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TV GUIDE
Di Michael Logan
10 aprile 1999

(tradotto da Elektra Smith 87)


Cosa potrebbero avere in comune un cyborg intelligente del 24° secolo con un’impetuosa principessa guerriera dei tempi passati?
Cosa accade quando la Regina della Spada e delle Magie incontra la Regina dello Spazio Esterno? Emerge che Lucy Lawless, che interpreta il ruolo del titolo nel telefilm Xena: Warrior Princess, e Jeri Ryan, la mezza cyborg e mezza umana di Seven on Nine su Star Trek Voyager della UPN, hanno molte più cose in comune dei loro personaggi vestiti col corpetto e maneschi: entrambe sono modelli di ruolo forti e sexy. Entrambe hanno 31 anni. Entrambe combinano il lavoro con la maternità.

TVG: voi due avete riscosso grande popolarità interpretando figure d’azione, furbe, potenti e violente, quindi perchè non vediamo una carrellata di imitatori di Xena e Seven?

JR: chi lo sa? Non ho teorie. Alcuni stanno sempre lì a vedersi Friends o ER o Ally McBeal, ma questa è l’unica cosa che si sono persi.

LL: ehi, forse non è così facile trovare bei pulcini che sono anche furbi.

R: e che sono tipi d’azione.

LL: e sono buone attrici. Forse abbiamo catturato l’onda del “potere alle donne”. È davvero duro analizzare ogni caso. Voglio dire, quarant’anni di femminismo sono culminati con le Spice Girls.
R: se noti, l’industria cinematografica non ha tratto vantaggio dal successo delle donne d’azione, comunque. C’era Sigourney Weaver. E Linda Hamilton. E, bene, questo è tutto.

LL: è una vergogna che ci siano tante attrici decadute. Ma chi ha bisogno di concorrenza? Mi piace che così poche donne riescano a essere tipe d’azione.

TVG: entrambe venite dal successo in modi diversi. Xena una specie di colpo inferto alla gente, ma i fans già ronzavano attorno a Steve prima del suo primo episodio.

R: esattamente! Stavo iniziando ad odiare la posta prima di arrivare al successo. La gente vedeva prima le foto del corteggiamento del mio gatto e pensavo di trascinare Star Trek giù per la grondaia. Ora quelle persone sono i miei fans più sfegatati. Seven è diventata un modello di ruolo davvero positivo per le donne.

TVG: si avverte pressione in ciò?
LL: all’inizio si avvertiva una specie di ritornello scherzoso che non posso far sentire. Ma alla fine giunsi a conclusione che poteva essere davvero piacevole che la gente non si aspettasse tanto da me – sono anche io umana, siate gentili.

TVG: i vostri personaggi sono così somiglianti e piuttosto inusuali nel paesaggio televisivo nei quali i rapporti principali sono con altre donne – Xena con Gabrielle (Renee O’Connor), Seven con il Capitano Janeway (Kate Mulgrew).

LL: oh, amiche donne! (inarca un sopracciglio e rivolge un finto sguardo erotico verso Ryan)

R: fai l’occhiolino, dai un colpetto col gomito! Ma, seriamente, perchè ciò è percepito come strano? Le donne possono essere forti e autosufficienti ma comunque volere un legame con una donna.

LL: questa è la vita! Perchè non vediamo oltre? Tutti i miei migliori amici sono donne.

TVG: entrambe avete un largo seguito tra le lesbiche.

LL: e sarò eternamente grata per questo. Le lesbiche furono le nostre prime fans, specialmente la comunità lesbica di New York. Erano le uniche che iniziarono a ronzarci clandestinamente attorno. Fecero diventare Xena una moda.

TVG: quindi non si immaginano un subtext lesbico nel tuo telefilm?

LL: bene, ciò presuppone che il subtext sia una sorpresa per me. All’inizio, mi misi a ridere e dissi “oh, non è sciocco?”. Ciò ci trovò molto divertite. Ma poi, siccome c’è sempre una grande quantità di lesbiche nelle comunità neozelandesi, iniziammo a farlo notare sul set. Mettemmo qui e lì degli scherzi nelle scene. Non erano nei copioni, solo un pò di baldoria lesbica improvvisata nei giorni di ripresa. Ma continuammo. Intendo, per quanto potevi continuare in quel modo?

