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"La mia Lucca!
Ovvero: il Lucca Comix dal mio point of view"
di Warrior Hearth

31\10\04
Sono le quattro del mattino e non va affatto bene: se la sveglia del mio fedele Nokia suona alle 5:45, perché la mia sveglia biologica mi deve scassare a quest’ora?? È già la terza volta…cavolo, è vero, oggi si cambia ora e ho dimenticato di regolare l’orologio del cellulare, quindi così stando le cose la sveglia avrebbe suonato alle sette pur segnando le sei (povera, lei c’ha pure ragione, sono io la spanata!!) indi perciò afferro il Nokia e, dopo aver tirato due sonori porchi, aggiusto l’ora. Ringrazio silenziosamente il mio cervello e torno beata nel letto.
Dopo questa soporifera premessa faccio un salto cronologico di circa due ore, e più precisamente alle 07:00. Il mio bell’eurostar parte, e con esso pure la mia entusiasmante avventura verso Lucca. Dato che quel SIMPATICO bigliettaro non ci ha dato i posti vicini, io e Lisa dobbiamo convincere 3\4 del vagone a fare un simpaticissimo gioco della sedia e farli spostare tutti per stare vicine. Poco male, sono cordiali: due spintonate, quattro insulti e ogni cosa va a posto. Il resto del viaggio lo passiamo ad architettare scherzi agli altri Xenites (e soprattutto a Krono); senza accorgercene siamo a Firenze. Lì avviene il primo intoppo: per uno strano scherzo del destino (ovvero 20% sfiga, 50% colpa mia, 30% varie ed eventuali) perdiamo la coincidenza per Lucca e, invece dell’una, arriviamo alle due, contemporaneamente a Krono. Fissiamo un punto di incontro ed aspettiamo. Ad un certo punto vedo un individuo sospetto con una cresta da caimano....no, cavolo, quelli erano i moicani! che si avvicina verso di noi baldanzoso. Pur non avendo mai visto Krono dal vivo, salto in piedi e urlo “Krono!!!!” lui fa “Popolo!” e mentre Lisa realizza cosa sta accadendo partono saluti, baci e abbracci. Lisa consegna a Krono il regalo per i suoi neo venti anni, ovvero un mega cappello stile Homer Simpson per metterci le lattine di birra e bere con la cannuccia…avete presente? Il povero Lord sbalordisce per la sorpresa, poi esplode in una sagra di oscenità, tutto contento. Una volta fuori dalla stazione la nostra Imperatrice prende in mano la situazione e si butta in un bar a chiedere informazioni. Un quarto d’ora dopo (e altre tre persone che ci hanno indirizzato - tra cui una pattuglia dei carramba - ) arriviamo all’ostello. Piuttosto stiloso. Questo è ciò che mi viene in mente appena lo vedo, Lisa e Krono concordano.
