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Sopravvivere e Vivere

di Bard and Warrior

-Struttura: Racconto Uber/Alt
- Ambientazione: Los Angeles, giorni nostri

- Disclaimer: I personaggi di Xena e Gabrielle appartengono alla MCA/Universal Renassiance Pictures; ma sono adattati e visionati per questo mio racconto, con il quale non intendo infrangere alcun copyright. Il racconto è stato scritto per puro divertimento, e senza scopo di lucro.

- Nota: N.B/ Dato l’arrivo di alcune e-mail mi è sembrato opportuno confermare che il mio racconto, è stato ispirato da una delle fan fiction più conosciute e apprezzate che girano per il web: “La Gabbia”, ma che la storia, i personaggi e le loro vicende sono trattate liberamente secondo il mio estro. Per cui è lontano ogni mio tentativo di copiare, modificare, ed in qualche modo appropriarmi indebitamente di fan fiction che non mi appartengono. Spero di essere stata abbastanza esaustiva e chiara.

Dedico questo racconto ad una persona a me molto cara. facendo una dedication speciale: ad Ale, che è una delle scrittrici di fan fiction di questo sito che apprezzo di più: In gamba Ossicina!

CAPITOLO 1: L'incontro

Los Angeles 15/ 06/2003, ore 8:45 A.M

<< Interrompiamo la normale trasmissione del palinsesto di Smiley Channel, per dare spazio ad un'edizione straordinaria del notiziario: Ieri notte verso le ore 3:30, una banda di malviventi, è riuscita ad intrufolarsi nel Guggenheim Museum di New York. I ladri hanno cercato di rubare un famosissimo quadro di Picasso, il cui valore si aggira intorno ai 50.000 dollari. Non è stata fatta ancora luce sul mistero di come i ladri siano riusciti a superare gli allarmi e i laser di sicurezza; portando così via l'opera.

La polizia, che ha ricevuto l'allarme troppo tardi non ha potuto fare nulla, per fermare quei delinquenti.

Il fatto inspiegabile, è che dopo circa due ore dall'accaduto; mentre un agente faceva un giro di ricognizione, per le sale del museo, ha ritrovato il quadro di Picasso al suo posto, perfettamente come e dove era, prima del furto. E' un mistero sul quale tutte le piste sono aperte, e fanno proseguire le indagini. Per ora è tutto..>>

Melanie, spense la televisione, ancora meravigliata dall'aver appreso quella notizia alquanto ridicola, e sbottava ancora tra se e se: <Chi mai può aver rubato un quadro per fargli fare un giretto e riportarlo dopo due ore di nuovo al suo posto? Chi può aver rischiato la galera per una stronzata simile?> Mentre ci rimuginava su, corse a finirsi di preparare; fra non molto, sarebbe dovuta essere sul posto di lavoro; aveva appuntamento con Micheal Baley, il noto direttore del Southwest Museum di Los Angeles, per discutere di un importante progetto.

Melanie, aveva 21 anni, era una ragazza molto solare, con lunghi capelli biondi, color dell'oro, e stupendi occhi verdi nella cui intensità del colore, sembrava essere racchiusa tutta la foresta Amazzonica. Non era molto alta, ma aveva un fisico molto prestante: muscoli giusti al posto giusto; ad ogni modo si vedeva che era una persona che frequentava assiduamente la palestra. Nonostante la sua giovane età, era laureata in Conservazione dei beni culturali e naturali alla University of California, e subito dopo gli studi è riuscita ad integrarsi (forse a causa della sua intelligenza, e perspicacia; forse solo perché aveva tanti ammiratori), come guida nel Southwest Museum, ed ora il direttore le stava proponendo un progetto che l'avrebbe portata ad un avanzamento di carriera. Lei era una critica d'arte, e non le piaceva aver preso la laurea per girovagare un'intera giornata nel museo a spiegare a turisti cosa il museo stesso conteneva; lei voleva essere più in alto: voleva dare i suoi giudizi su quelle opere d'arte che fin adesso aveva solo studiato; voleva essere insomma una importante nel suo campo. E questo progetto, probabilmente l'avrebbe portata a realizzare il suo sogno.

Melanie, Mel per gli amici, viveva sola in un delizioso appartamentino al centro della città, sulla baia di Los Angeles, che affaccia sull'Oceano Pacifico. La ragazza era rimasta orfana di genitori quando era ancora al college, e da ormai tre anni, conduceva una vita solitaria. Gli amici certo non le mancavano; ma molto spesso sentiva la mancanza di quelle due presenze costanti nella sua vita, che erano i genitori, strappatigli da uno spaventoso incidente automobilistico mentre erano in vacanza a San Francisco.

Circa 15 minuti dopo Melanie era pronta per uscire di casa, e affrontare una nuova giornata di lavoro.

Contemporaneamente, in un quartiere malfamato, alla periferia di Los Angeles, faceva il suo ingresso in casa dopo una lunga settimana passata fuori, una donna: aveva lunghi capelli nero corvino, due splendidi occhi azzurri cerulei, ed era alta circa 1,85 m. Il suo fisico era possente, atletico e armonioso. Parcheggiava la sua auto nuovissima e costosissima, in un piccolo box; poi si apprestava ad entrare in un palazzo di due piani, con un enorme borsone in mano.

Appena entrata in casa Sydney, aveva notato il buio fitto che vi aleggiava, nonostante fossero ormai le 9:00 di mattina. Decise dunque di alzare le persiane e farvi entrare un po' di sole. Subito scorse un caos per tutta la casa; il disordine ragnava sovrano ovunque; cominciò ad arrabbiarsi, sapeva che la causa di quel disordine non era che suo fratello, e prese a cercarlo dappertutto. Ma i risultati furono vani. Stanca e rassegnata, Sydney decise di andare in camera sua, farsi una doccia e mettersi a dormire un po', perché nel pomeriggio avrebbe dovuto andare a sostituire Kelly in palestra. Spalancò dunque la porta della sua stanza, e con grande sorpresa vi trovò il fratello che dormiva nel suo letto, e accanto a lui la sua ragazza: Fiona.

Molto irritata da quello spettacolo, Sydney cominciò a sbraitare contro il fratello: <Chris, ma che cazzo c' hai in quel poco di cervello che ti ritrovi? Non posso lasciarti una fottutissima settimana che tu fai i porci comodi tuoi. (guardando Fiona che si era svegliata per il troppo baccano) e nel mio letto per giunta!!> Il fratello svegliandosi di soprassalto, con la voce ancora impastata dal sonno le rispose: <Calmati Syd, cosa c'è, è andato male il tuo viaggetto "d'affari" a New York? Ti aspettavo fra due giorni.Hai la luna di traverso?> <Smettila di dire cazzate, e ti ricordo che saresti dovuto venire anche tu con me, imbecille che non sei altro! Ma hai visto il macello che hai combinato? Pile di piatti sporchi in cucina, vestiti smessi buttati dappertutto.Questa, seppur schifosa, rimane sempre una casa, e ci tengo che conservi questa parvenza! E ora sbrigati a portare le chiappe giù dal mio letto tu e la tua nuova fiamma, prima che perdo anche quel poco di pazienza che mi è rimasta!> Senza dirle niente, Chris si volta verso Fiona e le dice: <Tesoro, ti presento mia sorella Sydney. è un po' burbera: ora è incazzata, ma sono sicuro che se leviamo il disturbo, fra un paio di giorni potremmo averci ancora a che fare.> Così i due si alzarono, si vestirono e dopo una veloce colazione se ne andarono. Prima di andar via, Chris disse a Sydney che l'aveva cercata Tiger, per parlarle di qualcosa di importante.

Anche se forse Tiger avrebbe dovuto avere la priorità, Syd, decise di fregarsene di tutto e di tutti per quello scorcio di mattina e dedicarsi completamente a lei: una bella doccia fredda, dato il caldo di quel periodo, e poi di corsa sul letto, al quale aveva cambiato e lenzuola mentre Chris e la ragazza facevano colazione. Avrebbe dovuto riordinare casa, ma ora non ne aveva voglia.

Sydney era una donna di 25 anni dal carattere molto molto forte: non sopportava le ingiustizie, e nessuno era mai riuscito a metterle i piedi in testa nei suoi 25 anni di vita. Era orgogliosa, decisa, e ciò faceva si che non si lasciasse andare tanto facilmente ai sentimenti; tanto che aveva cercato di bandire l'amore dal suo cuore. Gli unici sentimenti buoni che provava, erano verso la sua famiglia, che in realtà non era neppure la sua vera famiglia.Si, perché Syd fu abbandonata dal padre quando era ancora bambina e insieme a suo fratello, fu condannata a vivere in mezzo ad una strada, dove ogni giorno sopravviveva il più forte; la madre invece morì nel partorire suo fratello. Dal punto di vista biologico, Chris era l'unico membro effettivo della sua attuale famiglia; ed i due erano sempre andati d'accordo, nonostante lui fosse più piccolo di tre anni, e malgrado spesso commetteva delle sciocchezze; comunque gli altri membri della sua famiglia erano Fred, Jade, Vicky, Ross, Tony, Cloe. e naturalmente Tiger; tutti coloro che hanno subito un abbandono analogo dai genitori prima di lei, e che gli sono stati vicini quando fu sbattuta per strada, e tutte persone che come lei avevano imparato la "legge del più forte in mezzo alla strada"; diventando così dei "giustizieri" che facevano rispettare le leggi a modo loro, poiché credevano che anche la polizia e tutte le forze dell'ordine erano corrotte da questo sporco mondo. La tresca alla quale Syd apparteneva,e capeggiava si chiamava "The sentinels": le sentinelle che facevano rispettare la giustizia. E lei considerava questa organizzazione, seppure illegale, la cosa più importante che aveva mai fatto nella sua vita.

In quel rovente pomeriggio di giovedì 15 giugno, Mel lasciato il museo, si apprestò ad andare in palestra. La sua macchina sportiva, scorrazzava libera per la città, percorrendo poi l'affollatissima strada di Beverly Hills, dove si trovava la sua palestra. Posò la sua auto nel parcheggio, e si appresto ad entrare, dando un caloroso saluto a Kelly, la ragazza alla reception addetta alle iscrizioni, al pagamento del personale, e al buon funzionamento della palestra, con la quale ultimamente era diventata amica. Poi corse negli spogliatoi a cambiarsi, perché non poteva certamente fare aerobica con il pantalone gessato e i picadilly che aveva indosso! Qualche istante dopo uscì, e si avviò verso la saletta, nella quale l'istruttrice stava per cominciare.

Un rombo di motore, e una frenata piuttosto brusca.<Questa deve essere Syd!> disse Kelly con tono rassegnato. Pochi secondi dopo infatti, apparve Sydney sull'uscio della palestra, con il casco e un borsone in mano. Salutò tutti i presenti, che erano nella sala attrezzi, adiacente alla reception, e poi disse a Kelly che se voleva poteva andare via, perché avrebbe pensato a tutto lei.

Dopo circa un'ora, Mel usci dalla sala di aerobica tutta sudata, e si asciugava la fronte con il suo asciugamano; fu raggiunta da un paio di amiche con le quali cominciò a confabulare. Giusto il tempo di andare nello spogliatoio, di cambiare top, che uscì per la seconda parte del suo allenamento che si sarebbe svolto nella sala attrezzi.

Nel frattempo Syd girava con aria attenta per la palestra, di cui aveva una grande responsabilità, ma non veniva mai colpita da nessuno in particolare, o almeno, non fino a quel momento. Mentre Syd era appoggiata vicino alla lat machine in sala attrezzi, notò che stava facendo il suo ingresso nella sala, quella biondina particolarmente carina.

Mentre Melanie, si allenava, Syd non cessò mai di posare il suo sguardo su di lei: La seguiva ovunque con gli occhi; dappertutto, dove vi era Mel, vi era anche lei.

Melanie era ora alle prese con il bilanciere: doveva fare le "croci con panca alta" e si caricò la sua bella asta di 14 Kg. Molto in difficoltà riuscì a fare circa due serie di quell'esercizio, finché alla terza, esausta del peso troppo pesante per lei, ebbe un cedimento e il bilanciere molto pesante, le cadde sul petto. Istintivo fu un suo urlo, al quale accorsero alcune persone che volevano aiutarla, ma la prima a raggiungerla fu appunto Syd, che vide tutta la scena: <Ma sei pazza? Come puoi pensare, tu che sei così esile, di alzare 14 Kg? Sei ridicola! > <Bhe, pensavo di riuscirci. comunque no grazie non mi sono fatta niente!!> Syd con aria indifferente <E chi te l' ha chiesto?> Mel molto adirata: <Mi hai tolto il bilanciere di dosso, hai visto che ho urlato, potevi almeno chiedermi come stavo!?!> Syd:< Non sei morta e questo è l'importante!>

Il tono di voce di Syd, e le sue battute così ironiche e pungenti, ferirono Mel nel profondo:

<Chi ti credi di essere? Sei una presuntuosa!>

<Si da il caso che io lavori in questa palestra, e tra le mie tante mansioni, sono anche istruttrice di body building, perciò se ti ho detto che il bilanciere era troppo pesante per te, credimi! E poi io sarò anche presuntuosa, ma tu non sei meglio di me se mi giudichi e non mi conosci neppure! >

Queste parole spiazzarono Mel, che si alzò sempre più indiavolata dalla panca e corse nello spogliatoio sbattendo la porta. Due amiche cercarono di seguirla, ma come un fulmine si rivestì e si apprestò ad andarsene. Mentre usciva, incontrò di nuovo lo sguardo glaciale di Syd che la salutò con un molto ironico:< Ciao biondina! Sta attenta quando ti avvii verso casa!> Mel le girò la faccia e uscì.

Nonostante il loro primo approccio sia stato grazie ad un litigio, Melanie e Syd, rimasero subito molto colpite l'una dall'altra, tanto che tutta la serata in palestra, Syd aveva avuto un sorrisetto idiota stampato sulle labbra ripensando ad ogni singolo attimo dell'accaduto; mentre Mel era seduta sul divano di casa sua con la TV accesa, ancora imbronciata, e non riusciva a fare di meglio che pensare al trattamento riservatole da quella prepotente ma affascinante donna.



CAPITOLO 2: L'inizio di una nuova relazione

Un nuovo caldo mattino si prospettò per la giovane Mel, che appena alzatasi dal letto, come suo solito, accese la TV e si vestì per andare a lavoro. Rispetto alla sera precedente era molto più calma.
Sydney invece era appena tornata a casa. Aveva ancora con se la borsa della palestra, e da ciò si capiva che non aveva dormito a casa. Ma aveva dormito? In realtà, Syd era stata tutta la notte in un locale con i suoi amici della tresca, per discutere di importantissimi progetti. Tiger, aveva scoperto un traffico di opere d'arte: Mettevano copie perfette nei musei, e tenevano gli originali, in modo da venderli clandestinamente, sul mercato nero a qualche riccone di turno che voleva "spararsi la posa". Questo poteva anche riguardare il misterioso furto al Guggenheim Museum, e il lavoro che Syd era andata a fare a New York, ma che purtroppo non le era riuscito.
Questi trafficanti dovevano andare fermati, e chi se non "the sentinels" potevano farlo?
La notte era trascorsa tra accordi, disaccordi, qualche birra e qualche drink, così ora erano le 9:00 del mattino e Syd si gettava sfinita sul letto.
Era il primo pomeriggio quando si risvegliò e si ricordò che aveva detto ai suoi compagni che sarebbe andata in perlustrazione al Southwest Museum; ognuno di loro sarebbe andato in un importante museo americano, così Tiger partì per New York; Vicky e Ross per San Francisco; Fred e Jade per Washington, Tony e Cloe per Chicago. Stavolta Syd si era presa una meta di missione vicina, per dirla tutta vicinissima alla sua vita quotidiana, lei e Chris rimasero a Los Angeles.
Così mise rapidamente pantaloni di pelle nera, canotta polo bianca e un giubbino di pelle nero; inforcò i suoi occhiali da sole e sfrecciò sulla sua moto verso il museo.

