Un
viaggio nel passato
di
Cristina Creek
Prima
parte
Naturalmente
tutti i personaggi Xena,Olimpia, e tutti quelli del telefilm sono
della MCA\Universal pictures,e non voglio infrangere nessun copyright.
Questo racconto è dedicato alla vita, alle sue gioie, ai suoi
dolori, agli amori che nascono che muoiono, alle amicizie e a tutto
quello che la vita ci offre.
Non vi anticipo niente solo una breve prefazione, il racconto che
state per leggere è un po’ diverso da tutti quelli scritti
fino ad ora, vi dico solo che c’entra molto un portale che apre
dimensioni tra passato e futuro. Per critiche, commenti,(questa è
la prima volta che scrivo) scrivetemi all’e-mail cristinacreek@yahoo.it.
Buona lettura.
Non ho mai iniziato un diario,non ho mai scritto delle storie che
mi riguardassero, non sapevo proprio che farmene, lo sempre considerato
una perdita di tempo, ma adesso….è diverso…state
per leggere qualcosa che in realtà non so spiegarmi neanche
io, e che rimarrà impresso nella mia vita per sempre……
Qualche
mese fa andai con la scuola in montagna, faceva davvero un gran freddo,
il pullman ci mise un po’ per arrivare all’albergo dove
dovevamo alloggiare, “una bella avventura” dissero i miei
compagni, certo se tu per avventura intendi fermarsi a una certa altezza,
con il freddo che fa e che stai davvero scomoda nelle “piccole
poltroncine”…davvero una bella avventura.
Arrivammo finalmente all’albergo dopo 2 ore rimanemmo tutti
a bocca aperta, era davvero un paesaggio incantevole, eravamo in una
piccola altura e da lì si poteva gustare tutto il paesaggio,
sotto di noi c’era un piccolo lago ghiacciato, un profumo di
pini davvero incredibile, infatti dietro di noi c’era un bosco
molto ampio fatto per metà di pini e per metà di alberi
che non conoscevo,di fronte montagne di elevata altezza con la vetta
tutta ricoperta di neve alcune margherite nelle aiuole vicino al cottage,
e il prato sotto i nostri piedi era come bagnato,infatti ci trovammo
con le scarpe quasi bagnate sotto. Le stanze erano abbastanza calde,
ci sistemammo per la notte. Io e alcuni miei compagni la mattina dopo,
andammo a perlustrare un po’ i dintorni di questo magnifico
posto.
All’inizio non ci feci molto caso ma poi la cosa mi incuriosì
molto, c’era una piccola grotta quasi a 60 m dal cottage dentro
scorreva un piccolo fiume e non c’erano neanche molti animali
lì vicino, c’era davvero un gran silenzio lì ed
era tutto così calmo, mi sedetti per riposarmi un po’
e per ascoltare quello a cui non ero abituata a sentire visto che
vivevo in una città caotica, il silenzio.
Ma all’improvviso sento come un rimbombo e vedo me stessa scomparire
poco alla volta..
<< che mi succede>> e comincio ad agitarmi fino a che
non scompaio del tutto.
Mi ritrovo così senza un perché in mezzo a una foresta.
Era una bella mattina per Xena ed Olimpia, sarebbero dovute andare
a trovare prima la loro figlia Evi che stava predicando l’amore
di Eli in un villaggio e poi sarebbero dovute andare a trovare le
amazzoni con tanta insistenza di Olimpia: << Avanti xena, non
le vedo da tanto tempo, faccio parte di loro ma non le vedo mai e
quella volta tanto che voglio andare a incontrarti ti lamenti pure??>>
<<No è solo che avrei preferito passare più tempo
con Evi non la vedo quasi mai, ma in confronto alle tue amazzoni lei
è nostra figlia, non credi che forse sarebbe il caso di andarla
a trovare un po’ più spesso?>> << …….Chissà
perché non posso replicare….>> << Ecco brava
non lo fare come è tuo solito>> << Ah questo è
davvero il colmo>> e le dà un pugno (ma senza farle troppo
male) sull’avambraccio, e Xena le risponde con un pizzicotto
sulla guancia.
Poco più tardi cavalcano nel bosco quando sentono un grande
rumore come se ci fosse stata una valanga e dopo niente, silenzio,
nada.
