- Virgilio volevo
ringraziarti per l’ospitalità. Stanotte ho riflettuto
e credo che tornerò al villaggio amazzone. Devo delle scuse
a mia madre per come mi sono comportato ieri e accetterò la
proposta della regina Tetide -
- Come ti permetti di insinuare che Corilo è tuo padre! - è
la risposta di Virgilio.
Non c’è traccia della gentilezza e della cordialità
vista la sera prima nello sguardo di Virgilio ora.
Il figlio di Melania esige un chiarimento.
Fillide è sempre più confuso e non riesce a capire perché
tanto accanimento nei suoi confronti:
- Perché ti arrabbi tanto amico … ve lo detto. Corilo
è mio padre anche se non l’ho mai visto, mia madre mi
ha sempre parlato di lui e non vedo cosa ci sia di offensivo nei tuoi
confronti in questo. -
Virgilio: - Beh te lo dico subito: Corilo è mio padre! E la
donna che vedi qui è sua moglie! -
Il silenzio cala nella sala. Anche i clienti osservano la scena ammutoliti.
La locandiera è sul punto di scoppiare in lacrime per la delusione
appena ricevuta sulla condotta del defunto marito.
Olimpia: - Melania forse preferisci salire in camera tua, ma …
credo che sia meglio per tutti ascoltare Fillide. Meglio un’amara
verità che la menzogna, non credi? -
Una lacrima solca il volto segnato dalle rughe della donna:
- … Hai ragione Olimpia. Ho tutto il diritto di sapere la verità.
Mio marito non è riuscito a portarsi questo segreto nella tomba.
… vorrei averlo di fronte adesso per dargliele di santa ragione!
-
- Chi è tua madre Fillide? - chiede Virgilio sforzandosi di
sembrare calmo.
- L’amazzone Rodia. Ma non credo che conosciate anche lei. -
Mentre Virgilio e Melania rimangono in silenzio non avendo idea di
chi sia la donna nominata dal giovane, Olimpia rimane senza fiato
per la sorpresa, finchè riesce a parlare:
- Rodia è tua madre?! -
- Si, conosci anche lei? -
- Si…io sono una regina amazzone e ho conosciuto tua madre più
di 25 anni fa. Era giovane e ricordo che finì nei guai perché
voleva a tutti i costi un figlio. Corilo per poco non venne giustiziato
quella volta, mentre tua madre venne punita per aver infranto la legge
del villaggio amazzone. -
Vecchi ricordi riaffiorano nella mente del bardo: lei e Xena che cercavano
di non far cavare un occhio a Corilo per aver spiato le amazzoni intente
a fare il bagno, e proprio quando stavano per eludere le leggi, Rodia
lo portò nel fienile per cercare di avere un figlio con lui.
- Credo che tu sia stato concepito prima che Corilo sposasse Melania.
Quanti anni hai? - chiede Olimpia a Fillide.
- Ventisei. -
- E’ come dicevo Melania … Corilo non ti ha tradito. Ha
solo avuto un figlio senza saperlo. -
Melania: - Ora scusatemi vado di sopra, ho bisogno di riflettere un
po’ da sola. … non preoccuparti ragazzo non ce l’ho
con te. - dice rivolgendosi a Fillide - Credo che gli dei si siano
presi una piccola rivincita facendomi uno scherzo. Quando ero giovane
ho fatto molti errori e Corilo li ha cancellati tutti accettando ciò
che ero stata. Mi ha reso molto felice e non posso arrabbiarmi ora.
Non ne ho nessun diritto. -
La donna sale le scale da sola lasciando i tre da soli.
Virgilio: - Olimpia cosa voleva dire mia madre? Di quali errori parlava?
-
Dopo aver riflettuto qualche istante il bardo realizza che non è
affatto il caso di parlare:
- … Non lo so Virgilio. Ma credo che non si riferisse a nulla
in particolare -
Fillide: - Virgilio… io volevo dirti … mi dispiace per
quello che è successo, ma … sono felice di sapere che
ho un fratello! - il ragazzo pronuncia timidamente quelle parole temendo
una reazione negativa del fratellastro.
