CAPITOLO
I
In un campo amazzone
di nostra conoscenza, la vita si svolge come ogni giorno. Alcune guerriere
sono intente negli allenamenti con le armi, altre si occupano dei
cavalli e degli animali da cortile mentre all'interno delle capanne
si svolgono scene di vita quotidiana. E' proprio in una di queste
che riconosciamo maturata dagli anni un'amazzone dai capelli neri
e lisci, oggi ultra-quarantenne, alle prese con gli insegnamenti teorici
delle bambine. Le future amazzoni tra gli 11 e i 16 anni sono sedute
in cerchio su morbidi cuscini e ascoltano attentamente le parole della
loro istruttrice:
- ... Allora bambine, ora che tutte voi avete memorizzato dove sono
situati i principali organi del busto direi che possiamo andare avanti.
Nella lezione pratica Mistel v'insegnerà come colpire esattamente
questi organi coi bastoni. Se non ci sono domande direi di proseguire
con la respirazione...-
Una delle allieve amazzoni più giovani solleva una mano chiedendo
la parola:
-Si Aika, dimmi pure. -
-Se mi è concesso vorrei sapere qualcosa sull'organo maschile
che le amazzoni non hanno. - chiede la giovane mentre Tayla, un’altra
amazzone adulta, entra nella capanna.
Rodia e la donna appena entrata rimangono molto sorprese dalla richiesta
e maggiormente imbarazzata dalla presenza di Tayla, Rodia cerca di
chiudere l'argomento, tra le maliziose risate delle altre allieve.
- Aika, a un'amazzone non servono certe informazioni! Tu e le altre,
come tutte le amazzoni della storia dei tempi non avrete mai bisogno
di un uomo. Diventerete delle donne forti e indipendenti e questo
farà di voi degli esseri superiori a un uomo ... -
Il suo discorso viene interrotto dall'amica Tayla:
- Oh Rodia! Non dovresti essere così severa con queste giovani
amazzoni! Le generazioni stanno cambiando e le ragazze sono sempre
più curiose di ciò che le circonda. Credo che con il
silenzio non le proteggeremo ma le spingeremo esattamente... -
La donna si avvicina all'orecchio di Rodia per sussurrarle il finale
della frase:
- ... Tra le braccia del nemico! -
Le ragazze hanno tutte la bocca aperta. Non capita spesso di sentir
parlare di uomini al campo. Rodia si allontana di qualche passo da
Tayla senza trovare il coraggio di parlare:
- Tu sei praticamente l'unica amazzone che conosce l'argomento e,
nonostante la tua esperienza sia stata breve, le ragazze potrebbero
imparare qualcosa ... almeno in teoria ... -
Continua Tayla sorridendo con un misto di malizia e superficialità
senza badare che Rodia è piuttosto infastidita dall'argomento
e controbatte contrariata:
- Risale a più di 20 anni fa e non mi sembra il caso di raccontare
certe cose alle ragazze senza il consenso della regina. -
A interrompere il discorso provvede una terza amazzone che entra nella
tenda per chiamare Rodia:
- La regina ti vuole parlare subito prima di andare a caccia. -
Tayla: - Va pure,continuo io la lezione. -
La questione rimane in sospeso e Rodia si sposta nella grande tenda
che fa da appartamento alla regina. Pelli e selvaggina imbalsamata
arricchiscono l'alloggio rendendolo più sontuoso degli altri.
Due amazzoni aiutano la giovane regina a vestirsi dopo aver fatto
il bagno. Ha tra i 25 e i 30 anni, un corpo snello ma muscoloso, lunghi
capelli mossi castani e carnagione olivastra. Il suo sguardo incute
rispetto che è proprio dell'amazzone del suo rango.
Il suo trono è stato conquistato combattendo con le altre amazzoni,
dopo la morte in battaglia 5 anni prima della precedente regina. Quando
la donna si volta verso Rodia, finendo di prepararsi per la battuta
di caccia, fa segno alle servitrici di uscire e una volta sole, inizia
a parlare:
- Ho bisogno del tuo aiuto ... -
- Quello che la mia regina comanda. - risponde Rodia in tono rispettoso.
- Ho preso una decisione e non posso attuarla senza di te. La nostra
tribù dopo lo sterminio negli ultimi anni è riuscita
a sopravvivere nonostante il piccolo numero di amazzoni presenti e
il mio compito è quello di cercare di assicurarne l'esistenza
per il futuro con un ripopolamento. Vivere in pace ci sta sicuramente
aiutando ma non posso sperare in questo ... noi siamo guerriere. Ma
non voglio neanche ricorrere ai rapimenti delle bambine dai villaggi.