Melanie era a metà della sua giornata lavorativa, fra quattro ore sarebbe tornata a casa, e sinceramente non le andava proprio di andare in palestra per evitare di fare "brutti incontri". Era seduta su una scalinata soprapensiero, quando il custode la chiamò: <Signorina O' Connor, è appena arrivato un gruppo di studenti per una visita guidata. Lei è disponibile?> <Certo, li faccia venire.>

Dopo il consueto giro, Mel accompagnò i ragazzi all'uscita e andò a farsi un giro per il museo non avendo niente di meglio da fare. Il suo pensiero non poteva fare a meno di finire all'incontro della sera prima: <Troppo esile? Biondina? Non ho capito chi le ha accordato tutta questa confidenza! Certa gente merita di essere trattata a pesci in faccia!>; così cominciò a muovere passi molto distratti.Finché all'improvviso, non inciampò e spintonò qualcuno. In un baleno sia lei che il malcapitato ruzzolarono a terra; con le gote rosse dalla vergogna, Mel si rialzò subito da quella schiena così calda e possente, e porse la mano a quello sconosciuto, ma la sua sorpresa fu tale quando si sentì dire: <Ma guarda dove metti i piedi!> <Ha ragione, mi scusi io.> Ma non fece neanche in tempo a finire la frase che alzò lo sguardo e incontrò quegli occhi glaciali della sera prima, poi esclamò: <Non è possibile ancora tu? Ma sei una persecuzione!> Syd le rispose: <Veramente non pensavo che fosse vietato entrare in questo museo! Non c'era la scritta "Chiuso al pubblico"!> <Ed infatti non lo è, ma io lavoro qua.> <Ed anche io sto svolgendo un lavoro qua, perciò togliti dai piedi! Comunque sei sempre la solita svampita a quanto vedo!> <E tu sempre la solita insolente! Ma cosa ti mangi la mattina per essere così acida, lo yogurt scaduto da due settimane?> Poi Syd rispose liquidandola: <Senti tesoro, mi piacerebbe fermarmi a continuare quest' "amabile" conversazione, ma ho molto da fare.Ci si rivede bambolina!> Si guardarono negli occhi e senza dirle nulla, la donna si avvicinò a Mel e le posò un casto bacio a labbra socchiuse. Fu tale la meraviglia di Mel, che non si riuscì a divincolare neppure se lo avesse voluto; quel baciò la rapì, la stregò, la portò in un mondo tutto suo; finché riprese poi conoscenza di ciò che accadeva, strattonò Syd che si staccò dalle sue labbra e le disse irata: <Come ti permetti.> A quella domanda Syd rispose scrollandosi le spalle e andandosene. Quando la donna fu abbastanza lontana, Mel era ancora immobile, irrigidita, quasi come se quella cosa l'avesse scioccata profondamente; poi con un filo di voce sussurrò quasi impercettibilmente: <Come ti sei permessa. di baciarmi così magnificamente? Non avevo mai ricevuto un bacio così travolgente. Che avrà voluto dirmi?>

Syd uscì dal museo tutta gasata, tanto che aveva ancora stampato quel sorrisetto idiota sulle labbra, ma da buona sentinella, non poteva lasciarsi andare a simili frivolezze, doveva essere fredda e razionale, se voleva sventare il commercio clandestino di opere d'arte; così ci mise poco a riprendersi; anche se quando rincasò, Chris che era spaparanzato sul divano davanti alla TV le disse: <Sorellina, cosa ti sta succedendo? Sei tornata canticchiando? Non ti succedeva da quando stavi con Tiger. Hai un sorrisetto stampato sulle labbra da ieri sera misto tra il felice e l'ebete!>

Syd col tono di una che vuole confessare la sua marachella, si avvicina al suo orecchio e gli dice: <Chris.fatti i cazzi tuoi!>

E i due scoppiano in una fragorosa risata.

<Senti sorellina, parliamo di cose serie: Mi hanno chiamato Vicky e Ross da San Francisco: sono riusciti a decifrare una telefonata tra il capo della polizia e il direttore e mi hanno detto che molto probabilmente, stasera alle 00:00 avverrà un furto al Southwest Museum, di un quadro di Manet Il giochetto è sempre lo stesso: Sostituiscono l'originale col falso, e fanno sparire l'originale. Dovremmo impedire questa cosa.>

<Southwest Museum? Ci sono andata adesso; ma era tutto tranquillo.La cosiddetta "quiete prima della tempesta"! Fammi indovinare quello stronzo del tenente Reevs e quel pezzo di merda di Baley sono abbacchiati? Come al solito le cose vanno sempre più a rotoli in questo paese! E magari Baley lo venderà ad uno sceicco saudita che lo ha ben pagato!>

<Come sempre hai centrato il problema, sorella!> < Chris, ora devo passare per la palestra. Ci vediamo alle 22:50 fuori al museo. Porta tutto l'occorrente per entrare nel museo con le nostre solite "maniere" ed elaboreremo un piano d'azione!>

L'orologio sul cruscotto dell'auto di Chris segnava le 22:50, quando dal nulla vede sbucare una motocicletta di grossa cilindrata, capì subito che era Sydney: <Puntuale come sempre la sorellina eh?>, che si accostò alla sua macchina e gli chiese se era tutto a posto per il momento; dopo la risposta affermativa del fratello, i due scesero dalla macchina, e passando del tutto inosservati, decisero di elaborare una strategia.

Erano le 23:58 quando l'orologio di Syd suonò: era il momento di entrare in azione! Localizzarono la stanza col dipinto di Manet, e vi si stabilirono nella penombra, aspettando che i ladri si decidessero ad entrare in azione. Non ci volle molto: Tre tipi molto loschi, si avvicinarono al circuito d'allarme, e in me che non si dica, lo riuscirono a disattivare. Ora era la volta dei laser; mentre i tipi attraversavano quelle strisce luminose, facendo molta attenzione a non toccarle, Syd osservò che se la cavavano molto bene: sembrava quasi che sapessero dove mettere i piedi. Una distrazione di uno di loro, fu però fatale, i laser si innestarono e furono pronti a far scattare l'allarme. Solo allora i due fratelli uscirono dal nascondiglio, ingaggiando così una furente lotta contro quegli energumeni.

Chris:<Ehi Hawke, teniamoli un po' occupati mentre aspettiamo che arrivi la polizia!>

Syd rispose:< Non hai capito? Non arriverà nessuna polizia!>

I tre erano in superiorità numerica, ma fu un gioco da ragazzi metterli fuori gioco. Uno di loro cercò però di scappare, ma Chris si lanciò al suo inseguimento. Sydney invece, era già riuscita a metterli al tappeto, ed uno di loro, notando nella penombra solo quegli occhi glaciali, le chiese chi fosse. Lei rispose: <Non sono cazzi tuoi! Ah, scusa, non sono stata abbastanza gentile.ma dove ho imparato il galateo, nella tua stessa fogna? Sono Hawke, capo delle sentinelle, dici a quel merda del direttore che non riuscirà mai a realizzare i suoi sporchi traffici clandestini. Le sentinelle gli stanno col fiato sul collo ed osservano ogni suo movimento! Ah, e già che ci sei, porta i miei saluti anche al tenente Reevs, e digli che quando avremo le prove incastreremo anche lui!> Detto ciò lo stordì con un pugno e lo lasciò là, legato con gli altri due.

I due fratelli uscirono dal museo più sollevati dopo aver svolto il loro lavoro. L'orologio segnava l' 1:30 quando divisero là le loro strade per quella sera

Syd:< Io vado a farmi un giro, stasera voglio dedicarmi ad una sera di sfrenato sesso e alcol!>

Chris: <Sei la solita. Ehi, io non torno a casa, vado a ehm.dormire da Fiona! Vedi di non mettere la casa a soqquadro stanotte!> E un ghigno malefico si dipinse sul suo volto.

Syd: <Che imbecille che sei! Cerca tu di non mettere tutto in disordine dalla tua ragazza!>

I due salirono sui loro mezzi e andarono via in strade opposte.

La moto di Syd, la fece subito arrivare nei pressi di un quartiere, poco fuori città, la notte era ancora giovane, e per lei la notte era cominciata adesso.

Posò la motocicletta e si apprestò ad entrare nel locale. L'insegna luminosa del locale brillava nella notte; la donna alzò gli occhi e la lesse: "The cage". <La gabbia > pensò <Bhe, è proprio un nome adatto; questo locale si trova in una città che in realtà è solo una gabbia di ingiustizie, e intolleranza!> Appena entrata, sentì cantare una voce molto melodiosa, dolce e soave; si sedette vicino al bancone di spalle al palco dove la cantante si stava esibendo, ed ordinò un drink, passò qualche minuto e poi un altro; il sottofondo musicale era sempre più dolce e melodioso; e un altro, e ancora un altro drink. Fu solo allora che Syd, già un po' brilla si girò verso il palco e vide quella stupenda creatura che cantava, era bellissima: raggiante ma semplice ma allo stesso momento; Syd si stropicciò gli occhi come per assicurarsi di non stare sognando, e solo allora mise a fuoco l'immagine di quella donna bellissima e giovanissima: era Mel.

Syd si sentì subito un nodo alla gola, stava letteralmente impazzendo, si sentiva eccitata al massimo; quella ragazza abbastanza esile, era quanto di più afrodisiaco avesse visto al mondo; in un lampo le venne un solo desiderio: Possederla. Scrollò la testa come per mandar via quegli sciocchi pensieri che stava facendo forse a causa del troppo alcol, ma niente da fare, più cercava di distogliere lo sguardo da Mel, più si ritrovava a fissarla. Anche Mel, che stava cantando si accorse di Sydney, e si accorse anche che non le tolse gli occhi di dosso per un attimo; si sentiva imbarazzata, ma molto eccitata allo stesso tempo. Finché soggiogata dallo sguardo predatorio di Syd, scese dal palco e si andò a rinfrescare. Syd la seguì a ruota, e quando furono entrambe alla toilette, la donna richiuse la porta dietro di se e non poté fare a meno di fissarla; erano l'una di fronte all'altra e prese a parlarle: <Hai una voce incantevole.>; Mel si girò di scatto e con sua grande sorpresa vide che la donna dai lunghi capelli neri l'aveva seguita fino in bagno; cercando di attaccare un dialogo che non fosse stato un solito litigio, le disse poi: <Grazie, è la prima volta che ti sento farmi un complimento. Allora ne sei capace?> <Ehi, volevo dire che. hai una voce incantevole quando stai zitta!!> Mel molto delusa, ma anche altrettanto arrabbiata <Ti odio! Ma perché il destino vuole che ti debba incontrare dovunque vada?> Mel guardò negli occhi Syd, i suoi occhi non sembravano freddi, non poteva credere che una donna così stupenda fosse anche altrettanto cinica e spietata; si perse per un secondo nei suoi occhi color del mare, che quasi sembrava ci stesse affogando dentro. Mel non si rese conto della terribile vicinanza in cui erano, così con una mossa alquanto imprevedibile Syd l'abbracciò, la sollevò in braccio e la appoggiò vicino al muro, fu allora che le posò un bacio sulle labbra, dapprima molto timido, poi sempre più passionale. Mel era confusa, si lasciò trasportare per un attimo ricambiando quell'effusione, ma poi spinse Syd lontano dandole un sonoro schiaffo sulla guancia. Fatto ciò, si allontanò da lei, Syd cercò di afferrarla per chiarire le cause di quel gesto, ma cominciò a barcollare per via del troppo alcol bevuto che ormai gli era andato alla testa. Mel le urlò contro: <Guardati sei ubriaca fradicia! Perché non te ne torni a casa e la smetti di ossessionarmi?> Chiuse forte la porta dietro di se.Si precipitò a prendere tutte le sue cose ed uscì da quel locale. Guardò l'orologio ed erano circa le 3:30. Si avviò verso il parcheggio per prendere la sua auto e tornare a casa, quando tre uomini armati di coltello la fermarono e le dissero che se ci teneva alla vita doveva fare ciò che le avrebbero detto. Mel si spaventò: quei tipi la minacciavano con quel coltellaccio e la spingevano sempre più in un vialetto scurissimo e sporco. Erano scagnozzi del capo della polizia che avrebbero voluto corromperla, per tirarle fuori alcune notizie che potevano farli preparare un altro furto al museo, ma Mel non cedette. Oramai le loro intenzioni apparivano chiare a Mel: Visto che non avevano avuto quel che cercavano, volevano violentarla.

Non poté neppure urlare che subito uno di loro le diede un pugno su volto, facendole uscire copioso il sangue dal naso, ed un altro un calcio nello stomaco. Me si sentì paralizzata dal dolore e due di quei tipi si accovacciarono su di lei, la stavano spogliando con le loro manacce; il terrore albergava nel cuore e negli occhi di Mel. La ragazza chiuse gli occhi, per non vedere la tortura che le veniva fatta, finché non sentì più niente.

Pochi istanti dopo riaprì gli occhi e vide che Syd era al suo fianco pronta per lottare contro quei maiali: <Lasciatela stare sporchi pezzi di merda! Levatele le vostre luride zampe di dosso, o ve la vedrete con me!> <E tu chi saresti, la sua protettrice? O la paladina delle cause perse? Vai via di qua se non vuoi finire male!> Syd fu spintonata e messa da parte, aveva bevuto troppo, ma doveva controllarsi, doveva aiutare la ragazza, così rispose: <Stronzo! Ti dice niente il nome Hawke?> Al solo pronunziare quel nome, gli uomini impallidirono e senza dire nulla se la filarono a gambe levate, lasciando cadere il coltello per terra.

Syd corse ad aiutare Melanie che era ancora seduta a terra scioccata e cominciò a parlarle: <Ehi, tutto bene? Hai preso una gran bella botta sul naso.> Poi estrasse dalla tasca un fazzoletto e glielo appoggiò vicino al naso, cercando di pulirle quel sangue e aggiunse: <Ecco, tieni questo sul naso, ti aiuterà a non far gocciolare il sangue!> Mel fu colta alla sprovvista da tutta quella gentilezza; non sembrava neppure la donna che qualche attimo fa aveva incontrato alla toilette; la guardò negli occhi cerulei, non erano più freddi, e per un attimo riuscì a scrutare nel più profondo della sua anima. pensò che in fondo non fosse poi così cattiva, poi le disse: < Mi sento come se mi fosse piombato un macigno sullo stomaco. Accidenti, le ho prese proprio, eh? Ti ringrazio. Se non fossi arrivata tu, a quest'ora non so.> Syd le pose un dito sulle labbra e le disse <Shttt! Ma sono arrivata ed ora sono qui, e questo è l'importante!> Syd aiutò Mel a rialzarsi, la accompagnò vicino alla sua macchina e aspettò che se ne andasse, ma la sfortuna sembrava perseguitare continuamente la giovane, la cui auto non accennava a voler accendersi. Immensamente scocciata Mel scese dalla sua auto e disse le che non poteva andare via perché proprio in quel momento la sua auto aveva iniziato a fare i capricci.

Senza farselo ripetere due volte, la donna le porse un casco e si propose di riaccompagnarla a casa; era tardi e non poteva lasciarla là fuori e in quelle condizioni. Inizialmente Mel era molto titubante, sapeva che Syd non era del tutto lucida, e così era tentata di rifiutare, ma era anche vero che non poteva restare lì per tutta la notte; sebbene l' indomani non sarebbe dovuta andare a lavorare, ma poi decise di fidarsi della donna. Così, accettò il passaggio di Sydney, che in circa 20 minuti, sfrecciando per il fluido traffico della città, riaccompagnò Mel a destinazione. Le mani di Mel, cingevano strette i fianchi di Syd, per paura di cadere, e Syd a sua volta si sentiva stranamente felice di sentire quel caloroso corpo che l'abbracciava. Poco dopo Mel era nei pressi delle sua confortevole casetta al terzo piano di Strayton Road. Era giunto il momento di salutarsi per le due

Mel: <Ciao allora, non ti ringrazierò mai abbastanza!>

Syd: <Figurati, bhe visto che non mi inviti a salire, tolgo il disturbo!>

Mel: <Bhe, è abbastanza tardi, non so se. Vabbè, parcheggia la moto, ti invito a prendere un caffè da me. Inutile dirti se ti va, visto che ti sei autoinvitata!>

Le due salirono a piedi quelle scale ed arrivarono all'appartamento di Mel; fu aperta la porta ed accesa la luce; Syd, sentì un immenso calore ed un dolcissimo profumo avvolgerla, quella casa era perfettamente in ordine, curata, non un gingillo fuori posto. Lei pensava che la casa rispecchiasse pienamente il padrone, per cui se la casa era pulita, curata, il padrone doveva esserlo altrettanto; mentre se era sporca e piena di confusione, il proprietario doveva essere trasandato. Per un momento si vergognò di casa sua! Mel fece accomodare Syd nel salottino, su un divano azzurro, intonato perfettamente con il verde acqua delle pareti; ogni cosa di quella casa sembrava essere agli occhi di Sidney perfettamente armoniosa e rilassante, anche quella luce soffusa emanata dall'abatjour sul tavolo nel salone. Mel si avviò verso l'angolo cottura e cominciò a trafficare con la caffettiera. Poi le incominciò a parlare: <Allora, siamo diventate compagne di litigio, stasera mi hai aiutata, ma non so neppure il tuo nome, come ti chiami?> La donna rispose: <Mi chiamo Sydney, ma tu puoi chiamarmi anche Syd; e tu come ti chiami?> <Melanine, Mel per ehm. gli amici. Molto lieta di conoscerti Syd!>

Syd incalzò: <Vivi sola in questo bell'appartamentino tutto tirato a lucido?> <Purtroppo si.>

Mel raggiunse Syd sul divano, e continuarono a parlare; ad un tratto Syd mise la mano sul naso di Mel e le disse: <Tienilo alzato e mettici del ghiaccio, ti aiuterà a non farlo gonfiare. Per lo stomaco purtroppo non so che dirti. L'importante è che non ti sia rotta niente!>

Mel controbatté: <Ti ringrazio del consiglio!> Poi di nuovo Syd: <Ma non hai famiglia? Tuo padre, tua madre, qualcuno.> Gli occhi di Mel sembrarono farsi molto tristi, forse addirittura lucidi, e di questo Syd sembrò accorgersene molto bene, poi rispose <No sono sola. Mio padre e mia madre sono morti tre anni fa in un incidente automobilistico mentre erano in vacanza a San Francisco ed io sono figlia unica; non ho ne fratelli ne sorelle, nessuno.> Syd con tono veramente dispiaciuto: <Oh, mi dispiace. Non avrei dovuto toccare questo tasto.> Mel si alzò di scatto dal divano, e corse a vedere il caffè sul fuoco, poiché la macchinetta stava già sbuffando; il caffè era infatti uscito, e Mel chiese a Syd quanti cucchiaini di zucchero, desiderava nel caffè. Poco dopo tornò sul divano con due tazze colme di caffè, che sorseggiarono mentre parlavano, e un fazzoletto con dei cubetti di ghiaccio che si pose sul naso.

