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L’amore non chiede perché

di Luisinha

3a parte

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CAPITOLO 5 – IL PASSATO RITORNA

Casa di Claire

Aprendo la porta di casa Claire si accorse subito che all’interno dell’abitazione ci doveva essere più di una persone e infatti quando fu dentro, vide che tutti i componenti della banda erano lì.
-Oh mio Dio Claire  ma dov’eri? Perché sei scesa così dalla macchina? Avrebbero potuto prenderti!- Jim l’aveva praticamente assalita
- Jim per favore posso spiegarti tutto dopo? …Dimmi piuttosto come siete riusciti a cavarvela!- la mora cercava in ogni modo di deviare la conversazione, non voleva parlare davanti a tutti di Kate, non erano affari loro, e poi adesso le interessava saperne di più su quanto era accaduto.
- Siamo stati fortunati sorellina, proprio fortunati…dopo che sei scesa mi sono ricordato che nei pressi di dove eravamo c’era una strada poco frequentata che conduceva qua, dopo un giro abbastanza tortuoso. Abbiamo svoltato all’ultimo mentre Tom sparava alle gomme della macchina dietro di noi….loro sono andati a sbattere contro il palo all’angolo!-
- Non c’è che dire una seratina movimentata- era il commento senza ironia di Alex.
- Già, intanto Claire, posso dirti che qualcosa è andato per il verso giusto..- . Jim estrasse dalla tasca un foglietto che probabilmente aveva preso per terra.
- Questo era caduto ad uno degli uomini armati che ci hanno aggredito ..leggi-
-“ Portate a termine la missione. Il Rosso”- Claire aveva letto quelle poche parole con molta calma. Chi poteva essere questo famigerato Rosso? Per questa domanda, Jim aveva già una risposta.
- Lo so Claire cosa ti stai chiedendo, chi è il Rosso vero? Mi sembra ovvio. Fortunatamente sono riuscito a trovare qualcosina sul suo conto, anzi ho anche una foto e… non ci crederesti mai ma questo soprannome un po’ strano gli è stato dato a causa delle innumerevoli vittime che ha fatto nella sua vita, chiunque gli si ponga tra i piedi sembra essere spacciato!- Così dicendo Jim si allontanò verso camera sua per prendere i fogli su cui aveva tutti i dati dell’uomo che aveva descritto. Quando ritornò mostrò immediatamente a Claire i dati e poi la foto….
In quel momento per la donna fu come se un fulmine la colpisse in pieno volto, i suoi occhi erano spalancati sull’immagine dell’uomo, la sua bocca semi aperta non riusciva a proferire parola fino a quando Alex non la scosse dal torpore in cui era piombata.
-Claire tutto bene? Sembra tu abbia visto un fantasma-
- Credo… Forse… l’ho visto davvero! Non è possibile che lui sia il Rosso… io lo conosco-
La stanza era sprofondata nel silenzio, quei pochi chiacchiericci che provenivano da Vicky e Jake erano cessati, tutti guardavano Claire con apprensione fino a che lei non parlò.
-Io lo conosco… lui è l’uomo che davanti ai miei occhi uccise Chris … io ricordo tutto di quell’orribile giorno e maledizione ricordo perfettamente lui..- disse indicando con un dito la foto. Il suo volto adesso non era più impressionato, i suoi lineamenti avevano preso le perfette sembianze di qualcuno in cui la rabbia sta avendo il sopravvento.
- Chris era lì … gli altri lo tenevano…lui lo picchiava… e io…- una lacrima scese repentina dal viso della donna, la voce le si incrinò.
- Su Claire, calmati vedrai che ci vendicheremo anzi noi tutti giuriamo ora che vendicheremo Chris, giusto ragazzi?- Jim si era rivolto alla stanza di fronte a lui
-No… lo devo fare io, ti avevo promesso Jim che dopo stasera avrei abbandonato la squadra, bene …adesso voglio portare a termine la missione, devo farlo io… se siete tutti d’accordo-
Jim guardò gli altri, nessuno sembrava avere nulla in contrario, nessuno tranne Vicky…
-Claire io non vorrei essere contraria se tutto il gruppo ti vuole per questa missione, ma sappi che non potrò mai perdonarti per quello che è accaduto molti anni fa, Chris poteva essere salvato e tu non l’hai fatto, questo io non lo dimenticherò mai!-
-Vicky, io non voglio essere tua amica e non voglio nemmeno che tu mi perdoni, desidero soltanto portare a termine la missione…ti prego permettimelo-
La ragazza stava ancora fissando Claire, forse avrebbe dovuto permetterle di finire il lavoro, forse era la cosa giusta da fare.
-Ok Claire ma come ti ho già detto da me avrai l’appoggio di un compagno in missione, nient’altro di più…-
- Bene, adesso che abbiamo risolto questo piccolo problema sarà meglio che ce ne andiamo, ci sentiamo domani ragazzi- disse Tom mentre insieme agli altri si dirigeva verso la porta. Dopo gli opportuni saluti, quindi, Claire e Jim rimasero soli.
- Ehi sorellina? Mi puoi spiegare ora come mai sei scesa così dalla macchina quando ci stavano inseguendo?-  Jim non si dimenticava mai niente! Così Claire raccontò tutta la storia, da come aveva riconosciuto Kate quando l’avevano quasi investita a come era avvenuto il loro incontro.
- Wow, ti sei presa una cotta Claire?-
- Non fare l’idiota Jim…ancora è tutto molto vago, non so nemmeno ben definire i miei sentimenti ma…sento che accanto a lei sto bene, come non sono mai stata prima con qualcuno-
- Sai una cosa sorellina? Sono molto contento per te….Jason non ti meritava affatto te l’ho sempre detto- Jason era il ragazzo che l’aveva lasciata circa tre anni fa. Claire era una donna forte, adulta e cresciuta in mondo difficile, una storia finita troppo presto non avrebbe dovuto turbarla, erano state le promesse dell’uomo ad illuderla. “Verrai a vivere con me, lascerai questa vita e te ne farai un’altra piena di felicità” aveva detto una sera quando l’aveva portata a mangiare in un ristorante di lusso. Poi una settimana dopo era scappato con un’altra senza lasciare tracce di sé, aveva scritto solo un biglietto dove diceva di perdonarlo, ma si era perdutamente innamorato della sua attuale compagna. Già, infondo la vita è anche questa.
- Grazie Jim, spero di non essere delusa ancora una volta… lo spero davvero-      