Sono circa le tre quando facciamo il nostro ingresso trionfale alla fiera. Krono si fionda subito nello stand di Smackdown, Lisa chiama Max per trovare tutti gli altri ed io mi guardo attorno. Cavolo, è grande. Non ero mai stata ad una fiera del fumetto, e sono proprio contenta di trovarmi qui. Ci vogliono circa cinque telefonate per capire dove siamo e dove sono loro, prima ci dicono di trovarci davanti all’ingresso, dove c’è quel “coso gonfiabile”, che da noi verrà ribattezzato “il cazzone” per la sua forma esplicita; poi lì dell’ingresso vero e proprio. I seguenti cinque minuti sono una via crucis infermale tra il cazzone e l’ingresso, staccando ogni volta Krono col piede di porco dallo stand di Wrestling che disgraziatamente si trova a metà strada. Infine ci riuniamo tutti, e il gruppo è completo: Max, Vale, Manu, Monica, Claudia, Ale, Lisa, Krono ed io. In quel momento iniziano i problemi seri: la rivalità fra le due Xena è evidente. La storica e mitica Warrior Princess in congedo volontario non ce la fa a lasciare il suo posto e fa capire subito chi è che comanda (scusate ma sono decisamente di parte, quindi non posso essere obiettiva. Non in questo punto). In effetti Claudia, sebbene alta e longilinea, è ancora molto giovane ed inesperta in quanto a Cosplay, ma la sua bella figura la fa. Ad ogni modo Lisa à molto più robusta e nell’incontro di lotta nel fango ipotizzata da Krono vincerebbe senza appello. Gli altri sono i soliti di sempre: il capo cordata Max, sempre allegro e pazzerello; Vale, nella sua uniforme da Callisto, sempre con un sorriso per tutti; Manu e la sua macchina fotografica pronta ad immortalarci di nascosto nelle pose più impensabili; Monica (o devo chiamarla Gabrielle?? Il suo costume è Perfetto!!) col suo bracciale di cuoio che frusta Lisa (questa non la dimenticherò mai!!); Ale, che riesce solo a parlare di RPG, manga, cosplay, RPG, manga, cosplay, RPG, etc…mi aggancio a lui, unica goccia nel mare che si interessa minimamente di fumetti. Entriamo nell’area espositori, il mio paradiso!!! Per colpa mia che devo esaminare SCRUPOLOSAMENTE ciascuna delle circa 25.000.000 di bancarelle, tempo due minuti e Krono, Lisa, Manu ed io siamo separati dal branco. Usciamo nel piazzale devastato da una putrida fanghiglia e cerchiamo di rintracciare i nostri in mezzo alle miriadi di cosplay che si dipanano (esiste sto termine?) nello spiazzo. Fra gli altri riconosco il cosplay di Trigun, Inuyasha, Ken Shiro, Final Fantasy X, trenta/quaranta omini vestiti da guardie imperiali dell’Impero (sto parlando di Star Wars, ma essendo zotica in materia potrei sbagliare); giusto per fare qualche esempio. Certo che ce n’è di gente spanata disposta a patire un freddo boja per quattro giorni di fila…escludendo il cosplay di Xena in cui bene o male i costumi sono accettabili, ce n’erano alcuni che giravano a petto nudo o con i pantaloni corti e sandaletti, o entrambi. Facendo un conto approssimato, ci saranno state 2/3000 persone là fuori. Correggetemi se sbaglio. Dopo aver ritrovato la truppa “davanti lì di Holly e Benji”? questo diverrà il tormentone dei due giorni successivi ?, i nostri prodi eroi dismettono gli abiti da antichi greci e tornano in ostello a deporre le armature. Dobbiamo salutare Monica e Manu, che ci lasciano…e Carmen; Carmeeen, che non sono riuscita nemmeno a vedere ;__;. Ad ogni modo Manu ci regala una bottiglia di vino bianco, che diventerà fondamentale durante lo svolgimento della serata. Ma a questo arriverò più tardi, proseguiamo con ordine cronologico. Sono circa le quattro, Ale si ributta negli stand RPG mentre noi tre (sempre Lisa, Krono ed io) andiamo dal porchettaro per prendere da bere. E qui scatta lo scherzo! Krono è pacifico in mezzo alla stradina che fa scherzi ai passanti tipo “La mia amica si dà via per 5€, ci stai?” e Lisa che fa il controscherzo “Il mio amico è gay, ci stai per 5€?”