Virgilio gli tende la mano:
- …Tutto questo mi ha colto di sorpresa, ma non ti serbo rancore
… sono felice anche io di averti conosciuto e mi dispiace solo
di non averlo fatto prima. -
Fillide stringe la mano di Virgilio che lo attira a sé abbracciandolo.
Olimpia osserva una scena rara e commovente senza intervenire.
Virgilio: - Spero di farti conoscere presto il resto della famiglia.
Hai altri fratelli oltre a me. Appena le acque si saranno calmate
ti porterò da loro. -
Sciolto il fraterno abbraccio, i due continuano a sorridere per la
gioia, finchè un ruggito li interrompe: è Xena che con
una spinta ha riaperto le porte ed è entrata nella taverna
ad interrompere il quadretto familiare.
Fillide: -Una tigreee!!!! Si salvi chi può!!! Forse sto solo
sognando non può essermi capitata una giornata tanto assurda
davvero … - il giovane si avvicina al bancone prende una bottiglia
e se la fracassa sulla testa. Prima di svenire riesce a dire:
- Forse non stavo dormendo … -
Virgilio corre a rianimare il maldestro fratello mentre Olimpia si
avvicina al viso della tigre.
- Xena lo so, mi sono completamente dimenticata di te, scusami. Ma
è successa una cosa assurda poco fa: lo vedi quel giovane idiota
che è svenuto? È figlio di Corilo e Rodia! -
La tigre si avvicina a Fillide per annusargli il viso e proprio in
quel momento il giovane riprende conoscenza. Vedendo il feroce animale
a distanza ravvicinata dopo aver emesso un urlo di terrore, sviene
nuovamente.
CAPITOLO
VIII
Quattro amazzoni
entrano nella taverna in quel momento e si avvicinano ad Olimpia riconoscendola
come una loro compagna:
- Regina Olimpia stiamo cercando un giovane di nome Fillide. Degli
informatori ci hanno detto di cercarlo qui. -
- E’qui infatti. Ma perchè lo cercate? -
- La regina Tetide lo vuole al villaggio amazzone per una cerimonia
che inizierà stasera. Dobbiamo portarlo con noi. -
- E’ il ragazzo svenuto… -
Senza aggiungere altro le donne guerriere si avvicinano a Fillide
e dopo averlo fatto rinvenire a suon di schiaffi lo portano di peso
con loro trascinandolo per le braccia. Subito dopo Virgilio contesta
ad Olimpia l’accaduto:
- Perché hai permesso che lo portassero via! -
- Non potevo impedirlo … -
- Quelle donne sono pazze! Vogliono costringerlo a giacere con la
regina e sarà solo il primo di una lunga lista di uomini, che
verranno usati allo scopo di assicurare una discendenza di donne guerriere!
-
- Ecco chi era il giovane di cui parlava Tetide! -
- Si! Ora che so che è mio fratello non intendo lasciarlo alla
mercee di quelle … sanguisughe! -
- Questo Fillide ci riserva molte sorprese … Non preoccuparti
Virgilio, presto tornerò dalle amazzoni per cercare di dissuaderle
da quest’idea … -
- Ti ringrazio Olimpia. -
- C’è un problema più urgente però: Xena.
Non posso lasciarla così ... ora torniamo dalle amazzoni e
vediamo se la regina ha trovato la soluzione ... una volta riavuta
Xena alla normalità penseremo a Fillide. In fondo la cerimonia
delle amazzoni inizia stasera e abbiamo ancora tutto il giorno a disposizione.
-
- Abbiamo? -
- Certo! Verrai con me mio caro! -
- Credi davvero che mia madre accetterà di rimanere sola con
una tigre? Lo sai che se vede un topo è capace di non scendere
dalla sedia finchè non è certa che gliel’abbia
catturato? -
- Poche storie! Xena è inoffensiva. Il suo corpo è stato
tramutato in tigre ma conserva ancora il suo spirito. … A Melania
basterà darle da mangiare e starà tranquilla. -
Quest’ ultima frase ironica lascia Virgilio con un margine di
dubbio sulla questione ma sa di non poter lasciar andare Olimpia da
sola.
