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Gli Dei Nordici - Odino & Co.

M-Z

ABNOBA (C2-N1)
Dea silvestre e delle sorgenti, venerata nella Foresta Nera (Badenweiler), identificata con Diana col nome di Diana Abnoba.
AEGIR (N1)
Dio del mare chiamato anche Hler o Ymer; da Ran (sua sposa) ebbe nove figlie le Ondine: Kolga, Hadda, Himingläfa, Dufa, Hefring, Bylzia, Bara, Hronn e Udur.
AIKTHYRNER (N1)
Cervo del Walhalla, si nutriva delle foglie dell'albero Lerad. La sorgente Hwergelmer che alimenta trenta fiumi a sua volta era alimentata dalle gocce che fuoriuscivano dalle corna del mitico cervo.
ALBERICO (N1)
o Alberich o Oberon, nella mitologia germanica, è il re degli elfi, popolazione di nani abilissimi nella lavorazione dei metalli. Vive in un regno sotterraneo, possiede un anello ed un mantello magici. Nel Canto dei Nibelunghi rinuncia all'amore per impadronirsi dell'oro del Reno e morirà per mano di Sigfrido.
ALFADUR (N1)
Dio supremo nella mitologia germanica da non confondere con Odino. Si rispecchiava nei fenomeni naturali e dei boschi ed in questa forma era venerato.
ALFE (N1)
Erano fate della mitologia germanica, posizionate a metà strada fra gli dei e gli uomini. Alcune sono amiche degli uomini alcune invece sono loro ostili. I sacrifici in loro onore erano chiamati Alfablot.
ALFRIK (N1)
Spirito acquatico dei germanici.
ALRUNE (N1)
Sibille che si credeva fossero in rapporti col mondo degli spiriti. il loro nome vuol dire quelle che dicono tutto mormorando.
ALSWIDR (N1)
Uno dei cavalli del carro solare dei tedeschi l'altro era Arwakr.
ALWIS (N1)
Nano sposo di Thrudr, figlia di Thor e Sif.
ANAR (N1)
Era uno gnomo che incarnava la notte.
ANCAMMA (N2)
Divinità Gallo-celtica.
ANDATE (N2)
Così gli antichi abitanti della Gallia e della Britannia chiamavano la dea della Vittoria. Nella Contea di Essex aveva un bosco a lei consacrato dove gli venivano offerti in sacrificio i prigionieri di guerra.
ANDHRIMNIR (N1)
Era il cuoco del Walhalla. (anche gli dèi mangiavano)
ANDLANGR (N1)
Nella cosmologia germanica era uno dei nove cieli.
ANDWARANAUT (N1)
Era l'anello magico del tesoro di Fafnir. Andwari era il primo proprietario dell'anello che maledì chiunque lo avesse al dito dopo che gli venne tolto. La maledizione passò poi al tesoro.
ANGERBODE (N1)
Gigantesca sorella di Fenrir, sposa di Loki al quale diede Hel.
ARKONA (N3)
Città sull'isola di Rugen dove gli slavi avevano un santuario. Distrutta dai danesi, qualche volta si vede sul fondo marino
ARTIO (N2)
Raffigurata come orsa è una dea silvestre dei Celti.
ASGARD (N1)
Era la sede degli Asi e il punto più alto del mondo. Sotto Asgard ci sono Midgard e Helheim, attraverso i tre mondi si alza Yggdrasil (il frassino). Il Cielo e la Terra sono collegati dal ponte Bifrost. Il palazzo dei dodici Asi si chiama Walaskialf e in esso c'è il trono Hlidskialf, sul quale siede Odino in compagnia di Frigga. Asgard era pure la sede del Walhalla e dei palazzi Glitner, Folkwang sede della dea dell'amore Freia e Wingolf che era il luogo dell'amicizia e sede degli altri dèi.
ASI (N1)
Erano gli dèi e le dee della mitologia germanica, abitavano Asgard che era il loro Olimpo. Gli Asi non sono dei immortali e periranno alla fine del mondo. Essi sono:
DIVINITÀ MASCHI:
Odino dio supremo, Thor (Donar) dio della forza, Freyr dio delle forze fecondanti, Niord dio dei venti, Balder (o Baldur) dio della bellezza e dispensatore di bene, Widar dio della riservatezza, Wali e Uler maestri nel tiro con l'arco, Heimdall guardiano del Walhalla, Forsete dio della pace e della concordia, Tyr dio della guerra e della vittoria, Hoder dio della notte e infine Braga dio del vaticinio.