. L’Imperatore si beve ignaro la sua birra quando Lisa mi fa pissi pissi e mi suggerisce uno scherzo fotonico da fargli. Mi passa la bottiglia in cui è rimasta un po’ di birra e, con molta nonchalance, la svuoto in faccia al povero Krono che non se la sarebbe mai aspettata da me. Morale della fiaba: puzza ancora di alcool (ma per altre ragioni…). Dopo un po’ raggiungiamo Ale e per la gioia sua rifacciamo tutto il giro degli stand di RPG. Carine le varie bancarelle che vendono armature/armi in lattice e in acciaio. Alle cinque ci ricompattiamo con il resto, facciamo un altro giro degli espositori privati. Tempo totale impiegato venti minuti, contro un tempo fisiologico di mia necessità stimato attorno alle due ore. Ma c’è molto da vedere, e il tempo è poco. Per strada incontro vari personaggi da fiera tipo cast completo di Kill Bill (con ben due Uma Thurman) e quattro tizie vestite stile arancia meccanica che il buon Krono aizza contro il suo amico Lello. Spettacolare. Io e Sua Maestà l’imperatore iniziamo a tramare un piano per far scoppiare il mega cazzone, ma è troppo sorvegliato quindi decidiamo di desistere. Sono le sette e la fiera sta per chiudere; nel frattempo Claudia è tornata a casa e di nuovo il gruppo è spaccato a metà. Poco male; Krono, Lisa ed io ne approfittiamo per riposare un po’. Alla fine decidiamo di uscire autonomamente prima che ci sbattano fuori e riaccompagnamo Ale al parcheggio…che, per la cronaca, è più o meno a Bologna. A questo punto è d’obbligo fermarsi a raccontare una parentesi comica occorsa sulla via del ritorno: come tutte le persone normali, Krono e Lisa si sono messi a fare scherzi ai passanti. Ad un certo punto Krono si gira verso un tipo e fa “Hey!” l’altro “Eh?” e Krono si produce in una pernacchia da oscar. Sto qua, in seguito rinominato “maglietta arancio” si incazza di brutto e fa “Ma vaffanculo! Stronzo demente, ti sembra divertente! Deficiente, torna qui!!etc etc etc…” noi andiamo avanti dritti e circa cento metri dopo ci giriamo. Bè, quello era ancora lì impalato a sbracciare e gridare oscenità contro il nostro Imperatore!!!! Penso sia rimasto tutta la notte là a inveire…
Arriviamo in ostello DISTRUTTI e ci diamo una rinfrescata. Non sapendo che fare, io e Lisa ci mettiamo a fare scherzi al povero Krono. Prima lo riempiamo di cucinate, io gli tiro una stecca fenomenale con la federa arrotolata direttamente in faccia, infine proviamo a buttarlo nella doccia. Questa ultima missione, disgraziatamente, non va in porto. Per i video rivolgetevi pure a me, ve li posso mandare via mail.
Sono circa le otto e mezzo quando scendiamo per cenare. Veramente OTTIMA la cena: un piatto di pasta su cui non ho nulla da dire, poi un po’ di patate tagliate a mò di dadini e una specie di porchetta in cui c’era più grasso che carne. Elemosiniamo un cavatappi alla cucina e stappiamo per metà le nostre brave bottiglie di vino (una di rosso e una di bianco, per par condicio) ma quando usciamo per andarle a bere da qualche parte ci accorgiamo di averle aperte troppo poco e nella foga entrambi i tappi di sughero di spezzano. Così siamo costretti ad elemosinare un cavatappi in un bar. Andiamo a sederci sotto l’ala riparatrice di alcuni ombrelloni (come si chiamano quei cosi dei bar?) con dei tavolini. Man mano che il tempo passa e il vino cala, l’atmosfera inizia a essere più allegra e spensierata. Miniamo la sanità mentale di qualsiasi passante ci capiti a tiro con battute, mezzi insulti, magari gli offriamo del vino o una partita a briscola. In realtà gli animatori della serata sono stati Lisa e Krono anche perché io, Max e Vale non abbiamo toccato vino. Nonostante ciò da ricordare un avvenimento avvenuto durante il nostro cazzeggiare in quel bar chiuso.

