torna all'home page


"Last of Centuars"

"Xena e l'ultimo dei centauri"

Episodio n. 17 stagione 6

Cast:
Marton Csokas (Bergen/Aristarco)

Danielle Cormack (Ephiny/Anfitea)


La battaglia tra gli uomini di Bergen e i centauri (da sempre acerrimi nemici), è in corso. Durante la battaglia, molti centauri rimangono uccisi, qualcuno invece riesce a scappare via, è il caso di Xante, il centauro figlio di Anfitea; il quale, per uno strano motivo sembra essere il più preso di mira dagli spietati guerrieri. Molti centauri battono in ritirata, i soldati hanno vinto.

Nel frattempo, in un villaggio poco lontano, le nostre eroine, Xena e Gabrielle, si dedicano ad una delle attività preferite dalla giovane e bionda guerriera, gironzolare per il mercato (insomma fanno quello che noi oggi chiamiamo shopping!); ad un certo punto, attratta da una veste particolare, Gabrielle decide di provarla, Xena, che non ama ciondolarsi così (lei è una donna d'azione!), aspetta Gabrielle un po' annoiata; mentre Gab,si specchia per vedersi la veste, sente una voce, e subito pensa sia quella di Xena che le dice che non le piace quel vestito che indossa, ma per sua sorpresa, la sua immagine riflessa nello specchio , cede il posto a quella di Anfitea, la quale dopo averle detto che è bellissima come sempre, comincia a parlarle del figlio Xante e del pericolo che sta correndo. Xena, sentendo parlare da sola la giovane amica, le va vicino, le chiede con chi sta parlando, Gabrielle le risponde subito che la sua interlocutrice è Anfitea. Xena è meravigliata, Anfitea è morta ormai da tempo, oltretutto non riesce neppure a vedere la sua immagine nello specchio, al contrario di Gabrielle che ora appare smarrita per un istante; poi il chiarimento: solo Gabrielle può vedere Anfitea che è tornata dal Regno delle Ombre, perché solo lei tra le due è una vera Amazzone; le spiegano le due guerriere più esperte di lei.

Xena dopo in momento di incredulità comincia a sentire ed accettare la presenza di Anfitea, la quale ora dice loro che devono aiutare suo figlio Xante, poiché un uomo spietato sta dandogli la caccia. Il loro discorso, viene interrotto da un uomo che fa vedere a tutti i paesani un foglio sul cui vi è una grossa taglia offerta da Bergen, per la cattura di un centauro, corrispondente alla descrizione di Xante; solo a questo punto, le tre prendono coscienza del rischio reale che sta correndo il centauro.

Decidono allora di andare a parlare con Bergen, Xena è intenzionata a dire a quell'uomo di lasciare stare i centauri (soprattutto perché anche lei in passato, li aveva ingiustamente perseguitati, quando Aristarco la tradì per difenderli; poi però si dovette ricredere sul loro conto, quando rimasto ucciso Aristarco, e avendo il figlio Seleuco in fasce, Xena dovette affidarlo al centauro Caleipo, il quale accettò di allevarlo come figlio suo); è naturale che lei non vuole che i suoi amici siano ancora oggetto di scherno e di disprezzo per via del loro aspetto fisico.

La guerriera si dichiara anche intenzionata ad uccidere Bergen. Tutto cambia però, quando di fronte all'uomo, Xena scopre che egli è la copia esatta del suo amato Aristarco (difatti capirà che lui e il primogenito di Aristarco avuto da un'altra donna prima di lei); a questo punto tutta la determinazione e la tenacia mostrata pochi attimi prima dalla guerriera, si affievoliscono notevolmente, e lei assume con Bergen un tono molto più accomodante, assecondandolo anche sotto certi aspetti. Le altre due, assistono mute alla scena, finchè Gabrielle, sentendo le parole di Xena, non si domanda perché la sua amica stesse reagendo in quel modo; Anfitea, che sa molto più della stessa Gabrielle, sul passato di Xena con i centauri, le dice che la guerriera ora sta guardando in faccia un pezzo del suo passato, in quanto Bergen è molto simile nell'aspetto, ad Aristarco.

