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Un nuovo inizio

di Corilo il grande

Olimpia ed Evi erano accanto al fuoco e parlavano della morte di Xena. Olimpia era veramente distrutta. Evi sembrava rassegnata. Consolò l'amica. Le venne in mente, invece, della fine di Corilo. Era un triste ricordo. Ancora non si era perdonata per aver ucciso una persona tanto cara a sua madre quanto a Olimpia.
Il discorso proseguì e Olimpia ricordò il suo primo incontro con l'amico.
<<Callisto gli aveva ordinato di uccidermi. Figuriamoci se Corilo ne era capace.>>
<<Ma aveva un gran cuore !>>
<<Troppo grande per seguire Callisto. Lui si innamorò di me.>>
Lo sguardo di Evi si fece pensieroso.
<<Ma, secondo te, che cosa sarebbe accaduto se Corilo avesse eseguito l'ordine di Callisto ?>>
<<Non ci sarebbe mai riuscito.>>
Le due si stesero. Olimpia pensò alla domanda di Evi.
La mattina seguente, si svegliarono circondate da un esercito. Le facce di quelle persone, guerrieri e guerriere, non avevano nulla di rassicurante.
<<Chi siete ? Che cosa fate qui ?>> domandò uno di loro, dal volto particolarmente malvagio.
<<Stavamo solo dormendo !>> rispose Olimpia di malumore, preparandosi ad usare i sai.
<<Voi chi siete ?>> chiese Evi, che sembrava essersi svegliata in quel momento.
<<Noi chi siamo !>> esclamò l'uomo malvagio con una risata canzonatoria.
Come un sol uomo, l'intera armata rise con lui. L'uomo malvagio mostrò alla poetessa lo scudo dove era ritratto il volto di un giovane fin troppo conosciuto da Olimpia. La ragazza impallidì. Guardò, scioccata, l'uomo.
Dopo un momento di silenzio, egli parlò :<<Naturalmente facciamo parte della grande armata di Corilo il magnifico, signore di Atene !>>
<<Corilo il magnifico ?>> domandò, incredula, Evi.
<<E' quel che ho detto ! Ed egli non gradisce che si dorma sul suo territorio senza pagare un tributo.>>
<<Non è possibile !>> affermò Olimpia, sbalordita :<< Corilo è morto !>>
<<Che cosa hai detto ?>> gridò l'uomo malvagio, impugnando la spada. Tutti, di nuovo, lo imitarono <<Nessuno può parlare i questo modo di Corilo il magnifico. Muori !>>
Attaccarono Olimpia ed Evi. Dovettero battersi come leoni. I nemici erano davvero numerosi. Olimpia dovette usare il chackram, con il quale riuscì ad eliminarne una decina. Ma i guerrieri sembravano non finire mai. Olimpia ed Evi dovettero battere in ritirata nei boschi.
Quando il pericolo fu passato, Olimpia disse :<< Tutto questo non può essere vero.>>
Evi rispose, soprappensiero :<< Pare di sì, invece.>>
Olimpia scrutò l'amica :<<Che cosa intendi dire ?>>
<<Corilo è morto, certo, ma qualcuno può averlo riportato in vita o addirittura può avere cancellato l'evento.>>
<<Ti riferisci agli dei ?>>
<<E' un'ipotesi.>>
<<Ma ci sono rimasti solo Marte e Venere. Gli altri sono stati uccisi tutti da Xena.>>
<<Madre !>> esclamò, stupita, Evi.
Olimpia seguì lo sguardo di Evi e le parve di scorgere Xena, in lontananza, che cavalcava il suo Argo.
<<Xena è viva !>> gioì Olimpia.
Decisero di seguire la principessa guerriera alla vicina città di Atene.
Il luogo non era più lo stesso. Le bandiere con il volto di Corilo, sventolavano da ogni parte. Molti cittadini erano sottomessi all'armata di Corilo. Altri stavano acclamando l'arrivo di un corteo. A capo di esso vi erano due persone. Sembrava che gli applausi fossero diretti più che altro a loro. Quando furono più vicini, Olimpia riconobbe Callisto e Corilo. I due si scambiavano commenti e sorrisi.