<Allora Mel, raccontami un po' di te, cosa ci facevi al Southwest museum? Che fai nella vita?>

<Bhe, ho 21 anni, sono laureata all' University of California in conservazione dei beni culturali e naturali. Lavoro come guida in un museo, ma c'è nell'aria un progetto che mi può far conseguire un avanzamento di carriera; il mio sogno è sempre stato quello di diventare una critica d'arte e in questo modo spalanco le porte al mio sogno. Per arrotondare lo stipendio, la notte canto nei locali, dato che so cantare e suonare la chitarra a livello professionale; ho fatto anche l'animatrice nei villaggi turistici per un po'. E poi ho sempre sognato di andare a lavorare in Nuova Zelanda; mi affascina tantissimo quella terra; e un giorno vorrei potermi stabilire là!>

<Sei una ragazza ambiziosa! Piena di sogni e di aspettative per futuro.>

<Perché tu non ti aspetti niente dal futuro?>

Il volto di Syd a quella domanda si incupì improvvisamente; fece una smorfia di tristezza che Mel interpretò benissimo; poi rispose:

<No, non mi aspetto nulla!>

<Perché dici questo? Perché hai una visione cosi pessimistica della realtà?>

<Perché è peggiore di quello che sembra!>

Mel fece una pausa di riflessione come per riordinare le idee. Spiazzata da quella domanda e chiese a Syd: <Perché pensi questo? Spiegati meglio.>

Il tono di Syd assunse la solita aria dura e sprezzante di sempre, quell'aria che aveva ogni volta che lei e Mel litigavano: <Dai retta a me biondina, il mondo qua fuori è una merda! Fa tutto schifo. Vuoi un consiglio? Sta lontana dai guai il più possibile.>

Mel era di nuovo irritata, lasciò cadere il fazzoletto dalle mani e le rispose: < Senti, non ho bisogno di una mammina, sono abbastanza grande per prendere le giuste decisioni!>

<Giuste per chi? Io ho 25 anni ma ho vissuto 19 anni della mia vita in mezzo ad una strada.Tra le due credo di essere io quella ad avere più esperienza. Ti rammento quello che ti stava per succedere stasera se non ci fossi stata io. Andiamo, apri gli occhi: la natura dell'uomo è malvagia; abbi fiducia in pochissime persone in vita tua! E comunque il mio era solo un consiglio; non intendevo farti da mamma!>

Syd parlò tutto d'un fiato e poi si rilassò sul divano; aspettava una "frecciatina" da Mel, cosicché avrebbe potuto replicare, ma così non fu, e Mel la guardò con un sorriso talmente dolce che Syd non poté fare a meno di carezzarle il volto e prendere il fazzoletto col ghiaccio e passarglielo molto delicatamente dove era arrossato. Mel avvicinatasi al suo orecchio le sussurrò: < Ma io di te mi fido. E non credo che tu possa farmi del male. Non sei la cattiva che vuoi sembrare!> Syd, con l'atteggiamento di una le cui carte in tavola sono state appena scoperte disse: <Ma che ne vuoi sapere tu di me?>

Mel allora continuò: <Nulla, non so nulla! Ma adesso tocca a te, perché non mi parli un po' della tua vita? Così saprò qualcosa!>

<No! Scusami, ma non mi piace farlo; non sono una persona abbastanza interessante; inoltre sono molto chiusa. Ti basti sapere che vivo alla periferia di Los Angeles a Clayton Street, e che condivido l'appartamento con l'unico membro superstite della mia famiglia: mio fratello Chris, più piccolo di me.>

<Superstite? Che vuol dire? Non capisco. Syd, a quei balordi hai detto di chiamarti Hawke. cosa significa tutto ciò?> Allora la donna incalzò: <Scusami ma ti ho detto fin troppo; non mi va di parlarne.> Poi guardò Mel negli occhi che aveva un'aria molto delusa, ed in parte contrariata per non aver ottenuto le risposte che voleva, e continuò: <.Cerca di capirmi!>

Piombò il silenzio nella stanza; i loro cuori cominciarono a battere più forti, fu in quell' istante che le due si trovarono vicinissime, si scambiarono uno sguardo dolce ed intenso; Syd si perse in quel verde smeraldo, Mel in quell'azzurro mare, ed in me che non si dica si trovarono abbracciate; stette in una dolcissima morsa; pareva che ne l'una ne l'altra volesse mai staccarsene; Mel guardò Syd negli occhi, poi si fermò sulla sua bocca, e di nuovo negli occhi; prese il coraggio a due mani e cominciò a sfiorare delicatamente le labbra della donna con le sue. Syd d'altro canto rimase molto sorpresa da quell'audace iniziativa e si lasciava baciare. Stettero labbra contro labbra forse più di due minuti, finché anche le loro lingue frementi, si congiunsero in una travolgente danza nelle loro bocche. Sembrava che entrambe stessero impazzendo: entrambe erano desiderose di quei momenti di intimità da troppo tempo, e così cominciò la passione fra di loro. Syd distese dolcemente Mel sul divano sotto di se, e cominciò a baciarla sul collo, per poi passare all'orecchio; Mel si sentiva confusa, ma eccitata da quel tocco così delicato che neanche lei credeva possibile, per una donna così forte come Syd, perciò si limitava solo a stringerla a se. Mentre Syd cominciava a togliere la camicetta a Mel, la ragazza ebbe un sussulto e si fermò di colpo; decise di andare in bagno.Syd capì che quel "dolce giochetto" era finito e cercò in tutti i modi di continuare quelle tenere effusioni, ma non ci fu verso di far cambiare idea a Mel che era già nella sua stanza a prendere il pigiama. Syd allora, interpretò che la ragazza era solo spaventata da quel che stava accadendo ad entrambe e rispettò la sua decisione di non spingersi oltre.

Syd si sentiva molto stanca: ultimamente aveva dormito poco, inoltre aveva anche la testa che le scoppiava per via del troppo alcol bevuto; così presa da quel vortice di emozioni, si addormentò sul divano. Quando dopo 40 minuti Mel uscì dal bagno, in tenuta da notte, trovò la donna stesa supina sul divano che stava dormendo. Le si avvicinò e le disse: <Anche stavolta ti sei autoinvitata eh? Ma prego, fai con comodo.vuoi dormire da me stanotte? Cavolo sei così bella quando dormi.non sembri quella donna dura che ho conosciuto.a dir la verità non lo sei per niente! Ma perché ti comporti così? Sei così misteriosa che nemmeno tu forse lo sai.>

Poi di sedette sul bordo del divano e cominciò a sfiorarle il volto con le sue mani delicate, per accarezzarlo fin su ai capelli, che trovò morbidissimi e curati, poi continuò:

<Non ho il coraggio di svegliarti e chiederti di andare via; non dopo che mi hai salvato la vita. Andiamo bella addormentata, non mi va di farti dormire sul divano mentre io in camera ho a disposizione l'altra metà del letto matrimoniale!>

Detto ciò, Mel si caricò Syd sulle spalle; era molto pesante, ma trascinandola, riuscì ad adagiarla sul letto. Le tolse le scarpe, i pantaloni e la polo smanicata bianca; rimanendola in biancheria. Un improvviso caldo, avvolse il corpo di Mel, concentrandosi fino al suo punto più intimo; cominciò a carezzare tutte le forme di quello strepitoso corpo, che appariva ai suoi occhi, in tutta la sua nuda bellezza. Mentre viaggiava con le mani sulle curve di quel corpo mozzafiato, cresceva in lei la smania di possederla; ma doveva porsi immediatamente un freno; corse in bagno, si lavò la faccia ed i polsi con acqua gelata e poi tornò in camera; rivestì Syd con una canotta ed un pantaloncino e la coprì con un lenzuolo.

Poi si mise finalmente anche lei a letto. Erano le 5:00 del mattino, e non riusciva a prendere sonno per via del caffè che aveva bevuto. Quasi istintivamente si girò verso Syd e le appoggiò il capo sul petto: sentiva il suo cuore battere in maniera molto regolare, e da quella posizione poteva percepire anche i suoi respiri. Le saltò quindi un pensiero in testa: <Da quanto tempo non dormivo abbracciata a qualcuno. è una donna è vero, ma che colpa ne ho se sto così bene in sua compagnia? Vorrei trascorrere tutta una vita con lei.Che sciocca a non approfittare di quello che avevamo cominciato sul divano.> Le passò poi una mano sulla vita e la abbracciò. Contemporaneamente, si sentì passare una mano dietro le spalle, che la spingeva sempre più a se, e un dolce bacio posarsi tra i suoi capelli: Syd la stava abbracciando.

In quella posizione, Mel riuscì a prendere sonno; le due dormirono abbracciate per tutto il tempo, finché Mel non si svegliò che erano le 12:00 di sabato mattina.

Lasciò correre una mano sul letto e si accorse che Syd non era là con lei; temeva che se ne fosse andata senza poterla più rivedere; si alzò di scatto e corse scalza in bagno, poi nel salotto, dove in lontananza, nell'angolo cottura, intravide la donna dai lunghi capelli neri destreggiarsi tra i fornelli. Mel la raggiunse con passi felini; voleva coprirle gli occhi con le mani per scherzare un po', ma lei prontamente si girò, scattò all'indietro e prese le mani di Mel portandogliele dietro alla schiena, stringendole quanto bastava per non farle del male. Mel allora le disse: <Wow, che riflessi fulminei! Syd, lasciami andare, stavo solo giocando!> <Lo so! Infatti sto giocando anche io; se avessi voluto farti del male, a quest'ora saresti già un delizioso corpicino senza vita!> Syd lasciò la presa e permise a Mel di girarsi; la bionda piuttosto meravigliata le disse: <Ma dove hai imparato a fare quelle acrobazie? Sei formidabile.> Syd si incupì un secondo: anche se "a pelle" provava molta simpatia, affetto e fiducia per quella giovane, non poteva dirle certamente che lei in realtà era il capo di "the sentinels"; poi optò per una scelta migliore; che tra l'altro non era neppure una bugia: <Alla "Fitness Gym" la palestra che tu frequenti, sono anche istruttrice di arti marziali!> Mel scoppiò in una fragorosa risata con tono molto sarcastico e disse: <Sei proprio imprevedibile! Oh, allora sono fortunata.la clemente Syd ha deciso di non spezzarmi l'osso del collo!>

In verità Syd non capiva cosa ci fosse tanto da ridere, ma stette a sentire Mel che le rivolgeva ancora la parola: <A che ora ti sei alzata?> <Mah, sarà stato circa tre quarti d'ora fa!> <Avevi pensato di andartene senza dirmi nulla?> Syd "tagliò corto" dicendo: <Adesso vogliamo fare colazione o no? Veramente non è che sia una cuoca provetta, anzi in verità odio cucinare, ma dovevo sdebitarmi in qualche modo per l'ospitalità.> Mel:<Sarà tutto buono lo stesso! E ti prometto che se ci sarà una prossima volta cucinerò io per entrambe, visto che amo cucinare!> Syd le si avvicinò all'orecchio, glielo morsicò per poi sussurrarle con tono malizioso: <Oh bhe se le cose stanno così, credo proprio che. una prossima volta ci sarà!>

Mel la guardò e fece un cenno consenziente col capo, prese due tazze, e apparecchiò la tavola per due nel salone; Syd a sua volta, portò dalla cucina dei panini imbottiti di cioccolata, e dei toast farciti; una brocca di succo di pompelmo, pane tostato e marmellata, e naturalmente latte e caffè. Le due sedettero e cominciarono a consumare

Mel: <Oggi una colazione molto ricca? Dobbiamo rimetterci in forze?>

Syd: <Veramente questa sarebbe stata ora di pranzo, e un po' di "pasta asciutta" non avrebbe guastato! Ma visto che tu non ti svegliavi, ho preferito farti trovare la colazione; ti avrei svegliato per salutarti solo quando me ne sarei andata, perché ho delle commissioni da fare; e poi ho dato fin troppo disturbo! Accidenti, ma quanto dormi?>

Mel ironicamente: <Quale disturbo; ma si figuri. Ti sei praticamente autoinvitata sia a salire che a dormire da me, ed ora ti poni il problema sul disturbarmi o meno? Sai che sei un bel tipo? E poi ti faccio presente che non ho dormito tanto; erano le 5:00 di stamattina che ho preso sonno. quando tu mi hai abbracciata!>

<Ehi, un momento! Come sarebbe a dire? A me sembra che tu abbia adagiato la tua testa sul mio petto, e mi sembra che tu abbia stretto per prima le tue mani intorno ai miei fianchi. O sbaglio? E se proprio vogliamo continuare, sempre tu mi hai lasciato in biancheria intima e mi hai carezzato tutta quanta prima di coprirmi col lenzuolo!>

Il volto di Mel si fece prima bianco, poi blu; infine passò ad un rosso acceso, a causa del tale imbarazzo; Syd se ne era accorta dell'eccitazione che aveva provato Mel nella nottata, che ora fece una smorfia di inconcepibile imbarazzo e riuscì solo a ringhiarle contro: <Sei una stronza!! Allora stavi sveglia? E io che mi preoccupavo di doverti far dormire sul divano, ti ho caricato di peso sulle spalle, e ti assicuro che non sei un "peso piuma" e tu stavi sveglia? E non potevi fermarmi quando ti sei sentita le mie mani addosso?>

Syd:< Guarda che ero in uno stato di dormiveglia; inoltre avevo la testa molto pesante per via dell'alcol ed ero terribilmente stanca. Non connettevo quasi più. Ma sai una cosa? Non dormivo così bene da tanto tempo. e per quanto riguarda le carezze.perché avrei dovuto fermarti? Mi sono piaciute da morire!>

Mel, riuscì solo a guardarla imbarazzata negli occhi dicendole: <E' strano, anche io ho avuto la sensazione di dormire così bene come mai da anni.> e Syd aggiunse con la sua solita punta di ironia: <Scusa se te l' ho rinfacciato, ma tu cara biondina, mi hai provocata ed io per natura sono un tipo che risponde alle provocazioni!> A quelle parole, il volto di Mel si distese notevolmente e riuscì a dirle più spigliatamente: <Hai ragione: me la sono cercata!>

Mel accese la TV con il suo canale preferito: Smiley Channel, un canale musicale che trasmetteva tutte le hits del momento, e mandava in onda tutti i programmi attinenti con la musica: interviste a cantanti, la rubrica del cinema, etc; ma anche stamattina il programma fu interrotto dalla solita incursione del notiziario che doveva dare un'importante notizia:

<< Ci scusiamo col gentile pubblico per l'interruzione momentanea del programma ma abbiamo un'importante notizia da darvi: Questa notte, intorno alla mezzanotte, vi è stato un tentativo di furto al Southwest Museum di Los Angeles; i ladri, tre uomini hanno cercato di sottrarre al patrimonio artistico nazionale un importante quadro di Manet. E' stato grazie all'intervento due figure sconosciute, non appartenenti alle forze dell'ordine, che non sono riusciti nel loro intento. Al sorgere dell'alba, il custode in giro di ricognizione, ha trovato i tre ladri "impacchettati a dovere" nei pressi del quadro che ora è' ancora orgogliosamente appeso alle pareti della sala di "arte contemporanea". E' sempre più giallo su questo mistero che non fa altro che infittirsi; ed a questo punto ecco gli interrogativi che gli esponenti di rilievo delle Intelligence locali si sono posti: Questo tentativo di furto, può essere ricollegato in qualche modo a quello del Guggenheim di New York? Perché la polizia sembra non intervenire mai per tempo in questi furti? E soprattutto, chi sono quelle due figure misteriose? I ladri sono stati sbattuti in galera dove verranno anche interrogati. Per ora è tutto, grazie dell'attenzione.>>

Mel: < Southwest Museum? Ma è il museo in cui lavoro? Che diavolo sta succedendo?>

Poi si alzò di scatto e corse vicino al telefono: <Devo chiamare Mr Baley, voglio sapere cosa è successo!> Syd, seguì l'amica con la coda dell'occhio per un po' di tempo mentre conversava con Baley, poi guardò l'orologio e vide che per lei si era fatto tardi. Estrasse qualcosa dalla tasca e l'appoggiò sul tavolo, poi si voltò verso Mel, le si avvicinò stampandole un bacio tra i capelli e dicendole : <Vado via, grazie di tutto. Ci risentiamo!> Mel seppure contrariata da quel gesto, l'assecondò dicendole solo un frettoloso:< Ci vediamo al più presto > per poi riprendere a discorrere con il direttore.