Dopo un animato dibattito, nel quale l'uomo etichetta i centauri in tutti i modi più brutti, e dopo uno sconsiderato intervento (per fortuna non compreso se non dalle due guerriere) di una Anfitea molto irritata da quelle parole, Xena capisce che la causa di tanta rabbia nei riguardi dei centauri è anche a causa del fatto che uno di loro, si è innamorato di sua figlia Nike, la quale corrispondendo il suo amore e disubbidendo al padre è scappata via con lui. Bergen ama molto sua figlia poiché le ricorda la moglie che dandola alla luce è morta, e non vuole che questo accada eventualmente anche alla figlia.

Xena, prima di congedarsi, gli promette così, che sarebbe ritornata e gli avrebbe riportato la figlia, se lui fosse stato tranquillo.

Nel bosco, iniziano le ricerche di Xante; Anfitea è determinata a proteggere suo figlio, Xena, è confusa da quell'incontro di poco prima; Gabrielle ama molto Anfitea e suo figlio quindi prende la faccenda a cuore, è invece la più dura nei riguardi di Bergen, poiché ama molto di più la sua Xena e non vuole che a causa del suo passato da cui ha la 'mania' di redimersi, stavolta non agisca in modo razionale per fare la cosa giusta; decide perciò di parlarle (Xena, a sua volta le racconta tutto ciò che accadde in quel periodo in cui conobbe Aristarco, fino alla sera della sua morte e della consegna di Seleuco a Caleipo), ed e molto chiara, diretta e dura: Bergen va fermato a tutti i costi anche se gli dovesse costare la vita.

Le ricerche non tardano a dare i loro risultati:Anfitea trova Xante un po' spaventato e chiama le sue amiche, Xante vede solo le due donne, ma riesce ad avvertire anche un'altra presenza, Xena gli dice di non aver timore perché loro sono venute ad aiutarlo, Gabrielle gli dice che la mamma le ha condotte fin da lui e che anche ora è presente ed è con loro; Xante non sembra credere a questa storia assurda, ma Anfitea, per dimostrargli la verità delle parole delle due, tramite Gabrielle gli canta la canzoncina che da piccolo lo faceva addormentare; Xante, non ha più dubbi, hanno ragione, chiama così la sua compagna, Nike e la mostra loro, la fanciulla è incinta ed a quanto pare, tra brevissimo tempo sarà mamma di un bellissimo centauro. La prima cosa che fa tutta la compagnia, è andare al villaggio dei centauri, ma una volta giunti là, i cinque rimangono letteralmente scioccati alla vista di quel macabro e agghiacciante spettacolo: tutta la tribù dei centauri trucidata, martoriata e giacente senza vita in una fossa comune' Xante è furioso, sa che la causa di ciò è il padre di Nike e giura vendetta, l'intervento tempestivo di Gabrielle e Xena, riescono però a dissuaderlo dal suo proposito. Xena a questo punto capisce tristemente che Bergen non è come suo padre Aristarco, perché solo un mostro poteva fare ciò che ha fatto lui, è poi costretta ad ammettere fra se e se che Gabrielle aveva ragione quando le diceva che l'uomo va fermato. Xena decide perciò di andare da lui; prima però dice a Gabrielle e Anfitea di portare i due giovani al sicuro e di assistere Nike, semmai avesse dovuto partorire.

Arrivata da Bergen, per Xena è molto facile eludere la sorveglianza con le sue 'gentili maniere' e in un batter d'occhio, piomba nella sala dove si intrattiene Bergen. Dopo le prime chiacchiere a vuoto, Xena rivela a Bergen chi veramente essa sia, poi lo cattura e lo porta al villaggio dei centauri; lungo il tragitto gli racconta però, delle eroiche imprese del padre alleato e amico dei centauri, di cui Bergen dopo il suo abbandono, non aveva più voluto sentir parlare. Al villaggio, lo lega ben stretto e lo lascia da solo ai piedi della fossa comune 'in compagnia della morte'. Lei nel frattempo, si affretta a correre dai suoi amici.