- Sella i cavalli Virgilio ... andiamo via con le amazzoni. -
Informata dal
figlio sul da farsi, Melania scende al piano terra e dopo aver salutato
Olimpia e Virgilio, si dedica alla gestione della sua taverna tenendo
sempre d’occhio la tigre che se ne sta buona buona sdraiata
per terra ad osservarla.
- Ero troppo scossa dall’accaduto e lo sono tutt’ora per
rifiutarmi di fare la domatrice di tigri! Ma solo perché non
ho la forza per lamentarmi! Quindi cerca di restare lì o giuro
che ti faccio diventare un tappeto! - dice Melania gesticolando verso
la tigre con aria spavalda impugnando un mestolo da minestra.
Xena con un balzo oltrepassa il bancone da dove ha parlato la locandiera,
facendola scappare dalla parte opposta al lungo tavolo di legno un
po’ rovinato dai servizi resi ai clienti.
-Allora non hai capito! Ti ho detto di startene buona lì per
terra! … Ci manca solo che una tigre mi sbrani per chiudere
questa giornata in bellezza! -
Il felino inizia a guardarsi in giro, come se in cerca di qualcosa
che però non trova. Rassegnata Xena si allontana dal bancone
e si dirige verso uno dei tavoli ancora sporco dopo il pasto di un
cliente. Sopra di esso c’è infatti un piatto con degli
avanzi di pollo. Con un salto la tigre si porta sulla panca e una
volta accomodatasi a quattro zampe, inizia ad annusare il contenuto
del piatto e con una sola leccata riesce a ripulirlo.
Melania si avvicina per guardare meglio:
- … Lo hai lucidato per bene, potrei usarti come lavapiatti
… -
La tigre inizia a fissare l’anziana locandiera leccandosi i
baffoni.
- Che diavolo vuoi ora? - domanda seccata la donna.
Xena spinge il piatto con il muso verso Melania.
- Senti … lo so che ora hai fame, ma con lo stomaco che ti ritrovi
ora, dovrei darti l’intera dispensa per saziarti. Perciò
accontentati del pollo che ti porterò adesso perché
non avrai più niente da me! -
Xena scende dal tavolo e si struscia contro le gambe di Melania facendo
un verso simile alle fusa di un gatto.
- Smettila ruffiana! Ho capito! - Melania si dirige in cucina seguita
dal “gattone” per prenderle il pollo che le ha promesso.
- Hai visto cosa è successo? Quel farfallone di Corilo ha avuto
un figlio da un’amazzone … ed è anche colpa tua
sai?! Se non ti avesse seguito come faceva di solito non avrebbe mai
conosciuto quella donna! -
La locandiera nota che la tigre la guarda con attenzione come se potesse
capire ciò che dice.
- Mi fissi così perché capisci ciò che dico o
perché aspetti il pollo? …Mah! -
La donna serve la carne in una teglia a Xena che inizia subito a mangiare,
mentre Melania la osserva immersa nei suoi pensieri:
“Non credevo che alla mia età e dopo la morte di mio
marito potessi essere ancora gelosa di lui… proprio io che per
anni ho condotto una vita dissoluta in quel bordello. E’ colpa
di Corilo, se non mi avesse reso una donna rispettabile sposandomi,
ora non sarei qui a soffrire.”
Fillide scortato
dalle amazzoni, arriva al villaggio amazzone con una corda ai polsi.
La madre Rodia vedendolo si avvicina a lui, mentre le donne guerriere
lo slegano.
Fillide - Madre! Come vedi ci rincontriamo … -
Rodia: - Ti hanno catturato. Credevo fossi fuggito lontano. -
Fillide: - No! Ho cambiato idea. E nonostante ciò che sembra
sono qui di mia spontanea volontà! -
Amazzone: - Si, come no! -
Fillide: - Io sono un vero uomo, e se non mi avreste anticipato sarei
arrivato qui da solo perché nessuno potrà mai dire che
Fillide lo ha abbandonato nel momento del bisogno! -
Dopo avergli lanciato uno sguardo di repulsione carico di cattiveria,
la sua carceriera si allontana, lasciando l’uomo solo con la
madre.
Rodia: - Stasera inizia la cerimonia di purificazione al tramonto.