Tutti gridavano :<< Viva Corilo il magnifico ! Viva Corilo il grande !>>
All'improvviso si udì l'inconfondibile urlo di Xena. Fece la sua comparsa il vecchio cerchio rotante che eliminò la scorta di Corilo e Callisto. Xena a cavallo di Argo corse verso i due. Impugnò la spada. La puntò verso il collo di Corilo che non accennava a reagire. Callisto osservo la scena, immobile. Xena non sembrava per nulla soddisfatta. Legò Corilo e lo trascinò per la strada mentre faceva correre Argo. Un esercito di più di cento guerrieri bloccò il passaggio alla principessa guerriera. Alle sue spalle giunsero altri cento uomini al comando di Callisto.
<<Xena, hai deciso di morire ? Sarà un piacere accontentarti.>> sorrise crudelmente Callisto.
Olimpia ed Evi attaccarono alle spalle la prima armata rendendo possibile a Xena il passaggio.
<<Si può sapere che intenzioni hai ? Sappi che non è per niente salutare mettersi contro di me !>> disse Corilo a Xena, imbronciato.
<<Chiudi il becco.>> gli rispose lei che sembrava pensare a tutt'altro.
Xena, stupita, osservò Olimpia ed Evi combattere. Olimpia liberò Corilo dalle corde e lo portò con sé su un cavallo.
<<Vieni. Dobbiamo parlare.>> gli disse lei, in fretta.
<<Ho capito ! Vuoi entrare nella mia armata. Combatti bene ! Sai che ti dico ? Puoi entrare quando vuoi !>> rispose Corilo con entusiasmo.
<<Vieni, Xena !>> Olimpia gridò alla principessa guerriera.
Xena ed Evi seguirono Olimpia. Si allontanarono rapidamente. Callisto osservò la scena. Sul suo volto si dipinse un sorriso crudele.
<<Callisto, dobbiamo seguirli ?>> chiese un guerriero.
<<Sì. E uccideteli tutti .>>
Un esercito inseguì i fuggiaschi.

***

Poco dopo, nascosti in una caverna, Xena , Olimpia ed Evi parlavano mentre Corilo era stato di nuovo legato da Xena.
<<Olimpia sei davvero tu ?>> le chiese Xena.
<<Sì,. Sono io. Non capisco che cosa stia succedendo. Devo trovarmi in un sogno.>>
<<Sono io che sto sognando. Ti credevo morta.>>
<<Dovrei dire lo stesso di te.>>
Evi rimase in silenzio.
<<Non capisco come hai potuto pensare che io sia morta, Xena. Non ricordi ciò che accadde nel celeste impero ?>> chiese Olimpia, mostrandole il chackram che Xena sembrò non riconoscere.
<<Non ti ricordi neanche di Evi ?>> indicandole la ragazza.
Xena la fissò per un momento.
Affermò :<< Ha qualcosa di familiare ma non so dire chi sia.>>
Ci fu un attimo di pausa poi riprese :<<Eppure ricordo il dolore che provai quando Corilo ti uccise.>>
<<Che cosa ?>> intervenne, stupito, Corilo <<Ma se lo capirebbe anche uno sciocco che è viva.>>
Lo guardarono per un momento senza rispondergli.
Olimpia disse a Xena :<<Corilo non mi ha uccisa. Non ci è riuscito.>>
<<Insomma, che cosa è questa ? Un'opera teatrale ? Perché mai mi avete portato qui e legato ?>> protestò Corilo.
Le tre donne si avvicinarono silenziosamente a Corilo.
<<Che intenzioni avete ? Sapete, apprezzo molto il teatro e in voi scorgo il vero talento.>> esclamò, tremando.
Olimpia lo abbracciò con affetto.
<<Sei vivo, Corilo ! E' meraviglioso !>> gli disse, felice.
Xena seguì la scena, indignata.
Quando Olimpia si staccò, fu Evi a parlargli :<<E' un piacere sapere che sei vivo.>> liberandolo dalla corda.
Corilo, commosso, si mise a piangere :<< Nessuno mi ha mai detto parole tanto gradite. E pensare che ci conosciamo appena.>>
Xena chiese a Olimpia :<< Vuoi dire che Corilo è tuo amico ?>>
<<E' nostro amico, anche se stanno accadendo eventi impossibili.>>
<<Mi sembrava strano che lui ti avesse ucciso !>> osservò Xena, guardandolo con dispetto.
Qualcosa rapì l'attenzione delle tre donne. Corilo le guardò, sorpreso. La caverna si riempì di guerrieri. Attaccarono le tre donne che si erano già preparate per riceverli.
Iniziò un combattimento selvaggio. Le tre donne si fecero inseguire nei profondi cunicoli della caverna dove uccisero i loro nemici.
