UN
ATTESO RITORNO
di
Ranma
(quarta
parte)
CAPITOLO
8
Intanto
Evi aveva portato Olimpia in un posto sicuro nel deserto, ma la ragazza
non si era ancora ripresa.
Evi era li vicino a lei che le teneva la mano. Ad un tratto Olimpia
aprì gli occhi.
“Olimpia, Olimpia sono io Evi!” disse la messaggera di
Belur
Olimpia era sveglia , ma non le rispose, il suo sguardo era perso
nel vuoto.
“Olimpia , ti prego rispondimi, devi reagire” Evi continuava
a tenerle le mani.
“Mio Dio, hai le mani gelate Olimpia, avanti fatti forza.”
“Evi…” sussurrò la ragazza.
“Dove sono?” chiese confusa.
“Sei nel deserto, tieni, bevi un po’ d’acqua.”
Evi le diede la borraccia con l’acqua e l’aiutò
a bere.
Nel frattempo Aaron stava correndo verso di loro.
“Olimpia! Evi!” gridò.
“Olimpia arrivo subito, tu cerca di riposare, ok?” Evi
si alzò e andò incontro ad Aaron.
“Aaron, riprendi respiro, cosa succede?”le chiese Evi.
“Xena e io siamo andati al palazzo del sacerdote, ma lei è
rimasta li, poiché doveva sconfiggere un potente nemico”!
spiegò
“Sai chi è?” chiese Evi sempre più preoccupata.
“Ho sentito che si chiama Antinea, una maga amazzone. Dovevano
andare nel regno delle Ombre, e Xena mi ha detto di scappare e di
venire qui da voi.”
“No! Non è possibile. Ancora lei? Ancora quella strega?
Se è così mia madre rischia di rimanere intrappolata
nel regno degli spiriti per l’eternità” Evi era
sul punto di perdere la speranza.
“Evi, dov’è Olimpia? Sta bene? Xena mi ha pregato
di starle vicino e proteggerla.” Fece il ragazzo.
“Si, vieni. Ti porto da lei, si è svegliata, ma sta malissimo.
Ha lo sguardo perso nel vuoto e reagisce a malapena.” Spiegò
Evi sempre più preoccupata.
Evi e Aaron andarono da Olimpia e Aaron le si avvicinò con
dolcezza.
“Olimpia, sono io Aaron. Mi riconosci ? Sono un tuo amico.”
Dicendo così le accarezzò il viso.
Olimpia continuava a rimanere assente.
“Evi, cosa possiamo fare per lei? Vederla così mi fa
star male.” Disse Amon.
“Io e lei andremo in Grecia, forse li si riprenderà.
Tu cosa fai?” fece Evi.
“Io verrò con voi. Ho promesso a Xena che l’avrei
protetta e lo farò.”
Nel sentire il nome di Xena, Olimpia ebbe una reazione.
“Xena? Dov’è Xena? Perché non è qui
?”
Aaron prese con delicatezza la mano di Olimpia e l’accompagnò
sul suo cuore.
“Xena è qui, dentro di te, e vivrà in te per sempre.”
A quelle parole Olimpia chiuse gli occhi e le lacrime cominciarono
a scendere giù sulle sue pallide guance.
Aaron l’abbracciò stretta a lui, e la ragazza si abbandonò
a quell’abbraccio.
Scese la notte e Evi preparò i giacigli per dormire, poi si
distese nel suo.
Aaron non si allontanò da Olimpia, e mentre lei dormiva le
teneva la mano.
“Aaron, non dormi?” chiese Evi
“No, voglio starle vicino. Starei a guardarla anche tutta la
notte.” Rispose Aaron.
“Come vuoi Aaron” fece Evi. E si addormentò. L’indomani,
prepararono tutto l’occorrente e partirono verso il porto. Furono
due giorni di viaggio. Arrivati alla galea che li avrebbe portati
in Grecia, Olimpia si girò verso l’Egitto. “Questa
terra ha visto il mio spirito morire con Xena. Senza di te non sono
nulla amica mia.” Evi e Aaron la guardarono preoccupati. “Olimpia
perché dici così? Disse Aaron.
“Perché? Perché io senza Xena non esisto più
e come se fossi morta anch’io. Anzi avrei preferito morire con
lei ad Higuchi, come sono già morta insieme a lei su quella
croce. La mia vita non ha più senso ormai se devo dimenticarla.
Il suo ricordo era la mia unica ragione di vita.”
“Non è vero Olimpia. La tua vita ha ancora un senso.
