episodio n. 14
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- Come ti permetti di insinuare che Corilo è tuo padre! - è la risposta di Virgilio.
Non c’è traccia della gentilezza e della cordialità vista la sera prima nello sguardo di Virgilio ora.
Il figlio di Melania esige un chiarimento.
Fillide è sempre più confuso e non riesce a capire perché tanto accanimento nei suoi confronti:
- Perché ti arrabbi tanto amico … ve lo detto. Corilo è mio padre anche se non l’ho mai visto, mia madre mi ha sempre parlato di lui e non vedo cosa ci sia di offensivo nei tuoi confronti in questo. -
Virgilio: - Beh te lo dico subito: Corilo è mio padre! E la donna che vedi qui è sua moglie! -
Il silenzio cala nella sala. Anche i clienti osservano la scena ammutoliti.
La locandiera è sul punto di scoppiare in lacrime per la delusione appena ricevuta sulla condotta del defunto marito.
Olimpia: - Melania forse preferisci salire in camera tua, ma … credo che sia meglio per tutti ascoltare Fillide. Meglio un’amara verità che la menzogna, non credi? -
Una lacrima solca il volto segnato dalle rughe della donna:
- … Hai ragione Olimpia. Ho tutto il diritto di sapere la verità. Mio marito non è riuscito a portarsi questo segreto nella tomba. … vorrei averlo di fronte adesso per dargliele di santa ragione! -
- Chi è tua madre Fillide? - chiede Virgilio sforzandosi di sembrare calmo.
- L’amazzone Rodia. Ma non credo che conosciate anche lei. -
Mentre Virgilio e Melania rimangono in silenzio non avendo idea di chi sia la donna nominata dal giovane, Olimpia rimane senza fiato per la sorpresa, finchè riesce a parlare:
- Rodia è tua madre?! -
- Si, conosci anche lei? -
- Si…io sono una regina amazzone e ho conosciuto tua madre più di 25 anni fa. Era giovane e ricordo che finì nei guai perché voleva a tutti i costi un figlio. Corilo per poco non venne giustiziato quella volta, mentre tua madre venne punita per aver infranto la legge del villaggio amazzone. -
Vecchi ricordi riaffiorano nella mente del bardo: lei e Xena che cercavano di non far cavare un occhio a Corilo per aver spiato le amazzoni intente a fare il bagno, e proprio quando stavano per eludere le leggi, Rodia lo portò nel fienile per cercare di avere un figlio con lui.
- Credo che tu sia stato concepito prima che Corilo sposasse Melania. Quanti anni hai? - chiede Olimpia a Fillide.
- Ventisei. -
- E’ come dicevo Melania … Corilo non ti ha tradito. Ha solo avuto un figlio senza saperlo. -
Melania: - Ora scusatemi vado di sopra, ho bisogno di riflettere un po’ da sola. … non preoccuparti ragazzo non ce l’ho con te. - dice rivolgendosi a Fillide - Credo che gli dei si siano presi una piccola rivincita facendomi uno scherzo. Quando ero giovane ho fatto molti errori e Corilo li ha cancellati tutti accettando ciò che ero stata. Mi ha reso molto felice e non posso arrabbiarmi ora. Non ne ho nessun diritto. -
La donna sale le scale da sola lasciando i tre da soli.
Virgilio: - Olimpia cosa voleva dire mia madre? Di quali errori parlava? -
Dopo aver riflettuto qualche istante il bardo realizza che non è affatto il caso di parlare:
- … Non lo so Virgilio. Ma credo che non si riferisse a nulla in particolare -
Fillide: - Virgilio… io volevo dirti … mi dispiace per quello che è successo, ma … sono felice di sapere che ho un fratello! - il ragazzo pronuncia timidamente quelle parole temendo una reazione negativa del fratellastro.
Virgilio gli tende la mano:
- …Tutto questo mi ha colto di sorpresa, ma non ti serbo rancore … sono felice anche io di averti conosciuto e mi dispiace solo di non averlo fatto prima. -
Fillide stringe la mano di Virgilio che lo attira a sé abbracciandolo. Olimpia osserva una scena rara e commovente senza intervenire.
Virgilio: - Spero di farti conoscere presto il resto della famiglia. Hai altri fratelli oltre a me. Appena le acque si saranno calmate ti porterò da loro. -
Sciolto il fraterno abbraccio, i due continuano a sorridere per la gioia, finchè un ruggito li interrompe: è Xena che con una spinta ha riaperto le porte ed è entrata nella taverna ad interrompere il quadretto familiare.
Fillide: -Una tigreee!!!! Si salvi chi può!!! Forse sto solo sognando non può essermi capitata una giornata tanto assurda davvero … - il giovane si avvicina al bancone prende una bottiglia e se la fracassa sulla testa. Prima di svenire riesce a dire:
- Forse non stavo dormendo … -
Virgilio corre a rianimare il maldestro fratello mentre Olimpia si avvicina al viso della tigre.
- Xena lo so, mi sono completamente dimenticata di te, scusami. Ma è successa una cosa assurda poco fa: lo vedi quel giovane idiota che è svenuto? È figlio di Corilo e Rodia! -
La tigre si avvicina a Fillide per annusargli il viso e proprio in quel momento il giovane riprende conoscenza. Vedendo il feroce animale a distanza ravvicinata dopo aver emesso un urlo di terrore, sviene nuovamente.