DIVINITÀ FEMMINE
Frigga, regina delle dee e sposa di Odino, Freia dea dell'amore, Iduna dea dell'immortalità e sposa di Braga, Laga amica di Odino, Gefio dea della verginità, Loffa (o Lofn) protettrice dell'armonia coniugale, Rinda madre di Wali, Eira la guaritrice, Gerda sposa di Freyr, Sygn (o Syn) la giustizia, Var (o Wara) dea della fede e della verità, Sol dea del sole, Gna la messaggera degli dei, Hlyn e Fylla ancelle di Frigga, le walchirie donne guerriere, le Norne che sono le Parche germaniche.
ASK (N1)
Nella mitologia germanica fu il primo uomo che Odino ricavò dal tronco di un frassino.
AUDHUMBLA (N1)
La vacca nata assieme ai Hrymthussi, leccando rocce salate fece sorgere Buri, che a sua volta generò Bor.
AVALON (N2)
Isola dei Beati nelle leggende celtiche. Le mele alle quali allude il termine Avalon (dal gallese Avallach, "Valle delle mele") sono il simbolo dell'eterna giovinezza concessa agli eroi vittoriosi. Vi fu forgiata la spada Excalibur. Questo mito appartiene alla tradizione degli immran, (viaggi nelle isole), che comprendono la Navigazione di san Brandano (900-920 ca.) e il Viaggio di Bran (700 ca.) e, dove geografia e mitologia si intersecano e si fondono.
BALDER (N1)
E' il dio della bellezza e della luce. Figlio di Odino e Frigga e sposo di Nanna.
La Morte di Balder
Balder, dio della luce, era tormentato dagli incubi. Pur sapendo di essere amato da tutti per la sua bontà e la sua bellezza, ogni notte sognava che qualcuno stesse per ucciderlo. Il padre Odino, dio della guerra, era preoccupato. Così, in groppa al suo cavallo dalle otto zampe, si reco a Niflheim, la terra dei morti, dove c'era la tomba di Volva, la veggente che conosceva i segreti del futuro. Odino, con le sue arti magiche, la costrinse a uscire dalla tomba e la interrogò. «Presto per Balder si mescerà birra e idromele» rispose Volva, volendo significare che il dio sarebbe morto. Odino domandò come sarebbe avvenuto e Volva disse: «Sarà Hoder, il dio cieco, a ucciderlo». Ritornato tra gli dei, Odino informò la moglie Frigg, madre di Balder, del destino che attendeva il figlio. Frigg partì subito per un lungo viaggio, attraversando tutti i paesi del mondo. A ogni cosa che incontrava faceva giurare di non fare mai del male a Balder Giurarono tutti: l'aria e l'acqua, la terra e il fuoco, le piante, gli animali e le pietre. Solo la pianticella del vischio non giurò. Frigg, infatti, l'aveva ritenuta troppo debole e innocua per costituire un pericolo. In questo modo Balder divenne invulnerabile e ciò fu per gli déi un'occasione di divertimento. Gli tiravano sassi e frecce, lo trafiggevano con le lance, lo colpivano con le spade... Ma nulla poteva ferire il giovane Balder. Solo Loki, dio della distruzione, non partecipava. Egli amava gli scherzi crudeli e quel gioco innocuo non lo divertiva affatto. Così, mutate le sue sembianze in quelle di una vecchia, si recò da Frigg e con l'inganno venne a sapere dalla dea che il vischio non aveva giurato. Allora andò nel bosco e ne prese un ramo che cresceva sul fusto di un melo. Con esso costruì un bastoncino dalla punta affilata, quindi si recò all'assemblea degli dei. Come al solito gli dei erano impegnati nel gioco di colpire Balder. Loki si avvicinò al cieco Hoder e gli porse il bastoncino di vischio. «Prova a colpire Balder con questo» gli disse. Hoder replicò: «Come posso colpirlo se neppure lo vedo?» Ma Loki lo rassicurò: «Non temere, guiderò io la tua mano». Hoder lanciò il bastoncino e colpi Balder. Il vischio penetrò nelle sue carni e lo uccise. Allora gli déi lanciarono un grido d'orrore, poi