busta. Sandy l'aprì e lesse, poi
disse:
-"Ma non se ne parla neanche! Io non pubblicherò niente
del genere!"
-"E invece lo farai. Basta con questa ostilità verso il
consigliere Scott! Se L'occhio indiscreto deve decollare deve cominciare
ad appianare quello che non va e questo vostro astio è inaccettabile!"
-"No!".
Lizzie si avvicinò alla scrivania e guardò Sandy negli
occhi.
-"So tutto", lo sguardo dell'uomo dirottò altrove,
"So tutto della causa della vostra discordia. Ho fatto una bella
chiacchierata con William e mi ha raccontato una storia interessante...".
Sandy spalancò gli occhi.
-"So che prima eravate grandi amici...inseparabili....!"
-"Zitta!"
-"....E poi è successo qualcosa! Un qualcosa col nome
di Rose!...."
-"Zitta ho detto!"
-"Tu te ne innamorasti perdutamente, ma lei alla fine scelse
William! E da allora tu hai continuato a portargli rancore, nonostante
non fosse colpa sua, di nessuno in effetti! E perfino dopo la morte
di Rose!".
Sandy abbassò lo sguardo, triste.
-"Lei....era il mio amore", disse piano.
-"Ma si va avanti Sandy!", disse Lizzie risoluta, "E
il tuo comportamento verso William è sciocco e immaturo!".
L'uomo la guardò, cercando una soluzione.
-"Pubblicherai il pezzo per riabilitare noi e lui e poi farete
pace. Perchè sai anche tu quanto sia stupido tutto ciò.
Nessuno ha colpa quando un cuore sceglie chi amare".
Lizzie rimase in attesa, fissandolo, insieme a Steve e Beth.
-"Va bene", disse infine.
I tre sorrisero.
-"Ma ora fuori di qui! Prima che mi rimangi tutto!".
-"Sissignore!", disse Steve contento.
Beth sorrise, poi seguì il giovane fuori assecondando il suo
trenino.
Liz si fermò sulla porta.
-"Che vuoi ancora?"
-"Sono orgogliosa di te....C'è tutto un mondo qui fuori:
basta guardarsi attorno....!", disse strizzando l'occhio.
Sandy divenne rosso.
Bene. Lo scoglio più grande era stato superato. Quando finalmente
arrivi a delle verità, a delle conclusioni nel tuo animo, non
c'è niente di più bello. Perchè può essere
dura, difficile, ma hai preso coscienza di te e comunque andrà
la lotta, sai dove stai andando.
Quella sera Lizzie si buttò sfinita sul divano, ma soddisfatta
come non mai. Niente più La collina del pianto. Tutto il cast
avrebbe perso una fan fedele come non ne avrebbero mai avute, ma...era
ora di chiudere anche quel capitolo. La tv offriva tanti altri prodotti.....
Joey avrebbe approvato questa sua presa di posizione, sarebbe stata
fiera di lei. Chissà cosa stava facendo in questo momento.
Magari stava torturando qualche altro bambino in visita al castello.
Sorrise.
Poi i suoi pensieri furono interrotti dal telefono.
-"Pronto?"
-"Ciao Lizzie, sono Beth"
-"Ehi"
-"Ti ho chiamato per sapere se hai tu le bozze dei pezzi sull'asta
di beneficenza"
-"No, non le avevi tu sulla scrivania? Forse le avrà prese
Steve".
Ci fu qualche attimo di silenzio.
-"Ci sei ancora?", disse Liz.
-"S-si..."
-"Tutto bene?!"
-"Io....sto un pò giù...sai..."
-"Beth, è per quello che mi hai detto? E' per Sandy?".
Il silenzio della donna fu eloquente.
-"Beth è ora che tu reagisca! Se vuoi davvero far presa
su di lui devi smetterla di essere così sottomessa!"
-"Ma...."
-"Ascolta, niente ma! Raggiungimi qui a casa!"
-"Perchè?"
-"Niente domande!"
-"O-ok".
Dopo venti minuti Beth era alla sua porta.
-"Ciao".
Lizzie la scrutò da capo a piedi, mugugnando qualcosa tra sè
e sè.
-"C-che c'è?"
-"Vieni!", la tirò dentro. "C'è da lavorarci
un pò, ma....", sorrise, "Ti trasformerò in
un'altra persona! Domani Sandy rimarrà a bocca aperta e non
ti staccherà gli occhi di dosso!"
-"C-che vuoi fare?!", chiese timorosa Beth.
-"Darti una strigliata, ma devi aiutarti anche tu: tanto per
cominciare smettila di balbettare, alza lo sguardo, sta dritta".