CAPITOLO VIII

Quattro amazzoni entrano nella taverna in quel momento e si avvicinano ad Olimpia riconoscendola come una loro compagna:
- Regina Olimpia stiamo cercando un giovane di nome Fillide. Degli informatori ci hanno detto di cercarlo qui. -
- E’qui infatti. Ma perchè lo cercate? -
- La regina Tetide lo vuole al villaggio amazzone per una cerimonia che inizierà stasera. Dobbiamo portarlo con noi. -
- E’ il ragazzo svenuto… -
Senza aggiungere altro le donne guerriere si avvicinano a Fillide e dopo averlo fatto rinvenire a suon di schiaffi lo portano di peso con loro trascinandolo per le braccia. Subito dopo Virgilio contesta ad Olimpia l’accaduto:
- Perché hai permesso che lo portassero via! -
- Non potevo impedirlo … -
- Quelle donne sono pazze! Vogliono costringerlo a giacere con la regina e sarà solo il primo di una lunga lista di uomini, che verranno usati allo scopo di assicurare una discendenza di donne guerriere! -
- Ecco chi era il giovane di cui parlava Tetide! -
- Si! Ora che so che è mio fratello non intendo lasciarlo alla mercee di quelle … sanguisughe! -
- Questo Fillide ci riserva molte sorprese … Non preoccuparti Virgilio, presto tornerò dalle amazzoni per cercare di dissuaderle da quest’idea … -
- Ti ringrazio Olimpia. -
- C’è un problema più urgente però: Xena. Non posso lasciarla così ... ora torniamo dalle amazzoni e vediamo se la regina ha trovato la soluzione ... una volta riavuta Xena alla normalità penseremo a Fillide. In fondo la cerimonia delle amazzoni inizia stasera e abbiamo ancora tutto il giorno a disposizione. -
- Abbiamo? -
- Certo! Verrai con me mio caro! -
- Credi davvero che mia madre accetterà di rimanere sola con una tigre? Lo sai che se vede un topo è capace di non scendere dalla sedia finchè non è certa che gliel’abbia catturato? -
- Poche storie! Xena è inoffensiva. Il suo corpo è stato tramutato in tigre ma conserva ancora il suo spirito. … A Melania basterà darle da mangiare e starà tranquilla. -
Quest’ ultima frase ironica lascia Virgilio con un margine di dubbio sulla questione ma sa di non poter lasciar andare Olimpia da sola.
- Sella i cavalli Virgilio ... andiamo via con le amazzoni. -