Dopo circa 10 minuti di conversazione telefonica, Mel riagganciò la cornetta e ripensò a Syd: non era andata via nel migliore dei modi; ma poi scorse un pezzetto di carta sul tavolo; Mel lo prese tra le mani e si accorse che era un bigliettino indirizzato a lei, che diceva così: <Scusa se vado via in questo modo, ma non posso fermarmi ulteriormente anche se lo vorrei tanto. Devo sbrigare delle commissioni urgentissime e non posso rimandarle. Sono stata benissimo in tua compagnia, e spero di passare al più presto con te, altri momenti belli come questo. Grazie di tutto. un bacio Syd. PS/ Questo è il mio numero se ti va di vedermi stasera, non hai che da chiamare.>

Mel fu contenta che la sua amica le avesse lasciato il recapito telefonico; sicuramente, dopo aver fatto delle commissioni l'avrebbe richiamata per uscire la sera.

CAPITOLO 3: Una missione da compiere

Syd faceva ritorno verso casa sulla sua moto rombante, sarebbe stato il caso di dare un attimo una ripulita a quel macello di casa, se ancora così la si poteva definire, prima che arrivassero i suoi amici dalle missioni e sarebbero passati da lei per una rapida riunione di aggiornamento. Pensando questo, schiacciò più forte l'acceleratore e in breve tempo si trovo nei pressi del suo fabbricato di Clayton Street.

Mentre dava una ripulita generale, il suo pensiero non poté fare a meno di andare a Melanie: chissà se aveva letto quel messaggio e chissà se l'avrebbe richiamata. Poi scrollò la testa come per cercare di scacciare via quei pensieri che fanno in genere le "fanciulle innamorate" e non le vere "dure" che non hanno tempo per l'amore come lei. Stava china sul lavabo a lavare i piatti, e quasi senza accorgersene il suo pensiero tornò a Mel, fu dunque spontaneo per lei dirsi: <L'amore non esiste. L'amore è un'irrealizzabile utopia nel mondo in cui vivi. Syd, non pensare che Mel possa rappresentare un domani migliore per te. La gente nasce sola e si ritrova a morire ancora più sola di come è nata. e quelle poche persone intorno a te, sono in realtà solo arpie, pronte a venderti quando meno te l'aspetti. Solo le persone con la merda fino al collo come te, si ritrovano ad essere i tuoi migliori amici; guarda la tua stramba famiglia per esempio. Ma chi l'avrebbe mai immaginato che una timida biondina, all'apparenza insignificante, sarebbe riuscita a fare breccia nel mio cuore. Io sono la grande e forte Syd, non sono mai dipesa da nessuno, ho sempre sottomesso tutti, ma come mai ora mi trovo a pendere dalle sue labbra? Mi ero ripromessa che dopo Tiger non sarebbe entrato più nessuno nel mio cuore in questa maniera così prepotente, ed invece. La cosa strana è che con lei provo sensazioni nuove, mai provate prima. eppure "sbandate" ne ho prese, specialmente quando ero più piccola ed ancora pura ed ingenua come Mel; di "scopate" me ne sono fatte tante; dunque vediamo: Alex, Tommy, Kate, Sonia, Rob, Sara, Jade e naturalmente Tiger. ma con nessuno di loro ho provato la pace dell'anima, la serenità assoluta. Nessuno di loro potevo guardarlo negli occhi e sentire tutta la sua personalità penetrare nel mio cuore e nella mia mente; forse perché nessuno di loro possiede quegli occhi verdi così espressivi e sinceri. Sono serena ogni volta che la vedo, felice ogni volta che la tocco, la sua dolcezza mista alla franchezza nel dirmi quello che pensa è per me disarmante. Io non credo all'amore, ma se questo è il sentimento che sta nascendo in me per Mel, sarei disposta a ritrattare su questa convinzione. Solo lei mi sta aprendo il cuore come non ha mai fatto nessuno. Le voglio un gran bene.>

I pensieri di Syd furono interrotti dal suono del campanello; la donna andò ad aprire e si vide Tiger sulla porta: <Buon pomeriggio tesoro!> le disse a gran voce l'uomo. Tiger era molto alto, muscoloso, di bell'aspetto, con un po' di barbetta ed il pizzetto; un uomo piacente in definitiva. Syd lo salutò a sua volta, e lo fece entrare. Egli si mise ad aspettare facendo compagnia a Syd che stava posando i piatti nel mobile. La donna eseguiva quel compito canticchiando quando improvvisamente, Tiger si alzò, si avvicinò e la cinse da dietro stringendola forte a se; in quella posizione poteva sentire tutto il profumo inebriante del suo collo e dei suoi capelli, che quando erano ancora fidanzati, lo mandavano in tilt. Syd molto infastidita da ciò gli disse solo: <Tieni le mani al posto tuo Tiger, o ti giuro che ti arriva un calcio tra le palle!> Tiger mollò la presa, e tornò a sedere limitandosi a dire: <Come vuoi.> per poi continuare: < Cosa ti sta succedendo?> Syd lo guardò con aria sbigottita: <Cosa vuoi che mi stia succedendo Tig! > Tiger preoccupato <Non sei più la stessa: Canticchi mentre lavori, hai un sorrisetto idiota stampato in faccia. per non parlare poi del profumo che hai addosso, e che non è il tuo. Non è da te tutto ciò Hawke! > Syd era stata scoperta; se c'era una persona alla quale sapeva di non poter mentire, quella era proprio Tiger; avrebbe potuto mentire a tutti: agli amici, persino a Chris, ma a non a Tiger al quale non sfuggiva niente; così decise di confessare la sua "malefatta": <Tiger, ieri sera non ho dormito a casa.> <Questo l' ho capito, continua! So che c'è dell'altro! > <Vedi te lo dico così in due parole: Mi piace da morire una biondina dagli occhi verdi che si chiama Mel, è dolcissima, simpatica intelligente e.> <.E tu sei fusa!> < Tiger, è diversa delle altre!> <Lo credo! Se è riuscita a rendere Hawke il capo delle sentinelle in questo stato, figurati cosa non fa ai poveri comuni mortali!!> <Smettila di fare il fesso, consigliami tu, che più di chiunque altro mi conosci!> Il tono di Tiger passò in un colpo dall'inquisitorio al pacato e le disse: <Syd, prenditela come viene! Se questa tipa ti piace buttati, con prudenza ma buttati. Dopo che ci siamo lasciati ho sempre pensato di essere stato un grande stronzo ad abbandonarti con un figlio nostro in grembo; ho cercato di recuperarti, ma più lo facevo, più ti perdevo. Non eri più mia. io ero triste, ma tu più di me. Di solito non parlo mai bene dei miei "rivali" in amore: non vidi di buon occhio nessuno dei tuoi ex; nemmeno Jade con cui avesti quella storia l'anno scorso, eppure fa parte della nostra "famiglia"; ma adesso è diverso. Non sai la gioia che provo nel sentirti cantare di nuovo, nel vederti sorridere di nuovo; erano anni che non lo facevi; questa Mel deve essere speciale, se ha avuto un effetto del genere su di te!> Syd profondamente toccata da quelle parole disse: <Ehi, allora il cuore ce l' hai ancora? Non ti si è imputridito come i cadaveri di tutta la gente che hai ucciso! Che scoperta sensazionale!> L'evidente imbarazzo di Tiger che aveva cercato di aprirsi ancora una volta a Syd, e lo sfottò che Syd aveva iniziato, furono interrotti da Chris che in quel momento stava rientrando con gli altri membri della tresca. Syd e Tiger si lanciarono un'occhiata fugace poi Tiger le disse bisbigliando: <E comunque voglio conoscerla questa bella biondina! Chissà che non tiri su anche me.> <Scordatelo che ti tiri su! Te la farò conoscere se mi prometti di non fare il porco Tig!>

Si sedettero tutti attorno al tavolo; ed allora cominciò il loro lavoro: I suoi amici avevano scoperto che probabilmente il traffico di queste opere d'arte non era legato solo alla città di Los Angeles, ma anche a tutte le città in cui avevano fatto visita. La cosa certa era che le opere d'arte sparivano per poi essere sostituite con dei falsi; ed ovviamente, all'originalità dell'oggetto non si poteva risalire, tranne che se non si chiedeva una perizia; ma a quale direttore con un minimo di buon senso, abbacchiato con la polizia e i ricchi imprenditori, veniva in mente di fare una cosa controproducente ai suoi loschi piani? C'era qualcosa di molto grosso sotto; qualcosa a livello nazionale che dovesse spiegare del perché della corruzione di tutti quei direttori. Poi Cloe e Tony dissero: <Abbiamo decifrato una telefonata, tra il direttore del museo di Chicago e quello di Washington: I due parlavano di un arcipelago di isolette in mezzo al Pacifico: le Isole Salomone; ma non abbiamo captato altro. Non sappiamo quanto questo ci possa essere utile!> Syd allora prese parola: <Bisogna andare laggiù per sondare cosa c'è di interessante, o almeno cosa può interessare a questi luridi bastardi!> Vicky allora intervenne dicendo: <Possiamo andarci io e Ross, così approfittiamo anche per farci il viaggetto di nozze che sei mesi fa rimandammo a causa dell' "Affare Banca". Che ne dite?> Syd rispose attenta e preoccupata: <Non voglio negarvi il piacere del viaggio di nozze, ma ci sarà anche e soprattutto da lavorare; per cui se credete di riuscire a conciliare le due cose siete liberi di andare; altrimenti andrà Chris, o Fred.> Ross rispose:<Hawke, sappiamo benissimo quali doveri abbiamo verso te, la tresca e la società. Non anteporremo il viaggio di nozze al viaggio di lavoro. Non preoccuparti!> Syd: <Ok allora, partite entro domani sera!> Furono tutti d'accordo, e nel giro di un'oretta e mezza dal suo inizio, l'assemblea si sciolse, e tutti tornarono alle proprie mansioni.

Era verso le 19:30 del pomeriggio quando Syd era in palestra per sostituire Kelly, che ricevette un telefonata sul cellulare: <Pronto.> <Pronto, parlo con una bella donna alta con gli occhi azzurri e i capelli corvini?> Syd capendo che era proprio Mel disse: <Dipende da chi vuole saperlo!> Mel incalzò: <Sono una gentile signorina che non ha fatto altro che pensare a Sydney stamattina.può passarmela, dovrei dirle che.> Syd sussultò: <Dirle cosa? Mel dai dimmelo!> Mel con un tono di voce ironico <L' ho dimenticato! Allora cosa facciamo stasera Syd?> <Bhe, sono offesa volevo sapere cosa ti passava per la mente, ma niente. Non so, hai qualche idea tu per stasera?> Mel con un tono leggermente malizioso: <Bhe, potresti venire a cena da me stasera. approfittane: cucina tipica italiana!> Syd rispose: <Accidenti, la mia preferita. Ok mi risulta difficile non accettare questo invito. Alle 22:00 sarò da te; il tempo di chiudere la palestra e sfreccerò verso casa tua!> Prima di riagganciare Mel le disse: <Ti prego sta attenta; non essere spericolata su quella moto.>

Ore 21:50 in casa di Mel; tutto era perfettamente pronto per la cenetta: la tavola apparecchiata molto finemente con posate d'argento e bicchieri a calice; petali di rose rosse per abbellire il tutto; una candela profumata accesa posizionata a centro tavola. e la padrona di casa avvolta in un magnifico vestito nero molto sexy con spacchi laterali enormi, ed i biondi capelli raccolti da un codino particolare.

Mel sentì bussare la porta alle 22:00 precise; corse ad aprire e si ritrovò sull'uscio Syd con una bottiglia di champagne in mano: <S..sei stupenda!> fu l'esclamazione di Syd. La padrona di casa fece accomodare la sua ospite. Syd rimase molto colpita dalla bellezza di quella ragazza in quell'abito da sera, tanto che mentre Mel andava su e giù tra la cucina ed il salotto, non poté fare a meno che osservarla con insistenza. Presa da un improvviso calore Syd corse in bagno; e quando vi uscì dopo essersi rinfrescata, trovò già il primo piatto sulla tavola, poi si rivolse a Mel: <Non ci siamo ancora salutate stasera o sbaglio?> <Scusami!! Ero così presa dal rendere tutto perfetto per te, che mi sono dimenticata!> Mel arrivò vicino a Syd, l'abbracciò e le chiese: <Mi perdoni?> Syd: <No! Devi essere più convincente.> Mel si alzò sulle punte, toccò con le sue le labbra di Syd, e le due si scambiarono un lungo e profondo bacio, con tanto di lingua; mentre Mel stava staccando le sue labbra da quelle di Syd, le pose un morso sul labbro inferiore. Questo fu il passaporto per l'eccitazione di Syd che le sussurrò: <Sei semplicemente incantevole stasera.> Syd doveva darsi una calmata, non poteva saltarle subito addosso, doveva darsi un contegno; e poi aveva fame, e il delizioso profumino sollevatosi nell'aria, di quelli stupendi "vermicelli alle vongole" le faceva venire l'acquolina in bocca; ma l'appetito che aveva di Mel, era più forte di qualsiasi altra cosa.

Con molta galanteria Syd scostò leggermente la sedia dal tavolo, vi fece accomodare Mel e la riavvicinò al tavolo; poi si andò a sedere al suo posto. Le due si sedettero a tavola, l'una di fronte all'altra e cominciarono a mangiare. Syd: <Allora come hai trascorso il resto della giornata senza me?> Mel: <Bhe, ho riassettato casa, sono scesa a fare la spesa, ho cucinato e mi sono fatta una calda doccia rilassante. Tu piuttosto, cosa erano quelle commissioni urgenti da fare?> Syd si trovò spiazzata; era sul punto di dirle tutta la verità, di rivelarle che lei e Hawke erano la stessa persona e che si impegnavano per difendere i più deboli, a volte anche uccidendo e raziando.ma era sicura che la giovane non avrebbe capito; così si limitò a dirle: <Dovevo pagare alcune bollette, sai mio fratello è un debosciato, e se non fosse per me, in casa ci staccherebbero luce, acqua e gas. Poi ho dovuto sostituire anche oggi Kelly in palestra.> Mel: <Povero amor. ehm amica mia, devi essere stanca!> A Mel stava scappando di bocca quella parola che avrebbe mandato Syd in estasi: "amore", ma fortunatamente riuscì a controllarsi, con grande disappunto di Syd che invece avrebbe voluto sentirselo ripetere mille e più volte dalla sua dolce Mel; ma non insistette, in fondo era evidente l'impaccio con cui Mel sosteneva quella situazione.

Passarono una serata stupenda, Mel le parlò molto di lei, e Syd la ascoltava con piacere. La giovane le cantava anche qualche ritornello di qualche canzone e Syd la fissava incantata. Al momento del dolce stapparono anche la bottiglia di champagne portata da Syd, e brindarono alla vita che le aveva fatte incontrare. Mentre sorseggiavano un bicchiere di quel delizioso vino, Syd posò timidamente una sua mano su quella di Mel; si aspettava un ennesimo rifiuto dalla ragazza, ma così non fu, infatti la biondina prese ad incrociare le sue dita con quelle di Syd, e a stringerle il palmo nella sua mano. Mel le disse molto dolcemente: <E' stata una grandissima fortuna per me averti incontrato!> Syd non rispose, si limitò solo ad accarezzarle il viso.

In poco tempo le due risistemarono quello che avevano messo in mezzo; Mel pulì la cucina e Syd insistette per aiutarla. Dopo circa un'oretta, le due sedevano sul divano nel salotto stanche morte. Sedevano insieme abbracciate: Mel aveva la testa poggiata sulla spalla di Syd, e Syd poggiò il suo capo sulla testa di Mel.

Syd cominciò a parlarle: <Sei stanca? Sai, mi è venuta voglia di.>

Mel la fissò negli occhi, fece un sorrisetto come per dirle che aveva inteso bene cosa voleva e senza dirle niente cercò di alzarsi un po' il vestito per poi mettersi a cavalcioni su una Syd seduta ed alquanto meravigliata.

L'audace Mel cominciò a mordere l'orecchio destro di Syd, per poi scendere e seminare dolci baci lungo tutto il suo collo, arrivando finalmente alla bocca e dandole un bacio così passionale dal togliere il respiro. Con ancora le labbra premute contro quelle della donna, Mel le disse: <Conosco la tua voglia.è la stessa che ho io, da ieri notte ho desiderato farlo con te, ed ora non mi tirerò indietro!> Syd non credeva ai suoi occhi, quella "pantera indomata" non poteva essere la sua dolce Mel, ma allo stesso tempo impazziva dal desiderio.Mentre Mel si occupava del suo collo, imprimendovi vistosi succhiotti, Syd cominciò ad abbassarle le bretelle dell'abito da sera insieme a quelle del reggiseno, intrufolò una mano tra i seni della ragazza, e cominciò a palpare sapientemente, tanto da strapparle dei gemiti di piacere.