si rivolsero contro Loki. Ma il malefico dio si era già allontanato. Com'era uso, il corpo di Balder fu posto sulla pira funebre a bordo della sua nave. Frigg, però, non si era rassegnata alla morte del figlio e inviò Hermod, un altro suo figlio, da Hel, la regina dei morti. Hermod pregò la regina di far tornare Balder tra i vivi. Hel disse: «Se tutti piangeranno per Balder, il dio potrà vivere ancora. Ma se anche uno soltanto non lo farà, allora Balder sarà morto per sempre». Tutti piansero per Balder: gli dei, le piante, gli animali, anche i sassi. Solo Loki, che aveva assunto le sembianze di una gigantessa si rifiutò di piangere. Così per Balder non ci fu più alcuna speranza. Gli dèi, incolleriti, decisero di farla finita una volta per tutte con Loki e lo cercarono in ogni luogo della terra. Il malandrino si era tramutato in un salmone e viveva in un laghetto in cima a un monte. Pensava di essere al sicuro in quel nascondiglio, ma infine gli dei ugualmente lo trovarono e lo catturarono. Loki fu portato in una grotta e venne legato strettamente a tre pietre. Per rendere più severa la punizione, gli dei posero un serpente sopra il malvagio in modo che gli facesse gocciolare il veleno sul viso. Tuttavia Loki non fu lasciato solo con il suo tormento. Gli dei permisero a sua moglie Sigyn di sedere accanto a lui e di lenirne le sofferenze. E ancor oggi Sigyn si trova nella caverna, con in mano una coppa con cui raccoglie il veleno del serpente. Ogni tanto però la coppa deve essere vuotata e allora qualche goccia cade sul viso di Loki provocandogli grandi dolori. E quando il dio si contorce per gli spasimi, la terra trema tutta. Ecco come hanno origine i terremoti. Tratto da "Miti e leggende di tutti i tempi" editore HAPPY BOOKS
BANSHEE (N2)
Nel mito celtico-irlandese, spiriti femminili che annunciavano la morte imminente a chi udiva il loro gemito. Erano le figlie di Aine che ne era anche la loro guida. Aine protegge i morti nel loro viaggio verso l'oltretomba e i feti nel grembo materno. Secondo una leggenda irlandese i malati che non sono guariti dalla luce della luna, sentono il lamento delle banshee che annuncia loro l'approssimarsi della morte. Altre tradizioni popolari vogliono che le banshee (donne fatate) siano regine dell'oltretomba, da dove si trasferirono durante l'era cristiana per diventare fate.
BAUBIS (N3)
Dio lituano del bestiame bovino.
BAUGI (N1)
nella mitologia nordica era il gigante dove Odino prestò servizio per tutta la stagione estiva per risarcirlo della perdita di nove garzoni morti per colpa del dio.
BELATUCÀDRO (N2)
Antica divinità della Gran Bretagna.
BELENO (N2)
Divinità affine al dio Apollo.
BELISAMA (N2)
Per i Celti era una dea simile a Minerva.
BERGELMIR (N1)
gigante della mitologia nordica, figlio di Trudgelmer. Quando Odino, Vili e Ve uccisero Ymir, il sangue di questi provocò un diluvio, a cui scampò solo Bergelmir insieme alla consorte. In seguito dette origine a una nuova dinastia di giganti.
BIFRÖST (N1)
Simboleggia l'arcobaleno. Era il ponte oscillante creato dagli Asi e collegava la terra al cielo.
BIOZUNI (N3)
Idoli slavi, raffiguranti corpi umani con teste di bue.
BLIZGULIS (N3)
Dio lituano della neve.
BOR (N3)
figura mitologica dei paesi nordici. Figlio del gigante Buri, sposò di Bestla che gli diede tre figli: Odino, Ve e Vili.
BORMO (N2)
Divinità celtica simile ad Apollo.
BRAGA (N1)
Nella mitologia nordica era il figlio di Odino e Frigga. Dio della poesia e della saggezza. Sposo di Iduna dea della giovinezza.
BRIDGET (N2)
dea protettrice del fuoco, della terra e della fertilità.