Dopo un po’ mi ritrovo per terra in mezzo ad un bosco e fa anche
piuttosto caldo. Io non so davvero come potevo trovarmi lì
o perché, avevo pensato a uno scherzo, prima mi avrebbero fatto
ubriacare, e poi mi avrebbero portato in mezzo a un bosco per mettermi
paura. Ma non ero ubriaca, mi ricordo tutto prima di scomparire e
prima di trovarmi lì, senza nessuna ragione. Ho fatto varie
ipotesi, e quella più reale era che avessi ricevuto un botta
in testa ed ero in coma, o sono nel caldo del mio letto e sto facendo
davvero un strano sogno. Ma niente di tutto quello che pensavo mi
tranquillizzava. Poi sento delle voci e dei cavalli così mi
affretto a prendere lo zaino e a nascondermi dietro una grande roccia.
I
cavalli spronati dalle guerriere andavano velocissimi, all’improvviso
fermati nel bel mezzo del bosco, proprio dove avevano sentito il forte
rumore, e non era neanche tanto distante dove prima erano loro. Si
guardano un po’ in giro ma non vedono niente di strano, scendono
giù da cavallo..
<<Xena l’hai sentito anche tu no? Era un rumore davvero
strano, forte come un rimbombo o roba simile..>> << Si
Olimpia, ma questa volta non ho risposte, neanche io so cosa sia stato,
ma è meglio controllare non si sa mai, potremmo trovare di
tutto….>> e proprio in quel momento mi scappa uno starnuto,
ma di quelli pesanti….. e le due guerriere con le armi in mano
si dirigono verso la roccia dove mi ero nascosta, io presa dalla rabbia
di trovarmi lì, non feci caso alle armi, uscì allo scoperto
e urlai contro quella che aveva un vestito davvero strano per essere
una donna….
<< DOVE MI TROVO? CHE CI FACCIO QUI? CHE CAZZO MI AVETE FATTO???>>
La guerriera un po’ scocciata dall’atteggiamento tenuto
dalla ragazza, un po’ perché capisce il suo stato d’animo,
capendo subito che lei non era di quelle parti si affretta a dire:
<< Ehi calmati, non volgiamo farti del male, abbiamo sentito
un rumore e siamo corse a vedere cos’era, tutto qui, se ti calmi
un attimo ci dici, chi sei, da dove vieni, e che ci fai qui..>>
<< No dico ma mi prendi in giro? Siete voi che mi avete chiamato
qui, mi sono vista scomparire del tutto neanche 10 minuti fa, e sono
ancora molto agitata,e….non capisco dove mi trovo, perché
non iniziate voi a darmi delle risposte..>>
Allora il bardo prende parola: << io sono Olimpia e lei è
Xena,siamo delle guerriere che passeggiavano molto quietamente da
queste parti fino a quando abbiamo sentito un rumore e ci siamo precipitate
a vedere cos’era, preoccupate che fosse successo qualcosa di
grave>>
Fino a qual momento ero agitata, ma poi nella sua voce così
sicura mi sono tranquillizzata lasciandole il tempo di spiegarsi.
Devo dire che erano delle gran belle guerriere, ma questo non mi distrasse
dal problema: << Guerriere? Xena e Olimpia….certo voi
siete Xena e Olimpia e io sono Ginevra….anzi sono la Regina
Elisabetta di Inghilterra, ma a chi volete darla a bere, Xena e Olimpia
sono vissute molto tempo fa, se questo è uno scherzo vi dico
subito che è di cattivo gusto, davvero, e poi Halloween è
passato e Carnevale deve ancora venire, quindi fatemi il favore smettetela
con questa farsa.>>le guardavo come se fossero una razza estinta
tipo gli indiani….
Ma la guerriera mora mi contraddice subito: << guarda che sei
tu quella più misteriosa tra noi qui, noi siamo davvero Xena
e Olimpia, tu invece ancora non hai risposto, e invece di guardarci
in questo modo, dovremmo essere noi a guardare tè così,
hai degli abiti davvero stravaganti, e quella cosè…..una
borsa o cosa, insomma tu qui sei e dici di essere in un altro posto
non capisco vuoi spiegarti per favore??>> << Per farla
breve, visto che siete così rincoglionite, e stupide a quanto
pare…..io sono del pianeta chiamato terra, dove esistono le
persone….che dici così va meglio o devo anche dirti chi
sono gli alieni?>> << Senti se fai la furba con me uso
il pinch su di te è chiaro? E mi faccio dire quello che voglio
sapere con le cattive e questa è l’ultima possibilità
chi sei?>>
<< se proprio insisti…Sono Kate, ho 17 anni, credo di
venire dal futuro se questo è il passato, quindi vengo dal
2005, stavo facendo una gita in montagna con i miei amici quando mi
sono avventurata in una grotta per poter stare un po’ da sola
e mi sono ritrovata ad un tratto qui….non so più cosa
dirvi, e tutta la verità.>> mi affrettai a dire. Le guerriere
che prima avevano le armi in mano le posarono,la guerriera che dice
di chiamarsi Xena mi gira attorno, fissandomi, alla fine dopo che
mi ha scrutata per bene dice: << Non sei pericolosa, o perlomeno
non lo sembri, dici di venire dal 2005 è? Bè devo dire
che non siete cambiati affatto, a parte quegli starni vestiti….>>
conclude e io ribatto << Ehi che hai da ridire nel modo in cui
mi vesto?! Sono perfettamente al passo con la moda sei tu invece che
sei antica…>> Dopo esserci guardate profondamente negli
occhi hanno deciso che non potevano lasciarmi lì altrimenti
avrei dato nell’occhio, quindi mi diedero una veste, anzi una
specie di mantella, e me la misi per coprire gli abiti del “futuro”:<<
Ah questo è davvero troppo, insomma mi trovo qui, nel passato,
devo indossare un soprabito che letteralmente fa schifo e devo salire
sul puzzolente animale chiamato cavallo…….io odio i cavalli…..>>
così monto dietro a Olimpia e mi portano al villaggio dove
dovevano incontrare Evi che per quanto abbia capito bene era la loro
figlia. Una specie di predicatrice o roba simile a quanto mi è
stato riferito.