Non potevano continuare a fare l'amore sul divano, la loro prima volta insieme doveva essere molto più romantica, così Syd alzò di peso Mel, la prese in braccio e la portò in camera dove la adagiò sul letto e le si sdraiò sopra; cominciò a baciarla avidamente e a leccare con la lingua le labbra della giovane, poi un nuovo travolgente bacio; le loro lingue si cercavano, si volevano si trovavano, e sembravano non lasciarsi più. Mel riuscì ad alzarsi; ora era in ginocchio sul letto, con ancora attaccate alle sue le labbra di Syd.

La ragazza morse ancora il labbro inferiore di Syd; ormai per lei era diventata una bella abitudine, inoltre aveva capito che quel gesto apparentemente crudele, faceva eccitare da matti la sua partner. Syd sentì le mani della ragazza cercare i bottoni della sua camicia, mentre la sua lingua iniziava ad esplorare gentilmente il collo di Mel.
Le mani di Syd scesero dai fianchi alle cosce della giovane, afferrandole vigorosamente e stringendola ancora più a se.

Mel fece un sorriso a Syd, e una volta aperta la camicia, la spinse delicatamente giù sul copriletto, e la seguì posando leggeri baci lungo il suo collo scendendo fra i suoi seni. Risalì per scambiarsi un altro bacio di fuoco con la donna, e mentre risaliva, il contatto fra il suo mento e il capezzolo di Syd lo fece inturgidire visibilmente, nonostante avesse ancora il reggiseno.

Syd sentiva il calore che le avvampava sempre di più il corpo, non si preoccupò di liberarsi definitivamente della camicia; aveva un unico desiderio: voleva spogliarla tutta, voleva vederla nuda, voleva unire i loro due corpi in uno solo per essere una sola cosa nell'anima e nel corpo. Così mentre prendeva un secondo per calmare "i bollenti spiriti" rimase a fissarla sussurrandole: <Sei stupenda!> e dopo averle abbassato lentamente la parte di sopra dell'abito fino alla vita, le carezzò la schiena, per poi fermarsi con le labbra sulle sue spalle morbide e vellutate come la seta.

Successivamente le mani esperte di Syd risalirono lungo la schiena di Mel, trovando e sbottonando il gancetto del reggiseno che le sfilò e gettò via con molta foga; fu solo allora che Syd si tolse definitivamente la camicia, che fino ad allora era rimasta aperta e pendente sui fianchi, e spedì il suo reggiseno a fare compagnia a quello di Mel ai piedi del letto; dopodiché la donna affondò il capo fra i seni di Mel, facendo giocare la sua lingua con i suoi eccitati capezzoli, mentre ella le accarezzava la testa facendole capire che stava andando alla grande.
Con uno scatto fulmineo, solito di Syd, riuscì di nuovo a trovarsi sopra Mel che fece stendere sotto di se. La lingua di Syd, lasciò quei dolci pendii per cominciare la discesa posando lievi baci durante il tragitto, l' obiettivo della donna era l'ombelico; abbassò quindi ulteriormente il vestito di Mel, che ora arrivava a coprirle solo la parte bassa dei fianchi. Trovato l'ombelico ebbe una graditissima sorpresa: la dolce Mel aveva un piercing. Lanciò un'occhiata compiaciuta a Mel che nel frattempo sfiorava i suoi zigomi, e poi si tuffò con la bocca su quell'ombelico giocando con la lingua nei pressi di quella pallina di giada del piercing.

Syd sentì che Mel la stava richiamando a se, così la raggiunse, sfregandosi lentamente sui suoi sodi addominali, per poi immergersi in un altro bacio mozzafiato, che sembro durare un'eternità. Mel prese il volto della donna tra le mani e lo carezzò con i pollici; i suoi occhi si perdevano nel blu oceano di quelli di Syd, ma il suo sguardo era molto languido e sereno.
Syd appoggiò la sua fronte contro quella di Mel e le chiese: <Cosa c'è? Tutto bene? Te la senti di continuare? O ci hai ripensato?>
<No. Nella maniera più assoluta! Sto bene e voglio continuare queste dolci effusioni con te!> sussurrò sorridendo. Syd incalzò: <Ma sei sicur.> Non finì nemmeno in tempo la frase che Mel le tappò la bocca con un' altro bacio, facendole capire che questa volta non l'avrebbe fermata. Così una mano di Syd scivolò all'altezza dei fianchi, dove vi era ancora parzialmente avvolto, il vestito di Mel poi immerse una mano dentro gli slip della giovane, e là la trovò bagnata e pronta. Lo spingere del suo bacino verso di Syd, le fece capire Mel cosa desiderava, così senza indugiare ulteriormente, la donna iniziò a stuzzicarle il clitoride massaggiandolo con movimenti talvolta lenti, talvolta più decisi ed energici. Per Syd fu un suono soave sentirla gemere e ansimare, così diede il "tocco da maestro": la penetrò con due dita e capì che stava quasi per venire sotto di lei. Ma il gioco non era finito: Non poteva farla venire ancora vestita, così Syd si limitò a diminuire il contatto, estraendo le dita, con immensa contrarietà di Mel.

Anche se avesse voluto rimproverarla per quel brutto scherzo giocatogli da Syd, Mel non ebbe neanche il tempo di farlo: si sentì sfilare definitivamente il vestito insieme agli slip, ed un tocco più lieve e vellutato, ma anche molto eccitante sfiorare il clitoride. Syd stava continuando con la lingua quello che le sue mani avevano cominciato; gustò ogni singola stilla di quel succo così oscuramente eccitante; e rafforzò il contatto finché non la sentì venire sotto di se.

Leccandosi le labbra, assaporando ancora lei, Syd raggiunse Mel sedendosi accanto, per scambiare un ennesimo bacio; ma quella distrazione le fu fatale perché Mel si voltò verso di lei, adagiandosi fra le sue gambe, e allacciandole la vita con le braccia. Ora toccava a Mel far provare a Syd tutte le mille e più sensazioni che aveva provato lei per prima.

Baciò l' ombelico della donna, poi si rialzò piano piano per raggiungere i suoi seni che palpò e succhiò a lungo lasciandole i capezzoli duri ed eccitati. Risalì lungo il collo che baciò generosamente. Syd sentiva il suo sesso gonfio ed eccitato attraverso i pantaloni. E mentre la bocca di Syd teneva impegnata quella di Mel, per un altro bacio, la donna sentì la mano entrare nei calzoni, e successivamente abbassarglieli e sfilarglieli insieme al tanga.

Mentre Syd fissava Mel, senza fare niente, cominciò a pensare alle parole dettegli da Tiger quel pomeriggio: <Prenditela come viene. Non sai la gioia che provo nel sentirti cantare di nuovo, nel vederti sorridere di nuovo; erano anni che non lo facevi; questa Mel deve essere speciale, se ha avuto un effetto del genere su di te!> E aggiunse:< Credo di provare davvero qualcosa di importante verso questa ragazza. non mi sono mai lasciata fare senza batter ciglio! La cosa che mi più mi sorprende è che la mia biondina ha vinto la timidezza in così poco tempo: non vi è alcun impaccio tra noi due. Mi sembra come se Mel conoscesse già chi sono, come mi comporto e come mi piace essere toccata. Ed è la prima volta che mi accade tutto ciò.>

I pensieri di Syd vennero interrotti quando si sentì le dita di Mel stimolare il suo desideroso clitoride, e a scorrere dentro e fuori dal suo corpo. Continuò quei movimenti alternando dita e lingua per circa dieci minuti, finché Syd non si sentì travolgere dall' orgasmo.
Fu come se il suo corpo fosse travolto da mille scariche elettriche che le percorrevano la spina dorsale facendola rabbrividire e andandosi poi a concentrasi nella sua parte più intima.
Syd sentì il bisogno di abbandonare la posizione seduta e si coricò, lasciando però giacere per un po' Mel su di lei.

Le due aspettarono che i loro respiri tornassero regolari; la passione per quella serata era finita tra di loro, ma era rimasto tutto l'amore che sapevano di provare l'una per l'altra. Rimasero abbracciate a lungo, completamente nude in quel letto, sul cui copertino vi era rappresentato un mare infinito con dei delfini che saltellavano qua e là; ed i cui colori erano di tonalità così rilassanti. Solo allora Syd notò la bellezza del drappo sopra il quale giacevano e disse: <Mel, abbiamo fatto l'amore in mezzo all'oceano?> Mel aveva gli occhi socchiusi, la sentì parlare e capendo subito che la partner alludeva al copriletto le disse con aria sognante: <Si, credo che siamo state le prime persone, e sicuramente le prime donne nella storia ad aver fatto l'amore in mezzo all'oceano.ed è stato bellissimo!> Syd, che aveva assunto un atteggiamento scherzoso controbatté : <Si credo di si, proprio le prime. Poveri delfini, si saranno scandalizzati per quello che hanno visto stanotte. Ma questo è il prezzo che si paga ad essere troppo curiosi!!> Mel assumendo nella voce un tono dolce ma serio le disse: <Questa è la mia coperta preferita, forse è un po' infantile, ma a me piace tantissimo.e poi ha dei colori così tenui, e rilassanti che mi sento serena e tranquilla ogni volta che ci dormo su. e questo è anche l'effetto che ho quando sto con te: mi sento serena, tranquilla, ma soprattutto protetta!>

Syd non le disse nulla, non era mai stata brava con le parole, ma il bacio tenero e passionale che dette poi a Mel, lasciò ad intendere tutto quello che avrebbe voluto dire e che non seppe fare. Mel alzò gli occhi e cercò il suo sguardo per poi dirle: <Resti a dormire con me stasera? Domani è domenica: Mica ha impegni? Potremmo stare una giornata insieme, sempre che tu non debba correre da quello scalmanato di tuo fratello!> <Resto solo se ti fa davvero piacere.> <Oh, certo che mi fa piacere! Che domande superflue! Non credo che ci sia neppure bisogno di chiedermelo! > Syd le sorrise e disse:< E dove vuoi che ti porti domani?> <Qualsiasi posto va bene, purché tu stia con me!> Così Mel sollevò il lenzuolo su di se e la sua compagna, coprì entrambe, e si avvinghiò ancora più stretta alla sua Syd. Dopo circa dieci minuti, Syd sentì il respiro della piccola Mel farsi regolare, ed il suo cuore battere molto più lentamente; capì che la giovane si era addormentata, ancora e per l'ennesima volta tra le sue braccia. Fu solo allora che Syd sussurrò quasi impercettibilmente: <Anche per me è stato bellissimo; nonostante lo abbia fatto mille volte, con te è stato come se fosse stata la prima in assoluto . Credo di provare realmente qualcosa di serio nei tuoi riguardi. Mel, mi fai sentire così viva, con te non sono più un' emarginata della società, non sono più un'assassina, una puttana, una sporca arrivista; con te sono Sydney Lawless e basta. Ma so che un giorno ti dovrò parlare del mio infausto passato e del mio mondo attuale.Spero solo di non perderti allora.> La conseguenza del pensiero di perdere Melanie, spinse Syd ad abbracciarla ancora più stretta a se, e a seminarle il volto di leggerissimi e dolcissimi baci. Si addormentò dopo poco con il mento sulla testa di Mel.


CAPITOLO 4: Quella donna dalla vita privata tanto misteriosa

I primi raggi di un caldo sole che preannuncia un'altra rovente mattinata, entrarono nella penombra della stanza dove giacevano ancora abbracciate Syd e Mel. Fu proprio uno di questi raggi che si posò timido sul volto di Syd, a svegliare la donna. Syd apri gli occhi lentamente e si ritrovò esattamente nella stessa posizione della sera prima con Mel abbracciata. Cercò di adagiare la testa di Mel sul cuscino, sfilandole il braccio da sotto il capo, poi si girò su di un lato e rimase a guardare la sua ragazza mentre dormiva.

Erano ancora entrambe nude, e Syd carezzava molto dolcemente i capelli di Mel, con un tocco così delicato per paura di svegliarla.

Poco dopo, la giovane dischiuse gli occhi, e la prima cosa che vide, fu Syd stesa su di un fianco che la osservava; aveva ancora la voce impastata dal sonno quando cominciò a discorrere con la donna: <Buongiorno tesoro, ben svegliata! Come ha dormito la mia impavida Syd?> <Benone! Anche se non sei proprio leggerina. Il tuo capo mi ha staccato un braccio stanotte!> <Che esagerata che sei! E osi anche definirti la palestrata della situazione!> Risero per un attimo insieme, ma poi divennero serie. Senza aggiungere altro, le due si scambiarono un profondo sguardo e poi il primo bacio della mattinata. Mel disse a Syd: <Che bello svegliarsi così, con la persona che ami al tuo fianco che ti coccola e ti carezza già di prima mattina! Sai, non sono mai stanca dei tuoi baci, non smetterei mai di fissarti in quegli occhi stupendi e. vorrei che tutte le mattine il mio risveglio fosse con te al mio fianco!> Syd ascoltò tutto senza dire nulla, ma poi Mel le chiese: <Che ore sono? Da quanto sei sveglia?> Syd: <Sono le 7:30. Bah, forse sono sveglia da 15 minuti.> poi non contenta incalzò: <E Cosa stavi guardando?> Syd assunse nel rispondere a Mel un tono di voce incredibilmente dolce e le disse

<Guardavo un dolce angelo che dormiva tranquillo fra le mie braccia. Mi ero incantata a fissarti mentre dormivi. Dio Mel, si così bella quando dormi, che nemmeno tu immagini.>

Mel aggiunse: <Immaginavo che stavi guardando me. e sai che ti dico? Mentre dormivo mi sentivo protetta perché sapevo che c'era il mio angelo guerriero a vegliare su di me!>

Syd ripresasi dal momento di acuto romanticismo disse: <Forza non avevamo progettato una tranquilla giornata insieme? Sai dove ti porterò? Sulle spiagge di Santa Monica: Sole, onde, sabbia e belle ragazze!> Mel a quell'affermazione corrugò il viso, i suoi occhi si iniettarono di sangue e diede un pugno sulla spalla di Syd che continuò: <Non c'è bisogno che mi prendi a pugni, ti ho solo provocata! Ed ora prepara il bikini che si parte!> <Sai che non amo questo genere di provocazioni! E tu come farai senza costume?> <Ti lascio il tempo di prepararti. Volo un attimo a casa, prendo alcune cose, salto sulla mia spider e torno dalla mia bambolina per portarla al mare. Mi aspetterai.> <.Con molta impazienza!>

Pochi minuti dopo, Syd uscì dalla porta di casa, Mel le aveva dato le chiavi; quando sarebbe tornata, avrebbe dovuto aprire con le chiavi se la ragazza era in bagno. Mel d'altronde era ancora avvolta nel lenzuolo sul letto quando vide la sua amata andare via.

Syd si precipitò a casa, aprì la porta d'ingresso, ma non vi trovò alcuna traccia del fratello, che probabilmente si era fermato dalla ragazza. Così filò dritta in camera sua, il tempo di raccogliere poche cose e metterle in un borsone da spiaggia, di indossare il costume e scrivere un biglietto a Chris: <Sono al mare con un'amica. Se dovessi tornare a casa, o dovessi aver bisogno di me, mi trovi sul cellulare. Syd>

Si precipitò giù per le scale, aprì il box e prese la sua spider nera: un gioiello biposto decappottabile, sportivissima, che avrebbe fatto perdere la testa a chiunque.

Con la quinta ingranata, ritornò da Mel. Da quando aveva lasciato la ragazza era passata solo mezz'ora.

Aprì la porta con le chiavi, e come previsto trovò Mel in bagno. La donna dall'altra parte della porta disse alla giovane che era ritornata e che l'avrebbe aspettata in cucina, e già che c'era preparava anche un po' di caffè.

Mentre Syd stava dirigendosi in cucina, Mel girò la chiave nella serratura della porta del bagno, aprì dunque la porta, invitando Syd ad entrarvi. La donna un po' restia, rimase sull' uscio, finché un braccio della ragazza non l'afferrò: <Cosa c'è Syd, non ti mangio mica sai.> La donna rimase sconcertata nel vedere la bellezza della sua partner completamente nuda e con i capelli bagnati, ma cercò di darsi un contegno, tossendo leggermente e porgendo un asciugamano a Mel; le disse: "Non mi fai nessuna paura biondina! Non ho paura di essere mangiata da te, anche perché non credo che ci riusciresti." Mel le andò vicino, prese una mano della donna, e la posizionò sul suo seno, poi le diede un caldo bacio sulle labbra, mordendole dalla passione. Non potendo fare a meno di eccitarsi, la donna cominciò a sedersi sul bordo della vasca da bagno, poi fece accomodare Mel, ancora nuda sulle ginocchia. Le due si baciarono a lungo, le loro lingue non avendone mai abbastanza di incontrarsi, cominciarono a volteggiare lentamente ma sinuosamente nelle loro bocche, finché Syd non cominciò a scendere con le mani sui fianchi di Mel, poi sulle natiche ed infine dove Mel più voleva. grazie alle sue profonde ed affettuose carezze, la ragazza raggiunse l' orgasmo poco dopo, rilassandosi sulle cosce di Syd, e appoggiando la testa sul petto della donna. Syd prese parola: <Hai visto perché non volevo entrare? Sapevo che ti avrei ridotta a mia schiava del sesso!> <Se avessi saputo che mi avresti riservato questo trattamento, ti avrei aperto ancora prima! E poi non fare l'orgogliosa, perché tanto lo so che se vado a controllare anche tu ti sei bagnata.e forse anche più di me!> <Signorina O' Connor, non sia così scurrile per favore! Che cazzo! Rimane pur sempre una gentil donna! Non vorrei che la gente dicesse che ti porto sulla cattiva strada!> Mel guardò profondamente Syd negli occhi, tanto che la donna si sentì fremere sotto quello sguardo profondo ma malizioso allo stesso tempo, poi le sussurrò all'orecchio: <E da quando in qua ti interessa dell'opinione della gente? Sai che ti dico? Mando a cagare il mondo intero!> Syd con aria fintamente dispiaciuta: <Ho creato una sex machine!>

Quando uscirono dal bagno, si accorsero che si era fatto abbastanza tardi, così presero le borse e volarono via sulla spider fiammante di Syd, che inforcò i suoi occhiali da sole e sgommò via a tutta birra.