Allora hai accettato la proposta della regina? Non dobbiamo annullare
tutto? -
Fillide: - No madre te l’ho appena detto. Farò il mio
dovere … scusami per quello che ti ho detto ieri. - dice l’uomo
con aria pentita.
- Perdonami tu, figlio mio. Hai tutte le ragioni e purtroppo non posso
fare molto per rimediare ai miei sbagli. Sono stata una vigliacca,
dovevo avere il coraggio di lasciare le amazzoni quando sei nato e
di tenerti sempre con me. E’ un peso che mi porterò con
me nella tomba. -
- Ti prego non parlare così madre. Non hai sbagliato. Hai fatto
la cosa giusta, come potevi andartene, non potevi crescermi da sola.
Non hai avuto scelta. -
Un’amazzone arriva in quel momento ad interromperli:
- La regina ha saputo del tuo arrivo. Ti vuole parlare. Seguimi -
Fillide: - Arrivo … Mi dispiace tanto madre. Ti voglio bene
- dice prima di seguire la guerriera.
Rodia: - Te ne voglio anch’io. … non sai quanto. -
Intanto alla locanda,
mentre due clienti consumano del sidro al bancone, Melania è
in cortile a stendere il bucato, accompagnata dalla tigre. Xena segue
con il muso ogni movimento della donna e di tanto in tanto con la
zampa cerca di afferrare le lenzuola mosse dal vento per giocare.
- Non ci provare! Non ho intenzione di rilavare tutto! -
Immobilizzata per l’ennesima volta da Melania, la tigre si sposta
verso la stalla e si avvicina ad Argo che se ne sta legato al traliccio
a mangiare da un secchio la sua biada. Melania sempre più stupita
vede la cavalla avvicinare il suo muso a quello di Xena per accarezzarlo:
- Questa poi …una tigre che fa le fusa a un cavallo …
se non ci fosse un incantesimo di mezzo dovrei abbatterli! Cosa nascerebbe
un cavatigro?! -
Olimpia e Virgilio,
raggiunto il villaggio amazzone dopo una corsa a cavallo, si recano
velocemente nella capanna della regina e chiedono di essere ricevuti.
La donna a capo della tribù non li fa attendere:
- Bentornati, ho buone notizie per voi ... -
- Bene, dobbiamo riportare Xena alla normalità al più
presto, cos'hai scoperto? -
- Ho letto diverse pergamene ... per riportare la tua amica al suo
stato umano devi trovare una pozione .. è un filtro preparato
dalla stessa Diana. La dea diede un’ampolla contenente il filtro
a una regina amazzone, che guidò questo popolo molti anni fa
con l'incarico di giudicare coloro che avessero profanato la foresta
sacra alla dea della caccia. A sua discrezione poteva riportare alla
normalità coloro che non meritavano di essere colpiti dall'incantesimo.
Una piccola mappa è stata conservata tra gli scritti. L'antidoto
si trova nascosta in una caverna sotterranea del lago del bosco sacro.
-
- Come ci arriviamo? - chiede ansiosa Olimpia.
L'amazzone sta per rispondere, quando una guerriera la interrompe
portando Fillide alla sua presenza:
- Regina, eccoti l'uomo che cercavi ... -
- Si, va pure ... - poi rivolto al giovane - Abbi un attimo di pazienza,
devo concludere una faccenda importante ... a breve sarò da
te. -
Senza dare troppo peso alle parole di Tetide, Fillide si rivolge a
Virgilio con tono lievemente preoccupato:
- Cosa ci fate qui? Avete qualche problema o siete venuti a salvarmi?
-
- Veramente non siamo qui per te … La tigre che hai incontrato
alla taverna di mia madre è una nostra grande amica .. è
vittima di un sortilegio e la dobbiamo riportare alla sua forma umana
... - spiega velocemente Virgilio.
- Oh … ma che fratello premuroso che ho! Le amazzoni mi rapiscono
e tu pensi a una tigre! - sbotta deluso Fillide.