Entrati nel villaggio si dirigono subito in una struttura credo che
fosse un tempio, mi guardo un po’ in giro e……..la
cosa strana è che mi piaceva….. ho sempre adorato viaggiare
e vedere altri paesi oltre alla città in cui vivevo ma purtroppo
non mi è stato possibile. Era tutto così etnico,le persone
così felici, strani vestiti, ma era tutto così, così
antico, ma dopo questa piccola riflessione e un piccolo sorriso divento
di nuovo seria, dovevo capire cosa mi era successo, perché
mi trovavo lì e perché proprio in questa epoca. Così
entrammo nel tempio, e la ragazza che subito capì che era Evi
corse incontro a sua madre, si abbracciarono e questo toccò
anche ad Olimpia, io non mi feci notare e andai a nascondermi dietro
all’ombra della porta, quindi rimasi all’uscio proprio.
Dopo essersi salutate Xena parlò a Evi del mio problema e di
come mi avevano trovata, allora con tutta la sua bontà si avvicinò
a me e tese la mano, per fami uscire allo scoperto, nel tempio c’erano
solo loro nessuno altro. Quindi sapevo di essere in buone mani e uscì,
con grande sorpresa, Evi vide la ragazza del futuro, ma non mi disse
niente….si limitò a dire << ciao benvenuta sono
Evi figlia della principessa guerriera Xena e della barda e guerriera
Olimpia lieta di fare la tua conoscenza>> Io educatamente risposi:<<Ciao
anche per me è un piacere>>.
Si era fatta sera e mangiammo alla taverna, Evi mi aveva dato qualche
abito da indossare se volevo sembrare una di quel tempo, così
ci dirigemmo alla taverna. Un posto davvero squallido pensai pieno
di ubriaconi e maneschi.
Infatti appena entrammo volò una bottiglia di vino che scansai
con molta prontezza e ci scappò anche un bicchiere, ma questo
sembrava una cosa di tutti i giorni, visto che nessuna delle due guerriere
era sorpresa anzi Xena disse: << non farci caso, le taverne
sono tutte così, non badare neanche se scoppia una rissa>>
e io feci si con la testa, in realtà non me ne fregava un accidenti
di niente, perché avevo visto di peggio. Appena seduti a tavola,
( se quella può chiamarsi tavola) rispondetti ad alcune domande
ma non a tutte. Tipo com’era la mia città, com’erano
i miei genitori o roba di questo genere, ma mi limitai a dire solo
le cose positive del mio mondo, forse per le cose negative ci sarebbe
stata un’altra occasione per parlarne.
La sera stessa ci dirigemmo in una specie di Locanda,per passare la
notte.
Loro erano abituate a dormire insieme e io da sola quindi prendemmo
2 camere separate.
Xena
e Olimpia si diressero in camera, cominciarono a spogliarsi e si infilarono
sotto le coperte, olimpia era preoccupata e Xena se ne accorse,<<
Perché quella faccina pensierosa?>> << Xena non
riesco a spiegarmi niente, su quella ragazza, su quello che le sia
successo, non so se arrabbiarmi con lei perché forse ci dice
un sacco di bugie o compatirla ed esserle vicino in questo momento
difficile, non sa dove si trova, non ha nessun amico e la sua famiglia
chissà dove potrebbe essere, insomma è sola….>>
<< Ti capisco Olimpia,ma ti giuro che farò tutto il possibile
per aiutarla e per mandarla dove vive veramente,lei non è sola>>
e con questi pensieri le due guerriere si addormentano dolcemente
Mi
piaceva dormire da sola, mi dava spazio per poter pensare, per poter
risolvere i problemi, e quella sera ,non riuscivo a chiudere occhio,
ero così confusa.