<<Fermatevi ! Ferma tutto l'esercito ! Lasciate stare quelle donne ! Sono solo attrici che volevano il mio parere su un'opera teatrale.>> disse Corilo ad un guerriero.
Questo si voltò a guardarlo, sorridendo malignamente. Si avvicinò, minaccioso, brandendo un pugnale.
<<Ma che intenzioni hai ? Sei uno dei miei uomini, no ? Che cosa vuoi fare con quel coltello ?>>
Corilo indietreggiò.
In un attimo, le tre donne sbarrarono la strada al guerriero armato.
Xena domandò :<< Già ! Che cosa vuoi fare con quel coltello ?>>
Il guerriero, dopo essersi ripreso dalla sorpresa, tentò di attaccarla.
Xena si difese e poi lo colpì al collo. Il guerriero cadde a terra, con gli occhi sbarrati.
<<Ho fermato il tuo flusso sanguigno ! Se non mi dici perché volevi uccidere Corilo morirai nell'arco di pochi secondi.>> gli disse, guardandolo, furiosa.
Corilo, meravigliato, intervenne :<< Dei dell'Olimpo ! Questo si chiama combattere !>>
Olimpia si voltò verso di lui e gli fece :<< Shh ! Non è il momento, Corilo.>>
<<Ah !>> fece Corilo poi, dopo una breve pausa:<< Ma tu non sei quell'amica di Xena che Callisto voleva morta e che ... per poco... io non uccisi ?>>
<<Per poco ? Ma se ti ho riempito di legnate !>>
<<Beh... che cosa significa ? Un guerriero non può non essere in forma, ogni tanto ?>>
Olimpia gli sorrise. Quella scena gli fece venire in mente dolci ricordi.
Il guerriero parlò :<< Callisto ci ha ordinato di seguirvi e di uccidervi tutti.>>
<<La mia sposa che mi ama tanto ?>> chiese Corilo, incredulo.
Xena colpì di nuovo al collo il guerriero e poi gli fece perdere i sensi con un pugno.
<<Sei sposato con Callisto ?>> gli chiese Olimpia, indignata.
<<Sì ! Beh... l'ho colpita con il mio fascino guerriero. Ah ! Ora che ricordo, ci siamo sposati poco tempo dopo che mi aveva ordinato di ucciderti. Mi ha detto che non aveva mai visto uno come me.>>
<<Questo è certo !>> osservò, ironicamente, Xena.
Evi guardò i tre mentre parlavano. Poche volte aveva visto sua madre parlare in modo tanto affettuoso con qualcuno. Quella di certo doveva essere stata una delle amicizie più importanti della sua vita.
Olimpia domandò a Xena :<< Che cosa ne pensi ?>>
<<Prima di tutto lasciamo questo posto. Ora che hanno scoperto dove siamo nascosti non tarderanno ad arrivare altri guerrieri di Corilo.>>
La caverna prese fuoco. Qualcuno da fuori stava incendiando tutto.
<<Troppo tardi, madre.>> osservò Evi.
Xena si voltò sbalordita a guardarla.
<<Hai detto madre ?>>
Evi non rispose.
Corilo, nervoso, disse :<< Che cosa facciamo ? Restiamo qui mentre tutto brucia ?>>
<<E' un'idea !>> rispose Xena, guardando Evi.
Olimpia le chiese, sorpresa :<< Qual è il tuo piano, Xena ?>>
<<Io non ho mai avuto una figlia e la mia amica Olimpia è morta. Se qualcuno ha cambiato gli eventi, non può essere stato che un dio.>> e urlò :<< Marte ! Marte ! Che cosa hai combinato, maledetto ?>>
I quattro si ritrovarono in un oscuro tempio, al cospetto del dio della guerra, che guardava, sorpreso, la compagnia.
<<Ma tu eri morta !>> disse, osservando Olimpia.
<<Perché tutti continuano a dirmi che ero morta ?>> protestò Olimpia.
<<E' semplice ! Perché Callisto aveva mandato me, Corilo il magnifico, ad ucciderti.>> disse Corilo, allegramente.
<<Esatto ! Per una volta devo darti ragione !>> intervenne Marte.
<<Che cosa sai di questa storia ?>> gli domandò Xena, infuriata.
<<Come sai, mi piace incoraggiare simili faccende.>> rispose Marte, sorridendo.
<<Ti piace incoraggiare gli omicidi ?>> chiese Olimpia, sdegnata.