- Non te la prendere non ci siamo dimenticati di te … solo che
Xena è molto più urgente ora. - interviene Olimpia
- Fillide, stai al tuo posto! - interviene seccata la regina. - Dicevo…ah
si! Ad un ora di cammino verso levante raggiungerete il lago di Diana
- riprende il suo discorso la regina - ... Su una riva troverete un
salice secolare: non farete fatica ad avvistarlo .. è una pianta
dalla rara bellezza. Immergetevi e trovate la grotta. Ma attenzione,
fate presto perchè se Xena non berrà la pozione entro
il tramonto resterà una tigre per sempre. -
- Grazie, ci sei stata di grande aiuto ... speriamo di riuscire a
trovare subito il posto o sarà troppo tardi. Partiamo immediatamente.
A presto e grazie … -
- Un momento, potrei andare io con loro come guida. Conosco bene la
zona ... - interviene Fillide.
- No, tu devi restare qui! Se dovessi tornare tardi potresti creare
problemi alla cerimonia - lo arresta contrariata Tetide.
- Non ho alcuna intenzione di sottrarmi al mio dovere ... il lago
di Diana non è molto vicino .. io conosco bene la zona, potrei
essere loro d’aiuto ... a quanto ho sentito, non hanno molto
tempo. -
La regina rimane in silenzio per qualche attimo valutando la proposta
del giovane; Fillide insiste:
- Prometto di essere al villaggio allo spuntare della luna. -
- E va bene Fillide va con loro. -
- Ritorneremo tutti per questa sera regina, non dubitare. - conferma
Olimpia.
- Bene, buona fortuna. -
Nel cortile che
precede la locanda, Melania sta attaccando una lunga fila di pannocchie
ad una corda di ferro sotto il porticato, per farle essiccare. La
tigre intanto gironzola curiosa intorno al recinto delle galline,
osservando gli animali impauriti dalla sua minacciosa presenza:
- Prima che finisca qui sarà il tramonto! E tra poco arrivano
i clienti per la cena … possibile mai che ogni volta che mi
serve una mano sono sempre da sola?! … -
In quel momento Xena appoggia le zampe anteriori sul bordo del recinto
affacciandosi sull’aia per guardare meglio:
- Ehi! È inutile che le guardi tanto mia cara principessa tigre
perché non ne avrai neanche una di quelle! … Cos’è!?
Vuoi farmi fallire la taverna in un giorno?! Vedi di farti un giro!
-
Xena ancora su due zampe si lecca i baffi e guarda estasiata le galline
ancora qualche secondo poi inizia a correre lungo il sentiero:
- Brava sgranchisciti le gambe che è meglio! … Speriamo
che non ti veda nessuno o lo farai crepare prima dei suoi giorni per
lo spavento! … Il tempo sembra non passare più…speriamo
che la riportino alle sue sembianze al più presto o saranno
guai seri! -
CAPITOLO IX
Avute le informazioni
che cercavano Olimpia e Virgilio si sono subito rimessi in marcia
e scortati da Fillide partono al galoppo in direzione del lago. I
tre attraversano rapidamente il bosco: il tempo non gioca a loro favore
questa volta. Sulla sponda trovano l'accampamento di Xena; Olimpia
si ferma a raccogliere le armi della compagna, la sua armatura e le
sue cose in attesa che Fillede dia un 'occhiata alla zona e faccia
proseguire il cammino. A breve raggiungono il salice di cui aveva
parlato Tetide:
- Bene, Fillide tu resta qui .. io e Virgilio ci immergeremo in cerca
della caverna. - istruisce il bardo.
- No, vi prego, fatemi venire con voi ... in tre si fa prima a cercare
la pozione ... -
- Sai nuotare? -
- Si, certo! -
- Dai ... allora vediamo di fare in fretta! -
Tuffati in acqua
i tre scendono in immersione e cercano la caverna: l'entrata è
piccola e a malapena si scorge il fondale illuminato da una debole
luce solare. Olimpia è la prima ad entrare: il cunicolo della
caverna e molto lungo e stretto e la guerriera nuota veloce per raggiungere
il prima possibile la superficie e riprendere fiato. Ad un tratto
scorge un bagliore e nuota nella sua direzione: ha trovato la via.