L'afa di luglio accarezzava i loro volti, le due erano in macchina e fra poco sarebbero giunte a destinazione.

Il lido sul quale decisero di trascorrere la loro giornata si chiamava "Golden Sun", un posto molto chic, frequentato anche da numerosissime persone vip. Le due scesero sulla spiaggia e si cominciarono a sistemare; presero due lettini e un ombrellone. Giunse il momento di spogliarsi, e sia Syd che Mel non poterono fare a meno di notare, quanto fosse perfetto il corpo dell'altra in bikini. Mel aveva un simpatico bikini di un verde molto intenso, sembrava quasi verde limone, mentre Syd, da brava "dark lady" indossava un sensualissimo bikini nero. Prima di prendere il sole, decisero di mettere un po' di protezione, ma anche questo semplice gesto si trasformò in un gioco sensuale:La crema se la spalmarono l'un l'altra, massaggiandosi e carezzandosi focosamente. Entrambe si gettarono un'occhiata predatoria, seguita da un sorrisetto malizioso, avrebbero voluto spogliarsi e fare l'amore proprio là. Si desideravano alla follia.Per un attimo smisero di fissarsi e si accorsero che stavano dando spettacolo: praticamente mezza Santa Monica, e tutto il lido Golden Sun le stava osservando esterrefatto.

Decisero dunque che era opportuno darsi un contegno.

Si sdraiarono sotto il sole della stupenda California, pronte per abbronzarsi. I loro lettini erano così incredibilmente vicini, che l'una poteva sentire l'odore della pelle dell'altra al sole.

La loro giornata trascorse serena e divertente tra battute, sole e giochi enigmistici, discorsi più o meno impegnativi, cocktail, e partite di beach volley insieme ad altri bagnanti conosciuti quella giornata. Erano le 17:30 quando il cellulare di Syd squillò. dall'altra parte del telefono c'era Chris, e Mel per rispetto si allontanò un po' dall'amica e andò a prendere due succhi d'ananas.

Syd: <Pronto chi è? Cosa? All'ospedale? Ma come ci sei finito? Ok dammi il tempo di riaccompagnare Mel a casa e sono da te! Fatti gli affari tuoi! Che ti importa chi è Mel? Arrivo fra poco.>

La donna ripose il cellulare con aria turbata e raccolse molto velocemente la sua roba. Nel frattempo ritornò Mel giusto in tempo per vedere la frenesia con la quale agiva Syd, e la guardava con aria interrogativa, con in mano le due bottigline di succo d'ananas.

Allora Syd le disse con tono di voce poco gentile: <Vieni, ti riaccompagno a casa.>

Mel: <Posso capire che stai facendo e cosa è successo?>

Syd: <No! Come puoi pretendere di saperlo se non lo so neppure io?>

Mel: <Era tuo fratello a telefono vero? Cosa ti ha detto?>

Syd che nel frattempo aveva bevuto velocemente il suo succo di frutta: <Che era all'ospedale. Forza sbrigati!>

Mel si ammutolì; era riuscita a percepire la foga della sua partner, che sicuramente era preoccupata per il fratello; e quasi preoccupata quanto lei, si apprestò a raccattare tutto velocemente e poi corsero verso la spider.

L'auto nera sfrecciava sulla statale; si era creato uno strano disagio perché le due donne non proferirono parola. Mel voleva cercare di rompere quello straziante silenzio, ma non sapeva cosa avrebbe potuto dire; aveva però notato più volte che la sua compagna sembrava infastidita ogni volta che lei cercava di scoprire qualche dettaglio in più sulla sua vita privata; o deviava sempre il discorso quando veniva messo in mezzo; così riuscì solo a dirle: <Sento che tu mi stai nascondendo qualcosa di importante che riguarda la tua vita.>

Syd non si degnò neppure di girarsi verso la sua interlocutrice: Aveva la testa troppo immersa nei suoi pensieri. Appena arrivate in centro, il fluido traffico della statale, diede il posto ad un ingorgo chilometrico. La donna era agitata; si sentiva una pantera in gabbia. Avrebbe voluto poter volare pur di fare presto. I nervi tesi le facevano battere freneticamente le unghie sul volante. Mel si accorse dello stato d'animo di Syd e le pose una mano sulla gamba

dicendole: < Syd! Syd! Ehi, mi senti? Syd.>

Sidney sembrò come rinvenire dal suo mondo di pensieri, si voltò e le disse: <Scusa dicevi?>

Mel: <Forse è meglio se mi lasci qua.>

Syd: <Non se ne parla proprio! Ti riaccompagno a casa. Ci vogliono soltanto 20 minuti ancora.>

Mel: <Ecco. Appunto, io prendo il bus. perché devi fare un giro enorme e deviare passando per Strayton Road, quando finita Beverly Hills giri a sinistra e sei all'ospedale in cinque minuti?>

Syd: <Se insisti fa come credi, ma per me non era un problema accompagnarti!>

Mel: <Lo era per me! Ma guardati, stai fremendo, è comprensibile che tu voglia arrivare prima all'ospedale, e non puoi perché devi accompagnare me; e visto che non mi hai neppure chiesto se avrei voluto accompagnarti, preferisco scendere qua.>

Senza dire nulla, Syd accostò a sinistra e fece scendere Mel dalla vettura. La giovane chiuse con forza la porta; Syd le disse: <Mi dispiace non avrei voluto che finisse così questa giornata. So che sei arrabbiata, ma perdonami, è quello stronzo di mio fratello che si caccia sempre nei guai!>

<Non è per questo che dovrei avercela con te. E' perché io non so nulla di te: Mi hai portata a letto, siamo state insieme, sentiamo una forte attrazione l'una per l'altra, ed io non so praticamente nulla di te. Mentre tu sai tutta la mia vita! Porca miseria, sei la tipa più misteriosa della terra. Certi tuoi atteggiamenti non riesco proprio a capirli. Comunque vai adesso. Ciao>

Syd: <Quando ti rivedo?>

Mel: <Il mio numero ce l' hai, chiamami appena ti sei tolta dai casini.>

Syd: <Hai ragione.Ciao e scusa ancora>

Le due si divisero ed ognuna prese una strada diversa. La breve sgommata di Syd, fece da sottofondo sonoro alla lacrima che aveva appena solcato il viso di Mel.

Syd giunse nella hall dell'ospedale; si reco in fretta alla reception e chiese più volte del fratello, ma nessuno la considerava, finché arrabbiatasi si parò dinnanzi ad una di quelle infermiere che stava parlando a telefono. Syd afferrò la cornetta e la ripose sul ricevitore. L'infermiera parecchio meravigliata da quel gesto le disse: <Ehi, ma che maniere sono queste?>

Syd: <Senti un po': ti sto chiamando da tre ore, ma tu fai finta di niente e continui a parlare a telefono per fatti tuoi! Voglio sapere a quale reparto si trova Chris Lawless, è stato portato qua circa un'ora fa!>

<Lei è una maleducata!>

Syd con tono di chi voleva liquidare le disse: <Senti bella, non posso perdere tempo con te! Mi dici a quale cazzo di reparto di questo fottutissimo ospedale si trova mio fratello? E sbrigati che se mi levi dalle palle puoi tornare a fare le smancerie telefoniche col tuo ragazzo!!>

L'infermiera la guardò con aria schifata e poi le disse controllando il computer: <Reparto ortopedia 3^ piano, stanza 24.>

Syd con molto sarcasmo le disse: <Con le buone si ottiene sempre tutto.Grazie!>

La donna salì fino al reparto indicatogli e si avviò verso la 24. Notò che la porta era semisocchiusa, e quando fece per entrare vi trovò Chris e il dottore che aveva appena finito di ingessargli una gamba. Chris fu felice di rivedere Syd e l'accolse con un : <Ciao sorellina!>

Syd: <Ciao, ora posso sapere cosa hai combinato?>

Chris: <Ha niente. sono solo caduto dalla tua motocicletta e mi sono rotto una gamba, oltre a varie ammaccature!>

Syd: <Dalla m.mia mot.. moto?>

Il dottore li interruppe e disse: <Signorina Lawless, suo fratello è tutto ammaccato, ha una gamba rotta e un braccio lussato, non è nulla che non si possa guarire con un po' di riposo e con l'ambiente sereno familiare; se viene con me la faccio firmare dei documenti e lo dimettiamo questo spericolato!>

Syd seguì il dottore, ma prima lanciò un' occhiataccia al fratello dicendogli: <Dopo faremo i conti!>

Finalmente dopo tutto questo tram tram, i due arrivarono a casa. Syd aiutò Chris a sedersi sul divano lanciandogli uno sguardo assassino.

Rendendosi conto che avrebbe dovuto dare delle spiegazioni alla sorella, Chris l'anticipò dicendo: <Prima che mi spappoli l'altra gamba e l'altro braccio, lasciami spiegare.>

Syd inviperita: <Oh credo che dovrai essere molto convincente!>

Chris continuò: <Senti, la tua moto è in garage, perfettamente integra! Se non mi credi vai a vedere. Ho dovuto inventare una scusa per far stendere il referto medico; non potevo dire che in realtà quelli che mi hanno conciato così sono gli scagnozzi di Reevs.>

Syd rispose incredula: <Che cazzate stai dicendo?>

Chris: <Syd, è la verità: Reevs ha scoperto chi siamo, quando quei tipi mi hanno pestato, mi hanno chiamato Fox, e solo voi della squadra sapete il mio nome di battaglia! Ora ci braccherà.>

Syd : <Porca troia! Dobbiamo far rientrare Vicky e Ross dal Pacifico ed adunare tutti per una riunione d'emergenza! Ma raccontami che è successo.>

Chris: <C'è poco da raccontare: Avevo appena riaccompagnato a casa Fiona, e stavo incamminandomi verso casa, quando sono stato circondato e minacciato da cinque uomini armati.Insomma mi hanno pestato quei luridi bastardi.cinque contro uno! Che vigliacchi!!>

Syd assunse un tono di voce più dolce, e quasi con fare materno mise una mano sulla sua spalla dicendogli: <Chris, calmati ora; ti prometto che non finirà così. La pagheranno cara!>

Chris a quel punto chiese di passargli il telefono; avrebbe dovuto avvisare la ragazza.

CAPITOLO 5: Proposta indecente

Da quando accaddero quegli avvenimenti passò circa una settimana.

Mel era molto dispiaciuta per come aveva lasciato Syd, ma sapeva che in cuor suo la donna gli nascondeva qualcosa, e la mancanza di fiducia da parte di Syd, era la cosa che meno tollerava al mondo. Notò molto tristemente che era passata una settimana da quando si erano lasciate, e Syd non si era degnata neppure di una telefonata, neppure per farle sapere come stava il fratello. Certo, avrebbe potuto chiamare lei, ma Mel era un tipo molto orgoglioso, e non lo fece, specialmente perché questa per Syd, rappresentava la sua "prova del nove".

La giovane sentiva tanto la mancanza della sua compagna, il fatto di vederla tutti i giorni, di baciarla di toccarla, ma aspettava che l'altra si facesse viva. E nel frattempo viveva la sua vita con fare svogliato e annoiato, tipico di chi non ha più nulla da perdere, perché già sembra aver perso la persona per lei più cara al mondo.

Era lunedì mattina quando si recò a lavoro. Mentre era intenta a compiere le sue mansioni, il portiere le avvisò che Mr Baley avrebbe voluto vederla con urgenza; così si apprestò subito a salire al 5^ piano dove c'erano gli uffici amministrativi. Arrivò alla porta del direttore, ma prima di bussare si risistemò il taieur e i capelli. Quando finalmente dopo aver bussato e avuto il permesso di entrare, aprì la porta ed entrò, il direttore era seduto sulla sua poltrona di pelle nera, voltavo verso l'enorme vetrata, dalla quale si vedeva tutta la città di Los Angeles, ed anche la collina di Hollywood.

Mel: <Direttore buongiorno. Aveva chiesto di vedermi?>

Mr. Baley: <Oh si! Certo, si faccia avanti Signorina O' Connor, benvenuta! Posso offrirle qualcosa da bere? >

Mel: <No grazie! A quale scopo mi ha mandato a chiamare? Forse non ho eseguito bene qualche lavoro di mia competenza? Forse.>

Mr. Baley: <Si calmi Melanie, posso chiamarla per nome vero?>

Mel: < Se proprio le fa piacere.Dunque?>

Mr. Baley: <Vedi cara Melanie, vedo un futuro roseo per te! Ti ricordi di quel progetto di cui ti parlai? Ebbene, è arrivato il momento di attuarlo!>

La ragazza pensò tra se e se che quella conversazione non avrebbe portato a nulla di buono, lo sentiva d'impulso, e dal tono e le maniere smodatamente gentili che aveva assunto il direttore, così cercò di apparire forte e chiese: <Mi ricordo che me ne parlò, ma non mi diede nessun dettaglio, e adesso sta facendo la stessa cosa. Potrebbe essere più diretto per favore?>

Mr. Baley, il cui tono di voce si fece più serio, e provocatorio: <Quanto saresti disposta a giocarti per realizzare il tuo sogno e diventare una famosa critica d'arte?>

Mel esitò un attimo a rispondere e poi disse:< Che domande? Tutto!!>

Mr. Baley <Oh bene, allora saresti disposta anche ad usare qualche tranello?>

Mel: <Intende dire ehm."giocare sporco"?>

Mr. Baley: <Più o meno.>

Mel: <Cosa significa?>

Mr. Baley: <Vedi cara Melanie, sarò molto chiaro. Ti ho promesso un avanzamento della carriera, vero? E lo otterrai se solo farai quel che ti sto per chiedere.>

Mel: <Di cosa si tratta?>

Mr. Baley: <Bhe, voglio semplicemente che tu diventi la mia donna! Mi sei sempre piaciuta fin dal primo momento che ti ho vista, ed ora più che mai ti voglio! Se ti fidanzassi con me, avresti soldi a quintali, fama come critica d'arte, ma soprattutto avresti parte al progetto più clamoroso di tutta la storia mussale contemporanea!>

Mel scioccata da quella richiesta, ma curiosa di quell'ultima affermazione chiese: <E cosa sarebbe questo progetto?>

Mr. Baley con aria beffarda: <Eh no, mia cara Melanie, tu rispondi prima alla mia domanda, e poi se la risposta sarà affermativa continuerò a parlartene...>

Mel con tono deciso: <Vuole una mia risposta? La accontento subito: E' no! Non sono disposta ad avere un avanzamento di carriera solo perché mi sono lasciata corrompere da un uomo che io stimavo, ma che ora mi sta chiedendo di andare a letto con lui! Sa cosa le dico? Non mi importa di essere una morta di fame qualsiasi; per me i miei principi, i miei ideali sono più importanti di qualsiasi altra cosa al mondo, e nemmeno per il sogno di tutta la mia vita mi lascerei vendere a questo prezzo! Troverò altri modi per diventare critica d'arte, e meno sporchi dei suoi!. E poi glielo dico ufficialmente: Sono impegnata!>

Mr. Baley con aria ancora più provocatoria: <Ah capisco.Ma non faremo sapere nulla al tuo ragazzo! Dai, potremmo spassarcela, e poi con questo affare diventerò ancora più ricco!! E tu sarai la mia regina! Non ti mancherà niente, vedrai! Facciamo così: pensaci!>

Mel infastidita da tanta insistenza: <Ho detto di no! E non avrò nessun ripensamento!! E se mi molesta ancora, andrò dalla polizia a denunciarla. E poi la mia donn. ehm il mio uomo le squarterebbe le budella se sapesse della proposta che mi ha fatto!>

Mr. Baley con aria canzonatoria: <D. donna? Ho sentito bene? Bella, moralista e lesbica? Melanie, mi piaci sempre di più! Aspetta che si sappia in giro che sei lesbica.>

Mel: <Non si azzardi a spifferare il mio segreto ai quattro venti o le giuro che me la pagherà!>

Mr. Baley con tono insolente: <Ti stai perdendo un'ottima occasione, non gettare via l'unica proposta decente che tu abbia mai avuto in vita tua! Pensaci: Non dovrai più lavorare per tutto il resto della tua vita! Non dovrai svolgere lavori degradanti e umilianti come quello di andare a cantare nei locali notturni rischiando di farti pestar. ehm di fare tardi.>

A quelle parole nella testa di Mel balenò un pensiero, come un flashback ritornò alla notte di quando cantava al "The cage" e fu pestata e quasi violentata da quei teppisti, e solo l'intervento di Syd poté salvarla. Poi il suo pensiero fu interrotto da Baley che continuava: < Non credo che la tua donna abbia i soldi che ho io, non credo che la tua donna abbia quello che ho io.>

Mel: <Preferisco stare con una pezzente come me, piuttosto che con un lurido porco come lei! E poi l'amore non è legato al sesso di una persona, ma allo spirito di essa! Quando la gente imparerà a vederla sotto quest'ottica, forse si accorgerà che i "diversi" non sono poi tanto "diversi" da loro!>

Detto questo, infuriata si alzò e si avviò verso la porta, stanca di quella stupida conversazione. Mentre aprì la porta, il direttore le disse: <Sei una stronza come tutte le altre donne! Sei solo buona a fare sesso e basta. Sai che ti dico? Se non sei disposta a venderti non diventerai mai una critica d'arte. Guardati intorno grande moralista e dimmi: Esiste ancora gente con "sani principi" oggigiorno? No!! E sai perché? Perché il mondo qua fuori è una merda! Fa tutto schifo, è tutto corrotto e solo giocando sporco si va avanti!>

Mel fu colpita da quelle ultime parole: poco tempo prima fu la stessa Syd a dirgliele, ed ora si stava accorgendo di quanta verità ci fosse in quelle parole dette dalla sua donna.