Informata dal figlio sul da farsi, Melania scende al piano terra e dopo aver salutato Olimpia e Virgilio, si dedica alla gestione della sua taverna tenendo sempre d’occhio la tigre che se ne sta buona buona sdraiata per terra ad osservarla.
- Ero troppo scossa dall’accaduto e lo sono tutt’ora per rifiutarmi di fare la domatrice di tigri! Ma solo perché non ho la forza per lamentarmi! Quindi cerca di restare lì o giuro che ti faccio diventare un tappeto! - dice Melania gesticolando verso la tigre con aria spavalda impugnando un mestolo da minestra.
Xena con un balzo oltrepassa il bancone da dove ha parlato la locandiera, facendola scappare dalla parte opposta al lungo tavolo di legno un po’ rovinato dai servizi resi ai clienti.
-Allora non hai capito! Ti ho detto di startene buona lì per terra! … Ci manca solo che una tigre mi sbrani per chiudere questa giornata in bellezza! -
Il felino inizia a guardarsi in giro, come se in cerca di qualcosa che però non trova. Rassegnata Xena si allontana dal bancone e si dirige verso uno dei tavoli ancora sporco dopo il pasto di un cliente. Sopra di esso c’è infatti un piatto con degli avanzi di pollo. Con un salto la tigre si porta sulla panca e una volta accomodatasi a quattro zampe, inizia ad annusare il contenuto del piatto e con una sola leccata riesce a ripulirlo.
Melania si avvicina per guardare meglio:
- … Lo hai lucidato per bene, potrei usarti come lavapiatti … -
La tigre inizia a fissare l’anziana locandiera leccandosi i baffoni.
- Che diavolo vuoi ora? - domanda seccata la donna.
Xena spinge il piatto con il muso verso Melania.
- Senti … lo so che ora hai fame, ma con lo stomaco che ti ritrovi ora, dovrei darti l’intera dispensa per saziarti. Perciò accontentati del pollo che ti porterò adesso perché non avrai più niente da me! -
Xena scende dal tavolo e si struscia contro le gambe di Melania facendo un verso simile alle fusa di un gatto.
- Smettila ruffiana! Ho capito! - Melania si dirige in cucina seguita dal “gattone” per prenderle il pollo che le ha promesso. - Hai visto cosa è successo? Quel farfallone di Corilo ha avuto un figlio da un’amazzone … ed è anche colpa tua sai?! Se non ti avesse seguito come faceva di solito non avrebbe mai conosciuto quella donna! -
La locandiera nota che la tigre la guarda con attenzione come se potesse capire ciò che dice.
- Mi fissi così perché capisci ciò che dico o perché aspetti il pollo? …Mah! -
La donna serve la carne in una teglia a Xena che inizia subito a mangiare, mentre Melania la osserva immersa nei suoi pensieri:
“Non credevo che alla mia età e dopo la morte di mio marito potessi essere ancora gelosa di lui… proprio io che per anni ho condotto una vita dissoluta in quel bordello. E’ colpa di Corilo, se non mi avesse reso una donna rispettabile sposandomi, ora non sarei qui a soffrire.”

Fillide scortato dalle amazzoni, arriva al villaggio amazzone con una corda ai polsi. La madre Rodia vedendolo si avvicina a lui, mentre le donne guerriere lo slegano.
Fillide - Madre! Come vedi ci rincontriamo … -
Rodia: - Ti hanno catturato. Credevo fossi fuggito lontano. -
Fillide: - No! Ho cambiato idea. E nonostante ciò che sembra sono qui di mia spontanea volontà! -
Amazzone: - Si, come no! -
Fillide: - Io sono un vero uomo, e se non mi avreste anticipato sarei arrivato qui da solo perché nessuno potrà mai dire che Fillide lo ha abbandonato nel momento del bisogno! -
Dopo avergli lanciato uno sguardo di repulsione carico di cattiveria, la sua carceriera si allontana, lasciando l’uomo solo con la madre.
Rodia: - Stasera inizia la cerimonia di purificazione al tramonto. Allora hai accettato la proposta della regina? Non dobbiamo annullare tutto? -
Fillide: - No madre te l’ho appena detto. Farò il mio dovere … scusami per quello che ti ho detto ieri. - dice l’uomo con aria pentita.
- Perdonami tu, figlio mio. Hai tutte le ragioni e purtroppo non posso fare molto per rimediare ai miei sbagli. Sono stata una vigliacca, dovevo avere il coraggio di lasciare le amazzoni quando sei nato e di tenerti sempre con me. E’ un peso che mi porterò con me nella tomba. -
- Ti prego non parlare così madre. Non hai sbagliato. Hai fatto la cosa giusta, come potevi andartene, non potevi crescermi da sola. Non hai avuto scelta. -
Un’amazzone arriva in quel momento ad interromperli:
- La regina ha saputo del tuo arrivo. Ti vuole parlare. Seguimi -
Fillide: - Arrivo … Mi dispiace tanto madre. Ti voglio bene - dice prima di seguire la guerriera.
Rodia: - Te ne voglio anch’io. … non sai quanto. -