BRITOVIO (N2)
nella mitologia celtica, uno dei numerosi dei della guerra.
BROKK e SINDRI (N1)
Furono i costruttori del famoso martello Miolner e dell'anello Draupner. Essi erano due nani neri.
BRUNILDE, (N1)
valchiria della leggenda germanica dei Nibelunghi, condannata dal padre Wotan a dormire armata su una rupe cinta di fiamme fino a quando un intrepido guerriero non l'avesse destata. Sigfrido fu il suo liberatore, inviato dal re Gunther che la sposò. Sigfrido fu ricompensato ricevendo in moglie la sorella di lei, Crimilde, gelosa di questa, Brunilde fece uccidere Sigfrido e in seguito, disperata, si uccise.
BYLINA (N3)
È il canto epico del popolo russo.
CAMULO (N3)
dio della guerra dei Galli identificato con Marte.
CARRI DEL SOLE E DELLA LUNA (AV)
Il concetto della Luna e del Sole come carri. Gli antichi immaginavano che questi corpi celesti erano dei carri che volavano nel firmamento. L'idea del carro del sole e della luna si ritrova nella cosmogonia di molti popoli, quali: Egizi, indiani d'America, germanici, Indiani, Israeliti, Greci, Romani ecc. ecc..
CECH (N3)
Leggendaria figura boema che avrebbe condotto la sua stirpe in Boemia nel secolo VII d. C..
CERNEBOG (N3)
Gli Slavi con questo nome rappresentavano il dio del male.
CHORS (N3)
Di derivazione Iranica, dio Solare, occhio del cielo che tutto vede e tutto sa, quindi divinità oracolare.
CIMIACINO (N1)
Era il Mercurio dei germanici.
CIMOYOK (N3)
Dio lituano dei campi.
CISSONIO (N2)
Era il Mercurio dei Celti.
COBOLDO (N1)
nella mitologia germanica, folletto protettore del focolare, artefice di scherzi maligni o benevoli, vivente tra gli uomini per loro danno o felicità e fortuna.
CREPUSCOLO DEGLI DEI (N1)
(Ragnarokr in tedesco Götterdämmerung). Nella mitologia nordica, la fine del mondo, la distruzione del creato. La fine del mondo avrà i suoi prodromi in una guerra di tre anni e in vari fenomeni della natura. I lupi Skalle e Hate ingoieranno il sole e la luna, il lupo Fenris romperà i legami, il serpente Midgard uscirà dal mare e il vascello « Naglfar », pilotato dal gigante Hrymir, porterà gli inferi verso il ponte di Bifrost, che conduce al paradiso degli Asi. Là si raduneranno anche gli abitanti di Muspelheim sotto la guida di Surtur. Sulla piana di Wigridr incontreranno gli Asi cui il vigile Heimdall avrà dato l'allarme. Secondo le decisioni del fato, essi dovranno soccombere: il lupo Fenris ingoierà Odino, Thor lotterà invano col serpente di Midgard, Freir contro Surtur. Thyr e Garmr si uccidono a vicenda, come pure Heimdall e Loki. Widar, figlio di Odino, porrà infine termine all'immane lotta cacciando nelle fauci del lupo Fenris una vecchia scarpa. Soltanto allora i buoni entreranno in Gimle, il paradiso vero e proprio (cfr. il tedesco Himmel = cielo).
Ripresa da Richard Wagner nell'omonima opera in cui si allude alla fine del mondo decisa dal destino, che travolge la razza umana e il pantheon divino. Questa fine del mondo è vista come la privazione delle virtù benefiche possedute dagli dei e capaci di infondere ordine e pace alla terra. Secondo la tradizione dopo il c. d. D. rinascerebbe un mondo migliore, governato da Balder, il dio buono.
CÚ CHULLAINN (N2)
leggendario eroe irlandese, difensore dell'Ulster. Figlio spirituale di Lugos.
DAZBOG (N3)
nella mitologia slava, divinità del Giorno o del Sole, che dà la ricchezza, rende fertili i campi e matura le messi. Sposo della luna, possiede le chiavi della terra la apre in primavera e la chiude in inverno, quindi è anche una divinità della terra simile a Demetra.
DELLING
marito della dea della notte nella mitologia nordica. Dal loro incontro nacque Dag, il dio del giorno.