CAPITOLO 6- TU SEI TUTTO QUELLO CHE…

Casa di Claire,

La sera dell’appuntamento con Kate arrivò presto, forse troppo presto per Claire che era agitatissima “Non puoi continuare così, smettila di agitarti Claire è solo una cena… solo una maledettissima cena”. Era incredibile, aveva tirato fuori dall’armadio una miriade di vestiti e non sapeva cosa mettersi, girava per la stanza senza senso pensando solo a lei, a quel viso, a quegl’occhi bellissimi… “Oh accidenti! Sto impazzendo…”. Alla fine, prima che si facesse troppo tardi,  si decise per un tailleur nero e camicetta bianca per sotto, prese le chiavi della macchina e partì alla volta dell’albergo di Kate.

Albergo di Kate,

“Bene, ci siamo quasi… chissà dove mi porterà… ovunque andremo sono comunque felice di essere con lei” Kate era già vestita e aspettava con ansia l’arrivo della mora, era agitata voleva vederla, parlarle e soprattutto passare una serata in sua compagnia. Mentre la biondina stava pensando tutte queste cose qualcuno bussò alla porta, finalmente! Kate aprì la porta…
-Ciao- era lei proprio, lei con i suoi occhi azzurro ghiaccio che stregarono subito la ragazza che aveva aperto
-Ciao… Co -come va?- Doveva riprendersi dal quel tremendo imbarazzo, non sapeva più cosa dire.
- Bene… vogliamo andare? Ho prenotato in un posticino molto carino- Claire cercava di togliere l’altra da un evidente stato di confusione.
- Si certo prendo la borsa e il cappotto-

Al Ristorante

Dopo aver guidato solo per pochi chilometri Claire parcheggiò la macchina davanti ad un ristorantino apparentemente molto diverso dagli altri, da esso, infatti, scaturiva un aria di tranquillità e serenità che lo rendeva accogliente.
Entrate all’interno Kate rimase a bocca aperta, tantissime lucine e nastrini decoravano l’ambiente.
- E’ bellissimo Claire … come lo conoscevi?-
-Mio fratello me lo ha consigliato, lui veniva spesso qui-
Accomodatesi ad un tavolo indicato da un cameriere, Claire e Kate si spogliarono dei loro cappotti e poggiarono le borse.
-Ti fanno sempre male le ferite dell’altra notte?- Claire non sapeva da dove partire
- Si, un po’ si …ma grazie alle tue cure sto meglio-
Entrambe arrossirono, l’imbarazzo bloccava la conversazione.
Poi un cameriere arrivò a prendere le ordinazioni.
-Ieri sera hai detto che sei una scrittrice, che libro stai scrivendo?- Claire voleva sapere qualcosa di più su la ragazza.
Kate raccontò la sua avventura in america spiegando di Victor e dell’offerta di lavoro che le aveva fatto. Così tra una battuta e l’altra e tra varie chiacchiere, riguardanti le rispettive vite quotidiane senza accenni alla particolare vita segreta di Claire, la serata passò tranquillamente.
-Grazie Claire … veramente… questo posto è meraviglioso, stasera avrei dovuto sdebitarmi io per l’aiuto che mi hai dato e invece hai pagato te …se vuoi venire da me posso offrirti qualcosa da bere-
- Oh non preoccuparti Kate, l’ho fatto con piacere… se proprio insisti posso venire-
Kate sorrise, quel sorriso illuminò il mondo di Claire e lì davanti alla porta d’ingresso del ristorante sembrò che non esistesse più niente. I loro volti erano vicini, forse troppo, i loro occhi incatenati l’uno all’altro, il desiderio forte dentro al loro cuore, fino a che non successe di nuovo. Il bacio che derivò da quel momento così magico fu devastante, non più timido come quello dato la sera prima in albergo, ma più passionale e avido di tutto l’amore che poteva raccogliere da quelle due anime così vicine.
-Andiamo in albergo, ti prego..-
Il desiderio di Claire ora era diventato tangibile così come quello di Kate, perciò presa la macchina si diressero a tutta velocità verso il luogo desiderato.
Riuscirono a malapena ad aprire la porta quella sera, tanta era la passione che si leggeva nei loro occhi. Così dopo ore passate a scambiarsi un amore reciproco, Claire trovò la forza di parlare
-Kate…tu per me …sei bellissima-
Kate sorrideva sotto il suo caschetto biondo appoggiato sul cuscino
-Anche tu per me, è stata subito attrazione tra noi…-
-Già … adesso però non voglio più lasciarti… mi sembra di aver trovato tutto quello che ho sempre cercato… mi sembra di avere tutto quello che ho sempre sognato … tu sei tutto quello che..-
- cosa?-
- oh dio non lo so … forse non ci sono parole per esprimere tutto quello che tu sei per me, io credo di amarti-
- Sai Claire, io non sono mai stata con una donna … avevo paura di quello che poteva succedere tra noi ma allo stesso tempo lo volevo.. adesso so di aver fatto la cosa giusta, anch’io credo d’amarti-

 

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