Perché a me, perchè adesso, perché qui…tanti
perché ma nessuna risposta, <<come la vita del resto>>pensai,
ed era vero, forse era perché ero nella crisi adolescenziale,
ma da un po’ di tempo a quella parte stavo cominciando a farmi
domande, su chi davvero ero, cosa potevo fare, qual’era lo scopo
della mia vita,il mio futuro, e tutte queste cose mi affollavano la
mente….
La mattina dopo non volevo alzarmi e pigramente apro gli occhi e indovinate
chi mi trovo d’avanti?
<< Oh no ma è un incubo>> le guerriere mi fissavano
e Olimpia mi dà il buon giorno, ma non volevo proprio alzarmi
anche perché avevo fatto le ora piccole, e misi la testa sotto
il cuscino, ma mi sento all’improvviso afferrare da due mani
forti che mi tirano su:<< Ehi ma che modi stavo dormendo, al
mio paese si dorme fino alle….fino a quando hai voglia di dormire,
ecco..!!>>Xena:
<<Non ci credo, prima di tutto è l’alba ed è
anche tardi, dobbiamo si o no andare a scoprire perché sei
qui?>> << E io che c’entro scusa!?!lasciatemi dormire
Ho sonno…..>> << No adesso tu ti alzi e vieni con
noi>> << Ma scusa siete voi le guerriere>> <<
e tu sei la ragazza del futuro>> << diavolo, non la smetterai
mai di rinfacciarmelo vero?>> << No>> << Senti
Xena non credi che sia un po’ pericoloso farla venire con noi?
Perché non l mandiamo da Evi con lei sarà al sicuro
non potrà capitarle niente>>
E
in men che non si dica vengo catapultata fuori dalla mia stanza, facciamo
quel poco di colazione che c’è, e mi mandano da Evi,
l’idea non è cattiva anzi è l’unica con
la quale mi sia trovata davvero bene, l’unica cosa che non condivido
è la sua mania di predicare l’amore di Eli, sapete mi
sembra di essere tornata agli anni ‘50,’60 quando c’erano
i figli dei fiori…
Mentre
Xena e Olimpia vanno a fare le loro commissioni, io, Evi e i suoi
seguaci ci inoltriamo nel bosco, è davvero una bella giornata
ma ho una brutta sensazione….
Infatti ecco che all’improvviso ci attaccano dei briganti, vengono
verso di noi, e io come gli altri scappiamo dove non si sa, ma basta
che sia lontano da lì. Purtroppo la cattiva strada ci ha condotto
ad un’altura e sotto c’è una cascata che mi sembra
infinita << e io che volevo stare tranquilla…>>
<< Allora adesso hai finito di dire sciocchezze predicatrice??>>
e alcuni dei sui seguaci cercano di mandarli via con le parole e dico
tra me << che imbecilli, che credono di fare con le parole soltanto,
questi se facciamo una mossa falsa ci ammazzano tutti quanti>>
subito dopo vedo Evi che si inginocchia per terra e comincia a pregare
e poco dopo vedo tutti i suoi seguaci per terra che pregano, <<
Non ci posso credere ma sono tutti scemi???>> Allora credo il
capo dei briganti si avvicina prima a me ma lo guardo con occhi di
sfida e si allontana, non per paura,ma sa che non c’è
l’ha con me, allora si avvicina a Evi, ma non ho il tempo di
replicare che subito la piglia per i capelli e la getta giù
dal dirupo e come il vento sparisce all’istante,io con la mia
prontezza mi butto giù dal dirupo e la prendo, meno male che
avevo con me lo zaino,dentro c’era una corda che dovevo usare
per l’escursione in montagna, la prendo e la lego sia allo zaino
sia al ventre di Evi in fretta altrimenti ci saremmo spiaccicate tutte
due nell’acqua e la lancio in aria, due seguaci di Evi la prendono
al volo e trattengono lo zaino così riescono a tirarci su ma
siamo in due e la corda può sopportare solo un peso <<Avanti,
avanti, ci siamo quasi, su >> Evi che era ancora cosciente si
aggrappò su alcune rocce mentre venivamo tirate su, e io facevo
lo stesso, quando arrivammo al capolinea la feci salire per prima,
ma la corda non resse il peso così si spezzo e ricordo solo
la mano che aiutava Evi a salire e lei che mi guarda dall’alto
con fare preoccupato, e dopo tutto buio attorno a me.