Intanto alla locanda, mentre due clienti consumano del sidro al bancone, Melania è in cortile a stendere il bucato, accompagnata dalla tigre. Xena segue con il muso ogni movimento della donna e di tanto in tanto con la zampa cerca di afferrare le lenzuola mosse dal vento per giocare.
- Non ci provare! Non ho intenzione di rilavare tutto! -
Immobilizzata per l’ennesima volta da Melania, la tigre si sposta verso la stalla e si avvicina ad Argo che se ne sta legato al traliccio a mangiare da un secchio la sua biada. Melania sempre più stupita vede la cavalla avvicinare il suo muso a quello di Xena per accarezzarlo:
- Questa poi …una tigre che fa le fusa a un cavallo … se non ci fosse un incantesimo di mezzo dovrei abbatterli! Cosa nascerebbe un cavatigro?! -

Olimpia e Virgilio, raggiunto il villaggio amazzone dopo una corsa a cavallo, si recano velocemente nella capanna della regina e chiedono di essere ricevuti. La donna a capo della tribù non li fa attendere:
- Bentornati, ho buone notizie per voi ... -
- Bene, dobbiamo riportare Xena alla normalità al più presto, cos'hai scoperto? -
- Ho letto diverse pergamene ... per riportare la tua amica al suo stato umano devi trovare una pozione .. è un filtro preparato dalla stessa Diana. La dea diede un’ampolla contenente il filtro a una regina amazzone, che guidò questo popolo molti anni fa con l'incarico di giudicare coloro che avessero profanato la foresta sacra alla dea della caccia. A sua discrezione poteva riportare alla normalità coloro che non meritavano di essere colpiti dall'incantesimo.
Una piccola mappa è stata conservata tra gli scritti. L'antidoto si trova nascosta in una caverna sotterranea del lago del bosco sacro. -
- Come ci arriviamo? - chiede ansiosa Olimpia.
L'amazzone sta per rispondere, quando una guerriera la interrompe portando Fillide alla sua presenza:
- Regina, eccoti l'uomo che cercavi ... -
- Si, va pure ... - poi rivolto al giovane - Abbi un attimo di pazienza, devo concludere una faccenda importante ... a breve sarò da te. -
Senza dare troppo peso alle parole di Tetide, Fillide si rivolge a Virgilio con tono lievemente preoccupato:
- Cosa ci fate qui? Avete qualche problema o siete venuti a salvarmi? -
- Veramente non siamo qui per te … La tigre che hai incontrato alla taverna di mia madre è una nostra grande amica .. è vittima di un sortilegio e la dobbiamo riportare alla sua forma umana ... - spiega velocemente Virgilio.
- Oh … ma che fratello premuroso che ho! Le amazzoni mi rapiscono e tu pensi a una tigre! - sbotta deluso Fillide.
- Non te la prendere non ci siamo dimenticati di te … solo che Xena è molto più urgente ora. - interviene Olimpia
- Fillide, stai al tuo posto! - interviene seccata la regina. - Dicevo…ah si! Ad un ora di cammino verso levante raggiungerete il lago di Diana - riprende il suo discorso la regina - ... Su una riva troverete un salice secolare: non farete fatica ad avvistarlo .. è una pianta dalla rara bellezza. Immergetevi e trovate la grotta. Ma attenzione, fate presto perchè se Xena non berrà la pozione entro il tramonto resterà una tigre per sempre. -
- Grazie, ci sei stata di grande aiuto ... speriamo di riuscire a trovare subito il posto o sarà troppo tardi. Partiamo immediatamente. A presto e grazie … -
- Un momento, potrei andare io con loro come guida. Conosco bene la zona ... - interviene Fillide.
- No, tu devi restare qui! Se dovessi tornare tardi potresti creare problemi alla cerimonia - lo arresta contrariata Tetide.
- Non ho alcuna intenzione di sottrarmi al mio dovere ... il lago di Diana non è molto vicino .. io conosco bene la zona, potrei essere loro d’aiuto ... a quanto ho sentito, non hanno molto tempo. -
La regina rimane in silenzio per qualche attimo valutando la proposta del giovane; Fillide insiste:
- Prometto di essere al villaggio allo spuntare della luna. -
- E va bene Fillide va con loro. -
- Ritorneremo tutti per questa sera regina, non dubitare. - conferma Olimpia.
- Bene, buona fortuna. -