Beth si sistemò meglio che potè.
-"Hmm...non male. Ora però andiamo al trucco, dopo penseremo
al resto!".
A volte le persone hanno bisogno di accorgersi di ciò che hanno
accanto. Capita di vedere, ma di non guardare. In questo gli uomini
sono maestri, a detta di Liz. Sandy poi...! Il cieco della peggior
specie. Perchè in fondo (molto in fondo) è una personcina
niente male: leale con gli amici, onesto, del vecchio stampo.
Tutto sta a far riaprire gli occhi, a far tornare a vedere. Naturalmente
il passo più grande era già stato fatto da entrambi:
erano in sintonia e si piacevano. Ora Lizzie stava solo dando il tocco
finale per far cadere tutte e due nella rete. Era una cosa che le
piaceva fin da piccola, giocare alle coppie. E con Steve quante volte
avevano cospirato all'università. Solo con se stessa non ci
riusciva?
-"Tu sei veramente brava", le aveva detto Beth mentre le
applicava il mascara, "Dovresti farlo anche tu....se solo fossi
io come te, mi metterei in mostra tutto il giorno!"
-"Ma dai! Smettila!", aveva risposto modesta lei.
-"E' vero!", disse ridendo, "Perchè non hai
un bel ragazzo accanto?".
Applicare il mascara è un'operazione delicata, non puoi permetterti
di sbagliare (ne va della vista!), nè di restare di sasso per
certe verità che ti vengono dette di colpo.
-"Beh....non lo so....", fu tutto quello che riuscì
a dire, diventando rossa e tentando di dirottare il discorso su qualcos'altro.
-"Allora, dimmi una cosa: chi era quell'uomo che hai portato
giorni fa in redazione?", chiese curiosa.
-"Ah! Ma tu come....?"
-"Mi ha informato Steve"
-"Hmm...voi due non me la contate giusta...spiavate me e Sandy
per caso?"
-"No! Ma che dici?! E' che è così raro che qualcuno
venga in redazione che si nota subito!", cercò di tamponare.
"Allora?"
-"Beh...ho un pò di vergogna..."
-"Avanti!"
-"E-era...mio padre"
-"Eh?!"
-"Già....ho voluto fargli conoscere Sandy"
-"Ora capisco tutto! Ecco perchè subito dopo Sandy ha
fatto marcia indietro! Si è spaventato!"
-"Come?", fece Beth non capendo.
-"No, niente. Comunque non è stata una gran mossa la tua.
Mettiti nei panni di Sandy: la vostra relazione non era neanche ben
definita e si è visto subito presentare tuo padre! Avrà
pensato che fosse ad un passo dall'altare!"
-"Lo so...ho sbagliato! Ma io non ci so fare con queste cose!"
-"Beh, ora non disperare...aggiusteremo tutto!"
Quando
Beth se ne fu andata (cioè dopo la prova vestiti e quella anti-balbettamento),
Liz era sfinita. Ma non potè non ripensare alle parole dell'amica:
perchè non hai un ragazzo?. La donna non aveva tutti i torti.
Ed era necessaria un'altra piccola rivoluzione. Giusto per restare
in tema con la giornata. Perchè era sicura che se avesse fatto
passare quella serata, non avrebbe trovato più il coraggio.
Prese il telefono e respirò a fondo.
-"Pronto?"
-"Mark sei tu?"
-"Si, chi è?"
-"Sono...Lizzie"
-"Ah...c-ciao...come va?"
-"Bene...sono tornata ieri dalla Scozia perciò non mi
hai trovata....scusami"
-"No...no figurati"
-"Senti...ti va...di vederci domani per un caffè?"
-"Certo....hmm...facciamo che ti passo a prendere io....diciamo
alle cinque?".
Sarebbe stato difficile dire chi dei due era più imbarazzato.
-"Ok...va bene"
-"Ok..."
-"Allora...a domani"
-"Si....ok...ciao...buona notte"
-"Notte".
Lizzie mise giù la cornetta che le tremavano le mani. Tirò
un altro sospiro e andò a letto.
La mattinata passò senza alcun evento di particolare rilevanza,
a parte il fatto che ora stare in redazione aveva un nuovo sapore.
E a parte il fatto che tutte le edicole quel giorno avevano decine
e decine di copie de L'occhio indiscreto piazzate in bella mostra.