IL PRIMO INCONTRO DELLA SERATA
Inizia tutto per gioco: io e Lisa iniziamo a saltellare come fanno i lottatori di solito; qualche presa, e iniziamo a cercare di ribaltarci l’un l’altra (dicesi proiezione) essendo praticamente sul marciapiede, finiamo per urtare pesantemente (e dico pesantemente) una vetrina. Krono urla “Siiii! Spaccatela!” mentre Max piagnucola “Così scatta l’allarme!!!” per evitare casini, decidiamo di portarci al centro del ring (ovvero la strada). Un paio di calci a vuoto, due prese e ovviamente finiamo per terra. Attorno a noi si raduna una folla incitante che grida “Schiena! Schiena!” ora, dovete immaginare me con i pantaloni militari e una felpa nera. Immaginate anche che, nella lotta convulsa, Lisa ha avuto la meglio e sta per schienarmi. All’improvviso uno dice “Secondo te chi vince?” e il suo amico “Per me la donna” allora io tiro su le spalle di botto e gli tiro un’occhiata a raggi laser. Allora tizio dice “Ah, sono tutte e due donne!” riesco a tirarmi su, e l’incontro finisce pari.

Più tardi conosciamo Antonio, un ragazzo di Napoli che cerca le sigarette, un tizio di Venezia che si fa una partita a briscola con Krono ed infine Massi, l’uomo-palo di Lisa. A quel punto Max e Vale se n’erano già andati, altrimenti credo ci avrebbero fermati tutti e tre. Dunque, torniamo al punto: Krono e Lisa fanno una scommessa, ovvero che la suddetta non avrebbe mai avuto il coraggio di fare una lap dance su uno sconosciuto. Lei ovviamente vince la scommessa, Massimo ne è la prova. Veniamo a sapere di una festa in piazza, e Massi ha la grande idea di dire “da bere gratis”. Ci accodiamo a lui e lo seguiamo. Il buon emiliano ordina anche per noi, e Lisa se ne esce con un gin tonic che poi mi sgancia in mano. Capisco con preoccupazione che né Lisa né Krono ci stanno più con la testa, così va a finire che il gin tonic lo finisco io. Massi per un po’ scherza con loro, fa un incontro di wrestling in mezzo alla piazza da cui Krono esce vincitore, poi c’è lo scontro Krono-Lisa, in cui vince Lisa. Lisa decide di andare a “prendere il fumo” -parole testuali- con Massi, mentre io e Krono restiamo ad aspettarli. Impieghiamo circa cinque minuti per mettere a fuoco la cosa e chi deve restare con chi, ma alla fine tutto è deciso. Io e Krono cerchiamo di sederci da qualche parte, ma tutte le panchine sono occupate; così ci sediamo su due sedie. Krono si gira, mi guarda con occhio sbarrato e fa “Non sto ‘mbriaco, solo un po’ brillo” poi si rigira, guarda la piazza, guarda me e mi dice di nuovo “Non sto ‘mbriaco, solo un po’ brillo” e io “Certoooo!” ad un certo punto fa una faccia terrificante, si alza e mi dice “Toccami il culo” lo squadro perplessa rispondo “No!” e lui “Dai, toccami il culo!” “Ma puoi credere!” guardo la giacca e, già prevedendo la catastrofe, gli do una pacca sul sedere: si era ‘agilmente adagiato’ su una sedia di plastica con circa 2cm di acqua sopra. Contate che sono circa tre giorni che piove… il buon Krono leva la giacca per vedere se si può fare qualcosa, ma la situazione è ormai irrecuperabile. Allora gli intimo di rimettersi la giacca e ci portiamo al centro della piazza. Lisa torna con Massi ma senza il fumo, non l’hanno trovato. Da quel momento in poi tutto va più o meno a rotoli…questo detto dal mio point of view. Krono vuole andare in un altro locale. In realtà è Lisa la promotrice di questo proposito, ma l’Imperatore le regge il gioco. Io invece vorrei tornare in ostello, dato che è già quasi l’una. I miei due compagni di avventura chiedono a Massi di accompagnarli in un locale qualsiasi, ma lui rifiuta. Sai com’è, lui ha la cabrio e non ci stiamo tutti dentro. In modo veramente sgarbato Massi ci pianta lì, così siamo di nuovo soli. Lisa degenera e inizia a chiedere a chiunque le capiti davanti “Sei di Lucca? Dove vai ora? Possiamo venire con voi?” dopo due tentativi sfortunati ci imbattiamo in un gruppetto di Palermo. Lisa gli fa le tre domande di rito, lui sembra poco disposto ad aiutarci. Poi viene distratta da Krono tutto intento a stare male, avvinghiato come un tapiro a una semi colonna. La Warrior Princess fa: “Hey Krono, tutto bene?” lui fa di no con la testa e poi, come a confermare tale tesi, collassa nell’angolino in disparte. Fa qualche passo ridendo come un matto, poi ha una ricaduta e piastra di nuovo. Una povera vecchietta fa un balzo di circa cinque metri per evitare di essere riverniciata…Ma preferisco andare avanti, perché la parte divertente viene più tardi. E anche perché poco dopo io me ne sono andata per conto mio.