E' una pratica antica e caduta in disuso non possiamo ricorrervi in
tempo di pace. -
La regina beve l'acqua da un calice di legno dando il tempo a Rodia
di parlare:
- E allora come faremo a ripopolare? -
- ... Con gli uomini. Quello che voglio dire è che alcune di
noi dovranno sacrificarsi e giacere con degli uomini al solo scopo
di partorire delle amazzoni. Non le costringerò a farlo. Io
sceglierò quelle che per età sarebbero indicate per
farlo poi lascerò a loro la scelta. -
- Dovremmo modificare la legge ... -
- Si. E io per prima darò l'esempio, sceglierò un uomo.
In questo modo assicurerò anche la mia discendenza e quindi
maggiore stabilità e unione al gruppo. -
- E in tutto questo io come posso essere di aiuto?...Non ho l'età
per mettere al mondo un figlio .. -
- Infatti io non ti chiedo questo. Voglio tuo figlio per concepire
i miei eredi. Per la luna nuova voglio che lui dorma tutte le notti
nella mia tenda finchè non riesca ad assolvere l'unico compito
per cui è utile un maschio. -
- Ma mia regina alla luna nuova mancano solo pochi giorni. Non riuscirò
mai a convincerlo in così poco tempo ... -
- Non m'interessa! Lui ci deve la vita! Ora saldi il suo debito. Nè
tu nè lui dovete dimenticare la nostra generosità...
La nostra vecchia regina non solo ti permise di restare al villaggio
dopo che avevi trasgredito alle regole concependo un figlio con un
guerriero, ma ti ha permesso di rimanere in contatto con tuo figlio
nonostante fosse un maschio. -
- Questo non lo dimenticherò mai, ma ... -
- Puoi andare Rodia! Non voglio sentire altro! Torna solo quando avrai
eseguito gli ordini. -
All'amazzone non resta che uscire dalla tenda lasciando la regina
alla scelta dell'arco giusto.
E’ pieno pomeriggio e ella taverna di Melania ci sono pochi
clienti che consumano pasti caldi. Ma uno dei tavoli è particolarmente
allegro è rumoroso: Xena, Olimpia e Virgilio sono intenti a
chiacchierare mentre consumano gli ultimi bocconi delle porzioni di
pollo.
Olimpia: - Tua madre è davvero un'ottima cuoca! Cucina il pollo
come nessuno sà fare! -
Virgilio: - E' vero! E' per questo che io non ho ancora preso moglie!
Aspetto di trovare una ragazza che sappia cucinare bene come lei -
- Beh, se è solo questo che t'interessa ... - Sorride Xena
portando il bicchiere di sidro alle labbra.
Olimpia: - Xena, non essere indiscreta! Virgilio è molto timido!-
Con una gomitata il bardo fa quasi uscire il vino dal naso dell'amica.
Xena: - Cos'ho detto di male? Guarda che non è mica un bambino!-
Virgilio ride di gusto mentre Melania porta in tavola un dolce farcito
con delle mele.
- Ecco qua. Spero che il pranzo vi sia piaciuto. -
Xena: -Molto, ti ringrazio. Dovrei portare Argo più spesso
a farlo ferrare se ogni volta ci accogli così. -
Melania si avvia verso la cucina urlando:
- Lascia perdere i convenevoli Xena! -
Quando si è allontanata completamente Olimpia commenta il comportamento
della vedova di Corilo:
- Credevo non si sarebbe più ripresa e che ci odiasse dopo
quello che è successo. E' bello vederla così. Non posso
dire che sia cordiale e affettuosa perchè non lo è mai
stata con noi ma almeno non ci serba rancore. -
Virgilio: -Ha capito che la morte di mio padre non è stata
causa vostra e comunque vi è grata per avermi salvato la vita
da quella tribù di cannibali. -
I tre si dedicano al dolce e continuano a chiacchierare finchè
Xena decide di salire in camera per riposare qualche ora lasciando
Virgilio e Olimpia da soli a conversare:
- Forse sono indiscreto ma vorrei farti una domanda a cui a volte
mi capita di pensare … - dice il giovane tenendo lo sguardo
fisso sul cucchiaio con cui sta giocherellando nel piatto ormai vuoto.
- ... Dimmi pure. -
- E' vero, come a volte in questi anni ho sentito dire a mia madre,
che...Corilo ti amava?-
- ...! - Olimpia sorride; non si aspettava una tale domanda.