Uscì e chiuse violentemente la porta dietro di se. Il suo pensiero non poté fare a meno che ritornare a Syd, ancora e per l'ennesima volta nella giornata. Capì in questo modo quanto importante fosse diventata quella donna senza un passato per lei.

Aveva finalmente finito il suo turno di lavoro, erano circa le 17:30, e così uscita del museo e posizionatasi nell'abitacolo della sua vettura, Mel era pronta per raggiungere la palestra per allenarsi e scaricare tutta la tensione accumulata; ma in fondo al cuore, sperava anche di poter rivedere Syd; magari avrebbero potuto parlare un po'.

Finalmente in palestra, Mel si fermò alla reception per conversare un po' con Kelly come faceva abitualmente, tanto ci voleva un altro po' di tempo per la lezione di aerobica.

Mel: <Ciao Kelly, come va? E il tuo bel pargoletto?>

Kelly: <Tutto bene grazie e a te? Ti vedo un po' abbattuta. William è a casa col papà, oggi non l' ho portato perché devo rimanere fino a tardi!>

Mel un po' delusa del fatto che probabilmente Syd non sarebbe andata in palestra: <Come mai? Non avrebbe dovuto sostituirti Sydney?>

Kelly: <Si avrebbe dovuto farlo, noi ci siamo accordate che la mattina ci sono io, mentre il pomeriggio lei; ma Syd non è una molto affidabile!!>

Mel con tono sorpreso: <Che vuoi dire? Posso chiederti cosa sai sulla vita di Syd?>

Kelly: <Poco e niente!! E' la persona più riservata di questo mondo!!>

Mel quasi come se avesse riflettuto ad alta voce: <Non dirlo a me.>

Kelly: <Come scusa?> Mel: <No niente, per favore continua!>

Kelly: <Dunque.Ci conosciamo dai tempi del liceo, siamo sempre state buone amiche, certo almeno per quanto riguarda il suo modo di vedere una buona amica. Solo che lei è un tipo difficile. Sai, ha sempre avuto un caratteraccio: era forte indomita, non si lasciava mettere i piedi in testa mai da nessuno, certe volte era persino aggressiva; sotto questo aspetto non era tanto diversa dalla Syd attuale. Quando la conobbi era arrabbiata col mondo intero, lei non mi disse mai perché ma probabilmente era a causa..> Mel non lasciò finire Kelly che l'anticipò: <.della sua famiglia!> Kelly: <Esatto! Non so di preciso cosa successe, e Syd si rifiutò di parlarmene ogni volta che si introduceva l'argomento; è una tipa che nasconde molti "scheletri nell'armadio"! Frequentò e credo frequenti tuttora adesso dei tipi poco raccomandabili: fanno ammucchiata e vanno a fare bagordi in qualche locale, e poi quando sono ubriachi fradici, fanno sempre a botte con qualcuno! La sua vita è molto sregolata, anche se a dire la verità ai tempi del liceo era molto più immatura e dissoluta! A modo suo è cresciuta anche lei!>

Mel ascoltò in silenzio tutto il racconto e poi le chiese: <Perché stasera non viene in palestra?>

Kelly: <Ha detto che aveva molto da fare, sai il fratello è caduto dalla moto e si è rotto una gamba. E poi doveva fare delle commissioni.>

Mel: <Commissioni tipo pagare acqua, luce e gas?>

Kelly: <Si! E tu come lo fai a sapere?>

Mel: <Perché è la quarta volta durante queste due settimane che è andata a pagare queste bollette! Ma non sono bimestrali?>

Kelly: <Oh si! Ma forse avrà pagato anche quelle della palestra. Non so!>

Mel: <Bah!?! E Dopo il liceo che ha fatto?>

Kelly: <Questa è la notizia più positiva della vita di Syd: Ha frequentato l'università di Harvard e si e laureata in legge con 110 e lode! Incredibile ma vero! I prof. la schifavano perché non si faceva passare "una mosca sotto il naso", ma quando andava a dare gli esami, la sua preparazione era più unica che esemplare, e tutti erano costretti a mettergli voti alti. Non fare quella faccia! La conosci anche tu Syd, stiamo parlando della stessa persona!!>

Mel con aria enormemente stupita: <Incredibile! Perché non me l' ha mai detto?>

Kelly: <Non è un tipo a cui piace conversare, specialmente di queste cose. Forse te l' ho dipinta in maniera orrenda, come una scapestrata irresponsabile, ma a parte quello che penso di lei, le voglio molto bene. Mi ha aiutato in parecchie occasioni.>

Mel: <Ora devo andare grazie per la piacevole chiacchierata!> E si apprestò ad uscire dalla palestra. Kelly quasi urlando:< Ehi, ma oggi non ti alleni? Come mai invece tu sei mogia?>

Non ottenne risposta, perché Mel era già salita sulla macchina per sfrecciare verso casa.

Mel stava guidando la sua auto che l'avrebbe condotta entro breve a casa, ma poi fu presa da uno scrupolo e in me che non si dica, dirottò la sua auto verso Clayton Street, alla ricerca dell'abitazione di Syd. Durante il tragitto pensava: <Non so cosa sia successo, e quando sarò là pretenderò delle spiegazioni, ma non posso lasciarla proprio ora, quando magari lei ha più bisogno di me. E' il tipo più misterioso che abbia mai conosciuto, è quasi come se in lei ci vivessero due persone: Con me è dolce e protettiva, e a parte i litigi iniziali non mi è mai sembrata prepotente o aggressiva, ma con chi non conosce è una furia scatenata. Mi sembra Dottor Jekill e Mr. Hide!! Metterò per una volta da parte l'orgoglio e andrò da lei, in fondo volevo vederla no!?! Anche perché a dire la verità adesso mi turba più quello che mi ha detto quel porco di Baley che non tutto il resto.> Il volto di Mel si incupì ripensando a quella mattina, e scese su di lei un velo di turbamento che le rimarrà per tutto il resto della serata.

Arrivata da Syd e parcheggiata la macchina, si apprestò a salire le scale di quell'edificio un po' malandato. Finché arrivata sul pianerottolo, non prese il cellulare dalla borsa e compose il numero di Syd. <Pronto chi è?> Era una voce femminile, ma a Mel non sembrava quella di Syd. Con il cuore in gola e tentennante nel parlare disse: <Pronto, c..chi è al telefono?> Dall'altra parte sentì un gran baccano, e poi riconobbe la voce di Syd che diceva : <Fiona, ti ho detto mille volte di farti i cazzi tuoi!> Syd prese il cellulare in mano e con aria alterata disse : <Pronto, chi mi cerca?> Dall'altra parte Mel prese coraggio e disse: <Ciao Syd.> ma non finì nemmeno la frase che Syd la riconobbe, subito un tono di voce estremamente dolce e disse: <Ciao Mely!! Oddio, avevo tanto bisogno di sentire la tua voce! Mi sei mancata tanto! Come stai?> Mel molto duramente: <Allora perché non ti sei fatta viva per una settimana se ti sono mancata?>

Syd: < Hai ragione, sono un'emerita stronza, ma credimi se ti dico che ho dovuto sbrigare dei casini. Mel, ero nei guai, e lo sono ancora, non ho potuto chiamarti credimi! E poi in fondo sei stata tu a dirmi che non ti dovevo chiamare se non mi liberavo dai casini giusto? Comunque tranquilla, stasera ti avrei chiamato lo stesso! Mi hai preceduto!>

Mel: <Voglio crederti, anche se mi dovrai spiegare delle cose.>

Syd: <Tutto quello che vuoi, quando ci vogliamo vedere. sempre che tu mi voglia vedere?>

Mel: <Io direi che se tu apri la porta d'ingresso potremmo vederci anche subito!>

Syd: <Eh?> Poi senza aggiungere altro, si avvicinò alla porta d'entrata, l'aprì e con sua grande sorpresa Melanie, la stava aspettando davvero fuori alla porta.

Syd abbracciò Mel che ricambiò il saluto con un fugace bacio sulle labbra: Quanto gli era mancato il contatto con quelle labbra rosso fuoco, quanto gli era mancato il loro avvolgente calore. Syd: <Ehi, ma cosa ci fai qua?>

Mel: <Ho pensato che avessi potuto avere bisogno di me.>

Syd: <Ma dai, entra cosa ci fai sull'uscio di casa!?!>

Appena Mel entrò, sentì una forte emozione, la casa era abbastanza ordinata nonostante ci vivessero due scapestrati. Syd fece accomodare Mel nel salotto dove c'era il fratello, e fece dunque le presentazioni, ma non ci fu bisogno perché i due cominciarono a conversare molto amichevolmente: Syd: <Chris, lei Melanie!>

Chris sgranando gli occhi per la bellezza della ragazza: <Vuoi dire quella Melanie? Lei è la famosissima Mel?>

Mel: <Bhe, non esageriamo, se è per questo, fra i due sei tu il più tristemente famoso! Come stai con la gamba Chris? Gran bella caduta hai preso dalla moto eh?>

Chris: <Io sto bene, ma dovresti vedere la moto della sorellina! E' un macello!>

Syd: <Si, si! Infierisci pure sulla mia povera moto tutta sfracellata!>

Mel con aria ironica: <Oddio Chris, devi avergli fatto un torto enorme.Tua sorella tiene più alla sua moto che a tutti noi messi assieme!> E lanciò dunque un sorrisino malizioso e pungente a Syd, la quale intervenne dicendo: <Non è vero!> Improvvisamente però, dall'altra stanza si udì la voce di Fiona che piano piano stava ritornando in salotto: <Syd chi era a telefono, un'altra dei tuoi passatempi? A quante sei arrivat.> Non poté finire la frase perché giunta in salotto si trovò dinnanzi a Mel in tutta la sua bellezza. Syd gettò un'occhiata a Mel, che sembrava parecchio imbarazzata, ma allo stesso tempo irritata da quelle parole, poi si voltò verso Fiona e le disse in tono furioso: <Te lo ripeto per l'ennesima volta: Impara a farti a cazzi tuoi!> poi si rivolse al fratello: <E tu.. se non vuoi che vi cacci di casa entrambi, falle tenere a freno la lingua e falle capire di stare col naso fuori dai miei affari! Visto che sembra che io non ci riesca! Con chi esco e non esco è solo affar mio, e si da il caso che Mel è la mia ragazza; ve lo dico ora ufficialmente per non ripetervelo più in futuro!>

L'irritante Fiona rispose con un rapido gesto di mani e un ancor più frettoloso: <E va bene, scusa!> Poi si rivolse verso Mel: <Ma fa la stronza anche con te? O è solo perché sono la pupa di suo fratello ed è gelosa?> Con un aria infastidita, Mel le lanciò solo un beffardo sorrisino.

Syd: <Vieni Mel, questa non la sopporto più, se sto un altro minuto in sua compagnia, giuro che potrei spaccarle la faccia! Andiamo in camera mia, staremo meglio.> Prese così Mel per una mano e la fece salire una piccola rampa di scale. Fiona con tono provocatorio: <Divertitevi voi due!> A quel punto fu Chris a richiamarla: <Smettila di importunarle, alle volte ti comporti come una bambina! Ci provi così tanto gusto a prendere in giro Syd? Cosa aspetti, che un giorno ti apra davvero la testa? Finiscila per favore! Non è bello scherzare così.>

Syd e Mel arrivarono in camera. La donna richiuse a chiave la porta dietro di se per paura di essere disturbata. Mel si incantò ad osservare quella stanza così grande e dotata di ogni comfort dai colori chiari, con il bagno adiacente. Le mensole erano piene di libri di ogni genere, una scrivania di faggio sulla quale vi era appoggiato un modernissimo computer, e uno stereo da sballo, un carrello sempre di faggio sul quale vi era televisione, videoregistratore e lettore dvd. ma la cosa che più notò, furono tutte quelle coppe e medaglie vinte dalla sua partner alle varie gare di arti marziali, aerobica, total body etc. d'altronde che era un'atleta si sapeva, bastava mirare il suo fisico statuario. Dopo di ciò, Mel si sedette su un letto anch'esso grandissimo, e con sua grande sorpresa c'era come copriletto la stessa copertina con i delfini che aveva anche lei. La guardò e non poté fare a meno di sorridere. Syd la osservava: guardava come stringeva tra le mani quella coperta con i delfini, quasi come a rievocare il ricordo della loro prima notte insieme, guardava il suo sorriso; sentiva l'amore crescere dentro lei, per quella stupenda creatura, ogni istante di più. Finché Mel non alzò gli occhi e incontrò lo sguardo di Syd. Le due si guardarono a lungo, e poi Syd si sedette vicino a lei e l'abbracciò; Mel ricambiò l'abbraccio con altrettanta passionalità, poi Syd la interruppe e disse: <Cosa volevi dirmi? Sarà stato qualcosa di molto importante se ti sei precipitata qui!> Mel: <Veramente io ero passata in palestra, ho parlato un po' con Kelly e poi sono andata via, avevo anche imboccato la strada per tornare a casa, ma poi mi sono chiesta se il mio posto era da sola tra le mura di casa mia, o vicino a te. Ed il cuore mi ha risposto che dovevo venire da te.> Syd molto dolcemente: <Ti ringrazio, va sempre tutto meglio quando ci sei tu al mio fianco!> Mel con tono di voce molto serio: <Ora però voglio che tu mi dica tutta la verità. Non posso vivere con l'angoscia di non sapere nulla della partner con cui sto!> Syd capendo a cosa Mel si riferiva e cercando di negare tutto: <Cosa vuoi che ti dica? Cosa ti nasconderei?> Mel con tono deciso ed insistente: <Andiamo, non puoi mentire, non a me che leggo nel profondo dei tuoi occhi e scruto nel profondo della tua anima. E poi sai che odio essere presa in giro da te!> Syd: <Non capisco.> Mel leggermente irritata: <Allora ti faccio capire io: Quando mi salvasti da quei prepotenti, dicesti loro che ti chiamavi Hawke, probabilmente un nome in codice; ti chiesi di parlarmi un po' di te e tu ti rifiutasti liquidandomi solo con un "non sono un tipo interessante"; ti assentasti da casa mia lasciandomi un biglietto con su scritto "devo fare delle urgenti commissioni" che poi si rivelarono essere solo il pagamento di alcune bollette; Ogni tanto prendi e corri da tuo fratello che consideri uno scapestrato e chissà da quale guaio lo levi, come quando ti chiamò e noi eravamo al mare.; Computer portatile, televisore, stereo, lettore dvd e videoregistratore: hai una camera favolosa, se volessi comprare io tutte queste comodità, non basterebbero tre buste paga; la tua moto distrutta, ma io l' ho vista parcheggiata tutta bella e intera qua sotto. Mi hai preso per scema? O credi di avere a che fare ancora con una bambina? No, forse mi consideri solo una di quelle puttanelle che sei solita scoparti? Syd io ti amo, lo vuoi capire? Io ho bisogno di sapere!> Syd era stata scoperta da Melanie, effettivamente la ragazza si è accorta di tutte quelle coincidenze strane e non la poteva biasimare, era visibile che stava nascondendo un segreto. un segreto che ora sapeva di doverle rivelare, doveva farlo se non voleva perderla. Mel ancora nervosa incalzò: <Cosa sei: una spacciatrice, un'assassina, sei forse coinvolta nel traffico delle opere d'arte clandestine? Per favore dimmelo, non ti voglio lasciare, e questa risposta non comprometterà quello che provo per te, ma se è vero che mi ami, io ho il diritto di sapere.> Syd con tono rassegnato e in un sospiro emise un impercettibile <E va bene.> Poi con tono più deciso: <Si, hai ragione ti dirò tutto, anche se non è facile e non so da dove cominciare.> La donna si alzò e cominciò a camminare nervosamente per la stanza, poi udì la voce di Mel che le suggeriva: <Potresti cominciare dalla tua famiglia, sono sicura che c'entri qualcosa!>