Sono le due del mattino quando Vale, Max ed io sentiamo degli schiamazzi terrificanti fuori dalla porta, e qualcuno che urla “Valeeeeeeeee, apriiiiii!!” Quando apriamo la porta, in stanza entra il circo. Sia Lisa che Krono sono…bè…allegri non rende giustizia. Euforici, forse. Svalvolati, di sicuro. Iniziano a farfugliare cose senza senso che, essendo ancora nella fase rem, non percepisco. Fino quasi alle due non ho memoria di ciò che succede. Ricordo solo Lisa che dice “Cavolo che paura siamo rimasti chiusi fuori mezz’ora, non ci volevano aprire!!” e Krono rispondere con delle imprecazioni. Poi la nostra prode Imperatrice si infila nel letto di Vale e le due iniziano a parlottare amabilmente. Grazie a Dio sono abbastanza lontana e non sento. Ho così tanto sonno che se qualcuno mi disturbasse, lo butterei fuori dalla finestra. Tenete conto che sono alzata da prima delle quattro… neanche a farlo apposta, Lisa zompa immediatamente su e urla “Krono, devi vomitare?” lui risponde con un grugnito e Lisa allora fa “Ho deciso che andiamo a vomitare!” lo prende per un braccio e lo tira in bagno. Dopo inizia un peregrinare da letto a letto, prima da Vale e poi da Krono, Vale e Krono, etc… A dire il vero ricordo poche cose di quella notte. Ricordo Lisa dire “E se domani mi sveglio incinta di un magrebino? Come lo chiamiamo? Dai, decidiamo assieme il nome!” o urlare “Noi vogliamo Max pornostaaaaar, Max pornostaaaaar, Max pornostaaaaaar!” Poi si risolve ad andare a dormire nel letto a castello sopra il mio (chissà perché poi, se il suo era due metri più in là). Ad un certo punto, verso le quattro, mi sveglio e vedo una cosa nera che viene giù da sopra il letto. Bisbiglio un concitato “Oh mio Dio!! Sono arrivati gli alieni!” sento una vocina che fa “Vale?” era ovviamente Lisa “Vale?” nessuna risposta “Vale?” si sente una specie di mugugno “Mi aiuti a rimettermi le coperte?” dato che Vale si è riaddormentata, ovviamente la nostra Imperatrice si risolve ad arrangiarsi e vedo il drappo tornare a posto, e mi tranquillizzo.

01\11\04
Il mio risveglio è circa alle sei, alle sette, e infine alle otto e un quarto, se non erro. Appena apro gli occhi rivedo la coperta calata davanti a me, Krono a destra sta leggendo meticolosamente l’opuscolo di wrestling, Max e Vale si stanno già preparando. Nonostante tutto, sia Lisa che Krono sono incolumi. Tutti ci prepariamo, ma ovviamente manca Lisa. Lei ha avuto a malapena la forza di buttarsi giù dal letto…sono le nove, e inizia a raccattare le cose. Da notare che dobbiamo liberare la stanza alle nove e tre quarti, e la colazione c’è fino alle dieci circa. Nove e venti, Lisa entra in bagno. Io e Krono discutiamo su come cavolo farà a portarsi a casa il cappello, è ingombrante, Lisa mi chiede chi cavolo è Massi, così mi tocca raccontarle tutta la storia da capo. Tutto perché va a dare il suo numero di cellulare a gente che quasi non conosce. Beh, che cavolo mi lamento, l’ho fatto anche io. Se volete il numero di Massimo per fargli qualche scherzo, fatemi un fischio.