DIEVS (N3)
Dio Lettone del cielo.
DONAR (N1)
Era il dio del tuono, figlio di Odino e di Frigga. Chiamato anche Thor, viaggiava in un carro tirato da caproni. La sua arma era il martello Miolnir che dopo aver distrutto tutto quello che incontrava ritornava nella mano del dio.
DOMOVOJ (N3)
Protettore della casa e di coloro che la abitano, può assumere la forma di gatto, bisogna ingraziarselo con del cibo e di tanto in tanto punisce gli abitanti della casa perché contravvengono le abitudini della vita domestica.
DRAGO
o dragone, mostro favoloso che si ritrova in tutte le antiche mitologie. Rettile alato con ali di pipistrello, con testa di cane, zampe di leone, e bocca con una o più lingue che vomita fuoco e fiamme. Nella letteratura e nell'arte cinese, è uno degli elementi più comuni, ed è considerato un essere benefico. Nella tradizione occidentale, invece, è generalmente identificato con un'entità malvagia e nemica dell'uomo, che solo un eroe può sconfiggere. Secondo la mitologia greca, trainava il carro di Cerere, e un drago dalle cento teste custodiva l'ingresso dell'Orto delle Esperidi e il Vello d'oro. Nella mitologia nordica e germanica, il Lindwurm, stava a custodia del tesoro dei Nibelunghi, finché non fu ucciso da Sigfrido. Nelle antiche leggende cristiane e cavalleresche è una delle incarnazioni del demonio: lo si raffigura lottante e sopraffatto dall'arcangelo Michele e da s. Giorgio.
DRAUG
nella mitologia dei paesi nordici, fantasma di un defunto che non aveva trovato degna sepoltura; gli veniva attribuita una natura maligna.
DRAUPNIR,
secondo la mitologia dei paesi nordici, l'anello magico del dio Odino.
DRUIDI (N2)
antichi sacerdoti celtici (Gallia e Britannia), con ampi poteri anche in ambito politico-sociale (erano maestri dei giovani nobili, medici, indovini e giudici). La celebrazione dei loro riti non avveniva in templi, ma all'aperto, nelle radure delle foreste (è stata però smentita l'interpretazione dei monumenti megalitici come altari per il culto druidico). La religione professata dai Druidi, pur essendo politeista, riconosceva come dio supremo Teutes, signore della guerra. A lui venivano immolate anche vittime umane, specialmente in occasione di gravi calamità pubbliche (per questa ragione Augusto proibì ai cittadini romani di partecipare ai riti druidici). Tramandavano oralmente la loro dottrina. Attribuivano particolari qualità magiche ad alcune piante, come la verbena e, soprattutto, il vischio, che veniva raccolto annualmente durante una complicata cerimonia. Credevano alla metempsicosi. Erano esentati dai tributi e dal partecipare alle guerre. Il culto druidico scomparve quasi completamente nei paesi occupati dai Romani che lo avversarono in ogni modo, ma in Irlanda sopravvisse fino al sec. VII d.C., dove si hanno notizie anche di collegi di sacerdotesse dette Druidesse. I Druidi che si occupavano in particolare di vaticini, venivano detti, a seconda dei luoghi, anche bardi o filts.
DUSII (N2)
Chiamati anche Dusieni, per i Galli erano i geni malvagi che i Latini chiamavano Incubi.
DVOROVOJ (N3)
Protettore del cortile, non sopporta cani e gatti bianchi (il gatto nero fa vendetta) e cavalli grigi.
EDDA (N1)
Poema islandese, principale fonte della mitologia nordica.
EGGTHER (N1)
Uno dei due guardiani del regno dei giganti. L'altro era il gallo Fialdar.
EGIR, (N1)
nella mitologia nordica, dio del mare tempestoso. Sposo (o secondo altre tradizioni padre) della gigantessa Ran.
EIR (N1)
Era la dottoressa degli Asi.
ELIWAGAR (N1)
Erano i dodici fiumi dell'inferno.
ELJUDNIR (N1)
Era il regno dei defunti.
ÈLFO,
nelle mitologia germanica e celtica, spiriti folletti, per lo più benefici, simboli delle forze naturali, geni dei boschi, delle acque, della casa, ecc. In origine collegabili alle anime di defunti; si credeva fossero organizzati in un regno e governati da un re.
