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"The God you know"

"Xena contro Caligola"

Episodio n. 12 stagione 6

Cast:
Adrianne Wilkinson (Eve-Livia/Eve-Livia)
Alexandra Tydings (Aphrodite/Venere)
Kevin Simith (Ares/Marte)
Alexis Arquette (Caligula/Caligola)
Charles Mesure (Michele)


Xena e Gabrielle, si trovano a passeggiare in una pianura, ma avanzando, purtroppo diventano spettatrici di un macabro spettacolo: Tantissima gente uccisa nei modi più atroci e lasciata esanime a terra dai soldati romani; Xena e Gabrielle si fermano inorridite dalla scena, quand'ecco appare a loro l'Arcangelo Michele, che spiega loro, che l'artefice di quel massacro è stato l'imperatore romano Caligola, il quale, per qualche misteriosa ragione, è diventato immortale e si paragona ad una Divinità. Sentendosi come tale, Caligola ha istituito un suo culto, chiamato 'Il culto del Sangue'; chiunque non avesse aderito a questo culto, promettendo la propria fedeltà all'imperatore, sarebbe morto. In questo modo l'imperatore miete le sue vittime, la maggior parte delle quali seguaci di Belhur. Ora Michele ha una richiesta da fare a Xena: siccome lei è in grado di uccidere gli Dei col potere conferitogli da Belhur, deve aiutarlo a liberarsi di quel pazzo sanguinario; Xena tentenna nella risposta, ma poi Michele le ricorda che anche Evi, essendo convinta delle proprie azioni, potrebbe fare la stessa fine di quelle persone. Xena, vedendosi messa di fronte ad una situazione più grande di lei, nella quale è coinvolta anche la figlia, accetta. Le guerriere si mettono così, in viaggio verso Roma. Nel frattempo, l'imperatore Caligola fa il suo ingresso trionfale nelle porte della città; lui è sulla sua biga, con un uomo che si è trascinato legato dietro lungo tutto il tragitto. Scende poi dalla biga e si avvia verso il popolo che sembra acclamarlo, si avvicina ad un giovane, scortato da una guardia; Caligola chiede poi a questo giovane di colpirlo in pieno petto con una spada che il centurione gli porge. Il ragazzo spaventato, fa come l'imperatore gli comanda, la spada trafigge in pieno Caligola, ma quando fuoriesce di nuovo, l'imperatore non accusa alcun dolore, non dimostra nemmeno un graffio. Il giovane sempre più spaventato, supplica l'imperatore di non ucciderlo; la risposta di Caligola è precisa: Se vuole conservare la propria vita, deve aderire al suo Culto del Sangue. Essendo l'unica scappatoia da morte certa, il giovane obbedisce.