-...Io credo proprio di si... ma questo ormai non ha alcuna importanza.
Tuo padre ha amato Melania, te e i tuoi fratelli molto più
di me. -
- Non te lo chiedo perchè ne sono geloso. Mia madre lo era
e forse lo è ancora... posso capire perchè mio padre
si sia innamorato di te. Tu hai molte virtù, sei una donna
eccezionale. Qualunque uomo vorrebbe starti accanto. -
Olimpia è imbarazzata da quelle parole e dallo sguardo ammirato
del giovane:
- Sei troppo buono Virgilio. Sinceramente non credo di corrispondere
alla tua descrizione. Io non potrò mai dimenticare che Corilio
ha sofferto per causa mia ed è morto nel tentativo di salvarmi
la vita. Ho anche io delle colpe. -
- Se per lui provavi un amore diverso non eri certo colpevole. Cercare
di salvarti la vita è stata una sua scelta e in fondo era la
prova che ciò che provava per te non era mai morto. -
- Ti prego, basta con questi discorsi. Ti va di mostrarmi la tua bottega?
-
- Va bene, andiamo. Non volevo infastidirti rivangando il passato.
-
- Non preoccuparti è tutto a posto. -
I due si alzano
e si dirigono all'esterno della taverna osservando il silenzio prima
di ritornare ad argomenti "leggeri". Raggiunta la bottega
in cui Virgilio lavora come fabbro, Olimpia gli mette una mano sulla
spalla destra e gli parla a voce bassa:
- Ho bisogno del tuo aiuto ora che Xena non sente. Tra qualche giorno
è il suo genetliaco e come sempre per sceglierle un regalo
ci impiego molto tempo. Ora che ho trovato la cosa giusta ho paura
che ci sia poco tempo per procurargliela. -
- A cosa avevi pensato? Non deve essere semplice trovare un regalo
per una principessa guerriera. -
- Appunto. Avevo pensato di farle confezionare un arco dalle amazzoni.
Gli archi migliori li realizzano le amazzoni di questa zona, ma io
non conosco i dintorni non ho idea di come arrivarci da qui. Inoltre
Xena non deve accorgersi di nulla. -
- Questo non è un problema .. sono andato parecchie volte in
quel villaggio per ferrare i cavalli ... conosco bene la strada. -
- Davvero?! Allora mi potresti accompagnare? -
- Certamente. -
- Ora però ho bisogno di una scusa da dire a Xena per non insospettirla.
-
- Uhm … fammi pensare … Il villaggio che cerchi si trova
all'interno di una boscaglia piuttosto fitta. Dille che devo andare
a ferrare i cavalli delle amazzoni e che tu ne approfitti per fare
un saluto alle tue sorelle e conoscere questa tribù. -
- Si ma vorrà venire con noi ... -
- Questa zona è molto indicata per la caccia ... invitala a
fermarsi nella foresta a cacciare ... tra l'altro verso ponente c'è
anche un fiumiciattolo molto tranquillo .. si pesca bene da quelle
parti e da quanto ne sò Xena adora pescare! -
- Perfetto! Grazie Virgilio, sapevo di poter contare su di te! -
CAPITOLO II
Un paio di ore
di cammino attraverso un boschetto separano il villaggio dall'accampamento
amazzone. Un giovane alto e magro trascina un carretto pieno di verdura
e frutta sotto il sole cocente. Per nulla infastidito dalla calura
e dalla fatica, canticchia a voce bassa:
“ Fillide è un ganzo,
un gran bel ragazzo,
un guerriero di qualità
presto lui diventerà!
Condottiero d’armata
sempre ben organizzata … iooo
io sarò!!”
Il mercante ha occhi e capelli castani e l'aria da tonto che gli si
legge in faccia anche a guardarlo da un miglio di distanza. Si ferma
per un attimo ad asciugarsi la fronte e dare un'occhiata alla mercanzia:
- Con questo sole, mi si rovinerà la lattuga! -
Mentre sistema la merce sul carretto vede arrivare un altro mercante
su un carro trainato da due cavalli e diretto al centro abitato:
- Ehi amico! Fermati! - esclama il ragazzo facendo segno al collega
più anziano di fermarsi.
L'uomo tira le briglie e guarda annoiato il giovane:
- Cosa ti occorre? -
- Senti non è che per caso... tra le cose che vendi... c'è
anche una spada?-
L'uomo dopo aver capito di avere di fronte un ingenuo guarda alle
sue spalle tra i ferri vecchi che sta trasportando e con furbizia
esclama:
- ... Sei fortunato. Una spada c'è. -
- Davvero?! Fammela vedere! Apparteneva a qualche famoso guerriero?