I soldati trovano ben presto Bergen che risulta ancora più furioso dopo l'accaduto, così decide di seguire Xena per riavere sua figlia.

Gabrielle, Anfitea, Xante e Nike sono intanto giunti in una radura nella quale c'è un capanno, essendo ormai la ragazza prossima al parto, decidono di sostare il quel capanno; La ragazza comincia qui ad avere le doglie, tutti sono tesi, ma la tensione viene spezzata dall'arrivo di due degli uomini di Bergen,. Xante per lasciare tranquilla Nike, decide di affrontarli e di portarli lontano da quel luogo. Altri due uomini, nel frattempo hanno raggiunto gli altri e cominciano ad entrare nel capanno, Gabrielle e Nike rimangono nascoste, ma il rammarico di Gabrielle è soltanto uno: quello di non poter combattere lasciando Nike da sola in quelle condizioni; i due guerrieri trovano le donne, ma l'intervento più che tempestivo di Xena giunta in quel momento, le salva. Nike è agli sgoccioli, Xena perciò, la aiuta a partorire: ecco venire alla luce un piccolo ma forte centauro. La scena tenera della madre che abbraccia il figlio, viene interrotta dall'entrata in scena di Bergen, il quale, imponendo un ultimatum a Xena, è disposto a trattare la restituzione della figlia in cambio del centauro che hanno catturato. La risposta di Xena, è come al solito gestuale più che vocale: sfodera difatti la spada ed esce fuori a combattere. Anfitea la segue a ruota, preoccupata per il figlio; ma si accorge subito che la valorosa guerriera sta combattendo ad armi impari: una contro un'armata, decide perciò di correre a chiedere rinforzi a Gabrielle, la quale appena udite queste parole, più veloce della luce, si fionda fuori e si lancia nel combattimento per aiutare la sua migliore amica. Durante il combattimento, Xena riesce a liberare Xante che corre da Nike e dal piccolo; mentre Gab le ribadisce che Bergen deve morire.

Lo scontro finisce: Xena ha ormai in pugno Bergen e gli punta la spada contro, quand'ecco apparire Xante e Nike che mostrano a Bergen suo nipote; dopo un primo attimo di violenta furia collettiva, i due innamorati dichiarano ai presenti di voler chiamare il loro figlio Aristarco' Allora la situazione, fino a poco prima carica di tensione, si tramuta in un pentimento da parte dell'uomo che chiede pubblicamente scusa, e in un esplosione di gioia generale.

Bergen accetta così l'amante centauro della figlia, e porta entrambi nella terra di pace e di amore dove era vissuta la sua sposa; per Anfitea è ora di tornare fra i morti, ma chiede prima un ultimo favore a Gabrielle: poter entrare per un attimo nel suo corpo, affinché il figlio possa sentire la sua vicinanza' L'amazzone sparisce poi silenziosamente come è comparsa. Bergen è grato a Xena per avergli aperto gli occhi sulla vera personalità del padre e per avergli impedito di fare una crudele ingiustizia contro i centauri, ma soprattutto contro la figlia stessa.

Poco dopo, Xena e Gabrielle congedatesi, si trovano a passeggiare da sole in una radura; è qua che Gabrielle dice a Xena di esserle grata per non aver ucciso Bergen; Xena le ribatte, che viste le cose come erano andate, se avesse ucciso Bergen e avesse perciò seguito il suo consiglio, non avrebbe avuto un lieto fine la storia; Gabrielle allora afferma: 'Mi sono sbagliata, ma solitamente sono però, più saggia'. Xena con una vena di sarcasmo, le risponde con un sonoro: 'Certo!'; allora Gabrielle sentendosi un po' presa in giro continua dicendo : 'Dico sul serio'' e Xena conclude: 'Certamente, sono d'accordo con te, come sempre!'

La scena si chiude con la forte guerriera che abbraccia affettuosamente la sua piccola amica.

di Bard and Warrior


commenta questo episodio

specifica nella mail il titolo dell'episodio




torna all'home page