Caligola continua a muoversi tra la gente, stavolta si ferma dinnanzi ad un vecchio e gli chiede se lui aderisce al suo culto; ma essendo seguace di Belhur, dice all'imperatore che la sua dottrina glielo impedisce; senza fargli continuare il discorso, Caligola comanda alle guardie di portarlo in prigione per poi giustiziarlo. Mentre il vecchio tenta invano di discolparsi, pur non tradendo mai la sua religione, tra la folla, si fa largo Evi che comincia a difenderlo, rinfacciando all'imperatore, che non può obbligare le persone a fare ciò che lui dice. Subito Caligola scopre che Evi è la messaggera di pace e quindi deve morire, l'uomo sta per farla imprigionare, quand'ecco un fatto eclatante sconvolge l'assemblea dei presenti: Una donna, che corre come una furia sulla sua biga, entra nelle porte della città dando spettacolo della sua abilità; è questo il diversivo di Xena che cerca di far guadagnare tempo a Gabrielle, per portare al sicuro Evi. Gabrielle, infatti, trova Evi e le dice di andarsi a rifugiare nel bosco. Seppur con iniziale discordanza tra le due, Evi accetta alla fine il consiglio di Gabrielle. Xena intanto, si para avanti all'imperatore scendendo dalla biga; l'uomo nel frattempo è raggiunto dalla sua donna: Una donna incredibilmente somigliante a Venere;Xena capisce che la donna è realmente Venere, soprattutto quando si accorge della presenza di Marte che osserva la scena molto preoccupato. Caligola si avvicina a Venere e la bacia, succhiandole così anche la linfa vitale. Marte non potendo rimanere con le mani in mano, si fionda su di lui, ma le guardie lo fermano. Xena allora interviene a favore di Marte ingaggiando un rapida battaglia contro qualche centurione, sconfitti con molta rapidità. Caligola allora le si avvicina e comincia a parlarle, dicendole che o è una pazza a comportarsi in quel modo, o sa che a lui piacciono le belle sorprese. Chede poi a Xena che ella fosse. La principessa guerriera, comincia a trovarsi in difficoltà non sapendo cosa dire, ma ecco porsi dinnanzi a loro Gabrielle che comincia a fare le presentazioni (ovviamente accampando una scusa) lei è Sinda di Tracia, che cura gli interessi economici della grande auriga Saba (Xena). Loro sono là, perché la sua padrona, vuole sfidare il grande Caligola ad una corsa di bighe. Con questa scusa, Gabrielle sembra riuscire a confondere l'imperatore che, credendola, invita lei e l'auriga a soggiornare nel suo palazzo, finchè non verrà il momento della sfida. Invite poi le due ad una grande festa che si terrà quella sera stessa in onore della sua vittoria; ovviamente Xena è l'ospite d'onore. E' ormai sera, Xena e Gabrielle si preparano per la cerimonia facendo uno dei loro soliti bagni. Mentre le due parlano, Xena esce dall'acqua visibilmente nervosa e dice a Gabrielle che devono salvare Evi ed uccidere Caligola; Gabrielle però è chiara, non vuole che venga fatto del male a Venere; Xena allora le dice che devono a tutti i costi scoprire che legame lega l'imperatore e la Dea. Si riveste in fretta e dice a Gabrielle che sarebbe andata un attimo nelle segrete, dove Caligola aveva fatto rinchiudere Marte. L'amica le ricorda che non può mancare alla cerimonia in cui è lei l'ospite d'onore. Fattasi ora della cerimonia, Gabrielle è in mezzo a tutta quella gente, e, senza destare troppi sospetti, cerca di avvicinarsi a Venere per poterle parlare. Riesce nel suo intento, ma nulla; Venere non ricorda perfettamente nulla di chi sia quella donna che si è avvicinata , ne della loro amicizia. Poi barcollando quasi senza forza si alza e sembra uscire dalla sala; Gabrielle nota il suo stato e la rincorre, le due si fermano in un corridoio dove Venere fa cadere un'anfora da una colonna, poi all'ennesimo tentativo di Gabrielle di darle spiegazioni, Venere la guarda e la bacia sulle labbra. Gabriele le chiede cosa stesse facendo, ma il loro discorso viene interrotto da Caligola, che nel frattempo si era accorto dell'assenza di Venere ed è uscito a cercarla. L'imperatore comanda alle guardie di riportare Venere nella sala del banchetto, poi si rivolge a Gabrielle e le chiede dove sia la sua amica, che stava disdegnando un invito importante; Caligola dice che l'avrebbe fatta cercare. Gabrielle, ancora una volta per prendere tempo dice all'imperatore che non si può congedare dal banchetto, senza aver visto la sua esibizione.

