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"When the fates collide"

"Xena e il corso del destino"

Episodio n. 18 stagione 6

Prima trasmissione USA 05/11/00

Cast:

Ted Raimi (Capo delle guardie)
Karl Urban (Cesare)
David Franklin (Bruto)
Claire Stansfield (Antinea)

CREDIT
Created by: John Schulian and Robert Tapert

Storia di: Katherine Fugate
Diretto da: John Fawcett

Cesare, riuscito a scappare dal Regno dei Morti, ancora in subbuglio per la deposizione di Plutone, si presenta al cospetto delle Parche (le Divinità che tessono la tela del destino di ogni individuo); le imprigiona e cerca così di sabotare la tela facendo qualche lavoretto di “taglio e cucito”; difatti vuole reinserire nella tela il filo spezzato della sua vita; le Parche sono molto contrariate dalla cosa, ma impotenti rimangono a guardarlo, lo mettono però in guardia spiegandogli che con quel gesto, avrebbe potuto cambiare anche le sorti di chi aveva conosciuto e persino le sorti del mondo intero. Inutile dire che tutto questo, è quello in cui Cesare spera, in modo da poter riscattare la sua morte per mano di Bruto, ma soprattutto per poter continuare a tormentare Xena, e magari riuscire a dividerla da Gabrielle. Detto questo alle Parche, si affretta a reinserire il filo nel telaio, che tra i tanti fili, comincia a tessere di nuovo anche quello. Subito dopo, Cesare e le persone, loro malgrado coinvolte nei piani dell’imperatore, si ritrovano catapultate in una realtà differente.

In questa realtà Cesare è Imperatore di Roma, ma è intenzionato ad estendere il suo dominio fino ai confini del Celeste Impero, fino alle lontane terre di Lao Ma; Bruto è sempre il suo braccio destro. Improvvisamente una loro discussione politica e militare, viene interrotta dall’arrivo dopo una cruenta battaglia, della consorte di Cesare nonché imperatrice di Roma: Xena. Cesare e Xena si salutano e poi l’imperatrice si congeda, lasciando i due uomini alle loro faccende; Cesare fa appena in tempo ad accennarle un sorpresa che lei quella sera stessa avrà, insieme a tutta la corte romana.

Successivamente Cesare si dirige in una sala per incontrare due emissari del Celeste Impero per provvedere agli accordi (fasulli chiaramente) di pace. Arrivato a destinazione, entra però in azione, complice dell’imperatore, Antinea la grande sacerdotessa di corte. Con i suoi misteriosi poteri, afferra i due emissari, e in un batter d’occhio, provoca loro una morte atroce e sofferente.

Giunge la sera, e come promesso, l’omaggio all’imperatrice: Una compagnia di attori ateniesi, interpretano un tragedia di una poetessa molto famosa, intitolata “Amore caduto”. La tragedia sembra essere davvero gradita all’imperatrice che stranamente si commuove. Dopo la loro esibizione, gli attori chiamano sul palco la poetessa autrice di quell’opera; e sorpresa delle sorprese la poetessa è…… Gabrielle, la quale, raccoglie gli applausi del pubblico e non solo: L’imperatrice infatti, le getta dalla loggia su cui si trova, una stupenda rosa, la seguono altre persone; la poetessa raccoglie così un mazzo di rose rosse, e ringrazia il pubblico; poi si volta verso la loggia dell’imperatrice, le due si guardano a lungo con occhiate intense che esprimono una strana sensazione in loro, ma non sembrano le uniche ad accorgersi di come si guardano: Antinea e lo stesso Cesare capiscono che la poetessa si sarebbe potuta ricongiungere alla sua compagna. Al ricevimento, subito dopo lo spettacolo, Cesare entrato improvvisamente, si accorge che Xena e la poetessa stanno piacevolmente conversando. E’ a questo punto, che Xena dice a Gabrielle di essere stata molto colpita dal significato della sua tragedia, le chiede da cosa trae la sua ispirazione, ed anche se lei crede davvero, che possa esistere un tipo di amore come quello che ha descritto nella tragedia. La risposta di Gabrielle è semplice: Lei non sa da dove proviene la sua ispirazione, sente solo che le parole le giungono da molto lontano, per ciò che riguarda la seconda domanda, il responso, è che tutti sognano questo tipo di amore, tutti cercano un legame capace di essere così forte e intenso da donarsi fino alla morte… E mentre l’imperatrice rimane incantata da quelle parole, da quella semplicità e da quella classe; Cesare si accosta loro, facendo un distratto complimento per l’opera a Gabrielle, e dicendo a Xena che forse è meglio per lei che vada a riposare. Le due si salutano, ma i loro sguardi ancora una volta parlano per loro.