Liz e Steve erano entrati trionfanti nell'ufficio di Sandy con una
copia svolazzante in mano. E stranamente era stata stappata una bottiglia
di champagne: Sandy a volte sapeva davvero stupire. Beth sarebbe arrivata
nel pomeriggio, ma aveva già telefonato ufficialmente per complimentarsi
del successo ( e, ufficiosamente, per chiedere a Liz di restare con
lei ad affrontare quel passo che tanto la terrorizzava). Lizzie l'aveva
tranquillizzata per quel che poteva. Peccato che non poteva esserci
e godersi lo spettacolo.
Le cinque erano dietro l'angolo e arrivarono prima di quanto pensasse.
Inutile nasconderlo: era terrorizzata. E quando si vide Mark alla
porta la tensione aumentò ancora di più. La cosa buona
però era che anche lui si sentiva impacciato come lei, se non
peggio, e questo la confortò. Andiamo Liz, non sei più
una bambina!, si disse mentre entrava in macchina.
-"Andiamo a prendere un caffè per rompere il ghiaccio!",
propose subito Mark, portandola in un bar molto carino.
Odio rompere il ghiaccio, pensò dentro di sè Lizzie,
non sono mica un barman! Perchè tutti vogliono per forza romperlo?!
Aveva ragione Joey! Con quei suoi modi da yeti quantomeno era riuscita
a mettermi a mio agio.
Superata a fatica la prova caffè, i due rimontarono in macchina.
Destinazione: un posto in cui non era mai stata. Naturalmente, sapeva
della sua esistenza, ma....nessuno prima d'allora l'aveva mai sfidata
ad una partita a minigolf! Bisognava ammetterlo: era un ragazzo pieno
di risorse (di gusti un pò particolari certo, ma...almeno sapeva
stupirti).
Sulle prime Lizzie fu un pò titubante, ma poi si disse: ormai
sono qui, tanto vale provare. Guardandosi attorno vide solo gruppetti
di "senior"... Certo, bisognava riconoscere che era stata
una scelta coraggiosa quella di Mark, pensò tirando il suo
primo colpo. La pallina finì fuori di molto dalla buca. Guardò
il ragazzo fare centro e sorridere. Lui almeno sembrava divertirsi.
Forza Liz! Non essere difficile! Preferivi un teppista che ti portava
ad ubriacarti?!
Scosse la testa e si preparò a tirare ancora, sotto i consigli
e gli incoraggiamenti del ragazzo. Ma la sua mente, contro la sua
volontà, abbandonò pian piano quel posto e tornò
per un pò in Scozia. Ripensò alle giornate trascorse
lì e a tutte persone che aveva conosciuto. Era scortese, lo
sapeva...soprattutto estraniarsi mentre lui le parlava.....
Per qualche ora andarono avanti così, tra dune e collinette
da oltrepassare e buche troppo difficili da centrare. Poi Liz andò
a piazzarsi su una panchina, distrutta.
-"Vado a prendere qualcosa da bere?", disse Mark.
-"Ok, grazie".
Poveretto, ce la stava mettendo tutta per cavare qualcosa di buono
da quell'incontro. A differenza di lei che non riusciva in nessun
modo a concentrarsi su quel gioco, su di lui, su di loro.
Il cellulare squillò. E ora chi è? Sarà Beth...forse
ha bisogno di me...meglio rispondere...
-"Pronto?"
-"La tua voce ha avuto momenti migliori"
-"Joey?!"
-"Ecco, così per esempio"
-"C-come stai? Come va?"
-"Benone, ma a te non direi visto il tono con cui hai risposto"
-"No...no....ma tu? Questa si che è una sorpresa! Mi stai
chiamando! Sai quanto costano le chiamate oltreoceano?!"
-"Hu...beh...ti ho vista triste e sconsolata su quella panchina....!".
Lizzie scattò in piedi. Mark sopraggiuse proprio in quel momento
con due bicchieri in mano.
-"C-come....sai che sono su una panchina?!"
-"Con chi parli?", chiese il giovane.
Lizzie non ci badò.
-"Ho solo tirato ad indovinare"
-"Liz chi è?", chiese ancora Mark.
-"Nessuno...aspetta, scusa...". Lizzie si spostò
di qualche passo.
-"Non è affatto carino lasciare quel poveretto come un
allocco...sei scortese sai?", disse Joey.
Lizzie spalancò gli occhi e cominciò a guardarsi attorno.
-"Joey....dove sei?"
-"Al telefono".
La ragazza si fece impaziente.
-"Sto leggendo un quotidiano...un articolo interessantissimo...",
continuò Joey, "Questo è stato il mio viaggio in
Scozia, dove il verde ti dà pace e brividi, i paesaggi sono
sempre diversi, le tradizioni affascinanti, una cultura che tiene
alla sua unicità.......Cito parole testuali...brava...e questo
finale poi...mi sembra di conoscerlo: Il confine con l'Inghilterra
non si vede. Ma, quando lo superi, tutto cambia. Anche la birra."