Nel cortile che precede la locanda, Melania sta attaccando una lunga fila di pannocchie ad una corda di ferro sotto il porticato, per farle essiccare. La tigre intanto gironzola curiosa intorno al recinto delle galline, osservando gli animali impauriti dalla sua minacciosa presenza:
- Prima che finisca qui sarà il tramonto! E tra poco arrivano i clienti per la cena … possibile mai che ogni volta che mi serve una mano sono sempre da sola?! … -
In quel momento Xena appoggia le zampe anteriori sul bordo del recinto affacciandosi sull’aia per guardare meglio:
- Ehi! È inutile che le guardi tanto mia cara principessa tigre perché non ne avrai neanche una di quelle! … Cos’è!? Vuoi farmi fallire la taverna in un giorno?! Vedi di farti un giro! -
Xena ancora su due zampe si lecca i baffi e guarda estasiata le galline ancora qualche secondo poi inizia a correre lungo il sentiero:
- Brava sgranchisciti le gambe che è meglio! … Speriamo che non ti veda nessuno o lo farai crepare prima dei suoi giorni per lo spavento! … Il tempo sembra non passare più…speriamo che la riportino alle sue sembianze al più presto o saranno guai seri! -

CAPITOLO IX

Avute le informazioni che cercavano Olimpia e Virgilio si sono subito rimessi in marcia e scortati da Fillide partono al galoppo in direzione del lago. I tre attraversano rapidamente il bosco: il tempo non gioca a loro favore questa volta. Sulla sponda trovano l'accampamento di Xena; Olimpia si ferma a raccogliere le armi della compagna, la sua armatura e le sue cose in attesa che Fillede dia un 'occhiata alla zona e faccia proseguire il cammino. A breve raggiungono il salice di cui aveva parlato Tetide:
- Bene, Fillide tu resta qui .. io e Virgilio ci immergeremo in cerca della caverna. - istruisce il bardo.
- No, vi prego, fatemi venire con voi ... in tre si fa prima a cercare la pozione ... -
- Sai nuotare? -
- Si, certo! -
- Dai ... allora vediamo di fare in fretta! -

