CAPITOLO
VI
In
dirittura di arrivo verso il porto, i due guerrieri al galoppo escono
dal villaggio percorrendo un sentiero trafficato da carri e carovane
di mercanti diretti alla loro stessa meta. Difficilmente i due si
rivolgono la parola a causa della tristezza del bardo e dei suoi pensieri
per Xena che rendono il viaggio un mesto ritorno a casa dopo un grande
fallimento.
Lo sguardo di Olimpia fino a quel momento poco attento ai passanti,
si posa su un vecchio fermo sul ciglio della strada che la fissa attendendo
il suo passaggio a cavallo. Munito di bastone e avvolto in un grigio
mantello, l’anziano fa cenno alla donna di fermarsi mentre Reiko
prosegue di qualche metro anche se incuriosito dalla richiesta dell’uomo.
Olimpia scende dal suo destriero e mentre si avvicina, ricorda di
aver già visto il volto del vecchio appena uscita dal covo
degl’Oni la notte del suo rapimento:
- Bishamon, cosa succede ancora… sto andando al porto, come
mi avevi detto di fare. – riferisce il bardo trattenendo il
cavallo per le briglie.
- Devo darti una cosa… - dice tirando fuori il chakram nascosto
sotto il mantello porgendolo alla guerriera felice di poterlo riavere.
- Oh, ti ringrazio. Credevo fosse andato perduto ed è la cosa
più preziosa che Xena mi abbia lasciato. – esclama stringendolo
al petto dopo averlo riavuto tra le mani sorridendo al dio della guerra
sotto mentite spoglie.
- Emma-O voleva restituirlo… l’ho voluto prendere in consegna
io per scusarmi del dolore che ti ho arrecato in questi giorni. –
confessa sorreggendosi al bastone di fronte ad una Olimpia confusa
dalle sue parole.
- … Non capisco… non è stato a causa tua se…
- la bionda guerriera viene interrotta dall’anziano intenzionato
a chiarire l’accaduto.
- Io ti ho ingannato e ho mentito anche a Xena per distruggere gli
Oni una volta per tutte. Ora che ho raggiunto il mio proposito e che
Emma-O ha riparato a una parte dei mie sbagli, posso solo ringraziarti
dell’aiuto che mi hai offerto. Torna al villaggio prima di partire
perché c’è una persona che ti sta cercando …
-
Le sue parole suonano di buone notizie anche se velate di mistero,
ma prima che possa chiedere spiegazioni, ode la voce di Reiko e istintivamente
la donna si volta a guardarlo:
- Olimpia cosa stai facendo! Fai in fretta, la nave sta per partire!
-
- Un momento! – risponde a gran voce volgendo nuovamente lo
sguardo verso il suo il suo interlocutore senza però trovare
più nessuno davanti a se:
- Bishamon… è già sparito … Reiko non posso
andarmene adesso, devo tornare indietro. – grida verso l’amico
sistemando il chakram alla cintura e montare a cavallo con grande
fretta.
- Cosa?! Ma dove stai andando? E’ pericoloso! -
- Non seguirmi, non ce n’è bisogno… - ribatte la
donna avvicinandosi al giovane di qualche passo - Sarò presto
di ritorno, devo solo capire una cosa. -
- Ma chi era quel vecchio e cosa ti ha detto? -
- Un amico e non preoccuparti per me, i demoni non mi stanno più
cercando. Farò il prima possibile, ci vediamo presto! –
Detto questo, Olimpia si lancia al galoppo abbandonando il sentiero
per tagliare la strada e raggiungere in grande fretta il centro del
villaggio come le era stato indicato. La velocità è
tale da richiamare l’acuto dolore al costato mentre il vento
le infastidisce la vista, ma ha bisogno di risposte per le quali ha
esaurito la pazienza.
“Bishamon ha eliminato gli Oni e asserisce di avere ingannato
me e Xena, ma su cosa? Che riguardi l’altra notte? Forse i demoni
non si sono vendicati e il suo spirito è ancora negl’inferi,
oppure è stato lui stesso ad eliminarla… non devo illudermi,
non saprei reggere ad un’altra delusione. Ma cosa centra Emma-O?
E se Xena fosse tornata in vita? Se mi stesse aspettando al villaggio…
non devo sognare ad occhi aperti, soffrirei inutilmente… ma
il cuore mi dice che c’è ancora speranza”
Le sue domande si interrompono con l’arrivo alla piazza del
mercato dove la folla la costringe a scendere da cavallo e proseguire
a piedi tra i venditori ambulanti e la gente del luogo. Olimpia sta
cercando qualcosa che non conosce e proprio quando questo pensiero
inizia a preoccuparla le voci di alcuni uomini richiamano la sua attenzione:
“Battaglia” e “Oni”. Interessata alla conversazioni
si avvicina con una certa impertinenza e pretende spiegazioni in merito:
- Di cosa state parlando? -
- Ne parla tutto il villaggio, come fai a non saperlo? Ieri notte
pare che l’armata di Bishamon abbia dato il colpo di grazia
all’esercito di Oni sterminandolo completamente al fosso tra
le due montagne. Al tramonto il dio della guerra aveva inviato un
messaggero alle nostre case per vietarci di uscire e mettere tutti
al riparo avvisandoci dello scontro. I corni hanno suonato fino all’alba
e qualcuno dice di averli sentiti. – spiega il più anziano
del gruppo entusiasta di poterlo raccontare.