Lizzie sgranò gli occhi.
-"Questo è il mio articolo...come...?", si girò
intorno, "Non puoi averlo, a meno che tu non sia a Boston!"
-"Ok, mi arrendo....questi cespugli saranno anche perfetti per
spiare, ma sono un pò scomodi...".
-"Dove s...?"
-"Qui".
Joey comparve alle sue spalle, facendola sobbalzare. Lizzie sorrise
trovandosela davanti.
-"Ma che ci fai qui? Come mi hai trovata?!". Joey la guardò
curiosa e Liz ritornò in sè. "Volevo dire: che
diavolo sei venuta a fare?"
Joey sorrise.
-"Volevo complimentarmi per l'articolo"
-"Tutto...qui? Potevi anche chiamarmi!"
-"Sei sempre maleducata. Tu hai visto la mia città e io
non posso (ri)vedere la tua?"
-"Si, certo", sbuffò, spostando lo sguardo sul campo
verde.
-"Carino qui...una scelta un pò azzardata per un primo
appuntamento, ma...!", fece Joey guardandosi attorno.
-"Già...", aggrottò le sopracciglia, "Aspetta,
come sai che è il primo appuntamento?! E che ero qui, soprattutto?!"
-"Hmm...ho parecchi informatori..."
-"Steve!"
-"Allora...lui ti piace?", domandò Joey voltandosi
verso l'amica.
-"Eh?! Ma che domande sono? Che ti importa?!", esordì
Lizzie imbarazzata.
-"Era tanto per parlare!"
-"Insomma, sei venuta fin qui per queste sciocchezze?!"
-"Si"
-"Mi chiedo perchè mi stupisco ancora!".
Joey la guardò e sorrise.
-"E...poi...."
-"Cosa?", chiese impaziente Liz.
Joey si avvicinò piano al volto della ragazza.
-"Poi...."
-"Si?". Lizzie socchiuse gli occhi, riuscendo a percepire
la presenza sempre più vicina di quel viso. Aspettando qualcosa
di familiare.
-"Poi volevo dirti....".
Pochi centimetri tra le labbra.
-"...che non posso espormi sempre io per te...non posso continuare
a baciarti io...", sussurrò.
Liz riaprì gli occhi di colpo e vide l'amica sorridere.
Poi Joey si allontanò.
-"E ora dove vai? Non puoi lasciarmi così come una sciocca!".
La ragazza le fece un cenno di saluto. In quel momento sopraggiunse
Mark.
-"Che succede Liz? Chi è la tua amica?".
Lizzie si voltò prima da una parte e poi dall'altra non sapendo
che fare. Da un lato c'era Joey che stava andando via, dall'altro
Mark con i bicchieri ancora in mano.
Era un bel momento critico, di quelli che si trovano solo nelle soap.
Ora voleva sprofondare, ma era certa che un domani, ripensandoci,
ci avrebbe riso su.
Poi finalmente si mosse. E corse nell'unica direzione che aveva sempre
saputo. Afferrò Joey per un braccio, trattenendola. Questa
la fissò qualche secondo.
-"Ci hai messo anche troppo", sorrise.
-"Bubbole", disse Liz sorridendo e finalmente la baciò.
Fu qualche secondo, ma sembrarono minuti interminabili. E non c'è
nient'altro da dire: un bacio come quello parlava da solo. Beh, forse
qualcosa da dire c'è: Mark rimase di sasso, facendo cadere
le bibite per terra. Ma è comprensibile. E fu quello ad interrompere
l'idillio.
Joey guardò in direzione del ragazzo, pietrificato.
-"Ehm...a lui lo spieghi tu?".
Liz si voltò, guardando il volto sconvolto di Mark.
-"Già.....beh, più chiaro di così!".
Sorrisero.
2 SETTIMANE DOPO
-"E
questo è tutto. Beh, me ne ha fatte passare di tutti i colori...questo
lo sai già. Ma...non potrei stare senza di lei. E' l'aria che
respiro".
Fece una pausa, arrossendo. "Ah, prima che mi dimentichi: Sandy
e Beth. Stanno insieme! Non che non ne fossi certa...ma c'è
da dire che ho fatto un ottimo lavoro....e ora abbiamo ammorbidito
anche il famigerato Sandy Greentoad! E' proprio vero: l'amore fa miracoli!