Syd coi nervi a fior di pelle cominciò a raccontare: <Dunque. Quando ero molto piccola, fui abbandonata da mio padre insieme a mio fratello Chris, che allora aveva solo tre anni. Da allora non ho mai più rivisto babbo, ma seppi che si risposò e diventò talmente ricco da permettersi una vita da nababbo. Si trasferì alle isole Tonga nel mezzo del Pacifico. Non avendo parenti, e non sapendo dove andare, fui condannata a vivere in mezzo ad una strada, dove ogni giorno sopravviveva il più forte. La mia mamma, l'unica mia alleata, l'unica che si prodigava sempre per me, fu sconvolta dal dolore, ma morì nel partorire Chris. La vita in mezzo alla strada, nelle periferie di New York, dove io allora vivevo, non era per niente facile. Ma nella mia sfortuna fui fortunata, perché nel mio quartiere c'erano altri bambini "randagi", e tutti loro erano stati sbattuti in mezzo alla via dai genitori, o abbandonati dai familiari se non avevano i genitori. Vivemmo e crescemmo insieme, mettendo in comune tutto quello che avevamo, anche se era poco; alle volte tutti lavoravano, alle altre chi lavorava doveva prendere abbastanza soldi anche per far campare chi non poteva lavorare, e poi c'era Chris che era piccolo ed aveva bisogno di cure costanti. Insomma diventammo una famiglia, e ti posso assicurare che da allora questa mia famiglia, seppur acquisita, e seppur strana e balorda, non mi ha mai abbandonata. Anzi siamo venuti tutti qui a Los Angeles! I membri della mia famiglia oltre mio fratello, sono Tiger, Fred, Jade, Vicky, Ross, Tony, e Cloe tutte persone che come me hanno imparato la "legge del più forte in mezzo alla strada". Loro sono stati anche i miei compagni di trasgressioni, e atti dissoluti tipo picchiare qualcuno mentre eravamo ubriachi o roba del genere.> Syd si interruppe per un momento, aveva gli occhi lucidi; Mel fu presa da quella storia così triste, portò la sua mano sulla mano di Syd e la intimò ad andare avanti. Con qualche sforzo, ma alla fine Syd continuò: < Nel nostro vivere in strada, vedemmo giorno dopo giorno le mille e più ingiustizie nella società, gli abusi di potere da parte della polizia, le violenze e le sevizie che riservavano ai più deboli. A noi tutto questo non piaceva, non lo ritenevamo giusto, così quattro anni fa, prima che ci trasferissimo qui a Los Angeles, fondammo un clan, e diventammo così dei "giustizieri" che fanno rispettare le leggi a modo loro, poiché crediamo che anche la polizia e tutte le forze dell'ordine sono corrotte da questo sporco mondo. La tresca della quale sono il capo, si chiama "The sentinels": le sentinelle che fanno rispettare la giustizia. So che da un punto di vista giuridico ho agito illegalmente, ma sento che questa è l'unica cosa sensata che ho mai fatto in vita mia!> Mel la interruppe e chiese: <E questo è stato prima che ti laureassi in legge?> Syd la guardò molto sorpresa e le disse: <E tu che ne sai?> Mel: <Me l' ha detto Kelly; avessi dovuto vedere con quanto orgoglio lo diceva.110 e lode, brava!!> Syd: <Vuoi che continuo? Non sei rimasta abbastanza schifata?> Mel con tono molto dolce: <Perché dovrei essere schifata? Guarda che non hai avuto la possibilità di scegliere, ti sei ritrovata da sola al mondo e con un fratello a carico, e come sempre sei stata in grado di far sopravvivere entrambi. No, non sono schifata, anzi, ti ammiro tantissimo. Voglio che continui.>

Syd:<E' stato dopo essermi laureata in legge. Nonostante gli svariati tentativi da parte delle forze armate, nessuno è ancora riuscito a catturarci.questo perché fondamentalmente non sapevano la nostra identità. Nella tresca, ogni membro ha il suo nome di battaglia, ed è assolutamente vietato chiamarsi con i nomi di battesimo mentre si è in missione. Potrebbero rivelare le nostre identità. Quando quella sera mi sentisti dire "io sono Hawke" e solo perché quello è mio nome in codice, come hai detto tu.> Mel: <Hawke? "Falco". ti si addice proprio questo nome!> poi continuò scherzando per smorzare la tensione: <E che mi dice delle bollette da pagare? Cavoli, questo mese le società del gas, dell'acqua e dell'energia elettrica hanno campato solo con i tuoi soldi. Ci sei andata minimo 4 volte!!!> Syd con tono più sereno le disse: <Erano tutte bugie, scusami. Ma dovevo andare in missione, avevo da organizzare le nostre riunioni segrete. insomma dovevo lavorare per il clan. E comunque tutti i soldi che ho, li ho guadagnati onestamente, lavorando un po' in palestra, un po' come modella. Capirai che per una che conduce una vita come la mia, è indispensabile avere una copertura, e quale miglior copertura di quella di una vita sociale alla luce del giorno? Certo, a parte le mie scorribande notturne. Ovviamente la palestra è la mia! E anche tutti gli altri membri del clan fanno lavori onesti la mattina. Mio fratello per esempio è meccanico!> Mel affascinata da quel racconto: <La storia che mi stai raccontando sembra un film di spionaggio. E' fantastica!> Syd la corregge: <Lo è un po' meno a viverla!>

Mel pensò un attimo e poi le chiese: <Perché mi hai detto la bugia della moto?> Syd: <Mel ci stavo arrivando: Questi sono i miei casini!> Mel con aria preoccupata: <Perché? Cosa vuoi dire? Che sta succedendo?> Syd: <Mel. Chris non è caduto dalla moto! Ecco perché la mia moto è ancora intatta. Chris è stato pestato dagli uomini del Tenente Reevs, perché ha scoperto chi siamo! Reevs conosce le nostre identità, o per lo meno quella di mio fratello e la mia, e se facciamo qualche passo falso, rischiamo di far saltare anche gli altri. Capisci perché non ho potuto telefonarti prima? E' deciso a sterminarci, perché da quattro anni stiamo sventando i suoi loschi piani. Lui è abbacchiato con molti uomini potenti. Non escludo che sia alleato anche con Mr. Baley, il tuo direttore!> Mel con aria molto sorpresa: <Il tenente Reevs? Quella cara persona che viene ogni giorno a trovare Mr. Baley? Mi è difficile crederlo. Sembrava tanto cortese!> Syd: <Non tutti siamo quello che sembriamo. e lui ancor di meno! Reevs è in realtà è solo un lupo travestito da agnello. Anzi, non un lupo, perché il lupo è un animale rispettabilissimo e degno di ogni onore; lui è solo una iena!> Comunque Syd aveva ricordato alla giovane Mel, cosa le era accaduto quella mattina col suo direttore, e il suo volto si incupì. La donna comprese subito la faccia contrita della sua ragazza e le chiese poggiandole una mano sul viso: <Ehi tutto bene? Ti sei incupita appena ti ho pronunciato il nome di Baley.> Mel cercando di nascondere l'accaduto si limitò a baciare Syd sulle labbra e a dire: <Sono solo stanca sia fisicamente che emotivamente. Non preoccuparti.> Poi Syd incalzò: <Spero che quel che ti ho detto rimanga segreto fra di noi. Avevo pensato più volte il modo di dirtelo, ma non immaginavo che ci saresti arrivata da sola. Spero di non perderti adesso.> Mel, si sedette sulle sue gambe, l'abbracciò stretta stretta e le disse: <No non mi perderai perché io ti amo da morire! E comunque è certo che rimarrà segreto tra noi. Sarà il nostro piccolo grande segreto caro il mio falco!> Syd: <Sai, mi sento molto sollevata, dopo questa chiacchierata!> <Ne sono contenta!>

Mel si tolse le scarpe del taieur e si stese un po' sul lettone di Syd, la donna le si sedette accanto, le sfilò la giacca del taieur e la rimase in top; iniziò a massaggiarle le spalle, per sciogliere i nervi contrattisi dalla troppa tensione del momento, e le disse: <Perché non dormi qua questa sera? Hai detto di essere stanca.> <Mi piacerebbe ma non ho il cambio, e domani devo andare a lavoro.> Syd: <Per il cambio non c'è problema! Vuoi rimanere si o no? Perché se hai voglia di rimanere, troverai sicuramente il modo per farlo! Senza contare che potrei farti una bella sorpresa.> E guardò la ragazza con molta malizia. Mel le rispose con altrettanta malizia: <Bhe se la metti su questo piano.potrei pensarci un po' meglio.> E le due congiunsero le loro labbra per l'ennesima volta. Poco dopo Mel decise di rimanere a dormire da Syd, però quello di cui aveva bisogno in quel momento era una bella doccia rilassante. Si alzò dal letto recandosi in bagno e dicendo alla donna: <Ti dispiace se mi faccio una bella doccia? Mi sento tutta sudata!> Syd le rispose: <Fai con comodo, intanto io ti prendo un accappatoio e qualcosa di fresco da indossare. Mel entrò in bagno, aprì i rubinetti e accostò la porta; Syd era ancora nella stanza e la ragazza la chiamò: <Syd, per favore corri un attimo qua, ho bisogno di un favore.> La donna era accattivata da quella richiesta, già si immaginava la sua ragazza nuda che la prendeva e la conduceva con se sotto la doccia. Saltò sul letto per raggiungere più velocemente il bagno dall'altra parte della stanza; quindi aprì la porta e. con suo sommo dispiacere, Mel era ancora tutta vestita, ed aveva problemi con la chiusura lampo della gonna, Mel guardò la partner che stava lì immobile e delusa e disse: <Che ci fai ancora là, vieni! Aiutami ad abbassare questa maledetta zip!> Syd non se lo fece ripetere due volte, così mise le mani sui fianchi della ragazza e tese la gonna in modo che Mel potesse tirare giù la cerniera; finalmente Mel riuscì ad abbassarla, e certo non grazie all'aiuto di Syd che intanto aveva preso a viaggiare con le mani lungo tutto il suo corpo. Mel le prese il mento e la guardò negli occhi: <Grazie per l'aiuto ma ho fatto da sola!> E fece per allontanarsi, mentre si sfilava gonna e slip insieme. Syd le urlò contro: <Ehi, stai cercando di provocarmi? Sai che non amo le provocazioni e che poi reagisco!> Mel, sfilandosi il reggiseno di pizzo nero e lanciandoglielo letteralmente in faccia: <E allora cosa aspetti a reagire?> Syd già totalmente eccitata: <Mhm, guarda, che potrei prenderti in parola.> Mel mentre ormai nuda entrava nel box doccia: <Dai Syd, regalami la sorpresina che mi avevi promesso!> Furono quelle parole a mandare in tilt la donna, che si spogliò dei suoi indumenti ad una velocità inaudita, e raggiunse la sua compagna sotto la doccia, assaporando ancora una volta quelle sue splendide labbra. La donna sentiva l' acqua tiepida scorrere sulla sua pelle, mista al profumo del bagnoschiuma sulla pelle della sua ragazza e la cosa le piacque tanto, carezzò il volto di Mel e le disse: < Sei stanca, non preoccuparti: lascia fare a me, ti piacerà la sorpresa!> Così prese a baciare e leccato il collo della partner, soffermandosi sulla parte anteriore appena sotto il mento, che mordicchiava leggermente. Mel reclamava la bocca di Syd, la donna se ne accorse ed unì ancora le sue labbra a quelle della ragazza, ma lasciò che le sue mani le carezzassero i seni per poi scendere lungo i fianchi e arrivare alle cosce. Mel stava cadendo in estasi, e cominciò a muovere tutto il suo corpo fremente contro quello di Syd che sentì i capezzoli della ragazza inturgidirsi. Bastò un lieve contatto tra le mani di Mel, ed i capezzoli di Syd, che la donna se li sentì completamente eretti; sentiva la sua spina dorsale percossa da mille scariche elettriche.

In preda alla più totale eccitazione, Syd si inginocchiò davanti a lei continuando ad accarezzare l'interno coscia con le mani e cominciò a giocherellare un po' con la lingua sul suo ombelico.
Syd sentiva le mani della sua ragazza sui suoi capelli bagnati, che le venivano insaponati e massaggiati. Niente era più rilassante per lei, Mel le stava massaggiando dolcemente le tempie, per poi scendere fino alle sue spalle che di tanto in tanto seminava di dolci baci. Syd le disse: <Ehi, ma non ero io che ti dovevo far rilassare?> Mel con un aria beffarda: <Si, ma io sto solo facendoti lo shampoo per accelerare il tutto!>
Improvvisamente Syd le sollevò una gamba e l' appoggiò sulla sua spalla; fu indescrivibile quello che provò Mel quando si sentì le labbra di Syd sfiorarle e baciarle la caviglia e il polpaccio risalendo fino all' interno coscia. In quella posizione, Syd poté sentire, oltre che vedere, fino a che punto fosse eccitata la sua compagna.
Capendo che ormai Mel era in delirio, ansimava e non poteva più contenersi, Syd le disse: <Ora il finale della sorpre.>Ma un gemito di piacere, le fece morire in gola il finale della frase. La donna leccò con molta foga il suo clitoride, ma la sua eccitazione fu tale che poi finì col mordicchiarlo; Mel fremette più volte, portando in avanti il bacino e inarcando la schiena; Syd quindi entrò in lei più e più volte, mentre le sue mani le palpavano le sode natiche: I suoi gemiti erano il canto più dolce che Syd potesse sentire. Nel momento in cui l'orgasmo travolse Mel, la donna sentì le mani di Mel chiudersi a pugno, sulle sue spalle graffiandole leggermente con le unghie, per poi salire e stringere i suoi capelli, ormai sciacquati dal getto della doccia. Solo mentre tornava in se Mel lasciò i capelli di Syd, la donna si rialzò e si scambiarono un altro lungo e passionale bacio, non avendone mai abbastanza.

Finalmente decisero di farsi una vera e propria doccia, con tanto di lavaggio vicendevole; così dopo circa un paio d'ore di tenere effusioni, acqua e sapone, le due uscirono dal bagno in accappatoio. Si asciugarono e si misero in pigiama, Mel aveva avuto da Syd un paio di shorts ed una canotta bianca, mentre la donna aveva una canotta rossa ed un pantaloncino cortissimo nero. Mel si stese sul letto cercando di riposare un po'; Syd la raggiunse sul letto si stese al suo fianco. La piccola Mel aveva la sua testa era appoggiata sul petto della compagna, mentre un braccio le circondava la vita. Il braccio di Syd le circondava le spalle e le accarezzava i capelli.

Mel: <Syd, facciamoci una promessa solenne, ti va?> Syd rispose incuriosita: <Di che si tratta?> Mel continuò: <Promettiamoci l'un l'altra che nessuna di noi due mentirà più. Perché il nostro posto è insieme ed insieme dobbiamo vivere le gioie e le avversità. Aiutandoci a vicenda!> E guardò la donna nei suoi limpidi occhi cerulei. Syd fece un sospiro, mise la mano di Mel sul suo cuore, poi ripose la sua sul cuore di Mel e sussurrò: <Te lo prometto!>

La giovane fu talmente felice di quel gesto, che incalzò dicendo: <Syd, non so che cosa mi sia capitato, non mi era mai successo con una donna, ma io credo di essermi innamorata di te. Anzi, non lo credo: Ti amo. Ti amo più della mia stessa vita, più dell'aria che respiro, più del sole che illumina le mie mattine. Il pensiero di perderti mi provoca una fitta al cuore. Ti sento parte di me, e non voglio perderti mai.mai!>

Syd estremamente felice di quella breve ma intensa dichiarazione d'amore: < Tesoro, tu non mi perderai. Perché anche io ti amo sopra ogni cosa. Sei arrivata nella mia vita come un ciclone, io non ero disposta ad amare nessuno, me lo sono sempre autoimposta, ma tu hai abbattuto ogni mia difesa. Sei stata la prima a fare centro nel mio cuore. Mel io ti amo!> E si scambiarono un lungo e tenero abbraccio. Era molto tardi e le due cercarono di addormentarsi.

La nottata di Mel trascorse in maniera piuttosto agitata: Si girava e rigirava continuamente, aveva dei sussulti. Syd sembrò accorgersene, e con fare protettivo, quasi come se le volesse trasmettere "non ti preoccupare ci sono qua io con te", strinse di più a se la giovane. Mel si sentì rincuorata dalla protezione che Syd le stava offrendo ma ugualmente non riuscì a dormire.

Seconda parte





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