- Ci siamo liberati per sempre di quelle creature malvagie. –
aggiunge un altro con sollievo mentre Olimpia riflette su cosa fare
allontanandosi dagl’uomini.
“Se Bishamon mi aveva mentito, vuol dire che Xena era con
gli Oni l’altra notte… forse è per questo che ha
voluto restituirmi il chakram, deve averlo raccolto sul campo di battaglia”
Angosciata nuovamente da tristi pensieri e spenta l’ansia di
conoscere la verità, rimonta nuovamente a cavallo non sapendo
più dove andare. Si lascia quasi guidare dall’animale
tenendo lo sguardo basso per diverso tempo inoltrandosi nella boscaglia
fuori dal villaggio.
“Xena… è davvero finito tutto così?
Non posso credere che dopo aver fatto tanto il tuo spirito si sia
dissolto per sempre.” Pensa piangendo silenziosamente inoltrandosi
nella parte più fitta del bosco senza neanche accorgersene
mentre il calore e la luce del sole scompaiono ad ogni passo del suo
cavallo, sostituiti da nebbia e oscurità.
CAPITOLO
VII
Un’ombra
si muove veloce davanti a lei ma la distanza e i fumi della nebbia
le impediscono di identificare di cosa si tratti. Così, ferma
il destriero e rimane ad osservare attenta ad ogni rumore circostante
con grande concentrazione. La sagoma alta e longilinea ricompare sulla
sua destra poco dopo, ma ancora non riesce a distinguerla. Temendo
di essere attaccata dal nemico, scende da cavallo reputando questa
scelta più opportuna della fuga e si avvicina con le spalle
all’albero più vicino. Per diversi secondi resta in guarda
con i sais in mano mentre l’animale si muove lentamente, afferrando
dei ciuffi d’erba indisturbato. Improvvisamente ode un rumore
dietro di lei, si volta, ma non vede nessuno mentre l’agitazione
prende il sopravvento sui nervi saldi facendole perdere la concentrazione
sui suoni e le ombre.
Non ha il tempo di girarsi che due braccia forti la stringono per
la vita in un abbraccio impedendole di muoversi e di guardare il volto
dello sconosciuto.
- Chi sei?! – chiede spaventata tentando di guardarsi le spalle
mentre la presa si fa più stretta e allo stesso tempo famigliare.
- Sono tornata… - le sussurra con voce calda e intensa all’orecchio
aspettando di essere riconosciuta.
Olimpia rimane a bocca aperta mentre i pugnali le scivolano dalle
mani per la sorpresa e l’immensa gioia, paralizzando ogni suo
movimento. Le mani di Xena si spostano sul fianco di lei mentre il
suo mento si appoggia delicatamente tra la spalla e il collo del bardo
che senza più alcun dubbio inizia a piangere di gioia cercando
le mani di lei tra le sue, stringendole ed accarezzandole più
volte.
- La principessa è tornata? – chiede tra i singhiozzi,
desiderando ardentemente di riascoltare la sua voce.
- Si Olimpia, sono tornata per te. – risponde Xena indietreggiando
di un passo senza mai lasciarle le mani invitandola a girarsi.
La donna chiude gli occhi umidi di lacrime e quando li riapre vede
la persona più importante della sua vita di fronte lei raggiante
e bella come non mai.
- Oh Xena… non lasciarmi mai più da sola ti prego…
- dice tra le lacrime cercando un dolce abbraccio carico d’affetto.
- Shh, non piangere ti prego… basta lacrime… - dice mentre
le accarezza i capelli biondi aspettando di incrociare di nuovo i
suoi occhi verdi quando si sentirà di nuovo protetta e al sicuro
tra le sue braccia.
- Cos’è successo Xena? – domanda la donna asciugandosi
gli occhi desiderosa di conoscere la verità.
- E’ una lunga storia. -
La principessa guerriera invita la donna a sedersi accanto a se, ai
piedi dell’albero più vicino, per raccontarle di quei
giorni così difficili e movimentati trascorsi negl’inferi.
Quando mezzogiorno è ormai lontano e ogni domanda ha avuto
risposta, Xena prende per mano Olimpia aiutandola a rialzarsi dal
prato dov’erano rimaste tutto quel tempo.
- E’ ora di andare… salutiamo Reiko e torniamo in Grecia…
in verità il Giappone mi ha un po’ stancato, credo che
non ci torneremo tanto presto. – commenta togliendo un filo
d’erba dai capelli del bardo.
- Sono d’accordo e non ho voglia neanche di andare in Egitto.
– dice ricordando le parole della guerriera, pronunciate giorni
addietro.
- Non ci saremmo andate comunque, hai bisogno di riposo per curare
quella brutta ferita. -
Le due camminano lentamente, rivolgendosi continui ridenti sguardi
ancora incredule per quanto accaduto in quella giornata.