Quante cose sono cambiate in un solo mese...!", sospirò
contenta, "Beh, basta! Se Steve fosse qui e mi vedesse fare la
sdolcinata...perderei la fama che ho!".
Lizzie spolverò la foto della nonna sulla lapide. Era una di
quelle rare, in cui rideva.
-"Se potessi vedermi ora...saresti fiera di me. Mi dispiace di
averti maledetto tutte quelle volte....spero tu sappia che non lo
pensavo davvero", sorrise.
Un clacson la interruppe.
-"Liz sbrigati, ci aspettano!", disse Joey dal furgoncino
brontolante. Già. Certe cose non cambiano.
Liz le fece un cenno.
-"Ho capito alla fine, sai?", disse ancora rivolta alla
nonna. "Il tuo gioco. All'inizio ero furiosa con te, non riuscivo
a concepire che senso aveva l'aver pianificato tutto, ma...l'unica
cosa che avevi calcolato era l'imprevisto, non è così?",
sorrise. "Grazie". Depositò il giglio che aveva in
mano sulla tomba.
Poi raggiunse Joey in macchina.
Il furgone arrivò a Maple Court dopo dieci minuti. C'era gran
movimento, come non se ne vedeva da anni. Appena scesa, un uomo piuttosto
sporco e con dei fogli in mano le andò in contro.
-"Signorina Liz, per fortuna è arrivata! Mi spiace ma
non riusciamo ad accordarci per questa!".
Liz sospirò e guardò Joey.
-"Ok, io vado dai falegnami e tu pensa a loro".
Liz sorrise ringraziandola, poi si incamminò con il capomastro
attraverso il giardino fino alla veranda.
-"Accidenti, no! Che diavolo avete combinato?!"
-"Ma qui era segnato così!", disse l'uomo impacciato.
-"No! I disegni sono chiari! Dovevate lasciare tutto uguale,
solo ampliare la finestratura da quel lato!"
-"Mi dispiace, faccio cambiare subito".
Liz andò a sedersi sulla panchina accatastata in mezzo al giardino
con un mucchio di altre cose e guardò la casa. Dopo poco la
raggiunse Joey. Si sedette accanto a lei, abbracciandola.
-"Sai anche tu che ci faranno impazzire, vero?", disse.
-"Si, ma spero che alla fine il risultato ci ricompenserà".
Joey sorrise.
-"Ritornerà al suo antico splendore".
In quel momento squillò il cellulare di Liz.
-"Neanche un attimo di pace. Potevi spegnerlo", mugugnò
Joey.
-"Pronto?"
-"Fannullona scansafatiche che non sei altro!"
-"Sandy"
-"Già! Se non ritorni qui a Boston subito ti licenzio!
Non sto scherzando!"
-"Sandy....ti ho detto che mi sarei presa qualche giorno per
sistemare la casa qui!"
-"Non voglio sentire scuse!"
-"Ma...!"
-"Ascoltami bene, capelli d'oro! Se non torni prima della prossima
settimana puoi dire addio al tuo stipendio!"
-"Senti....non credo di farcela..."
-"Beh, vorrà dire che passerò una certa intervista
a qualcun altro...".
Lizzie sgranò gli occhi.
-"Quale intervista?!".
La ragazza sentì un frastuono alla cornetta.
-"Liz! Ce l'abbiamo fatta! Intervisterai Jimmy Smeraldo!",
disse Steve contento.
-"O mio Dio! Steve! Questa si che è una notizia!".
Joey sorrise vedendo Liz contenta.
-"E poi non sai l'altra bomba!", aggiunse il giovane.
-"Zitto imbecille! Devo dirglielo io!", urlò Sandy.
-"Ma che succede?!"
-"Sandy si sposa!"
-"Cosa??!"
-"Stupido idiota! Doveva saperlo da me!", urlò ancora.
Lizzie rise.
-"Sandy, è meraviglioso! Sono davvero contenta per te!"
-"Beh, ora basta! Stiamo pagando una fortuna per queste sciocchezze!
Ci vediamo lunedì! E niente ma! O ti taglio fuori!", disse
burbero Sandy.
Lizzie attaccò, al settimo cielo.
-"Dalla tua faccia devo dedurne buone nuove?", disse Joey.
-"Sandy e Beth si sposano!"
-"Era ora!"
-"E....intervisterò Jimmy Smeraldo!", aggiunse sorridendo.
-"Fantastico!". Joey abbracciò Liz. Dopo qualche
secondo aggiunse: "Devo essere gelosa?".
Liz la guardò.
-"Non credo proprio", sorrise e la baciò.
Fine