EMBLA (N1)
Odino diede questo nome alla prima donna che creò dal tronco di un ontano.
EMER FOLTCHAIN (N2)
Emer Foltcháin, fedele e orgogliosa moglie dell'eroe Cu Chulainn, epico eroe dell'Ulaid. Il suo nome significa "dai bei capelli".
EPONA (N2)
Dea dei cavalli, dei carrettieri e di tutto quello che aveva a che vedere coi cavalli. In pratica era la dea Celtica degli autotrasporti.
ERAGAL (N1)
Divinità infernale.
ESERCITO SELVAGGIO (N1)
Indicava l'insieme di spiriti maligni che di notte giravano facendo grande strepito e terrorizzavano le genti.
FAFNIR
o Fafner, nella mitologia germanica, gigante che, in forma di drago, difendeva il tesoro dei Nibelunghi. Fu ucciso da Sigfrido.
FENRIR (N1)
Mostro marino dalla forma di lupo.
FERGUNNA (N1)
Madre Terra e madre di Thor.
FJALAR o FIALAR (N1)
nano della mitologia nordica. Uccise Kvasir, uomo creato dagli dei, alla fine della guerra tra gli Asi e i Vani. Insieme al compagno Galar, il nano mescolò il sangue dell'uomo con il miele, ottenendo una bevanda inebriante, che rendeva poeta chi la sorbiva.
FJORNIR (N1)
nella mitologia nordica, il figlio del dio Freyr e di Gerd, figlia di un gigante. Morì annegato in una botte colma di idromele, forse vittima di un sacrificio rituale agli dei Vani; in seguito la sua figura fu attratta nella sfera religiosa delle rivali divinità degli Asi, poiché si ritrova il suo nome quale appellativo di Odino, il principe degli Asi.
FOMORI (N2)
Divinità celtiche dell'Irlanda.
FORSETI (N1)
Figlio di Balder e Nanna, dio della Pace.
FREYIA o FRIGGA (N1)
Frigga, nella mitologia nordica, dea dell'amore e della fecondità. É la Venere germanica, compagna di Odino (Wotan); protegge i matrimoni e i parti; accompagna Odino alla guerra e in ogni battaglia spettano a lei le anime di una meta di guerrieri uccisi. É raffigurata su di un carro trainato da due gatti.
FREIR (N1)
nella mitologia nordica, il più mite di tutti gli dei, figlio del dio Njörd, fratello di Freyia; governa i venti, le piogge e il bel tempo, ed è propizio a tutte le produzioni della terra. Nel Crepuscolo degli dei (fine del mondo attuale), combatterà inerme e sarà vinto prima delle altre divinità. Gli è sacro il cinghiale.
FREKI (N1)
Uno dei lupi di Odino, il suo nome significa mangione, l'altro era Geri ingordo.
FYLGIA, spiritello della antica religione nordica, che segue l'uomo in ogni momento della vita, estrinsecazione del destino rigidamente predestinato.
GEBRINIO (N1-N2)
Era l'equivalente di Mercurio dei germanici e dei celtici.
GEFION (N1)
Dea del mare e della fertilità.
GERD
nella mitologia nordica, figlia del gigante Gymir e di una gigantessa. Il dio Freyr, affascinato dalla sua bellezza, la volle in sposa; dal loro matrimonio nacque Fjölnir.
GERNOT
nella mitologia nordica, il fratello di Crimilde e Gunther. Fu a capo del regno burgundo di Worms. Le sue vicende sono narrate nella saga dei Nibelunghi.
GIOVANTOCARO (N2)
Per i Galli era un dio simile a Mercurio.
GJOLL (N2)
Fiume infernale, pieno di spade e sormontato da un ponte d'oro.
GUDRUN,
eroina del ciclo di Nibelunghi riportato nell'"Edda". Figlia del re burgundo Giuki, sposò l'eroe Sigurd, che venne fatto uccidere dalla valchiria Brunilde, sua ex-fidanzata e moglie del cognato Gunnur. Vedova, Gudrun sposò Attila, re degli Unni, che però tese un tranello ai sovrani burgundi e li fece uccidere per impadronirsi del tesoro dei Nibelunghi; cadde a sua volta vittima della vendetta della moglie.