- Xena posso farti una domanda? – chiede inutilmente conoscendo
già la risposta.
- Certo. -
- Cos’hai provato quando ci siamo riviste nel covo degl’Oni
per la prima volta? Mi riferisco a quando mi hai riconosciuta. -
- Uhm… vediamo… ho pensato che eri proprio un bel bocconcino
e che dovevo ucciderti ma poi ho ricordato il tuo viso e i tuoi occhi
maledicendo ciò che ero diventata così ti ho mandato
via prima che potessi cambiare idea e farti del male… e tu cos’hai
pensato di me quando mi hai rivista? – chiede alla fine rigirandole
la domanda. - … Non dovevo essere molto piacente… -
- Ovviamente non potevo credere ai miei occhi ma… ero molto
felice di rivederti quando ormai non ci speravo più. -
La risposta del bardo riceve in cambio un dolce sorriso e mentre riprendono
il cammino per fare ritorno al porto, i loro sguardi si incontrano
comunicando più di mille parole.
Ormai spazientito Reiko attende da ore il ritorno di Olimpia seduto
sul ciglio della strada con in bocca un rametto di legno all’ombra
di un albero a cui ha legato il suo cavallo.
Vedendola ad un tratto tornare in compagnia di Xena, rimonta in sella
per raggiungere le due guerriere a metà strada:
- Non sapevo se dovevo preoccuparmi o sperare per il meglio non vedendoti
tornare. – confessa al bardo fermando l’animale per scendere
a salutarle.
- Beh, come vedi sono sana e salva e anche in buona compagnia. –
puntualizza indicando la principessa guerriera che si avvicina ai
cacciatori di mostri per stingergli la mano.
- Sono felice di rivederti Xena, sarebbe stato un vero peccato se
gli dei non avessero riconosciuto i tuoi meriti. -
- Mi dispiace averti attaccato in più occasioni, ne comprenderai
il motivo e ti ringrazio di esserti preso cura di Olimpia. -
- Non devi farlo, è una donna speciale ed è stato difficile
non provare un sincero affetto per lei. -
La bionda guerriera sentendosi oggetto di discussione tra i due preferisce
allontanarsi per permettere loro un chiarimento:
- Io… vado a bere alla fontana, sono piuttosto assetata.- dice
prendendo il suo cavallo e quello di Reiko con se.
- Olimpia mi ha raccontato cosa provi per lei… - confida la
mora guerriera senza mezzi termini non appena l’amazzone è
lontana.
- Non ne faccio mistero …- si giustifica l’uomo guardando
negl’occhi la sua interlocutrice.
- Non credo che lei voglia riprendere l’argomento. Vuole tornare
subito in Grecia e … nonostante sia affezionata a te, non può
ricambiare ciò che provi. -
- Non insisterò non preoccuparti, infondo ci conosciamo da
poco e non ho mai avuto il diritto di pretendere niente. Sarà
difficile dimenticarla… E’ un uomo fortunato chi può
averla accanto. -
- Lo so… coraggio va da lei a salutarla. -
Reiko si avvicina lentamente ad Olimpia mentre Xena rimane ad osservarli
da lontano. I due si abbracciano cordialmente salutandosi per l’ultima
volta un po’ imbarazzati:
- Abbi cura di te… -
- Anche tu… so che darai filo da torcere ai ragni giganti…
-
- Già, credo che andrò verso le montagne in cerca di
mostri. -
I due rimangono qualche secondo in silenzio non potendo aggiungere
altro.
- Allora, addio Olimpia… se torni da queste parti spero di rivederti
un giorno. -
- Certo, buona fortuna. – dice abbracciando un’ultima
volta l’amico.
Reiko si allontana a testa bassa visibilmente dispiaciuto per il distacco
formale e improvviso:
- Mi dispiace per lui … - confessa Xena pochi attimi dopo montando
con lei a cavallo. – Sei una ruba cuori… -
- Non scherzare sono seria… - dice irritata dal gioco della
principessa guerriera.
- Anch’io!– ironizza continuando lo scherzo con un pizzico
di verità.
- Smettila!– Xena scoppia a ridere lanciando il cavallo al galoppo
mentre il bardo seduta dietro di lei si stringe intorno alla sua vita
altrettanto divertita.
E’
il tramonto quando la nave delle due guerriere lascia il porto di
Higuchi: stavolta non ci sono lacrime ne brutti ricordi per Olimpia,
ma solo un’altra lunga avventura da ricordare nei suoi scritti.
Xena è di nuovo al suo fianco mentre gode della splendida luce
del sole che si fonde con le acque del mare all’orizzonte.
- Questo ti appartiene e lo userai presto di nuovo… - dice porgendole
il chakram restituendolo alla legittima proprietaria.
- Credo che tu abbia ragione. – conferma riponendo l’arma
alla sua cintura e avvolgendo Olimpia subito dopo in un abbraccio
per guardare con lei il sole morente.
- La principessa è tornata… - dice soddisfatta l’amazzone,
fiera di essere di nuovo al suo fianco in mille avventure.
FINE
di
Darkamy e Xandrella