Nella sua stanza Xena riceve la visita di Cesare, ma lo manda via perché molto stanca, la donna con la testa tra le nuvole si affaccia al balcone prima di andare a dormire; lo stesso identico gesto, viene fatto dalla poetessa; le due si trovano così, ancora una volta faccia a faccia, ma stavolta Gabrielle si congeda e entra dentro. I pensieri di Xena vengono interrotti dalle parole di Antinea, la quale silenziosamente è piombata nel frattempo nella camera; la sacerdotessa usa con Xena gli stessi poteri usati in precedenza , sugli emissari del Celeste Impero, forse per vendicarsi del fatto che Cesare ha sempre preferito Xena a lei; afferra dunque la gola dall’imperatrice e non accenna a lasciarla stare, Xena soffre, ma ha nello stesso tempo dei flash back su un’altra vita, l’intervento provvidenziale di Bruto e Cesare, la risparmiano da probabile morte. Cesare fa incarcerare Antinea da Bruto e gli chiede di scoprire se nel palazzo ha dei complici. La poetessa che nel frattempo si è riaffacciata, vede tutta la scena, ma purtroppo, Cesare si accorge di ciò. Decide quindi di dover togliere dalla piazza anche lei. L’indomani mattina, Cesare ordina a Bruto di andare ad arrestare la poetessa, Xena saputo l’accaduto gli chiede spiegazioni, l’imperatore gli dice che la poetessa, la sera prima, era stata complice di Antinea, e che avrebbe cercato ancora di ucciderla probabilmente. Xena un po’ sconvolta da ciò che ha sentito, si reca nella prigione dove il capo delle guardie, la lascia passare con molta facilità, e senza troppi problemi, apre alla donna la cella della poetessa. Xena trova Gabrielle in lacrime, con i capelli tagliati, e le chiede per quale motivo vuole ucciderla, la risposta pura e innocente della fanciulla spaventata, fanno comprendere all’imperatrice che in realtà quella poverina è stata solo vittima di un complotto, poi sente il rumore delle croci…. Deve fare presto altrimenti la dolce poetessa verrà appesa ad una croce. Il solo modo per scoprire la verità è quello di tornare da Antinea, si reca dunque da lei e si rende conto che non è stata la sacerdotessa a denunciare la complicità di Gabrielle, ma è stata una macchinazione di Cesare poiché, evidentemente per lui Gabrielle rappresenta una persona scomoda. Xena fa un patto con Antinea, e dopo aver rivissuto volutamente le atrocità della sera prima per mano di quest’ultima (ricorda ora infatti la sua vera identità, ma soprattutto si ricorda di Gabrielle), la lascia libera; in quel momento l’annuncio del capo delle guardie: la poetessa sta per essere giustiziata!

Gabrielle viene portata di forza fuori da quattro soldati, ha paura, supplica perdono, reclama la sua innocenza, ma per ordine di Cesare i soldati, cominciano a legarla ad una croce e a metterle i chiodi, velocissima giunge Xena, che urla a Cesare di lasciar stare quella donna, gli rivela inoltre che ha scoperto tutta la verità e gli dice che se ucciderà Gabrielle in questa vita, le si impegnerà a riportare tutto com’era prima, sfidando ovviamente anche il destino; se invece la lascerà stare, lei regnerà al suo fianco, Cesare perciò accetta la proposta più vantaggiosa e ordina di liberare Gabrielle,. Xena corre dall’amica che piange ancora, la rialza e la copre con il suo mantello, poi le dice di andarsene per sempre da Roma. Gabrielle, ancora confusa, le dice che anche se nelle sue opere descrive l’amore, non ha mai conosciuto quello vero, poi le dice che non la scorderà mai. Le due si abbracciano e Gab va via a cavallo. Nella steppa in cui molto velocemente Gabrielle è arrivata, trova ad aspettarla Antinea, che su richiesta di Cesare deve ucciderla. Grazie ancora una volta ai suoi formidabili poteri, la megera, la disarciona da cavallo e la scaraventa violentemente a terra; poi tocca anche a lei esser presa per la gola, in quell’istante, si fa più nitido in lei, il suo passato con Xena, ma sta per soccombere. Xena che si trova a passare di là, accorre subito in suo aiuto intraprendendo una furiosa lotta con Antinea, ed in seguito anche con un plotone di soldati capeggiati da Cesare stesso, a questo punto Xena perde, ma viene anche ferita gravemente; Gabrielle è disperata, ma il capo delle guardie gli dice di lasciarla perdere perché ormai non c’è più nulla da fare per Xena. Cesare prima di far legare Xena ad un cavallo, e di farla trasportare di corsa dall’animale, gli dice che nemmeno in questa vita, ha saputo rinunciare a Gabrielle e che perciò lui è ancora più felice nel proclamare la donna una conquista romana.