GLAIN (N2)
Uovo vermiglio, deposto da un divino serpente marino. I Celti ogni anno in primavera celebravato il rito della ricerca dell'uovo sulle spiagge.
GLEIPNIR (N1)
Nastro magico fatto dai nani per legare fenrir. Per chi volesse fare il nastro magico ecco la ricetta: Barba di donna, tendini d'orso, suono del passo di un gatto, saliva di uccelli, voce di pesci e radici di monti. A quanto pare degli ingredienti molto comuni.
GNA (N1)
Messaggera degli dèi.
GNOMI (N1)
Genii nani che custodivano grandi tesori al centro della terra. Esseri semidivini o demoni, dotati di poteri magici, abitatori dei boschi e delle montagne. Come le fate, sono di carattere buono ma, se provocati, sanno essere molto vendicativi e dispettosi.
GRAM (N1)
L'affilatissima spada di Sigurd.
GRANI (N1)
Il cavallo di Sigurd.
GRANNO (N2)
Divinità celtica, identificata con Apollo.
GRETTIER (N1)
Eroe simile ad Eracle.
GRID (N1)
Gigantesca madre di Widar.
GULLINBURSTI (N1)
Il maiale d'oro di Freir, con le sue setole d'oro rischiarava la notte.
GULLWEIG (N1)
Messaggera fra gli Asi e i Giganti della mitologia nordica.
GUNGNIR (N1)
La lancia di Odino che non falliva mai un bersaglio.
GUNLODE (N1)
Custodiva il nettare dei poeti. Figlia di Suttung.
GYMIR,
figura della mitologia nordica: il gigante padre di Gerd (sposa del dio Freyr), che viveva in un mondo sotterraneo.
HANIR (N1)
Destinato ad essere uno dei pochi a risorgere dopo la fine del mondo, era un Ase buono dalla mente tardiva.
HATH-IUNIS (N2)
Era il paradiso dei Galli.
HEIDRUN (N1)
La capra del Walhalla dalle sue mammelle sgorga nettare.
HEIMDALL (N1)
Figlio di Odino e delle Ondine.
HEL o Hela (N1)
nella cultura nordica termine che indica il mondo dell'oltretomba, passato poi a designare la regina degli inferi, demoniaca figlia del dio Loki e della gigantessa Angerboda.
HELHEIM (N1)
Era l'inferno, da non confondere con un luogo di punizione come l'inferno dei cristiani, ma da non confondere nemmeno col Walhalla, che non era luogo di premiazione per i buoni. Il criterio di separazione era diverso. Nel Walhalla ci finivano solo i prodi guerrieri caduti in guerra, e passavano il tempo banchettando e combattendo, mentre a Helheim ci andavano tutti coloro che morivano per cause naturali. Il giudizio finale avverrà solo alla fine del mondo.
HERFJOTUR (N1)
Una Walkyria.
HERMOD (N1)
Figlio di Odino e messaggero degli dèi. fu mandato negli inferi per liberare Balder, ucciso dal fratello Hodr
HESUS (N2)
Dio della guerra dalla forma di cane. Di origine celto-britannica era conosciuto anche dai Germani.
HLOKK (N1)
Una Walkyria.
HODER (N1)
Figlio di Odino e di Frigga, valoroso guerriero cieco, per errore uccide con una freccia il fratello Balder.
HOLLA (N1)
Dea benefica della Germania centrale. Con l'avvento del Cristianesimo decade a strega facente parte dell'Esercito selvaggio. Sulla terra nevica quando Holla sprimaccia il suo letto.
HRASWELG (N1)
Gigante dalla forma di aquila quando si alza in volo dallo sbattere delle sue ali nascono i vènti.
HU (N2)
Dio supremo dei Celti.
HUGIN e MUNIN (N1)
I due corvi che informavano Odino.
ICOVELLAUNA (N2)
I Celti adoravano questa dea simile a Ecate.
IDUNA o IDHUNN (N1)
Dea dell'eterna giovinezza e dell'immortalità. Custodiva le mele che donavano la giovinezza agli Asi; costoro la liberarono dopo che fu rapita da Loki.
IFURO (N2)
I Galli con questo nome indicavano l'Inferno.