Dunque, sono le dieci meno un quarto e scendiamo a fare colazione, che consiste in una tazza a scelta tra tè, latte, caffè, cioccolato; due (e dico DUE!) fette biscottate, una (e dico UNA!!!!!!!) bustina di zucchero e una scatolina di marmellata. Wow, penso io, avrò lo stomaco pieno per un mese! Krono gira con occhiali scuri tattici, Lisa si limita a spatasciare la faccia contro la tovaglietta di carta, lasciando la sua immagine riflessa come un sudario. Decisamente non è la loro giornata. Usciamo dall’ostello e che fa? Inizia a piovere. Perfetto! Il programma di oggi consiste nella visita al museo del fumetto. È veramente molto bello, e vediamo in sequenza un paperino in grandezza naturale (così almeno la pensa Max, anche se un metro per me è anche troppo…), un diabolik alto circa due metri e mezzo, un coccobill alto come mia nonna con la sciatica, un tex alto come diabolik, e un mucchio di almanacchi vecchi. Lisa e Krono vedono solo l’entrata. ;) per la gioia dei due sopraccitati, Max trova un altro ingresso a una sezione più ampio. Nel primo corridoio ci sono i progetti per la locandina del lucca comix e molti disegni di due manga davvero ben disegnati. Poi c’è una specie di sezione Disney e scopro con orrore che Zio Paperone in realtà si chiama “Nonsocosa- McDuck” tipo Ronald, credo. Mi crolla un mito!!!!!!! Nyaaaa io che sono cresciuta convinta che Zio Paperone si chiamasse Zio Paperone e basta!! Mah!
Verso mezzogiorno troviamo una pizzeria in cui pranzare, e ci entriamo senza esitazioni (anche perché sta ricominciando a piovere) Dopo pranzo torniamo in ostello, e ci intratteniamo con una bambina cruc…ehm…tedesca. Davvero simpatica. Poi Max, Vale ed io decidiamo di andare a vedere un museo di Da Vinci. Deludente al massimo, in fondo era solo una sala con riproduzioni delle sue macchine. Mi aspettavo decisamente di più. Torniamo un’altra volta in ostello e cerchiamo di ammazzare la noia in qualche modo. Non so come sia iniziata, ma fatto sta che ad un certo punto abbiamo tirato su una gigantesca lotta con i cuscini dei divanetti; il signorotto della reception (l’amico di Max) passava avanti e indietro, ci guardava come fossimo idioti e rideva. Alla fine credo ne abbiamo anche rotto un paio, perché perdevano piume. La vittima prediletta era Lisa, devastata dalle cucinate di Krono e dalle finte massacranti di Max. il colpo migliore della giornata (modestamente!!) l’ho messo a segno io: ad un certo punto c’era Max che faceva finte morbose a Lisa, Krono che si preparava a colpirla a tradimento e Vale era rannicchiata fra due cuscini, pronta a parare. Io faccio una finta da oscar come se volessi tirare a Vale, giro il braccio di scatto e PAM! In faccia a Krono. Aveva gli occhiali tirati sulla fronte, non so se si sono rotti quelli o la testa che stava sotto. Alle tre e dieci prendiamo l’autobus che ci riporterà in stazione, passiamo davanti alla fiera e solo per forza di volontà non scendo a quella fermata. Lungo la strada della fiera vediamo frotte di fenomeni da fiera che escono o entrano o salgono sull’autobus. Quella specie di bus su cui siamo saliti è poco più di un furgoncino, ma credo che siamo una trentina schiacciati dentro. L’autista si dimentica di chiudere la porta dietro e l’omino che si era voracemente attaccato al sostegno in mezzo al corridoio vacilla. Io bisbiglio a Krono “Per te sta su o cade fuori?!” l’omino fa “Vorrei saperlo anch’io!!” e Lisa “Scommetto un euro che cade” circa un secondo dopo la porta si richiude, il malcapitato fissa Lisa e fa “Grazie!” arriviamo senza troppi problemi in stazione, timbriamo i biglietti e, mentre aspettiamo il treno, mi metto a imitare un tizio che avevo visto la sera prima in piazza. Sì, quello con l’andare molto vorticoso. Avete presente un uragano che gira, gira, gira? Ecco, più o meno così. Se parlo dell’omone vorticoso, devo fermarmi per un aneddoto