-
- Ma certo...- dice il mercante tirando fuori una spada dalla lama
opaca e macchiata e dalla punta smussata.
- E di chi era? -
- ...Di... re Agamennone. Un vero gioiello. Come hai detto che ti
chiami giovanotto?-
- Fillide ...questa spada non è stata ben tenuta. -
- Credi che sarebbe su questo carro se qualcuno se ne fosse occupato?
Per averla ho dovuto corrompere molte persone. Anche così vale
una fortuna e non è certo un'arma per un mercante di verdure
come te. -
- Io non sono un mercante! O meglio...non lo sarò ancora per
molto. Seguirò presto le orme di mio padre e farò parte
di una grande armata! -
Fillide afferra con forza la spada dalla mano del mercante:
- Quanto vuoi per questa? -
- Te l'ho già detto, è troppo preziosa per un mercante
come te!-
- Facciamo venti denari. -
- Ne vale almeno cento ma visto che mi sei simpatico e hai carattere,
te la cedo per ottanta denari. -
- Ottanta?! Ma non avrei tutti questi soldi nemmeno con tre lune di
lavoro!-
- Ridammi la spada e non farmi perdere tempo!-
- No, no, aspetta! Ho cinquanta denari, è tutto quello che
ho, per favore! .
- E va bene, ma devi darmi anche quel cestino di susine. Sei fortunato,
sai? Ti conviene sparire prima che ci ripensi e torni indietro!-
Fillide gli consegna velocemente il denaro e la frutta e tutto contento
rimira la sua spada mentre il mercante ride e riprende il cammino
dopo averlo imbrogliato.
- La spada di re Agamennone... con questa posso conquistare tutta
la Grecia. -
Il giovane stampa un bacio sull'elsa mezza arrugginita e dopo averla
impugnata inizia a farla roteare lanciando goffi fendenti all'aria.
La poche esperienza e l'inettitudine gli fanno cadere la spada di
mano durante un affondo:
- ... Può capitare - dice a voce alta mentre la raccoglie da
terra e riprende a giocare al guerriero.
Ad un tratto un cane randagio che costeggiava tranquillamente il sentiero,
vedendo il giovane agitarsi tanto si inquieta ed inizia a corrergli
incontro rabbioso spaventandolo a morte:
- Ehi! Non crederai di spaventare il guerriero Fillide?! Sono armato,
non lo vedi?? ... Che fai, non ti fermi?! -
Il cane continua ad avvicinarsi incrociando il suo sguardo con quello
di Fillide che intimorito inizia ad indietreggiare fin quando a pochi
metri di distanza, getta la spada e corre su un albero. Il tentativo
del giovane di arrampicarsi non è dei migliori e il randagio
con un salto gli morde il sedere strappandogli i pantaloni:
- Maledetta bestiaccia! Torna da dove sei venuto! Puoi abbaiarmi quanto
vuoi adesso tanto non puoi raggiungermi, bleah! -
Sicuro di se Fillide si tiene saldo all’albero con sguardo fiero
e inizia a fare boccacce al cane, ma ad un tratto il ramo si spezza
facendolo cadere col sedere a terra. Il cane con il suo obiettivo
di fronte ringhia un' ultima volta prima di attaccare. Fillide si
porta una mano sulla testa e si aspetta di vedersela proprio brutta
ma il fischio di una di tre amazzoni a cavallo lo richiama a loro:
è la regina delle amazzoni con delle accompagnatrici.
La donna scende da cavallo e si avvicina al giovane ancora seduto
a terra preso dal dolore e la vergogna:
- Salve mia regina. E' vostra quella simpatica bestiola? - domanda
il giovane allungando le labbra in un sorriso smagliante.
- Sei un'idiota! E' solo un cucciolo e per di più eri armato!
Rialzati e muoviti a portare i viveri al villaggio! - lo rimprovera
seccata la regina.
Fillide cerca di controllare la sua rabbia e continuare a portare
rispetto a una persona che conosce da tempo:
- Aspettami lì quando sarai arrivato. Ti devo parlare .- conclude
la regina mentre rimonta in sella.
-Va bene, a dopo allora e buona caccia. -
- Non hai ancora imparato che dire "buona caccia" è
di cattivo auspicio?-
- Mi dispiace ... -
- Lasciamo perdere! -
Le amazzoni si allontanano senza salutare, quasi con disprezzo, mentre
Fillide si rialza e ancora dolorante riprende il carretto e prosegue
il cammino depresso per l'accaduto.