JAGA BABA (N3)
Dea slava della guerra.
JAROVIT (N3)
antico dio guerriero degli Slavi lungo le rive Baltico.
KIKITORA (N3)
Essere non meglio identificato (U.F.O.) che vive nelle paludi.
KRASOPANI (N3)
Dea slava dell'amore. Il suo cocchio è trainato da due cigni e da due colombi.
KVASIR (N1)
secondo la mitologia nordica è l'uomo che gli dei crearono con il loro sputo, alla fine del combattimento tra Asi e Vani. Kvasir venne poi ucciso dai due nani Fialarr e Galarr, che ne prepararono un'incredibile bevanda (mjodh), capace di donare saggezza e abilità poetiche. I due Nani raccontarono agli Asi che Kvasir era soffocato nella sua stessa sapienza, poiché non c’era nessuno tanto saggio da poter attingere al suo sapere.
LADA (N3)
Divinità slava dell'amore, i suoi figli erano: Lel l'amore, Did l'amore corrisposto e Polet il matrimonio.
LAGA (N1)
Dea delle sorgenti e dei fiumi.
LENO (N3)
Dio della guerra dei Treviri.
LESCI (N3)
Nella mitologia slava erano degli esseri con piedi e corna di capra, demoni delle foreste simili ai Fauni.
LESNI PANNY (N3)
Per i Boemi erano le vergini dei boschi, bellissime fanciulle vestite di veli bianchi e verdi con lunghi capelli d'oro e corone di fiori silvestri. Uscivano di notte a danzare e cantare, chi riusciva a vederle non faceva più ritorno perché incantato dalle loro voci.
LEŠIJ (N3)
Spirito del bosco di aspetto terrificante senza ciglia e sopracciglia con capelli verdi e particolarmente peloso, aveva il compito di proteggere il bosco. Oggi sarebbe stato assunto a tempo pieno dai Verdi.
LIBUSE (N3)
Regina Boema, esperta di magia, molto amata dal popolo per il suo senso di giustizia. Sollecitata dal popolo a sposarsi, mandò il suo cavallo preferito alla ricerca di quell'uomo che mangiava su un tavolo di ferro. Il cavallo si fermò davanti un contadino che avendo finito di arare, stava consumando il suo pasto sull'aratro. quell'uomo dal nome Premysl venne acclamato principe e sposò Libuse.
LOFAR (N1)
Capostipite dei Nani.
LOFN (N1)
Dea del matrimonio.
LOKI (N1)
Loki era la divinità rompi scatole dell’olimpo nordico e quindi degli Asi, figlio di Farbaute e di Laufeia. Suo soprannome era Loptr che ha il significato di Fulmine.Inizialmente viveva d’amore e d’accordo con le altre divinità, ma in occasione di un banchetto offerto dal dio del mare (Aegir) Loki parlò male di tutti e di tutto. Suoi figli erano Hel, Fenris e Jorgerbode. In un secondo tempo si risposò con Sigyn dalla quale ebbe i figli Wali e Narwi. Un fatto alqunto insolito è che una volta Loki si mutò in cavalla per farsi montare dal cavallo Aswdilfuri, pregno da questo evento dopo qualche tempo partorì un cavallo ad otto zampe. Colpevole di avere causato la morte di Balder venne dagli Asi incatenato a tre scogliere, ma mutatosi in salmone riuscì a scappare, catturato dalla rete del saggio Quaser, per maggiore punizione gli venne appeso sopra la testa un serpente velenoso. Sigyn raccolto il veleno in una coppa e di tanto in tanto lo versava su Loki, ogni qualvolta Sigyn faceva questo lavoretto a Loki, questo era preso da atroci dolori e contorcendosi dava luogo ai terremoti. In conclusione Loki alla fine del mondo strappa le catene per combattere contro gli dei e nella lotta che affronta contro Heimdall, rimangono entrambi uccisi.
LUGOS o LUG (N2)
Dio celto-iberico del sole. Come divinità presiede a tutte le tecniche e alla medicina, usando la chirurgia, l'ortopedia e la fitoterapia. Gli era sacra la cornacchia. Altri suoi nomi erano Lukh, Lug e Llew. Divinità centrale del pantheon celtico, è il padre spirituale di Cú Chulainn.

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