Tuffati in acqua i tre scendono in immersione e cercano la caverna: l'entrata è piccola e a malapena si scorge il fondale illuminato da una debole luce solare. Olimpia è la prima ad entrare: il cunicolo della caverna e molto lungo e stretto e la guerriera nuota veloce per raggiungere il prima possibile la superficie e riprendere fiato. Ad un tratto scorge un bagliore e nuota nella sua direzione: ha trovato la via. Riemersa si trova in una nicchia di una caverna buia ma appena uscita dall'acqua la ragazza trova una torcia e strofinando due pietre focaie, rimaste lì da chissà quanti anni, accende la prima torcia e con essa le altre quattro che la seguono su una parete umida e scura:
- E adesso? - domanda Virgilio - Dove sarà l'antidoto? -
- Dobbiamo cercarlo ... e in fretta! -
I tre percorrono il corridoio di fronte a loro e giungono in una stanza ben illuminata. Al centro vi è un altare con una statua raffigurante la dea della caccia: dell'ampolla neanche l'ombra. Virgilio si mette a cercare mentre Olimpia prova a leggere e tradurre un vecchio manoscritto che ha trovato sull'altare, nella speranza di trovare ciò che tanto sta cercando:
- E se fosse in uno di quei passaggi lì? - domanda Fillide notando tre cunicoli ai lati della stanza.
- Fillide, questo posto sarà sicuramente pieno di trabocchetti ... dobbiamo fare molta attenzione. - lo richiama Olimpia.
Il ragazzo si avvicina a uno dei due cunicoli e fa per entrate quando una botola si apre sotto ai suoi piedi facendolo precipitare. Per fortuna Fillide riesce ad aggrapparsi al terreno prima di cadere:
- Aiutatemi presto!!! -
Virgilio corre a soccorrere il fratello che osservando l'abisso in cui stava per cadere tira un grosso respiro di sollievo:
- Mamma mia, c'è mancato un soffio!! -
- Che ti avevo detto!! - lo rimprovera Olimpia. - Ora sta buono qui e aspetta, ci penseremo io e Virgilio a trovare l'ampolla! -
Mentre i due entrano nel secondo cunicolo Fillide si siede su una roccia sporgente dalla parete con aria afflitta. Vorrebbe rendersi utile anche lui. Dopo qualche istante di riflessione decide di trasgredire al comando di Olimpia e di seguirli. Il condotto imboccato guida il bardo davanti a una parete che chiude la via:
- Qui non c'è niente .. - sentenzia Virgilio. - E' una strada a vicolo cieco .. -
- No aspetta ... - lo interrompe la compagna.
La bionda guerriera avvicina la torcia alla parete e nota delle incisioni:
- C'è scritto qualcosa qui ... -
- Ragazzi, questa strada è chiusa andiamo da un altra parte ... - si introduce Fillide appena raggiunti i compagni.
Intenta a leggere Olimpia si spaventa nel sentire Fillide e gli risponde un po' nervosa:
- Ma sei ancora qui!! Ti avevo detto di aspettarci davanti all'altare! -
- Ma io voglio darvi una mano!! -
- Lo so Fillide, ma tu hai già fatto il tuo dovere portandoci fin qui, ora lascia a noi capire dove si trova l'antidoto.. se facciamo passi falsi potremmo ritrovarci in qualche guaio serio in un posto come questo! - conclude il bardo con aria stizzita prima di
riprende la sua lettura ad alta voce coinvolgendo Virgilio mentre Fillide si ferma in un angolo senza fan nulla. Ad un tratto scorge una piccola leva di legno tra le mura:
- Qui c'è una leva! -
- Non la toccare .. - comanda Virgilio - Sarà sicuramente un'altra trappola .. -
Il bardo finisce di leggere ma non trova nello scritto nessuna informazione interessante:
- Dai andiamocene da qui ... -
Virgilio corre fuori dal cunicolo e Fillide per cercare di seguirlo va ad urtare contro al fratello; cadendo il giovane finisce per azionare la leva che apre una piccola fessura nella parete:
- Ops ... scusatemi! - cerca di giustificarsi Fillide.
- No, no aspetta un attimo .. - lo interrompe Olimpia osservando l'apertura.
La guerriera con cautela si avvicina alla nuova entrata e vi entra con qualche timido passo: la luce che vede in fondo al passaggio le infonde fiducia e la spinge a percorrere il corridoio. Nella piccola stanza a cui si affaccia vede uno scrigno appoggiato su un rialzo di pietra lavorato.
- Venite qui, forse l'abbiamo trovato! -
I due fratelli corrono per raggiungere la donna che nel frattempo si è posta di fronte allo scrigno per aprirlo. Al suo interno c’è un'ampolla di vetro blu scuro decorato da delle lamette d'orate che disegnano una D:
- Dev'essere questa!!! .. Finalmente l'abbiamo trovata!! -
- Meno male! - risponde risollevato Virgilio.
- Allora si torna alla taverna? - domanda Fillide.
- Si! - risponde Olimpia sottraendo l'ampolla dallo scrigno - Devo ringraziare te Fillide, è merito tuo se abbiamo trovato l'antidoto… nonostante i disastri sei stato bravo! -
Il ragazzo sorride soddisfatto: è la prima volta che il suo operato è stato d’aiuto a qualcuno.

Tuttavia per i tre è presto per cantar vittoria: devono correre subito alla taverna di Melania e dare l'antidoto alla principessa guerriera prima che sia troppo tardi ...

Usciti dalla grotta Virgilio e Olimpia si apprestano a preparare i cavalli per una corsa verso la taverna; Fillide si prepara in silenzio assorto dai suoi pensieri e sale a cavallo riflettendo sul da farsi. La marcia riprende ma ad un tratto il figlio illegittimo di Corilo chiede l'attenzione dei due compagni di viaggio:
- Aspettate ... -
- Che c'è? - domanda Virgilio.
- Forse è meglio che io ritorni dalle amazzoni ora ... -
- Non vuoi venire con noi? -
- E' meglio che io faccia ritorno da Tetide, ho una promessa da mantenere. Ora che avete trovato l'antidoto non avete più bisogno di me. -
- Sei sicuro? -
- Si, non voglio venir meno alla mia parola. Io devo molto alle amazzoni e soprattutto a mia madre .. è giusto che vada. -
- D'accordo Fillide ... - si intromette Olimpia - Una volta riportata Xena alla normalità torneremo da Tetide e le parleremo della cerimonia prima che abbia inizio. Sò che tu vuoi renderti utile al popolo di tua madre, ma non credo che questa sia la soluzione giusta per risolvere i loro problemi. -
- Ti ringrazio Olimpia. -
- Agl'amici non si dice grazie. -
Dopo quest'ultima frase il gruppo si divide: Olimpia riparte al galoppo seguita da Virgilio, mentre Fillide volta il suo cavallo per tornare al villaggio.

di Darkamy e Xandrella

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