L’ANEDDOTO DELLE DUE BOTTIGLIE DI BIRRA
Dunque, c’è questo omone grosso, barbuto e riccio che gira per la piazza camminando come una trottola rotta. Va in un locale X e si compra una birra. Esce, beve due sorsate e comincia a vagare sperduto sempre col suo andare asimmetrico. Fa tipo tre passi e PAFF! Gli cade la birra per terra. L’omone non demorde e va nel locale Y, esattamente dall’altra parte della piazza, e si compra un’altra birra. Io penso, stavolta ci starà attento, e infatti si vede che cammina più piano, ma comunque con il solito andazzo sbilenco. Stavolta riesce ad arrivare a metà piazza, poi si gira di botto (non ho ancora capito perché cavolo l’ha fatto), perde per un attimo l’equilibrio e PAFF! Gli cade la birra di nuovo. Non so cosa sia successo dopo, ma di sicuro so che ho riso come una dannata per mezz’ora. Ah, l’omone vorticoso…
FINE ANEDDOTO

Dunque, dove eravamo? Ah si, a me che imito l’omone vorticoso. Ridendo e scherzando arrivano le quattro, e noi saliamo sul treno così salutiamo Vale. Durante il tragitto da Lucca a Firenze Lisa e Krono si producono in scherzi formidabili tipo ad ogni fermata ci mettiamo a picchiare fortissimo contro i vetri e quando la gente si gira Lisa mostra il decolté o facciamo tutti e tre il dito. Cose innocentine, insomma. Arriviamo a Prato e Krono scente. Si piazza davanti alla nostra carrozza e aspetta. Noi gli facciamo un po’ il dito, tanto per stare allegri, e lui niente, fermo lì. Allora Lisa fa “Ah! Capito!”, si alza e mostra il decolté. Allora, tranquillizzato, il nostro Imperatore saluta il suo Popolo e se ne va. A Firenze io e Lisa ci dobbiamo separare da Max: abbiamo deciso di fare un piccolo giro nei paraggi mentre aspettiamo la coincidenza. Così approfittiamo per fare un giro nei dintorni, parlare del più e del meno, prendere qualcosa al McDonald e prenderci uno spavento IMMANE perché il nostro bravo eurostar arriva alla banchina all’ultimo minuto, e noi temevamo che fosse stato soppresso. Durante il tragitto per Padova facciamo un riassunto della serata tra 31 e 1, la signora seduta davanti a noi si traumatizza da morire e per metà del tragitto resta barricata in bagno. Quando scende la sentiamo bisbigliare a suo marito “finalmente scendiamo!!” Lisa ed io passiamo il restante pezzo a ridere come pazze. A Padova cambio treno e rimango sola. Sono le undici e quaranta quando il treno arriva a Udine e la mia avventura finisce. Sono davvero molto triste, è stato bello rivedere tutti dopo tanto tempo.

Ecco qui, finito. Spero di non avervi annoiato troppo; questo è il mio resoconto più o meno accurato dei due giorni a Lucca. Purtroppo il problema dei resoconti è che o li fai subito o dimentichi metà cose ed io, essendo allo stato finale di alzheimer, figuratevi cosa posso ricordare!!! =)) Chi volesse correggere o aggiungere qualcosa, liberissimo di farlo.
Alla prossima!

War

 




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