CAPITOLO
III
Davanti alla porta
di legno della stanza di Xena, Olimpia si ferma per qualche istante
e fa un lungo respiro. La ragazza gesticola nervosamente passeggiando
avanti e indietro per un attimo per poi aprire lentamente la porta.
Con cautela entra all'interno della camera facendo attenzione a non
fare il minimo rumore. La principessa guerriera dopo il pranzo aveva
domandato a Melania una stanza per riposare qualche ora.
Olimpia procede lentamente fino al letto stando attenta a non svegliare
la compagna di viaggio. Xena è stesa sul giaciglio appoggiata
sul fianco destro con un braccio sotto la testa e un espressione angelica:
Olimpia ha sempre adorato guardarla dormire e sebbene non potesse
evitarlo, un poco le dispiaceva doverla disturbare. Cautamente si
avvicina a lei e con un dito le tocca lievemente la spalla chiamandola
con tono di voce molto basso:
- Xena ... -
La principessa guerriera si ridesta e tenendo gli occhi socchiusi
ancora in fase di dormiveglia risponde confusamente:
- Che c'è ... -
- Xena, tesoro, ti va di fare una giornata di caccia? -
La principessa guerriera non risponde: Olimpia resta in attesa di
una sua frase che però non giunge.
- Xenaaa ... - insiste Olimpia per richiamare nuovamente la sua attenzione.
- Cosa ... -
- Dì di si Xena ... -
La principessa guerriera non sta minimamente seguendo il discorso
di Olimpia e girandosi pigramente dall'altra parte bisbiglia un "Si".
Soddisfatta, Olimpia resta compiaciuta a guardare la compagna per
un istante, poi col sorriso sulle labbra esce dalla stanza.
Il pomeriggio scorre veloce e Xena si sveglia. Fa un bagno caldo per
poi scendere al pian terreno dove trova gli amici intenti a radunare
le loro cose con l'aiuto di Melania che sta preparando per loro dei
viveri in una sacca:
- Per dove si parte? - domanda Xena stupita.
Olimpia le dà le spalle e non appena sente la voce dell'amica
prevedendo questa mossa risponde strategicamente:
- Al villaggio amazzone no ... -
- Villaggio amazzone? -
- Si .. non ti ricordi? -
- Di cosa mi dovrei ricordare? -
- Qualche ora fa mentre dormivi sono venuta da te ... questo te lo
ricordi? -
- Si. -
- Ero venuta a chiederti se ti andava una giornata di caccia dato
che io e Virgilio andiamo dalle amazzoni. -
- Davvero? -
- Eh, è l'ètà che avanza Xena! -
- Ma quale età ... e comunque ..... perchè vai dalle
amazzoni? -
- Virgilio deve andare dalle amazzoni per ferrare alcuni dei loro
cavalli .... ho pensato che fosse una buona occasione per andare a
trovare quella tribù. -
Xena si siede su una sedia e appoggia i gomiti al tavolo con sguardo
annoiato mentre Olimpia continua:
- Sò che per te può essere noioso ma Virgilio mi ha
detto che questa è un ottima zona per la caccia e la pesca.
-
- Bene, almeno riuscirò a passare il tempo mentre tu stai con
le amazzoni. -
- Xena ... se avevi altri progetti in mente non vado .... -
- No, non ti preoccupare Olimpia .. non avevo in mente niente ...
anzi ti dirò ... ora che valuto la proposta, un paio di giorni
di caccia non mi dispiacciono affatto. -
- Bene siamo d'accordo allora ... partiamo subito! -
La compagnia viaggia
serena per un lungo tratto. I tre camminano a passo tranquillo portando
con se i cavalli di Xena e Virgilio. Poi nel fitto della boscaglia
si dividono: prese le proprie cose, Xena si allontana mentre Vigilio
e Olimpia riprendono il loro viaggio a cavallo.
Xena resta per qualche istante con la sua bisaccia sulla spalla a
guardare gli amici allontanarsi e una volta persi di vista tra gli
alberi, si guarda un po' intorno e si sposta in cerca del fiume; dopo
una mezz’oretta di cammino lo raggiunge e si accampa lungo una
riva. A seguito di una breve sosta-pranzo la principessa guerriera
è pronta ad assaporare un intero pomeriggio di caccia. In breve
si inoltra nuovamente nella boscaglia in cerca di qualche semplice
preda e per seminare qualche trappola.
di
Darkamy e Xandrella