Riemersa si trova in una nicchia di una caverna buia ma appena uscita
dall'acqua la ragazza trova una torcia e strofinando due pietre focaie,
rimaste lì da chissà quanti anni, accende la prima torcia
e con essa le altre quattro che la seguono su una parete umida e scura:
- E adesso? - domanda Virgilio - Dove sarà l'antidoto? -
- Dobbiamo cercarlo ... e in fretta! -
I tre percorrono il corridoio di fronte a loro e giungono in una stanza
ben illuminata. Al centro vi è un altare con una statua raffigurante
la dea della caccia: dell'ampolla neanche l'ombra. Virgilio si mette
a cercare mentre Olimpia prova a leggere e tradurre un vecchio manoscritto
che ha trovato sull'altare, nella speranza di trovare ciò che
tanto sta cercando:
- E se fosse in uno di quei passaggi lì? - domanda Fillide
notando tre cunicoli ai lati della stanza.
- Fillide, questo posto sarà sicuramente pieno di trabocchetti
... dobbiamo fare molta attenzione. - lo richiama Olimpia.
Il ragazzo si avvicina a uno dei due cunicoli e fa per entrate quando
una botola si apre sotto ai suoi piedi facendolo precipitare. Per
fortuna Fillide riesce ad aggrapparsi al terreno prima di cadere:
- Aiutatemi presto!!! -
Virgilio corre a soccorrere il fratello che osservando l'abisso in
cui stava per cadere tira un grosso respiro di sollievo:
- Mamma mia, c'è mancato un soffio!! -
- Che ti avevo detto!! - lo rimprovera Olimpia. - Ora sta buono qui
e aspetta, ci penseremo io e Virgilio a trovare l'ampolla! -
Mentre i due entrano nel secondo cunicolo Fillide si siede su una
roccia sporgente dalla parete con aria afflitta. Vorrebbe rendersi
utile anche lui. Dopo qualche istante di riflessione decide di trasgredire
al comando di Olimpia e di seguirli. Il condotto imboccato guida il
bardo davanti a una parete che chiude la via:
- Qui non c'è niente .. - sentenzia Virgilio. - E' una strada
a vicolo cieco .. -
- No aspetta ... - lo interrompe la compagna.
La bionda guerriera avvicina la torcia alla parete e nota delle incisioni:
- C'è scritto qualcosa qui ... -
- Ragazzi, questa strada è chiusa andiamo da un altra parte
... - si introduce Fillide appena raggiunti i compagni.
Intenta a leggere Olimpia si spaventa nel sentire Fillide e gli risponde
un po' nervosa:
- Ma sei ancora qui!! Ti avevo detto di aspettarci davanti all'altare!
-
- Ma io voglio darvi una mano!! -
- Lo so Fillide, ma tu hai già fatto il tuo dovere portandoci
fin qui, ora lascia a noi capire dove si trova l'antidoto.. se facciamo
passi falsi potremmo ritrovarci in qualche guaio serio in un posto
come questo! - conclude il bardo con aria stizzita prima di
riprende la sua lettura ad alta voce coinvolgendo Virgilio mentre
Fillide si ferma in un angolo senza fan nulla. Ad un tratto scorge
una piccola leva di legno tra le mura:
- Qui c'è una leva! -
- Non la toccare .. - comanda Virgilio - Sarà sicuramente un'altra
trappola .. -
Il bardo finisce di leggere ma non trova nello scritto nessuna informazione
interessante:
- Dai andiamocene da qui ... -
Virgilio corre fuori dal cunicolo e Fillide per cercare di seguirlo
va ad urtare contro al fratello; cadendo il giovane finisce per azionare
la leva che apre una piccola fessura nella parete:
- Ops ... scusatemi! - cerca di giustificarsi Fillide.
- No, no aspetta un attimo .. - lo interrompe Olimpia osservando l'apertura.
La guerriera con cautela si avvicina alla nuova entrata e vi entra
con qualche timido passo: la luce che vede in fondo al passaggio le
infonde fiducia e la spinge a percorrere il corridoio. Nella piccola
stanza a cui si affaccia vede uno scrigno appoggiato su un rialzo
di pietra lavorato.
- Venite qui, forse l'abbiamo trovato! -
di
Darkamy e Xandrella