Intanto a Xena, nelle segrete con Marte, viene rivelato dal Dio, che Caligola è immortale perché ogni volta che bacia Venere, succhia un po' della sua linfa vitale e quindi della sua divinità; la situazione è tragica, perché Venere ha già perso la propria identità, altre poche volte e quel pazzo diventerà immortale, alla spalle di sua sorella, perciò la mattina, aveva agito così nella piazza. Xena si congeda, ma gli promette che li avrebbe aiutati, poi si reca al banchetto dove intanto Gabrielle, si sta esibendo con una danza acrobatica. L'imperatore rimane così estasiato, che non si accorge subito che alle spalle di Gabrielle è arrivata Xena, la quale chiede all'amica quale esito avesse dato il suo colloquio con Venere. Le dice: 'Non ricorda nulla'. Caligola, si accorge di Saba e le chiede perché non fosse venuta prima, poi volendo provare la verità delle sue intenzioni, fa portare Marte nella sala, e dice a Saba che se vuole fare la gara di bighe con lui, deve conquistarsela uccidendo quell'uomo. Xena ovviamente non può, occorre ancora una volta prendere tempo, così dice all'imperatore di volergli far vedere alcune tecniche esotiche di rilassamento e di piacere scoperte da lei e dall'amica; afferra poi Gabrielle e la getta addosso a Marte, lo stesso fa lei; Gabrielle, non capisce subito, ma avendo una particolare intesa con Xena, prende a fare tutto quello che l'amica fa; le due accarezzano Marte con molta sensualità, tutti i presenti rimangono a guardare col fiato sospeso, ed anche lo stesso Marte è sorpreso da quel singolare escamotage delle due, poi Xena lascia Gabrielle, con Marte e va da Caligola per far provare anche a lui, Xena gli da un bacio sulle labbra, e poi gli morde un labbro, Caligola accusa il dolore, poi, Xena va dai due e gli dice di prepararsi che sta per succedere il putiferio. Caligola si accorge infatti, che il morso prende a sanguinare, cosa strana per una divinità; nel panico, dunque si alza e comincia ad urlare, fa sgomberare la sala, e fa riportare Marte nelle segrete, nel momento di ira, molla anche un ceffone a Venere. Gabrielle prende Venere e la porta al sicuro, nella stanza in pochi attimi sono rimasti solo Xena e lui. Egli le chiede spiegazioni, Xena avendo progettato già tutto, gi dice a quel punto che è anche lei una divinità, per questo ha potuto colpire Caligola e fargli del male. Poi propone a Caligola un'alleanza; l'imperatore, per convenienza accetta, ma la condizione che pone Xena è chiara: Deve lasciare Venere. Gabrielle, cura il taglio che Venere ha ricevuto poco sopra l'occhio, cercando di farla reagire. Per tutta risposta, la dea le chiede di non tormentarla più. Caligola è solo nella sala del trono, è notte fonda e sembra molto spaventato perché perseguitato dalla voce della mamma che gli rinfaccia di essere un poco di buono; poi la voce gli suggerisce di prendere Evi e di ucciderla in pubblico. Caligola così ordina che sia fatto, ma la voce, è in realtà quella di Michele. Trovata Evi e condotta davanti all'imperatore, egli la condanna, ma nel frattempo Xena sopraggiunge per aiutare la figlia, distogliendo con un altro sotterfugio, l'imperatore da quell'idea. Xena capisce anche che Evi è mossa da Michele, e che è stato sempre Michele ad ordinare a Caligola. Salvata per ora Evi, va da Gabrielle e Venere, le quali, intanto, ricevono la visita di Michele, che sembra intenzionato ad uccidere Venere, ma Gabrielle non vuole; Xena arriva provvidenzialmente e ingaggia una lotta contro Michele, nella quale ha la meglio, la guerriera vuole ucciderlo, ma nel culmine del momento, una luce inonda la stanza, Xena viene privata del potere di uccidere le divinità ed anche gli angeli, e Michele si dilegua. Xena è preoccupata, non sente più quel potere in lei e lo riferisce all'amica, poi le dice che si deve impedire che il sanguinario, dia un ultimo bacio a Venere. Mentre dice questo, compare dinnanzi a loro Caligola che invece riesce a baciare Venere e a diventare immortale. Venere ha perso tutti i poteri, ma fortunatamente ritorna se stessa, riconoscendo Xena e Gabrielle che nel frattempo le hanno prestato soccorso. Caligola decide che il vincitore della corsa delle bighe, avrà l'onore di uccidere pubblicamente la messaggera di Belhur. E' il gran momento della corsa, tutta la città è presente, Evi è legata ad un palo, Gabrielle le sta vicino; ecco che la corsa comincia; i due sembrano essere molto abili, ma il vincitore sarà uno solo; la prima a rientrare dalle porte della città è Xena; Caligola invece, rovescia la sua biga su una bancarella. Lui si alza, ma tutta la gente lo deride; per salvare la faccia, dice a Xena che tocca a lei uccidere la seguace di Belhur. La donna gli dice che l'unico a morire sarà lui; è in quel momento Gabrielle, rivela a tutti la vera identità della Principessa Guerriera, e libera Evi. Tutti, rassicurati dalla presenza dell'invincibile Xena, cominciano a ribellarsi a Caligola che dopo una sfuriata iniziale viene convinto (facendo leva sul suo orgoglio) dalla stessa Xena, ad uccidersi, 'Perché se lo uccidesse lei verrebbe ricordato dai posteri come una vittima, ma se si suicidasse, sarebbe ricordato in futuro come un eroe'; allora si punta la spada sul petto e si trafigge cadendo a terra senza vita. Xena sta male, non avrebbe mai voluto quella fine, ma è riuscita a salvare tutti,compresi Venere, Marte e sua figlia. Mentre ancora Venere non riesce a capacitarsi di non essere più una Dea, chiede a Gabrielle se le due sono davvero amiche. Poi Xena conclude dicendo che ormai possono anche andare via, e richiama a se Evi. Xena, Gabrielle e Evi passeggiano avanti mentre Marte e Venere le seguono. Alla domanda di Evi: 'Ti dispiace aver perso il dono di uccidere gli Dei'', Xena le risponde (abbracciando sia la figlia che l'amica): 'No, e poi ho ancora i miei due doni più preziosi, e non permetterò a nessuno di portarmeli via!'

di Bard and Warrior

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