Ci sono persone che ti amano, Evi , io.
Si Olimpia, io ti amo. Ti amo come mai ho amato nessuna in vita mia.
La tua vita ha senso per me.”
Olimpia la guardò sorpresa da quelle parole.
“Come fai ad amarmi? Non c’è più vita in
me. Mi sento come privata della mia stessa anima!” disse.
“Olimpia, c’è ancora la vita in te, sei tu che
devi reagire, sei tu che devi sentirla e viverla ogni giorno. Devi
andare avanti. E puoi farlo perché io ti starò vicino,
ti amerò e ti proteggerò per sempre.” Disse con
decisione.
Evi si rese conto che le parole di Aaron erano sincere. Non lo aveva
mai visto così. Questo la rendeva felice perché sapeva
che Amon era un ragazzo onesto e puro di cuore.
“Olimpia. Aaron ha ragione. Anch’io sarò al tuo
fianco e non sarai mai sola. Te lo prometto” disse Evi.
Olimpia finalmente disse “Aaron, Evi. Vi ringrazio di cuore.
Adesso so che con voi non sarò più sola.”
I tre viaggiatori salirono sulla nave, che salpò proprio in
quel momento.
Intanto anche lo spirito di Xena era salito sulla nave, ma naturalmente
nessuno dimoro la poteva vedere.
Olimpia e Evi andarono a riposarsi in cabina, sotto coperta, mentre
Aaron rimase sul ponte a guardare il mare.
Ad un tratto si sentì sfiorare la spalla e si girò di
scatto.
“Ah! Xena sei tu! Mi hai fatto prendere un colpo!” disse
quando vide lo spirito di Xena proprio davanti a lui.
“SShhh! Non urlare. Sei tu l’unico che mi può sentire
al momento. Ti prenderanno per matto.” Disse Xena.
Aaron abbassò la voce. “Ok! Allora? Vedo che sei uscita
fuori dalla tua battaglia indenne!”
“Modestamente!” fece lei.
“Come sta Olimpia?” chiese poi.
“Sta malissimo Xena, crede che debba dimenticarti, per il tuo
bene. E questo la fa soffrire.” Spiegò Aaron.
“No! Non deve affatto dimenticarmi. Anche perché ho trovato
un modo per tornare in vita, e stavolta tornerò proprio per
Olimpia e per mia figlia.”
“Come farai a tornare Xena?Il tuo corpo è in cenere.”
“Adesso ti spiego. Dopo che ho sconfitto Antinea sono andata
da quel sacerdote da strapazzo, che era sotto il suo controllo e l’ho
fatto morire di paura fino a che non mi ha rivelato che c’è
un modo per farmi tornare in vita : Olimpia dovrà portare le
mie ceneri al tempio delle Parche. Loro sono le fautrici del destino!
Sono loro che decidono la vita e la morte di un essere umano.”
Xena era entusiasta e anche Aaron. “Ma è meraviglioso!”esclamò
il ragazzo.
“Lo so… Aaron. C’è ancora un piccolo favore
che volevo chiederti.” Disse poi Xena.
“Cosa? Dai spara. Sarò felice di aiutarti.” Disse
Aaron.
“Io vorrei andare da Olimpia questa notte, abbracciarla, baciarla
e dirle quanto l’amo. Ma non posso farlo sotto questa forma,
non più. Il mio spirito si sta indebolendo ormai.”
“Tu vorresti che io ti lasciassi entrare ancora nel mio corpo..”
intuì Aaron.
“Si, solo per questa notte, desidero stare con lei, poi non
ti chiederò più nulla”
Aaron si fece un po’ triste.
“Tu la ami, vero Aaron?”Chiese Xena.
“Si, dal primo momento che l’ho vista.” Rispose
il ragazzo.
“Se non vuoi farlo ti capisco Aaron. Anzi ti chiedo di non farlo.
Non sarebbe giusto.”
“No Xena, è più che giusto invece. Proprio perché
l’amo lo farò. Tu sei l’unica che può renderla
felice, voi due siete fatte l’una per l’altra e io voglio
vederla di nuovo sorridere Xena. Perciò fa pure. Entra in me.”
“Grazie Aaron.”Disse Xena. Il ragazzo chiuse gli occhi
lasciando che Xena prendesse il controllo totale del suo corpo.
Poi scese giù in cabina e vedendo Evi dormire le si avvicinò
dolcemente.
“Evi, figlia mia. Sei una donna ormai, ma per me resti sempre
la mia bambina. Ti voglio bene.”