<<In questo caso, non si trattava di un semplice omicidio ma di un piano ben più vasto. Callisto chiese il mio aiuto per comandare il mio esercito. Corilo non sarebbe mai riuscito ad uccidere Olimpia...>>
<<Ma perché tutti mi denigrano ?>> si lamentò Corilo.
<<... ma era necessario che la gente credesse fosse stato lui, per accrescere la fama di Callisto, cosicché d'accordo con Callisto mandai Ceneo ad uccidere Olimpia.>>
<<Ora capisco !>> esclamò Xena.
<<Ceneo ?>> domandò, esterrefatto, Corilo.
<<Esatto ! Proprio io, Corilo !>> disse una voce.
Ceneo era dietro di loro da chissà quanto tempo. Xena impugnò la spada.
<<Non combatterò contro di voi, se posso farne a meno. Credevo voleste uccidere mio fratello ma non lo avete fatto. Ve ne sono grato. Tutto quello che ha detto Marte è vero.>> lanciò uno sguardo folle a Olimpia <<E odio quando i miei lavori non riescono del tutto. Comunque voglio eliminare Callisto. Corilo sta correndo troppi rischi inutili.>>
Xena rimise la spada nel fodero.
Marte osservò, pensieroso :<< Sarà la fine di una guerriera spietata. Peccato !>>

***
<<Salve Callisto ! Ti sono mancato, mia dolce vipera ?>> chiese Ceneo, fingendosi Corilo.
<<Sei tornato ? Dunque non ti ha ucciso Xena.>> osservò Callisto, delusa.
<<A quanto pare no. E' un onore che riservo a te !>>
Ceneo sorrise crudelmente. Impugnò la spada.
Callisto disse, stupita :<< Ceneo ! Ma che cosa vuoi fare ? >> gridò :<< Uomini !>>
<<Non ti sentono.>> osservò Xena, apparendo dietro di lei con Olimpia, Evi e Corilo.
<<Corilo perché li hai portati qui, maritino mio ?>> chiese Callisto, mentre impugnava la spada.
<<Ah ! Ora sono il tuo maritino, vero ? Che faccia tosta !>> osservò, imbronciato, Corilo.
Anche Xena impugnò la spada.
Affermò, sorridendo, malignamente :<<Sembra che il tuo sposo non ne voglia più sapere di te !>>
<<Che se ne vada agli inferi ! Non mi serve. Sarò io a comandare l'armata di Marte.>>
<<Questo è da vedersi !>> disse Xena e lanciò il suo grido di battaglia.
Il duello tra le due guerriere ebbe inizio. Callisto strappò i tendaggi e tentò di farli cadere su Xena. Prima che potesse farlo, la principessa guerriera li aveva già lacerati usando il chackram. Le due si scontrarono usando le spade. Fu un lungo duello. Callisto cercò di parare i colpi, coprendo si con il tavolo. Fu tutto inutile. Con un balzo, Xena superò l'ostacolo e le puntò contro la spada.
<<Ebbene che cosa aspetti ad affondare la lama ?>> ringhiò Callisto.
<<Non sarai tu a comandare l'armata di Marte. Finché io sarò viva non potrà farlo nessuno. Corilo !>>
<<Sì ! Uomini !>> gridò Corilo con autorità. Arrivarono i soldati. <<Rinchiudete quella donna>> indicò Callisto <<nelle carceri !>>
Callisto fu trascinata via, furiosa.
<<Sono stato bravo, eh ?>> domandò Corilo , sorridendo.
Xena rispose ironicamente :<< Già ! E soprattutto ti sei dato molto da fare !>>
<<Sono o non sono un grande guerriero ?>>
Xena, Olimpia ed Evi lo fissarono dubbiose.
Olimpia disse, guardandolo :<<Credo sia meglio che tale domanda resti senza risposta.>>
<<Capisco ! Sei senza parole di fronte a tanto coraggio !>> le disse Corilo, con orgoglio.
<<Infatti !>> annuì Olimpia lanciando un sorriso a Xena ed Evi.
Ceneo disse a Corilo nel modo più affettuoso che poteva :<<Io vado ! Ti lascio in buone mani !>> guardando le tre donne.
Ceneo lasciò il salone.
Olimpia si guardò intorno, felice di aver ritrovato i suoi più cari amici.
La luce del sole inondò i suoi occhi e si svegliò. Evi era già in piedi e stava preparando da mangiare. Olimpia abbassò il capo e pensò al fatto che i suoi cari avrebbero continuato a vivere per sempre nei suoi sogni.




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