R: c’era una grande petizione su internet per avere Seven come la prima lesbica di Star Trek. Poi qualcuno distribuì un documento falso rilasciato dalla stampa che annunciava che ciò era successo. Poi tutti i fans furono delusi quando non accadde. Bè, non tutti. Non so se quel canale americano sia pronto per questo. Ma chi lo sa? Il mio personaggio sta esplorando tutti gli aspetti dell’essere umano – e la sessualità è certamente uno di questi aspetti – così non mi sorprenderebbe se fosse toccato il lato lesbico. Seven sarebbe l’ovvio personaggio con cui esplorarlo. Il nostro telefilm appoggia l’accettazione e il fare luce sui pregiudizi.

TVG: interpretare ruoli forti rende forti?

LL: nell’ultima stagione ci siamo rilassati con episodi che erano intrisi di emozioni e fisicamente impegnativi, e siamo stati sotto la neve e la pioggia e il freddo per mesi. Ero in una così scomoda posizione che ho perso. Oh le lacrime! Il dramma! Iniziai ad avere quello che si chiama “associazione neurale”, quando associ il lavoro al panico. Ero arrivata al punto che non riuscivo a parlare di lavoro a casa. Quindi, per associazione, la casa divenne una cosa negativa. Ero in un pasticcio. Ma grazie all’aiuto di un certo Tony Robbins l’ho stroncato all’inizio prima di perdere tutto, incluso il rispetto dei colleghi e anche il mio matrimonio.

R: io ho avuto un’esperienza simile. Ero contagiata da qualcosa del genere ogni giorno della mia prima serie, infezioni paranasali, bronchite – e dormivo solo quattro ore a notte a causa del programma, quindi alla fine arrivammo a questa estenuante, complicata parte ambientata nella seconda guerra mondiale, ero totalmente distrutta. Venne tutto a galla durante una ripresa notturna quando El Nino si mosse, iniziò a piovere su di noi – a diluviare – e io crollai. Non funzionavo più. Rimasi seduta per molto tempo piangendo e provando a capire se ciò dipendesse dallo stare sul set – perchè a quel punto non sembrava che lo fosse.

TVG: non versare lacrime sul set mette da parte la causa del femminismo?

R: ehi, nessuno si vorrebbe piegare sotto queste circostanze. Comunque, tendo a piangere piuttosto che urlare alla gente o colpire muri o scagliare oggetti. Sai, come fanno i ragazzi.

TVG: a dispetto dei modelli di ruolo che fornite, diciamocelo, nessuna di voi è June Cleaver. Il sesso è ancora la forza che guida i vostri personaggi.

LL: in Xena colleghiamo tutto alla sessualità. Ascolta, non stiamo girando Law & Order. Sono assolutamente a mio agio con il quoziente di occhi dolci nel nostro telefilm. Cerchiamo di fare un telefilm elegante che pretende di essere sexy ed eccitante.

R: nemmeno io ho problemi. Sapevo esattamente a cosa andavo incontro quando ebbi il mio primo costume appropriato. Chiaramente il mio personaggio fu aggiunto al telefilm per il sex appeal, che rimane l’unico modo per attirare l’attenzione velocemente. Non penso sia l’unico modo per indurre i telespettatori a guardare donne forti, ma funziona. La ragione per cui essi si attaccavano (alla tv) non era perchè lei indossava un vestito Saran, ma perchè lei è descritta stupendamente, intelligentemente e coraggiosamente.

La seguente è una piccola copertina che aveva Lucy vicino ad una foto con Luct, Robert Tapert e la figlia di lei Daisy: a causa di un orario frenetico di Xena che frequentemente faceva filmare in location nell’hinterland neozelandese, Lucy Lawless di solito vede la figlia di dieci anni, Daisy, solo nei fine settimana. L’ex marito della star, un perito di computer di Auckland, Garth Lawless, da cui ha divorziato tre anni fa, ha la custodia di Daisy da lunedì al venerdì. “E’ davvero un bravo papà” dice l’attrice “L’accordo era così difficile da trovare tra noi, ma considerando le circostanze ha funzionato bene. Quando sono in America per un tempo maggiore, Daisy viene con me, o – se è a scuola – ci incontriamo a metà strada alle Hawaii per una piccola vacanza. Ama molto stare nell’acqua.” Benchè Lawless, sposata dal marzo 98 col co – creatore e produttore esecutivo di Xena Rob Tapert, intenda ottenere ruoli da film quando finirà Xena, dice “la carriera non è importante come avere un matrimonio lungo e di successo e avere altri figli.” Durante le pause del telefilm, lei e Tapert scappano da Auckland per andare nella loro nuova casa in Studio City, California. “Mi piace quanto puoi essere grande in America se osi, e la gente non è intimidita da ciò.”



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