Detto questo la baciò sulla fronte senza svegliarla.
Poi si avvicinò al giaciglio di Olimpia, e le accarezzò
il viso.
Olimpia aprì gli occhi “Aaron, cosa ci fai qui in camera?”
disse sorpresa.
“Non sono Aaron, sono Xena. Sono nel suo corpo” disse
lei.
“Ma come? Com’è possibile, Xena? Sei davvero tu?”
Olimpia era ancora scettica.
“Si. Sono io. Ti ricordi di quella volta che mi dicesti nella
grotta che volevi essere sepolta insieme a me e non con le amazzoni,
e che io ormai sono una parte di te?” disse Xena.
“Xena, sei tu! Sei proprio tu!” Olimpia aveva le lacrime
agli occhi e rendendosi conto che Xena era davvero nel corpo di Aaron
l’abbracciò intensamente.
“Olimpia! Basta piangere sono qui per te questa notte. !”
disse Xena.
“Ma tu, tu non puoi andare in pace per colpa mia.” Disse
Olimpia.
“Sshhh. Olimpia. Non parlare. Sono con te adesso, è questo
quello che conta. Ti amo” Dicendo questo la baciò sulle
labbra. Olimpia si abbandonò completamente a quel bacio e a
quell’abbraccio così intenso. Xena riusciva a sentire
i battiti del suo cuore, il suo respiro e tutto il suo corpo.
Le due si abbandonarono l’una nell’altra e in quella notte
le loro anime e i loro corpi erano finalmente uniti.
Il mattino seguente Olimpia si svegliò trovandosi ancora abbracciata
ad Aaron.
“Xena, sei ancora qui?” Chiese.
“No, Xena non è più nel mio corpo. E’ andata
da qualche parte su questa nave.” Disse Aaron.
Olimpia si alzò di scatto staccandosi da lui.
“Perché è andata via. Avevo ancora tante cose
da dirle.” Disse Olimpia facendosi di nuovo triste.
“Non preoccuparti. Avrai tempo per farlo.” Disse Aaron.
“Come?” chiese Olimpia sorpresa.
“Vedi, il sacerdote che tu e Evi siete andate a trovare vi ha
mentito. Xena ha scoperto come poter tornare di nuovo in vita.”
“Ma non è più possibile ormai.” Fece Olimpia.
“Si. Devi portare le ceneri di Xena dalle Parche, loro ti diranno
cosa fare!” spiegò Aaron.
“E tu come fai a saperlo?” Chiese Olimpia.
“Vedi, Xena e io siamo diventati amici, lei mi ha detto tutto
di voi due. Insieme a lei io sono andato al palazzo a scoprire la
verità su ciò che il sacerdote ti aveva detto. Li abbiamo
trovato Antinea, che lo teneva sotto il suo controllo.”
A sentire quel nome Olimpia ebbe un brivido dietro la schiena. “Antinea?
Di nuovo?”
“Si. Ma non ti preoccupare, Xena l’ha sconfitta. Poi si
è fatta dire dal sacerdote come tornare in vita e dopo un po’
si è deciso a sputare il rospo.” Finì Aaron.
“E’ incredibile. Ma se è vero quello che hai detto
è una cosa fantastica. Grazie Aaron. Grazie per il tuo aiuto.”
Detto questo Olimpia senza accorgersene abbracciò Aaron. Lui
a vederla finalmente sorridere ricambiò quell’abbraccio.
In quell’attimo entrò Evi.
“Oh , scusate se vi disturbo.” Fece lei
Olimpia si staccò da lui. “No, non disturbi affatto Evi.
Vieni.”
“ti ho portato la colazione Olimpia, sono giorni che non mangi,
hai bisogno di riprendere le forze.”
Disse la ragazza.
“Stavo proprio pensando che mi è venuta fame.”
Disse Olimpia sorridente.
Evi la guardò sorpresa. “Che succede?”
“La vita è meravigliosa Evi. Sai che possiamo finalmente
riportare in vita tua madre?” disse Olimpia.
“E come?”
“Dobbiamo portare le sue ceneri dalle Parche. Xena lo ha detto
ad Aaron e lui a me.”rispose
Evi era contenta “Ma è stupendo!” e abbracciò
Olimpia.
“Allora, mangiamo adesso? Ha una gran fame!” tutti e tre
si misero a ridere.
Xena senza farsi vedere osservava la scena. Era felice di vedere Olimpia
finalmente sorridere.
“Presto saremo insieme, io, tu e Evi e non ci lasceremo mai
più, te lo prometto Olimpia!”