La sera stessa Cesare fa chiamare Bruto e lo accoltella.

Xena viene portata completamente ferita in cella; il verdetto di Cesare è chiaro, deve essere crocifissa. Il capo delle guardie che intanto prende a cuore le sorti della giovane poetessa, le permette di andare trovare la sua amica. Nella cella Gabrielle si siede accanto a Xena e vuole che lei le spieghi ciò che sta accadendo. La guerriera non parla, le dice solo che non sarebbe dovuta ritornare indietro. Gabrielle, a questo punto le chiede cosa siano quelle scene che gli ha mostrato Antinea, e poi le fa una confessione: Quando sono con te, il senso di vuoto che ho provato durante tutta la mia vita si placa… Per quale motivo? Xena udendo queste parole, spiega a Gabrielle che la causa di tutti i loro guai è Cesare, che non essendo contento del male che ha già provocato nella vita precedente, ha deciso di tormentare loro anche in questa vita; Xena sa del suo orrendo destino, legato a quella croce (anche nell’altra vita fu crocifissa assieme a Gabrielle), questo avvenimento si ripete sia ora che nella sua vita passata; e mentre parla, le lacrime cominciano a rigare il suo volto. Gabrielle disperata le chiede di poter fare qualcosa, lei le risponde che l’unica cosa da fare è rimanere viva, Gab scoppia in lacrime e reclama questa ingiustizia, Xena allora le ricorda il senso della sua tragedia….Essere pronti a sacrificare tutto solo per amore….. ma quale sacrificio è per Gabrielle la vita di Xena !?! Le due sono interrotte dagli uomini che vengono a prendere Xena per giustiziarla, Gabrielle si alza, le due amiche si guardano fisse negli occhi, non vogliono perdersi, poi Xena rassegnata le dice che non la scorderà mai e che le vuole bene, Gab le ripete la stessa cosa, poi i soldati la portano fuori. Xena è fuori, ha cominciato a piovere e viene legata alla croce, da lontano Antinea e Cesare la guardano più che soddisfatti, finché una delle ultime scene che la donna vede, un bacio appassionato tra i due complottatori. Gabrielle, nel frattempo scappata dal palazzo, raggiunge il tempio delle Parche, vi entra e si accorge subito dell’orrenda manifattura che stava creando il telaio sfuggito al controllo di Atropo, Cloto e Lachesi; poi le Parche le raccontano di Cesare, la poetessa in preda alla disperazione più completa, prende una torcia e comincia a dar fuoco al telaio e alla tela, quando vede la morte in croce dell’amica; le Parche le dicono che così facendo, distruggerà il mondo, lei risponde loro prontamente, che era meglio così, perché il mondo aveva distrutto la sua unica ragione di esistere….

Accade allora qualcosa di strano, Xena si risveglia sulla croce dal sonno della morte mentre Antinea si dissolve esplodendo.

Gabrielle si trova ora in una foresta, confusa più di prima, forse anche un po’ spaventata, ad un tratto però un rumore di passi a cavallo……. Ecco che i suoi occhi rivedono Xena che scoppia di salute; la guerriera si ferma e saluta l’amica, Gabrielle contraccambia il saluto e poi Xena le dice che è riuscita a riportare tutti nella realtà, la ringrazia; Gabrielle le dice che e contenta perché questo mondo le piace di più;, Xena aggiunge un po’ rammaricata: Anche se non sei una famosa poetessa? Gabrielle si appresta ad avvicinarsi a Xena che le porge il braccio per salire sul cavallo; la sua risposta è: La fama? E chi la vuole!?! Ma aggiunge: però devi ammettere che l’opera ti è piaciuta. Xena conferma ma lestamente le dice, che ci volevano più battaglie. Gabrielle le controbatte: Tutti bravi a criticare!!

di Bard and Warrior


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